11 ottobre IL PRIMO UOMO 18 ottobre TUTTI I NOSTRI DESIDERI

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11 ottobre IL PRIMO UOMO 18 ottobre TUTTI I NOSTRI DESIDERI
COMUNE DI CASTELNOVO NE’ MONTI
Assessorato alla Cultura
Biblioteca comunale “A. Campanini”
2012
11 ottobre
IL PRIMO UOMO
di Gianni Amelio
Italia-Francia-Algeria, 2011
18 ottobre
TUTTI I NOSTRI
DESIDERI
di Philippe Lioret
Francia, 2011
25 ottobre
AHIMÈ
di Oleari e Valdesalici
Italia, 1983
SERATA SPECIALE A INGRESSO LIBERO
8 novembre
MARILYN
di Simon Curtis
Gran Bretagna-Usa, 2011
15 novembre
MONSIEUR LAZHAR
di Philippe Falardeau
Canada, 2011
22 novembre
RACCONTI DA
STOCCOLMA
di Anders Nilsson
Svezia, 2006
in occasione della Giornata Internazionale
contro la Violenza sulle Donne
29 novembre
BELLA
ADDORMENTATA
di Marco Bellocchio
Italia, 2012
CINEMA TEATRO BISMANTOVA
CASTELNOVO NE’ MONTI
Proiezione unica ore 21.00
Ingresso 4,00
IL PRIMO UOMO Jean Cormery, scrittore, torna nella sua patria: l’Algeria. Ritrova sua madre, rivive la sua giovinezza: la vicenda di un bambino il cui padre è morto durante la Prima Guerra
Mondiale e la cui famiglia è retta da una nonna dispotica e arcigna.
Gli anni ’20 sono il momento per Jean della formazione in cui
decide di continuare a studiare nonostante le difficoltà. Il film
ripercorre a ritroso le vicende di un personaggio straordinario che
ricerca nel proprio passato le convinzioni che lo hanno portato ad
essere ciò che è. Lo stile è asciutto ed elegante: ogni primo piano
sui volti segnati è preciso, giustificato, emozionante. Un’opera
d’importanza civile in grado di rivendicare la necessità della memoria non solo personale ma collettiva.
TUTTI I NOSTRI DESIDERI Claire, giovane magistrato, una
vita serena, viene sconvolta dall’individuazione di un tumore cerebrale. Nel frattempo si trova davanti a un palese caso di circonvenzione da parte di un istituto di credito nei confronti di Cèline,
una giovane madre che lei conosce per via dei figli e che incontra
in tribunale sull’orlo della miseria. Decide di procedere affinché
la trasparenza nei contratti sia ineludibile, ma il tempo stringe.
Quella che Claire prova per Céline è pietas nel senso più nobile
del termine: vuole aiutarla senza umiliarla. Lioret tratta attraverso
il caso individuale la tematica sociale dei prestiti concessi dagli
istituti di credito, che portano a debiti di portata esponenziale e
ci ricorda che la società non progredisce grazie ai supereroi, ma a
uomini e donne capaci di desiderare insieme.
AHIMÈ Ahimé è un film naif, provinciale e sempliciotto dedicato
a tutti i Q.I. inferiori a 70. Ma anche e soprattutto la ricerca di
un “contenitore buono” dopo la delusione asilare. Si ricordi che la
legge 180 è del 1979 e l’idea del film comincia proprio allora, con
un lavoro prima di telaio, poi di psicomotricità: tutta la troupe finì
in palestra a scoprire la differenza tra corpo che è, corpo che ho e
corpo che sono, anche perché Claudio Oleari, apprezzato filmaker
che lavorava in 16 mm nel lontano 1980 aveva prescritto la capacità di ogni attore di saper almeno ripetere la stessa scena due volte.
Non successe mai, anzi una delle strategie più utilizzate fu quella
di girare al volo e spesso il meglio era sempre proprio quando
finiva la pila della camera. Una messa in scena e una visione della
psichiatria come scienza di contenitori, di contenimenti e alla fine
di autentica accoglienza, perché forse la parte migliore di noi è
altrove, e siamo ospiti nel vuoto dell’altro.
MARILYN Estate 1956. Colin Clark diventa terzo assistente alla
regia sul set del Principe e la ballerina e presto si trova in contatto
diretto con Marilyn Monroe. Curtis adatta il memoir di Clark,
una sorta di “realtà che supera la fantasia”, ossia la favola vera di un
neolaureato che si ritrova a passare una settimana con la donna più
desiderata del mondo, in giro per l’Inghilterra e poi nello stesso
letto. La prima parte è una piacevole panoramica sul mondo della
produzione con i suoi circoli viziosi e le sue ferree leggi sindacali,
poi arriva Lei e Colin le lascia la scena. Michelle Williams è una
Marilyn azzeccata. La sceneggiatura è ben scritta e il cast lavora
in maniera intelligente per la riuscita della grande illusione: far
rivivere il mito, perché di Marilyn non se ne ha mai abbastanza.
MONSIEUR LAZHAR Immigrato a Montréal dall’Algeria, il maestro Lazhar si presenta per sostituire un insegnante in una classe
sconvolta dalla macabra sparizione della maestra. Anche nel passato
di Bachir c’è un lutto. L’anno scolastico diviene l’elaborazione comune del dolore e della perdita attraverso la riscoperta del valore
dei legami e del confronto. Mr. Lazhar incarna un passato in cui
l’insegnamento era anche trasmissione di passione prima del sapere,
quando l’abbraccio tra maestro e bambino, così come lo scappellotto, faceva parte di una relazione profonda. Il cuore del film sta
nel rapporto bambini-maestro, ovvero l’incontro, nonostante il divario culturale, e la scoperta di storie personali che stanno dietro un
nome sul registro. Insegnando ai bambini e a sé a non scappare dalla
morte, Lazhar si restituisce la vita.
RACCONTI DA STOCCOLMA Quando scende la notte Stoccolma si scopre intollerante e violenta. Dentro le case e fuori, sulle
strade, esplode l’odio incontrollato di padri, mariti, fratelli. In una
di queste notti si incrociano i destini di Leyla, figlia di una numerosa famiglia mediorientale, cresciuta secondo un rigido codice
morale e religioso, Carina, madre generosa e giornalista di talento,
umiliata dalle parole e dalle percosse di un marito meschino e geloso, e Aram, giovane proprietario di un locale, innamorato di uno
degli uomini della sicurezza. Con modi e tempi diversi, Leyla, Carina e Aram impareranno a difendersi e a reagire ai soprusi. Il film
racconta di vite interrotte e chiuse in casa, che il regista osserva al
microscopio, mostrando i fatti, svelando tre storie che impongono
un obbligo: quello di avere uno sguardo morale sul mondo.
ELLA ADDORMENTATA Febbraio 2009: Eluana Englaro, dopo
17 anni di coma e alimentazione artificiale, viene fatta trasferire
dal padre in una struttura ospedaliera dove i medici sono disposti
a interrompere il trattamento: in Italia si scatena la reazione tra opposti. Il senatore Beffardi del Pdl viene convocato per un decreto
d’urgenza in materia. Intanto la figlia, contro l’interruzione del
trattamento, si trova schierata sul fronte opposto del fratello. Il
dottor Pallido deve affrontare il caso di Rossa, tossicodipendente
che cerca la morte, mentre la Divina Madre, attrice ritiratasi dalla
scene per assistere la figlia in coma, ha cancellato qualsiasi altra
cosa dalla sua vita. Nel film confluiscono due anime del regista:
quella del narratore lucido e quella di Maestro del cinema in grado
di trasfigurare in simbolismo le tensioni di una vicenda. Come con
un bisturi si separa ciò che è umanamente comprensibile da ciò
che si nasconde dietro la cieca barriera dell’ideologia.