Künstler-Theater, 1989 - Fondazione Giulio e Anna Paolini
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Künstler-Theater, 1989 - Fondazione Giulio e Anna Paolini
Künstler-Theater, 1989 Tele preparate, matita su tela, fotografia, riflettori, spot a pinza, pagine di pubblicazioni, matita e matita rossa su parete Tre tele preparate: 270 x 180 cm (con applicata una tela trapezoidale 60/66 x 78 cm), 220 x 180 cm, 200 x 200 cm (con otto spot a pinza), misure complessive ambientali Proprietà dell’artista Il lavoro in scala ambientale, ideato per la mostra personale alla Galerie Paul Maenz a Colonia nel 1989, si compone di tre episodi che mettono a fuoco l’idea del quadro come spazio scenico, sul quale l’autore si limita a puntare i riflettori. Al centro della situazione a parete, inscritta nei fasci di luce radenti dei due riflettori situati alle due estremità, una grande tela preparata è appoggiata contro la parete secondo un angolo obliquo, in modo da corrispondere all’apertura massima del fascio di luce del riflettore collocato a destra. Nello stesso tempo la tela è situata in corrispondenza del punto di incrocio di due disegni speculari, tracciati sulla parete l’uno a matita nera e l’altro a matita rossa, che riproducono rispettivamente una successione di riquadri visti in prospettiva dall’estremità sinistra della parete, e l’angolo visuale dello sguardo di uno spettatore posizionato all’estremità destra. Una piccola tela di formato trapezoidale, montata al centro della tela più grande, prosegue il doppio disegno a parete, in maniera da apparire otticamente inscritta nella sequenza dei riquadri in prospettiva. In corrispondenza del punto iniziale di questa fuga prospettica, una fotografia che riproduce 1 Giulio Paolini insieme ai galleristi Paul Maenz e Gerd de Vries durante un allestimento espositivo è collocata alla parete in modo da simulare, attraverso un ritaglio praticato nell’immagine, il momento in cui l’artista sospende il primo elemento della successione disegnata. Gli altri due episodi di questo “teatro dell’artista” si compongono di due grandi tele preparate, illuminate l’una in modo frontale da un riflettore collocato a una certa distanza e l’altra da otto spot a pinza fissati lungo i bordi della tela, che nel medesimo tempo trattengono una o più pagine di cataloghi di mostre (a Colonia Paolini aveva utilizzato le pagine dai Jahresberichte e altre pubblicazioni della Galerie Paul Maenz). Il titolo cita il nome originale di un teatro di Monaco, ripreso dalla didascalia della riproduzione fotografica 2 utilizzata in alcuni collage su carta, realizzati in margine a questo lavoro (Studi per “Künstler-Theater”, 1989) . 1 La fotografia riprende un momento dell’allestimento dell’opera Ritratto dell’artista come modello (1981) per l’esposizione personale alla Galerie Paul Maenz a Colonia del 1981. 2 La didascalia recita “Münchner Künstler-Theater: Proscenium (1908)”, cfr. L’avventura del Sipario. Figurazione e metafora di una macchina teatrale, a cura di V. Morpurgo, Ubulibri, Milano 1984, ripr. n. 118. Esposizioni e bibliografia cfr. M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, pp. 1007-1008, cat. n. 648. © Maddalena Disch www.fondazionepaolini.it [email protected]