Trattamento Chirurgico della Disfunzione Erettile (Protesi Peniena)
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Trattamento Chirurgico della Disfunzione Erettile (Protesi Peniena)
Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Trattamento Chirurgico della Disfunzione Erettile (Protesi Peniena) Per disfunzione erettile si intende la costante incapacità ad ottenere e mantenere una erezione adeguata allo svolgimento di un soddisfacente rapporto sessuale. La terapia di questa patologia può prevedere l’utilizzo di farmaci a somministrazione orale di inibitori della 5-fosfodiesterasi (PDE5-1) (sildenafil, vardenafil, tadalafil), o iniettiva intracavernosa con prostaglandina E1 (PGE1) (alprostadil). Una alternativa è rappresentata dall’utilizzo dei vacuum device. L’opzione chirurgica è rappresentata dall’impianto nei corpi cavernosi di una protesi peniena. L’impianto di una protesi peniena viene indicato in tutte le forme di disfunzione erettile che non rispondono ad altri presidi terapeutici o nei casi in cui i trattamenti farmacologici siano controindicati o abbiano determinato la comparsa di importanti effetti collaterali. Le protesi possono essere non idrauliche (semirigide, malleabili etc), e idrauliche (bi o tricomponenti). Le fasi dell’intervento chirurgico comprendono l’incisione cutanea, l’esposizione dei corpi cavernosi, la scelta ed il posizionamento delle componenti della protesi, il riempimento e lo svuotamento della protesi nel caso si tratti di protesi idraulica. Come esempio prendiamo l’applicazione di protesi peniena idraulica a tre componenti. L’intervento viene di solito eseguito in anestesia generale e prevede il posizionamento di due cilindri espansibili a livello dei corpi cavernosi del pene, un serbatoio a livello dello spazio paravescicale e una pompa a livello dello scroto. Le tre componenti saranno collegate da sottili tubi di raccordo che decorrono a livello sottocutaneo. La complicanza più significativa è rappresentata dall’infezione che generalmente richiede un reintervento chirurgico con rimozione della protesi. Altre possibili complicanze possono essere suddivise in: 1) chirurgiche: - ecchimosi - ematoma - edema - fibrosi - perdita di sensibilità - ritenzione urinaria; 2) meccaniche legate alla protesi: - rottura - malfunzionamento - perdita di liquido - attivazione e disattivazione spontanea 3) non meccaniche legate alla protesi: - infezione - dolore - erosione - necrosi. A cura del Gruppo di Lavoro per il Consenso Informato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana versione 1.0 del 10 luglio 2009