14 settembre - Grizzlies Roma

Transcript

14 settembre - Grizzlies Roma
ASD ROMA GRIZZLIES - VIA BRUXELLES, 69 ROMA
Tel. 06.679.5173 - Fax 06.679.5271 [email protected]
ANNO I - NUMERO 3
GIOVEDÌ 14 SETTEMBRE 2006
Questione di etica
nello sport
CLAUDIO FACCINI
F
inalmente giunti al
traguardo della regular season di flag
football è doveroso iniziare a porsi alcune considerazioni e interrogarci su
cosa sia andato più o meno nel verso giusto. Per
quanto ci riguarda, come
membro dell’ a.s.d.
Grizzlies Roma, il piazzamento della squadra lo ritengo soddisfacente ma in
questo tortuoso percorso le
cose non sono andate sempre per il verso giusto.
Facciamo una fotografia
del momento al girone
centro-sud, oltre ai
Grizzlies passano ai playoff Doc’s, Green e Black
Hunters, tutto secondo i
pronostici – più o meno
come lo scorso anno – ma
a differenza del 2005 si è
spento qualcosa di molto
importante qualcosa che
dava modo a tutti gli ex
giocatori di continuare a
divertirsi nonostante gli
acciacchi che immancabilmente si acutizzano dopo ogni gara, ovvero, lo
spirito goliardico che animava quantomeno il nostro girone. Piccolo particolare? Inezia? No non direi proprio che sia un particolare trascurabile.
Lunedì sera in una trasmissione de la7, Lilli
Gruber rispondeva a
Marcello Veneziani affermando che non sono le
culture a generare le guerre ma le scelte politiche. E
bene, per quanto io possa
ritenere la giornalista ampiamente inferiore culturalmente al sociologo, non
mi sento di darle tutti i
torti: la differenza culturale genera il fattore aggregante e la politica (intesa
come scelta del modus
operandi all’interno delle
aggregazioni) può determinare uno stato di convivenza o uno stato di guerra. Questo fenomeno si è,
in maniera circoscritta a
quelle che sono le nostre
realtà sportive, verificato
anche fra noi: gli ex giocatori di football capitolini
si sono aggregati sotto il
colore di una squadra per
ragioni di un proprio comune sentire ed hanno
iniziato a sfidarsi.
L’agonismo è sempre stato,
per noi tutti, il primo ingrediente necessario per
una qualsiasi sfida anche
per una partita a briscola
e, come sempre è stato per
anni fra Grizzlies e
Gladiatori, lo sfottò ha colorato le pareti di una
stanza chiamata football
o flag football che sia ma
non è mai trasceso in odio
o insulti ad di fuori del
campo di gioco.
continua a pag. 2
Ricordando Paolo
I
n occasione del Bowl di Cervia, ultima tappa
della Regular Season del Campionato AFP, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di
Paolo Caccamo, ex giocatore di football nelle fila di
Diavoli, Grizzlies, Warriors, Gladiatori e Marines
nonché nazionale campione d’Europa nel 1983 e
Jurassico 2004. Tutti i presenti si sono stretti intorno
agli amici e compagni di squadra presenti nei ranghi
di Grizzlies ed Hunters.
F L A G F O O T B A L L
Jet-leg fatale per i “coreani” Cleavers, battuti in finale dai “porcospini”
Il bowl di Cervia dice Hedgehogs
Fra le romane buon piazzamento per Grizzlies e Green Hunters
STEFANO CICINELLI
C
ervia, come da
consuetudine,
chiude la regular
season e la tanto ambita
coppa rimane a casa, infatti
per aggiudicarsi il trofeo è
necessario poter vincere tre
volte il bowl di Cervia. I
Cleavers, unici detentori di
due vittorie sono stati strapazzati dagli aculeati
Hedgehogs che, se prima
facevano soffrire gli avversari, ora incutono un vero
timore reverenziale. Un
Bowl quasi perfetto per i
mantovani, cinque vittorie
su cinque di cui quattro a
mani basse: nel proprio girone sconfiggono nell’ordine Rhinos, Gargoyles e XMen realizzando 96 punti a
fronte di soli 13 subiti. In
semifinale partono a razzo
contro i Grizzlies Roma,
soffrendo nella seconda fase della partita il veemente
ritorno dei capitolini; l’incontro si conclude con il risultato di 25 a 19 per i
mantovani, che approdano
meritatamente alla finalissima contro i Cleavers imbottiti di nazionali apparsi
stanchi al ritorno dalla
massacrante trasferta azzurra in Corea. Gli
Hedgehogs entrano in
campo senza timori reve-
renziali maltrattando i pluricampioni d’Italia con uno
score che la dice lunga: 3312. In virtù del risultato dell’ultimo bowl i “porcospini”
scavalcano gli X-Men agguantando il 4° posto in
classifica generale; i ragazzi
di Mantova appaiono i più
in forma in vista delle prossime semifinali, dove si troveranno di nuovo ad affrontare i “veri” Cleavers.
Nel girone Blu incontro
clou fra le romane Green
Hunters e Grizzlies, uscenti
entrambi da due convincenti vittorie nei precedenti
incontri con Rebels ed
Apaches: la vittoria degli
orsi per un solo punto vale
il primato nel girone ed il 3°
posto in classifica generale.
Nonostante la sconfitta in
semifinale contro gli
Hedgehogs, i Grizzlies, arrivati a Cervia con alcune
importanti defezioni, possono dirsi soddisfatti dell’andamento del bowl e, nel
complesso, di quella che ad
inizio campionato veniva
definita una stagione di
transizione visto l’innesto
di numerosi nuovi atleti.
Prestazione ai limiti della
sufficienza per i Doc’s
Frascati, squadra che, nonostante possa disporre di
ottime individualità ed una
difesa convincente, mostra
ancora qualche problema
di amalgama nel reparto
offensivo: i giocatori dei
Castelli Romani chiudono
bowl e regular season al decimo posto. Discorso a parte per i Black Hunters che
chiudono la stagione sulla
linea degli ultimi cinque
bowls disputati, i neri cacciatori rappresentano il vero mistero del campionato:
vincono e convincono nei
primi due bowl della stagione poi... il nulla; con un
attacco potenzialmente irresistibile ed una difesa
che, tutto sommato, regge
bene il campo, chiudono il
bowl al 9° posto, dopo aver
fatto soffrire gli stessi
Cleavers, ritrovandosi, grazie ai risultati ottenuti ad
inizio stagione, al 7° posto
in classifica generale. Non
facciamo fatica ad individuare nella altalenante tenuta psicologica del QB
Castiglione, un giocatore
che in giornata di grazia è
capace di trascinare i suoi
ad imprese irresistibili, il
problema dei Blacks.
Potrebbero essere gli stessi
Blacks ed i Doc’s, capaci di
mettere con le spalle al muro
i Cleavers in quel di
Scandiano, le vere “mine vaganti” della fase finale del
campionato italiano AFP.
Prodezza di Soliera salva la partita agli ultimi minuti
Occasione sprecata dai verdi cacciatori
Squadra poco incisiva, Imbriani e Moglioni infliggono il colpo di grazia
CLAUDIO FACCINI
C
ervia – La domanda da porsi non è
quanto valgono i
Grizzlies. E’ quanto valgono i Green Hunters. Nel
senso che i biancoverdi
hanno perso di misura, restando in partita fino
agl’ultimi minuti, ma hanno dato l’impressione di
non credere fino in fondo
ad una valorosa rimonta,
alla fuoriuscita dalla sindrome dei secondi, anche
lo scorso anno, seppur con
un migliore piazzamento
al finalbowl, sono arrivati
secondi del girone dietro
agli arancioneri. I Grizzlies
avrebbero potuto perdere
totalmente il bandolo della matassa e perdere il
match, specie nel secondo
tempo in cui gli Hunters
hanno prima accorciato la
differenza mete, poi sono
arrivati tre volte pericolo-
samente vicino all’end zone, anche per qualche amnesia di troppo della rattoppata batteria difensiva,
ed infine hanno pareggiato il conto dei touchdown
ma non quello delle trasformazioni. Insomma,
questo non ha dato l’impressione che i Green
Hunters stiano al massimo
della forma, da affrontare
con il tremor di gambe. E i
Grizzlies, forse con la presenza di Fristachi e
Cicinelli, avrebbero portato a casa una vittoria non
così risicata.
Magari per le finali i Green
Hunters si sveglieranno e
saranno dolori per gli altri:
per ora ha un paio di certezze che si chiamano
Santoro e Fierli (anche se
domenica il Quarterback
neocampione di football
d’Italia non è apparso
stratosferico nel passing
game), uno Jacometti che
ci sa fare, altrimenti non
avrebbe fatto tanti score in
Corea con la nazionale italiana, e tanta esperienza
dal neotesserato Gerbaldi,
che gli consente di amministrare i momenti più
scabrosi del backfield difensivo. Però un po’ poco
per proporsi da ora come
candidata al titolo nazio-
nale. Un altro discorso è
per i Grizzlies: se gli Orsi
non fossero stati così deconcentrati e decimanti
non sarebbe andata così:
invece Moglioni si è fatto
pressare troppo da
Bazzucchi, Savini è stato
anticipato spesso da
continua a pag. 2
N
el corso del Bowl di Cervia il commissioner
centro sud Andra Iacometti è stato colto da un
malore, è stato chiamato il primo pronto soccorso e immediatamente Stephen Cavallino ed Enrico
Moglioni hanno dato il loro supporto medico constatando una semplice lipotimia, non appena Andrea ha
ripreso i sensi, è stata annullata la chiamata al 118.
Grande spavento per tutti i giocatori del bowl che hanno preferito sospendere le gare per attendere lo sperato esito positivo del rinvenimento. Le cause del malore
sono attribuite all’affaticamento eccessivo che il giocatore/commissioner ha sostenuto in questo ultimo periodo agonistico non in ultimo le gare della nazionale
nel corso del mondiale disputato in Corea. Un augurio
di pronta guarigione da parte della redazione e della
ASD Grizzlies Roma.
Mondiali flag football in Corea
N F L
Delusione azzurra Buona la prima...
Seconda giornata disastrosa: settimo posto
I
L’
avventura della
nazionale senior
di flag football in
Corea si è conclusa con la
conquista del settimo posto ai danni della Corea
padrona di casa, battuta
nella partita finale di assegnazione del piazzamento
41-6. La prima giornata di
gioco aveva fatto ben sperare: l'Italia aveva infatti
esordito vincendo contro
la stessa Corea 40-30, ed
aveva replicato la vittoria
nel pomeriggio sulla
Svezia con il punteggio di
DI GABRIELE D’URBANO
55-12 e sull'Austria con un
buon 40-32, cedendo poi
49-39 alla Francia nell'ultima partita in programma.
Le cose sono andate un po’
peggio nella seconda gior-
nata, iniziata con una sconfitta per 40-33 dalla
Danimarca e proseguita
con un 20-13 subito dalla
continua a pag. 2
sette mesi di letargo
sono finiti. Con un
weekend fitto di sorprese, esordi attesissimi e
difese già in grande forma,
la NFL ha riaperto i battenti. Dopo il kickoff di
giovedì scorso, con il successo dei Pittsburgh
Steelers per 28-17 sui
Miami Dolphins, la prima
settimana della regular
season 2006 è entrata nel
vivo domenica rispettando
le grandi attese della vigilia. E, in qualche caso, andando oltre le aspettative.
Se si eccettuano le vittorie
degli Steelers - vincitori
del Super Bowl dello scorso febbraio - e dei
Philadelphia Eagles (24-10
a Houston sui Texans), tutte le altre partite giocate
per questa Week 1 hanno
in qualche modo riservato
sorprese. Se Pittsburgh ha
rispettato il pronostico
vincendo in rimonta senza
il suo quarterback titolare,
Ben Roethlisberger, operato in appendicectomia a 4
giorni dall’esordio (ha fatto benissimo al suo posto
Charlie Batch), gli Eagles
hanno avuto ragione di
Dabid Carr e compagni
mostrando subito una
grande intesa tra Donovan
McNabb e l’ex ricevitore
dei New Orleans Saints,
Dontè Stallworth, subito
decisivo nel primo atto
della stagione. Philly, che
oltre a contare su una difesa affidabile vanta in
Brian Westbrook uno dei
running back più versatili
e continui della lega, ha
iniziato nel migliore dei
modi la caccia al titolo
della NFC East anche in
virtù dei risultati delle avcontinua a pag. 3
2
GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006
F L A G F O O T B A L L
QUESTIONE DI ETICA NELLO SPORT
CERVIA
segue da pag. 1
Quest’anno le cose non sono più così, sono cambiate, la goliardia è degenerata e alcuni di noi - ex giocatori sia bianchi che neri
- non si riconoscono più in
questo ambiente, specialmente quando ci si trova a
fare i conti con l’età e con
tutti i valori etici che riconosciamo alla famiglia,
amicizia, salute eccetera. È
un brutto momento. C’è
un clima da tifosi di calcio. Non credo faccia piacere a un Marco Militello o
a un Carlo Minganti. Ma
perché?
Per quello che può essere il
mio modestissimo giudizio, credo che la disamina
andrebbe fatta non su chi
ha provocato o chi ha iniziato per primo, magari
risalendo al peccato originale, e non credo anche
sia un buon sistema dichiararsi vittima reattiva
di una condizione o di un
atteggiamento. Sarebbe
bene aprire gli occhi e
guardarsi intorno, rimboccarsi le maniche e adoperarsi affinché le cose non
trascendano verso atti indecorosi e spiacevoli. Per
chi non avesse ancora capito, mi riferisco alla ormai conclamata condizione di “cappa” che si verifica ogni volta che i
Grizzlies e i Green Hunters
si sfidano. Domenica, è
stato concordato che i
Green Hunters non arbitrassero la partita
Grizzlies – Hedgehogs (decisione saggia ma spiacevole) per il clima di tensione avvertito da tutti i presenti nella precedente gara
Grizzlies – Green Hunters
(da notare che è stato il
match più interessante e
più seguito sotto il profilo
agonistico). Urla o gesti affatto sportivi ma anche
molti malintesi, parole pesate troppo, gesti di stizza
travisati in gesti antisportivi e, per fortuna, l’arbitraggio è stato impeccabile
come impeccabile è stato il
fairplay del “cacciatore”
Mauro Santoro. Tutto questo ritengo sia un sintomo
di un malessere curabile
dove alcuni giudizi di alcuni personaggi, vuoi per
l’alto spirito agonistico
vuoi per la carica emotiva
che hanno quando scendono in campo, coinvolgono anche gli altri giocatori
verso un travisato astio.
Mi rivolgo a tutti, sapendo
che tutti sentono almeno
un minimo di moralità in
quello che fanno; il mio
vuol essere un appello all’etica sportiva, un richiamo a quei valori che sono
da sempre stati vigili in
ognuno di noi. Goliardia
si ma non astio, sfottò ma
non insulto, rabbia ma
non odio. Domenica nel
post gara mi sono ritrovato a parlare con qualche
giocatore degli Hunters e
ipotizzavo che una soluzione potesse essere quella
d’iniziare con il considerare gli eventi, che possono
essere letti come negativi,
in eventi di natura puramente singolare e non
condizionanti. Questo fa si
che durante le sfide dirette, le cose non degenerino,
che il clima teso si sciolga
in un bicchiere d’acqua e
che gli “artefici” non ricevano quel coinvolgimento
a catena generato dalle
persone da loro stessi condizionate. Beh se è questo il condizionamento - uno
dei principali motivi, credo sarebbe bene, quando si
accendono gli animi,
chiudere gli occhi, tornare
indietro di vent’anni e rispolverare il sano spirito
agonistico che è e sarà
sempre dentro ognuno di
noi.
CLASSIFICA FINALE REGULAR SEASON
STATISTICHE
OCCASIONE SPRECATA...
segue da pag. 1
Pagano e la difesa ha rattoppato per tutti i trenta
minuti di gioco. Il vecchio
coach, Giogio Santoro, ha
capito tutto e ha cambiato
le carte in tavola: dopo i
primi cinque minuti di
gioco ha spostato Fierli
dalla posizione di slot a
QB. Massimo ha tranquillizzato i suoi, dopo un
touchdown da manuale si
è esibito in un duetto con
DELUSIONE AZZURRA
segue da pag. 1
Thailandia ed un 32-26 dalla Germania. la sconfitta
per un punto contro il
Giappone (35-34) relegava
gli italiani alla finale per il
settimo posto. Il torneo veniva vinto dalla Francia sulla Danimarca (49-32 il finale). Terzo posto per la
Mauro Santoro, lasciando
surplace tutta la difesa degli orsi. Ma nel finale si è
visto deflettare la trasformazione in end zone da
Soliera con la quale avrebbe potuto pareggiare i
conti.
Il test superfierli, considerandolo anche fuori forma, non è stato superato
dalla difesa dei Grizzlies:
minaccia più pericolosa
del match, e si sapeva.
Jacometti decisamente
sottotono, ha toccato poche palle perché non si è
mai smarcato. Ma il potente Santoro, che ha raggiunto in extremis la squadra dei cacciatori nella
giornata di domenica, ha
raddoppiato i dubbi, per la
facilità con cui faceva accorciare la difesa degli orsi
e, anche se potrebbe non
sembrare, per la leggiadria
con cui superava in dribbling i due linebackers
arancionero. I difensive
Thailandia, quarta
l'Austria, quinta la
Germania, sesto il
Giappone, settima l'Italia
ed ottava la Corea. Un evidente passo indietro rispetto
al secondo posto ottenuto
agli europei dello scorso anno, se si considera che davanti all’Italia si sono piazzate, oltre alla Francia, squadre
abbondantemente alla portata dei nostri azzurri. Una
nazionale che purtroppo
ha dovuto rinunciare all'ultimo momento e per vari
motivi a giocatori bravi ed
importanti come il QB
Enrico Moglioni (Grizzlies)
ed i WR John Trabanelli
(Banditi) e Andrea Beltrami
(Cleavers).
PLAYOFFS SEMIFINALI
backs hanno tenuto in
piedi il match dei
Grizzlies, opponendosi alle bombe di Fierli. E questo farebbe pendere la bilancia verso la tacca “vittoria meritata”. Ma in realtà i
Grizzlies non hanno avuto
la concentrazione necessaria per amministrare la
gara, subendo due touchdown di cui almeno uno
evitabile: determinante,
invece, la tenuta difensiva
a fine gara che ha permes-
menti sulle spalle. Un discorso a parte andrebbe
fatto per Moglioni e
Imbriani, in considerazione dell’assenza di
Fristachi: domenica sono
andati molto bene con
schemi a lettura libera. In
positivo va valutato, anch’esso, il rientro di
Petian: veloce, leggero, visibile e sa far salire la
squadra. Restiamo del parere che Moglioni si possa
giovare di uno come lui al
fianco, a prescindere da
chi fra i due farà il running
game. Quindi le gravose
assenze dei veterani
Fristachi, Cicinelli,
Ciccolunghi, nonché dei
rookies Masili, Passeri,
D’urbano e Spinosa non
hanno aiutato i capitani
Moglioni e Faccini a fare,
come doveva essere, dell’esperienza di Cervia un
banco di prova per i
Playoff. A questo punto…
tutto è possibile.
Mondiali Flag School a Colonia
Ancora Thailandia
Gli asiatici di nuovo campioni del mondo
L
Un momento della partita Francia-Danimarca
so l’accesso alle semifinali.
Grizzlies, dunque, da rivedere, e questo è piuttosto
logico. Il carattere si è visto, la concentrazione e la
condizione atletica no.
Faccini è incappato in una
giornataccia, Squadrilli
non è ancora lui, Giannelli
si è lasciato sorprendere
dai quick pass di Fierli,
Palombi è appena rientrato da un lungo periodo di
assenza, Caprio e Aureli
hanno pochissimi allena-
a Thailandia si è riconfermata campione del Mondo nel
torneo mondiale di flag riservato alle scuole che si è
svolto a Colonia, battendo
in finale il Canada con il
punteggio di 45-32. La
Chaopraya Wittayakom
School di Bangkok ha sempre condotto l'incontro
sulla Ecole River Heights
Middle School di
Manitoba, controllando
poi il punteggio con una
grande difesa che ha impedito la rimonta canadese.
Per il terzo e quarto posto
la scuola giapponese
Fujitsu Junior Frontiere di
Kawasaki ha avuto la meglio sulla spagnola Pere
Vives Vich di Igualada, regalando al Giappone il miglior piazzamento della
storia nella competizione
mondiale. A seguire si sono classificate le scuole di
Cina, Olanda, Germania,
Corea, Messico e, buona
ultima, la scuola statunitense, che ha portato alla
competizione di Colonia
una squadra composta da
bambini di 11 e 12 anni.
3
GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006
N F L
Sorprese e certezze nella prima giornata NFL
Buona la prima per i campioni
Sette mesi dopo l’infortunio: rientro vincente della “tigre” Carson Palmer
segue da pag. 1
versarie dirette. Tutto
sommato la sconfitta meno allarmante è quella
subita dai New York
Giants, che nonostante il
26-21 rimediato in casa
dagli Indianapolis Colts
nel derby in famiglia tra i
fratelli Manning (Eli vs
Payton) hanno messo in
mostra una difesa con ottimi margini di miglioramento, uno spettacolare
Plaxico Burress (due ricezioni da circo nel secondo
quarto per l’ex Steeler) e
soprattutto una coppia di
running back con pochi
paragoni nell’intera NFL:
ovvero l’esperto Tiki
Barber (110 yds su corsa e
61 ricevute) ed il devastante Brandon Jacobs, 58
yds su 8 palloni giocati ed
una potenza fisica devastante. Più allarmanti, restando in quella che con la
AFC North si presenta come la division più dura, le
sconfitte patite dai Dallas
Cowboys e dai Washington
Redskins. I texani, con
Terrell Owens subito a segno all’esordio con la
squadra di Bill Parcells,
hanno ceduto per 24-17 ai
Jacksonville Jaguars, la cui
difesa ha costretto il qb
Drew Bledsoe a 3 intercetti, 2 sack ed una pressione
costante. I Redskins, pagando la scelta di coach
Joe Gibbs di schierare come running back titolare
Ladell Betts al posto di
Clinton Portis, hanno ceduto per 19-16 ai
Minnesota Vikings, spinti
da un Brad Johnson come
sempre essenziale e pulito
e dalle 88 yds macinate a
terra da un ottimo Chester
Taylor, sceso in campo dopo il trionfo della sua ex
squadra. I Baltimore
Ravens. Con Steve McNair
dietro al centro ed una difesa che ha ricordato quella terrificante che portò al
trionfo nel Super Bowl del
2001, la gang di Ray Lewis
ha distrutto per 27-0 i
Tampa Bay Buccaneers di
Chris Simms (promettente
figlio di Phil Simms, quarterback dei NY Giants dell’era di Lawrence Taylor)
concedendo all’attacco
della squadra du ‘Chucky’
Gruden appena 160 yds
complessive con 3 intercetti ed altrettanti sack.
Stessa musica a Oakland,
terra di conquista per i
San Diego Chargers, che
hanno maltrattato per 270 i Raiders (privi del wide
receiver Jerry Porter, ai ferri corti con la società), ed
a Green Bay, dove il pubblico del Lambeau Field è
stato costretto ad ingoiare
un durissimo 26-0 nella
sentitissima sfida con i
Chicago Bears. I Packers,
oltre ad iniziare malissimo
l’era del dopo-Mike
Sherman, sono corsi immediatamente ai ripari
gettando ad un Brett Favre
in netta difficoltà un salva-
gente chiamato Koren
Robinson. Un ottimo giocatore, anche se il ricevitore scaricato dai Vikings
non peserà nella ristrutturazione di una difesa che,
al momento, poggia su pochi veterani di livello e
molti giovani, non sempre
affidabilissimi (la speranza
è il linebacker A.J. Hawk).
In fatto di nuove leve non
si può ignorare Reggie
Bush, eccellente nel suo
esordio con i New Orleans
Saints, passati per 19-14 a
Cleveland sui Browns. L’ex
running back del college
di Southern California ha
collezionato 61 yds su corsa (90 per il titolare, Deuce
McAllister) e 58 nel gioco
aereo, che lo ha visto allinearsi anche da ricevitore.
Il talento di Bush non si
discute, l’esordio neanche.
Reggie è un predestinato.
Rookie a tutta birra anche
a Foxborough, dove
Lawrence Maroney ha fatto passare inosservata la
domenica difficile di un
certo Tom Brady correndo
con la sicurezza del veterano nel 19-17 sui Buffalo
Bills, piegati da una safety
a 8' dalla fine di Ty Warren
su J.P. Losman. Vittoria più
ampia per gli Atlanta
Falcons di Michael Vick,
che hanno zittito i
Carolina Panthers per 20-6
a Charlotte ridimensionando una delle squadre
favorite al titolo della NFC.
Bel successo anche per i
Cincinnati Bengals, che oltre a ritrovare il loro quarterback titolare, Carson
Palmer, hanno messo in
mostra un'ottima linea di
difesa, in grado di arginare
un fenomeno del calibro
di Larry Johnson nel 23-10
inflitto a domicilio ai
Kansas City Chiefs.
Sconfitta amara due volte
per il pubblico
dell'Arrowhead Stadium,
che ha sudato freddo su
un impatto durissimo tra
il quarterback Trent Green
ed il defensive end Robert
Il QB dei Bengals Carson Palmer al rientro dopo
il tremendo infortunio subito nella finale di Conference
Charlie Batch ha sostituito egregiamente il QB
titolare Ben Roethlisberger portando i campioni
di Pittsburgh alla vittoria sui Dolphins
Geathers. La peggio, neanche a dirlo, l'ha avuta il
36enne Green, rimasto a
terra per un quarto d'ora
per poi lasciare il campo
in barella: "Grave trauma
cranico la diagnosi", indefiniti i tempi di recupero.
Al suo posto giocherà l'affidabile ma arrugginito
Damon Huard.
Completano il quadro della prima settimana le vittorie dei St.Louis Rams sui
Denver Broncos (18-10),
dei Seattle Seahawks sui
Detroit Lions (9-6), dei
New York Jets sui
Tennessee Titans (23-16) e
degli Arizona Cardinals sui
San Francisco 49ers: i
'Cards', con un appassionante 34-27, hanno inaugurato il loro nuovo splendido stadio con un successo che ha confermato le
enormi potenzialità di un
attacco tra i più spettacolari della lega.
4
GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006
I N T E R V I E W
Cap Moglioni a piedi nudi
D
opo un trascorso
di football americano, cosa ti ha
spinto a praticare il flagfootball?
La voglia di vivere in tutto
e per tutto il football americano, l’agonismo, il sacrificio, la goliardia; il tutto senza svegliarmi il giorno dopo un bowl con le
ossa fracassate dagli impatti con casco e armatura. A quaranta anni stava
diventando un incubo;
quando la paura prende il
sopravvento sulla voglia di
vincere è meglio farsi da
parte. Proprio per questo
il flag rappresenta un’ altra
possibilità... quasi miracolosa.
Il giocatore più forte e significativo del football
americano in Italia
Sicuramente Manuel
Schollmaier. Per la grande
passione che lo lega a questo sport, sia come giocatore che, come allenatore.
Il giocatore NFL che più
ammiri o hai ammirato?
Joe Montana. Il campione:
carisma, forza e una freddezza tale da far cambiare
le sorti di quell’indimenticabile Superbowl, contro i
Cincinnati Bengals, a soli
due minuti dalla fine.
La squadra di
Flagfootball che soffri di
più?
La squadra di Mantova. I
giocatori sono innanzitutto degli atleti; velocissimi e reattivi nelle coperture, molto disciplinati e uniti tra loro. Tra noi
e loro c’è una grande rivalità, ma allo stesso
tempo un grande rispetto
e stima che è stata, spero,
ulteriormente consolida-
e perché?
Farei acquistare dalla società Grizzlies il noto giocatore Andrea Jacometti;
però prima di buttarlo giù
dalla torre, per non farlo
soffrire troppo, gli darei
fuoco… scherzo
Andreaaaaa!!!
ta nell’ultima trasferta di
Cervia.
Tre nomi per te più apprezzati: un personaggio
televisivo, uno scrittore e
un giornalista
Per quanto riguarda il personaggio televisivo sarei
indeciso tra Toni Palombi
e Carlo Imbriani il loro stile, la loro eleganza, in quel
programma di Cervia, rimarranno impresse nella
mia memoria; come scrittore non ci sono dubbi:
Gabriel Petian una capacità narrativa non indifferente. Il giornalista che in
assoluto si è più distinto,
almeno in questo ultimo
anno, è Claudio Faccini in
grado di scrivere tanto
quasi quanto pensa.
La tua formazione d’attacco ideale della prossima nazionale italiana di
Flagfootball...
Indubbiamente la squadra
dei Cleavers più Andrea
Jacometti come centro...
qb, ricevitore,
corridore,offensive coordinator, dirigente, commissioner presidente... fermatemiiiiii!
Boxer o slip?
Tutti e due; anche se
quando i boxer si sbrillentano il batocchio inizia a
ballonzolare a destra e a
manca con gli attributi perennemente strozzati dalla
cucitura centrale. Non è
molto piacevole
Se fossi costretto a scegliere, cosa aboliresti il teatro
o il cinema?
Più che abolire, eliminerei
volentieri chi volesse farmi
fare una cosa del genere
Il tuo ricordo più bello
con la maglia dei Grizzlies
Nell’86 la vittoria in casa
degli Angels a Pesaro, una
trasferta memorabile.
Quello è stato il momento
più alto della storia dei
Grizzlies. Vincemmo il girone, eravamo consapevoli di
poter arrivare al
Superbowl; l’unico piccolo
particolare che non avevamo considerato era quello
di dover battere, in quel di
Maccarese in una calda
giornata di giugno, una
giovane squadra emergente
di Bergamo… certi Lions.
Nel flagfootball mi sta capitando che il ricordo più
bello è sempre l’ultimo
bowl affrontato. Oggi dopo
Cervia mi sento come un
ragazzino triste tornato
Ciabatta o infradito?
In casa preferisco a piedi
nudi
“
Oggi dopo Cervia mi sento
come un ragazzino
dalle vacanze e penso…
per fortuna che c’è
Ferrara!
Quante ore settimanali di
allenamento dedichi al
tuo fisico?
In campo, putroppo due
ore a settimana più il
G R I D I R O N
La squadra in possesso di
palla schiera la propria
formazione di attacco,
con la quale ha a disposizione quattro tentativi
(downs) per conquistare
dieci yards o più, fino ad
arrivare a varcare la end
zone avversaria. La squadra opposta schiera in
campo la propria difesa
con lo scopo di impedire
all’attacco di conquistare
yards. Se dopo quattro
tentativi l’attacco si fer-
utili a schivare il blitz dell’avversario.
Il più bel complimento
fatto ai Green Hunters
Che a mio avviso è, potenzialmente, in assoluto la
squadra più forte del campionato!?
”
Essendo molto giovani
hanno tutte le carte in regola per vincere il campionato... tra 3, 4, 7, 10, 20 al
massimo 30 anni
Fra Fristachi, Imbriani,
Cicinelli e Faccini chi
butteresti giù dalla torre
Il richiamo verbale più
rigido che hai rivolto ad
un tuo compagno di
squadra?
Forse “ma che hai, le mani
di ferro”
La partita di flag football
che vorresti dimenticare
La partita contro gli
Hedghogs al finalbowl dello scorso anno; la sconfitta
pregiudicò il passaggio alla semifinale
Mare o Montagna?
Mare e montagna come
condimento va bene, l’importante che siano tonnarelli all’uovo
Barca a Vela o a motore?
Sicuramente a vela, so che
il Presidente Cicinelli donerà la sua splendida barca (visionabile sul nostro
sito) alla squadra, in caso
di vittoria al finalbowl… se
ci arriviamo. Fiducioso!?
La più grande soddisfazione o gioia della tua
vita
La gioia più grande è avere
al mio fianco Raffaella; la
nascita di Martina e
Valentina è stato un attimo unico e indimenticabile. Gli amici sono la felicità
e la spensieratezza; vorrei
soltanto che fossero immortali.
Un pronostico: chi sarà la
squadra campione e vicecampione d’Italia 2006 di
Flagfootball?
Noi campioni d’Italia dopo aver battuto in finale
gli Hunters... di un punto...
no vabbè scherzavo.
G L A M O U R
cidere di effettuare un
calcio di allontanamento (punt) in modo da
consegnare la palla agli
avversari in una posizione di campo meno
sfavorevole, oppure può
tentare una trasformazione calciando la palla
attraverso i pali (field
goal = 3 punti) se si ritiene di essere ad una
distanza sufficiente per
portare a buon fine l’azione.
Scopo del gioco
quarto d’ora che riusciamo a sforare ogni volta.
Fuori dal campo, forse,
sempre perchè anche
quando cullo le mie due
bimbe per farle addormentare mi accorgo che
muovo le gambe in modo
tale da simulare i passi
Fai un insulto a Violante
Vittorio non lo potrei mai
insultare; ha dimostrato
sempre di essere una persona estremamente corretta, sincera e con la quale l’ironia fortunatamente
la fa sempre da padrona.
L’unica cosa che gli dico è
che il vero valore di una
squadra è dato dall’amicizia, dal rispetto e dalla fratellanza che hanno, tra loro, gli uomini che la compongono. Se il prezzo da
pagare per poter sperare
di vincere, anche una sola
partita, (senza nemmeno
riuscirci) è il venir meno a
questi valori l’unica cosa
da fare è sbattere la porta
in faccia a qualcuno
Linea
di scrimmage
ma non riuscendo a conquistare almeno 10 yards
il possesso della palla va
alla squadra avversaria.
L’azione termina esattamente dove viene soppresso il portatore di palla, sullo stesso posto egli
viene anche seppellito alla buona.
Punt e Field Goal
Se l’attacco arriva a giocare un quarto tentativo
con ancora molte yards
da guadagnare può de-
Ogni azione ha inizio
da una linea ideale
chiamata “Linea di
Scrimmage” che attraversa il campo per tutta la sua larghezza e
sulla quale si fronteggiano gli uomini di linea di attacco e difesa.
Tutte le azioni ruotano
attorno al quarterback
che, in effetti, sembra
sempre voler fare qualcosa di perverso al
compagno di squadra
(centro) davanti a lui.
GLAMOUR & PLAYER
VALTER FRISTACHI
M
aglia dentro o
fuori? Polsino o
arm band?
Guanti si o guanti no?
Scarpa bianca, nera o colorata? Quale saranno le tendenze 2007 per il perfetto
look del giocatore?
Sono ormai qualche anno
che a lanciare le nuove tendenze sono i WR che immancabilmente condizionavano non solo i compagni di squadra ma anche le
squadre europee e sudamericane e di conseguenza
anche i grandi brand si
adattano alle tendenze. Il
trend dello scorso anno e
stato quello d’indossare capi sempre più attillati, notare che una maglietta e sopratutto i pantaloni ben attillati esaltano più la fisicità
estetica e nascondono
qualche difettuccio, completamente out sono le
uniformi con tessuti poco
elastici, larghe e fuori dai
pantaloni che rendono il
look irrimediabilmente
sciatto. Le shoulder pads a
misura (due dita oltre deltoide) fanno in modo da
rendere il corpo più proporzionato e armonioso; Il
fatto di usare un’armatura
più grande, oltre ad essere
pericoloso, di certo non fa
sembrare più grandi, anzi
fanno sembrare i giocatori
di football tutti menomati.
Fuori moda sono anche i
vistosissimi paracoscie e i
paraginocchia molto meglio, per chi non ha problemi di duri colpi sulle gambe, la completa assenza
delle protezioni. Fa molto
anni 90 il polsino tradizionale è invece molto trend la
completa assenza di polsini
con la sola presenza di
"arm band" proprio per
evidenziare la fisicità del
braccio.
Per quanto riguarda il trend
delle scarpe, negli ultimi 34 anni ha visto molte squadre NFL ritornare allo scarpino nero, ma quello bianco è molto “in” nonché se-
gno di eleganza e di stile,
per i calzini, invece, la NFL
costringe tutti i giocatori a
giocare con i calzini lunghi
e mai calati, ma fa molto
tendenza il calzino corto o
calato appena sotto il polpaccio in pieno stile NCAA.
Per quanto riguarda i guan-
tini vige ancora la libera
discrezionalità per usarli.
C’è chi preferisce avere un
contatto diretto con la palla, c’è invece chi preferisce
il grip dei guanti ma dal
punto di vista del look il
guantino fa sempre la sua
porca figura.
5
GIOVEDÌ5SETTEMBRE2006
G O S S I P
1
8
7
M
ilano Marittima. In occasione della trasferta di Cervia dei
Grizzlies non sono mancate le paparazzate, difatti sabato
pomeriggio in spiaggia sono scesi alcuni giocatori.
Giannelli sotto le mani portentose della massaggiatrice personale
thailandese (foto1), Savini, colto dalla puntura di un tracina mentre
raccoglieva le conchiglie per la figlia, si appresta a sdraiarsi sul lettino (foto2) e Imbriani che prima si fa vedere ligio al dovere degustando una puerile granita alla menta (foto3) e poi si fa cogliere in un
impeccabile cool style nel corso della notte fra il sabato e la domenica presso il locali notturni della riviera accompagnato da un
Giannelli in still style (foto 4) in un momento di “alticcia” degustazione. Nello stesso locale, Palombi country style e Aureli hip hop style
(foto 5), gli immancabili e muscolosissimi Squadrilli e Torturo Dolce
& Gabbana (foto 6) e il capitan Moglioni (foto 7) colto con l’ultimo
pezzetto di ghiaccio in bocca. Passa invece dal ristorantino alla sua
suite Soliera (foto 8) per le inalazioni e i fumenti dovuti al suo stato
cagionevole di salute che lo accompagna in ogni trasferta.
2
3
6
4
5
A.S. Grizzlies American Football Team
Dal 5 Ottobre 2006
Lunedì dalle ore 16,00 alle ore 17,00 Sabato dalle ore 15,00 alle ore 16,00
•
A.S. Bracelli Club - Via Mattia Battistini, 260 • Cell. 347.4784498 - [email protected]