LA NOTTE DEI GIOCATTOLI

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LA NOTTE DEI GIOCATTOLI
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LA NOTTE DEI GIOCATTOLI
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UNA CAMERA DA LETTO. MORENA E LA MADRE
MADRE: E l’ora di andare a letto Morena!
MORENA: Non ho sonno.
MADRE: Chi ti sveglia domattina che devi andare a scuola?
MORENA: Tu mi svegli. E io mi alzo
MADRE: Lo sai che i bambini che dormono poco poi crescono male, tutti storti e
malati.
MORENA: Mi verrà la gobba mamma? E tu dirai entrando a scuola: sono la mamma
della gobbina….
MADRE: Ora basta, Morena, mi fai perdere la pazienza.
MORENA: Se mi canti una ninnananna, mi metto a dormire
MADRE: Una ninnananna? Non sei più una bambina piccola!
hai quasi dieci anni.
MORENA: Fai finta che ne ho tre. Ti ricordi quando venivi ad addormentarmi
prima di andare a cena fuori? Avevi sempre dei vestiti lilla e celeste e
profumavi di rose.
MADRE: Eri una trottolina con due guance come Eolo. Ora sei diventata lunga e
secca. Porti gli occhiali some una monachina e leggi sempre. Hai dieci anni
e ne dimostri venti. Sei diventata sapiente e noiosa. Assomigli tutta a tuo
padre, il professore.
MORENA: Non assomiglio neanche un poco a te, mamma?
MADRE: No, neanche un poco. Io Alla tua età ballavo, cantavo, andavo a pattinare.
Tu invece stai sempre col naso nei libri .
MORENA: Anche papà sta sempre con il naso nei libri ma tu non gli dici che è
noioso.
MADRE: Non parlare così di tuo padre. Lui è un grande scienziato.
MORENA: Anch’io sarò una grande scienziata.
MADRE: Per ora pensa a dormire. Coi voti che hai in matematica non potresti
diventare nemmeno una ragioniera.
MORENA: Dove vai mamma, così elegante?
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MADRE: Vado a cena fuori, te l’ho detto.
MORENA: Perché non mi fai venire con te?
MADRE. Sei piccola ancora.
MORENA: Sono grande per la ninnananna e sono piccola per la cena, è proprio una
disgrazia. Lo sai che quel vestito ti sta bene,mamma. E quei guanti
bianchi…. sembrano due cigni.
MADRE: Sono come i due cigni del laghetto di villa Mafalda?
MORENA: Più belli. Su quel vestito nero che sembri la notte, stanno così bene,
così bene che me le mangerei…
MADRE: Vorresti mangiare la tua mamma?
MORENA:Ti inghiottirei in un boccone.
MADRE: Fammi andare via se no qui finirò in pentola.
MORENA: Mi canti una canzone, mamma?
MADRE: Sono stanca, Morena.
MORENA Sei stanca per cantare e non sei stanca per andare a cena fuori….
MADRE: Sono stanca di pregarti.
MORENA Quando sarò grande sarai tu a pregare me: portami fuori a cena
Morena, ti prego! e io risponderò: no, sei troppo vecchia e storta, vai a
dormire! E tu mi pregherai: Morena, Morena, ti ricordi quando eri
bambina quante cose ho fatto per te? E io ti risponderò: appunto! ritieniti
punita per le troppe cose che mi hai fatto! E tu dirai: quali? E io
risponderò: per esempio lasciarmi sola a letto mentre te ne andavi a cena
fuori con papà….
MADRE: Hai una immaginazione perversa Morena. Ora basta: mettiamo a posto la
tua stanza. E vai a dormire. Lo sai che papà mi aspetta per uscire e ogni
momento che passa diventa più nervoso.
MORENA: Tu vuoi più bene a lui che a me, lo so.
MADRE: Che noiosa la mia bambina!
MORENA: E se mentre io dormo la stanza si capovolge?
MADRE: Non si capovolge. Te l’assicuro . Su, a nanna Morena!
MORENA: Non ho detto le preghiere.
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MADRE: Allora sbrigati. Padre nostro……
MORENA: E se mentre io dormo loro mettono le ali ?
MADRE: Non c’è questo pericolo Morena. I giocattoli non hanno ali , non possono
volare e neanche camminare, sono fatti di pezza di vetro, di plastica di
legno e stanno fermi.
MORENA: Hai saltato un pezzo mamma. Dacci oggi il nostro pane quotidiano.
MADRE: Ogni scusa è buona per te. Chiudi gli occhi. Sogni d’oro.
MORENA: E se fossero di ferraccio arrugginito?
MADRE: Non imitare tuo padre, che è tanto più vecchio di te. Fai la tua strada
pianino pianino, sei ancora così piccola…
MORENA: Io mi sento un vecchio gufo, mamma.
MADRE: Buonanotte vecchio gufo. Ti voglio bene, ciao.
MANDA DEI BACI CON LE DITA E POI
CHIUDE LA PORTA ALLE SPALLE
MORENA: Non spegnere la luce mamma, per favore. Ho paura!
CAMBIO LUCE
MADRE: (da fuori della porta! ) Ciao amore! Un vecchio gufo non ha paura del buio.
domani!
MORENA PIANGE
SI SENTE UNA VOCE NEL BUIO
SOLDATO: Smettila di piangere, MORENA,
MORENA-
(ALZANDOSI) Chi è ?
SOLDATO : Mi fai venire il mal di testa.
MORENA - (PAUROSA, RIALZANDOSI ) chi ha parlato ?
SCRICCHIOLIO DEL BAULE
USCITA DEL SOLDATO
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MORENA: E tu chi sei?
SOLDATO: Il soldato, sono il soldato di legno.
MORENA: Perché non sei in guerra, soldato?
SOLDATO: Non ci sono più guerre in questo paese. Io mi annoio. Mi accenderesti
la pipa?
MORENA. Io non so accendere la pipa. E poi non ho fiammiferi.
SOLDATO: Sei proprio imbranata. Non sai fare la guerra, non sai accendere la
pipa. Ma che bambina sei?
MORENA: A me non va di dormire. Sono appena le nove. Solo perché vanno a cena
fuori, mi chiudono qui dentro, al buio.
SOLDATO: Devo avere una vecchia lampada da campo. Aspetta.
IL SOLDATO TORNA CON UNA LAMPADA
SOLDATO: (ALZANDO IL LUME) Come sei pallida? Sei malata?
MORENA: Ho paura.
SOLDATO: Di che hai paura?
MORENA: Del buio.
SOLDATO: Bazzecole! Pensa se tu fossi dentro una trincea, nel buio della notte, e
sapessi di essere circondata. I nemici sono lì, pronti a spararti
…basterebbe che tu alzassi la testa per prendere una pallottola in pieno
cervello.. Ma se sollevi gli occhi al cielo, vedi tante stelle, tante stelle
brillantine, che però non ti possono aiutare: fa freddo e sei solo nella
notte, con la paura addosso che ti fa tremare e non puoi neanche dirlo,
perciò ti mangi la lingua.
MORENA: Ma tu ci sei stato in guerra?
SOLDATO: Un soldato la guerra ce l’ha nel corpo. Vedi le cicatrici sul mio
ginocchio. Qui una pallottola fischiando è passata da una parte . E qui,
vedi sul collo, ho un’altra cicatrice di quando una baionetta mi ha colpito
di striscio. Credevo di essere morto …perdevo tanto sangue, tanto
sangue. E invece ero ancora lì, vivo…
MORENA: Ma dove l’hai fatta la guerra?
SOLDATO: In qualche paese, vicino a qualche città, in mezzo a qualche monte. Non
ricordo.
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MORENA: Quanti anni hai, soldato?
SOLDATO: Eh….chi lo sa. Forse cento, forse duecento anni….
MORENA: Mi ricordo che ti ha portato lo zio Augusto il giorno del mio compleanno.
“Lo vedi questo soldato di legno, Morena? È un vecchio giocattolo di
quando ero piccolo io, e a sua volta era appartenuto a mio nonno quando
era piccolo lui. Voglili bene, è come uno di famiglia.
SOLDATO: Mi accenderesti la pipa, bambina mia?
MORENA: Non so come fare….e poi te l’ho detto, non ho i fiammiferi.
SOLDATO: Nessuno mi vuole accendere la pipa. Sono trecento anni che aspetto di
farmi questa fumata……nemmeno la Giuppa ha mai voluto accendermi la
pipa.
MORENA: Chi è la Giuppa?
SOLDATO: La Giuppa… ma se glielo hai messo tu il nome…
GIUPPA (DA DENTRO IL BAULE) - Chi mi chiama?
SOLDATO: E’ pigra e lenta, ma io l’amo follemente.
GIUPPA: Io non ti amerò mai, soldato. Intanto per cominciare non hai nome….ci si
può mai innamorare di uno che non ha nome?…il soldato, il soldato….ma
chi?
SOLDATO: Non lo sai che al soldato ignoto si costruiscono monumenti!
GIUPPA: (RIDENDO) Monumenti! Che me ne faccio di un monumento !
SOLDATO: Sul monumento c’è sempre una fiamma accesa.
GIUPPA: Che me ne faccio di una fiamma accesa.!
SOLDATO: Lì, su quell’altare si onora il milite ignoto.
GIUPPA: Che me ne faccio del milite ignoto.!
SOLDATO: Che colpa ne ho se non mi hanno mai dato un nome!…Io sono il soldato,
il soldato senza nome, il soldato che muore in guerra e poi torna a
combattere e poi muore e poi torna a combattere e muore mille volte e
non muore mai….
GIUPPA: Che me ne faccio di uno che non muore mai….A me piace Fabiolo, per lui
farei qualsiasi cosa: è bello, lungo, vivo e morirà certamente…..
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MORENA: Chi è Fabiolo?
GIUPPA: Fabiolo….tuo padre non si chiama Fabiolo?
MORENA: Mio padre, sì, si chiama Fabiolo…ma quando l’hai visto tu mio padre?
GIUPPA: Non è stato al tuo capezzale quando eri malata che avevi la febbre alta e
lui piangeva perché pensava che morivi….Era così bello, così dolce, così
tenero…mi piaceva come si chinava su di te che respiravi come una
foca….allungava le belle mani dalle dita lunghe lunghe sul lenzuolo
cercando la tua fronte….io gliele avrei baciate mille volte quelle mani
delicate
SOLDATO: Sempre così: ci si innamora di chi non ci ama. Invece di amare me ,
perdi la testa per un uomo che non è né di legno né di pezza, ma di carne
ed ossa. Sei la solita infingarda, testarda, bastarda….
GIUPPA: Bastardo sarai tu.
SOLDATO: Ma io ti amo Giuppa, farei qualsiasi cosa per te.
GIUPPA: Puoi fare quello che vuoi. Io non ti amerò mai.
MORENA: Glielo dico a mio padre, forse ti porterà con sé nella sua stanza.
SOLDATO: Tuo padre è sposato, vergogna!
GIUPPA: Che se ne fa di una creatura di pezza come me?
MORENA: Ti potrebbe carezzare la testa.
GIUPPA: Ho i capelli di lana. Un uomo non amerà mai una creatura dai capelli di
lana e per giunta azzurri.
SOLDATO: Hai dei bellissimi occhi color cielo, Giuppa.
GIUPPA: Sono di vetro, soldato.
SOLDATO: Ma sono così belli, Giuppa, sono così teneri.
GIUPPA: Teneri, due occhi di vetro!. Sei proprio squinternato…
MORENA: Squinternato, ah ah ah…
SOLDATO: Sono squinternato ma felice. Se avessi qui il mio tamburo suonerei
qualcosa per te, Giuppa.
GIUPPA: Il tamburo, hm hm….solo un soldato di legno può pensare di suonare il
tamburo alla sua bella….non un liuto, non un violino, non una chitarra…ma
un tamburo, che schifo!
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SOLDATO: Eppure un tamburo può incantare come un violino….Sapessi quanti
soldati sono andati incontro alla morte al suono del tamburo. Andavano
incontro alla morte con la gioia nel cuore perché ascoltavano la voce di
quel tamburo, e trum e trum e trum……come morivano bene quei soldati!
MORENA: Ce l’ho un tamburo, soldato, devo proprio averlo, aspetta che te lo
prendo…
MORENASCOVA DA UN ARMADIO UN
VECCHIO TAMBURO E LO CONSEGNA AL SOLDATO.
IL SOLDATO TIRA FUORI UN RITMO CADENZATO DAL VECCHIO TAMBURO.
MORENA: Ora si fa la nanna, lo sai che ai bambini che vanno al letto tardi viene le
gobba, su dormiamo….
SI SENTE IL SUONO DI UN FLAUTO,
MORENA: E adesso che succede?
LUCE SUL BAULE USCITA DEL FLAUTISTA CHE SUONA . HA UNA
CHIAVE SULLA SCHIENA
MORENA: E tu chi sei?
FLAUTISTA: Sono il flautista. Non ti ricordi di me? Sono arrivato dentro un
paniere di vimini. Hai giocato tanto con me e poi ti sei dimenticata….
MORENA: Suona ancora, sei proprio bravo.
IL FLAUTUSTA ESCE DAL BAULE SUONANDO
FLAUTISTA: Gira La chiave Morena…è dura…..
MORENA GIRA LA CHIAVE E IL FLAUTISTA RIPRENDE A
SUONARE. POI OFFRE UN FIORE A GIUPPA
FLAUTISTA . Per te…
GIUPPA.:. ..Grazie……..
MORENA: Dove hai imparato a suonare così bene, flautista?
FLAUTISTA: Non lo so….non….looooo….soooo….
LA SUA VOCE VA MORENDO. GLI MANCA LA CARICA
SOLDATO: La carica, la carica!….lì dietro, sulla schiena.
MORENA GIRA LA CHIAVE E IL FLAUTISTA
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RIPRENDE VITA, SI RIZZA SU SE STESSO
E RICOMINCIA A SORRIDERE
FLAUTISTA: Grazie sei proprio un angelo….si vede che la mia chiave si è un poco
arrugginita….ora sto bene….ma dura poco…
GIUPPA: Come ti chiami Flautista?. Spero che per lo meno tu abbia un nome….
FLAUTISTA: Mi chiamo Romolo e Remo.
GIUPPA: Come Romolo e Remo, tutti e due?
MORENA: Questo nome io non te l’ho mai messo. Te lo sei messo da solo…Per me
sei sempre stato solo il flautista.
FLAUTISTA: Me l’ ha messo Randolino, il bambino da cui ero prima.
MORENA: Randolino? Ecco cosa succede quando si regalano giocattoli antichi. E’ la
mania della mia famiglia. Io avrei voluto un astronauta, una Barbie, un
URK e invece mi regalano vecchi soldati di legno, vecchie bambole di
pezza, vecchi flautisti che nessun bambino di oggi vorrebbe più. E ora si
mettono pure a parlare, a suonare. Non ne posso più di questi giocattoli
vecchi. Sono stufa.
SOLDATO: Io quasi quasi mi farei un goccio di vino. Ce l’hai del vino?
MORENA: Non ho vino. Non ho nemmeno acqua.
GIUPPA: Io mi mangerei volentieri un biscotto all’anice. Ce l’hai un biscotto
all’anice?
MORENA: Non ce l’ho Non lo vedi che sono chiusa a chiave nella mia bella stanza
da letto.
FLAUTISTA: Io mi prenderei volentieri una caramella al miele, ce l’hai una
caramella al miele?
MORENA: Non ce l’ho; sono sola in mezzo a dei giocattoli mezzi matti che
chiacchierano a vanvera…
FALUTISTA: Mi sento andare via…. oh Dioooo!
MORENA SI PRECIPITA A CARICARLO
FLAUTISTA: Grazie , sei proprio un angelo…..ah come mi sento bene quando sono
carico, ah come mi sento leggero e forte e veloce…..posso correre da qui
a lì come una lepre… Posso sollevare una gamba, posso sollevare un braccio
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senza morire di stanchezza, oh come mi sento leggero, oh come mi sento
felice…(E BALLA)
PUM, CASCA PER TERRA. GLI ALTRI RIDONO.
MORENASI CORRE AD AIUTARLO
SOLDATO: Quanto chiasso per un ferito!.sai quanti ne vedevamo ogni momento?
Voltavi la testa : chi è quello? Uno senza gamba … vuum via con la barella.
E chi è quell’altro? Uno senza un braccio… vuum, via con la barella.
Questo Romolo e Remo è chiaro non è mai stato in guerra…..
FLAUTISTA: Io sono contro la guerra, soldato. Io non amo uccidere né essere
ucciso. Io sono un artista e sono felice.
SOLDATO: Si è mai visto uno che per vivere ha bisogno continuamente della
carica. La chiave sulla schiena, ma è da pazzi. Io, se fossi il tuo colonnello,
ti farei fucilare….
FLAUTISTA:
Perché fucilare? Non ti piace come suono?
SOLDATO: Sei una mezza patacca amico, non potresti mai combattere contro il
nemico.
FLAUTISTA: Quale nemico, soldato? Io non ho nemici.
SOLDATO: I nemici ci sono sempre, sempre, ricordalo!….i nemici della patria, i
nemici della razza, i nemici della famiglia…..un bravo soldato è sempre
pronto a morire per difendere la sua patria.
FLAUTISTA: Io non ho patria, soldato. Io viaggio, cammino, vado dove mi vogliono,
dove amano la musica…
UOMO DA’AFFARI DA DENTRO IL CASSETTO
UOMO D’AFFARI: Aiutooooo!
FLAUT.: Chi ha parlato?
GIUPPA: Non vedo nessuno
SOLDATO: Il nemico
MORENA: Cerchiamo !!!
MUSICAMENTRE I GIOCATTOLI CERCANO, ECCO VENIRE FUORI DA UN
CASSETTO UN BURATTINO VESTITO DA UOMO D’AFFARI , CON
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TANTO DI VALIGETTA VENTIQUATTRORE. PERO E MOLTO MAL
RIDOTTO: HA LA FACCIA SCHIACCIATA, UN OCCHIO SOLO, è
SEBZA NASO, I CAPELLI SPELACCHIATI E GLI MANCA PURE UN
BRACCIO.
UOMO D’AFFARI: Aiu……..aiu….
TUTTI SI FERMANO A GUARDARLO INCURIOSITI
MORENA: E tu chi sei?
U. AFFARI:
Aiu.. tate…mi….
SOLDATO: Ma guarda come è ridotto. Da quale guerra vieni?…
FLAUTISTA: Povero burattino. Chi ti ha conciato così?
GIUPPA: Non hai capelli, non hai nemmeno la faccia. Ma che giocattolo sei?
FLAUTISTA: Chi ti ha cancellato la bocca, santa Margherita?
GIUPPA : Non può risponderti perché non ha bocca, non lo vedi?
SOLDATO : Ti hanno ridotto a brandelli…..Come minimo una cannonata.
U.AFFARI: Ca…….ca…….ca…(CERCA DI DIRE QUALCOSA)
GIUPPA: Cavallo?
U.AFFARI: Ca….ca…
FLAUTISTA: Capitombolo?
SOLDATO: Catapulta?
U.AFFARI: Ca…….ca…….ca…
FALUTISTA: . Sei caduto?
MORENA: Sei caduto da cavallo?
U.AFFARI: (SEMPRE SCUOTENDO LA TESTA) Ca…ca…..cannnnn….
MORENA: Can….na? sei stato picchiato con una canna?
FLAUTISTA: Sei stato aggredito da un cane?
U. AFFARI: Sssssssì.
SOLDATO: E….potevi dirlo prima no.
U.AFFARI: Pri…..pri……….. priiiiiiiima?
GIUPPA: Mi fa tanta pena, poverino….chissà come soffre!…
Ca
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.MORENA: Ohi ohi, adesso ricordo: tu sei quel burattino che mi ha regalato la zia
Pepita
L’UOMO D’AFFARI ASSENTE
MORENA: Accidenti , sono dunque cinque anni che stai lì dentro quel cassetto!. Mi
ero dimenticato di te. Eri proprio un bel burattino: coi boccoli biondi, la
bavarola…io biberon .ma non ti riconosco……dove li hai messi i riccioli
biondi?
U. AFFARI: So…..no……cre….cre….cre…
GIUPPA: E’ cresciuto, hai capito? Un burattino che cresce è una cosa
straordinaria.
FLAUT: Ma chi ti ha strappato un braccio?
U. AFFARI: Ca…..ca….
SOLDATO: Il cane, abbiamo capito ….
MORENA: Adesso ricordo: la zia Pepita una volta ci ha lasciato il suo cane. Ha
visto il burattino e l’ha agguantato con i denti e l’ha proprio distrutto…
U. AFFARI: Ere….eredità…..il can…can…..morendo do….
GIUPPA: Vediamo se capisco: Il cane morendo ti ha lasciato una eredità?
MORENA: Una eredità?
U. AFFARI: S….s……s…..s….ì.
Giuppa : Ma allora si era pentito di averti malmenato
U. D’AFFARI: ……bra……ccccccc…..io…..io….non…..
GIUPPA. Non lo vedete che vuole aiuto, povero burattino.
FLAUTISTA: Troviamogli un braccio e dei capelli e una bocca nuova…..
MORENA– Aggiustiamolo!
TUTTI:
Si, sì, sì, aggiustiamolo!
FRENETICI, SI METTONO AL LAVORO CON SEGA
MARTELLO E
PENNELLI
MORENA: Aspetta , (APRENDO IL BAULE) Devo avere pure un parrucchino, te lo
mettiamo subito per rimediare alla tua brutta pelata.
GIUPPA: (RIDENDO) Ah, ah ah, come è buffo!
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SOLDATO. Gli sta proprio male.
FLAUTISTA: Orribile . Meglio pelato
SOLDATO: Meglio pelato.
GIUPPA: Meglio pelato, .…
MORENA: Ma no, sta meglio così.
TUTTI : Pelato!!!.
U. AFFARI.:……Bracccccccccc………ciò …
GIUPPA: Mi fa tanta pena, povero burattino. Ritroviamogli un braccio…Non lo
vedete come soffre?
FLAUTISTA: Facciamo come Geppetto con Pinocchio: prendiamo un pezzo di legno,
lo seghiamo, lo pialliamo e glielo inchiodiamo alla spalla.
MORENA: Buona idea. Ma dove sta il pezzo di legno e dove stanno i chiodi?
SOLDATO: Un buon soldato ha tutto con sé. .
AFFARI: Gra……gra……..gra…..gra…..
GIUPPA sembri un ranocchio
SOLDATO: Un vecchio soldato sa come cavarsela nella vita.
TIRA FUORI CHIODI E MARTELLO
GIUPPA: E per la bocca come facciamo?
MORENA: Basta disegnarla no? Qui ho i pennarelli e tutto l’occorrente …. Forza,
cominciamo!
GIUPPA …..Disegnali una bella bocca, che io possa baciarlo….
U. AFFARI : Ba …..ba….ba…. Barbie……
GIUPPA: Barbie…Ha detto Barbie!….
U. AFFARI: Ssssss…..ì…..……Bar……bie ……l…belll……lllis….sima…
GIUPPA: (PIANGENDO) - Ha detto Barbie!
SOLD : Vieni qui giovanotto che devo sistemarti il braccio
U. AFFARI: Ahi!
GIUAPPA: Quella Barbi è una creatura senza anima!
MORENA : I giocattoli non hanno l’anima, Giuppa.
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GIUPPA : E tutta di plastica, tutta di plastica quella Barbie.
U.AFFARI ….. Ahi!
MORENA: Tu sei fatta di materiali molto più nobili Giuppa.
GIUPPA: Vuoi mettere il cotone, la ceramica, con la plastica e le fibre sintetiche!
GLI ALTRI CONTINUANO A SEGARE, MARTELLARE
U.AFFARI: Ahi!
MORENA: Stai tranquilla Giuppa , la mamma dice che è una bambola
insopportabile e non me la comprerà mai.
FLAUTISTA : Ora ti disegno i capelli..venite è quasi pronto.
U. AFFARI: Ahi, ahi……
SOLDATO: Devo fissarla ben bene, se no poi si stacca. Ancora un chiodo, abbi
pazienza …(MARTELLATA)
U. AFFARI:
Ahi!
MORENA: Il cappello, ecco il cappello !
GIUPPA: E la borsa, la borsa ci vuole.
MORENA : Adesso sembri proprio un uomo d’affari.
U. AFFARI: Ah….E…..I……O……U……
TUTTI :
AEIOU
U. AFFARI: Ah….E…..I……O……U……
TUTTI :
AEIOU
U. AFFARI. … …… HO una bocca.
……ho le mani …. ho le braccia
……Sono un
portento!…
TUTTI – Evviva!
MUSICA FLAUTISTA
U. AFFARI: Che bella musica! quasi quasi tiro fuori subito un miliardo e faccio
costruire una sala concerti solo per te
FLAUTISTA: una sala concerti tutta per me? , è il sogno della mia vita.
TUTTI: Una sala concerti?
FALUTISTA: Davvero lo faresti? Oh dio come sarei contento!
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E dove me lo costruiresti?
U.AFFARI: Dove vuoi…. A piazza del duomo? buttiamo giù la
chiesa che
tanto cade a pezzi, è vecchia, puzza e ci costruiamo un sala concerti .
MORENA: Ma porta male buttare giù la chiesa!
U.AFFARI:
Zitta tu che sei solo una bambola! Ma se vuoi, a te farò costruire un
bel teatro!
Giuppa Un teatro! Davvero?
Tutti : Sì, un teatro .
Giuppa : E dove lo costuiresti?
U. AFFARI: Dove c’è il Municipio. Buttiamo giù quell’anticaglia del palazzo
settecentesco e ci costruiamo un bel teatro con tutte le maniglie d’oro e
il palcoscenico di vetro.
TUTTI: Ooooh!
MORENA: Ma poi dove le farebbero le riunioni del Comune?
U. AFFARI: Zitta tu che sei solo una bambina!… Soldato, a te costruirò una belle
caserma.
SOLDATO: Una caserma?..
Tutti. Una caserma
U. D’Affari : E ti nominerò mio caporale.
SOLDATO: Grazie, Signor colonnello e dove la costruiremo?
UOMO D’AFFARI:
Nel giardino pubblico, buttiamo giù un po’ di alberi, …Tutti
quei fiori che puzzano, aiole, fontanelle, cascatelle, giù, buttiamo tutto
giù e ci costruiamo una bella caserma!
SOLDATO: - Grazie infinite signor colonnello!
MORENA: La fai troppo facile e dove trovi i soldi per tutta questa roba?
U.AFFARI: Io ce li ho. HO messo da parte, ho investito, ho comprato e venduto,
ho giocato in borsa.
MORENA: Ma il giardino è di tutti! Non puoi buttarlo giù. Poi ti mettono in galera.
U. AFFARI: Facciamo subito un bel condono e la cosa è fatta.
MORENA: Ma se poi le mamme che portano a spasso i bambini…. Protestano?
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U: AFFARI: Che protestino! . Io ho quello che nessun giocattolo ha…i soldi, il
denaro, ho gli schei, i ducati, i dollari, l’euro, la moneta, l’oro da
comprarvi tutti ,… io compro vendo, vendo compro…… , posso comprare
anche te, cara Morena. Perché io…. sono l’uomo….. più ricco della terra…
MORENA….Tu non puoi comprarmi. La mia mamma non mi venderà mai.
U D’AFFARI: Ti venderà ti venderà , tutti vendono e tutti comprano , è solo una
questione di prezzo, la tua mamma non ha forse venduto il diamante che
gli aveva regalato il nonno?
MORENA- Una cosa è vendere un diamante e una cosa è vendere una persona.
U. D’AFFARI : Un diamante vale molto di più, sciocchina di una persona. Io ti
pagherei molto meno di un diamante. In fondo cosa sei….una bambina
nemmeno tanto bella, nemmeno tanto intelligente , nemmeno tanto brava
a scuola. A me piacciono le bambine rotondette con gli occhioni azzurri e
con i boccoli biondi, una così la pagherei un milione di euro, ma tu…tu,
nemmeno cento euro pagherei per te , giusto per far contenta tua madre..
neanche un soldo di più,..
MORENA: Sei un insolente maleducato! Sei uscito dal cassetto che sembravi un
corvo spennato.. non avevi né bocca né braccia, appena viene giorno
finirai dentro al cassetto e nessuno si ricorderà più di te.
U D’AFF. : Ma ora basta!
TUTTI..Come basta? Che vuoi dire?
MORENA LO OSSERVA STRABILIATA
UOMO D’AFFARI: Basta con questa indisciplina. Ci penso io a voi altri sciagurati!…
Tanto per cominciare, ragazzi in riga!
TUTTI : Eh??
U .D’AFFARI : Ho detto in riga, criminali!…… Voi adesso farete quello che dico
io, perché qui dentro ho di che farvi fucilare, ho le prove, ho le prove che
siete gentaglia.
GIUPPA: Ma che ti piglia!
U. AFFARI. Silenzio truppa! voi vi farete guidare da me perché io sono più
esperto, più lungimirante, più egregio, più attivo, più prospiciente, più
eclettico, e più tutto perciò… silenzio e ubbidienza!
GIUPPA: Ma questo fa sul serio…
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SOLDATO: Ci penso io a metterlo a posto.
U. AFFARI: Tu puoi solo ubbidire. Sull’attenti soldato!
SOLDATO : (METTENDOSI SULL’ATTENTI). Signorsì!
U.AFFARI: Ricordati che io ho comprato l’esercito, ho comprato i generali. Voi
siete sotto la mia giurisdizione, E tu sei il mio soldato. In riga, hop!
SOLDATO Signorsi, signor colonnello, anzi signr Generale, anzi
no, signor proprietario di tutto!
MORENA: (AL SOLDATO) E tu ubbidisci a questo preopotente!
Difendici, no?
SOLDATO: Un soldato ubbidisce sempre, Morena.
FLAUTISTA: Che prepotenza!
U. AFFARI: A te intanto levo la chiave, così non puoi più dire idiozie.
FLAUTISTA: La chiave no, la chiave no, la prego signor Uomo
d’affari, la chiave è la mia viiiiii……viiii…..
L’UOMO D’AFFARI TIRA LA CHIAVE E IL FLAUTISTA CADE PER
TERRA COME MORTO.
GIUPPA: Oh povero flautista! Suonava così bene: perché gli hai
tolto la chiave?
U. AFFARI: - Voi siete giocattoli, siete una razza inferiore. Non avete sangue
nelle vene, ma solo stoppa e segatura.
GIUPPA : Ti abbiamo rimesso a posto e ora tu ..tu..tu…
U.AFFARI : Io , mentre voi dormivate i sonni dei pupazzi, giocavo in borsa. Voi
non sapete nemmeno cos’è il lavoro,io si! Sveglia alle sei, ginnastica , un
caffè nero.. vendi e compra, vendi e compra…. hop hop hop
GIUPPA: Ma anche tu sei un giocattolo, e ti abbiamo aggiustato noi.
U. AFFARI. Io sono diverso, io sono il re.
GIUPPA: Ma quale re !, qui siamo in una repubblica caro uomo d’affari, siamo tutti
uguali.
U.AFFARI: Non c’è bisogno della monarchia per essere un re .. io posso comprare
tutte le repubbliche del mondo , io sono il padrone, sono il proprietario di
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tutto, sono il presidente , sono il papa, sono l’imperatore….…al lavoro!
vendi e compra hop hop hop, vendi e compra hop hop hop !
GIUPPA: Tu ci tratti come se fossimo tutti tuoi dipendenti….:Sei disgustoso.
U.AFFARI: Zitta tu, vecchia bambola dagli occhi di vetro!
GIUPPA: Io sono meglio di te, perché qui nel petto ho un cuore, magari di stoppa,
ma ce l’ho. Tu invece non ce l’hai proprio.
U. AFFARI: Vuoi vederlo il mio cuore? Volete vederlo?
TUTTI : Si..Si..Si
L’UOMO D’AFFARI TIRA FUORI DALLA TASCA
UN BELLISSIMO CUORE D’ORO
MASSICCIO E LO MOSTRA TRONFIO
TUTTI: Ooooh!
SOLDATO: Accidenti come luccica! Ma quanto pesa?
U. AFFARI: Pesa, pesa, più di tutti voi. E’ tutto d’oro, tutto d’oro, oro zecchino,
24 carati.
GIUPPA: E con ciò? Io ci sputo sul tuo oro….puh!
U. AFFARI: Mi ha sputato addosso. Fucilatela!
MORENA: Sta scherzando.
U. AFFARI: Non scherzo affatto: fucilatela!.
MORENA: Non ci sono soldati per dare ordini, qui. Smettila!.
U. AFFARI: …E lui chi è? (INDICANDO IL SOLDATO)
SOLDATO: Io? Ma io…io non ho nemmeno il fucile carico.
U. AFFARI: Che soldato sei, senza fucile carico? Corri a caricarlo.
SOLDATO: Ma io….. Io non so sparare. Non ho mai sparato. Il mio fucile è di
legno. Io sono un giocattolo.
U. AFFARI. Cosa sono queste storie? . Dammi il fucile. . Un due, un due, uno, due e
tre…. pum…(SPARA UN COLPO) ….il fucile è carico …Lo vedi soldato senza
fede. In nome del re -che sono io-, in nome del generale dell’esercito -che
sono io-, in nome del colonnello che ti ha dato l’ordine, -che sono io-, ti
ordino di sparare su questa sovversiva. Ubbidisci!
SOLDATO: Che può fare un soldato , che può fare?
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FLAUTISTA: Puoi disobbedire soldato.
MORENA: Non sei solo un burattino, ha un cervello e pensi. Hai una bocca e parli.
Reagisci! Dì: no, io non sparerò alla mia amica Giuppa.
SOLDATO: Hai ragione Morena… RIVOLGENDOSI ALL’UOMO D’AFFARI
FLAUTISTA E MORENA: (SUGGERENDO) Ho un cervello e penso…..
SOLDATO : Ho un cervello e penso…..
FLAUTISTA E MORENA: (SUGGERENDO) ho una bocca e parlo .
FLAUTIST: Ho una bocca e parlo..
FLAUTISTA E MORENA(SUGGERENDO) Io non sparerò alla mia amata Giuppa.
SOLDATO: Io non…….( l’’U. D’AFFARI SI GIRA E LO FISSA) mangerò la mia
amata Zuppa.
U.AFFARI: Quante storie per una bambola di pezza dagli occhi di vetro. Se non la
fucili tu la fucilo io e poi sparo a te.
GIUPPA: Non dirò che ti amo mio soldato, ma ti sarò grata se rinuncerai a
fucilarmi.
MORENA: E tu spareresti addosso alla tua amata Giuppa!
SOLDATO: Suo è l’esercito, suo il governo…non posso tirarmi indietro, amici,
cercate di capirmi…..
MORENA PRENDE IN DIRSPARTE I GIOCATTOLI
ED ESPONE
IL SUO PIANO ….IL PUBBLICO NON SENTE. IL SOLDATO SI FA
AVANTI TIMIDO
SOLDATO: C’è un topo signor colonnello!!
TUTTI :– Un topo .. oh Dio, un topo!...
SOLDATO: Devo sparare al topo prima di sparare a Giuppa.
U. AFFARI: Un topo? Cosa sono queste storie?
SOLDATO: I topi sono nemici dei giocattoli, li rosicchiano a morte.
AFFARI: Non vedo nessun topo.
SOLDATO: Eccolo, eccolo, laggiù, si nasconde sotto il letto…
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MORENA: L’ho visto anch’io….un topo grosso così….l’ho visto che si infilava in quel
buco.
Tutti: E’ lì… è lì….è qui…è la sotto…
U .AFFARI:. Dov’è questo maledetto topo?
SOLDATO: Lì, lì, lì….
GIUPPA: L’ho visto anch’io, sta laggiù….guarda come corre!
FLAUTISTA Ha le orecchie a sventola. E i baffi come coltelli.
U. AFFARI:: Ci penso io, stupida truppa! . Sono il più bravo acchiapatopi di tutto
il mondo. Voi non mi conoscete. Io i topi li afferro al volo, li acciuffo con
un solo dito e trac, gli do un morso sul collo e sono morti….lasciate fare a
me…..
L’UOMO D’AFFARI SI ALLONTANA CON L’ARIA
BELLICOSA. GLI ALTRI SI GUARDANO
MORENA: Sparagli, macaco!
SOLDATO: La lealtà me lo impedisce. Sono un soldato.
GIUPPA: Se non gli spari tu, ci spara lui a noi tutti.
SOLDATO: Sono un soldato. Sono un soldato.
GIUPPA: Appena torna lo immobilizziamo.
SOLDATO: E come?
FLAUT. Con questa corda.
GIUPPA : Gli tiriamo il collo come a un galletto.
SOLDATO: Ma sarebbe un ammutinamento!
GIUPPA: E’ lui che si è ammutinato contro di noi.
SOLDATO: Io non sparo contro i miei superiori.
FLAUTISTA Buttalo quel fucile, buttalo!
SOLDATO: Un soldato senza fucile che soldato è?
MORENA Sta tornando, sta tornando…
RIENTRA L’UOMO D’AFFARI TENENDO UN TOPO MORTO PER LA
CODA
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U.AFFARI: Avete visto? Che vi avevo detto? Un colpo solo ed è morto…Dov’è il
soldato? Sei pronto a fucilare la sovversiva? Getto questo topo morto
dalla finestra e poi procediamo con la fucilazione.
L’UOMO D’AFFARI VA ALLA FINESTRA E GETTA IL TOPO. .AL
RIENTRO, LA LOTTA. I GIOCATTOLI LO LEGANO. L’U.D’AFFARI SI
DIVINCOLA. I GIOCATTOLI LO GETTANO A TERRA
GIUPPA : Uomo d’affari … marameo!
LO IMMOBILIZZANO
MORENA: Ora sei tu che farai quello che vogliamo noi.
GIUPPA: E non ci sono soldi che tengano.
MORENA: Ti faremo il processo.
IU.D’aff. : Ma quale processo,idioti, io ho comprato tutti i giudici, io ho in mano
tutti gli avvocati. Quale processo!
MORENA: Ci sono tanti giudici onesti che non si faranno comprare da te, uomo
d’affari!
U . AFFARI: Sono dei sovversivi, li farò fucilare.
GIUPPA: Saremo noi i giudici.
FLAUTISTA: Saremo noi a giudicarti.
MORENA: E ti condanneremo
TUTTI alla prigione .
ESCONO
U .AFFARI : Amici, amici …. Dove siete?…. non mi lasciate solo …io ..io.. ho tanto
bisogno di tenerezza… ho paura !…questo gioco non mi diverte più !! Sono
un onesto lavoratore io e guadagno tanto perché ci so fare….
MORENA: Ma i soldi per giocare in borsa dove li hai presi?
U.AFFARI: Li ho avuti in eredità.
MORENA: Da chi?
U AFFARI: Dal cane di zia Pepita.
GIUPPA: Bugiardo! Il cane di zia Pepita non aveva una lira.
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U. AFFARI: Che importanza ha, che importanza ha? i soldi sono soldi e stanno
nelle mani di chi li sa fare fruttare. Ho venduto, venduto e ho comprato,
comprato.
GIUPPA: Hai approfittato della nostra buona fede per farti rimettere a posto il
braccio, la bocca e poi ti sei messo a comandare come se fossimo tuoi
servi…quindi
TUTTI : Sei condannato a morte.
FLAUTISTA: No, a morte no, per favore….condanniamolo al
ca…al ca……
IL SOLDATO GIRA LA CHIAVE
FLAUTISTA: Al cass…. ssetto .. Condanniamolo al cassetto, al cassetto: che torni
a chiudersi lì dentro e ci lasci in pace. Io sono contro la pena di morte.
MORENA: Anch ‘io sono contraria alla pena di morte ,. Ma
pensavo che per i giocattoli…..
FLAUTISTA: Anche i giocattoli hanno un sentimento…
U. AFFARI: Giusto, anche i giocattoli hanno un sentimento.. mi
sento tanto solo… ho tanti sodi ma non ho amici,…., povero
me, povero me come sono infelice slegatemi e torniamo a
giocare……
SI METTE A PIANGERE PIETOSAMENTE
MORENA: Vediamo bene che sei pentito.
FLAUTISTA … Se comportati da gentiluomo….
TUTTI: TI accetteremo come compagno di giochi.
U.AFFARI: Grazie amici, grazie…
IL SOLDATO LO SLEGA E TUTTI LO ABBRACCIANO
MORENA….. Su , ricominciamo a giocare
TUTTI : SI, si si, giochiamo!
U. AFFARI: Ti ringrazio d’ avermi slegato Soldato,. Hai fatto un regalo
all’umanità …..ora…visto che sei il solo a seguirmi e a ubbidirmi
spontaneamente, riprendi il tuo fucile e puntali contro la truppa.….
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SOLDATO: Non lo farò, mio colonnello. Ho capito che sei una carogna e non ti
ubbidirò. Anche i soldati hanno un sentimento.
TUTTI: Bravo soldato
Bravo, bravissimo.
GIUPPA: Non ci fai più paura , Uomo d’affari. Il fucile non ce l’hai,
SOLDATO i soldati non ce li hai.
MORENA: Non ci puoi più minacciare.
FLAUTISTA : Torna nel tuo cassetto.
U.AFFARI : Fermi tutti!
TUTTI : Che c’è?
U.AFFARI: . Il dottore mi ha proibito i cassetti..
TUTTI: Perchè
U.AFFARI : Soffro di asma.
TUTTI: Ma quale asma? Chi ti crede più uomo d’affari!…
U: AFFARI: Fermi tutti! … Il sole
SOLD. IL sole!
GIUPPA: . Sta per fare giorno.
MORENA: Che c’è? Che succede?
FLAUTISTA: I giocattoli non possono muoversi di giorno. Dobbiamo dormire.
MORENA: Non siete vampiri, amici, perché avete paura della
luce del sole?
U. D’AFFARI : Mi sa che mi tocca proprio tornare nel cassetto , la luce del sole mi
toglie le forze…..
GIUPPA: Com’è tardi? Buonanotte amici.
SOLDATO: Buonanotte
MORENA…SBADIGLIA
U. D’AFF: Muoio di sonno…(SBADIGLIA )
GIUPPA: sto già sognando … (Sbadiglia)..
FLAUTISTA : Che sogni, che sogni!
TUTTI SBADIGLIANO
24
MORENAOSSERVA CON DISPERAZIONE GLI
AMICI GIOCATTOLI CHE RIENTRANO NEL BAULE.
SI SENTE LA CHIAVE CHE GIRA NELLA TOPPA
LA PORTA SI APRE. ENTRA LA MAMMA
MADRE: Morena, sveglia!…..Sveglia Morena, sono le otto.
MORENA: Mamma, non ho dormito affatto questa notte sai.
MADRE: Non dire sciocchezze: ti ho sentita io quando sono tornata dalla cena …ho
accostato l’orecchio alla porta e tu russavi come una piccola foca.
MORENA: Sai quel bambolotto mezzo rotto che mi ha regalato la zia Pepita? Quello
senza capelli, senza bocca e senza braccia? Voleva fare fucilare la povera
Giuppa perché si era ribellata alle sue prepotenze…..e quel cretino del soldato
stava per ubbidire…..
MADRE: Hai sognato tanto, vedo. Beh, ora alzati che ti accompagno a scuola….Mettiti
il maglione che oggi fa freddo…..Sbrigati che è tardi. Ti aspetto giù con il
caffè latte e una buona fetta di torta, ciao…..E sbrigati se non vuoi arrivare a
scuola in ritardo!
MORENA: Vengo, vengo…..ma mamma, l’uomo d’affari ha una borsa pieni di soldi e
compra, compra tutto e tutti. Secondo te si può comprare una moglie?
MADRE: (USCENDO) Basta di farneticare Morena mia. Vestiti in fretta e scendi giù…
MORENA: Sì, arrivo mamma…..Come sono noiose le mamme, …certe volte non vedono
al di là del loro naso….
MADRE.. (DA FUORI)
MORENA: ….Arrivoooo
FINE
Morenaaaaa…