Numero 3, 2013 - Stena Technoworld

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Numero 3, 2013 - Stena Technoworld
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Precious Material
Recycling
P.M.R
È in fase di start up il
P.M.R. (Precious Material
Recycling),
dotato
di
un'avanzata tecnologia di
frantumazione
primaria
che permette di trattare
un'ampia
varietà
di
materiali. Possono essere
valorizzati
materiali
particolarmente tenaci e
di notevole dimensione,
(come metalli ferrosi e
non) fino a materiali più
leggeri e preziosi (materie
plastiche,
componentistica
di
pregio). A
valle
della
frantumazione primaria e
di
sistemi
per
la
separazione dei metalli
ferrosi vi è una serie di
macinatori e raffinatori
che producono frazioni
omogenee
granulometricamente che
vengono
avviate
alla
selezione
a
correnti
parassite,
separazione
densimetrica ed ottica,
fino all'ottenimento di
materie prime di qualità.
Il P.M.R. è certamente un
impianto
ad
elevata
tecnologia in grado di
valorizzare, oltre che i
materiali decadenti dal
trattamento
dei
rifiuti
elettronici, anche altri
rifiuti contenenti metallo
che derivano dal primo
trattamento di altri rifiuti
e/o da scarti di impianti di
produzione
in
diversi
settori industriali.
Il riciclo dei frigoriferi, congelatori,
condizionatori
Tra i RAEE, o semplicemente rifiuti da apparecchiature
elettriche ed elettroniche, spicca la famiglia chiamata R1 di cui
fanno parte frigoriferi e apparecchiature di raffreddamento in
genere. La pericolosità di questi apparecchi è dovuta alla
presenza di gas refrigeranti dannosi per l'atmosfera (CFC, R21,
R22, R600) e dei gas espandenti contenuti nelle schiume di
isolamento.
Gli impianti STENA permettono una percentuale di recupero dei
frigoriferi, con un impatto ambientale prossimo allo "zero".
Le
diverse
fasi
di
recupero:
1. Cernita del materiale per asportare le parti mobili (cavi, vetro,
plastica,
...)
e
i
rifiuti
eventualmente
presenti.
2. Estrazione dei fluidi refrigeranti contenuti nel circuito e
nell'olio lubrificante estratto dal compressore con procedure tali
da evitare il rilascio delle sostanze dannose. Il freon, attraverso
un sistema di condensazione, è liquefatto, raccolto in una
bombola e successivamente stoccato in una cella a temperatura
controllata; l'olio invece è raccolto in un serbatoio collegato
all'impianto e, dopo un'operazione di degasaggio dell'eventuale
freon presente, è depositato in un contenitore esterno a doppia
tenuta.
3. Asportazione manuale dei vari componenti mobili e non
precedentemente rimossi (parti in ferro di grosse dimensioni,
cavi,
parti
in
legno
o
vetro...).
4. Triturazione dei rifiuti in ambiente controllato in modo da
evitare rilasci di gds o altri componenti dannosi
5. Selezione automatica dei seguenti materiali:
- materiale ferroso
- materiale plastico
- metalli non ferrosi (rame e alluminio)
- poliuretano
- eventuale altro materiale presente.
Maggiori informazioni...
Smaltire gli elettrodomestici bianchi, ed in particolare i frigoriferi,
consentirebbe di ridurre anche le emissioni nocive di
clorofluorocarburi (CFC/HCFC), gas lesivi dell'ozono. Si pensi
che un classico frigorifero domestico contiene circa 300 gr di
CFC, quantità in grado di distruggere ben 9 tonnellate di ozono.
Tratto da ecologiae.com
Ultimissimi aggiornamenti normativi...
Maggiori informazioni...
Registro telematico dei gas fluorurati ad effetto serra
Il 5 maggio 2012 è entrato in vigore il D.P.R. 43 del 27/01/2012
(gazzetta ufficiale del 20/04/2012), attuativo del regolamento CE
n. 842/2006 su alcuni gas fluorurati ad effetto serra.
Tale D.P.R. prevede l'obbligo per le persone e le imprese che
operano su apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto
serra di ottenere l'apposita certificazione/attestazione e di
iscriversi al Registro telematico nazionale istituito presso il
ministero dell'ambiente e gestito dalle Camere di Commercio
del
capoluogo
di
regione.
Con comunicato del Ministero dell'ambiente pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 35 del 11/02/2013 è divenuto operativo il
Registro nazionale delle persone e delle imprese certificate di
cui all'art.13 del D.P.R. 43/2012. I modelli delle istanze e delle
dichiarazioni da presentare alle Camere di commercio
competenti – esclusivamente per via telematica accedendo al
sito www.fgas.it – ai fini dell'iscrizione nel citato registro sono
pubblicati sul sito del Ministero dell'Ambiente.
SIAMO LEADER
NEL
TRATTAMENTO DI:
La gestione delle apparecchiature contenenti
Sostanze Lesive dell'Ozono
- R1
APPARECCHIATURE
REFRIGERANTI
- R2 GRANDI BIANCHI
- R3 TV E MONITOR
- R4 PED CE ICT
APPARECCHI
ILLUMINANTI E ALTRO
- R5 SORGENTI
LUMINOSE
Contattaci per
avere maggiori
informazioni...
Stena
App&Widget...
LA TUTELA
DELL'AMBIENTE NON
SI PUO' FERMARE:
contribuisci anche tu con
foto, video e commenti.
È possibile segnalare i
RAEE abbandonati anche
tramite
iPhone
e
smartphone con sistema
operativo Android.
Si
estende così il bacino di
utenti
che
possono
contribuire alla campagna
di
sensibilizzazione
ambientale
sull'importanza
della
corretta
gestione
dei
RAEE, realizzando ed
inviando con questi mezzi
sia foto sia video.
Per chi utilizza l'iPhone,
basta
scaricare
gratuitamente
dall'Application Store di
iTunes
l'applicazione
dedicata.
Chi invece ha un cellulare
con Android, può fare lo
stesso visitando l'Android
Market.
Il corretto processo di recupero delle apparecchiature
contenenti sostanze ozono-lesive (principalmente frigoriferi con
CFC/HCFC o condizionatori) è contraddistinto dalla necessità di
un corretto trattamento in particolare per i gas ozono-lesivi. Tali
sostanze, seppur presenti in quantità molto limitate
(complessivamente – tra schiume isolanti e circuito refrigerante
– oscillanti tra i 300 ed i 400 grammi rispetto al peso
dell'apparecchiatura che super mediamente i 45-50 kg) hanno,
dal punto di vista ambientale, una importanza decisamente
superiore: questo significa che è prioritario il recupero di tali
sostanze rispetto a quello dei metalli o delle plastiche contenuti
nella
carcassa.
Come ogni processo che avvenga secondo standard e
tecnologie adeguate, anche tale fase ha un costo non
trascurabile che, se da un lato permette che il trattamento dei
frigoriferi – in particolare – si collochi nella metà di destra del
diagramma (beneficio ambientale), dall'altro colloca il puro
bilancio economico per un corretto trattamento (costi di
trattamento sommati a valorizzazioni/smaltimento delle frazioni
ottenute) in una zona del diagramma contraddistinta da un
saldo
negativo
(perdita
economica).
Ecco perché è necessario che chiunque conferisca tali
apparecchiature agli impianti di trattamento corrisponda anche
un contributo tale da rendere il bilancio economico complessivo
positivo: il rischio è infatti quello che, per garantire la redditività
economica il trattamento avvenga in modo non corretto,
ottenendo quindi un profitto a discapito di un danno ambientale.
La sostenibilità economica degli operatori del trattamento
rappresenta comunque uno dei pre-requisiti per una corretta
filiera di recupero, in particolare laddove esistano tecnologie
adeguate per garantire il beneficio ambientale dell'attività di
trattamento.
Purtroppo ad oggi, nella maggior parte dei paesi in via di
sviluppo, l'assenza di tecnologie adeguate per il trattamento
delle apparecchiature contenenti sostanze ozono-lesive fa si
che il bilancio ambientale di tali operazioni di trattamento sia
negativo: molto spesso non vi è alcuna forma di recupero dei
gas contenuti nel circuito refrigerante e le schiume
poliuretaniche vengono molto spesso utilizzate come materiale
"combustibile" per bruciare cavi e recuperarne il rame, andando
ad aumentare ulteriormente i danni provocati da tali pratiche.
Dottor Federico Magalini
Research Associate - UNITED NATIONS UNIVERSITY
I mezzi ci sono tutti: non
bisogna far altro che
munirsi di cellulare e
liberare la fantasia.
L'ambiente ringrazierà.
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