Londra previene la bolla (Sole 24 ore).

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Londra previene la bolla (Sole 24 ore).
Così Londra previene la bolla - LONDRA. Dal nostro corrispondente - Il Sole 24 ORE
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Così Londra previene la bolla
Leonardo Maisano
LONDRA. Dal nostro corrispondente
Non è, nè può essere, una garanzia assoluta, ma quanto di più simile a una ragionevole previsione
lungo le linee di quella forward guidance che segna dal giorno del suo arrivo, un anno fa, l'agire del
governatore della Banca d'Inghilterra Mark Carney. «I tassi non cresceranno ai livelli del passato.
Quanto era norma ieri non tornerà ad esserlo domani», ha detto indicando che entro il 2017 è
possibile immaginare una crescita progressiva del costo del danaro fino a stabilizzarsi attorno al 2,5
per cento. Oggi siamo a quota 0,5%, ma è dato per scontato che prima di fine anno la BoE correggerà
di un quarto di punto.
Avanti con giudizio, quindi. Per non compromettere una robusta crescita confermata al 3% su base
annua da rilevazioni diffuse venerdì, ma anche, crediamo, per non disturbare troppo il manovratore
alla vigilia delle elezioni politiche della primavera 2015. Una revisione eccessivamente vigorosa
avrebbe, infatti, ripercussioni significative sul costo dei mutui immobiliari e quindi sugli umori
popolari nei confronti dell'esecutivo di David Cameron. Non è un caso che le parole del governatore
siano giunte poche ore dopo la storica decisione del Financial policy committee della Bank of England
pronto a intervenire sul mercato della casa per frenare il rischio di bolla immobiliare. «Le cose sono
cambiate - ha insistito venerdì il governatore - rispetto al passato. I risparmiatori hanno un
consistente indebitamento, l'esecutivo sta consolidando il quadro finanziario, la sterlina è forte...ci
sono stati mutamenti significativi nel sistema». Non è una promessa, ma solo un'indicazione, ha
aggiunto Mark Carney lasciando però intendere che gli anni dei tassi al 5% sono archiviati e che
l'uscita dalla fase più espansiva sarà graduale e ben monitorata.
Dopo le fughe in avanti e le repentine correzioni sugli scenari prossimi venturi registrate nei mesi
scorsi, l'approccio del governatore è ora nel segno della cautela. Anche le decisioni adottate per
contenere l'apprezzamento dei valori immobiliari sono state calibrate, molto più di quanto
prevedessero i mercati. La decisione di limitare entro il 15% del totale i finanziamenti pari alla soglia
di 4,5 (nel rapporto reddito-prestito) non è considerata arma sufficiente per provocare, da subito, una
riduzione dei lavori del real estate. Il settore, lo ricordiamo, è cresciuto nell'ultimo anno, su base
nazionale di un 10% circa che nei quartieri centrali di Londra supera ormai il 20 per cento. Un
analista - Tom Vosa di Australian national bank - ha smontato la mossa di Mark Carney definendola
«una pistola di cioccolata».
In realtà le misure studiate dal governatiore sono più articolate ed efficaci di quanto si voglia far
credere, ma guardano senz'altro alla dinamica di domani piuttosto che alla realtà di oggi. Nessuna
banca, infatti, eccede nella concessione dei fondi il limite del rapporto redditto-prestito di 4,5 volte e
oggi "solo" il 10% arriva a sfiorarlo (il 50% in più comunque di quanto accadeva prima della crisi). In
altre parole le banche hanno ancora margini per sostenere un mercato che è, storicamente, il motore
dell'economia nazionale, ma si misurano per la prima volta con un limite introdotto dal regolatore e
questo nella consapevolezza che per la Bank of England «il debito delle famiglie non rappresenta una
minaccia immediata alla stabilità».
Le misure introdotte dal comitato di politica finanziaria sono strutturate in modo tale da essere
avvertite in maniera significativa solo se la corsa dell'immobiliare supererà un apprezzamento del
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04/08/2014
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20% nei prossimi tre anni.
Le critiche a Mark Carney per l'eccessiva cautela sbattono contro due realtà emergenti. Innanzitutto ci
sono i primi timidi segni di "raffredamento" del real estate. Negli ultimi trenta giorni, infatti, i prezzi
delle case sono cresciuti al ritmo più basso (0,3%) degli ultimi cinque mesi, affidandosi alla ricerca di
Hometrack.
In secondo luogo il governatore deve tenere conto di due realtà assai differenti. Il mercato di Londra,
come tutto nella capitale, segue dinamiche peculiari, del tutto diverse, dal resto del Paese. La bolla, se
si vuole, è sull'area metropolitana e il sud est del Paese, gonfiata dagli investitori internazionali: oltre
quei confini il mattone britannico è in crescita, ma resta lontano dal temuto surriscaldamento.
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