Favola di Paolo Nori

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Favola di Paolo Nori
<No no)), pensava: uno sguardo gallinrco
sulle cose degli uomini sarebbe stato uno
sguar do che avrebbe messo a posto le cose era quello che ci voleva,, secondo la gallina di Poggio Bustone.
uQui bisogna parlarne col gallo>, aveva pensato poi dopo, ed era andata dal
gallo e gli aveva spiegato e il gallo, di
Poggio Bustone, era rimasto lì anche
lui un po' pensieroso e poi aveva detto
<Chicchirichì>.
na gallina
di Poggio Bustone si era stancata di far delle uova: voleva far I'universita.
Voleva iscriversi a archeologia perché le
piaceva I'idea di scavar nella terra e trovare pezzi di coccio che valevano un sacco
di soldi e che poi,, rivenduti, le avrebbero
dato la fama (<La famosa gallina archeologa di Poggio Bustone!>), e la ricchezza (voleva cornprar quella villa arancione
con il grande attico con vista sulla piana
reatina e sul lago Lungo,, la villa e il panorama piu belli di Poggio Bustone).
Non avrebbe dovuto nemmeno far niente,,
nella sua testa, perche scavare, scavavano gli altri, tutti i farnosi archeologi avevano dei manovali che scavavan per loro, lei
avrebbe soltanto dovuto indicare un punto per terra e dire <Coccode>>.
I manovali avrebbero capito che quello
era il punto dove cominciare gli scavi e lì
sotto ci sarebbero stati i segni di un'antica
civilta di romani, o celti, o etruschi,, o surneri, o egizi, o numidi, o dahnati, o ntesopotamici, ché i romani e gli etruschi, va
bene, ma i celti i sumeri gli egizi i numidi i
dalmati e i mesopotamici è vero, loro abitavano nei Paesi celtici, in Sutoet; in Egir
to, in Numidia, in Dahnazia e in Mesopotamia, che eran dei posti che con Poggio
Bustone avevan poco a che fare, ma i celti
i sumeri gli egizi i numidi i dalmati e i mesopotamici anche loro, come noi, avevan
le garnbe, si potevan spostare, e chi dice
che non avessero scelto di spostarsi a Poggio Bustone,, nell'antichita?
Gli archeologi servivan proprio per quello, per ricostruire le cose complicate che
fanno gli uornini,, che gli uomini ragionano in modi che con la logica hanno poco
a che fare,, per esernpio gli uomini di Poggio Bustone da anni lasciano vuota quella villa arancione con vista sulla piana reatina e sul lago Lungo,, la vista piu bella di
Poggio Bustone, e abitano invece in casette anche modeste, come la casa attigua al
pollaio dove viveva la gallina di Poggio
Bustone, per fare un esempio.
Che voleva dire <Benissimo. Se credi che
per te vada bene I'archeologia, ti pago le
tasse ti iscrivo, anche se. . .).
E la gallina di Poggio Bustone aveva detto <Coccode?>.
Che voleva dire <Anche se cosa?>.
E il gallo aveva detto <Chicchirichì>.
Che voleva dire <<Anche se. . . per studiare archeologia, devi studiare la lingua degli uomini,, e loro, hanno Lrna lingua che. . .
non so se ti troverai bene. Per esempio, loro,, tre per sette, lo sai quanto fa, per loro?>>' aveva detto il gallo, e la gallina aveva
risposto <Coccodè>.
E il gallo aveva detto <Chicchirichì>.
Che voleva dire <Lo so che fa Coc-
codè, ffra per loro non fa Coccodè, fa
ventuno>>.
(E Chicchirichì?>, aveva chiesto poi il
gallo, che voleva dire <E sei per sei, lo sai
quanto fa, per loro?>.
E la gallina aveva risposto <Coccodè>.
E il gallo aveva detto <Chicchirichì>.
Che voleva dire <Lo so che fa Coccodè,,
ma per loro non fa mica Coccode,
E la gallina aveva detto <Coccodè), che
voleva dire (Oh fframma mia>.
<Chicchirichì>, aveva detto il gallo, che
voleva dire (Eh, gia>.
E poi aveva detto,, il gallo,, dopo averci pentutto 3 o
4 secondi perché i minuti dei galli duran
così, 3 o 4 secondi, e dopo averci pensato 3 o 4 secondi il gallo aveva detto <Chicsato un minuto, che saran stati in
chirichì>., che era stato Llno dei discorsi piu
lunghi che avesse rnai fatto un gallo a Poggio Bustone e che voleva dire, in sostanza
(Sì' gli uornini sono ancora un po' indietro,, nei plocessi di sernplificazione del linguaggio. Pensa che un loro scrittore, uno
tra i piu farnosi dei loro scrittori una volta ha scritto Llna favola che diceva che c'era Lln contadino che gli era venuta voglia
di mangiare. Aveva comprato un panino
e I'aveva mangiato in un boccone, rna si
*
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fa
trentasel)).
era accorto che aveva ancora fame. Allora aveva coffrprato un altro panino e aveva
mangiato anche quello, rna si era accorto
che continuava ad aver farne. Allora aveva
comprato delle ciarnbelle, e quando aveva
mangiato la prima ciarnbella si era sentito sazio. Allora si era picchiato una mano
sulla fionte e si era detto: "Che stupido che
sollo stato! Perche ho mangiato inutihnente tanti panini? Per farrni passare la farne,
mi sarebbe bastato rnangiare fin dall'inizio una sola di queste ciambelle!"*)).
<Chicchirichì>),, aveva poi detto il gallo di
Poggio Bustone, che voleva dire <Ti sembra una cosa intelligente?>.
E (Chicchirichì), aveva detto poi dopo,
che voleva dire <<No lna,, fan delle cose,
pensa che loro, il valore delle persone, lo
giudicano in base al numero e alla qualita
delle cose che a queste persone appartengono. Se uno abita in una casa grande per
esempio>, voleva dire il gallo di Poggio
Bustone con quel <Chicchirichì>, <loro
pensano che valga di piu di uno che abita in una casa piccola o, faccio per dire,,
in un pollaio>>.
E aveva scosso la testa e aveva detto
<Chicchirichì>.
Che voleva dire <Roba da rnatti>.
E poi aveva detto ancora: < Chicchirichì>.
Che voleva dire <Anche se, ogni tanto mi
vien da pensare, non so, un altro loro scrittore ha scritto che anche quando piove, o
quando tira il vento,, non è che per forza
uno è malcontento. Perche delle volte basta una piccola gioia, in un giorno di pioggia, e ti ritiri in te stesso con la tua gioia e
ne hai quasi vergogna e cerchi di darti un
tono e guardi dritto davanti a te e di tanto in tanto sorridi in silenzio e giri intorno
lo sguardo. "A che cosa pensi?", si è chiesto questo scrittore. "Al vetro trasparente
di una finestra, a Lln raggio di sole che batte sul vetro,, alla vista di un ruscello e, forse, a unpezzo di cielo tra le nuvole. Non ti
serve altro". Sì),, intendeva il gallo, <delle
volte rni vien da pensare che forse ci stanno arrivando**>>.
E la gallina di Poggio Bustone aveva scosso la testa anche lei e aveva detto <Coccodè>. E. . . <Coccodè>. ú
Che voleva dire <Chissà>.
E...<Saicheogginonhoan- j
cora rarro r Llovor Spe*a un
Y
attirno che vado a far I'uovo>>. J)L
TEMPO
Questa favola sitrovaneiQuutîto lihri tli lettuttt di Lev Tolstoj.
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MINUTI
Questa idea si trova in Pun di Knut Hamsun.