Due nuove pubblicazioni

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Due nuove pubblicazioni
3
gennaio2002
FRESCHIDISTAMPA
BUONARROTI
Due nuove pubblicazioni
Teatro
e multimedialità
in biblioteca
Novelle e filastrocche raccolte da Gabriella Di Tante e racconti per Brozzi a cura del Gruppo 334
Un’altra pietra del proprio lavoro culturale sta per essere
presentata dal Gruppo 334: si
tratta del volume “Un racconto per Brozzi”, edito dal Consiglio di Quartiere.
È una iniziativa editoriale nata
a seguito del premio letterario organizzato dal Gruppo
334 in occasione della terza
edizione della rassegna “Una
serata in biblioteca”, organizzata con l’obiettivo di «non disperdere un materiale così
importante per il nostro territorio» quale è quello rappresentato dai racconti «di chi
guarda con gli occhi del passato, vive il presente o progetta il futuro del vecchio borgo
e la nuova periferia».
Il volume è quindi suddiviso
in due sezioni. «Alla prima –
spiega il Gruppo 334 - appartengono tutti i racconti di coloro che, più o meno giovani,
hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa mentre la seconda è costituita dagli elaborati dei ragazzi della scuola
elementare Duca d’Aosta, in
particolare le classi Va Vb
de l l ’anno
scola st ic o
1999-2000».
«In questi racconti – affermano il presidente della commissione cultura del quartiere Fabrizio Biagi e la presidente
Stefania Collesei - non troviamo un “come si stava bene
prima” ma un rammentare,
soprattutto rivolto alle giovani
generazioni, di come era la
vita in una piccola comunità
alcuni anni orsono, di come si
viveva senza auto, senza televisione e telefono cellulare».
“Un racconto per Brozzi” arriva a breve distanza da un’altra
iniziativa del Gruppo 334: la
seconda edizione, arricchita
di dodici novelle e centinaia di
filastrocche, del volume “Nove l l e e fila st r oc che t osco-brozzesi”, uscito per la
prima volta nel maggio del
2000, pubblicato dal Consiglio di Quartiere.
La seconda edizione, presentata nello scorso mese di novembre, vede al suo interno
numerosi settori: novelle, filastrocche, preghierine, giochi
pagina precedente
con la palla, girotondo, poesie, le conte, ninna nanne,
canzoncine, canti religiosi,
parodie brozzesi, recitine.
Il tutto è nato con l’“Angolo
della novella”: «pomeriggi al
334 in cui i piccini, ma anche i
grandi, si sono raccolti attor-
"UN RACCONTO PER BROZZI"
Il gatto brozzese
Il Gatto brozzese non sarà certo una razza da pedigree ma un carattere tutto suo ce l’ha certamente.
Ho avuto modo di farmi un’idea sul suo stile di
vita in questi ultimi quattro anni, in cui ho trascorso gran parte delle mie giornate tra quella
striscia di terreni e case compresi tra via di Brozzi e via dell’”Arginino” (o dell’Argin Secco che dir
si voglia”).
Fino ad allora la mia conoscenza su questo animale si limitava a quella pseudofelino che si aggira tra i cortili asfaltati dei palazzoni di Novoli, e
che, ormai privo di ogni benché minima agilità e
decisamente in sovrappeso, è incapace di prodursi in una qualsivoglia attività di caccia.
Il gatto Condominio, generalmente, se ne sta immobile sul marciapiede con lo sguardo supplichevole e un po’ ebete rivolto a una terrazza del
primo o del secondo piano, dalla quale sta per essere lanciato un bel filetto di buona ciccia; ogni altro tipo di alimento non sarebbe infatti gradito
allo pseudofelino.
Qui a Brozzi, invece, il gatto respira ancora aria
di contado e ciò si riflette sulla sua alimentazione:
ho visto mici brozzesi avventarsi entusiasti su tutto ciò che fosse commestibile e che la sorte gli
avesse posto dinanzi, ivi compreso formaggio,
pane e addirittura verdura.
Decisamente singolare è anche il carattere, più
selvatico, più autonomo, più self-made.
Non c’è infatti da stupirsi nel vedere Zampa Corta
a sei o sette metri di altezza, arrampicato su una
cascia, o Nerone che fa l’equilibrista su un vecchio glicine. Sì, perché da queste parti per ora le
piante ci sono e di diverse specie.
Sottolineo per ora in quanto molti di questi spazi
verdi verranno, come già scritto nel piano regolatore comunale, espropriati e trasformati in quelle
più rilassanti distese di asfalto che sono i parcheggi.
In compenso zampa Corta, se vorrà, potrà andare
a sfogare il suo istinto da free-climber nel campo
nei pressi di via del Fossetto, dove sta per essere
eretta una struttura alta venticinque metri, un ripetitore per la telefonia mobile, che permetterà a
tanti cellular-dipendenti di alleviare il loro panico
da non ricezione.
Tutto ciò a Brozzi, che si fregia del titolo di Centro Storico Minore, dove anche una piccola modifica ad una finestra necessita di un lungo e complesso iter di autorizzazioni.
Di tutte queste beghe poco importa però alla Sec-
ca che predilige gironzolare sui tetti, da cui
osserva distrattamente le “apine” dei cinesi ribaltate da qualche vandalo xenofobo, o forse
da un inflessibile paladino della sicurezza
stradale, irritato dal fatto che queste simpatiche monoposto tendono a trasformarsi, soprattutto di domenica, in esaposto. Facile incontrarle ben oltre i confini brozzesi, straripanti di questi giovani clandestini alla ricerca
di un modo di impiegare le ore preziose rubate alla produzione di borse, che non sia il consueto struscio in via de’ Cattani.
Da parte sua la Miciona, noncurante di orari
sindacali e delle continue guerre delle scritte
sui muri “a morte i cinesi” versus “razzisti di
merda”, non può non notare con piacere
l’affermarsi di un rinnovato gusto alimentare.
Si racconta che in passato qualche strana abitudine orientale abbia portato alla scomparsa
di una sua intera figliolata, scomparsa resa sospetta dall’assenza di cadaveri nel “mattatoio
via Pistoiese” e dalla concomitante presenza
di pelli, dall’aria fin troppo familiare, appese
ad essiccare alle grondaie.
Chissà se adesso che le sue cucciolate prosperano, non possa anche nascere un’amicizia
con la cucina del ristorante “Delizie Cinesi”,
ex Tiberio, ex Scoglio di Firenze.
Dubito invece che Palle Nere, ormai vecchio,
dopo una vita difficile che gli ha regalato cicatrici e orecchi sbertucciati, schivo nei confronti dei suoi stessi ex compagni di gioco, abbia voglia di confrontarsi con questa nuova realtà multietnica brozzese. Bene quindi per lui
tenersi alla larga da Piazza Primo Maggio, affollata da una parte da numerose famigliole di
numerosissimi cinesini, dall’altra, a distanza
di una paio di panchine, da un gruppo di albanesi, strana specie umana composta da soli individui maschi.
Di diversi parere è la Gatta Buzzona che, ben
contenta di ritrovare la piazza popolata, si aggira fiduciosa, pronta a regalare a tutti un po’
delle sue fusa.
Zampettando sul marciapiede alla ricerca di
un complimento, fa la spola tra il bar
all’angolo e il Circolo Culturale Cinese, dove
si ferma perplessa ad osservare un cartello:
“Ingresso consentito a Italiani e Cinesi. No
Albanesi”.
Davide Pagliai
A cura del Gruppo 334 e biblioteca Il Torrione
no a Gabriella Di Tante che
raccontava vecchie favole; pomeriggi magici in cui si sono
incontrati stupore e nostalgia,
tenerezza e ricordi di antiche
paure, gioco e saggezza popolare».
A questi pomeriggi sono poi
seguite le mattine a scuola, richieste dalle insegnanti della
scuola materna Capuana che
hanno accolto con grande entusiasmo l’iniziativa inserendola nel loro programma didattico e coinvolgendo i bambini in un ampio lavoro di cui i
disegni che appaiono nel libro
sono solo la testimonianza più
visiva. «A questo punto – spiega Gabriella Di Tante - ci è
sembrato naturale che questa
esperienza non andasse perduta, che si fermasse sulla
carta diventando un libro ed è
iniziata la fase più paziente,
ma anche di grande divertimento, della raccolta e della
trascrizione delle novelle».
Ma come mai, ci si può domandare, un consiglio circoscrizionale pubblica un libro
di novelle? «La risposta – affermano Fabrizio Biagi e Stefania Collesei - è nell’importanza che il nostro quartiere
dà alla riscoperta delle radici
delle popolazioni che lo compongono. Il volume è un ulteriore utile strumento per ricordarci chi siamo e da dove
veniamo».
Nella rinnovata cornice della
Sala Archi di Villa Pozzolini,
recentemente ristrutturata
ed utilizzata dal Quartiere 5
per le attività culturali rivolte
ai cittadini, il 14 e 15
dicembre la biblioteca
Buonarroti ha presentato, in
collaborazione con
l’associazione culturale
Toscana Arte Giovani, lo
spettacolo multimediale dal
titolo “Hansel e Gretel –
Cappuccetto Rosso”.
Lo spettacolo, ad ingresso
gratuito, rivolto ai ragazzi
dai 3 ai 10 anni, è stato
proposto alle classi
accompagnate dagli
insegnanti la mattina di
venerdì 14 e replicato il
pomeriggio di venerdì e il
sabato mattina per i bambini
accompagnati dai genitori.
Il gruppo teatrale di
“Toscana Arte Giovani” è
noto per le sue produzioni di
laboratori e di spettacoli che
fondono la tradizione della
recitazione e le tecniche
multimediali in
un’interessante ricerca di
teatro di Figura e di
Immagini.
Lo spettacolo di “Haensel e
Gretel – Cappuccetto
Rosso”, tenutosi nei locali di
Villa Pozzolini, ha ripercorso,
nei passaggi essenziali, le
due omonime fiabe dei
Fratelli Grimm, narrate con
abilità dalla bravissima
attrice Ornella Esposito
all’interno di una grande
cornice. I luoghi, i
personaggi e le azioni sono
stati fatti rivivere tramite
immagini computerizzate
proiettate su superfici ed
oggetti bianchi
sapientemente animati.
L’abile regia di Marco
Colangelo, il montaggio
video computerizzato di
Marco Milli e le suggestive
immagini pittoriche di
Nazareno Malinconi, hanno
affascinato il pubblico,
coinvolgendo grandi e
piccoli anche nella seconda
parte dello spettacolo
durante la quale, nella
divertente dimostrazione di
lavoro, sono stati svelati i
misteri degli “effetti
speciali”.
Pubblico entusiasta per
un’ora di magia e
divertimento che ha fatto
registrare il tutto esaurito
per le quattro repliche dello
spettacolo del gruppo di
“Toscana Arte Giovani” che
ha saputo incantare
miscelando sapientemente
la tradizione della fiaba con
l’innovazione delle nuove
tecniche multimediali.
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