Coriandoli nel Quartiere 5 Capodanno cinese
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Coriandoli nel Quartiere 5 Capodanno cinese
CARNEVALE Coriandoli nel Quartiere 5 Le iniziative in programma per la tradizionale festa di febbraio n Camilla Mencarelli Domenica 18 febbraio si terrà la manifestazione “Carnevale nel Borgo” e il tema scelto quest’anno sarà: “Giocare è bello”. Il corteo partirà da via Vespucci con due carri allegorici di cui il più grande misurerà ben 6 metri per 3 con un’altezza di circa 4,5 metri e raffigurerà un castello dei Balocchi. Il corteo, composto da bambini delle scuole materne Lorenzini, Calvane, P. Balducci, Baracca, S. Teresa e Manzoni con genitori ed insegnanti, si svilupperà per le vie di Peretola e Petriolo con musica canti e danze, per arrivare fino a piazza Garibaldi, dove sarà in scena uno spettacolo composto esclusivamente da maschere. Verranno poi offerti gratuitamente a tutti gli intervenuti, dolciumi tipici del Carnevale. In caso di pioggia la manifestazione sarà rimandata a domenica 25 febbraio. Il 18 febbraio cadrà anche la giornata ecologica e le stesse iniziative di questa “Domenica senz’auto” saranno all’insegna del Carnevale. Al Giardino del Sole e al Giadino Pri- mavera, si svolgeranno, il pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30, giochi con animazione e musica. Venerdì 23 febbraio Carnevale gay, lesbico ma comunque, aperto a tutti all’Auditorium Flog del Poggetto (via M . Me r cat i 2 3 / b – t e l. 055671298). Domenica 25 febbraio si svolgerà la settima edizione della festa di Carnevale, che quest’anno avrà per tema: “I colori dell’ambiente”, promossa dal Gruppo 334, in collaborazione con alcune associazioni della zona di Brozzi e Le Piagge. Il programma pre- vede alle ore 14.30 il raduno di tutte le maschere in piazza I Maggio a Brozzi, seguito da uno spettacolo di animazione e musica che durerà un’ora circa. Al termine dello spettacolo, il corteo mascherato, guidato da un gruppo di musicisti e di artisti sui trampoli, percorrerà via di Brozzi fino a San Martino, dove ci sarà una sosta per consentire lo spettacolo. Il corteo prenderà poi, di nuovo, via Brozzi fino a via della Nave, attraversando via P is t o ie s e e ar r i v er à all’Anfiteatro intorno alle ore 17. Lo spettacolo si concluderà alle ore 18 circa. Martedì 7 marzo festa di Carnevale anche alla discoteca Tenax (via Pratese, 46) con il grande party organizzato dal locale per l’ultima notte del Carnevale 2000. Una notte all’insegna del travestimento, dell’allegria e dei giochi, con ricchi premi per le maschere più originali (al primo classificato regali per un milione) e con un ospite d’eccezione: per l’occasione alla consolle del Tenax sarà di scena Paolino Dj, ovvero il Dj-mito della Riviera Romagnola, grandissimo trascinatore ed alchimista del ritmo dance commerciale. Anche il “Centro Anziani” di via Carlo Bini si è dato da fare organizzando diverse iniziative, all’interno della propria Sede, che partiranno da giovedì 8 febbraio (ore 15) con la festa di Carnevale. Il programma prevede poi, giovedì 22 febbraio la Festa della Pentolaccia, e giovedì 8 marzo festeggiamenti in onore di tutte le donne. Martedì 27 febbraio festa di Carnevale (ore 15.30) infine, nel Centro Anziani di via Corte Manetti, con intrattenimento, musica e rinfresco. L’ENTED’INGRANDIMENTO In questi tempi di “mucca pazza”, pensare all’originario significato del termine Carnevale, può fare un po’ sorridere. Carnevale uguale “carnem levare”, cioè il divieto per motivi religiosi di mangiare carne per tutto il periodo della Quaresima, o ancora Carnasciale ossia “carne a scialo”, indicando in ogni caso la possibilità di consumare il cibo “proibito” senza limiti prima, appunto, dell’inizio della Quaresima. In epoche remote la valenza del Carnevale, non era solo quella di mangiare e bere a dismisura in vista del digiuno quaresimale quanto, e soprattutto, l’inizio di un periodo all’interno del quale tutto era concesso (“A Carnevale ogni scherzo vale”) e soprattutto venivano abbattute le barriere sociali. A coadiuvare ciò contribuiva l’uso della maschera che dava a chi la indossava una sorta di impunità, l’impressione che tutto fosse concesso e consentito. A Firenze, per esempio, squadre di giovani scorrazzavano per la città “armati” di un pallone che scagliavano contro gli “sporti” delle botteghe di quegli artigiani e mercanti che ancora lavoravano, impedendo ai giovani garzoni di uscire a fare festa. Anche personalità come il Machiavelli amavano mescolarsi alle allegre brigate e partecipare ai “canti carnascialeschi”. Corsi mascherati, costituiti dal passaggio di grandiosi carri allegorici (i “trionfi”) percorrevano alcune strade del centro di Firenze, seguiti da gente in maschera: più tardi, nell’Ottocento, iniziò l’usanza di lanciare dalle finestre o dalle carrozze i frutti seccati e ricoperti di zucchero della pianta di Coriandro, che hanno dato origine ai ben più famosi coriandoli. Balli fastosi venivano organizzati sia nei palazzi dei nobili che in campagna o per le strade della città. La parte del leone veniva ricoperta in questo periodo dai teatri fiorentini, primo fra tutti il Teatro della Pergola, i quali ospitavano i “veglioni” (la Pergola era dotata di un particolare marchingegno che consentiva di rialzare la platea al livello del palcoscenico ed ottenere così un grande salone da ballo). Berlingaccio, l’ultimo giovedì di Carnevale, veniva dedicato ai piaceri della tavola. La parola Berlingaccio si collega probabilmente al verbo “berlingare” ossia “…bere e ciarlare con il ventre pieno…” e ancora oggi è tradizione in tale giorno consumare la famosa schiacciata alla fiorentina. Il ballo del “martedì grasso” si svolgeva un po’ dappertutto intorno a grandi falò dove veniva bruciato il fantoccio del “Carnevale”; poi, alle 23, suonavano le campane cosiddette “della carne”, per avvertire per tempo chi era ancora a tavola, che di lì ad un’ora sarebbero iniziati i giorni di magro e dell’astinenza assoluta. Paola Landi IMMIGRATI VILLAPETRAIA A San Donnino e Brozzi i festeggiamenti per l’anno del Serpente La lingua, la poesia, la musica Capodanno cinese n Camilla Mencarelli Domenica 28 gennaio, il quartiere di San Donnino e quello di Brozzi, sono scesi nelle strade per celebrare un altro Capodanno, quello della comunità cinese, numerosissima in questa parte della città. Tutta l’organizzazione è stata curata dall’Associazione d’Amicizia dei Cinesi a Firenze con il patrocinio del Quartiere 5. «Reputo molto importanti - ha dichiarato Stefania Collesei, Presidente del Consiglio di Quartiere 5 - iniziative come queste: il Capodanno Cinese, che appartiene ad una cultura millenaria, è diventato in questa zona di Firenze una festa “locale”. Ma la collaborazione tra il Quartiere 5 e l’Associazione d’Amicizia dei Cinesi a Firenze continua, anche su altri versanti, per giun- gere ad una convivenza civile, nonché di conoscenza e di reciproco rispetto». «Il Quartiere 5 insieme all’Associazione d’Amicizia dei Cinesi a Firenze - fa eco Maria Luigia Restaino, vicepresidente del Consiglio di Quar- tiere 5 - sta svolgendo da tempo un grande lavoro, per creare sempre più occasioni di scambio e di integrazione sociale e culturale con la comunità cinese residente sul territorio. Speriamo che le tradizioni e la cultura di questo po- polo ci portino ad una sempre maggiore conoscenza reciproca per una più armonica convivenza». La festa ha visto la sfilata di un corteo con costumi tradizionali di Draghi e Leoni, partito da piazza della Costituzione alle 11 per arrivare in piazza I Maggio: una vera e propria sfilata accompagnata da musica dell’antica Cina, suonata con i tradizionali strumenti provenienti da una delle civiltà più antiche del mondo. La manifestazione si è rivelata anche una buona occasione per fare qualche assaggio di cultura cinese: nella piazza di Brozzi sono state allestite mostre per far conoscere le specialità di questa antica civiltà con vari temi, dall’oggettistica, all’arte del tè, la medicina cinese, i giochi e gli scacchi. CAMPOROMOLMATELLO Inaugurato il Centro culturale polivalente Sabato 13 gennaio è stato inaugurato il centro culturale polivalente all’interno del campo rom dell’Olmatello. Si tratta di un servizio nato per fornire informazioni di carattere sanitario, alimentare e culturale, rivolto soprattutto alle donne con particolare attenzione all’educazione sul controllo delle nascite. Molti rom non sono voluti mancare a questo appuntamento e da loro è anche arrivato in dono, come ringraziamento, un mazzo di fiori per la presidente del Consiglio di Quartiere Stefania Collesei. Insieme a lei hanno partecipato all’inaugurazione l’assessore all’immigrazione del comune di Firenze Marzia Monciatti, i consiglieri di quartiere Domenico Stumpo, Dorotea De Luca, Marco Lenzi, alcuni insegnanti della scuola “Colombo”, rappresentanti di associazioni e, ovviamente, le responsabili dell’ufficio rom del Quartiere. La struttura che ospita il centro, vicino all’ingresso, è stata realizzata grazie ad una donazione della Chiesa Avventista. Al suo interno è divisa in due stanze: una verrà gestita in collaborazione con la Asl disponibile per fornire consigli di carattere sanitario e alimentare, l’altra dagli abitanti del campo incaricati di organizzare una sorta di centro culturale. Tutta la giornata dell’inaugurazione è stata all’insegna della tradizione rom. Non solo si è aperta con l’esibizione del gruppo di breakdance “Gipsy Boys” ma ha visto anche la preparazione di un buffet con cibi tipici. Nel corso della festa è stata inoltre esposta una mostra di foto con la descrizione visiva della vita del campo. Pensate ad una fredda e limpida mattina, come quella dello scorso 16 dicembre. Pensate alla brina sulle siepi e sull’erba del giardino di Villa Petraia e se nel pensiero alzate lo sguardo potrete anche immaginare tutto il nostro quartiere disteso sotto l’azzurro luminoso del cielo d’inverno. Pensate ora agli interni affrescati della Villa (che ci è stata concessa, cortesemente come sempre, dalla direttrice, dott.ssa Lapi). Pensate ancora a cento ragazzi che preparano la sala, accordano i violini, le chitarre e gli altri strumenti, si truccano, sistemano le loro cose. Ci siamo, ora tutto è pronto. Il pubblico ha riempito tutti i posti a sedere disponibili, sono arrivati anche il Preside, prof. Cingari e il Presidente del Consiglio d’Istituto, dott. Pieroni e lo spettacolo può iniziare. I ragazzi della sezione I ad indirizzo musicale eseguono brani per coro e orchestra. Suonano musica sinfonica con la stessa semplicità e con la stessa passione con cui cantano le loro canzoni preferite e sanno così farsi perdonare tante piccole sviste. Poi tocca agli alunni della Terza G e della Terza H prendere la scena per esporre a più voci, una relazione sulla storia dell’”Accademia della Crusca” che li ha visti impegnati con quasi tutti i loro insegnanti e che si conclude con un piacevole balletto di ragazze, in costume rinascimentale. Con sicurezza inusuale per un tredicenne, Federico Berlincioni distribuisce emozioni profonde alla platea, recitando le sue poesie, che in questo anno gli hanno regalato vari premi letterari e la pubblicazione di una personale raccolta dal titolo: “Il rumore del silenzio”. Una canzone natalizia scioglie la residua tensione degli insegnanti (quella dei ragazzi si è sciolta da tempo); gli applausi, i complimenti, i ringraziamenti e lo scambio degli auguri sciolgono la manifestazione. Lontani dalle mura della scuola genitori e insegnanti si danno del “tu”, per sbaglio forse, o forse perché uniti dal comune orgoglio nei confronti dei “loro” ragazzi. Anch’io che scrivo sono orgoglioso dei “nostri” ragazzi, come lo sono della nostra scuola, dei colleghi e di tutto il personale che in essa lavora. Dalla scuola, alzando gli occhi verso la collina, si vede Villa Petraia, che ci richiama ad un passato importante del nostro quartiere. Guardando il nostro bell’edificio scolastico, i ragazzi e tutte le altre persone che nella scuola vivono e lavorano vediamo un presente complesso ma sereno, in continua evoluzione, pieno di imprevisti come di soddisfazioni ma soprattutto pieno di speranza, un valore che una scuola non può fare a meno di proporre copiosamente nei confronti di tutti i suoi alunni. E appena saremo pronti torneremo a Villa Petraia o dove ci porterà il cuore, per fare ancora festa. Daniele Lippi Professore della scuola media “Guicciardini” pagina precedente pagina successiva