In Gesù Cristo il Nuovo Umanesimo

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In Gesù Cristo il Nuovo Umanesimo
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Diocesi di Lodi
In Gesù Cristo il Nuovo Umanesimo
Scheda di Lavoro sulla “Traccia per il Cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale”
Premessa. I Convegni Ecclesiali Nazionali
Importanti momenti di incontro ecclesiale, indetti dai vescovi della Conferenza Episcopale
Italiana, nati nel 1976, i Convegni Ecclesiali Nazionali si sono succeduti ogni dieci anni circa.
Fedeli alla loro idea originaria, intendono porsi come un momento di profonda riflessione per
tradurre nella realtà italiana lo spirito del Concilio Vaticano II. Quest’ultimo infatti, terminato
da pochi anni, aveva avviato un forte rinnovamento teologico e pastorale all’interno della stessa
Chiesa cattolica. Questi i temi e la relativa scansione temporale:
1 Roma
2 Loreto
3 Palermo
4 Verona
5 Firenze
1976 1985 1995 2006 2015 -
"Evangelizzazione e promozione umana"
"Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini"
"Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia"
"Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo"
"In Gesù Cristo. Il nuovo umanesimo".
I) Il primo si tenne a Roma dal 30 ottobre al 4 novembre 1976 sul tema
"Evangelizzazione e promozione umana" e si collocava nel contesto del programma
pastorale per gli anni '70 "Evangelizzazione e Sacramenti".
- Preparato a livello di base da diverse componenti della Chiesa italiana, nel suo svolgimento
ha ricalcato lo schema delle assemblee generali: i lavori furono aperti dalla prolusione del
presidente della Cei il card. Antonio Poma, arcivescovo di Bologna, cui seguirono tre relazioni
generali sul tema "Evangelizzazione e promozione umana in Italia: le Chiese locali si
interrogano" (G.Nervo, P.Gaiotti, A.Ardigò); "Tensioni e speranze della società italiana oggi"
(G.De Rita); "Esigenze e prospettive dell'evangelizzazione nella società di oggi" (mons.
F.Franceschi).
- A queste fecero seguito quattro comunicazioni e una tavola rotonda. Le fasi finali furono
occupate dalle conclusioni delle dieci commissioni che analizzarono "l'evangelizzazione e la
promozione umana" in ordine a: mondo del lavoro, catechesi, liturgia, cultura, famiglia,
donna, impegno politico dei cattolici, emarginati e strutture pastorali della Chiesa.
Nei documenti conclusivi viene richiamata l’impossibilità di un’evangelizzazione efficace senza la
partecipazione di laici e religiosi. La Chiesa era chiamata a sviluppare le strutture necessarie alla
partecipazione alla vita sociale del paese, con una particolare attenzione a poveri ed emarginati. Di fronte
alla nascita di varie correnti interne alla Chiesa (si pensi alle comunità di base o alla teologia della
liberazione), viene riaffermato il pluralismo come una ricchezza, ferma restando la coerenza al messaggio
evangelico
II) Alla "Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini" venne dedicata la
seconda assise della Chiesa italiana che si svolse a Loreto dal 9 al 13 aprile 1985. Le relazioni
principali furono affidate al teologo Bruno Forte "Il cammino della Chiesa in Italia dopo il
Concilio", al filosofo Armando Rigobello "Il volto della società italiana" e all'arcivescovo di
Palermo card. Salvatore Pappalardo "Prospettive per il cammino delle Chiese in Italia".
- Cinque furono gli ambiti di lavoro: "La coscienza personale: luogo primario della
riconciliazione"; "Mediazioni educative e riconciliazione", "La riconciliazione nella Chiesa"; "Il
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ministero della riconciliazione"; "La Chiesa ed il Paese in un cammino di riconciliazione".
Sul convegno si registrarono interventi programmatici del Papa: il primo è contenuto nella lettera del 1°
maggio 1984 all'assemblea Cei: i vescovi vengono invitati a dare spazio a "ogni espressione delle molteplici
realtà ecclesiali in sintonia con le legittime autorità".
Il secondo, del 25 ottobre 1984, fissava gli ambiti, poi ripresi a Loreto: la riconciliazione nella vita
personale, nella famiglia, nella comunità ecclesiale e nella Chiesa rispetto al Paese. Gli interventi di
Giovanni Paolo II segnarono una svolta per la Chiesa italiana nel nome di una rinnovata presenza dei
cattolici nella società, nella chiarezza della loro identità e nella consapevolezza della loro missione.
III) Il convegno di Palermo (20-24 novembre 1995), il terso della serie, si sviluppò attorno
al tema "Il Vangelo della Carità per una nuova società in Italia". I lavori, cui
parteciparono 2.335 tra delegati diocesani e invitati, riguardarono gli ambiti della cultura e
comunicazione sociale, dell'impegno sociale e politico, dell'amore preferenziale per i poveri,
della famiglia e dei giovani. Le tracce preparatorie dicono che la città fu scelta poiché qui "…
(erano) sono accaduti alcuni degli avvenimenti più drammatici e inquietanti del nostro recente passato":
evidente riferimento alla guerra di mafia che insanguinarono l’isola e non solo nei primi anni
novanta.
- Due soltanto le relazioni, quella del teologo Piero Coda sugli aspetti pastorali e del sociologo
Franco Garelli sulla religiosità degli italiani come risultava da sondaggi condotti in quel
periodo. Entrambi sottolinearono l'esigenza di una Chiesa più attenta alla dimensione della
spiritualità e più estroversa verso il mondo.
Il Papa, nel suo intervento del 23 novembre, evidenziò la necessità di passare da una pastorale di
conservazione dell'esistente a una missionaria. Da Palermo scaturì il progetto culturale orientato in senso
cristiano.
IV) Il IV convegno nazionale della Chiesa italiana, "Testimoni di Gesù Risorto, speranza
del mondo", si tenne a Verona nell'ottobre (16-20) del 2006. Il tema del convegno, come
detto dal segretario generale della Cei mons. Giuseppe Betori, rispecchiava la natura della
"missione del cristiano nella storia" che si esprime "nei termini della testimonianza". Non solo
"esemplarità di vita cristiana", ma anche "comunicazione di Cristo, verità che fa liberi". Due le
linee tematiche individuate: "Quella che insiste sul profilo pastorale", e una seconda, attenta
"alla laicità sul versante di una vita cristiana" nella quale "la testimonianza del Vangelo" sia
"capace di fare sintesi tra coscienza, libertà e storia".
- Tema portante, affidato a Mons. Franco Giulio Brambilla: la questione antropologica, sempre
più legata alla questione sociale. La domanda di fondo riguardava la possibilità per i cristiani
italiani di quale servizio offrire al Paese in quanto testimoni di speranza, quanto e come essere
presenti nel tessuto della società. Tale testimonianza, secondo la traccia preparatoria del
Convegno, deve prestare attenzione a cinque grandi aree dell'esperienza personale-sociale,
chiamate “i cinque ambiti”: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione,
la cittadinanza. Gli ambiti evidenziano una forte valenza antropologica che interpella ogni
uomo, credente e non credente, chiamato a misurarsi con essi per dare senso alla propria
esistenza.
Il "progetto culturale della Chiesa in Italia", una prospettiva di pastorale missionaria, rivolta a formare una
mentalità cristiana, presentato dal cardinal Camillo Ruini nella conclusione dei lavori, fu sostanziale presa
d’atto che i cattolici italiano erano minoranza in Italia, tornata quindi ad essere terra di missione.
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V) Il V appuntamento dal titolo In Gesù Cristo il Nuovo Umanesimo, avrà luogo a
Firenze (9-13 novembre 2015), città in cui la cura per l’umano abbraccia sia il linguaggio
della bellezza “catturata” dall’arte, sia quello della carità “liberata” nelle opere di misericordia
ed assistenza verso i poveri e i minori. Anche per questa sua singolare duplicità, è Città
emblematica. (DFA)