Scheda Ottobre - Centro Missionario Canossiano

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Scheda Ottobre - Centro Missionario Canossiano
Scheda /8
26
otttobre
2010
Pavia
PENSIERO MISSIONARIO
DI S. MADDALENA PER
COLAZIONE
“Nonostante sapessi che,
secondo il mio solito, avrei
mancato anche questa volta,
presi la risoluzione di andare
coraggiosamente in qualunque
luogo, pur di operare per la
divina gloria”
Memorie XIII, 76
PREGHIERE DEI FEDELI PER LODI O VESPRO
1 Preghiamo per la Chiesa in Tanzania, perché l’invito del Cardinale Pengo a
formare persone responsabili e con valori etici che considerino la leadership un
servizio e non l’esercizio di un potere, trovi una risposta e un impegno radicale
in tutti i campi sia ecclesiali sia sociali. PREGHIAMO …
2 In Tanzania, come in altri paesi dell’Africa, la donna è la protagonista assoluta
del quadro sociale del villaggio. E’ protagonista economica e sociale, è la madre
del futuro del paese ed è una delle poche ce rtezze su cui oggi conta il paese.
Eppure, il più delle volte, la donna è il capro espiatorio su cui si sfoga la violenza
del sistema. Preghiamo perché le vengano riconosciuti tutti i diritti e soprattutto
il suo ruolo fondamentale nella vita della famiglia e della società in genere.
PREGHIAMO …
3 Il 27 Giugno del 1956, la M. Generale, M. Novello, su invito del Papa
PREGHIERA MISSIONARIA
PER LA BENEDIZIONE DELLA
MENSA
O Padre, che mantieni la vita di
tutto ciò che hai creato,
e a nessuno fai mancare il
necessario, ti benediciamo per la
vita e per questa nostra mensa
fraterna.
Ti preghiamo di ravvivare la
nostra fede e quella dei nostri
fratelli della Tanzania perché,
nonostante le realtà troppe volte
difficili e pesanti, possiamo
continuare a credere
che la TUA PROVVIDENZA,
SORGE PRIMA DEL SOLE.
Amen.
Pio XII inviò le prime Sorelle in Tanzania: Sr. Angelina Rivetta, Sr.
Giuseppina Grillo, Sr. Vittoria Piccolo e poco dopo, Sr. Carolina Gandini.
Esse furono il primo seme gettato in terra africana che produsse molto
frutto. Preghiamo perché il ricordo del loro zelo e il loro donarsi senza
sosta in ogni campo particolarmente nel servizio ai poveri e agli ammalati
siano un sostegno continuo per tutte le Sorelle che operano in questo
Paese.
PREGHIAMO …
4 Per tutte le Sorelle della Provincia “Regina degli Apostoli” che
lavorano in Tanzania; perché nei loro Ministeri, siano animate e
sostenute dalla stessa passione di Maddalena verso i più poveri, gli esclusi
e coloro che non contano e non sono calcolati e valorizzati da nessuno.
PREGHIAMO …
5 In Tanzania, la povertà, la mancanza di servizi sanitari e di operatori
sanitari, allontanano l’obiettivo di arrestare le morti infantili nel paese
che sono in continuo aumento. Infatti muoiono 147 bambini ogni 1000
nati vivi. Preghiamo perché, sia lo Stato che la Chiesa, promuovano
progetti adeguati a combattere questa grave piaga del paese.
PREGHIAMO …
L’Africa è un Continente misterioso; difficile da capire, ma facile da amare ... Dio sembra essere di
casa in questi luoghi e, con Lui, la Croce redentiva di suo Figlio. Solo chi avvicina questa terra con
grande rispetto può scoprirne la bellezza, restandone affascinato.
La storia della presenza delle Canossiane in Africa ha pure del misterioso: esse vi arrivano per la
prima volta il 5 gennaio del 1937, per servire i poveri e i piccoli in una terra martoriata dal potere e
da guerre inutili: l’Etiopia. Purtroppo, nel 1943, dopo solo sei anni, nel clima tragico della Seconda
Guerra Mondiale, le Sorelle sono forzate ad abbandonare questa terra. Ma ritorneranno in Africa
nel 1956, per raggiungere zone sperdute di nazioni diverse.
L’Istituto Canossiano arriva in Tanzania per volere dello stesso Papa, Pio XII, che nel giugno del
1956 si appellò alla Madre Generale di allora, M. Antonietta Novello, perchè il primo Cardinale
Africano, Laurian Rugambwa, chiedeva una Congregazione femminile che potesse assumersi la
direzione di una clinica e di un dispensario nel circondario di Bukoba.
Così, il 27 giugno, la M. Generale convocò le prime tre Sorelle in partenza per la Tanzania: Sr.
Angelina Rivetta, Sr. Giuseppina Grillo e Sr. Vittoria Piccolo. Ad esse si unì Sr. Carolina Gandini,
che giunse dall’Inghilterra qualche settimana più tardi. Ecco come le stesse Sorelle raccontano le
loro prime avventure africane:
“Dopo aver preso una frugale colazione, partimmo per l’imbarco navale. La navigazione fu
tranquilla fino a Mogadiscio, ma poi il mare si infuriò e tutti i passeggeri, uno dopo l’altro,
dovettero ritirarsi a causa del mal di mare. Solo M. Rivetta, esperta di viaggi marini, incoraggiava
tutti a tenere alto il morale … Tra i passeggeri vi era pure una Suora della Consolata che rientrava
in Tanzania dopo una sosta in Italia. Ella, conosciuta la nostra destinazione, incominciò a parlarci in
Kiswahili e M. Rivetta non esitò a incoraggiarci ad apprendere le prime nozioni di quella lingua …
Giunte a Mombasa, ci venne incontro il Nunzio apostolico del Kenya, per portarci in Nunziatura,
pregandoci di toglierci l’abito scuro per non dare l’impressione che egli ospitasse donne
musulmane. Restammo in Nunziatura due giorni, in attesa del treno che ci avrebbe portate in
Uganda. Lì fummo ospiti in un Istituto di Suore ad Entebbe, finché il Vicario del Cardinale venne a
prenderci per portarci a Mugana. Ma la nostra abitazione era ancora in fase di riparazione. Così,
ripartimmo per Kashozi e restammo ospiti delle suore Bianche per circa due mesi, affiancando le
loro attività. Questa fu per noi l’occasione per conoscere la lingua, la cultura e i costumi del luogo.
Finalmente, il 25 settembre dello stesso anno, giungemmo a Mugana: il nostro peregrinare era
finito! Ad attenderci c’erano centinaia di bambini incuriositi dai nostri bagagli … Come intrattenere
tutti quei bambini incuriositi di vedere suore europee in mezzo a loro? I più piccoli, impauriti, si
aggrappavano alla schiena delle sorelline, mentre i più grandi tentavano di capire il nostro
linguaggio “incomprensibile”. Alla fine decidemmo di usare i gesti. Riuscimmo a formare con loro
un grande cerchio e iniziammo a marciare e a cantare …”
In questo clima di gioia e di festa iniziarono le attività delle Madri a Mugana. Esse
pensarono subito di restaurare un vecchio edificio abbandonato, già usato come ospedale dalle
Suore Bianche, per accogliere una ventina di malati gravi, mentre M. Carolina assumeva la
direzione della clinica di Kashanga. Ottenuto dal governo l’aiuto necessario, iniziò il restauro degli
ambienti, acquistando letti e tutto il necessario per un ospedale. In poco tempo riuscì a
guadagnare la stima di tutti, al punto che le autorità civili le affidarono la supervisione delle altre
cliniche della Regione. Fu così che, visitando una clinica situata vicino alla Parrocchia, accolse
anche la richiesta del Parroco di poter radunare le ragazze del luogo ed insegnare loro il cucito. A
questa opera si dedicò M. Vittoria Piccolo, che per alcune ore alla settimana, radunava circa un
centinaio di ragazze, avide di ascoltare una buona parola e di imparare qualcosa di utile.
Nuove Aperture Missionarie
La richiesta del Santo Padre di avere le Canossiane in Tanzania includeva la preoccupazione
per il Congo (Zaire), dove urgeva l’apertura di una scuola per ragazze “lasciate in balia di se
stesse”. Perciò, appena Mugana cominciò ad avviarsi, si pensò anche al Congo. Tre Sorelle furono
inviate a Mugana per iniziare lo studio del Kiswahili, una lingua parlata anche ad Aru, dove il
Vescovo intendeva aprire la scuola. Le tre Sorelle rimasero a Mugana per circa sei mesi, mentre M.
Rivetta, instancabile, andava e veniva da Aru, per seguire i lavori per la costruzione della scuola.
Intanto a Mugana gli ammalati aumentavano di giorno in giorno. Urgeva un ambiente più ampio,
più attrezzato … Su suggerimento del Cardinale, le sorelle fecero le dovute richieste e l’aiuto non
tardò ad arrivare: dopo alcuni mesi una commissione venne sul posto per un sopralluogo. Subito
dopo furono inviati due tecnici che diedero il via alla
costruzione di un modesto ambiente per le suore e di un
ospedale con più di 150 posti letto. Furono acquistate le
attrezzature necessarie e arrivò anche un’esperta
dottoressa ad alleggerire il lavoro delle Sorelle.
Il 9 dicembre 1961 marcò l’evento più importante della
storia della Tanzania: l’indipendenza dal governo inglese.
In questo periodo le Sorelle decisero di iniziare l’opera
della scuola. Non c’erano locali attrezzati, ma i genitori
erano disposti a portare le loro figlie anche sotto un
albero, pur di vederle educate e istruite. Così, l’opera
ebbe inizio in un locale rozzo e poco confortevole e una
struttura altrettanto disagevole servì per l’alloggio delle
ragazze che venivano da lontano, fino a quando,
completata la nuova struttura ospedaliera e trasferitivi
tutti malati, fu possibile costruire la “Upper Primary
School” per le alunne che dopo la scuola elementare
proseguivano fino alla Media Superiore, utilizzando il
vecchio ospedale. Per coloro che non erano in grado di
pagare una retta minima le Madri riservarono
ugualmente del tempo settimanale per insegnare loro
Catechismo e taglio e cucito, formandole così ad una
futura vita in famiglia.
Dopo l’indipendenza la Tanzania gode una certa
stabilità politica e i rapporti con le altre nazioni dell’Africa
dell’Est sono buoni.
La Chiesa locale assume la sua caratteristica culturale e le
celebrazioni diventano più “africane”.
Ma proprio in questo periodo appare
all’orizzonte
l’ombra
di
una
malattia
finora sconosciuta: l’AIDS. Le Sorelle sentono
l’urgenza di una preparazione più specifica e il
bisogno di un personale medico specializzato nei
centri e dispensari gestiti dalle singole Sorelle.
Nel 1971 il Papa, Paolo VI, si rivolse ancora
alle Canossiane, perchè una Sorella fosse inviata in
Nunziatura a Dar Es Salaam. Fu mandata non una
Sorella ma tre, una delle quali restò in Nunziatura per
ben 22 anni.
Dal 1971 in poi, le sorelle lavoreranno senza
posa: si va in Uganda, dove, insieme ai Padri
Comboniani, ci si occuperà della catechesi parrocchiale, della scuola materna e della formazione
delle mamme e dei giovani, in Malawi (1975) e in Kenya (1988).
In Tanzania verranno aperte nuove Case a Kunduchi (1975), Bukoba (1981) e Mwanza (1984).
Nel 1982 la delegazione Africa viene divisa in tre delegazioni autonome: Zaire, Malawi e Tanzania.
Questa nuova disposizione durerà solo fino al 1985, quando nascerà una nuova Vice Provincia
formata da Tanzania, Malawi e Uganda. Nel 1991, con l’aggiunta del Kenya, essa diventerà la
Provincia “Regina degli Apostoli” e Dar Es Salaam sarà la sede provincializia.
Il 1985 è anche l’anno del “Progetto Africa”, lanciato da M. Elide Testa, allora Superiora
Generale. Molte Sorelle, provenienti da diverse parti del mondo, rispondono con generosità,
permettendo l’apertura di nuove case e l’espandersi dei ministeri un po’ ovunque, e realizzando il
desiderio di poter alleviare la povertà della gente attraverso l’educazione e la promozione della
donna. Tra le fondazioni più recenti in Tanzania c’è il centro di Arusha (1995), che è anche Casa di
Formazione, e la struttura educativa di Tegeta-Kibaoni, alla periferia di Dar (2003).
Ogni giorno, in questi luoghi, si tocca con mano la provvidenza di Dio che si prende cura di
tutti. Le sorelle locali, numerose, sono la benedizione di Dio per quelle prime missionarie che
hanno accolto la fatica iniziale di “lavorare il terreno”, e la speranza di un nuovo giorno per questo
Continente così travagliato. Che il Signore continui a benedire questo piccolo angolo del suo
Regno.