Anna Slerca Pubblicazioni 2008-2013

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Anna Slerca Pubblicazioni 2008-2013
Anna Slerca
Pubblicazioni 2008-2013
Christine de Pizan, Geoffrey Chaucer et le thème du voyage allégorique,in Christine de Pizan, la
scrittrice e la città. Atti del VII Convegno Internazionale su Christine de Pizan, ed. P. Caraffi,
Firenze, Alinea, 2013, pp. 195-202.
I contenuti di uno dei poemi più noti di Christine de Pizan, il Livre du Chemin de long estude
(1405), rivelano analogie tematiche con un poema di Geoffrey Chaucer, The Parliament of
Fowles, redatto secondo un’allegoresi di tipo ornitologico. Il poema chauceriano può quindi
essere indicato come fonte probabile del testo cristiniano.
‘Notre-Dame de Paris’ di Victor Hugo: i ‘Promessi sposi’ rivisitati, , in I ‘Promessi sposi’
nell’Europa romantica, ed. C. Viola, «Nuovi Quaderni del C.R.I.E.R.», IX, 2012, pp. 65-76.
Il celebre romanzo di Victor Hugo, la cui protagonista è una fanciulla perseguitata da un
corteggiatore violento, rivelano sorprendenti ed evidenti analogie non solo tematiche ma anche
testuali con i ‘Promessi sposi’. Tali analogie sono probanti al punto da non lasciare dubbi circa
l’utilizzazione da parte di V. Hugo del grande romanzo manzoniano.
La légende renardienne et les ‘Grenouilles’ d’Aristophane, «L’immagine riflessa», 20, 2011, pp.
127-139.
Il sogno narrato dalla filatrice in un celebre monologo delle Rane di Aristofane si può
paragonare dal punto di vista tematico con il sogno di Chantecler nell’episodio di Renart et
Chantecler del Roman de Renart. Due passi dell’Odissea, che narrano rispettivamente un
sogno di Elena e un sogno di Penelope, entrambi relativi al ritorno di Ulisse, confermano
l’antichità di questo narrema.
‘Sans feu ni lieu’ de Fred Vargas: un roman à clé?, in Ianua lingua rum reserare. Saggi in onore
di Bona Cambiaghi, ed. C. Bosisio, Milano, Le Monnier Università, 2011, pp. 101-111.
Il romanzo poliziesco di Fred Vargas in questione è ispirato alla leggenda e alla biografia di un
celebre poeta medievale francese, François Villon: questo secondo l’ipotesi avanzata nel corso
di questo saggio. Alcuni personaggi, alcune situazioni narrative riprendono infatti altrettanti
dati villoniani, e la loro presenza non sembra essere casuale, bensì corrispondente ad un
progetto della scrittrice stessa.
La légende renardienne et les ‘Grenouilles’ d’Aristophane, «L’immagine riflessa», 20, 2011, pp.
227-239.
Il contenuto di alcuni episodi del Roman de Renart rivela analogie significative con qualche
scena della commedia di Aristofane, Le Rane. Il sogno della filatrice in particolare può essere
utilmente paragonato con l’episodio di Renart e Chantecler (br. II), e anche l’episodio della
volpe e del lupo nel pozzo può essere posto in causa. Un passo dell’Odissea che narra un
sogno di Penelope sembra confermare l’esistenza di una tradizione antica in proposito.
‘Sans feu ni lieu’ de Fred Vargas: un roman à clé?, in Ianua linguarum reserare. Studi in onore di
Bona Cambiaghi, ed. Cristina Bosisio, Firenze, Le Monnier Università, 2011, pp. 101-107.
Il romanzo poliziesco di Fred Vargas dal titolo Sans feu ni lieu (1997) sembra essere ispirato
alla leggenda sorta intorno alla figura di un grande poeta quattrocentesco, Fraçois Villon:
questo sia per quanto concerne alcuni fra i personaggi principali, sia in relazione a qualche
elemento narrativo circostanziato. Un collegamento è ipotizzabile anche con una novella di
Robert Louis Stevenson e con un testo teatrale di Roberto Mussapi che è tratto dalla novella in
questione.
“Remarques sur la représentation du tyran antique dans l’œuvre de Christine de Pizan”, in
Figures du tyran antique au Moyen Age et à la Renaissance. Caligula, Néron et les autres, D. Bjaï
- S. Menegaldo (éd.), Klincksieck, Paris 2009, pp. 173-187.
Christine de Pizan figura degnamente in questo volume di Atti di un convegno che si è svolto
presso l’università di Orléans relativamente alla figura del tiranno nella letteratura medievale e
rinascimentale. Si può notare infatti che Christine ha trattato questo tema più e più volte, sulla
base di un’erudizione ampia e consolidata, e che lo utilizza con diverse sfaccettature sia nelle
sue opere a carattere femminista, sia nei suoi testi a carattere politico.
“Le ‘Roman de Renart’ et la fable de l’Aigle et du Serpent”, Reinardus, 21, 2008-2009, pp. 173181.
Si tratta di un accostamento fra la leggenda contenuta nel Roman de Renart e una leggenda
babilonese del XVII sec. a.C., in caratteri cuneiformi: la leggenda di Etana. L’accostamento
non è inedito in sé, ma sono inedite le implicazioni che ho segnalato. Le analogie sono infatti a
mio avviso più ampie e articolate di quanto in genere non si consideri, e riguardano tematiche
fondamentali del testo in questione, dal tema dell’amicizia e della reciprocità a quello
dell’imboscata ai danni di Renart e del processo conclusivo.
“Remarques sur le thème littéraire des ‘Regrets de la Belle Heaumiere’ de François Villon”, in
Quant l’amy pour l’autre veille. Mélanges de moyen français offerts à Claude Thiry, T. Van
Hemelryck - M. Colombo Timelli (éd., Brepols, Turnhout 2008, pp. 289-297.
Il contributo svolge un’analisi comparativa del tema letterario della ‘Belle Heaumière’ del
Testament di Villon e dello stesso tema nella poesia elegiaca latina di Ovidio, Catullo,
Properzio, Tibullo, segnalando una serie di parallelismi significativi.
“L’Advision Christine, Guillaume de Machaut, Boccace et le thème de la rétractation”, in
Desireuse de plus avant enquerre. Actes du VIe Colloque International sur Christine de Pizan, L.
Dulac - A. Paupert - Ch. Reno - B. Ribémont (éd.), Champion, (Etudes christiniennes, 11), Paris
2008, pp. 315-326.
Nel presente contributo, che ho presentato al convegno di Parigi del luglio 2006, ho preso in
considerazione il tema della ritrattazione presso Christine de Pizan, Guillaume de Machaut e il
Boccaccio del Filocolo e del Filostrato, mostrandone le forti analogie tematiche.
L’accostamento tra Boccaccio e Guillaume de Machaut in particolare è suscettibile di ulteriori
approfondimenti.
La leggenda dei Sette Sapienti e il ‘Romanzo del Graal’, Aracne, Roma
2008, pp. 140.
Due filoni narrativi celebri, la leggenda dei Sette Sapienti, che risale al decimo
secolo della nostra era, e il Conte du graal di Chrétien de Troyes rivelano, se posti
in comaprazione fra loro, analogie significative. Il tema che li accomuna
fondamentalmente è quello del silenzio imposto da un precettore ad un giovane
eroe di cui i testi mostrano il percorso di formazione. La ricerca si occupa inoltre
del trattamento di questa tematica in una serie di testi più o meno direttamente
correlati. I risultati più significativi riguardano fra l’altro la figura di Merlino e la
leggenda della nascita di Artù. Gli accostamenti tematici sono numerosi, mi limito
a citare un romanzo greco del IV-V secolo della nostra era, le Etiopiche di
Eliodoro, il cui esordio coincide innegabilmente per molti tratti con l’esordio del
romanzo di Chrétien.
“Sul lessico della 'Chanson de Roland': stile formulare, ripetizioni, parallelismi”, in Un paysage
choisi. Mélanges de linguistique française offerts à Leo Schena, recueillis par G. Bellati et al.,
L'Harmattan Italia, Torino 2007, pp. 358-367.
Christine de Pizan Cento ballate d'Amante e di Dama, Introduzione e
traduzione di Anna Slerca, Aracne Editrice, Roma 2007, pp. 280.
Il volume contiene la traduzione italiana delle Cent Ballades d’Amant et de Dame
(1410) di Christine de Pizan. Si tratta della prima traduzione integrale di questo
testo. La vicenda narrata è una sorta di romanzo in versi, e coinvolge una coppia
di innamorati che si esprimono in prima persona alternando le loro voci, con
l’eccezione di una ballata in cui il dio Amore si esprime a sua volta in prima
persona, secondo la finzione narrativa. L’introduzione offre una biografia della
poetessa e uno studio del testo, riservando un’attenzione particolare all’analisi
delle fonti: alcune di queste – fra le altre la Vita nova di Dante, il Canzoniere di
Petrarca, il Voir Dit di Guillaume de Machaut – non erano ancora state segnalate
in precedenza dalla critica.