come un sasso nello stagno - luisa casiraghi callegari
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come un sasso nello stagno - luisa casiraghi callegari
COME UN SASSO NELLO STAGNO I romanzi di Luisa sono l’espressione più esauriente dell’innalzamento dell’essere umano a una suprema dignità . Nel gioco continuo dunque di ombre e luci e di ogni dicotomia di cui la vita ne è purtroppo ampiamente impregnata, riesce sempre, con cristiana accettazione, a esaltare i sentimenti veri e puri nobilitando la vita. “La vita toglie, il Signore dà”. E’ attorno a questa frase emblematica che ruota l’esistenza e i romanzi di Luisa ne accentuano il significato. Ciò che sembra non è e ciò che non appare è l’essenziale. Scrittrice raffinata, pone al centro delle sue riflessioni la scomposizione critica dei comportamenti umani, basandosi sull’analisi concreta dei fatti. I suoi romanzi vertono tutti dunque sui rapporti umani e sulla complessità delle identità. Affronta con determinazione i conflitti psicologici che turbano e che se lasciati liberi, scatenano disturbi della personalità. Cerca, fruga, scava, butta tutto all’aria con l’impegno insistente di chi è intenzionato a richiamare l’attenzione sulle imperfezioni e contraddizioni degli uomini. Sottopone alla lente d’ingrandimento ogni forma di legame esistente tra le persone. Ciò non di meno riesce, caparbiamente oserei dire, a instillare la speranza, il risorgere nonostante le apparenti ostilità che la vita inesorabilmente, prima o poi, ci presenta, cercando di apportare nel contempo un miglioramento nella reciproca comprensione. La vita in un romanzo dunque . Christine, la protagonista, cerca un nesso tra la sua realtà e quella di Vincenzo e poi tra quella di Vincenzo e quella di John. Si perderà in pensieri complessi e in ragionamenti altrettanto distruttivi, in quanto fondati sui principi dell’intuizione. Non avrebbe saputo definire in virtù di quale caso o destino il presente, figlio del passato, aveva fatto un’insolubile irruzione nella sua vita. E ora il passato, creduto trascorso e superato, viene riproposto, quasi come uno speculare, da Vincenzo, che ha assunto il compito di restituzione. La vita si sa è imprevedibile e a volte per un crudele caso fortuito limita la volontà altrui e la possibilità d’azione, accompagnando nel contempo un messaggio eloquente . Le ragioni del cuore spesso con coincidono con quelli della mente e ciò che per alcuni potrebbe essere motivo di comprensione, per altri è motivo di condanna. Christine è affranta dal dolore . Un inganno l’ha distolta dalla sua apparente tranquillità conducendola in uno stato di profondo turbamento che la obbligherà a fronteggiare le innumerevoli difficoltà che la circostanza comporta. Verrà sommersa dai sensi di colpa per avere sottovalutato certe sfumature ritenute irrilevanti se non addirittura inesistenti. Sarà l’esigenza di ordine e di armonia a procurarle per assurdo disordine e confusione. Sembra quasi che un abile e disinvolto illusionista si sia divertito a rimescolare le carte. “Quando si comprende tutto, si diventa molto indulgenti” diceva Madame de Stael ma ai suoi occhi il comportamento di Vincenzo appare irragionevole e contro natura. Sarà sostenuta dall’amore dei familiari e degli amici ma prioritariamente dalla sua fede che la renderà capace di azioni che non avrebbe mai potuto compiere con le sue sole forze. E per quanto possa apparire fragile ed insicura, incapace di una scelta autonoma, arriverà comunque a prendere una decisione. E le decisioni si sa possono essere anche dolorose ma comprovano una assunzione di responsabilità, e lei lo sarà nei suoi confronti ma prioritariamente dei suoi figli. Il pensiero è sempre rivolto a loro e al bisogno innato di sentirsi protetti e al sicuro . Sa pure che quello che è perso, non soltanto non potrà più ritornare ma determinerà lo sviluppo della personalità. Li ama tutti i suoi figli, indistintamente: i primi perché sventurati, gli ultimi perché più piccoli e indifesi. Delle innumerevoli domande, molte rimarranno insolute e lasceranno l’amaro in bocca e soprattutto rimarranno indelebili nella memoria senza tempo. “La vita toglie, il Signore dà” e Christine tornerà nell’ordine prestabilito ricercando le proprie radici lontano ma non così lontano dalla sua traiettoria. Anna Maria Ruggirello