Christine de Pizan

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Christine de Pizan
Christine de Pizan, o anche Christine de Pisan (Venezia, 1362 – Monastero di Poissy, c. 1431), è
stata una scrittrice francese a cavallo tra il XIV e XV secolo.
Poetessa, filosofa, autrice di numerosi scritti, è nota soprattutto per il suo libretto intitolato La Città
delle Dame (Livre de la Cité des Dames), scritto in pochi mesi tra il 1404 e il 1405, e viene
riconosciuta come la prima scrittrice europea di professione, che trae spunto dalla sua esperienza di
vita e non da una tradizione religiosa o mitologica.
Per la vita e i temi trattati nelle sue opere, in cui combatte strenuamente la imperante misoginia, è
spesso stata considerata una antesignana del femminismo. Nella Città delle Dame per esempio la
protagonista esclama ad un certo punto con voluta ironia: "Ahimè, mio Dio, perché non mi hai fatto
nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero state al tuo servizio, non mi sbaglierei in nulla e
sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere..."
La Città delle Dame
Indice
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1 Vita e Opere
2 La Città delle Dame
3 Opere in francese
4 Traduzioni italiane
5 Voci correlate
6 Collegamenti esterni
Vita e Opere
Dalle evidenti origini italiane, come si desume dal cognome (Pizzano è un comune a sud est di
Bologna), Christine de Pizan era nata a Venezia ma ancora bambina si era trasferita a Parigi, dove
resterà tutta la vita. Il padre, Tommaso de Pizan, era infatti medico e astrologo di corte (all'epoca le
due carriere erano intimamente legate) di re Carlo V di Francia, diventando anzi ben presto suo
consigliere personale. La piccola Christine a 4 anni venne presentata al re, le sage Roy Charles, per
il quale avrà sempre buone parole.
Christine crebbe in un ambiente di corte stimolante ed intellettualmente vivace: lo stesso Carlo V,
sensibile alle tematiche intellettuali, aveva fondato la Biblioteca Reale del Louvre, a cui Christine
aveva libero accesso e che descriverà anni più tardi come la belle assemblée des notables livres (la
bella collezione di libri importanti), una biblioteca senza pari in Europa per la qualità e quantità di
preziosi libri con splendide miniature. Incoraggiata dal padre ma osteggiata dalla più tradizionale
madre, ebbe sicuramente una educazione letteraria approfondita, per l'epoca assai rara per una
donna, e compose poesie molto apprezzate a corte.
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Sposò a 15 anni nel 1379 Etienne de Castel, notaio e segretario del re, con cui ebbe tre figli, una
femmina e due maschi, di cui uno morì in giovane età. Un matrimonio tuttavia sereno e felice, che
Christine rimpiangerà spesso nei suoi scritti. Il marito infatti morì per una epidemia nel 1390.
Espresse il suo dolore in molte poesie, la cui più famosa è probabilmente Seulete sui.
Christine de Pizan educa suo figlio
Seulete sui et seulete vueil estre, Sono sola, e sola voglio rimanere.
Seulete m'a mon douz ami laissiee; Sono sola, mi ha lasciata il mio dolce amico;
Seulete sui, sanz compaignon ne maistre sono sola, senza compagno né maestro,
Seulete sui, dolente et courrouciee, sono sola, dolente e triste,
Seulete sui, en langueur mesaisiee, sono sola, a languire sofferente,
Seulete sui, plus que nulle esgaree, sono sola, smarrita come nessuna,
Seulete sui, sanz ami demouree. sono sola, rimasta senz’ amico.
Seulete sui a uis ou a fenestre, Sono sola, alla porta o alla finestra,
Seulete sui en un anglet muciee, sono sola, nascosta in un angolo,
Seulete sui pour moi de pleurs repaistre, sono sola, mi nutro di lacrime,
Seulete sui, dolente ou apisiee; sono sola, dolente o quieta,
Seulete sui, rien n'est qui tant messiee; sono sola, non c’è nulla di più triste,
Seulete suis, en ma chambre enserree, sono sola, chiusa nella mia stanza,
Seulete sui, sanz ami demouree. sono sola, rimasta senz’ amico
Seulete sui partout et en tout estre; Sono sola, dovunque e ovunque io sia;
Seulete sui, ou je voise ou je siee; sono sola, che io vada o che rimanga,
Seulete sui plus qu'aultre riens terrestre, sono sola, più d'ogni altra creatura della terra
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Seulete sui, de chascun delaissiee, sono sola, abbandonata da tutti,
Seulete sui durement abaissiee, sono sola, duramente umiliata,
Seulete sui, souvent toute esplouree, sono sola, sovente tutta in lacrime,
Seulete sui, sanz ami demouree. sono sola, senza più amico.
Prince, or est ma douleur commenciee: Principi, iniziata è ora la mia pena:
Seulete sui, de tout deuil manaciee, sono sola, minacciata dal dolore,
Seulete sui, plus teinte que moree: sono sola, più nera del nero,
Seulete sui, sanz ami demouree. sono sola, senza più amico, abbandonata.
Sola dunque, senza nemmeno la protezione del padre (morto nel 1385, qualche anno prima) e del re
Carlo V (morto a sua volta nel 1380), con tre figli e una anziana madre da accudire, con la famiglia
caduta in disgrazia presso il nuovo sovrano Carlo VI detto Le Fou (il pazzo) e completamente
all'oscuro degli aspetti pratici dell'esistenza, a 25 anni Christine compie una simbolica metamorfosi
e diventa un uomo, intendendo con questa metafora il passaggio ad una vita più autonoma e
responsabilizzata, per i tempi prerogativa esclusiva del maschio.
Or fus jee vrais homs, n'est pa fable,/De nefs mener entremettable
(allora diventai un vero uomo, non è una storia,/capace di condurre le navi)
Christine de Pizan tiene una lezione
Mentre era impegnata in estenuanti cause legali e in una apprezzata attività di copista e miniaturista
(fu la responsabile di uno scriptorium con maestri miniatori specializzato in riproduzioni, non
esistendo ancora la stampa), compose in soli due anni Le Livre des cent ballades, che ebbe un
grande successo e grazie al quale ottenne la protezione e committenze di illustri personaggi, quali il
Duca Filippo di Borgogna e Jean, Duca di Berry, entrambi fratelli del compianto Carlo V, e la
regina Isabella di Baviera. Queste protezioni le permisero di dedicarsi esclusivamente alla stesura di
diversi libri e alla sua attività di poetessa e intellettuale, che ebbe numerosi riconoscimenti e
attestazioni di stima, per esempio nei filosofi allora in auge Jean de Gerson e Eustache Deschamps.
Scrisse moltissimo, aiutata da una facilità di scrittura notevole: tra gli altri Le Livre de Corps de
Police, in cui incoraggia i principi ad aiutare le vedove (chiaro il riferimento alle sue vicende
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personali), l'autobiografico L'Avision-Christine, L'Epistre au Dieu d'Amours, in cui condanna chi
usando l'amore inganna e diffama le donne, Le Livre de Trois Vertus, ideale continuazione del citato
La Città delle Dame, nel quale incoraggia le donne ad essere forti e ad uscire dagli stereotipi
sessuali.
Christine de Pizan offre una copia dei suoi lavori alla Regina Isabella di Baviera, moglie del re
Carlo VI
Dopo il suo ultimo lavoro sulla sua contemporanea Giovanna D'Arco del 1429, il primo entusiastico
poema su Giovanna D'Arco e l'unico ad essere composto mentre era ancora viva, all'età di 65 anni
Christine de Pizan si ritirò in un convento. La data della morte è sconosciuta, ma dovrebbe aggirarsi
intorno al 1430.
La Città delle Dame
Scritto nei mesi invernali tra il 1404 e il 1405, il Livre de la Cité des Dames (la Città delle Dame) è
probabilmente l'opera più famosa di Christine de Pizan. Venne scritto in risposta ai libri di Giovanni
Boccaccio (De mulieribus claris, Sulle donne famose), Jean de Meun (autore del Roman de la Rose,
un testo del tredicesimo secolo che dipingeva le donne solo come seduttrici) e del filosofo Mateolo,
nonché di altri testi misogini e chiaramente avversi alla condizione femminile, intrisa secondo loro
solo di dubbio, malinconia e intemperanza.
...Sembrano tutti parlare con la stessa bocca, tutti d'accordo nella medesima conclusione, che il
comportamento delle donne è incline ad ogni tipo di vizio...
Pizan presenta invece una società utopica e allegorica in cui la parola dama indica una donna non di
sangue nobile, ma di spirito nobile. Nella città fortificata e costruita secondo le indicazioni di
Ragione, Rettitudine e Giustizia, la Pizan racchiude un elevato numero di sante, eroine, poetesse,
scienziate, regine etc che offrono un esempio dell'enorme, creativo e indispensabile potenziale che
le donne possono offrire alla società.
Tra le altre Semiramide e Didone, fondatrici di Babilonia e Cartagine, l'eroina Griselda, Lucrezia
che si suicidò dopo lo stupro e che offre lo spunto per emettere una legge giusta e santa che
condanna a morte gli stupratori, Pentesilea che si oppone alla barbarie etc.
Centrale nella Città delle Dame è poi il tema della educazione femminile, che Christine de Pizan
avvertiva come fondamentale. L'impossibilità infatti di imparare, unita all'isolamento tra le mura
domestiche, avevano causato la presunta inferiorità femminile e la sua assenza dalla scena culturale.
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Ma è una inferiorità di tipo culturale e non naturale, come si desume dai vari esempi che porta la
scrittrice (Saffo, Proba, Novella, Ortensia e altre), visto che "...una donna intelligente riesce a far di
tutto", e anzi gli uomini "...ne sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro".
Ispirato chiaramente a La città di Dio di Sant'Agostino, di agevole lettura nonostante l'evidente alto
livello nozionistico e culturale, La Città delle Dame resta ancora oggi, per i temi e la passione che
traspare dal testo, un libro attualissimo e affascinante.
...Sono certa che quest'opera farà chiacchierare a lungo i maldicenti...
Opere in francese
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Oeuvres Poétiques de Christine de Pisan, publiées par M. Roy, Paris, Firmin Didot, vol. 1-3,
1886; 1891; 1896
Mathilde Laigle, Le livre des Trois vertus de Christine de Pisan, Paris, Honoré Champion,
1912, 375 pages.
L'Avision-Christine, edited by M. L. Towner, Washington D. C., The Catholic University of
America, 1932
Le Livre des Fais et Bonnes Meurs du Sage Roy Charles V, edité par S. Solente, Paris, H.
Champion, 1940, 2 voll.
Le Livre de la Mutacion de Fortune, edité par S. Solente, Paris, Picard, 1959-1966, 4 voll.
Epistres sur le "Roman de la Rose" in Ch. de Pisan - J. Gerson - J. De Montreuil - G. e P.
Col, Le Débat sur le Roman de la Rose, edité par E. Hicks, Paris, H. Champion, 1977
Le Ditié de Jehanne d'Arc, edited by A. J. Kennedy - K. Varty, Oxford, Society for the
Study of Medieval Languages and Literature, 1977
Epistre a la Royne, ed. by J. A. Wisman, New York-London, Garland, 1984
Le Livre des Trois Vertus, edité par C. C. Willard - E. Hicks, Paris, H. Champion, 1989
Le Livre du Corps de Policie, edité par A. J. Kennedy, Paris, H. Champion, 1998
Epistre Othéa, edité par G. Parussa, Genève, Droz, 1999
Le Chemin de Longue Etude, edité par A. Tarnowski, Paris, Librairie générale française,
2000
Traduzioni italiane
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La Città delle Dame, a cura di P. Caraffi. Edizione di E. J. Richards, Milano-Trento, Luni
Editrice, 1998
Voci correlate
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Letteratura medievale francese
Letteratura medievale
Carlo V di Francia
Misoginia
Mathilde Laigle
Femminismo
Collegamenti esterni
Scheda con bibliografia
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Omaggio di Venezia a Christine de Pizan
Tutte le poesie (in francese)
Biografia dettagliata (in francese)
Poema su Giovanna D'Arco (in francese e inglese)
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