“Terra De Salsis”
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“Terra De Salsis”
“Terra De Salsis” PROGETTO PREMESSA Questo progetto nasce dalla convinzione che la formazione di periti nel settore turistico abbia un ambito privilegiato nel patrimonio culturale locale e in quelle risorse poco conosciute o scarsamente valorizzate del territorio a cui si appartiene. Questa convinzione è sostenuta anche da incontri particolarmente fortunati come quello avvenuto tra alcuni docenti del tecnico turistico e l’architetto Francesca Zancarini, studiosa appassionata della storia locale e di Salsomaggiore Terme in modo particolare. La sig.ra Zancarini e il prof. Carlo Giavarini hanno predisposto una mostra, curata graficamente dal sig. Lorenzo Davighi, che ripercorre la storia millenaria della produzione del sale in questi luoghi. Furono i Liguri e poi i Celti a scoprire e utilizzare un tesoro nascosto nelle viscere della terra di Salso Maggiore e Salso Minore: le acque fossili di un mare antico da cui si ricavava, per evaporazione, un sale “dolce” impiegato per la conservazione della carne o per i formaggi. I Romani continuarono la produzione del sale e poi, nel Medioevo, Carlo Magno stesso concesse in uso queste terre che furono contese da potentati locali e stranieri. I pozzi contribuirono alla fortuna di grandi casate nobiliari: i Pallavicino, i Farnese e, dopo di loro, i Borbone, ma arricchirono anche libere istituzioni come il Comune di Parma. I tempi moderni “travolsero” Salsomaggiore con la scoperta delle virtù curative delle acque di Tabiano e Salsomaggiore. la Granduchessa Maria Luigia diede il via alla creazione degli stabilimenti termali che trasformarono, nel corso dell’Ottocento, un piccolo centro in una delle mete turistiche termali più alla moda d’Europa. Tra gli anni ’20 e ’30 Salso si arricchì anche dell’Istituto Chimico Demaniale, centro di ricerca e produzione industriale di molti prodotti chimici derivanti dalle acque salsobromoiodiche, polo d’eccellenza unico nel suo genere su scala nazionale. Nello stesso periodo, si perfezionarono le tecniche di perforazione e sollevamento delle Nella foto alcuni studenti della classe prima 1 acque nei pozzi e si ebbero fuoriuscite di gas e petrolio che, a loro volta, furono sfruttate con i gasometri, i primi impianti del genere in Italia ad usare il gas naturale come fonte energetica. A Salsomaggiore esiste, quindi, un patrimonio di archeologia industriale interessantissimo e unico per le sue caratteristiche, che potrebbe diventare una straordinaria risorsa turistica come sembra aver colto l’ASCOM locale che ha sponsorizzato la mostra due anni fa. Gli studenti dell’indirizzo turistico dell’Alberghiero incontreranno per alcune ore di lezione l’architetto Zancarini, studieranno i materiali e visiteranno la mostra. Quando l’allestimento sarà aperto al pubblico si offriranno come guide ai compagni di scuola, alla cittadinanza e ai turisti per una sperimentazione che vuole contribuire a valorizzare la storia dei luoghi per il futuro di tutti. DESTINATARI: gli studenti dell’indirizzo tecnico turistico dell’istituto. OBBIETTIVI 1. CONOSCERE LA STORIA DELLA PRODUZIONE DEL SALE A SALSOMAGGIORE NEL CORSO DEL TEMPO. 2. CONOSCERE I LUOGHI SEDE DELL’ESTRAZIONE E DELLA PRODUZIONE DEL SALE. 3. SAPER ESPORRE A VARIE TIPOLOGIE DI VISITATORI (studenti, cittadini salsesi, turisti) LA MOSTRA “Terra de Salsis” METODI Lezione frontale dell’architetto sig.ra Francesca Zancarini (sabato 14 marzo); visita alla mostra “Terra de Salsis”; uscita didattica per le classi 1 ATT e 2ATT con escursione a piedi a Salsominore per vedere gli ultimi resti dei portici del sale PRODOTTO FINALE Brochure IMPLEMENTAZIONE per 2015/2016 Progettazione di un percorso museale (reale o virtuale) dei siti di archeologia industriale presenti nel territorio correlati allo sfruttamento delle risorse del sottosuolo e cioè alla captazione delle acque per la produzione del sale o per scopi curativi. Nella foto alcuni studenti della classe prima 2 Classe 1^ Nella foto alcuni studenti della classe prima 3