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editoriale
www.ilperiodico.it
Eur Torrino News Pubblicazione mensile
ANNO V n° 11 dicembre 2007
Editrice: Service & Business 2001
Direttore Editoriale: Sergio Di Mambro
Direttore responsabile: Riccardo Alfonso
Redazione: Via degli Eroi di Rodi, 214
Tel. 06.5083731
Grafica: Fabio Zaccaria
Eva Tarantino
Stampa: Ripoli snc
Hanno collaborato:
Stefano Ursi, Valeria De Rentiis, Francesca
Colaiocco, Marta Cecchini, Rossana
Bartolozzi, Fabio Zaccaria, Barbara Frascà,
Giuseppe Mete, Fabrizio Piciarelli.
Per la pubblicità su “Eur Torrino News”
telefonare al numero: 06.5083731
oppure al 380.3965716
La direzione si riserva il diritto di valutare
i testi pervenuti.
Il materiale non verrà restituito.
Finito di stampare nel mese di:
dicembre 2007
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Nomadi, viabilità e prostituzione: i disagi nel Municipio XII
Cinema: American Gangster
I diritti si fanno grandi
Cancro: che fare? La ricerca al servizio dei pazienti
Le ragazze “speziate” del pop
Teatro: Biagio Izzo e Miguel Angel Zotto
Su e giù per il Lazio: Tarquinia
Booklet, tre album per approfondire...
Acqua, farina, e...
Bau & Miao: la rubrica degli animali
Sulle orme di Don Benzi: contro la prostituzione. Prima parte
Il Salvagente
Planet Cinema: recensioni e anticipazioni
Giovani: soli tra i banchi di scuola. Seconda parte
Cucina: Tribeca consiglia
La storia dell’Eur: IV Puntata
Municipio XII e XIII: una città nella città. Prima parte
Oroscopo
1° distributore di frutta e verdura nel Lazio
Credito alle imprese a Rieti - Distretti industriali in Montenegro
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Editoriale:
] a cura di Sergio Di Mambro [
Un anno volge al termine, la vita scorre velocemente e non si percepiscono i continui mutamenti di una società in fermento. Nel prossimo numero cercheremo di affrontare tali cambiamenti e condividerli con voi. Vorrei augurare a tutti un meraviglioso Natale e un fantastico anno nuovo. L’Eur Torrino News cerca di
essere “uno di voi” facendovi compagnia a casa, al bar, oppure in macchina o ancora in una
notte avvolta nella magia del silenzio. Anche
questo numero vi propone spunti e riflessioni:
i giovani del Salvagente, i ricercatori dell’IFO,
le trasmissioni di Roma Live, con i vari protagonisti, e le problematiche del Municipio XII.
Concludendo, grazie a tutti e di nuovo tanti,
tantissimi, infiniti auguri a tutti voi: sponsor,
lettrici e lettori.
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Nomadi, viabilità e prostituzione:
Disagi nel MUNICIPIO XII
] a cura di Fabrizio Piciarelli [
alle forze dell’ordine e anche un’importante campagna stampa del nostro Municipio.
Credo, però, che quella campagna stampa non
abbia aiutato le prostitute ad uscire dal giro,
sbaglio?
Augusto Culasso
Il Municipio XII è un territorio molto vasto, come
vasti sono i disagi sociali e ambientali. A
Romalive si parla della questione spinosa dei
nomadi, della confusione creata dalle grandi
opere nel quartiere, della piaga della prostituzione. La voce dei cittadini attraverso i rappresentanti dei comitati, per fare il punto della situazione, assieme ai politici.
OSPITI IN STUDIO:
• Augusto Culasso,
Presidente del Consiglio Municipale
• Pasquale Calzetta
Capogruppo Forza Italia
• Andrea De Priamo
Capogruppo Alleanza Nazionale
Calzetta: Dopo quella campagna il problema della
prostituzione è stato risolto? Se vogliamo parlare
seriamente è stata una campagna costosa che ha
visto il Municipio impegnato dal punto di vista
della pubblicità, tra tabelloni e manifesti. Tutti i
cittadini che girano per le vie centrali e periferiche si accorgono che la prostituzione non solo
c’è, ma è aumentata!
Culasso: Forse lo slogan ha suscitato riflessione,
ha attirato attenzione, visto che molti si soffermano a riflettere su quel tema...
E se le associazioni avessero avuto i fondi per
scendere in strada e far uscire le ragazze dal
giro?
De Priamo: Riguardo la campagna, non siamo
scesi in merito all’efficacia dell’espressione utilizzata nello slogan. Avevamo premuto affinché la
campagna fosse fatta solo se efficace. Ora vogliamo conoscere i risultati, quante sono le giovani
recuperate dal marciapiede, quale il supporto dato
dal terzo settore, il no profit... a me sembra, però,
che non ci sia stato!
Ora la parola ai comitati:
RAPPRESENTANTI COMITATI MUNICIPIO XII:
• Augusto De Maglie
Comitato Tor de Cenci Spinaceto
• Tonino Falchi
Castello della Cecchignola
• Colapicchioni Agostino
Comitato Torrino Nord
• Giancarlo Mirabelli
Comitato Fonte Ostiense
• Gualtiero Alunni
Comitato Corridoio Roma Latina
Prima di iniziare, ricordiamo la recente scomparsa
di Don Benzi, un grande uomo, un leader al di là
del tempo e dello spazio, un uomo che ha dedicato la sua vita ai poveri. Con la sua scomparsa,
ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa in più per
non far sentire così forte la sua mancanza. Don
Benzi era un leader al servizio degli altri che aveva
una profonda umiltà. Scompare con lui una speranza, la speranza di riuscire a trovare una strada
per la soluzione al problema della prostituzione e
non solo. Assieme all’Associazione Giovanni XXIII si
è occupato anche di pedofilia, di bambini e dei
malati, mettendosi a completa disposizione degli
altri. Quelli che potevano liberare queste ragazze
minorenni dalla prostituzione non lo fanno, e quelli che possono farlo, fanno campagne di stampa,
ma queste povere ragazze restano per strada.
E’ stata fatta una grande campagna di stampa contro la prostituzione, qualche prostituta è uscita dal
giro?
Culasso: E’ un tema molto discusso. Purtroppo per
le vie consolari del nostro Municipio ci sono molte
ragazze che fanno questo mestiere. Ultimamente
sono stati attuati molti interventi concordati con
le iniziative prese dalla nostra Presidente assieme
Augusto De Maglie: Basta con le campagne pubblicitarie, nel XII Municipio. In zone come Acqua
Acetosa, l’Eur è pieno di prostitute!
Tonino Falchi: e se fosse anche un problema di
ordine pubblico?
Agostino Colapicchioni: ci siamo incontrati con
la Prestipino e il presidente del comitato di Colle
Parnaso, per una piaga che c’è su via dell’Acqua
Acetosa-Ostiense e che si ripercuote nei quartieri
vicini anche davanti agli istituti scolastici, le
“guarnizioni “, come le chiamiamo. L’installazione
delle telecamere è inefficace, senza un vigile che
possa influenzare il cliente per scoraggiarlo.
Giancarlo Mirabelli: il problema è complesso; è
anche di ordine pubblico, le prostitute sono tante
perchè c’è molta richiesta, noi dobbiamo scoraggiare la domanda! Forse così risolviamo il problema.
Gualtiero Alunni: serve un impegno culturale e
solidale generale. Sono d’accordo che spetta alle
associazioni e ai comitati intervenire! Ho conosciuto Don Benzi quando ero assessore a Tor Bella
Monaca, lì c’erano diverse comunità come Capo
d’Arco, quella delle suore di Madre Teresa di
Calcutta che operavano tutte insieme.
Sig.ra Falchi: ci vorrebbe un’opera di concertazione per sconfiggere il fenomeno, non dovrebbe esistere perchè causa problemi di ogni tipo.
stanno dentro?
Culasso: Il Velodromo vive una fase di riqualificazione. C’è un progetto di intervento di demolizione e ricostruzione della struttura che partirà tra
poco e, finalmente, sparirà quel degrado che c’è
ora per diventare un centro acquatico con strutture sportive e ricreative.
In collegamento telefonico, la Sig.ra Amato,
presidente del comitato Quartiere Eur.
Nel quadrante sud dell’Eur, siamo arrivati al collasso della mobilità, con la costruzione del Centro
Congressi, il Castellaccio, il Velodromo e a causa dei
nuovi quartieri nati recentemente: tra poco non ci
muoveremo più! Nel nostro comitato c’è un ingegnere che ha presentato un progetto per un sottopasso lungo la Colombo per decongestionare il tratto, ma non si è preso in considerazione.
Tra poco aprirà anche il Business Park, una
struttura mastodontica...La Pontina, la
Laurentina e l’Ostiense sono al collasso e voi
politici cosa state facendo?
De Priamo: Riguardo il Castellaccio, noi di AN
abbiamo votato contro quel progetto, che non
andava approvato. Ora però bisogna accelerare i
progetti che sono ancora sulla carta e l’Europarco
non può essere inaugurato finchè non iniziano i
lavori dello svincolo degli Oceani!
Calzetta: due milioni di metri cubi stanno per
invadere l’Eur e il problema è che hanno gestito
tutti i progetti in maniera singola. Bisognerebbe
invece fare un progetto complessivo di quel quadrante; le nostre proposte le abbiamo presentate
durante la votazione degli interventi sull’Eur, ma
le questioni sulla mobilità sono rimaste lì. Le
costruzioni sono andate avanti e le infrastrutture
sono ferme.
Culasso: ieri o l’altro ieri il Comune di Roma ha
approvato un finanziamento che stanzia la cifra
adeguata per la realizzazione dell’incrocio degli
Oceani. La Colombo è in una fase di trasformazione profonda, legata alla centralità congressuale
dell’Eur.
Alunni: all’ingresso di Roma abbiamo macchine
che dalla Pontina si inseriscono nella Colombo
direzione Eur. La risposta attuale è un’autostrada
di diversi milioni di euro. Non si interviene però
sull’accesso e sull’uscita a Roma e nessuna iniziativa per privilegiare il ferro sulla gomma, riducendo quindi le macchine. Perchè non si interviene su
questo?
Colapicchioni: ci stiamo mobilitando per una raccolta firme di protesta sullo stato di abbandono
Parliamo ora di viabilità.
Colapicchioni: il degrado maggiore è rappresentato dalla struttura squallida del Velodromo.
Uscendo da casa per andare al laghetto, ho notato diverse persone che uscivano dal Velodromo.
Cosa si aspetta a risolvere il problema di sicurezza e di decoro rappresentato dagli immigrati che
Pasquale Calzetta
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Andrea De Priamo
del Velodromo. Per quanto riguarda il Castellaccio,
se non si stabilisce un disegno di viabilità,
ammazziamo i quartieri circostanti! Bisogna evitare che il quartiere Castellaccio, e parlo della
zona residenziale, collassi. Infine via Avignone,
che va mantenuta solo per i cittadini che abitano
lì e per l’ingresso e l’uscita dalla scuola, allo scopo
di garantire il non appesantimento del traffico.
De Maglie: mi hanno chiamato da Castel Romano
perchè c’è una drammatica situazione di campi
rom che si stanno smantellando, senza programmare nulla. Mi rivolgo a Veltroni: invece di andare in giro per l’italia, perché non si interessa più
di Roma; perchè non si preoccupa di queste periferie abbandonate? Non voglio sentire i politici
dire «bisogna», «dovremmo fare»... è ora di fare,
ma quando?
Mirabelli: certe strutture che vengono realizzate,
se non sono fatte in modo intelligente, diventano
dei boomerang. Un esempio? Il posteggio fatto a
servizio del mercato Laurentino. Il sabato mattina, per via Sapone, non si passa più, non si è rivelato, quindi, essere un servizio utile per lo snellimento! Non funziona neanche più la viabilità
pedonale, il marciapiede è più stretto delle carrozzelle per gli invalidi, parlo soprattutto di quelli limitrofi all’Ospedale Sant’Eugenio...è veramente indegno!
De Priamo: per le barriere architettoniche sono
anni che chiediamo maggiori risorse.
Perchè quando eravate al governo voi, non le
avete fatte?
Calzetta: quello che potevamo fare lo abbiamo
fatto!
Culasso: siamo uno dei pochi Municipi che ha
instituito la Consulta dell’Handicap che da anni
segnala i disagi riscontrati nella zona.
De Maglie: quando vi decideterete a risolvere la
questione del Centro Civico di Spinaceto, che sta
andando in malora?
De Priamo: l’accesso a Roma, è una domanda
vaga, perchè il progetto serve. Infatti, la precedente giunta di centro destra, lo ha lanciato,
mentre l’attuale giunta che, teoricamente, lo vorrebbe portare avanti, è paralizzata da liti interne
e da veti incrociati all’interno del centro sinistra.
Il nodo della Pontina va modernizzato, studiando
anche tecniche migliori...dire no a tutto non
porta a nulla! Serve più trasporto su ferro, in particolare, le metropolitane. Su questo, ricordo che
un emendamento di AN ha consentito, sul piano
regolatore, il prolungamento della linea B, dalla
Laurentina a Castel di Leva.
Sig.ra Amato: sono 10 anni che stiamo chiedendo
il prolungamento della metro oltre il raccordo anulare con dei parcheggi di scambio! E anzichè pensare di farla, si pensa di mettere i filobus su strada, togliendo i parcheggi e riducendo i marciapiedi. Invece di approvare il progetto del sottopasso
lungo, proposto dal comitato, si pensa di fare quattro sottopassini, senza risolvere il problema e buttando altri soldi!
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Calzetta: quando si ha un progetto, poi deve
essere finanziato. Il problema è che se si decide
di fare la festa del cinema che costa 15 milioni di
euro, è chiaro che non si possono fare altre cose!
Ci sono una serie di interventi previsti dal piano
regolatore e già approvati, ma restano lì perchè
nessuno li finanzia.
Culasso: sono previsti altri interventi grandi,
come due sottopassi di via dell’Umanesimo e quello della Colombo. I tempi sono in concomitanza
con la realizzazione del Centro Congressi, parliamo di due o tre anni. In questi ultimi anni è stata
già avviata una parte del raddoppio dell’Ardeatina
e, con i finanziamenti di Roma Capitale, sono
stati stanziati i fondi per prolungarla fino a
Pomezia. A Gennaio partiranno i lavori del raddoppio della Laurentina, dal grande raccordo anulare fino al ventottesimo chilometro, è un’opera
storica!
Sulla questione nomadi a Castel Romano.
Calzetta: il Comune di Roma ha posto il campo
nomadi in quella zona dicendo che sarebbe rimasto solo per due mesi. Invece, con le proroghe
avviate, oggi rappresenta uno dei campi più grandi di Roma, nonostante il degrado. Da vicolo
Savini il campo è stato spostato lontano dal centro, al parco Decima Malafede, abbattendo alberi
con fogne a cielo aperto...e le associazioni
ambientaliste che fine hanno fatto?
Sulla questione di Tor de Cenci e del Centro
Civico.
De Priamo: bisognerebbe verificare quali diritti
hanno le associazioni che ci sono e se pagano
l’affitto.
Culasso: so che l’amministrazione comunale si sta
impegnando molto per riqualificare l’ex centro
commerciale di largo Cannella, in fase di abbandono, a tal punto che ha inserito all’interno
importanti presidi istituzionali, come il distaccamento dell’anagrafico, trasferito liberando l’area
per l’ampliamento della biblioteca Pier Paolo
Pasolini e sta creando inoltre un centro polivalente di servizi.
E’ vero quello che sta dicendo Culasso?
De Maglie: si, si sta muovendo qualcosa, ma bisogna fare un regolamento di condominio con una
delle associazioni presenti, per mantenerlo pulito.
De Priamo: a Castel Romano si sono aggiunte
altre 30 roulotte a ridosso del campo nomadi, perchè, come diceva Calzetta, quel campo attira
tutti!
Falchi: mi rivolgo al Presidente: questo gioco dei
veti incrociati della maggioranza, come pensa di
superarli? Tante cose non si riescono a realizzare
proprio per questo!
Culasso: sono storicamente interne al centro sinistra. L’altro giorno, però, discutendo, siamo
riusciti a superare quelle difficoltà che a volte
ingessano scelte difficili. Dopo anni siamo riusciti a trovare una soluzione nell’interesse dei cittadini.
Falchi: è vero, però è un primo passo che ora deve
essere confermato.
Un problema nel Municipio XII: la costruzione
del Business Park. Un business da milioni di
euro e siete tutti coinvolti, ma voi siete, purtroppo, impotenti nonostante il ruolo e la funzione che avete.
De Maglie: il problema della rete di filobus che
tutto il Municipio rifiuta, non è adeguata a risolvere i problemi esistenti, ultimamente hanno
fatto un Consiglio straordinario in Municipio contro il discorso dei tributi legittimi che sta chie-
dendo il Consorzio Tevere Agro Romano. Sembra
che si stia risolvendo: una cosa indegna!
Colapicchioni: Vi ricordate la questione sul parcheggio dell’IFO, Regina Elena? E’ ancora tutto
come prima! Il Parcheggio non è stato mai fatto,
nè prima con Pollak, né ora con la Prestipino.
Riguardo la viabilità: aprendo il quartiere nuovo di
Mezzocammino e l’apertura della strada che attraverserà via della Grande Muraglia, bisogna fare
altre uscite su via di Decima, degli Oceani e
potenziare l’uscita su via dell’Oceano Pacifico per
far si che possa defluire il traffico. Oggi abbiamo
raccolto delle firme e le abbiamo consegnate in
Municipio, per il semaforo a via della Grande
Muraglia, perchè l’altro giorno sono stati investiti altri due ragazzi!
Culasso: c’è stata stamattina una presidente della
Commissione ai Lavori Pubblici che ha preso in
esame la petizione.
Mirabelli: si continua anche nel nostro Municipio
a fare insediamenti senza che si pensi alle opere
di urbanizzazione primarie. C’è una mancanza di
programmazione; sono anni che è così.
Alunni: se come dicono gli amministratori il
Business Park porterà il 150% di traffico in più,
ribadisco l’adeguamento della Pontina; spostiamo
oltre l’abitato il servizio di metropolitana con i
parcheggi di scambio.
Sig.ra Falchi: nella zona dell’Europarco, sono stati
già smantellati i circoli sportivi per dare posto al
parcheggio del Centro e chi lavora lì rischia il
posto di lavoro!
Falchi: sono stati fatti degli errori in precedenza,
c’è stato un entusiasmo troppo grande per la
costruzione di questi centri, anche se sono importanti. Lancio una sfida a voi dell’opposizione:
vogliamo costruire questa nuova città intorno ad
un sistema di viabilità e di trasporto?
De Priamo: la mia parte politica si continuerà a
battere; noi sosteniamo che le infrastrutture
vanno pensate prima di costruire case.
Calzetta: noi di Forza Italia lo faremo raccoglien-
do firme che presenteremo in Consiglio Comunale:
quattro proposte popolari, perchè vogliamo che i
Municipi contino di più, visto che una città complessa come Roma si governa dal territorio e non
dal Parlamento!
Culasso: Roma, dopo 60 anni di inerzia, ha avuto
una grande crescita dal punto di vista della pianificazione urbanistica, il piano regolatore è stato
finalmente approvato, mentre prima navigavamo
in una città che cresceva nell’illegalità e nell’abusivismo! Ora stiamo lavorando con la Prestipino
per dare risposte alle istanze dei cittadini.
Facendo incrementare il portafoglio dei
costruttori? I comitati dovrebbero seguirvi
veramente in tutto quello che fate, non si può
fare politica solo per i propri tornaconti. Don
Benzi era un leader perchè era al servizio degli
altri, non potete mettere gli altri al vostro servizio per scalare il potere!
American
Gangster
] di Barbara Frascà [
Un film di Ridley Scott. Con Denzel Washington, Russel Crowe, Chiwetel Ejiofor, Cuba Gooding Jr., Josh Brolin, Ted Levine, Armand
Assante, John Ortiz, John Hawkes, Ruby Dee.
Genere Drammatico, colore 157 minuti. Produzione USA 2007. - Distribuzione Universal
Pictures.
ll’inizio degli anni Settanta, la corruzione
della polizia era ai massimi livelli nella
città di New York. La mafia teneva sotto
scacco le forze dell’ordine, agendo relativamente impunita nel mercato non competitivo della
droga. Finchè un imprenditore di colore di
nome Frank Lucas (Denzel Washington), alla
morte di Bumpy Johnson, uno dei boss del crimine neri del dopo guerra, prese in mano le
redini. Da qui inizia la costruzione del suo
impero personale che lo porterà a governare il
A
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traffico di droga mettendo in circolazione un
prodotto più puro ad un prezzo migliore.
Riuscirà a sgominare tutte le organizzazioni
rivali. La sua trovata più celebre: occultare la
droga nelle bare dei caduti del Vietnam.
Tuttavia Lucas tiene a precisare di non aver mai
nascosto droga negli orifizi dei cadaveri dei
militari americani di ritorno dalla guerra.
Quella è solo un’invenzione della propaganda
poliziesca. La verità – sempre secondo Lucas –
è che lui nascondeva la droga in tasche segrete e doppi fondi delle bare, senza mai mettere
le mani addosso ai morti. Suo antagonista è
l’inflessibile poliziotto Richie Roberts (Russel
Crowe), il quale pur di catturarlo non cederà di
fronte ad alcuna tentazione. Fu proprio la sua
attività investigativa a portarlo in galera, dove
Lucas sconta attualmente una condanna a settant’anni di reclusione. Richie Roberts riuscì a
fornire alla polizia anche i nomi dei poliziotti
corrotti e coinvolti nel traffico di droga. Lucas
e Roberts condividono un codice etico rigoroso, pur se ai lati opposti della legge. Frank e
Richie sono due facce della stessa medaglia.
Frank aveva tutti gli attributi per essere un
uomo capace di suscitare profonda ammirazione, aveva un formidabile senso della famiglia e
degli affari, era un genio della finanza, ma
commerciava eroina. Roberts era il suo opposto. Onesto come pochi sul lavoro ma con una
vita privata disastrosa. I destini di questi due
uomini si incontreranno per segnare la fine di
un’era di complicità nell’ignorare le leggi. Ricco
il cast di attori, che ha come protagonisti le
star Denzel Washington ("Training Day", "Deja
Vu") e Russel Crowe ("Il Gladiatore",
"Un'Ottima annata") come rispettivi antagonisti: uno nei panni di Lucas e l'altro in quello di
Roberts, il poliziotto che lo arrestò e che poi lo
fece collaborare. Russell Crowe è alla sua terza
volta con Scott, dopo "Il Gladiatore" ed
"Un'ottima annata". Accanto a loro, il cast è
composto dal premio Oscar Cuba Gooding Jr.
("Jerry Maguire", "Men of Honor"), Josh Brolin
("L'Uomo senza Ombra","The Nightwatch"),
Armand Assante ("Dredd", "Streaptease"), Carla
Cugino ("Sin City", "Una Notte al Museo"), John
Ortiz, John Hawkes, Ted Levine, Yul Vazquez e
Chiwetel Ejiofor. Denzel Washington e Russel
Crowe sono impeccabili nell’interpretare i loro
ruoli. Rifiniscono i loro personaggi dandogli
quelle coloriture che solo dei professionisti
riescono a dare. Il regista Ridley Scott affronta
questa pellicola, nella sale dal 18 gennaio, con
grande maestria, curandone ogni particolare. La
colonna sonora del film è selezionata in modo
oculato; è fatta di funk, R  B, blues classico,
soul e hip hop. Si ascolta anche il brano “Across
110th Street” di Bobby Womack, associato irrimediabilmente al film “Jackie Brown” di
Quentin Tarantino. La storia della produzione del
film e' travagliata. American Gangster, infatti,
sarebbe dovuto partire quattro anni fa con
Antoine Fuqua come regista e con gli attori
Denzel Washington e Benicio Del Toro nei ruoli
di Lucas e Roberts. La Universal a causa di una
serie di contrattempi dovette rinunciare al progetto, licenziare Fuqua e pagare gli attori che
avevano gia' firmato il contratto. Denzel ricevette 20 milioni di dollari, cifra poi pagata nuovamente quando il progetto riparti' sotto la direzione di Scott. Tecnicamente dunque quello
ottenuto da Washington per American Gangster,
40 milioni di dollari, e' l'ingaggio piu' alto della
storia del cinema. Ridley Scott non si e' sentito
intimidito dal primo fallimento. ''Anzi, mi ha
divertito avere una mia visione, diversa da quella precedente, di cosa era necessario fare per
rendere American Gangster un film interessante''. American Gangster è l’ulteriore conferma
della tanto celebre versatilità di Scott, che in
passato ha generato alcuni pilastri del patrimonio cinematografico americano”, come Alien,
cult del cinema di fantascienza, e Blade Runner,
capostipite del filone cyberpunk o del drammatico Thelma & Louise e dello storico Le crociate. Anche in questo film è presente lo scontro
diretto di due eserciti antitetici: i gangster e i
poliziotti corrotti dell’Unità Speciale della
Narcotici e dall’altro lato gli agenti “senza macchia” di Roberts, puri come l’eroina che spaccia
Lucas. Un gangster dalla ricostruzione storica
meticolosa, dove si evidenzia il quadro realistico della società americana: un società sporca e
devastata dalla piaga della droga e della corruzione in nome del vile denaro, nata dalla violenza della frontiera, dallo sterminio degli
indiani e dal lavoro schiavistico. La fotografia
della New York degli anni ’70, che coglie anche
la più piccola sfumatura e ogni attimo prezioso
per creare il massimo realismo e dinamismo,
con tanto di macchina in spalla, senza artificiosi colpi di scena. Raffinata la scelta della
colonna sonora che passa dall’R&b all’Hip Hop,
dal Soul al Blues, come sfondo alle perfette
scene di massa create sul set, alle scenografie e
alla sceneggiatura impeccabile, per 158 minuti
di pellicola. Un gangster movie dal ritmo incalzante che cattura lo sguardo dal primo all’ultimo fotogramma.
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i
diritti Grandi
si fanno
] a cura della Redazione [
Centinaia di bambini, provenienti da tutte le
province del Lazio, in prima fila alla manifestazione che si è tenuta in loro onore il 20 novembre scorso al Consiglio Regionale del Lazio:
un’iniziativa importante per sensibilizzare l’opinione pubblica nel rispetto dei diritti dei più
piccoli e per far capire loro che imparare, mangiare, vestirsi e giocare è un loro diritto, sopra
ogni cosa. Tanti gli interventi dei ragazzi che,
tirando in aria i cappelli verdi, gialli e bianchi,
hanno risposto con entusiasmo alle domande e
alle parole d’incoraggiamento del Presidente
della Giunta, Piero Marrazzo.
Una giornata dedicata interamente ai bambini
per far conoscere loro i diritti che hanno, perché,
secondo il Presidente, rappresentano il futuro
della nostra società che purtroppo troppe volte lascia in
secondo piano le loro esigenze;
Oggi siamo presi a 360° dall’eccessivo consumismo e da
cose veramente futili, lasciando soli i nostri bambini nelle
attività che svolgono, anche
quando sono semplicemente
davanti
alla
televisione.
Dovremmo seguirli di più in
tutte le cose che fanno e ritornare ai valori che avevano i
nostri genitori e alla loro considerazione sociale riguardo all’istituzione della famiglia.
Curiosi ed eccitati dalla
mostra spettacolo sul Piccolo
Principe e dalla rappresentazione del teatro Gabrielli, i
300 bambini delle scuole
medie ed elementari hanno
partecipato attivamente al
Consiglio dedicato alle politiche per l’infanzia.
I commenti dei bambini:
«Sono contento di partecipare
a questa iniziativa, perché ci
sono tanti bambini che non
hanno quello che abbiamo noi.
Tutti i bambini, anche quelli
poveri dovrebbero avere vestiti
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e da mangiare. Non è giusto che alcuni bambini
non possono andare a scuola come noi, mi sento
fortunato ad avere quello che ho perché non mi
manca nulla».
Alla seduta straordinaria ha partecipato anche
Guido Milana, Presidente del Consiglio
Regionale, che ha parlato del ruolo fondamentale del “piccolo parlamento dei bambini” per
un confronto costante con le loro esigenze e le
loro piccole ma interessanti proposte, da non
sottovalutare, visto che a volte i bambini sono
più saggi degli adulti. Presenti, a sostenere la
campagna d’informazione e di sensibilizzazione,
il Garante Regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e i presidenti dell’Unicef e di Save the
Children Italia. La Carta dei Diritti dell’infanzia
è uno dei molti obiettivi raggiunti di questa
giornata: un “manifesto dei diritti dei bambini”
sintetizzato in dodici punti, in un linguaggio
semplice e chiaro, che verrà esposto in tutte le
scuole elementari e medie del Lazio.
All’ordine del giorno, l’impegno per la Giunta di
adottare una legge che istituisca la figura del
Garante
Nazionale
dell’Infanzia
e
dell’Adolescenza in tempi ristretti, e che accolga le proposte della Onlus Save the Children,
prevedendo adeguate garanzie di indipendenza,
un coordinamento con le figure dei Garanti
Regionali e una costante consultazione con il
terzo settore, garantendo l’accesso all’informazione da parte dei minori. Secondo Milana, una
figura di fondamentale importanza per avvicinare il tema dell’infanzia alle Istituzioni.
Cancro:
La ricerca al servizio dei pazienti
] a cura di Marta Cecchini [
Un nuovo ed interessante appuntamento per
approfondire gli aspetti della ricerca sul cancro,
uno spazio dedicato interamente all’informazione sulla ricerca. In collaborazione con l’IFO e
l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di
Roma, Romalive affronterà argomenti relativi alla
ricerca sui tumori, informando i cittadini sui
nuovi sviluppi in corso per dare risposte e speranze.
Abbiamo incontrato la Prof.ssa Paola Muti,
Direttore Scientifico IRE per introdurre il
nuovo appuntamento.
Prof.ssa Muti, quale il contributo dell’IFO per
la salute dei cittadini?
Il contributo dell’IFO può essere molteplice. E’
assolutamente importante considerare iniziative
come quella della vostra trasmissione perchè
facilita enormemente la comunicazione delle
nuove scoperte scientifiche, sia in campo di base
che in campo di ricerca clinica, ad una vasta
popolazione di utenti che è poi la nostra
Regione. E’ importante far conoscere alle persone dove si muove la scienza e dove si ripongono
le nuove speranze per la soluzione ai problemi
sanitari come i tumori e per dare nuove prospettive alle persone.
Il contributo dell’IFO, da questo punto di vista,
è molteplice perchè si occupa di tutti gli aspetti della ricerca e dell’assistenza: quindi parliamo
di ricerca su cellule, in vivo sugli animali, sperimentazioni cliniche, di nuove metodologie diagnostiche e di nuovi farmaci e metodologie di
prevenzione. Abbiamo esperienze di ricerca di
riabilitazione oncologica: il nostro Istituto lavora a 360° su tutto ciò che è ricerca di base e sull’uomo.
ricerca sul cancro è quello di dare la possibilità
ai giovani ricercatori di poter trovare una propria
strada, per diventare presto ricercatori indipendenti. Abbiamo indetto quest’anno delle borse di
studio chiamando una commissione esterna per
valutare i curricula, e 3000 euro a disposizione
per le spese di partecipazione alle conferenze. I
giovani sono stati tra coloro che hanno dato
maggiore storia e produttività in campo della
ricerca, siamo orientati a reclutare e a sostenere
i giovani ricercatori.
Questo significa porre l’IFO al centro
dell’Europa e a livello internazionale?
L’obiettivo è quello di collegare la nostra
Istituzione a realtà nazionali e internazionali,
stipulando anche convenzioni con Istituzioni
europee ed americane importanti, per compiere
un passo avanti nella visibilità internazionale e
dei propri ricercatori.
Com’è strutturato l’IFO?
E’ un Istituto di ricerca e di cura, con una componente clinica e di assistenza ai pazienti, perché dove si fa ricerca si curano meglio i pazienti. Parte di ricerca di base e a Pietralata,e coin-
cide con il dipartimento di oncologia sperimentale, l’altra, di assistenza e di ricerca clinica, è a
Mostacciano, dove i pazienti vengono ammessi ai
reparti di assistenza e dove vengono reclutati
per gli studi clinici. L’intervento chirurgico, resta
uno dei fondamentali presidi per la terapia dei
tumori e per le indagini cliniche che usano anche
quelle sperimentali, dove vengono identificati i
marcatori nuovi per la diagnosi e la terapia dei
tumori.
Il primo ospite di questo nuovo ciclo di trasmissioni è stato Gennaro Citro Dirigente di ricerca
dell’Ifo
Dott. Citro, con il vostro lavoro cercate di arrivare alla gente comune per portare sollievo,
conforto, scienza e coscienza. Come si svolge
il lavoro all’IFO?
Nella nuova sede del Regina Elena a Mostacciano
stiamo allestendo dei laboratori per ottenere
risultati importanti, con la ricerca traslazionale,
sono immediatamente applicabili anche alla
terapia e alla diagnosi. L’obiettivo è trovare
nuovi marker che ci permettano di vedere se e
dove è presente la malattia per fare una prevenzione, individuandola al suo sorgere. La preven-
Prof.ssa Paola Muti
A partire da giovedi 15 novembre su Televita
andrà in onda uno spazio dedicato all’informazione scientifica in cui si alterneranno
medici e ricercatori dell’IFO per approfondire
ogni settimana un tema relativo ai tumori. Si
è da poco conclusa oltretutto la settimana
della ricerca sul cancro in cui sono stati raccolti dei fondi. Come si procederà in futuro?
Sono molto contenta che la vostra trasmissione
dia la possibilità a giovani ricercatori di parlare
della propria esperienza. Questa è una scelta
molto importante e il tema di quest’anno della
eur:torrino:news 15
all’interno. Se si paragona l’ambiente che c’era
40 anni fa con quello di oggi, è ovvio che ci sia
l’effetto serra, perché non avevamo la grande
combustione di petrolio e di gas che è presente
oggi! Questa trasformazione di energia ha rotto
gli equilibri preesistenti.
Il Dott. Gennaro Citro
L’aumento di CO2 (Anidride Carbonica) implica che abbiamo intorno a noi sostanze tossiche?
Dipende da cosa viene. Se viene dalla combustione del petrolio si, ma se viene da metano no.
Aumentando la popolazione, si sono distrutte
delle foreste e molta CO2 viene trasformata in
altri prodotti organici, proprio dalla sintesi clorofilliana.
Il progresso ha comportato il benessere dell’uomo a spese di altro. Tutto questo ha un
costo...
Noi chiediamo dei fondi per riuscire a trovare un
equilibrio per bilanciare questa situazione. La
parte dannosa la può risolvere solo la ricerca. Ma
deve essere una priorità; può dare un progresso
meno cattivo di quello che esiste oggi.
Il vino e l’alcool sono dannosi?
Dipende dalle quantità. Anche lo zucchero può
far male se ne assumiamo una grossa quantità
tutta insieme.
zione è necessaria: prima si individua il tumore,
prima si guarisce!
Quali sono le condizioni biologiche che ti
fanno ammalare di cancro? Ci si ammala per
quello che si respira o per il proprio patrimonio genetico?
Un mio vecchio professore, esperto in cancerogenesi chimica, diceva che affinché si instauri la
malattia tumorale si devono accendere gli interruttori che, comunque, devono avere una base
biologica. La condizione biologica di base è l’alterazione del DNA, ma non è necessariamente
indice della presenza di tumore, ci sono altre
condizioni che generano la malattia.
Le persone in genere quando hanno dei sintomi vanno a farsi visitare. A volte però è troppo tardi.
Il check up va fatto comunque periodicamente in
base all’età e ad altri fattori.
Le nuove tecnologie permettono lo studio e
l’analisi in tempo reale?
In questi ultimi anni la svolta della ricerca si è
basata su due pilastri: lo studio di come agiscono i geni e come si è codificato il DNA, e il progresso dell’informatica perché abbiamo macchinari che ci permettono di avere maggiore sensibilità e valutare in contemporanea migliaia di
molecole, cosa che prima non si poteva fare.
Vedere le cooperazioni di più molecole, quali
sono le strade fisiologiche di uno stato patologico tumorale rispetto a quello normale e identificare le tappe per capire come intervenire con
molecole nuove e farmaci intelligenti, ha lo
scopo di correggere queste anomalie portando a
morte le cellule tumorali, avendo cura di salvaguardare quelle normali.
Cos’è la ricerca preclinica e dove è arrivata?
La ricerca preclinica si fa sulle colture cellulari in
16 eur:torrino:news
vitro per poi passare ai modelli animali in vivo;
si provano nuove molecole e le associazioni di
quelle già usate, si provano anche i protocolli di
trattamenti, con variazioni di tempo e di dosi.
Una volta ottenuti risultati incoraggianti, si
passa alla fase sperimentale sull’uomo, su
pazienti ben selezionati che hanno alcune caratteristiche utili a valutarne l’efficacia. Se le risposte sono soddisfacenti, si passa nella corrente
pratica clinica.
Quali sono le pietre miliari della ricerca?
Oggi sono lo studio del DNA e della sua alterazione e lo studio sulle proteine: l’oncogenomica,
ovvero lo studio dei geni alterati del tumore.
Sono geni importanti nel momento in cui producono una proteina alterata, perché il DNA sta nel
nucleo e nel cromosoma, se non viene tradotto
in proteina il danno non è evidente. La proteina
anomala può indurre il tumore. Non è solo singola, ecco perché bisogna studiare la loro cooperazione.
Troppe ore davanti alla televisione fanno male
alla salute?
Sì.
Il fumo?
E’ dannosissimo in qualunque modo lo si assuma
e in qualunque dose.
La depressione e lo stress?
Può influenzare se sono abbinati anche ad altre
patologie. Possono essere un cofattore.
I fumi di scarico degli inceneritori che vogliono fare, ad esempio, anche a Malagrotta, sono
nocivi?
Se si neutralizzano le tossicità che vengono da
questi fumi, va bene anche questo. Perché i
rifiuti vanno smaltiti.
Mangiare molta frutta?
Fa bene.
E grandi quantità di carne?
Non molto, soprattutto se è grassa.
Quali sono le strategie per trovare risposte al
cancro?
Cerchiamo di identificare le molecole o la molecola che siano/sono specifiche della cellula
tumorale e che non siano/sia condivise/a con
altre patologie. Il test PSA che si fa per la prostata, ad esempio, può essere alterato anche se
c’è una semplice infiammazione. Con le nuove
tecnologie si sta cercando di identificare frammenti di proteina o molecole prodotte esclusivamente dalla cellula tumorale e trovare quelle
specifiche per il tumore dell’ovaio, dell’intestino,
ecc. Ci sono buoni risultati per quello dell’ovaio.
Il pesce e la verdura?
Si, tutte le sostanze che hanno antiossidanti e
che remano contro l’invecchiamento delle cellule
fanno bene.
Parliamo di ambiente. cosa significa che è in
un equilibrio instabile?
La terra con l’atmosfera è un sistema chiuso,
ovvero dove l’energia e i suoi scambi avvengono
L’intervista è stata realizzata durante la trasmissione Romalive.
I ricercatori scendono in campo e oltre a stare
sempre in laboratorio, dedicano tempo per
informare i cittadini: il futuro non può fare a
meno della ricerca, ragionando per obiettivi.
Ringrazio Romalive, perché sono convinto che
l’informazione buona a certi livelli riduca l’ignoranza, dando risposte positive al nostro lavoro
quotidiano.
Autodecima s.r.l.
CONVENZIONATO CON
TUTTE LE ASSICURAZIONI
Da 40 anni sul mercato, Autodecima è nata
quando ancora dovevano sorgere gli attuali
quartieri di Decima, Mostacciano, il Torrino
nord e il Torrino sud, quando tutto era coperto da una distesa verde e quando l'unico
rumore a far da sottofondo al paesaggio naturale arricchito da un piccolo lago, era solo il
sibilio della vecchia ferrovia che passava dietro. Fondata da Dino Beccaceci assieme al
fratello, oggi, l'Autofficina Autodecima, che
offre anche il servizio di carrozzeria e di elettrauto, occupa una vasta area di 800 MQ, tra
spazi esterni ed interni. L'attività di famiglia
è stata proseguita dalle figlie del signor Dino,
Bruna, Paola, Gabriella e Rosella che con la
loro lunga esperienza acquisita negli anni,
hanno portato avanti l’intera attività, vantando oggi un portafoglio clienti di oltre
5000 contatti. Presenti all’esigenza, consulenti esperti all'avanguardia che seguono il
cliente passo dopo passo, informandolo sugli
aggiornamenti riguardo le normative in materia di licenze, smaltimento rifiuti e variazione
della legge 626, ecc., grazie al Consorsio
Autoriparatori Riuniti (CAR), di cui
Autodecima fa parte da circa 20 anni e di cui
Dino Beccaceci fu uno dei primi fondatori. Il
CAR offre gli strumenti e i servizi di supporto
e gestione delle attività che operano nel settore dell'autoriparazione. Dal prossimo
Gennaio, il cliente riceverà periodicamente
comunicazioni on line per essere informato
ad esempio sulla data di scadenza del bollino
blu, della revisione della propria auto, ecc.
Dotata delle più moderne attrezzature, la carrozzeria dispone anche del nuovo sistema di
verniciatura ad acqua, a basso impatto
ambientale, per essere al passo con i tempi e
garantire qualità, competenza e serietà nel
settore delle auto.
] a cura di Francesca Colaiocco [
Le ragazze “speziate” del pop
Le Spice Girls sono tornate. A 7 anni dal loro
terzo album, che si pensava fosse l’ultimo della
carriera, le cinque “ragazze” inglesi hanno pubblicato un “Greatest Hits” che raccoglie i grandi
successi del gruppo e il brano inedito “Headlines”. Le Spice partiranno il 2 dicembre con un
tour di 39 date tra Nord America e Regno Unito,
durante il quale si sposteranno con un boing
personale ribattezzato “Spice Force One”: prima
tappa a Vancouver, in Canada.
Con il motto di “Girl Power”, le Spice Girls
debuttano nel panorama musicale nell’estate del
1996 con il singolo “Wannabe”, al primo posto
nella classifica inglese per 7 settimane e in
quelle di ben 21 Paesi. L’album d’esordio si chiama “Spice” e contiene dieci canzoni scritte dalle
componenti del gruppo: Mel B. “Scary Spice”,
Mel C. “Sporty Spice”, Victoria Adams “Posh
Spice”, Geri Halliwell “Ginger Spice” ed Emma
Bunton “Baby Spice”, all’epoca appena diciottenne. Le cinque ragazze si incontrano nel ’93,
quando vengono selezionate in occasione di un
casting per la formazione di un gruppo musicale. Il secondo singolo pubblicato è “Say you’ll be
there”, ancora una volta al primo posto nelle
classifiche con 200mila copie vendute a settimana. Forti del successo conquistato in ogni
20 eur:torrino:news
Paese d’Europa, le Spice decidono di partire alla
conquista dell’America e nel 1997, nel giro di
due mesi, pubblicano i due singoli “Wannabe” e
“Spice”. Poi è la volta del secondo disco
“Spiceworld”, che esce in contemporanea con
l’omonimo film nel quale le Spice Girls sono protagoniste accanto a grandi attori come Roger
Moore e Richard E.
Grant. Nel maggio
del ’98 Geri Halliwell
abbandona il gruppo,
apparentemente
senza un motivo ben
preciso, e un anno
dopo realizza il
primo album da solista, che non raggiunge però il successo
ottenuto con la band
negli anni precedenti. Nel 2000 esce il
terzo
album,
“Forever”, il primo
nella storia delle
Spice a non ricevere
un grande consenso
da parte del pubblico. Nel frattempo le
quattro ragazze, pur smentendo le voci su un
possibile scioglimento, proseguono la loro carriera musicale con progetti individuali che non
riescono comunque ad eguagliare il periodo
d’oro degli anni precedenti… fino ad ora. A
questo punto ci chiediamo: quanto resisterà la
formazione “speziata” di nuovo al completo?
“Due comici in paradiso”, il Parioli in delirio!
] a cura di Marta Cecchini [
Esilarante e coinvolgente come sempre, Biagio
Izzo fa tremare le porte del Paradiso e del Teatro
Parioli. Perché in delirio? Perché si ride veramente e non si riesce neanche a riprendere fiato!
“Due comici in Paradiso” è una commedia spassosissima che sta facendo il giro d’Italia, una
commedia scoppiettante che porta la firma dello
stesso Izzo, insieme con Esposito e Tabacchini.
Ad affiancare il comico napoletano, Claudio
Insegno, Giorgio Carosi e Teresa Del Vecchio, che
fa la parte dell’angelo custode di Izzo, con quella sua vocetta stridula e la sua ridicola gestualità comica. Un cast eccezionale accompagnato da
un corpo di ballo composto da sei fantastiche
ragazze angeliche che ballano sinuosamente
sotto le musiche di Alex Britti. Che succede
quando anche in Paradiso si commettono degli
errori? Chi ci rimette? E’ proprio quello che è
accaduto all’angelo custode Angelo Del Piano
che, tra un sorso e l’altro e la testa tra le nuvole, ha chiamato la sua anima, Claudio Insegno,
cinquant’anni prima rispetto ai tempi stabiliti
dal libro sacro della vita. Così inizia la commedia: i due amici comici, Biagio e Claudio, uniti da
un unico destino per un errore fatale commesso
da un angelo, un po’ troppo distratto. Uniti perché Claudio deve dimostrare al Padre Eterno, di
avere una funzione essenziale per l’umanità, di
essere utile al mondo per la professione che esercita: l’unico modo per riparare all’errore e poter
ritornare sulla Terra. Ecco che entra in scena l’a-
mico Biagio, chiamato in cielo da Claudio, tramite sotterfugi e bugie dette “a fin di bene”,
per mettere su uno spettacolo teatrale che faccia divertire veramente: un musical. Ma un comico serve al genere umano? Ridere è così importante? E’ vero che l’essere un attore, in cielo, è
forse meno importante del mestiere di salumiere,
che invece provvede alla distribuzione degli alimenti alla popolazione, ma nel mondo di oggi
ridere fa veramente bene alla salute, visti i tanti
problemi che l’uomo è costretto ad affrontare
giorno dopo giorno. Una risata al giorno, leva il
medico di torno…questo è quello che i due
comici cercheranno di dimostrare alla fine della
commedia! Le risate dalla platea arrivano appena il comico Izzo mette piede sul palco si rende
conto di essere morto: divertente, loquace e burlone, non lascia al pubblico il tempo di smettere
di ridere a una battuta che scatena una nuova
risata e un applauso scrosciante, tutti impazziti
per la sua comicità napoletana! E arriva a parlare della morte, cercando di sdrammatizzare su un
tema che fa paura a tutti e che lui riesce a rendere semplice e divertente, “un momento della
vita – secondo Claudio Insegno - che tutti vorrebbero non arrivasse mai…o almeno il più tardi
possibile! Biagio ci fa capire che andare in
Paradiso non è la fine di tutto, ma l’inizio di una
esilarante avventura! Ed esorcizzerà la sua dipartita facendoci ridere…anzi morire dal ridere!”.
Miguel Angel Zotto è Buenos Aires Tango
TEATRO
] a cura di Barbara Frascà [
Dal 14 Novembre al 2 Dicembre 2007, il Gran
Teatro ha ospitato lo spettacolo “Miguel Angel
Zotto è Buenos Aires Tango” della Compagnia
argentina più conosciuta al mondo, Tango X2 fondata venti anni fa grazie alla costante guida di
24 eur:torrino:news
Miguel Angel Zotto da tutti
considerato il più bravo ballerino-coreografo di tango del XX
secolo. Nel 1988 Miguel Angel
Zotto riceve il “Maria Ruanova
’91 Award”, insieme a Milena
Plebs, il premio più importante
della danza argentina, assegnato annualmente dal Consejo
Argentino de la Danza. E’ la
prima volta che questo premio
viene assegnato al tango. Nel
1997 riceve il “Trinidad Guevara
Award” per le coreografie dello
show “Perfumes de Tango”. Nel
1998 vince il “Gino Tani
Award”, il premio della danza
più ambito in Italia. Nel 1999
vince il premio “Positano”, uno
dei più alti riconoscimenti per
la danza assegnati in Italia. Nel
2000 viene eletto in Argentina
come uno dei tre migliori ballerini di tango del secolo.
Miguel Angel Zotto è l’ideatore
delle coreografie ed il protagonista di questo intrigante musical, diviso in due atti, formato da sette coppie di
ballerini, un’orchestra di sei elementi di primissimo livello e due cantanti, Maria Jose Mentana e
Claudio Garces. La Compagnia presenta la storia
del tango attraverso i suoi 18 anni di spettacoli,
coreografie e costumi. Si comincia nei bassifondi
della capitale argentina con i primissimi stili del
tango, fino alla consacrazione nel mondo come
ballo sensuale per eccellenza, lasciando ampio
spazio al tango moderno e alle sue complicate
figure, con un omaggio ad Astor Piazzola, creatore dell’innovativo stile tango-jazz fusion, e al
poeta e paroliere Horacio Ferrer. Entrambi raggiunsero la notorietà internazionale negli anni
’70 e ’80. I ballerini danno vita ad alcuni dei
famosi caratteri che si trovano nelle illuminanti e
surreali liriche di Ferrer. Immancabile il commento musicale malinconico e struggente del bandoneòn, essenza stessa del tango. Scenografie di
Tito Egurza, costumi creati da Renata
Schussheim, Jorge Ferrari, Maria Julia Bertotto.
Questo spettacolo porta il tango, una danza nettamente popolare, al livello dei grandi musical
mondiali con una estetica contemporanea raffinata e di grande precisione. Le luci e gli eleganti costumi creano atmosfere magiche. L’intera
Compagnia dimostra il proprio virtuosismo e
talento e nel mescolare tradizione e modernità,
dà vita ad uno spettacolo coinvolgente, emozionante e pieno di passione.
Biglietteria Gran Teatro
Viale Tor di Quinto
Telefono: 0633270050
Ufficio gruppi: 0644248885
Su e giù per
il Lazio:
La madre
Etruschi
] a cura di Marta Cecchini [
LUOGHI DA VISITARE
• Palazzo Vitelleschi, attualmente Museo
Archeologico Nazionale, dove sono custoditi
veri e propri tesori della storia etrusca e
romana
• Chiesa di S. Maria in Castello, esempio di
chiesa romanica del 1121, situata su un dirupo dominante la valle del fiume Marta. Ha la
facciata a tre portali, l'interno diviso in tre
navate ricche di elementi decorativi.
• Chiesa S. Maria di Valverde: di epoca
romanica fu ricostruita nei secoli. Custodisce
opere importanti tra cui una tavola bizantina con la Madonna e Bambino.
• il Duomo, di epoca romana e ricostruito
dopo un incendio (XVII sec.), conserva
all’interno uno dei più begli affreschi della
Tuscia, raffigurante la Vita della Vergine.
• Chiesa dell'Annunziata, fu eretta nel XII
sec. Dalla facciata semplice e con una serie
di caratteristici archetti.
• Chiesa di S. Pancrazio: fu eretta nel XIII
sec. in stile romanico-gotico dal simpatico
campanile.
• Chiesa di S. Giovanni Battista: grande
edificio romanico (XIII sec.), con resti di
antichi affreschi all’interno e le absidi caratteristiche in stile gotico. La facciata è ornata da sarcofagi.
• Chiesa di S. Francesco: fu eretta nel XIV
sec., l'interno è strutturato a tre navate con
archi appoggiati su pilastri dai pregiati capitelli. Tra le opere importanti il paliotto con
pregevole mosaico cosmatesco. Dalla facciata modesta e arricchita solamente da uno
splendido rosone. All’interno una cappella
con elementi decorativi barocchi a destra
dell'altare maggiore e un'altra cappella che
è datata XVIII. L’esterno è caratterizzato dal
possente campanile del XVII secolo, con la
cupola esagonale.
• Palazzo Municipale, domina la grande
piazza con al centro la bella fontana barocca. Molti gli affreschi all’interno raffiguranti
leggende e storie della città.
• Palazzo del Marchese, con elegante corte
interna e un pozzo centrale nella loggia.
• La Necropoli di Monterozzi, la più estesa
(circa 500 ettari), prende il nome dalla presenza dei cumuli di terra che nascondevano
gli ingressi delle camere funerarie sotterranee; con oltre 6.000 tombe dipinte.
• Il tempio etrusco, l’Ara della Regina, i
resti del più grande tempio etrusco fino ad
oggi conosciuto, che dominava la verde valle
del S. Savino e guardava all'ampia distesa
marina, interamente riportato alla luce nel
1938.
degli
arquinia, l'antica Tarxuna, fu fondata da Tarconte, colui che gettò le basi di una nuova civiltà assieme al suo
popolo proveniente dalla Lidia, le basi storiche per la costruzione delle società etrusca, che anticamente si
intreccia alla storia della civiltà romana. Il suo territorio dall'entroterra si estende fino alle spiagge della costa
tirrenica, attirando migliaia di visitatori tutto l’anno. Un paesaggio incantato rimasto uguale a centinaia di anni
fa, con chiese e palazzi caratteristici del Medioevo all’interno della solida cinta muraria. E a soli tre chilometri dal
centro abitato di Tarquinia, affreschi pittorici straordinari, all’interno della necropoli: una realistica fotografia delle
abitudini del popolo etrusco che accompagna il defunto nel viaggio verso l’ultraterreno. I numerosi resti delle
necropoli villanoviane fanno risalire le prime testimonianze al IX secolo a.C.. quando la città estese la sua potenza anche sulla stessa Roma, con la dinastia dei Tarquinii, di cui due esponenti, detti in seguito Tarquinio Prisco e
Tarquinio il Superbo, nel VI secolo a.C. furono eletti re della "città eterna". Sotto i romani, gli Etruschi si dispersero in altri insediamenti più lontani, finche la città venne totalmente abbandonata per un nuovo sito, pochi chilometri ad ovest, dove oggi sorge Tarquinia. In questo periodo, florido soprattutto per il commercio marittimo,
vennero costruiti i celebri monumenti, le chiese e i palazzi medievali che oggi sono raccolti nel caratteristico borgo
di Tarquinia.
T
LE FESTE
Il calendario di Tarquinia è ricco di eventi e manifestazioni popolari: a Natale, l’Associazione Amici
del Presepio organizza un itinerario presepistico
per tutta la città, con concerti e piatti tradizionali come la pasta alle noci e i pampepati; il 17
gennaio si festeggia Sant’Antonio, il protettore
degli animali con un corteo di butteri in costume,
sfilate e giochi popolari, che si concludono con la
Messa in piazza Sant’Antonio dove vengono benedetti tutti gli animali. A Febbraio, la Sagra della
Castagnola nei periodi di Carnevale e a Pasqua la
celebrazione della Processione del Cristo morto e
risorto. Ad aprile la Giostra delle Contrade dove
cavalieri in costume si misurano in gare di abilità. Nelle case si festeggia l’inizio della primavera
con le frittelle di borragine. La Festa della Merca,
in occasione della marchiatura del bestiame brado
nella zona della Roccaccia, per riscoprire la campagna di Maremma e rivivere la tradizione dei butteri locali e delle antiche sfide dei vaccari. La
Madonna di Valverde, protettrice della città, si
festeggiata il primo sabato di maggio, insieme
alla Mostra Mercato delle Macchine Agricole dove,
oltre ai prodotti utilizzati in agricoltura, sono
esposti prodotti dell’edilizia, della nautica e dell’automobile. Il Notturno Etrusco vede l’esibizione
di artisti di fama internazionale nei siti archeologici dell’Ara della Regina o presso la Tomba degli
Aninas
Esempi di pittura tombale
PRODOTTI TIPICI
I piatti che si p ossono gustare a Tarquinia sono a
base di carciofi: il carciofo di Tarquinia è apprezzato per le sue caratteristiche qualitative e per la sua
compattezza, consistenza e sapore, dovute alla
caratteristica dei terreni salini. Anche quelli a base
di tartufo, del Tartufo “scorzone” di Tarquinia, che
si sviluppa a poca profondità dal terreno. Ha una
elevata quantità di proteine, è altamente digeribile, contiene pochi grassi e molte fibre e sali minerali. Si sviluppa da maggio a settembre, su terreni
soffici e permeabili, nei quali l’acqua piovana non
ristagni e cresce meglio al riparo sia dal vento che
dal sole troppo intenso.
Particolare della fontana
CURIOSITA’
A Tarquinia c’è anche una collezione particolare di oggetti per uso quotidiano, raccolta nel “Museo
della civiltà contadina”, dove si possono trovare utensili, libri, mobili, abiti antichi, biancheria,
monete, i giochi di una volta e infine anche una curiosa lista di proverbi.
Ara della Regina
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eur:torrino:news 27
Booklet
tre album per approfondire...
] di Fabio Zaccaria [
Radiohead - In Rainbows
Ancora una volta i Radiohead sono riusciti a introdurre un elemento di novità nella loro produzione
musicale. Il riferimento è alle modalità di distribuzione del loro ultimo lavoro, In Rainbows, dato alle
stampe dopo ben cinque anni dall’ultimo Hail to the
thief. Download tramite internet a “sottoscrizione”,
bypassando la consueta filiera distributiva propria
dell’industria discografica, anche se va ricordato che
dal 3 dicembre sarà disponibile una versione su supporto CD e vinile, corredata di vari gadget e quant’altro.
Scelta coraggiosa, bisogna ammetterlo, che ha delle implicazioni non solo commerciali, ma anche
musicali: perché ascoltando questo (bellissimo) In
Rainbows ci accorgiamo subito di una mancanza: non
c’è un brano “radiofonico”, nulla che lasci pensare
al singolo “da lancio”. La band dell’Oxfordshire può
così portare a conseguenze ancor più estreme quel
processo di superamento della tradizionale formacanzone avviata anni or sono col rivoluzionario Ok
Computer. Vero è che la voce cantilenante di Thom
Yorke ha sempre diviso, può a tratti suonare troppo
melanconica, lamentosa, quasi irritante, ma questo
permette di apprezzare un’indiscutibile qualità propria di ogni lavoro del gruppo: la necessità di essere
riascoltato a più riprese, assaporando sfumature di
arrangiamenti che pochi artisti sanno organizzare in
maniera tanto raffinata quanto moderna, forti di una
solidità e di un affiatamento che vede i Radiohead
odierni con la stessa line-up delle origini. L’elettronica
ha un ruolo meno preponderante rispetto agli ultimi album, e il centro di gravità delle composizioni
risiede nelle intersezioni tra le chitarre della coppia
Greenwood-O’Brien e la voce di Yorke, didascalico in
tal senso è il brano Faust Arp, una delle vette di In
Rainbows, dove echi beatlesiani si fondono a malinconie tipiche del miglior Drake. Nessuna economia,
dunque, anche se è alla coscienza dei proseliti dei
Radiohead che starà decidere quanto possa valere,
in termini economici, l’acquisto dell’album. Indiscrezioni
sul web danno l’operazione non del tutto riuscita,
con guadagni nettamente al di sotto delle stime. Ma
la strada è segnata, e siamo convinti che ancora una
volta i Radiohead abbiano saputo guardare più avanti degli altri.
ormai imposta come uno dei personaggi chiave
della musica contemporanea, dall’alto della sua
quindicennale attività. Stavolta l’artista inglese
ci guida alla scoperta della dimensione casalinga,
intima, ai giorni trascorsi ad esercitare le falangi
sui tasti di un pianoforte aggredito con metodo
autodidatta. Già dalla copertina del disco, che
sembra ispirata a certa ritrattistica sette-ottocentesca, si capisce che siamo distanti anni luce
dalle asperità di Uh Huh Her, del 2004, nuda testimonianza di una fase di transizione che ha in
White Chalk il suo sbocco naturale. Naturale perché, seppure in un contesto musicale completamente
differente, col pianoforte a farla da padrone, il
processo di “messa a nudo” dell’autrice è spinto
ancor più avanti. E’ un disco di solitudini, ricordi interiori (To talk to you è dedicata alla nonna
scomparsa) ed eteree solennità, come è eterea e
solenne a tratti la sua voce che riesce ancora a
trovare nuove modalità espressive, in un ecletti-
smo che alla non più giovane età di trentotto anni non sembra destinato ad esaurirsi. La Harvey
ha sempre voluto dare un’immagine di sé come
personalità inscindibilmente legata al concetto di
trasgressione, e anche in questo caso riesce ad
essere trasgressiva nel senso che non dimostra il
minimo indugio nell’operare cambi di direzione
tanto radicali da disco a disco, inseguendo ispirazioni e inclinazioni a prescindere dal pericolo di
scontentare alcuni dei suoi fan più accaniti. Il lavoro ha un “umore” (mood direbbero gli anglofoni)
tutto improntato all’antico, e non è un caso che
si sia deciso di stamparlo anche in vinile, ideale
supporto per le calde sonorità delle composizioni. Pacate e avvolgenti, le undici tracce del disco
sono una scoperta, a tratti inquietante, va detto,
del lato meno rock di Polly Jean, che si presenta
in una veste inedita ma in tutto e per tutto speculare alle vesti di rockeuse oscura cui ci aveva
abituati.
P.J. Harvey - White Chalk
Da sempre artista inquieta e spiazzante, camaleontica tanto nell’aspetto quanto nella produzione
musicale, Polly Jean Harvey può guardare al suo
passato con una certa soddisfazione, essendosi
Devendra Banhart - Smokey Rolls Down Thunder Canyon
Se parlassimo dell’opera di Devendra Banhart, stimatissimo e osannato fricchettone dei nostri tempi
bui, in termini entusiastici e ammirati, non ci sarebbe di che stupirsi, poiché tante lodi sarebbero
del tutto meritate per un’attività discografica partita nel 2002 e approdata oggi a Smokey Rolls...
L’aspetto sul quale vorremmo però si concentrasse l’attenzione è l’età di questo giovanotto: solo
ventisei anni, costellati da successi e attività parallele di una qualità che ben più blasonati artisti
non sono stati in grado di ottenere in carriere assai più longeve. Ritiratosi in una delle sue tante
casette (...è un fricchettone, ma dei nostri tempi,
lo abbiamo detto) sparse qua e là per il globo, dopo aver puntato a caso il suo indice da Re Mida sul
mappamondo, ha scelto stavolta Topanga, California.
Dopo aver riunito la sua stellare band si è cimentato in intense session di registrazione e anche
stavolta è riuscito a non prestare il fianco a chi
proprio non lo può soffrire, sfornando un disco che
definire bello è dir poco. Sempre al crocevia tra
Folk e Rock, riuscendo a metabolizzare e contemporaneamente a superare entrambi i generi, il
giovane texano (ma cresciuto in Venezuela) ha con-
fezionato ben 16 tracce che in soldoni fanno 71
minuti di musica dove la sua vena psichedelica
emerge come non mai. Ballate dall’incedere oppiaceo e improbabili gospel (Saved) si alternano a
latineggianti deliri dove a volte sembra prevalere
la preoccupazione di spiazzare a tutti i costi, preso da banalità di cui avremmo fatto volentieri a
meno. Di ben altra pasta è fatto, ad esempio, il finale di questo che potremmo definire un piccolo
scrigno retrò: My Dearest Friend, con Banhart che
si strugge immaginando di "morire di solitudine"
in un brano che fa di tutto tranne che intristire
l’ascoltatore, guadagnando via via in dinamica grazie alla forza di arabeschi sonori effettati a più
non posso. Un modo convincente di salutare il suo
pubblico, giusto per ricordare ancora le sue potenzialità inespresse, che non mancheranno di
essere riversate nei prossimi lavori ai quali possiamo chiedere solo una maggiore maturità, tanto
per avere qualcosa da obbiettare.
eur:torrino:news 29
Acqua, farina e...
] a cura di Valeria De Rentiis [
Se siete tra il folto numero d’italiani che
non potrà permettersi d’ organizzare
viaggi per le festività natalizie ma che è
comunque stufo di mangiare il solito
S
paesi diversi: Svizzera, Francia e
Portogallo. Almeno con la fantasia, e
con il palato, potrete viaggiare…Buone
feste e buon appetito!
Gnocchi di spinaci alla svizzera
ciogliete nel latte tiepido il mezzo
i
dado. Mettete sulla spianatoia la farina,
unite le uova ed il latte ed impastate
ottenendo un composto morbido. Fate rosolare in metà del burro il pane grattugiato ed
aggiungetelo con un pizzico di noce moscata
all'impasto. Impastate di nuovo unendo
anche il prezzemolo, l'erba cipollina e gli spinaci. Lavorate il tutto a lungo in modo che le
verdure risultino ben amalgamate. Staccate
alcuni pezzi di pasta e formate dei bastoncini grossi come un dito, che taglierete a pezzetti di 2 cm di lunghezza. Mettete sul fuoco
una capace casseruola con abbondante acqua
leggermente salata, portate ad ebollizione e
tuffatevi gli gnocchetti pochi per volta.
P
P
brodo e l’immancabile baccalà tipici del
periodo, sarete entusiasti dei piatti che
vi proponiamo questo mese! Fanno parte
della cucina tradizionale natalizia di 3
Appena verranno a galla raccoglieteli con il
mestolo forato, sgocciolateli e disponeteli sul
piatto di servizio caldo, cospargendoli con il
rimanente burro fuso e lo sbrinz grattuggiato. Serviteli caldi.
ingredienti:
• 300 g Spinaci lessati e tritati
• 300 g Farina
• 3 tuorli
• 1 bicchiere Latte tiepido
• 1 Dado per brodo
• 200 g Pane grattugiato
• 100 g Burro fuso
• 2 cucchiai Prezzemolo tritato
• Erba cipollina tritata finemente
q.b.
• 100 g Formaggio Sbrinz grattugiato (o Emmental un po’ invecchiato)
• Noce moscata
• Farina per la spianatoia q.b.
Pollo alla bretone
a
ulite il pollo, fiammeggiatelo, lavatelo,
dividetelo in 8 parti e asciugatelo con
un canovaccio. Sbucciate la cipolla e
gli scalogni, lavateli e tritateli separatamente. Pulite e lavate i funghi, quindi asciugateli e tagliateli a fette.
In un tegame fate scaldare 20 g di burro e un
cucchiaio d'olio, unitevi i pezzi di pollo, insaporite con il sale e pepe e fateli rosolare da
ogni lato finché saranno dorati. Scolateli e
teneteli in caldo. Eliminate il grasso di cot-
tura dal tegame, versate il sidro e fatelo evaporare a fuoco vivace.
Aggiungete quindi la cipolla e la metà degli
scalogni e fateli appassire, senza lasciarli
colorire. Unite di nuovo il pollo, il brodo e
continuate la cottura, a fuoco moderato e a
tegame coperto, per 25 minuti. 5 minuti
prima che il pollo finisca di cuocere, aggiungete i funghi. Distribuite quindi i pezzi di
pollo sul piatto da portata e serviteli ben
caldi in tavola.
ingredienti:
• 1 Pollo da 1 kg
• 1 Cipolla
• 2 Scalogni
• 1/2 bicchiere Sidro
• 3 cucchiai Brodo
• 100 gr Funghi
• 40 g Burro
• 2 cucchiai Olio extravergine
• Sale
q.b.
• Pepe q.b.
Babà alla portoghese
S
abattete lo zucchero con i tuorli d'uovo
fino ad ottenere un composto schiumoso omogeneo.
Aggiungete poco per volta la farina setacciata al lievito e quando sarà ben amalgamata
unitevi le chiare d'uovo montate a neve ben
ferma mescolando il tutto dal basso verso
alto.
Versate il composto in uno stampo rettangolare e passate nel forno ben caldo a 180° per
40 minuti. circa. Sformate il dolce solo quan-
do sarà tiepido e ritagliatelo a quadrati.
Bagnate il babà con il succo delle arance, ben
zuccherato, unito alla Marsala.
ingredienti:
• 125 g Farina bianca
• 250 g Zucchero
• 4 Uova
• Il succo di 4 Arance,
• 2 cucchiai Lievito in polvere
• Marsala
Bau & Miao:
la Rubrica
degli Animali
Inchiesta RANDAGISMO 2° parte
Per capire a fondo il fenomeno del randagismo,
abbiamo intervistato Andrea Cristofori, responsabile del settore randagismo della sede territoriale di Roma della LAV (Lega Anti Vivisezione),
la principale associazione animalista in Italia
che si batte da anni contro lo sfruttamento
degli animali, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica e di migliorare la legge in materia di diritti degli animali.
Quali sono gli ultimi dati sul randagismo
come business?
In riferimento alla mappa sul randagismo regionale, secondo il Ministero della Salute in Italia
ci sono 990 tra canili e rifugi, 640.000 i cani
randagi, di cui 180.000 nei canili e 1.290.000
gatti randagi. Un'analisi più approfondita del
fenomeno, accerta che i cani vaganti in Italia
sono di almeno 1 milione, di cui 550.000 ricoverati presso canili per un giro d'affari stimato
dalla LAV di circa 500 milioni di euro all'anno, una cifra che spesso non corrisponde a
strutture adeguate né a un corretto mantenimento degli animali. Su 283 canili nazionali,
è stato trovato un tasso di illegalità del 13%,
Tra gli illeciti più frequenti: canili sovraffollati, carenze di cibo/acqua, strutture fatiscenti,
carenze igienico-sanitarie, elevata mortalità dei
cani, soppressioni mascherate dalle ASL come
eutanasie, maltrattamenti, scarse adozioni,
decessi non denunciati ed ancora, reati contro
l’ambiente, la pubblica amministrazione, malversazioni, distrazioni e truffe ecc. Ma non
bisogna sottovalutare altri fattori che alimentano ulteriormente il randagismo, come il commercio di animali, l’importazione di cuccioli
dall’estero, la vendita ambulante o occasionale,
le nascite incontrollate, la mancanza di sterilizzazione e le carenze degli organi deputati al
controllo.
Ci può raccontare come si svolge la sua giornata tipo?
Difficile a dirsi, seguo amministrazioni comunali, provinciali e quella regionale, svolgendo per
loro consulenza gratuita, indicando come e
quando muoversi sui diversi problemi connessi
al randagismo, scrivendo o modificando proposte di legge, ordinanze e delibere. Mi rapporto
con le forze di polizia, con i volontari e gli uffici legali per le varie segnalazioni e per i procedimenti penali ancora in corso. Indico alle sedi
locali della LAV e ai volontari come muoversi
nei vari problemi in materia di animali. Mi
occupo personalmente di investigare sui canili
lager della Provincia di Roma e con grande difficoltà su quella di Frosinone, Rieti e Viterbo. Il
tutto con l’ausilio di telefono e mail.
Perché, secondo lei, si arriva ad abbandonare un animale?
Per la scarsa sensibilità per la sorte dell’animale: è come uccidere. Infatti una persona in
grado di abbandonare un animale, è potenzialmente in grado di fare qualsiasi cosa. Stiamo
parlando di menti malate sotto molti punti di
vista.
La legge prevede che le associazioni animaliste curino e controllino i canili pubblici e
privati, perché questo spesso non avviene?
La legge prevede che siano Comuni ed Asl a
curare e a vigilare, ma i comuni non s’interessano della cosa e delegano tutto alla Asl. La
stessa, spesso collusa, ha comunque nel canile
il ruolo di controllore sull’intera struttura e
provvedere alle cure e alle sterilizzazioni che
per legge dovrebbe fare sugli animali ricoverati. Ovviamente non facendo lei per prima i compiti assegnati per Legge, come si può pretendere che si auto denunci? Le associazioni che per
legge dovrebbero svolgere un ruolo di supporto,
fanno molto più del dovuto, ma le amministrazioni e le Asl tentano di tutto per ostacolarle.
Ci sono proposte di legge in corso per evitare un incremento del fenomeno?
Ce ne sono molte al vaglio della Regione Lazio,
ma attualmente ne sono state prese in esame
solamente due. Una vede come promotori, consiglieri di sinistra e di destra, maturata sull’esperienza di Comuni, Province e della Regione e
INVIACI SEGNALAZIONI, SMARRIMENTI O ANNUNCI PER ADOZIONI A [email protected]
E NOI PROVVEDEREMO AD INSERIRLI NELLA BACHECA ANNUNCI DEL PROSSIMO NUMERO.
32 eur:torrino:news
] a cura di Marta Cecchini [
sostenuta da 14 associazioni animaliste, fra cui
la LAV;e l’altra firmata solo da due consiglieri di
estrema sinistra e sostenuta da una piccola
parte dei Servizi Veterinari. Ovviamente la vera
svolta per l’animalismo sarebbe che passasse
quella sostenuta trasversalmente dalle forze
politiche e dalla LAV.
Cosa si deve fare se si trova un cane o un
gatto per strada?
Toglierlo dalla strada e provvedere immediatamente, se ferito, a portarlo in una struttura
sanitaria. Contattare il Comune e la Asl competente per avere informazioni. Ovviamente
risponderanno che dovete cavarvela da soli!
Vaccinate il cane e se non potete tenerlo trovate un amico o una pensione a prezzi contenuti.
Promuovete le adozioni rivolgendovi ad amici e
familiari in tutte le maniere possibili. Per le
adozioni potete chiedere informazioni ad associazioni animaliste serie e specializzate, accreditate su internet. Animali abituati ed accettati dal quartiere, vanno tuttavia, vaccinati, sterilizzati ed assistiti in libertà, possibilmente
lontani dai centri abitati.
Che cosa può fare il cittadino più volenteroso contro il randagismo?
Non comperare animali, ma adottarli al canile.
Invitate gli amici e i parenti ad adottare un
cane al canile. Fondamentale per contrastare
alla radice il fenomeno del randagismo è evitare di far riprodurre il proprio cane. I cuccioli che
nasceranno, infatti, condanneranno ad una vita
da canile altrettanti animali già nati e richiusi
in gabbie che sono in attesa di essere adottati.
34 eur:torrino:news
I parte
Sulle orme di Don Benzi,
contro la Prostituzione
] a cura di Fabrizio Piciarelli [
aveva ancora tante cose da dire?
Ne ha dette tante e ha seminato tantissimo e
adesso sta a noi raccogliere i frutti di 40 anni di
semina, che ha lasciato Don Oreste a noi membri
dell’Associazione e di tutte quelle presenti in italia e nel mondo.
Giampiero Cofano
Adulte, ragazze e bambine sulla strada, al freddo, legate da un destino comune: lo sfruttamento sessuale per denaro. Povere stelle senza cielo
dal triste passato alle spalle, ingannate dalla
perfidia umana, che lottano ogni giorno per
sopravvivere. Assieme a loro, in prima fila, le
associazioni umanitarie che combattono con
ogni mezzo a disposizione, sulle orme di Don
Oreste Benzi, cercando di portare luce e speranza a tutte quelle anime senza rifugio.
Francesco Carchedi, di che cosa si occupa la
PARSEC?
Di ricerca e interventi sociali, affrontiamo i fenomeni dal punto di vista della strumentazione
sociologica e del lavoro sociale.
10 milioni di clienti e 100.000 prostitute,
che effetto fanno?
Sono cifre molto alte.
Cofano: se moltiplichiamo le 4, 5 mila persone a
Roma che sono sfruttate dal mondo della prostituzione per 115 province in Italia...si fa presto a
raggiungere la cifra!
Eleonora Troiani, di cosa vi occupate?
Coordino il progetto “vittime tratta”, prostitute
vittime del giro, non solo donne, ma anche
transessuali e uomini costrette/i a prostituirsi,
Ospiti in studio:
On Elisabetta Gardini, segretario Commissione
Affari Sociali Camera dei Deputati
Giampiero Cofano, responsabile antitratta associazione Papa Giovanni XXIII
Francesco Carchedi, sociologo e ricercatore
PARSEC
Eleonora Troiani, presidente cooperativa sociale
Impegno per la Promozione
Enza Pasconcino, (Differenza Donna) responsabile Centro Antiviolenza Provincia di Roma
Quando si parla di prostituzione, si deve
anche parlare di chi ha lottato contro fenomeni di questo tipo. Mi riferisco a Don Oreste
Benzi, che abbiamo avuto il privilegio di
ascoltare in studio nel suo ultimo collegamento telefonico. Purtroppo è stato dimenticato in fretta come tutti i giganti della storia,
forse perchè la storia di oggi ha bisogno solo
di mediocri. Giampiero Cofano, Don Benzi
Francesco Carchedi
Enza Pasconcino
biamo trovare il coraggio di uscire dal pensiero
dominante che ci impedisce di riconoscere il
bene e il male, trovando il coraggio di dire le
cose più semplici, di buonsenso. Lo stesso
coraggio che aveva Don Benzi. Così ho presentato questa proposta, andando contro la prostituzione, multando i clienti e le donne che si prostituiscono per strada. Invece attualmente in
Parlamento ci sono proposte che vanno nell’altro
senso.
Qual è la posizione dei politici? Sono 10 milioni di voti...
C’è difficoltà ad affrontare il problema. Quando si
parla di politica al femminile, bisognerebbe che
le donne si facessero carico di affrontare questi
temi, perche hanno più sensibilità e più coraggio.
l’On. Elisabetta Gardini
provenienti soprattutto dalla Romania, dalla
Moldavia e dalla Nigeria.
Enza Pasconcino, vi occupate soprattutto della
violenza sulle donne?
L’85% delle donne che si rivolge al Centro
Antiviolenza della provincia di Roma è vittima di
maltrattamenti in famiglia, molto frequenti.
Crede che quelli che maltrattano le mogli
siano anche gli stessi che vanno con le prostitute?
Si, perchè il cliente che si avvicina alla donna
gestisce un potere, è l’uomo che gestisce quella
relazione con il potere del denaro.
On. Gardini, lei si sta battendo contro il fenomeno della prostituzione con vari progetti di
legge?
Il pensiero di Don Benzi, mi ha sostenuto nel
presentare un progetto di legge forte contro la
prostituzione. Fa sicuramente meno scalpore un
progetto che al contrario la voglia di legalizzare
e ordinare con il pagamento delle tasse. Ma mi
ricollego alle parole di Don Benzi: il bene è bene,
il male è male. Oggi è un pensiero eversivo. È
difficile dire cosa è giusto e cosa non lo è, dob-
Ricordiamo le parole di Don Benzi sul rapporto politica-prostituzione:
Conta chi ha molto denaro, contano quelli che
usano il potere per strumentalizzare (...). Penso
che i nostri parlamentari dovrebbero rinunciare ai
loro stipendi e andare a lavorare come tutti, il
tempo lo troverebbero lo stesso per fare le leggi e
guadagnerebbero la nostra fiducia. Lo scandalo di
oggi è che chi non conta niente a livello economico, politico e sociale è come la zavorra che
viene buttata via, questa è la causa della guerra
permanente, una pazzia colletiva...
Prosegue sul prossimo numero di Eur Torrino
News...
Eleonora Troiani
eur:torrino:news 35
TORRINO SPORTING CENTER:
Paradiso dello sport e del relax
L PARADISO SPORTIVO DI 20.000 MQ a pochi passi dall'Eur, cen-
I
tro di riferimento per tutti coloro che desiderano dedicare del
tempo prezioso alla propria salute fisica e mentale, migliorando la
qualità di vita. Un lungo passato alle spalle di benessere e passione per
lo sport, che risale al lontano 1988 con il calcio a 5, guadagnandosi la
fama del mitico Torrino Sporting Club vincitore di 2 campionati di serie
A, rimasto nella storia per le 5 coppe Italia vinte e per due partecipazioni alla Coppa dei Campioni. Da questa esperienza vincente sono iniziati i lavori per la costruzione del Centro, gioiello al servizio degli sportivi e di tutti i cittadini, inaugurato nel 1992, data d'inizio di una nuova
ed entusiasmante avventura sportiva.
Personal trainer all'avanguardia, attrezzature moderne ed efficienti, un
arredamento curato nel particolare per rendere il vostro soggiorno confortevole e rispondere alle esigenze diversificate dei soci. Il Centro,
interamente climatizzato, è attualmente dotato di 5 palestre, di 5 campi
in terra rossa con scuola SAT per bambini e adulti seguiti da maestri
della Federazione Tennis, un campo di pallavolo e tre di calcio a 5.
Durante l'estate la piscina del Centro sportivo diventa il centro estivo
di riferimento delle famiglie della zona per i ragazzi dai 4 ai 14 anni.
Non mancano grandi spazi dedicati anche all'intrattenimento, come il
bar, il ristorante e le sale riunioni, dove è possibile organizzare colazioni di lavoro, feste ed eventi importanti. L'estensione del Centro, sede
di rilevanti manifestazioni sportive come il Roma Challenger di Tennis,
offre un carnet variegato di attività al passo con i tempi e con le esigenze di fitness dell'intera area, tra cui yoga, pilates matwork, aero
kombat, total body, step toning e una seria preparazione pugilistica,
con l'ausilio di insegnanti qualificati ISEF.
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36 eur:torrino:news
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Regano con i suoi corsi standard, latini (Rumba, Jive, Cha-cha-cha, Paso
Doble), tango argentino e balli di gruppo. Si aggiungono inoltre i corsi
invernali di Lazaro Martin Diaz, che tra passi di salsa cubana, insegna portamento e ritmica a uomini e a donne.
F
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TEL. 06/52.95.884 - 52.95.886
FAX 06/52.01.417
Il Salvagente
Giornalino a cura dei ragazzi
di ogni ordine e grado scolastico
Gabriele nei nostri cuori sempre
Tutti in lutto per Gabbo
] di Valeria Mazzoli[
Ho voluto scrivere questo articolo
perché Gabriele Sandri, un ragazzo
di 26 anni,
gioioso e vitale, non doveva morire
per una tragica assurda fatalità.
Il poliziotto che avrebbe ucciso
Gabriele, perché non si sarebbe
accorto della rissa, né che due piccoli gruppi di juventini e laziali si
erano azzuffati, stava a circa 200
metri dall’accaduto. Ma allora cosa
è scattato in lui tanto da mirare a
braccia tese verso di loro?
Nonostante si fosse consumata una
disgrazia, ciò non ha impedito di
giocare; mi chiedo a cosa sia servito posticipare le partite di 10 minuti! Dovevano essere sospese tutte
quante, perché Gabriele non è
morto di vecchiaia, ma è stato ucciso! Adesso il poliziotto che ha spa-
rato rischia l’accusa di omicidio volontario.
Lorenzo De Silvestri, calciatore della Lazio, era
un suo amico e, una volta ricevuta la notizia, è
scoppiato a piangere: “Era stato il dj alla mia
festa dei 18 anni, gli ho regalato la mia
maglietta con la dedica, dato che era un grande tifoso laziale”.
Luciano Zauri dice: “Avevamo chiesto chiarezza per l’ispettore Raciti, adesso la chiediamo
per Gabriele”. Gabbo, così veniva chiamato, era
un ragazzo molto dolce, amichevole con tutti e
gentile, infatti al suo funerale c’era più di un
migliaio di persone e striscioni dappertutto.
Al funerale era presente tutta la squadra della
Lazio, ma non solo, anche i giocatori romanisti,
si commuovono: Lorenzo De Silvestri, Delio
Rossi, Francesco Totti e Valon Behrami che è
tornato apposta dalla Svizzera.
Per un tragico errore Gabbo non c’è più, ma sarà
sempre nel cuore di tutti.
“Amava la vita, la Lazio la sua vera passione”
Il mondo del calcio si tinge ancora di rosso
] di Leonardo Lopez [
La sua era una vita normale,
come quella di tante persone. Viveva assieme alla
mamma Daniela, gestiva di
giorno un negozio da abbigliamento, mentre la sera
faceva il dj nei locali romani. Qui era conosciuto con il
nome di Gabbo, era un
ragazzo fantastico, simpaticissimo, divertente, una
persona solare, non un violento. La sua malattia?
Seguire la Lazio…(ha detto
la sua fidanzata).
Oggi il mondo del calcio
piange e si indigna per la
morte di questo giovane e
per la violenza legata ad
38 eur:torrino:news
uno sport che dovrebbe unire, aggregare, anche
quando ognuno ha simpatie diverse.
Lo sport si tinge ancora di rosso e soffre, perché c’è tanta violenza e rabbia! Il sindaco
Walter Veltroni ha detto: “Una morte che lascia
ognuno senza parole”.
Anche noi giovani siamo impietriti e vorremmo
dire a tutti: “Basta con la violenza!”.
Divertiamoci a fare il tifo per la nostra squadra,
ma nel rispetto di tutti, lo sport è al di sopra
di tutto, di fronte alle sconfitte e alle vittorie.
Dobbiamo andare allo stadio tranquilli e non
con la paura nel cuore pensando a quello che
può accadere, se vi è qualche male intenzionato. Il nostro pensiero va alla famiglia di
Gabriele, e vogliamo condividere con loro il
dolore per la scomparsa di Gabbo, che rimarrà
per sempre nei nostri cuori.
Natale festa di pace e di fratellanza
Conosciamo le origini del Natale
] di Matteo Ceccarini [
Il Natale è la festa principale dell’anno, festa che
nella tradizione popolare era legata alla chiusura di un ciclo stagionale e all’apertura del nuovo
ciclo. La festa appartiene all’anno liturgico cristiano, in cui si ricorda la nascita di Gesù Cristo,
che nella cristianità occidentale cade il 25
dicembre, mentre nella Cristianità orientale
viene celebrato il 6 gennaio.
La nascita di Gesù viene fatta risalire dal X al
IV secolo a.C. con molte incertezze. Il Natale
non viene introdotto subito come festa cristiana, ma bisogna aspettare l’arrivo del IV secolo
nell’Impero Romano, e più tardi anche nelle
zone dell’Oriente. Nell’antica Roma si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dell’agricoltura ed era un periodo di pace, si scambiavano i doni e si facevano sontuosi banchetti.
Tra i Celti invece si festeggiava il solstizio d’inverno. Nel 274 d.C., l’Imperatore Aureliano
decise che il 25 dicembre si sarebbe festeggiato il dio Sole. E’ da queste origini che risale
la tradizione del ceppo natalizio, ceppo che
nelle case doveva bruciare per 12 giorni consecutivi e doveva essere preferibilmente di quercia,
un legno propiziatorio, e da come bruciava presagiva come era l’anno futuro. Il ceppo natalizio
nei nostri giorni si è trasformato nelle luci e
nelle candele che addobbano le case, alberi e
strade.
E siamo ai nostri giorni, il nostro Natale deriva
da tradizioni borghesi del secolo scorso, con
simboli e usanze sia di origine pagana che cristiana. Il Natale è anticipato dalla vigilia, che
dovrebbe essere una giornata di digiuno e di
veglia a cui ci si prepara ai festeggiamenti delle
feste. Nelle case viene allestito il presepe, specie
nei paesi meridionali, o un albero di tradizione
più nordica. I festeggiamenti continuano con
l’ultimo dell’anno, dove, passata la breve euforia
degli auguri di Natale, siamo a Capodanno, primo
giorno dell’anno. E’ festa periodica di rinnovamento, celebrata in tutte le civiltà e caratterizzata da rituali che simbolicamente chiudono un
ciclo annuale e inaugurano quello successivo.
Negli anni recenti il Natale ha dato una spinta ai
consumi. Spesso diventa un festeggiamento frenetico, lasciando il clima di celebrazione ad una
gara commerciale, dimenticando l’effettiva sacralità della festa.
Riscopriamo l’Alabastro
Come e dove possiamo trovarlo
] di Giorgio Gori [
- L'Alabastro traslucido delle Fornie, usato per la
scultura.
Tranne lo "Scaglione" e la "Pietra delle Fornie" le
altre varietà ornamentali sono presenti nei giacimenti del senese (Radicondoli, Chiusdino) ed in
quelli del Volterrano, in provincia di Pisa (Volterra,
Pomarance, Montecatini Val di Cecina, Bibbona).
Dal punto di vista chimico, l'alabastro è un semplice sale; si tratta infatti di un solfato biidrato di
calcio; dal punto di vista mineralogico è una
varietà microcristallina di gesso: questo sta a
significare che i cristalli che compongono il corpo
alabastrino sono talmente minuti da non poter
essere visti se non con il supporto di adeguati
strumenti ottici.
Dal punto di vista tipologico si hanno 4 tipi fondamentali di alabastro:
1) Lo Scaglione, alabastro traslucido proveniente
dalle cave di Castellina Marittima.
2) La Pietra a Marmo, bianca e opaca.
3) Il Bardiglio, caratterizzato dalla presenza di
venature scure a seconda delle impurità contenute.
4) L'Agata, di colore tra il rosso e il marrone dovuto alla presenza di ossidi di ferro e manganese.
Tra le pietre che sono lavorate ci sono alcune
varietà di minore rilevanza ma non per questo
meno importanti per l'impiego che hanno nella
realizzazione dei prodotti artigianali si citano:
- le Calcareniti di colore variabile dal giallastro al
grigio, che si trovano nelle cave di S. Anastasio.
- Il Cinerino, gesso grigio (Panchino) usato per i
lavori di contorno (basi, colonne, ecc.).
L'alabastro si trova in blocchi od arnioni a forma
spesso ovoidale, spesso detti per questo ovuli, di
peso e volume molto diversi, distribuiti irregolarmente in strati di roccia gessosa. Ogni strato,
alternato con uno di marna (miscuglio argilloso),
è costituito da una massa di gesso cristallizzato a
forma di lancia, detta comunemente panchina o
"mamma", ove sono appunto inclusi i candidi
blocchi di alabastro. Questi strati di panchina, che
si riproducono regolarmente, vengono chiamati in
termine pratico di cava, massi. Alcuni tipi di alabastro si presentano invece in lastre. I banchi di
pietra si trovano a profondità variabili da 2 fino a
280/300 metri e, a seconda delle differenti composizioni chimiche del terreno, il materiale che si
trova presenta un aspetto, una colorazione e una
composizione chimica molto differenziata. Alcune
qualità di alabastro sono ottenute in cave a "cielo
aperto", lo Scaglione, invece, si recupera da cave
sotterranee. I cunicoli e le gallerie delle cave, profondi fino a 280 metri, si intrecciano fittissimi per
decine di chilometri in tutta la zona. In entrambi
i tipi di cava "a cielo aperto" e sotterranea l'estrazione dell'ovulo è sempre manuale con il martello pneumatico o con il piccone. Il pezzo viene
circoscritto e liberato dal materiale cui è incluso,
poi viene ripulito ulteriormente con la piccozza.
I maggiori giacimenti di alabastro si trovano nella
città di Volterra, città d’arte della Toscana, è una
città di pietra, perché di pietra sono le strade, di
pietra sono le sue torri e i suoi palazzi e di pietra
sono le sue mura austere.
La provenienza del nome “alabastro” è certamente egizia e forse deriva dalla città di Alabastron,
anticamente celebre per la fabbricazione di vasetti e di anfore destinati a conservare i profumi.
L’alabastro gessoso, quello che viene lavorato a
Volterra, ed in particolare quello estratto dal sottosuolo di Castellina Marittima, si è formato nel
periodo miocenico in seguito ad un processo di
sedimentazione e concentrazione del solfato di
calcio contenuto nelle acque marine. Si tratta di
una candida pietra che per la sua particolare morbidezza si presta ad essere più facilmente lavorata del marmo, e quindi, è adatta a riprodurre in
scala ridotta certi motivi ornamentali ricchi di
dettagli e a ritrarre nei particolari il volto umano,
secondo i canoni estetici che dominavano gli indirizzi dell’arte classica. I giacimenti principali all’estero, per il pregio del loro materiale sono in
Egitto, nel Messico, nel Brasile e in Algeria.
L'alabastro calcareo o orientale giunse a Roma,
proveniente dall'Arabia, quando già l'arte etrusca
impiegava quello gessoso di Volterra. Quasi fosse
una pietra degli déi, gli Etruschi se ne servivano
per costruire sarcofagi e urne cinerarie con ricche
decorazioni raffiguranti l’immagine del defunto
insieme a scene di vita quotidiana, ad immaginari viaggi nell’oltretomba e ad episodi famosi della
mitologia greca.
In questo loro artigianato, gli Etruschi se ne servivano per costruire sarcofaghi e urne cinerarie
con ricche decorazioni raffiguranti l’immagine del
defunto insieme a scene di vita quotidiana, ad
immaginari viaggi nell’oltretomba e ad episodi
famosi della mitologia greca.
In questo loro artigianato, gli Etruschi usavano
solo l’alabastro più pregiato, quello privo di impurità, lo coloravano superficialmente con sostanze
minerali e certe volte lo ricoprivano di sottilissime lamine d’oro.
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Il mostro di Loch Ness
] di Valeria Mazzola [
Il mostro di Loch Ness, soprannominato anche
Nessie, è una creatura leggendaria che vivrebbe
nel Loch Ness, un lago della Scozia. Per ora non
esiste alcuna prova inconfondibile dell'esistenza
del "mostro" e alcune foto che lo ritrarrebbero,
sono dimostrate false o non sono ritenute parti-
colarmente significative dal punto di vista scientifico. I primi avvistamenti di questo mostro
lacustre risalgono al Medioevo, mentre gli ultimi
avvistamenti o testimonianze di un certo rilievo
e riportate dai mass media risalgono agli anni
Ottanta del XX secolo. Alcuni avvistamenti, in cui
la sagoma di "Nessie" era confusa (avrebbe potuto essere qualsiasi cosa) sarebbero avvenuti
anche sulla terraferma, a partire dal 1930.
L'ultimo possibile avvistamento del celebre
mostro è avvenuto il 26 maggio 2007 ad opera di
Gordon Holmes, un tecnico di laboratorio che ha
filmato una sagoma nuotare nel lago. L'ipotesi
che scuote più popolarità fra i sostenitori dell'esistenza del "mostro" è che si tratti di uno o più
plesiosauri sopravissuti in qualche modo all'estinzione. Bisogna precisare che, in ogni caso, la
creatura non si potrebbe comunque definire propriamente un dinosauro, poiché i rettili marini
dell'era mesozoica erano solo "parenti" dei dino-
sauri. Alcuni affermano che vi sono testimonianze in cui Nessie sarebbe stata vista entrare in
acqua con prede cacciate sulla terraferma, e che
questo starebbe ad indicare che non si ciba (o
almeno non in via esclusiva) di pesce, mentre
riguardo agli spazi essa in tal modo non avrebbe
a disposizione solo il piccolo Loch Ness, ma
anche la terraferma, dove avrebbe potuto rifugiarsi. Le pinne, però, indicherebbero che Nessie
è un animale marino e, quindi, avrebbe avuto
bisogno di ritornare almeno periodicamente in
acqua. I pessimisti fanno tuttavia notare che un
animale della stazza di un dinosauro, difficilmente potrebbe passare inosservato sulla terraferma
e che nessuna testimonianza, finora, è risultata
effettivamente credibile.
Io non so cosa dirvi: se è veramente stato avvistato, allora va bene, ma come potrebbe un dinosauro, o quello che sia, cibarsi solo in quel piccolo lago?
Costruiamo nel nostro quartiere Eur Torrino
uno skatepark!
] di Diego Mezzasalma e Leonardo Paparusso [
Siamo gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Orsa
Maggiore” e facciamo una richiesta per noi giovani, animati da tanta voglia di aggregazione
sana e gioiosa. Chi vuole accogliere il nostro
desiderio e vuole realizzarlo si faccia avanti!
Intanto vi raccontiamo un po’ di storia sullo
“Skateboard” La più antica testimonianza di uno
skateboard si ebbe nel 1900, quando i ragazzi
non possedevano molti giochi ed erano costretti
a costruirsene con le proprie mani. Erano, quindi,
costituiti con materiali poveri (assi di legno grezzo con ruote prese dai carrelli). In seguito, Larry
Stevenson ideò uno skate professionale con ruote
d’argilla che permisero l’invenzione dei tricks
(salti e manovre). Il primo skatepark venne
costruito in Florida, nel 1976 (piscine vuote con
pareti in pendenza), con esso si ideò un nuovo
stile: il “Freestyle”. La disciplina dello skateboard
è composta da tre stili: il freestyle, lo slalom e lo
street. Alcuni dei pionieri del freestyle sono i
campioni Rody Muller, Frank Hawk e Tony Hawk;
il quale inventò molti nuovi tricks, tra cui il
“Caveman” e il “Chirst air”. Un altro inventore di
tricks fu Alan Ollie che inventò il salto base
(Ollie) e le varie combinazioni.
Ancora oggi molti ragazzi si divertono con lo skateboard e vengono svolti anche dei campionati
mondiali in appositi skatepark. Inoltre, alcune
persone che praticano surf e lo snowboard usano
lo skate per allenarsi. Questo è uno degli sport
più belli per i ragazzi e si spera non venga disperso. Qui sotto elenchiamo alcuni tricks più
semplici che ai lettori più giovani potrebbero
interessare:
Ollie: manovra che permette l’elevazione totale
dello skate
Shove It: manovra che fa girare di 180° lo skate;
Kickflip: manovra che fa girare lo skate sul suo
baricentro;
Grind: manovra che permette di far scivolare lo
skate su una superficie liscia.
Lei, oltre ad amare la nostra bella Roma, è ricco
di iniziative e vuole che la nostra città diventi
sempre più bella e vivibile.
Noi studenti del quartiere EUR Torrino vorremmo
costruire una fontana, nello spazio libero di fronte la nostra scuola, in via delle Costellazioni
dell’Istituto Comprensivo “Orsa Maggiore”, e
stiamo realizzando vari progetti su come potrebbe venire la nostra fontana. Sono tante le forme
a cui abbiamo pensato e tanti i materiali per
costruirla; la fantasia non ci manca e spesso la
immaginiamo zampillante e festosa.
Aspettiamo che qualcuno si faccia avanti con il
suo aiuto per realizzarla.
La preghiamo di pensarci su e di darci una risposta. Nell’attesa La ringraziamo calorosamente a
nome di tutti gli studenti del nostro Istituto.
Lettera Aperta
Costruiamo una fontana
] di Alessandra Moauro e Carlotta Pelati [
Egregio signor Sindaco Walter Veltroni,
Le scriviamo questa lettera perché sappiamo che
eur:torrino:news 41
42 eur:torrino:news
Tre C Mondoufficio:
Il calore natalizio che vuoi
di Antonio Mastrobuono
S’illumina il quartiere, ritornano gli addobbi e come ogni anno,
da oltre un decennio, resta d’obbligo l’appuntamento natalizio
con il Buffetti Point di Via della Grande Muraglia al Torrino.
Calore e colore in un mix sapientemente assortito dove a farla
da padrone resta sempre l’innovativo assortimento tecnologico,
imprescindibile fiore all’occhiello dei simpatici Maurizio, Stefano
e Francesco.
In modo particolare, per questa edizione natalizia, l’offerta TRE
C si è ulteriormente arricchita di oggetti importanti, prestigiosi e
assolutamente originali, pur mantenendo fede all’imperativo
classico di alcuni capisaldi che storicamente gravitano nell’universo Buffetti.
Ed ecco quindi la grande offerta, rinnovata e colorata, di borse
Piquadro, coordinate con portafogli, portachiavi e cinte; ottimo
l’assortimento di agende e rubriche firmate dalle prestigiose
Fulltime, Pieffe e Quo Vadis, ma soprattutto della nuova linea
“City Notebook” della Moleskine, il leggendario taccuino degli
artisti ed intellettuali europei, custode di una straordinaria tradizione che ha dunque ripreso il suo viaggio.
Sempre di gran prestigio l’assortimento di penne con la tradizionale collezione, arricchita dalla piccola pelletteria,
della Mont Blanc, le rinnovate proposte in parure
della Ferrari (penna più portachiavi), l’eleganza alla
portata di tutti della Waterman o l’affidabilità storica della Parker che si presenta anche con alcune
“divagazioni” calcistiche, creando così un segmento “sportivoelegante”. In tal senso va citato l’ampio corner giallorosso con
i prodotti ufficiali della A.S. Roma, essenzialmente
votati al tecnologico: graziose le idee pen drive,
mouse pc, mp3 con casse esterne e quella del
nuovissimo mp4 destinato ai tifosi d’élite della
compagine capitolina.
Regali di classe, dunque, come quelli che è possibile selezionare nelle nuove proposte della linea
“Vintage” dell’accattivante Oregon Scientific, leader nel
settore dei barometri meteorologici e delle sveglie a cui que-
st’anno si aggiungono due “imperdibili” da far girare la testa. Il
primo è la Action Cam, una telecamera digitale da applicare
sulla fronte o sul casco di protezione per diventare protagonista
delle propria gesta sportive; resistente all’acqua e agli urti,
garantisce la memorizzazione anche degli eventi più estremi (in
mare o sulla neve) e grazie ai formati video AVI è peraltro di facile condivisione sul web con risoluzione fino a 640x480, due
livelli di qualità (15 o 30 frame al secondo) e una memoria
espandibile fino a 2 GB. Il secondo è l’MP 120, un lettore MP3
waterproof e shockproof per ascoltare musica anche sott’acqua; 1 GB di memoria interna, quasi trecento brani musicali e
una radio con 30 canali memorizzabili per poter liberare la voglia
di sport acquatici dando ascolto alla musica e non più alla fatica. Due splendide opportunità per stupire sotto l’albero ogni
animo dinamico. Ma le “chicche” natalizie della TRE C
sembrano davvero senza limite: ed ecco dunque l’accattivante portachiavi con visualizzatore di fotografie digitali,
tascabile, simpatico e colorato… la memoria visiva di
chi si vuole sempre accanto, il ricordo indelebile di
momenti fatati. E poi ancora la grande novità a marchio Telecom, l’Aladino Vision, un completissimo cordless
integrato ad uno schermo da 7” su cui è possibile far scorrere
tutte le immagini della nostra vita grazie al lettore che ospita sia
schede di memoria USB che SD con risoluzione 480x234 pixel,
una new entry di grande effetto da regalare ai propri cari.
E naturalmente, parlando di telefonia, non ci si può esimere dal
menzionare anche quella mobile, con le nuove proposte Nokia
e Samsung per mantenersi al passo con i tempi.
Il Natale TRE C si presenta, dunque, pieno di sorprese e novità, una coniugazione perfetta fra il calore classico e il colore tecnologico in una giusta dimensione economica che riesce ad
esaudire la necessità del “pensierino” con quella dell’oggetto
importante; tutto con la tranquillità e la garanzia del marchio di
prestigio che questo Buffetti Point riesce costantemente a
dare.
PLANET CINEMA
Appuntamento al cinema: le anteprime di gennaio
Il sogno di Cassandra
(dal 13 gennaio al cinema)
Dopo “Match Point” e “Scoop”, Woody Allen
presenta un film drammatico ambientato ancora una volta a Londra. La storia racconta le
vicende di due fratelli di origine proletaria,
interpretati da Ewan McGregor e Colin Farrell,
e della loro relazione con una giovane donna
appena conosciuta che li condurrà sulla strada
del crimine e scatenerà in loro una pericolosa
rivalità. “Cassandra’s Dream”, presentato fuori
concorso al Festival
del cinema di Venezia, sottolinea la
mediocrità e il vuoto
esistenziale dei personaggi, questa volta molto lontani da
quella “upper class”
tanto cara a Woody
Allen.
Lontano da lei
(dal 25 gennaio al cinema)
Quello di Fiona (Julie Christie) e Grant (Gordon
Pinsent) è un legame indissolubile: alle loro
spalle un matrimonio solido e pieno di umorismo, basato sull’amore e sull’amicizia. Un giorno Fiona scopre di essere malata di Alzheimer
e si trasferisce in una casa di cura specializzata: dopo un’esistenza passata insieme, la coppia è così costretta a separarsi. Per Grant è
come se mancasse
una parte importante di sé e non
riesce a immaginare una vita senza la
sua donna accanto.
Nel frattempo Fiona
comincia a perdere
la memoria e si affeziona a un paziente della clinica.
La regia è della giovane Sarah Polley.
Un Cuore Grande,
A Mighty Heart
Anno di produzione: 2007
Durata: 108’
Regia: Michael Winterbottom
Cast: Angelina Jolie, Dan Futterman, Will Patton, Archie Panjabi, Jillian Armenante, Irfan
Khan, Denis O'Hare, Adnan Siddiqui, Gary Wilmes
Produzione: Paramount Vantage, Plan B Entertainment, Revolution Films
Distribuzione: UIP
A pochi mesi dagli attentati dell’11 settembre
2001, l’inviato del Wall Street Journal, Daniel
Pearl e la moglie Mariane, anch’essa giornalista, si trovano in Pakistan, ospiti a casa di
Asra Nomani, un’amica di vecchia data e collega di Danny. A Karachi, Danny stava lavorando
ad un’inchiesta sui rapporti tra i servizi pakistani e Al-Qaeda. Il 23 gennaio 2002 si reca a
un appuntamento con un personaggio legato
alle frange più pericolose dell’estremismo islamico, dal quale però non farà più ritorno. Daniel sarà rapito e, dopo nove giorni, barbara-
Il club di Jane Austen
(dal 18 gennaio al cinema)
Sylvia è una donna in crisi dopo la fine del suo
lungo matrimonio e la migliore amica Jocelyn,
per aiutarla a superare il brutto momento,
decide di fondare un club di appassionati di
Jane Austen. Incontro dopo incontro, la lettura e la discussione dei romanzi diventa una
piacevole scoperta dal punto di vista umano.
Pur essendo persone molto diverse, i componenti del club si rendono conto che ognuna
delle loro vite potrebbe essere una
rilettura in chiave
moderna di un
romanzo della Austen. Film drammatico e romantico per
la regia di Robin
Swicord.
] di Barbara Frascà [
mente ucciso con la decapitazione. Il video
della terrificante scena, ripresa dai suoi aguzzini, sconvolgerà il mondo intero. Sua moglie
Mariane, dopo aver dato alla luce il loro primo
figlio tre mesi dopo l'assassinio del marito, ha
pubblicato un libro drammatico ed emozionante sulla vita di Daniel.
Nello strutturare il film, Winterbottom si è
attenuto perfettamente a quanto scritto da
Mariane Pearl nel suo libro.
Presentato Fuori Concorso a Cannes, lo scorso
maggio, il film è interpretato da Angelina Jolie
nei panni di Mariane Pearl e da Dan Futterman,
nel ruolo di Daniel Pearl, è diretto magistralmente da Michael Winterbottom. Al regista
riesce molto bene girare storie drammatiche in
stile documentario e per aumentare il senso di
realtà e verità, mantiene le sue troupe snelle,
incoraggia i suoi attori a improvvisare e crea
ambienti che somiglino il meno possibile a dei
set cinematografici. Un film toccante con un’intensa Angelina Jolie che all’annuncio della mor-
ALVIN SUPERSTAR,
AL CINEMA DAL 18 GENNAIO
Vi ricordate i tre scoiattoli cantanti Alvin,
Simon e Theodore? Finalmente li vedremo sul
grande schermo scoppiettanti e stravaganti
come sempre, la serie tanto attesa e conosciuta in Italia come Alvin SuperStar o Alvin Rock’
N’ Roll, dal titolo della famosa sigla del cartone, cantata da Cristina D'Avena, è stata trasmessa per diversi anni su Italia 1 ed ha
riscosso successi senza paragoni, vendendo 43
milioni di album e vincendo numerosi Grammy.
Il film, che uscirà in Italia il 18 Gennaio con il
titolo ALVIN SUPERSTAR, è stato realizzato
parte in animazione computerizzata e parte in
live action e racconta in modo ironico, originale e vivace la storia dell’incontro tra l’umano
Dave Seville e gli scoiattoli cantanti Alvin,
46 eur:torrino:news
] di Francesca Colaiocco [
te di Pearl, dà un’ulteriore prova delle sue
grandi capacità di attrice. Consigliato.
] di Marta Cecchini [
Simon e Theodor. La serie, prodotta dalla
mente geniale di Ross Bagdasarian, in onda
negli States sulla rete NBC e venduta in 100
paesi, vede protagonisti tre scoiattoli, Alvin,
Simon e Theodore: il leader Alvin, energico e
trascinante che il più delle volte mette tutti
nei pasticci; l'intellettuale e prudente Simon;
il goloso e sensibile Theodore, il meno coraggioso dei tre e infine l'umano Dave, il padre
adottivo che cerca di essere un genitore
modello single, anche se ha qualche problema
a rapportarsi con Alvin. Per loro non è solo
padre, madre e amico confidente, ma anche
l'autore delle canzoni che cantano.
IL PROGRAMMA ENDOCELL®
PER LA CELLULITE E IL BODY CONTOURING
Ne parliamo con il dottor Antonio Stamegna direttore scientifico del Centro di endocrinologia
estetica di Roma in occasione dell’apertura del
nuovo centro AB Shape - EUR.
Il programma Endocell è un metodo studiato dal
nostro centro di endocrinologia, che rende possibile la perdita di quella quota di grasso superficiale
che nasconde le forme di una donna, senza ricorrere alla chirurgia.
Come funziona il programma Endocell?
Il primo passo è sottoporsi a una visita di endocrinologia estetica che serve a eliminare le cause
del problema estetico e a rendere il grasso superficiale più sensibile all’azione dei propri ormoni,
in modo che si perda grasso dove si vuole.
Nella seconda fase si interviene in modo mirato
e personalizzato con apparecchi in dotazione al
centro ed esclusivi.
Ci fa qualche esempio di macchinari in dotazione al vostro centro?
A seconda dei casi possiamo usare una macchina
a ultrasuoni a intensità variabile per rompere il
grasso, abbinata a un apparecchio per il linfodrenaggio sonoro in grado di allontanare definitivamente
il grasso liberato. In altri casi viene utilizzata una
tecnica di mesoterapia profonda e senza aghi per
mandare all’interno diverse sostanze in grado di
tonificare i tessuti rilassati.
In quanto tempo si ottengono i risultati?
Questo dipende dal tipo di programma e dal tempo che la paziente ci mette a disposizione.
Mediamente in tre o quattro settimane siamo in
grado di far ottenere un risultato che può essere definitivo o comunque una trasformazione
molto evidente, in considerazione della condizione di partenza.
I METODI A CONFRONTO
LA LIPOSCULTURA
CHIRURGICA
IL METODO ENDOCELL®
La trasformazione chirurgica
Il ritorno alle forme perdute
I rischi di un intervento
Risultato visibile
dopo mesi di gonfiore
La sicurezza di migliorare
anche la salute
Risultato visibile
giorno dopo giorno
I costi elevati
La possibilità per tutti
Non cura la cellulite
Cura la cellulite
Non tonifica
Tonifica
Non si interessa delle cause
Elimina le cause
PROGRAMMI ENDOCELL ® PER LE DONNE
LIPOSCULTURA DELLE COSCE E DEI FIANCHI
SNELLIMENTO GAMBE E CAVIGLIE
LIPOSCULTURA E TONIFICAZIONE ADDOMINALE
LIPOSCULTURA DEL TRONCO E DELLE BRACCIA
RILASSAMENTO MUSCOLO CUTANEO COSCE E BRACCIA
SCULTURA DEI GLUTEI CON LA TECNICA BODY-UP / WAVE TONIC
Dr. Antonio Stamegna
Specialista in
Endocrinologia e malattie metaboliche
AB Shape
Aesthetic Endocrinology Center
PROGRAMMI ENDOCELL® PER GLI UOMINI
Direzione Generale: Dr. Anna Brilli
Direzione Scientifica: Dr. Antonio Stamegna
Via Amsterdam, 112 – 00144 – Roma EUR
Tel. Fax 0688541272 - 346.385.385.6
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LIPOSCULTURA FIANCHI E ADDOME
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GIOVANI, soli tra i banchi di scuola
Parte II
Romalive prosegue con la seconda puntata sulla
scuola, mettendo i giovani, gli insegnanti e i politici a confronto per capire in profondità i disagi
giovanili dei ragazzi di oggi. L’obiettivo in comune: fornire gli strumenti adatti alla società per far
fronte alle esigenze della scuola.
Ricordiamo gli ospiti presenti in studio:
- On. Titti De Simone, deputato membro della
Commissione Cultura, Scienza e Istruzione (PRC)
- On. Giuseppe Valditara, membro della
Commissione VII Senato Istruzione Beni culturali
Sport (AN)
- On. Antonio Rusconi, componente dell’esecutivo nazionale e responsabile nazionale scuola per
la Margherita
- Dott.ssa Sofia Listorto, presidente
dell’Associazione il Caleidoscopio.
- Dott.ssa Monica Vivona, psicologa scolastica.
- Avvocato Giuseppe Rombolà
Vorrei ascoltare ora una professoressa e un giovane con una serie di domande e risposte.
Irene: perché i nomadi non hanno una scuola a
parte, visto che hanno una cultura diversa dalla
nostra?
Prof.ssa D’Amico, (insegnante all’Istituto comprensivo Orsa Maggiore) noi accettiamo questi
nomadi e vogliamo che si integrino, ma non abbiamo gli strumenti adatti per farlo, mancano psicologi che sostengano gli insegnanti. Siamo abbandonati a noi stessi con classi numerosissime!
Genitore: questa classe politica che cosa intende
fare per quello che riguarda la scuola e il mondo
del lavoro, come si fa a mantenere una scuola formativa e nello stesso tempo costruire un rapporto
con il mondo del lavoro?
On De Simone: sono state poste domande complesse, ricordiamoci che stiamo parlando di casi
limite. Un errore che si fa, poi, è continuare a
ricercare tra gli insegnanti il capo espiatorio di
tutti i problemi presenti nella scuola.
Prima vorrei leggere una lettera scritta dagli
studenti della classe IV del Liceo X:
Ci rivolgiamo a voi, come ultima speranza di essere
ascoltati a risolvere il nostro profondo disagio scolastico che viviamo e subiamo per il secondo anno
consecutivo causato dai comportamenti umani e
professionali della nostra insegnante. Rendiamo
noto che prima di ricorrere a Lei, abbiamo usato
insieme ai nostri genitori gli strumenti di cui disponiamo per sottoporre il nostro problema alla dirigente scolastica.
Riassumo brevemente i fatti: è accaduto che,
durante la prima settimana di scuola, la docente si rifiutava di iniziare la lezione, perdendo le
ore fuori dall’aula. Le interrogazioni orali spesso non vengono completate; dichiara di non
ricordare le regole basilari della materia e di
fronte all’incapacità a risolvere problemi di
matematica, ammette di non essersi preparata,
On. Titti De Simone
] a cura di Valeria De Rentiis [
chiedendo aiuto agli studenti; non usa un lessico specifico e dice parolacce in classe.
On. De Simone, i giovani sono il nostro futuro,
la speranza di un futuro migliore, se noi roviniamo anche quelli che vogliono studiare, cosa
ci resta?
Non penso assolutamente che i giovani nella scuola vengano rovinati, al contrario, difendo il ruolo
degli insegnanti perché sono convinta che i giovani abbiano bisogno di una scuola pubblica di qualità come quella che c’è nel nostro paese. Chi commette soprusi nei confronti dei ragazzi deve essere allontanato. Il corpo degli insegnanti ha un
codice deontologico, regole disciplinari e organismi che intervengono qualora si determinassero
queste situazioni.
On Rusconi, un dirigente scolastico può allontanare un professore?
Si, soprattutto con l’ultimo decreto approvato
recentemente che prevede facilitazioni per quella
che è chiamata “sospensione cautelare”, che tutela sia l’insegnante che viene mandato da un’altra
parte con compiti diversi, anche nei casi più gravi
di pedofilia, finché si appuri la verità, e sia i minori, che sono i primi a dover essere tutelati.
On. Valditara: per questi casi limite occorre rendere più semplici e rapidi i licenziamenti. I primi a
voler allontanare le mele marce sono proprio gli
insegnanti seri e motivati.
Dott.ssa Listorto: se la situazione è complessa è
Dott.ssa Sofia Listorto
terno di una classe, rischiano di essere marginalizzati. Riscontriamo inoltre un tasso di bocciature
elevato per questi ragazzi extacomunitari. Una
soluzione potrebbe essere quella di fargli fare il
test di verifica sulla conoscenza della lingua italiana prima dell’iscrizione scolastica, aiutando i
Comuni con stanziamenti per organizzare corsi di
lingua italiana.
On. Rusconi: bisogna favorire l’integrazione non
dividendo i ragazzi tra loro, ma aiutando gli insegnanti da due punti di vista: sul ruolo da mediatore culturale e sul ruolo da psicologo che è molto
importante perché oggi molte famiglie sono in
crisi e capita anche che l’insegnante debba fare
anche da educatore.
On. De Simone: la questione sull’immigrazione
degli studenti stranieri, che sono circa un milione,
è un fatto sociale importante e la scuola deve
avere gli strumenti adatti anche perché bisogna
abbattere l’idea dei “casi limite” nelle scuole.
Si, ma per quanto riguarda i casi limite, ovvero
di insegnanti che non fanno il loro dovere, ci
sono ragazzi che si sentono abbandonati. I
ragazzi sono il futuro della nostra società!
On. Antonio Rusconi
anche giusto che gli insegnanti siano aiutati a trovare delle strategie efficaci per poter lavorare
all’interno della scuola. Ci rendiamo conto che la
figura dello “psicologo scolastico” ha un ruolo
decisivo per dare un grande aiuto a tutti i componenti della scuola, per i ragazzi, gli insegnanti e
anche per i genitori stessi che si trovano a vivere
e a confrontarsi in un periodo storico complesso
come il nostro. E’ da apprezzare che gli insegnanti di oggi mostrino interesse ad iniziare i corsi di
aggiornamento!
Dott.ssa Vivona: sento il pericolo della generalizzazione, così come i ragazzi non sono tutti bulli,
anche gli insegnanti non sono tutti come i casi di
cui parlavamo; ci sono, ma sono casi limite! Se un
insegnante ha un momento di difficoltà, è importante che abbia il sostegno da parte dei colleghi e
del dirigente scolastico. Ovvio che, se la situazione diventa grave, va valutata con un’attenzione
diversa.
On. Valditara, riguardo al problema nomadi cosa
ci può dire?
E’ un problema legato alla presenza sempre più
massiccia di ragazzi provenienti da altri paesi. Una
soluzione possibile, già sperimentata in Germania,
è assumere insegnanti rom che hanno sicuramente
l’approccio culturale giusto per ottenere i risultati
migliori per integrare questi ragazzi. Un altro grosso problema in città grandi come Roma e Milano,
è che i ragazzi italiani, a volte in minoranza all’in-
On. De Simone: penso che il futuro della nostra
società sia un futuro in cui tutti possono convivere nel rispetto reciproco, molti insegnanti vanno in
questa direzione, fanno un lavoro straordinario di
questo tipo, straordinario, anche perché sono
molto professionali e pagati meno rispetto agli
insegnanti che lavorano in Europa!
Dott.ssa Listorto: non dobbiamo sottovalutare il
ruolo dei mediatori culturali, che hanno la capacità di valorizzare le risorse dei ragazzi che arrivano
con la loro cultura e la loro tradizione. I ragazzi
nomadi richiedono un’attenzione diversa da parte
degli insegnanti.
Voi non conoscete i ragazzi, i loro problemi, le
loro sensazioni, quando vengono trattati male o
vanno a vomitare in bagno.
Emanuela d’Annibale, attrice: chi controlla e
supervisiona i comportamenti sbagliati dei professori, visto che i ragazzi passano gran parte della
giornata a scuola?
Dott.ssa Listorto: escludendo i comportamenti
scorretti che vanno denunciati dall’Istituto e dal
dirigente scolastico, il problema più grande è la
mancanza di comunicazione efficace tra insegnante e studente. Nei casi più complessi, esclusi i casi
limite che seguono un percorso a parte, gli studenti non si sentono capiti e questo può produrre
un profondo disagio.
Dott.ssa Vivona: i ragazzi, i genitori e gli insegnanti hanno il loro punto di vista, a volte sono
incapaci di incontrarsi per capire cosa succede. Si
rischia un cortocircuito di comunicazione tra la
scuola e la famiglia.
Chi è che deve essere tutelato maggiormente, il
ragazzo minorenne o l’insegnante?
Ovviamente i ragazzi, auspicando però un incontro
eur:torrino:news 51
On. Giuseppe Valditara
tra la scuola e i genitori, si fa del bene al ragazzo.
Prof.ssa Paola Sansoni (Istituto comprensivo Orsa
Maggiore)
Insegno Tecnologia Informatica, una materia di
continua comunicazione. Ho un rapporto bellissimo con i ragazzi, e i fatti che lei ha esposto prima,
che vomitano o altri problemi simili, li vedo sempre, perché non insegno solamente, ma li osservo
e cerco di instaurare un feeling tra me e loro per
capirli a fondo. Ora non esiste più l’insegnante
cattedratico che gira per i banchi, ora l’insegnante lo rassicura magari proprio mentre fa il compito
in classe! Noi però abbiamo veramente bisogno di
supporti su tutti i fronti, perché a volte capita
anche di rincorrere gli studenti che scappano dalla
scuola! Come si spendono i milioni per i vivai dei
calciatori, spendiamo qualcosa di più anche per i
giovani! Come pensate di muovervi?
to con la riforma Moratti, secondo punto c’è un
mio disegno di legge sull’ipotesi di assistere con
corsi di psicologia e pedagogia gli insegnanti perchè possano incrementare competenze nell’approccio psicologico, terzo punto, motivare sempre
di più gli insegnanti, pagando di più quelli più
meritevoli, valorizzando il merito.
On. De Simone: fare l’insegnante significa oggi
avere un lungo percorso formativo, che si scontra
con lunghi anni di precariato. Ci sono insegnanti
di 40 anni precari da troppo tempo, per fortuna
questo governo ha fatto un piano pluriennale di
immissione in ruolo per assorbire il precariato. E’
una questione che va affrontata, perché ne vale
della qualità della scuola e del sistema e visto che
questa precarietà l’ha determinata molto anche la
passata riforma Moratti, penso che il centro destra
dovrebbe fare una profonda autocritica.
Sulla questione scuola-lavoro?
Penso che la scuola ha il compito di formare alla
cittadinanza e mettere tutti sulla stessa linea di
partenza. Cosa diversa se noi prevediamo percorsi
differenziati come quelli previsti dalla Moratti, per
cui all’età di 12 anni se vieni da una famiglia ricca
e puoi permetterti di andare all’Università, allora
prendi il liceo e la superiore, altrimenti vai alla
scuola professionale. In questo modo c’è il rischio
di costruire un percorso separato, una differenziazione dei destini sociali!
On. Valditara: intanto noi abbiamo messo in ruolo
I ragazzi:
Luca Preziosi (Orsa Maggiore), i programmi scolastici sono al passo con i tempi?
Patrizio, nel rapporto in classe tra studenti e insegnanti ci deve essere rispetto va e bisogna poi fare
qualcosa per il rapporto giovani e lavoro, perché
non sappiamo a cosa andiamo incontro.
Avv. Rombolà, se un dirigente scolastico sa che
un insegnante nella sua classe si comporta in
un certo modo, è corresponsabile, o no? Non mi
riferisco solo all’insegnante che un giorno spiega male la lezione, ma a chi entra e umilia con
parole e fatti i ragazzi in diversi modi.
A livello penale no, perchè il reato è commesso
dall’insegnante; a livello amministrativo si, perché
essendo il diretto superiore, dovrebbe prendere
delle iniziative. In riferimento al decreto legge di
Settembre, è stato dato più potere al dirigente
scolastico che può intervenire in casi particolarmente gravi ed ha più responsabilità; per esempio
può adibire quell’insegnante ad altre mansioni per
un termine di 15 giorni, che va convalidato dal
dirigente regionale.
Vorrei far presente una situazione nel Municipio
XIV, dove ci sono persone che vanno vicino alle
scuole e cercano di rubare i bambini. I genitori
hanno sporto denuncia al Commissariato e
inviato una lettera al presidente del Municipio
e al Sindaco Veltroni, distribuendo volantini in
occasione di una manifestazione. Questa gente
che va in giro con i furgoni e non solo, ha fatto
un altro volantino “a proposito di pedofilia”
attaccando i genitori che volevano difendere i
loro figli. Siamo arrivati al punto di legalizzare
la pedofilia?
On. Rusconi: è apprezzabile la passione e la competenza mostrata dagli insegnanti che con uno stipendio mediocre cercano di fare il proprio dovere.
La mia è stata forse l’ultima generazione che è
entrata motivata a scuola, ora non credo sia così.
Oggi dobbiamo riuscire a far capire ai giovani che
questa è una professione dove si possono realizzare professionalmente.
On. Valditara: io ho due figli e per fortuna sono
pochi i casi limite degli insegnanti che minacciano e si comportano male in classe, ma è grave che
esistano insegnanti incapaci di instaurare un rapporto fecondo con i ragazzi. I miei figli, per esempio, danno molto quando si sentono apprezzati e
motivati. Dobbiamo agire su tre aspetti importanti: il primo è il discorso sul tirocinio, già introdot-
52 eur:torrino:news
Dott.ssa Monica Vivona
140000 precari…
On. De Simone: di cui 60000 quelli messi in ruolo
dal governo precedente!
On. Valditara: in secondo luogo l’alternanza scuola-lavoro fa parte della riforma Moratti, ovvero
inserire il ragazzo in un contesto lavorativo. E’
vero poi che ci sono insegnanti che insultano gli
alunni, ma è anche vero che ci sono ragazzi bulli
e teppisti che giocano a palla in classe, interrompendo le lezioni degli insegnanti!
E’ vero, ma quei ragazzi che storia hanno dietro
alle spalle? Quali esperienze negative hanno
avuto?
Credo che restituire l’autorità agli insegnanti sia
un passo fondamentale, importante anche per gli
stessi giovani.
Prof.ssa Sansoni: dobbiamo dare maggiori supporti alla scuola, questi ragazzi sono lasciati a loro
stessi e la colpa è nostra, della società…ce li
abbiamo sulla coscienza!
Avv. Rombolà, i giovani vanno tutelati prima di
tutto?
Sono d’accordo con l’Onorevole, spesso gli insegnanti si trovano con le mani legate perché quando fanno qualcosa o prendono iniziative, si trovano subito i genitori alle spalle che li minacciano
con denunce, mi riferisco ovviamente agli atteggiamenti da parte dell’insegnante, nei limiti della
legalità.
Dott.ssa Vivona, non sarebbe il caso di inserire
nelle scuole corsi di motivazione e formazione
degli obiettivi raggiungibili, corsi per il controllo dello stress e della lettura veloce?
Un corso di formazione fondamentale è quello
della comunicazione, perché pochi sanno cosa
significa comunicare bene, per una condivisione
comune che porti ad una crescita. Però, voglio sottolineare che insegnare non vuol dire solo passare
dei contenuti, ma anche e soprattutto instaurare
una relazione di comunicazione vera con il ragazzo, perché un esempio vale più di mille parole.
Prof.ssa D’Amico: che dire di tutti quegli insegnanti che si spendono tanto e ottengono poco?
Non se ne parla mai. La società è malata e molti
insegnanti vivono una situazione di disagio, ma
non vengono supportati.
On. Rusconi: quando pensiamo all’insegnante
pensiamo sempre all’aspetto cognitivo: conosce la
Divina Commedia? Sa fare le equazione di secondo
grado? E’ indubbiamente fondamentale, ma pensiamo molto meno all’aspetto educativo, a tirar
fuori il meglio dagli alunni, che è la difficoltà maggiore.
On. De Simone: secondo me la scuola ha il compito di tirar fuori e valorizzare le differenze dei
ragazzi, la loro creatività, l’intelligenza emotiva. E
non dobbiamo dimenticare che se esiste un disagio giovanile è colpa della società, non degli
insegnanti! Purtroppo il tema della precarietà non
riguarda solo il lavoro, ma una precarietà dell’esistenza che i giovani percepiscono in modo profondo.
On Valditara: altro dato importante è la valutazione dei risultati degli studenti; dovremmo prendere a modello altre esperienze straniere come ad
esempio i paesi anglosassoni, la Francia e la
Germania e puntare molto sulla verifica concreta di
quello che i ragazzi hanno imparato a scuola.
Dott.ssa Listorto: è importante fare un lavoro
anche per recuperare i drop out, i ragazzi che sono
usciti da scuola. Bisogna trovare modalità diverse
con insegnanti abili nel creare relazioni che facciano sentire i ragazzi di nuovo adeguati, per dare
loro una seconda opportunità. Il problema più
grande è che il disagio nel ragazzo è legato spesso all’aumento dei comportamenti a rischio, come
la precocità nel consumo di droghe.
Dott.ssa Vivona: abbiamo parlato di molte cose,
ma l’attenzione principale è rivolta ai ragazzi, alla
loro formazione, un obiettivo comune agli psicologi, agli educatori, agli insegnanti e ai genitori.
Deve esistere un fronte comune.
Prof.ssa Sansoni: un giorno ho chiesto a mio
figlio che fa architettura come vede i suoi amici e
i giovani in generale e lui mi ha risposto “vedo che
hanno molta paura, non so di cosa, è la stessa
paura che sento anch’io dentro di me”. Aiutiamoli
a crescere e togliamogli queste paure!
La politica può togliere queste paure? La paura
crea incertezza o sicurezze? E’ solo una questione di affari?
Dott.ssa Listorto: dovremmo riscoprire i valori
umani in cui credere, che orientano il comportamento degli adulti e dei giovani. Se ci sono di
nuovo dei valori chiari, i ragazzi cominciano ad
avere meno paura e acquisiscono maggiore consapevolezza sugli obiettivi da raggiungere.
On. Valditara: non credo si tratti di affari, deve
tornare l’idealismo e i valori devono essere al centro della società e della scuola.
On. Rusconi: la politica deve far capire che la
scuola è importante con i fatti e non con le parole.
On. De Simone: e combattere la precarietà che è
alla base di questa paura.
Avv. Giuseppe Rombolà
Tribeca Consiglia
CIPOLLINE CON ALLORO
Riempire una casseruola con un litro e mezzo di
aceto e mezzo litro di vino bianco; salare e aromatizzare con un cucchiaino di pepe in grani, 3
foglie di alloro, 2 rametti di timo fresco; portare
ad ebollizione e immergervi, in 2-3 riprese, 2 kg
di cipolline.
Fare sobbollire per 8-10 minuti e scolarle su un
canovaccio.
Metterle nei vasi unendo 2-3 foglie di alloro fresco e coprire con l’olio.
UTENSILI
due limoni,
ml. 30 di brandy
Gli utensili necessari variano a seconda del tipo
di conservazione prescelta e sicuramente molti
di questi già li avrete in casa. In ogni caso vi
allego quelli ritenuti indispensabili:
Un levatorsoli, uno scavino, alcuni coltelli
grandi e piccoli ben affilati, un pelapatate, una
bilancia, una caraffa graduata, alcune bacinelle
di plastica o vetro, un recipiente di cottura di
rame non stagnato, di terracotta, di acciaio
inossidabile o smaltato, un colapasta per poggiarvi sopra la verdura nel momento del lavaggio e per farla poi scolare bene, alcuni cucchiai
di legno per mescolare le verdure durante la
cottura (mi raccomando che questi siano assolutamente inodori), un mestolo di acciaio inossidabile, qualche canovaccio pulito per rifinire
l'operazione asciugatura, un passaverdura, una
grattugia di acciaio inossidabile.
Vasi a chiusura ermetica, muniti di una guarnizione di gomma che ne assicuri la tenuta o di
vetro, più economici e più facilmente reperibili
(è bene utilizzare vasi di medie o piccole
dimensioni, in modo che il contenuto possa
essere consumato in breve tempo, dopo la sua
apertura).
Bottiglie di vetro per la conserva di pomodoro
e tappa-bottiglie a mano per la loro chiusura
con i tappi a corona.
E’ molto importante che i vasi e tutti gli utensili siano lavati e asciugati con la massima
cura, in quanto la pulizia è un elemento basilare per la buona riuscita delle conserve.
Snocciolate le prugne, aggiungete acqua, succo
e scorza degli agrumi, portate ad ebollizione e
fate cuocere per circa mezz'ora. Tritate lo zenzero e aggiungetelo nel tegame insieme all'uvetta.
Fate bollire fino a quando non sarà raggiunta la
giusta consistenza. Nel frattempo tritate le noci.
Aggiungetele alla fine insieme al brandy e fate
intiepidire. Versate nei vasi e chiudete.
PREPARAZIONE DELLE
CONSERVE DOLCI
COMPOSTA DI PRUGNE ALLA ARANCIA
kg. 1,5 di prugne,
g. 800 di zucchero,
g. 450 di uvetta,
g. 150 noci sgusciate,
g. 80 di zenzero sciroppato sgocciolato,
ml. 300 di acqua,
la scorza grattugiata ed il succo di tre arance e
56 eur:torrino:news
CONFETTURA DI BANANE E CIOCCOLATO
INGRED. (X 4 vasetti)
950 gr di banane,
80 gr di latte,
400 gr di zucchero,
2 bustine di vanillina,
40 gr di cacao non zuccherato.
PREPARAZIONE. Tagliare le banane a tocchetti
nel boccale. Aggiungere lo zucchero ed il latte e
frullate leggermente, 30 sec. Vel da 1 a 5.
Aggiungere il cacao e la vanillina, chiudere e
porre il cestello sopra al coperchio. Cuocere per
40 min. 100 gradi vel 2 ½. Volendo, per addensare meglio si può cuocere gli ultimi 5 minuti a
Varoma.
PREPARAZIONE DELLE
CONSERVE SALATE
PEPERONI E MELANZANE CON LE OLIVE
500 g melanzane,
500 g peperoni,
100 g olive verdi e nere,
1 l aceto bianco,
qualche chiodo di garofano,
origano sale e pepe
Snocciolare le olive, tagliare a cubetti le melanzane e a pezzi i peperoni. Portare ad ebollizione
l'aceto con un cucchiaio di sale, i chiodi e poco
pepe in grani.
Immergervi peperoni e melanzane per 3 minuti,
sgocciolare ed asciugare.
Condirle con origano e disporle assieme alle
olive nei vasi.
Coprire con olio.
TREVISANA CON NOCI E UVETTA
1 kg insalata trevisana
3 spicchi d'aglio
50 g gherigli di noce tritati grossolanamente
50 g uvetta
olio,sale,pepe nero in grani
Lavare i cespi di trevisana, eliminare le foglie più
sciupate, tagliare leggermente il "torsolo" alla
base facendo attenzione a non sfogliare i cespi,
poi asciugarli con cura e spennellarli esternamente e internamente con 4 cucchiai d'olio e
cuocerli sulla griglia per 5 minuti rigirandoli da
ogni lato. Cospargere i cespi di sale e disporli in
vasi con noci,uvetta, gli spicchi d'aglio tagliati a
fettine sottili e 2 cucchiaini di pepe in grani.
Colmare con l'olio, chiudere ermeticamente e
sterilizzare per 20 minuti a 100°. Conservare al
buio in luogo fresco e asciutto.Lasciare riposare
il radicchio per un mese prima di consumarlo.
La storia dell’ EUR
dalle origini ad oggi
] a cura di Elisa D’Alto [
IV Puntata:
La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
Situata su un colle, nella zona più elevata
dell'Eur, la chiesa dei SS. Pietro e Paolo è uno
degli edifici più riconoscibili da lontano, insieme al palazzo della civiltà italiana, di tutta l'esposizione. Una scelta non casuale. Il "Colosseo
quadrato", infatti, rappresentante di un'idea laica di civiltà, e la chiesa, simbolo per eccellenza della religione cattolica, dimostravano affiancati il clima di concordia tra Stato e Vaticano sancito dai Patti Lateranensi. L'edificio è
posto in asse lungo il viale che porta all'attuale Archivio Centrale dello Stato, costruito all'epoca per ospitare la mostra delle corporazioni e
dell'autarchia. Progettata nel 1938 dall'architetto Arnaldo Foschini , la chiesa ha una pianta a croce greca (decisamente atipica per le
realizzazioni dell'epoca, tutte a croce latina),
sormontata da una grande cupola, con un diametro di 31 metri, seconda solo a quella vaticana e che inizialmente doveva essere giallo
oro, per risaltare maggiormente. La particolare
1
2
60 eur:torrino:news
3
difficoltà dell'impresa costrinse però i costruttori a scegliere una copertura di squame di
ardesia di colore grigio, più adatta al resto dell'edificio. Le pareti esterne della chiesa sono
ricoperte da pietra di " Chiampo paglierino di
Vicenza" e travertino romano. All'interno alle
pareti chiare fanno da contrasto le pitture colorate della cappella, le vetrate istoriate degli
occhialoni e il marmo colorato del pavimento.
Allo scoppio della guerra l'edificio doveva ancora essere completato, ma il grosso del lavoro
era stato fatto. Il 29 giugno del 1955 la chiesa
fu aperta ufficialmente al culto. La dedica a
S.Paolo è suggerita dalla vicinanza con le Tre
Fontane, luogo del suo martirio, un aspetto che
si carica anche di significato politico, così
come suggeriscono le parole del Mons. Enrico
Pucci: "Non mancheranno riferimenti palpitanti
alla realtà del regime fascista come quella offerta dal passaggio dell'Apostolo attraverso le
paludi pontine, e soprattutto la rievocazione
della grandezza imperiale di Roma". Caratteristica della chiesa sono anche le due colossali statue di S.Pietro e S.Paolo. Già nel giugno
1942 figuravano i due modelli in gesso alla
sommità della scalinata. Lo scultore del S.Pietro, Domenico Ponzi, realizza ben sei bozzetti
per la statua e, una volta realizzati entrambi i
modelli ( lo scultore Francesco Nagni si occupava di S.Paolo), raccomanda che: "…non
rimangano ulteriormente esposti
alle intemperie e(…) alle sollecitazioni dei venti forti". Una preoccupazione ben fondata, visto che il 27
settembre il modello di S.Pietro
cede alla violenza di un uragano
andando in mille pezzi. La versione
definitiva viene ideata sempre dallo
scultore Ponzi, è portata a termine nel 1957. Un destino più "tranquillo" ha avuto invece la statua di
S.Paolo. Il modello viene tradotto in
travertino negli scantinati del
palazzo della civiltà italiana e terminato nell'agosto del 1943, ma
non viene posto in opera per la
mancata esecuzione del piedistallo.
Verrà istallata solo nel giugno '55 in
occasione dell'apertura al culto
della chiesa. SS.Pietro e Paolo è un
dei pochi edifici del progetto E42
portati a termine, anche se non
completamente, allo scoppio della
guerra. Così come le altre costruzioni dell'Eur, ha subìto i danni della
guerra, per essere ristrutturato a
partire dal '45. E se, come abbiamo
detto, nel '55 viene aperto al pubblico, dieci anni più tardi, nel '65,
ha assunto il titolo di basilica.
4
1- Veduta della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
2- Particolare del lato Ovest
3- Particolari delle due statue
4- Studio per la basilica dei SS. Pietro e Paolo
eur:torrino:news 61
MUNICIPIO XII e XIII :
UNA CITTÀ NELLA CITTÀ
Viabilità e mobilità,
non solo su via del Mare e su via C. Colombo
1° parte
On. Bordoni
Nella puntata del 22 novembre di Romalive
abbiamo affrontato il problema della mobilità e
viabilità del Municipio XII e XIII. Ospiti della
trasmissione: l’On. Davide Bordoni, consigliere
del Comune di Roma (FI), Augusto Culasso, presidente del Consiglio del Municipio XII, e alcuni
rappresentanti dei comitati e associazioni di
quartiere del Municipio XIII.
In studio anche Alessandra Raponi, titolare
insieme ai genitori dell’Osteria del Malpasso,
un’oasi immersa nel verde in una delle poche
zone rimaste incontaminate del Municipio XII.
Diversi gli esponenti delle istituzioni invitati
alla trasmissione che hanno disertato per motivi, a nostro avviso opinabili. E’ un peccato constatare come la politica sia sempre più spesso
lontana dai cittadini, tradendo il loro consenso.
La trasmissione inizia con un filmato sui mali di
Roma:
“Un viaggio tra storie di una vita, dove sempre
più spesso la realtà supera la fantasia; spesso il
silenzio, la paura delle persone, ci hanno portato
a ricostruire le loro storie. Un viaggio tra il traffico, le buche, gli accampamenti di fortuna sparsi
sul territorio, gli sfratti…Sembra che nella vita
tutto succeda per caso, ma non è cosi: le cose
sono legate da fili invisibili”.
Un filo invisibile cosi come un voto dato ai
politici. Ma i politici spesso non si rendono
conto che hanno a che fare con esseri umani.
Vorrei che fossero i comitati a fare le domande e se questa sera è presente anche Augusto
Culasso, presidente Consiglio Municipio XII è
perché ormai, anche se parliamo di Municipi
diversi, con il nuovo PRG ci accorgiamo d’avere a che fare con un unico grande territorio,
carico di problemi. Insieme ad Augusto
Culasso vorrei fare il quadro della situazione.
Iniziamo con le domande dei Comitati:
Andrea Schiavone, presidente del comitato di
quartiere d’Infernetto
66 eur:torrino:news
Ringrazio innanzitutto l’On. Bordoni e Augusto
Culasso per essere presenti qui stasera per dare
risposte ai cittadini. Infatti in questo momento
non abbiamo spesso l’opportunità di confrontarci con le istituzioni. Mi ricollego a quanto si
diceva poc’anzi che i Municipi XII e XIII si sono
fusi in un mosaico impazzito in cui sono subentrati gli Articoli 11, e ora anche 167 e convenzioni. Tutto questo ci porta a ridurre il discorso
su mobilità e viabilità solo a via del Mare e a via
Cristoforo Colombo, avendo completamente
perso la magliatura del territorio. La mia domanda è rivolta ai presenti: quando parliamo di
mobilità e viabilità, viene fatto un discorso
urbanistico su come in realtà si sviluppa la
città, perché non pensare a come fluidificare le
due arterie, ormai lì da cinquant’anni, come la
Colombo e la via del Mare?
Franco De Luca, presidente del comitato di
Saline e coordinatore di una serie di comitati di
quartiere:
Questa sera non ci sono tutti coloro che rappresentano l’entroterra del Municipio XIII, prolifico
di comitati, perché è diventato una vera e propria “marmellata urbana” di cui si parlava, frutto della politica degli ultimi decenni, e dell’assenza di un governo di questi anni.
Un patto scellerato tra politica e imprenditoria costruttiva?
Decisamente si, soprattutto dei lottizzatori perché i primi che hanno guadagnato sono poi i
primi che hanno lottizzato abusivamente. La
viabilità di cui si parlava è quella di un secolo
fa e nel nostro Municipio abbiamo anche la ferrovia con la linea Roma-Lido. Chiedo a Bordoni,
che è stato anche ex presidente del Municipio e
che ora si trova in una situazione privilegiata
perché vede i problemi dal punto di vista del
Comune: si arriverà ad intervenire e modernizzare i vagoni e rendere la linea più efficiente?
Modificare l’armamento che in questi anni non è
cambiato e quindi risolvere alla radice il problema?
Nicola Zahora, coordinatore dei comitati
di quartiere dell’entroterra:
Questa sera siamo
costretti a rivolgerci a
Bordoni che non fa
più
parte
del
Municipio
XIII.
Certamente i problemi sono già stati
elencati. Quello che
vorrei chiedergli è:
] a cura di Valeria De Rentiis [
abbiamo un bellissimo fiume che attraversa il
Municipio e ci stiamo battendo affinchè non
arrivi il cemento almeno su zone rimaste incontaminate, state studiando un modo per tutelarle? e far capire ai cittadini che sarebbe possibile sfruttarle anche per il sistema viatico?
Filippo Matricardi, consigliere del comitato di
Ostia Antica:
Vorrei focalizzare l’attenzione sui parcheggi.
Prima di parlare quindi di viabilità vorrei cercare di capire se è possibile fermare le macchine
all’entrata di Roma in corrispondenza delle fermate del trenino che va ad Ostia o in corrispondenza del GRA, affinché si riesca a fluidificare il
traffico.
Paola De Iesus, laboratorio urbanistico
dell’Infernetto:
La mia domanda riguarda il progetto del centro
commerciale previsto nel patto territoriale di via
Cristoforo Colombo. Nonostante il problema cronico di questa via, il Campidoglio pensa di
costruire dopo Euroma 2 un centro delle stesse
dimensioni sul Canale delle Lingua, snaturando
in questo modo anche lo strumento del patto
territoriale?
Franco Celegato, presidente comitato Ostia
Antica:
Credo che tutti i quesiti posti siano sufficientemente ampi da non voler mettere altra carne al
fuoco.
Luigi Ranieri, presidente comitato Casaletto di
Giano:
Vivo il quartiere e mi rendo conto che non c’è
segnaletica stradale, ci sono buche e gli automobilisti guidano ricordando a memoria dov’erano i segnali. Anche quando era presidente
Bordoni, c’erano gli stessi problemi e oggi continuano ad essere tali. Era cosi difficile tracciare delle strisce pedonali nelle zone in cui serve?
Il Sorriso che ti illumina
] a cura del Dott. Giuseppe Bianco [
(Spec.implantologia ed estetica dentale - New York University,
docente implantologia presso Univ. ”G. D’Annunzio” CH-PE)
Un sorriso espressivo può rendere una persona
più bella. Diventa uno strumento per comunicare sensazioni e personalità. Non sorprende, quindi,
che i pazienti chiedano sempre più spesso non
solo denti sani, ma anche belli e bianchi,tutto
in un sorriso.
Che cos’è lo sbiancamento dentale?
Lo sbiancamento dentale è una proceduta operativa che molti pazienti richiedono all'interno
dello studio dentistico.
Si effettua attraverso l'utilizzo di un gel a base
di perossido di idrogeno, ossia acqua ossigenata al 30%, che viene applicato sui denti, previa
lucidatura della superfici da sbiancare, una luce
blu, poi, attiva l'azione del prodotto e in soli 30
min. si ha l'effetto sbiancante.
Gli elementi in genere sono circa 8 per arcata,
quella zona che si evidenzia durante il sorriso.
Tutti i denti si possono sbiancare?
Si, tutti i denti naturali.
- Paziente affetta da fluorosi
- Paziente dopo lo sbiancamento
Intendo dire che i denti con otturazioni o corone non si possono sbiancare.
In questo caso si può comunque effettuare lo
sbiancamento, ma si devono aspettare poi circa 15 giorni prima di rifare l'otturazione nella
zona estetica.
Lo sbiancamento è per tutti?
I soggetti possono essere persone con denti segnati dal fumo o da sostanze come caffè o tè,
con macchie da antibiotico, tetraciclina, o da
fluoruro.
Il trattamento è sconsigliato solo alle donne in
gravidanza e pazienti sotto i 16 anni o con malattie del parodonto.
Prima dello sbiancamento è essenziale fare una
seduta di igiene orale e aspettare almeno 7 giorni, nei quali bisogna eliminare dalla dieta alimentare
anche alcuni cibi acidi che possono predisporre
all'ipersensibilità dentinale, come per esempio:
yogurt, limone, arancia, aceto, pomodoro ecc…
Bisogna avere degli accorgimenti anche per 24
ore dopo lo sbiancamento:
Quanto possono diventare bianchi i denti?
Anche se il sistema di sbiancamento è molto efficace, non esistono magie e nessun trattamento
di sbiancamento può dare a denti macchiati il
colore bianco neve della porcellana.
I test dimostrano che dopo lo sbiancamento con
il nostro sistema, i denti acquistano da 5 a 14
punti in più sulla scala Vita.
I risultati dipendono da quanto in precedenza
erano pigmentati i denti, ma il risulatato sarà
sempre denti più bianchi e luminosi.
• Non mangiare alimenti scuri come le verdure
verdi e la carne rossa, né bere sostanze scure come il caffè, il tè, il vino rosso, i succhi di frutta
e la coca-cola.
• Non fumare sigarette o prodotti con tabacco.
• Non usare dentifrici colorati.
Quanto dura lo sbiancamento?
Questo varia da persona a persona e dipende
dalle abitudini e dalla dieta personale.
Al paziente che si vuole sottoporre alla seduta di sbiancamento nel nostro studio verranno
date tutte le indicazioni per allungare il più
possibile i tempi di mantenimento del bianco
ottenuto, comunque l'effetto dura di solito due
anni.
E’ un’operazione sicura? Ci sono effetti collaterali?
Articoli scientifici dimostrano che l'uso del perossido d'idrogeno per sbiancare i denti è efficace
e sicuro. Non cambia o danneggia la struttura
dei denti, li fa solo apparire più bianchi.
Per ciò che concerne gli effetti collaterali, ce
né uno molto comune che è l'ipersensibilità
dentinale, ossia più sensibilità all'aria e acqua
fredda, ma questo inconveniente viene tamponato dalla saliva che in circa 12 ore ristabilizza
gli equilibri, anche se il nostro studio si vuole
assicurare una riduzione dei tempi con una applicazione di fluoro dopo la seduta di sbiancamento.
Quali sono le precauzioni da attuare prima e
dopo lo sbiancamento?
Tutto questo perché dopo lo sbiancamento lo
smalto diventa una "spugna" e recepisce ancora meglio le sostanze colorate.
Per mantenere il sorriso bianco, che si è ottenuto, per un lungo tempo, si devono seguire delle
specifiche indicazioni:
• Lavare i denti regolarmente almeno tre volte
al giorno.
• Visitare lo studio odontoiatrico regolarmente.
• Minimizzare il consumo di caffè, tè o altre sostanze colorate e minimizzare anche il consumo
di sigarette.
Sostanze che causano macchie e
scurimento dentale:
• Cibi, bevande e coloranti: cola, caffé, té, liquirizia, spezie, carciofi, salsa di soia...
• Batteri
• Placca e tartaro
• Fumo: sigari, tabacco da masticare, sigarette, pipa, nicotina
• Abuso di colluttori: clorexidina
• Medicinali: tra cui antibiotici e chemioterapici tetracicline...
• Sostanze metalliche: ferro, rame, ottone, nichel...
• Traumi ai denti: incidenti, fratture...
Per informazioni:
Dott. Giuseppe Bianco
Tel. 06.5910802
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(CELLULITE DIMAGRANTE)
2 PRESSO OMAGGIO
Uolara (ADDOME)
10 TRATTAMENTI
2 PRESSO OMAGGIO
€ 500,00
€ 390,00
€ 480,00
€ 380,00
€ 450,00
€ 350,00
METODO MAX PIERRE
LAPSICOSOMATICA AL SERVIZIO
DEL BENESSERE E PER CURARE INESTETISMI VISO E CORPO
10 MASSAGGI MAX PIERRE
(RIFLESSO PLANTARE
€ 350,00
2 PRESSO OMAGGIO
€ 280,00
10 MASSAGGI PLANTORIFLESSOGENO
(CARTOCCI)
€ 350,00
2 PRESSO OMAGGIO
€ 280,00
10 TRATTAMENTI
TENSORIFLESSOGENI
2 PRESSO OMAGGIO
€ 350,00
€ 280,00
PRODOTTI SENZA AMMONIACA
2 PIEGA
COLORE
MANICURE
€ 58,00
€ 40,00
PIEGA
TAGLIO
COLORE
MANICURE
PEDICURE
€ 66,00
€ 48,00
4 PIEGHE
TAGLIO
COLORE
MANICURE
€ 86,50
€ 67,00
PIEGA
TAGLIO
PERMANENTE
MANICURE
PEDICURE
€ 72,00
€ 52,00
MECHES
COLORE
TAGLIO
PIEGA
€ 95,00
€ 79,00
MECHES
PIEGA
TAGLIO
MANICURE
PEDICURE
€ 90,00
€ 69,00
4 RICOSTRUZIONI ENZIMATICHE
PER CAPELLI SFIBRATI E
€ 74,00
DISIDRATATI E 4 PIEGHE
€ 64,00
N.B.: SI POSSONO EFFETTUARE IN PIU’ SEDUTE E FARE
SOSTITUZIONI EQUIVALENTI (AD ES.: VISO, PIEGA, ECC...)
l’Oroscopo
Buon Compleanno Capricorno!
Il Capricorno occupa lo spazio dello Zodiaco compreso tra il grado 270 e il grado 299. E' attraversato dal Sole tra il 22 dicembre e il 21 gennaio di
ogni anno. I Capricorno sono persone introverse,
tranquille, prudenti in ogni azione ed estremamente egocentriche. Si tratta di una forma di
autodifesa nascente dalla consapevolezza che per
sopravvivere è necessario contare soprattutto
sulle proprie forze. Il tempo è il loro grande alleato ed apporta ai nativi sempre la giusta ricompensa. Sanno persistere negli sforzi, non contano
mai sull'aiuto di altri e si predispongono sempre
ad affrontare anche le esperienze negative. Non
amano aggredire i propri simili. Sono arroccati
sempre in una posizione di difesa dalla quale
osservano il mondo, diffidando un pò da tutti e
preparando un'efficace reazione per ogni impresa.
Possono diventare vendicativi se subiscono un
grave torto o una malvagità. Nei rapporti con il
prossimo sono leggermente calcolatori anche se
] a cura di Shanty [
con diplomazia mascherano in qualche modo tale
atteggiamento. Sono portati per lo studio delle
scienze esatte. In amore sono sensuali ma molto
controllati. Al segno Capricorno corrisponde simbolicamente la X Casa che inizia con il Medium
Coeli. Il segno e/o i pianeti che si trovano in prossimità di questo punto cardinale, secondo per
importanza dopo l'Ascendente, indicano il compimento individuale, in particolare la sua espressione più evidente è la carriera. E' la casa da cui si
deduce lo status sociale e professionale, il rapporto tra vocazione e realizzazione. Ove essa sia particolarmente favorevole può indicare l'eccezionalità, talvolta la fama. Nella maggioraza dei casi rappresenta l'indipendenza, la misura in cui ad essa
teniamo, il modo in cui siamo portati a realizzarla. La tradizione collega questa casa con la madre,
con lo spazio che essa occupa nella nostra esistenza.
Previsioni astrologiche per il mese di gennaio
ARIETE
Con una bella Venere che vi guarda dal Sagittario il vostro umore
può volgere al sereno. Anche Mercurio dal 9/01 vi sostiene e illumina la vostra
percezione della realtà. Sono favorite le amicizie.
LEONE
Aspettatevi un regalo importante
con questa Venere che fino al 24/01
vi guarda benevola dal segno del
Sagittario. Con Nettuno contrario, attenti a non
inseguire le chimere!
SAGITTARIO
Con Venere nel segno fino al
24/01 potete permettervi tutto.
Andate all'estero per lavoro, per
imparare una lingua o divertirvi un pò. Concedete il vostro cuore ad uno straniero oppure ad uno più giovane, comunque molto
diverso da voi.
TORO
Continua l'influsso di Saturno in buon
aspetto dalla Vergine. Ora anche
Giove vi sostiene con un'eccezionale
Trigono dal Capricorno: siete quindi nelle migliori condizioni per prendere una decisione positiva, in amore, nelle spese di lusso, negli investimenti. Viaggiate, vi farà bene!
VERGINE
Continua l'influsso di Saturno nel
vostro segno ed ora anche Giove vi
guarda benevolo dal segno del Capricorno. I due pianeti amplificano l'influenza
positiva e vi dicono di prendere in considerazione una nuova proposta, da approfondire.
CAPRICORNO
Giove vi sostiene generosamente e
dal 25/01 anche Venere è nel vostro segno. Godete pienamente dei
favori che le stelle vi elargiscono, facendone
partecipi familiari ed amici.
GEMELLI
Amministrandovi con saggezza,
sostenete l'ingresso di Marte retrogrado negli ultimi gradi del segno.
E' il risveglio delle vostre energie nascoste,
trovatele uno sfogo anzitutto nei rapporti verbali.
BILANCIA
Le ultime decadi si trovano sotto
l'influsso di Marte dai Gemelli e
Nettuno dall'Acquario. Siete certamente i portatori di nuove idee e i pionieri di
una Nuova Era. Attenzione però a Giove contrario, tenete a freno la lingua!
ACQUARIO
Mercurio nel Vostro segno dal
9/01 vi influenza in modo positivo, consigliandovi di mostrare nel
lavoro tutta la vostra preparazione. Le stelle
vi aiutano a collaborare con gruppi avanzati
nelle idee.
CANCRO
Giove in opposizione dal segno del
Capricorno vi induce alla cautela
nel lavoro e nelle finanze, settori
nei quali intervenire efficacemente. Evitate di
giudicare in modo poco prudente.
SCORPIONE
Mese positivo grazie ai vari trigoni che si accalcano sul vostro cielo Natale. Gli astri in buon aspetto
vi rendono facile ciò che fino a ieri non lo
era. Un consiglio? State lontani dai pettegolezzi.
PESCI
Siete in grado di far fronte con efficienza alle difficoltà dovute all'influsso contrario di Saturno che,
inevitabilmente, cominciano a manifestarsi nella vita di relazione. In amore comportatevi
con la necessaria gentilezza, senza imporre al
partner ciò che non gradisce.
eur:torrino:news 71
1° Distributore
di frutta e verdura
nel Lazio
] a cura di Marta Cecchini [
Distributori di frutta e verdura di stagione sempre fresca in tutte le strutture pubbliche. Una
nuova iniziativa che incentiva il consumo di prodotti biologici nella nostra Regione, inserita
nella più ampia campagna di sensibilizzazione
per la promozione dell’agricoltura tradizionale
della nostra Regione. Il progetto è stato promosso dall’Assessorato all’Agricoltura in collaborazione con l’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo
Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del
Lazio) e l’AIAB (Associazione Italiana per
l'Agricoltura Biologica). I prodotti che si possono trovare nei distributori sono dell’azienza
Biosì, che punta alla commercializzazione in
filiera corta dei propri prodotti biologici, ovvero
senza intermediari tra il produttore e il consumatore, garantendo al cliente freschezza, alta
qualità e costi contenuti, perché consumare frutta e verdura significa proteggersi dalle grandi
patologie del nostro tempo, tumorali e vascolari. Banane, clementine, arance, pere, mele e
pomodorini, spuntini con ortaggi, cracker e formaggio DOP per la salute dei ragazzi di oggi e
per i dipendenti di ospedali, ministeri e uffici
pubblici, favorendo una sana alimentazione che
contrasti le cattive abitudini alimentari adottate
oggi. Si possono trovare anche confezioni di
frutta tagliata a pezzi per chi preferisce avere la
praticità e la comodità durante un break; frutta
che viene giornalmente rifornita per garantire
sempre freschezza e qualità.
«Molti ragazzi non consumano frutta fresca semplicemente perché non la trovano a disposizione
nelle scuole. Infatti il progetto ha avuto già un
enorme successo in molte scuole di Roma, come
il liceo Tasso, l’Istituto Tecnico Commerciale
Pertini e il liceo Mariani. Un esperimento positivo che darà il via ad altre iniziative simili, a
braccetto con una corretta informazione dei prodotti, che sono tutti certificati con etichettature di provenienza regionale. Queste le parole
incoraggianti dell’Assessore all’Agricoltura,
Daniela Valentini che ha sottolineato l’importanza del progetto a livello regionale, per
recuperare quella quota di consumatori stanchi
dei conservanti contenuti nelle merendine dei
distributori in commercio».
Questo è il primo passo per una serie di proposte interessanti nel settore del biologico che
sono già iniziate con l’evento della Biofiera e la
lotta agli OGM, per dare speranza a tutti gli agricoltori e lanciare un appello ai grandi e piccoli
agricoltori che producono prodotti biologici di
qualità, «Perché - prosegue l’On. Valentini siamo sempre alla ricerca di giovani produttori
che dedicano tempo e passione al settore del
biologico».
Alla presentazione del nuovo distributore di prodotti biologici alla Regione Lazio, anche il presidente dell’AIAB, Andrea Ferrante, che parla di
una corretta alimentazione, necessaria per condurre una vita sana, a dispetto delle pratiche
correnti. «Abbiamo collaborato in sinergia con
l’Assessorato all’Agricoltura e con l’Arsial per dare
risposte concrete a tutte quelle persone che, tra
i ritagli di tempo, vogliono mangiare bene e
stare bene».
Prossimamente, i distributori verranno installati
presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio
e presso la sede centrale delle Poste Italiane:
presto il biologico arriverà a tutte le strutture
pubbliche.
a sinistra: l’On. Daniela Valentini
sotto: Il distributore di prodotti biologici
76 eur:torrino:news
Rieti: incontro su accesso al credito
da parte delle imprese
] a cura della Redazione [
Agevolare le imprese nell’ottenimento del credito in un momento cruciale per l’economia della
provincia di Rieti, è l’obiettivo dell’incontro
“Riallineamento dei consorzi e delle cooperative di garanzia con il sistema bancario” promosso dalla Camera di commercio locale e dall’Abi
(Associazione bancaria italiana) tenutosi il 30
Novembre presso Villa Potenziani.
“Abbiamo sentito l’esigenza di organizzare questo appuntamento - spiega il presidente della
Camera di commercio di Rieti, Vincenzo Regnini
- sia perché Basilea 2 ha riscritto le regole dell’accesso al credito che entreranno in vigore tra
poco più di un mese e le imprese locali, nella
maggior parte dei casi piccole e piccolissime,
rischiano di rimanere escluse dai finanziamenti
bancari o di ottenerli a tassi ritoccati al rialzo,
sia perché localmente proprio in questi mesi si
stanno muovendo importanti canali di finanziamento attraverso strumenti che vanno dal piano
di sviluppo rurale al sistema produttivo locale
per l’innovazione ed è importante che il mondo
bancario sia vicino alle imprese e alle istituzioni pubbliche”.
Presenti all’incontro, oltre a V. Regnini, Pietro
Modiano, direttore generale di Intesa San
Paolo, Ernesto Ghidimelli, responsabile Credito
ed incentivi di Confcommercio, Gianfranco
Castelli, consigliere di Fidindustria Lazio
(Assindustria), Claudia Pepoli, direttore di
Confidi Lazio (Federlazio), Leopoldo Facciotti
del Comitato coordinamento Fedart e infine
Roberto Grassa responsabile del settore Credito
Confidi.
On. Francesco De Angelis
Missione in Montenegro per esportare
sistema distretti industriali
Sviluppo, cooperazione e internazionalizzazione, sono i temi al centro del forum per le piccole e medie imprese che conclude la missione
di due giorni (19-20 novembre) della Regione
Lazio in Montenegro. La missione, organizzata
da Sviluppo Lazio, rientra nel progetto “Reset
D”, un piano di interventi finanziato
dall’Unione europea a cui partecipano anche la
regione Basilicata, Romania, Montenegro,
Serbia e Bosnia Erzegovina. A Podgorica, gli
imprenditori laziali hanno incontrato esponenti
del governo montenegrino e operatori economici per approfondire opportunità di collaborazione e di partnership tra i distretti e i sistemi
locali di impresa. I settori interessati dal progetto rientrano tra le principali voci dell’interscambio con le Repubbliche balcaniche: agroalimentare, ambiente, ricerca, informatica, egovernment e commercio.
“Il Montenegro - ha spiegato l'Assessore regionale a PMI, Commercio e Artigianato Francesco
De Angelis - è un Paese strategico per esportare il sistema laziale dei distretti industriali.
Siamo qui anche per testare le opportunità
offerte dall'accordo di libero scambio sottoscritto con la Federazione Russa, che offre la
possibilità di accedere ad un mercato di 150
milioni di persone, senza barriere doganali.
Un'attenzione che è in linea con le recenti politiche di sostegno adottate da Bruxelles, che ha
avviato un processo di associazione e di stabi-
lizzazione con la giovane Repubblica montenegrina”.
“L'Italia - ricorda l’On. De Angelis - è il principale partner commerciale del Montenegro, con
scambi che in alcuni settori superano il 40% del
totale. Anche da un punto di vista politico, la
recente costituzione di un'Ambasciata a
Podgorica, ha rafforzato le relazioni tra i due
Paesi. La Repubblica del Montenegro ha, in
questa fase, tutte le caratteristiche per attrarre
una politica di cooperazione allo sviluppo e di
collaborazione della marca laziale”.
L'economia montenegrina è in buona salute:
crescita del Pil al 7%, inflazione al 2,8%, disoccupazione ai minimi storici, boom negli investimenti esteri. A dare il via alla cooperazione,
la firma dei protocolli d’intesa LazioMontenegro, l’11 Dicembre a Roma.
Un’immagine del Montenegro
eur:torrino:news 77

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