Scarica schede film - Comune di Mogliano Veneto

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GIOVEDI’ CINEMA D’AUTORE - AUTUNNO 2014
CINEMA BUSAN
Via don Bosco, 41 – Tel. 041 5905024
www.cinemabusan.it – www.feelm.it
Alabama Monroe – Una storia d’amore
16 ottobre
(The Broken Circle Breakdown) di Felix van Groeningen – Bel 2013 – Dramm. 100’
Cast: Veerle Baetens, Johan Heldenbergh, Nell Cattrysse, Geert Van Rampelberg, Nils De Caster
La Buca
23 ottobre
di Daniele Ciprì – Ita 2014 – Dramm./Grott. 90’
Cast: Sergio Castellitto, Rocco Papaleo, Valeria Bruni Tedeschi, Jacopo Cullin, Ivan Franek
Solo gli amanti soppravvivono
30 ottobre
(Only Lovers Left Alive) di Jim Jarmusch - GB, DE,FR,CY, USA 2013 - drammatico 123’
Cast: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin
Father and Son
6 novembre
di Hirukazo Kore-Eda – jap 2013 – Dramm. 120’
Cast: Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki.
Le Week-End
13 novembre
di Roger Michell - USA 2013- Comm. 93’
Cast: Lindsay Duncan, Jim Broadbent, Jeff Goldblum, Igor Gotesman, Brice Beaugier
Ida
20 novembre
Pawel Pawlikowski – Polonia 2013- Dramm. 80’
Cast: Trzebuchowska, Agata Kulesza, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik
Locke
27 novembre
di Steven Knight – GB/U.S.A. 2013 – Dramm. 85’
Cast: Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott, Olivia Colman, Tom Holland, Ben Daniels
Per un pugno di dollari
4 dicembre
di Sergio Leone – Italia/RFT/Esp 1964 - Western, 95’
Cast: Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Luschky, Sieghardt Rupp
“IL CINEMA RITROVATO” – CLASSICI RESTAURATI IN PRIMA VISIONE
Biglietto unico: € 5,50
Inizio proiezioni: ore 21.00
Alabama Monroe – Una storia d’amore
16 ottobre
(The Broken Circle Breakdown) di Felix van Groeningen – Bel 2013 – Dramm. 100’
Cast: Veerle Baetens, Johan Heldenbergh, Nell Cattrysse, Geert Van Rampelberg, Nils De Caster
Elise è una tatuatrice che ha inciso sul corpo la propria storia, Didier è
un cantante di musica bluegrass che suona il banjo in un gruppetto belga
innamorato del mito dell'America rurale. Quando si incontrano è amore a
prima vista e il riconoscersi reciproco di due outsider nel Belgio
conformista e ordinato. E per la prima volta nella loro vita Elise e Didier
decidono di impegnarsi fino in fondo, mettendo al mondo Maybelle. Ma
anche il più eterno dei vincoli può essere reversibile e i due innamorati
lo scopriranno a proprie spese. Felix Van Groeningen, il regista
fiammingo di Alabama Monroe, sceglie la strada del melodramma e
spinge la narrazione al di sopra delle righe, sia nel raccontare la storia
d'amore assoluta e totalizzante fra i due protagonisti, sia nell'addentrarsi
nell'evoluzione tragica degli eventi senza mai retrocedere. Alabama
Monroe è la storia di due esseri umani che maneggiano sentimenti forti e vivono fino all'estremo le
proprie passioni (musicali, artistiche, sentimentali). Il regista decostruisce la narrazione per
inframmezzare il dolore del presente con il ricordo dolcissimo e straziante del passato, attraverso
continui passaggi avanti e indietro nel tempo e le boccate d'ossigeno fornite dai momenti sereni del
passato. I due attori protagonisti diventano Elise e Didier con un impressionante livello di
autenticità e identificazione che commuove. Pluripremiato in Europa e negli Stati Uniti, Alabama
Monroe è un film europeo nell'impianto narrativo e nella recitazione ma ispirato alla cultura folk
americana e agli stilemi del cinema indipendente d'oltreoceano. Il risultato è potente e inaspettato.
La Buca
23 ottobre
di Daniele Ciprì – Ita 2014 – Dramm./Grott. 90’
Cast: Sergio Castellitto, Rocco Papaleo, Valeria Bruni Tedeschi, Jacopo Cullin, Ivan Franek
Un cane arruffato diventa inconsapevole pretesto dell’incontro di due
umanità disordinate e precarie. Morso dall’animale, Oscar (Sergio
Castellitto), avvocato burbero sempre alla ricerca di spunti truffaldini,
vuole trarre profitto dall’incidente e fare causa al malcapitato
proprietario, Armando (Rocco Papaleo). Quando però lo scaltro
avvocato scopre che Armando è in realtà un povero disgraziato appena
uscito di galera dopo aver ingiustamente scontato una pena di 30 anni,
l’obiettivo cambia e la posta in gioco si alza: perché non intentare una
causa milionaria ai danni dello Stato? Nel nome del riscatto, i due
diventano detective alla ricerca di indizi e prove e nasce un’amicizia
improbabile e divertente. Tra loro Carmen (Valeria Bruni Tedeschi),
barista dall’animo sensibile con un passato insieme all’uno e un possibile
futuro insieme all’altro…
Solo gli amanti soppravvivono
30 ottobre
(Only Lovers Left Alive) di Jim Jarmousch – GB/D/F/Cipro/Usa 2013 – Dramm. 123’
Cast: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin
Adam colleziona chitarre d'epoca e compone pezzi di musica elettronica,
che i fan ascoltano appostati sotto la sua casa di Detroit, dalla quale pare
non uscire mai. Eve vive a Tangeri, tra stoffe pregiate e libri in tutte le
lingue, e trascorre le nottate in compagnia di Christopher Marlowe nel
"Café Mille Et Une Nuits". Adam e Eve sono colti, bellissimi e vampiri.
Osservatori privilegiati del divenire del nostro mondo, si muovono
cercando di farsi corrompere il meno possibile dalle brutture del
presente, cibandosi soltanto di sangue raro di laboratorio, apprezzando il
silenzio e la compagnia reciproca. Adam, solitario e sensibile, chiuso
nella sua roccaforte nella città simbolo della musica ma anche delle
macerie del capitalismo, sta cedendo alla malinconia più oscura, al
lamento funebre, al ritornello senza fine uguale a se stesso. Quindi tocca
alla donna, anima più aperta e trasformista, forse anche più edonista e impermeabile, intraprendere
il viaggio notturno. Solo chi ama rimane vivo; chi sa amare letteralmente per sempre, chi rispetta il
mondo che abita, la sua arte, la letteratura, il progresso della scienza, il suono dei nomi. Gli altri,
quelli che credono di essere vivi solo perché batte loro il cuore, quelli che hanno perso il gusto, lo
sguardo e il dizionario, sono creature noiose e pericolose.
Father and Son
6 novembre
di Hirukazo Kore-Eda – jap 2013 – Dramm. 120’
Cast: Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki.
Nonomiya Ryota è un professionista di successo, che lavora sodo ed è
abituato a vincere. Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una
chiamata dall'ospedale dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e
vengono a sapere che sono stati vittima di uno scambio di neonati. Il
piccolo Keita è il figlio biologico di un'altra coppia, che sta crescendo il
loro vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più
disagiate e con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di fronte
alla necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il
bambino che ha cresciuto e amato per sei anni? Il giapponese Kore-Eda
conferma le qualità artistiche di cui ha sempre dato prova con questa
esplorazione splendidamente misurata di un dilemma che mira dritto al
cuore dell'uomo. La sua è la leggerezza della grande scrittura, l'abilità
di costruire un'architettura perfetta nel bilanciare il peso di azioni e reazioni tra i nuclei familiari
coinvolti, grazie anche ad attori strepitosi. Kore-Eda non si lascia mai tentare dal richiamo del
melodramma e mantiene un registro contenuto ma attento ai particolari e ai piccoli incidenti del
vivere, nel quale le belle idee sono silenziosamente numerose e nulla è mai di troppo. In
particolare, nonostante il film racconti la maturazione di Ryota rispetto al suo essere padre,
sorprende la verità con la quale il regista coglie le reazioni dei due bambini, bloccati tra la fiducia
che ripongono nei genitori, la volontà di ottenere la loro ammirazione e il disagio
dell'incomprensione. Father and Son, infine, è anche e soprattutto una riflessione sul tempo, su ciò
che crea, che divora, che può e non può mutare.
Le Week-End
13 novembre
di Roger Michell - USA 2013- Comm. 93’
Cast: Lindsay Duncan, Jim Broadbent, Jeff Goldblum, Igor Gotesman, Brice Beaugier,
Nick e Meg (Jim Broadbent e Lindsay Duncan) sono una coppia inglese
di ultracinquantenni: lui professore universitario, lei insegnante di liceo.
Decidono di festeggiare il loro trentesimo anniversario di matrimonio
tornando per un weekend a Parigi, dove avevano trascorso la loro luna di
miele. Iniziano una felice peregrinazione, girovagando tra bistrot e
mercatini e concedendosi ristoranti di ottimo livello. Nel frattempo si
scambiano impressioni e sensazioni. La vicenda scorre tra tentativi di
nuovo corteggiamento da parte di Nick, schermaglie dovute a
incomprensioni caratteriali e sprazzi di passionalità oltre il tradizionale
understatement britannico L’incontro inaspettato con un vecchio amico,
Morgan (Jeff Goldblum), riuscirà a far capire a Nick tutto quello a cui
tiene davvero nella vita, e nel suo matrimonio con Meg. Michell, già
regista di film gradevoli, con reinterpretazione intelligente di noti stereotipi, quali Notting Hill
(1999), The mother (2003) e Hyde Park on Hudson (2012), ha articolato la narrazione costruendo
un sapiente incastro di temi e suggestioni, punteggiato da uno humour fine e, a tratti, genuinamente
esilarante. Le week-End è un film ben lontano dalle innumerevoli fiacche commediole dedicate a
britannici e yankee in vacanza a Parigi e, soprattutto, evita il classico happy end. Articola le
situazioni con delicatezza e risulta convincente, perché i suoi protagonisti, interpretati con evidente
empatia da tre magnifici attori, sono ben riconoscibili, ma non scontati. Un grande merito va alla
sceneggiatura di Hanif Kureishi che sviluppa un ardito equilibrio, modulando toni da commedia
brillante e incisive analisi dei caratteri dei personaggi.
Ida
20 novembre
Pawel Pawlikowski – Polonia 2013- Dramm. 80’
Cast: Trzebuchowska, Agata Kulesza, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik
Polonia 1962. Anna è una giovane novizia che si sta accingendo a
prendere i voti nel convento dove è cresciuta dopo essere stata portata da
orfana in tenerissima età. Prima di compiere questo importante passo, la
ragazza, spinta dalla Madre Superiore, si reca a Varsavia per incontrare
l’unica parente ancora in vita: la zia Wanda. Quando arriva
nell’appartamento della zia, Anna si trova di fronte una cinquantenne
magistrato al servizio del regime comunista con una passato da
partigiana convinta, ormai cinica e disillusa che svela alla giovane una
bruciante verità. Anna non è nata cattolica ma è di razza ebrea e da
bambina si chiamava Ida. Durante la guerra, la sua famiglia aveva
inizialmente trovato protezione presso alcuni contadini polacchi ma poi
era andata incontro ad una misteriosa e tragica morte da cui si è salvata
solamente Ida. Le due donne decidono quindi di intraprendere insieme un viaggio per conoscere
fino in fondo la verità circa il proprio passato. Ma questa sarà l’occasione per imparare a
conoscersi e a comprendersi reciprocamente. Al termine del viaggio, l’incontro/scontro tra le due
diverse personalità condurrà ad una presa di coscienza per entrambe e in particolare Ida si troverà a
scegliere, con una consapevolezza maggiore, tra la religione che l’ha salvata durante l’occupazione
nazista e la sua ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento. Ida è un film che racconta,
con dialoghi ridotti all’essenza, silenzi pregnanti, grande rigore formale e in un bianco e nero senza
tempo, il percorso di ricerca di identità individuale e di maturazione della giovane protagonista
apparentemente serena e distaccata ma tutt’altro che pacificata.
Locke
27 novembre
di Steven Knight – GB/U.S.A. 2013 – Dramm. 85’
Cast: Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott, Olivia Colman, Tom Holland, Ben Daniels
Ivan Locke guida nella notte verso Londra. È un costruttore di edifici,
ma questa notte si consuma la demolizione della sua vita. All'alba
avrebbe dovuto presiedere alla più ingente colata di cemento di cui si sia
mai dovuto occupare. Gli americani e i suoi capi hanno incaricato lui,
perché per 9 anni è stato un lavoratore impeccabile, il migliore: solido
come il cemento, appunto. Ma la telefonata di una donna di nome Bethan
riscrive l'esistenza di Locke. Prima di quella telefonata, e del viaggio che
ha deciso di intraprendere di conseguenza, aveva un lavoro, una moglie,
una casa. Ora, nulla sarà più come prima. Già sceneggiatore talentuoso,
per Frears e Cronenberg, Steven Knight con Locke eccelle nell'esercizio
di scrittura, ideando un percorso di quasi novanta minuti nel quale il
tempo della storia e il tempo del racconto coincidono. Non ci sono altro
luogo al di fuori dell'abitacolo della Bmw in movimento e nessun altro personaggio oltre a quello
del titolo. Tom Hardy, per la prima volta spogliato delle maschere che l'hanno imposto
all'attenzione internazionale e messo alla prova nei panni di un uomo medio, nell'attimo della sua
esistenza che fa la differenza, è la vera sorpresa del film. Hardy increspa le onde del testo,
suscitando tanto l'ironica commedia quanto l'umana tragedia, con poche battute e il proprio volto
come unici strumenti. Non solo bravo attore, nella scelta di adottare toni bassi, impedendosi
l'appiglio a scene urlate o al sussurro autocommiseratorio, sta il contributo d'eccezione.
Per un pugno di dollari
4 dicembre
di Sergio Leone - Italia1964 - Western, 95’
Cast: Clint Eastwood, Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Luschky, Sieghardt Rupp
Pistolero solitario, Joe arriva a San Miguel, cittadina divisa dalla lotta per
il monopolio di due famiglie, che commerciano in alcol e in armi.
Fingendo di vendersi ai primi, Joe fa in realtà il doppio gioco con lo
scopo di mettere gli uni contro gli altri e trarre profitto dalla reciproca
eliminazione. Per un pugno di dollari è la prima astutissima mossa di
quella "trilogia del dollaro" che, insieme a Per qualche dollaro in più e Il
buono, il brutto, il cattivo, consegnerà Sergio Leone alla storia del
cinema. Da un soggetto ispirato a La sfida del samurai di Akira
Kurosawa, che fu risarcito con i diritti esclusivi di distribuzione in
Estremo Oriente, Leone mette a punto, di fatto, un nuovo linguaggio in
cui la fanno da padrone nichilismo e pessimismo, raggelante ironia e una
generale brutalità a livello visivo, ritmico, recitativo,insieme alla voluta
bidimensionalità di ogni personaggio. Imitatissimo e inimitabile, il film spartiacque non solo per il
cinema italiano. Nell'ottica di un sfruttamento commerciale internazionale, i titoli di testa celano
dietro a pseudonimi anglofoni i realizzatori: Leone diventa Bob Robertson , tra gli altri Gian Maria
Volonté appare come John Wells. All'intensità della visione contribuisce non poco il lavoro svolto
da Ennio Morricone (alias Don Savio), alla prima collaborazione con il regista, con una partitura
resa indimenticabile anche dal fischio di Alessandro Alessandroni. Girato in Almeria.
IN COLLABORAZIONE CON LA CINETECA DI BOLOGNA
VERSIONE ORIGINALE SOTTOTITOLATA
RESTAURO DIGITALE