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GIOVEDI’ CINEMA D’AUTORE - AUTUNNO 2013 CINEMA BUSAN Via don Bosco, 41 – Tel. 041 5905024 www.cinemabusan.it – www.feelm.it Sacro GRA 24 ottobre di Gianfranco Rosi – Ita 2013. Doc. 93’ The Rocky Horror Picture Show 31ottobre di Jim Sharman. – USA/GB 1975, Comm..Mus. 95’ Cast: Susan Sarandon, Tim Curry, Barry Bostwick, Richard O’Brien, Meat Loaf ToBe Or Not To Be (Vogliamo vivere!) 7 novembre di Ernst Lubitsch – Usa 1942, Comm. 92’ b/n v.o.s. Cast: Robert Stack, Carole Lombard, Jack Benny, Felix Bressart, Henry Victor Nella casa 14 novembre (Dans la maison) di François Ozon - Francia, 2012 - Thriller 105’ Cast: Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Menochet La bicicletta verde 21 novembre (Wadjda) di Haifaa Al-Mansour – Arabia Saudita /D 2012, Dramm. 100’ Cast: Reem Abdullah, Waad Mohammed, Abdullrahman Algohani, Ahd Kame, Sultan Al Assaf Anna Karenina 28 novembre di Joe Wright – Gb/Fra 2012, Dramm. 130’ Cast: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew MacFadyen, Emily Watson The Sessions – Gli incontri 5 dicembre di Ben Lewin – Usa 2012, Dramm. 95’ Cast: John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, Moon Bloodgood, Annika Marks La cuoca del presidente 12 dicembre (Les saveurs du Palais) di Christian Vincent - Francia 2012 - Commedia 95' Cast: Catherine Frot, Jean d'Ormesson, Hippolyte Girardot, Arthur Dupont, Brice Fournier Biglietto unico: € 5,50 Inizio proiezioni: ore 21.00 Sacro GRA 24 ottobre di Gianfranco Rosi – Ita 2013, Doc. 93’ Film Vincitore del Leone d’Oro alla 70a Mostra del Cinema di Venezia. Intorno al Grande raccordo anulare di Roma (GRA) si svolgono diverse esistenze. Un nobile piemontese decaduto che vive con la figlia in un appartamento in periferia (accanto ad un dj indiano), un pescatore d'anguille, un esperto botanico che combatte per la sopravvivenza delle palme, un paramedico con una madre affetta da demenza senile, delle prostitute transessuali, un nobile che vive in un castello affittato come set per fotoromanzi, alcuni fedeli che osservano un'eclisse al Divino Amore attribuendola alla Madonna e delle ragazze immagine di un bar. Intorno alla mastodontica struttura che racchiude Roma Rosi ha studiato l'elemento umano, come sempre avviene nei suoi documentari che partono da un paesaggio per indagare i suoi abitanti. In questo caso il paesaggio umano che si muove nel paesaggio urbano a pochi metri dal raccordo, visto attraverso il montaggio che il regista fa delle decine di ore di materiale girato, diventa un paesaggio cinematografico. Sono gli uomini a definire il luogo e non viceversa, un'umanità assurda, paradossale e imprevedibile. Come se fosse andato ai confini del mondo (e invece, lo si ripete, ha solo girato in tondo) Rosi riesce a distruggere ogni convenzione documentarista per trovare il cinema nella realtà attraverso lo sguardo e raccontare così il paesaggio umano più vicino a noi. The Rocky Horror Picture Show 31ottobre di Jim Sharman. – USA/GB 1975, Comm. Mus. 95’ Cast: Susan Sarandon, Tim Curry, Barry Bostwick, Richard O’Brien, Meat Loaf In una notte buia e tempestosa i promessi sposi Brad e Janet, due ragazzi bene della provincia nordamericana, si perdono in un bosco con l'auto in panne e decidono di cercare aiuto presso l'abitazione più vicina, un castello dall'aspetto affatto rassicurante in procinto di ospitare l'Annuale Convegno Transilvano. Una volta dentro, finiscono per diventare ostaggi dell'ambiguo Frank-N-Furter (e del suo stravagante entourage) e scoprono che il dolce travestito è alle prese con un esperimento: dare la vita al bellissimo e muscoloso Rocky Horror per convertirlo nel suo personale giocattolo del sesso. The Rocky Horror Picture Show è un film unico nel suo genere, un mix perfetto tra musical, fantascienza e bmovie, dove la cultura del Novecento si ritrova sballottata in un trionfo camp. Cavalca in modo grottesco e irriverente l'ideale 'liberato' delle generazioni post-sessantottine, giocando con l'omosessualità in modo disincantato e divertito. È un inno insieme scanzonato e nostalgico alla gloriosa 'Golden Age', in una cornice neoclassica al contempo kitsch e barocca. ToBe Or Not To Be (Vogliamo vivere!) 7 novembre di Ernst Lubitsch – Usa 1942, Comm. 92’ b/n, v.o.s. Cast: Robert Stack, Carole Lombard, Jack Benny, Felix Bressart, Henry Victor Joseph Tura e sua moglie Maria sono gli attori di punta di una compagnia teatrale polacca che vorrebbe allestire una satira antinazista ma viene bloccata prima dalla censura e poi dall'invasione e dall'occupazione della Polonia da parte di Hitler stesso. Il tenente Sobinski, spasimante di Maria, parte per arruolarsi nella resistenza ma torna rocambolescamente a Varsavia con la notizia che una pericolosa spia, di nome Siletsky, va fermata prima che sia troppo tardi. Saranno le doti attoriali di Maria e di Joseph a compiere l'impresa, in un trionfo di travestimenti e scambi di persona. Il capolavoro di Ernst Lubitsch torna in sala, in edizione restaurata e rimasterizzata, a ricordarci cos'è un film perfetto, perché non c'è altra descrizione possibile. Girato tra il 6 novembre e il 23 dicembre del 1941, in piena tragedia nazista, come il contemporaneo "Il Grande Dittatore" di Chaplin, il film -accusato erroneamente di leggerezzacombatte la sua guerra con le armi della finzione e della comicità ma anche della più grande poesia tragica (il monologo di Shylok), rivelandosi, specie a posteriori, di una complessità sofisticata e sorprendente, che non va mai a discapito della suspance o della risata incontenibile. Ma è l' "arte" della recitazione in sé, che il film omaggia e analizza, prendendola dapprima come oggetto di satira per poi, strada facendo, renderla drammaticamente portante e infine salvifica. Nella casa 14 novembre (Dans la maison) di François Ozon - Francia, 2012 - Thriller 105’ Cast: Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Menochet Il cinquantenne Germain è un docente di letteratura ma è anche uno scrittore mancato perché carente di talento. Jeanne, sua moglie, gestisce una galleria d’arte moderna. All'inizio dell'anno scolastico Germain viene favorevolmente impressionato dalla qualità dell'elaborato del sedicenne Claude, un bel ragazzo di umili origini, che sembra timido. Il testo, fluido e sottilmente sarcastico, racconta l'amicizia con Rapha, un compagno di classe che ha suscitato il suo interesse perché appartiene a una famiglia piccolo borghese, apparentemente "perfetta". Affascinato dallo spirito di osservazione dello studente, Germain lo stimola a continuare a scrivere. Claude si insinua abilmente in seno alla famiglia del compagno e diventa un habitué nella bella villetta. Quindi, settimanalmente, consegna a Germain le puntate dell’avvincente cronaca voyeuristica in cui descrive i dettagli "sorprendenti" di quel contesto. Emergono i problemi lavorativi del padre di Rapha, ma anche l'attrazione (fantasie e atti) di Claude nei confronti di Esther, la madre dell'amico. I racconti di quella intimità "normale appassionano Germain che sviluppa una stretta relazione con l'allievo che, a sua volta, ne è lusingato. Il professore corregge la prosa dello studente, ma lo consiglia anche su come agire praticamente e ne diventa complice di intrighi, affinché la storia narrata continui. Una vicenda scandita da un ritmo teso e seducente fino al magnifico finale. La bicicletta verde 21 novembre (Wadjda) di Haifaa Al-Mansour – Arabia Saudita /D 2012, Dramm. 100’ Cast: Reem Abdullah, Waad Mohammed, Abdullrahman Algohani, Ahd Kame, Sultan Al Assaf «Una ragazza non possiede altro che il suo velo e la sua tomba» dice un proverbio saudita. Il fatto è che a Wadjda quel velo e quella tomba non bastano. Questa 12enne - figlia di una donna sola, abbandonata dal marito per una nuova, fertile moglie - vuole possedere qualcos’altro: la bicicletta verde del titolo italiano. Primo film girato integralmente in Arabia Saudita (con l’ausilio di capitali tedeschi) e primo a essere diretto da una donna (con walkie talkie dal retro di un camioncino, quando necessario per sfuggire alle denunce), La bicicletta verde è una piccola grande opera di dolce e penetrante realismo, ispirato dalle forme che da De Sica portano a Kiarostami, forme che qui, in questa terra dove i cinema non esistono, non divengono più aspre, ma sorprendentemente si ammorbidiscono. Un film in cui la tesi non soverchia la narrazione, ma ne è diretta conseguenza: i dettami della dottrina wahabita, l’ottusità delle discriminazioni sessuali, i cul de sac logici e le ipocrisie del dogma fondamentalista si scontrano non tanto con una concezione idealistica del mondo, ma con i sogni e i bisogni pratici di un’adolescente spensierata ben prima che rivoltosa. Musica hard, Converse ai piedi, aria da maschiaccio, Wadjda pare rivendicare pragmaticamente il diritto di essere protagonista di un qualsiasi teen movie. Il resto viene da sé. La sua innocenza maliziosa denuda con noncurante leggiadria ogni Re di questo film fieramente al femminile, importante restituzione di un punto di vista negato. Anna Karenina 28 novembre di Joe Wright – Gb/Fra 2012, Dramm. 130’ Cast: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew MacFadyen, Emily Watson Oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche, il romanzo di Tolstoj viene riadattato per il grande schermo da Joe Wright (Espiazione, Orgoglio e pregiudizio)assumendo una nuova prospettiva che analizzi aspetti della storia mai raccontati prima. Poiché il romanzo contiene al suo interno un ricco tessuto di diversi temi e pensieri sulla suddivisione in classi sociali, sulla politica, sul comportamento morale e sull'amore, lo sceneggiatore Tom Stoppard ha deciso di evitare l'accentramento sulla sola figura di Anna, sviluppando anche le linee narrative inerenti al personaggio di Levin e al suo amore per Kitty. Sotto il fondamentale profilo formale, conformemente all'aristocratica Russia ottocentesca il set è un palcoscenico in decadenza, in un allestimento in corso a passo di musical composto da scenografie sontuose per colori e costumi. The Sessions – Gli incontri 5 dicembre di Ben Lewin – Usa 2012, Dramm. 95’ Cast: John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, Moon Bloodgood, Annika Marks The Sessions è la vera storia del poeta e giornalista Mark O'Brien, che all'età di 38 anni ha voluto perdere la verginità nonostante le circostanze piuttosto difficili in cui si trovava: costretto in un polmone d’acciaio dopo un attacco di poliomielite in età infantile, con sole poche ore di “libertà” alla settimana.. Con buona dose di fede, umorismo e ottimismo, si è mostrato più che determinato a provare tutte le gioie emotive e fisiche che la vita poteva offrirgli e che fino a quel momento gli erano state negate. Ha così preso deciso di assumere una professionista, un surrogato del sesso che potesse dargli la possibilità di vivere l'intimità in maniera unica. Lo stesso Mark O'Brien racconta la sua esperienza nel 1990 in un articolo pubblicato sulla rivista letteraria The Sun, che ha rotto ogni tabù parlando pubblicamente di sesso e disabilità in modo onesto e spiritoso. La produzione indipendente e si vede : regia pulita e vicina ai caratteri, scrittura precisa sulla definizione delle psicologie e delle situazioni, messa in scena "povera". Efficace e sensibile nel mettere insieme tutte queste componenti in un film in cui si ride e ci si commuove senza retorica. Straordinari i tre protagonisti, in particolare padrone assoluto della scena è un grande, ironico, perfetto John Hawkes, incredibilmente efficace nel comunicare soltanto attraverso uno sguardo o l'intonazione della voce. Siamo davvero di fronte a uno dei più grandi interpreti della sua generazione, capace di cambiare radicalmente di film in film con la stessa forza. La cuoca del presidente 12 dicembre (Les saveurs du Palais) di Christian Vincent - Francia 2012 - Commedia 95' Cast: Catherine Frot, Jean d'Ormesson, Hippolyte Girardot, Arthur Dupont, Brice Fournier Hortense Laborie cucina per gli operai impegnati in una missione in Antartico. Ruvida e riservata, Hortense è una cuoca sopraffina che ha lasciato molti anni prima la sua fattoria nel Périgord per accettare un ruolo prestigioso all'Eliseo, dove si è presa cura della dieta del Presidente. Nonostante le insistenze di collaboratori e amici, Hortense non ama parlare di quegli anni e si rifugia in cucina a preparare un'ultima cena prima di ripartire di nuovo alla ricerca di una terra che possa accogliere lei e la sua coltivazione di tartufi. Per quanto provi a ricacciarli, i ricordi però riemergono e con quelli le gelosie di 'palazzo' patite ad opera di chef invidiosi che non hanno mai riconosciuto il suo talento e la preziosità dei suoi menù. Meschini e preoccupati, le complicarono la vita e le boicottarono la cucina, costringendola alle dimissioni. Ma adesso che è lontana, in quella terra battuta da venti gelidi, Hortense recupera il sapore dolce dell'amicizia che l'ha legata al Presidente della Repubblica francese. Al cinema piace infilarsi in cucina, trasformando il cibo in protagonista e il racconto in convivialità. Cinema 'da bere' e 'da mangiare' è pure il film umanista di Christian Vincent, che mette in scena il vivere con quell'oscillazione tra il dramma e la commedia che è proprio della vita stessa. Liberamente ispirato alla storia di Danièle Delpeuch, cuoca della regione del Périgord, arruolata nel 1986 all'Eliseo per soddisfare appetito e gusto di François Mitterrand.