Farmaci essenziali - VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo

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NIGER
CIAD
NIGERIA
Douala
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OCEANO
ATLANTICO
CAMERUN
REP. DEM.
del CONGO
ANGOLA
Alberto Piubello*
Farmaci
essenziali:
una risposta dei
giovani camerunensi
Vivo e lavoro da sei anni a Douala, capitale economica e maggior città del Camerun, nell’Africa centrale.
Durante tutti questi anni ho toccato con
mano i devastanti effetti del mancato accesso ai farmaci essenziali da parte delle
popolazioni dei paesi del sud del mondo:
si muore di malaria, tubercolosi, AIDS,
malattie infettive respiratorie ed intestinali a causa di sistemi sanitari precari ma
anche per i costi proibitivi dei farmaci,
inaccessibili per gente che ha un salario
medio, quando c’è, di 60 euro al mese. Ecco qualche storia di successi basati sulla
collaborazione tra colleghi ed amici.
Da
* Alberto Piubello è un medico di Verona. Da sei anni è coordinatore tecnico del Servizio Diocesano
della Sanità di Douala, Camerun. In questo contesto ha promosso la riabilitazione medica, strutturale e finanziaria dei centri sanitari nella periferia
della città, sviluppando il programma di farmaci
essenziali e i progetti di controllo della malaria,
TBC, AIDS, ipertensione e diabete. È specializzato
in formazione nel campo della sanità pubblica. Ha
conseguito il Master in Sanità Internazionale, Medicina Tropicale e AIDS presso l’Università Autonoma di Barcellona (Spagna), di cui è docente di
Medicina del territorio nel tropico.
qualche tempo si stanno moltiplicando le
pressioni da parte dell’opinione pubblica e di vari organismi attivi nel campo della solidarietà, sui
governi, sull’Organizzazione Mondiale del Commercio e sulle multinazionali farmaceutiche, le
cui strategie di mercato poggiano sulla sofferenza di milioni di persone, la cui unica colpa è
quella di non entrare nelle logiche di mercato.
Sarebbe facile (e più che giustificato!) scaricare
la rabbia dopo aver assistito alla morte di tanti
amici: vorrei invece raccontare una storia meravigliosa che è il frutto di un’amicizia con delle
persone che ho avuto il privilegio di incontrare;
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il lettore giudicherà alla fine se questa è retorica
o verità...
Ho iniziato a lavorare in un piccolo dispensario
in stato di semi-abbandono e gravato da 25.000
euro di debiti con i fornitori, lo stato ed i dipendenti.
Il dispensario dei paesi tropicali è il centro di medicina di base che prevede servizi di visita medica, piccola chirurgia, laboratorio parassitologico, farmacia per la distribuzione dei farmaci
essenziali (quando disponibili), vaccinazioni e,
ove possibile, maternità.
La crisi economica iniziata in Camerun nel
1991 a causa della svalutazione della moneta
locale del 50% ha causato una perdita del potere d’acquisto delle famiglie e le spese per l’alimentazione sono scese del 30% tra il 1983 ed
il 1993; l’interesse sul debito estero ha fatto il
resto e la spesa sanitaria pro-capite all’anno
dello stato è di 3 $.
La conseguenza è che le prestazioni sanitarie
sono a carico totale del cittadino che spesso non
La crisi economica
può pagare ed è coniniziata in Camerun
dannato a morire.
nel 1991 a causa
Se poi consideriamo che
della svalutazione
la promessa fatta all’
della moneta locale
ONU di destinare lo
del 50% ha causato
0,7% del PIL dei paesi
una perdita del
ricchi a progetti di svipotere d’acquisto
luppo è stata disattesa in
delle famiglie e le
modo clamoroso, tranne
spese per
4 eccezioni di paesi del
nord Europa, il quadro è l’alimentazione sono
scese del 30% tra il
completo.
1983 ed il 1993.
Le conseguenze di questa situazione, oltre che
sui malati, si facevano sentire sulle infrastrutture sanitarie inadeguate ed insufficienti, sul personale in diminuzione, demotivato per le condizioni economiche e la mancanza di formazione, sulla mancanza di risorse finanziarie per la
sanità e quindi su prestazioni di salute di basso
livello ed inaccessibili alla maggior parte della
popolazione.
Foto: Romano Siciliani
Ragazzi normodotati giocano sulle sedie a rotelle presso
l’arcivescovado di Douala
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Compriamo delle
moto e formiamo
degli agenti di salute
comunitari che
vadano a casa
dei pazienti a
somministrare
la terapia...
Semplice e geniale.
Per rispondere a questo stato di
cose abbiamo organizzato un circuito di rifornimento di farmaci
essenziali in Europa con costi accessibili: una volta scaduto il brevetto il prezzo cala in maniera importante. Così abbiamo reso disponibili per la gente gli strumenti per combattere le principali patologie a
costi accessibili; la visita medica è gratuita, le
prestazioni di laboratorio e la piccola chirurgia si
vendono a prezzo di costo, mentre i farmaci
vengono venduti con un beneficio del 20% che
permette al sistema di autofinanziarsi mantenendo prezzi di vendita media dell’ordine di 2,7
euro per visita (dai pochi centesimi per trattamento di una malaria in un bambino ai costi superiori della terapia delle malattie croniche).
Il sistema si è esteso in altri due centri, situati nei
quartieri più poveri della città ed ha attirato l’interesse delle cooperazioni estere che hanno finanziato la costruzione di altri due dispensari
con maternità ed attualmente 4 dei 5 distretti sanitari della città sono serviti dai nostri centri con
un volume totale di attività annuali di 230.000
visite mediche, 23.000 visite prenatali, 25.000
vaccinazioni, 5.000 parti e 1.000 interventi di piccola chirurgia che equivalgono al 30% delle attività sanitarie primarie della città.
Attualmente tutti i 5 centri si autofinanziano, pagano i salari del personale (aumentati del 40% in
5 anni), ammortizzano le costruzioni ed il materiale tecnico, versano regolarmente le imposte e
realizzano un capitale finale che viene reinvestito nello sviluppo delle attività; il 5% viene destinato all’aiuto a malati indigenti.
Parallelamente si sono realizzati lavori di ristrutturazione dei centri grazie all’opera di giovani
locali.
Ho conosciuto Joseph in un dispensario e dopo
che si era offerto di riparare una finestra, ha
messo in piedi una squadra di 14 ragazzi con cui
ha ristrutturato due centri e costruito altri due. Viste le sue notevoli capacità e grazie all’aiuto dei miei excompagni di università, costituitisi
in associazione, abbiamo ottenuto
una borsa di studio per una scuola
di manutenzione ospedaliera dell’OMS, che Joseph ha brillantemente terminato ed ora si appresta a costituire una
delle prime imprese del genere in Camerun.
La cronica carenza di medici mi ha spinto, in seguito, a formare degli infermieri locali: li ho incontrati nelle situazioni più varie, come pazienti, al bar, durante delle feste... Adesso sono 130
e grazie ad un programma di formazione continuo sono in grado di trattare le patologie correnti e di far funzionare i programmi di controllo delle malattie a maggior incidenza.
Poco fa parlavo della storia di un’amicizia: ecco
alcuni esempi.
Una sera, a casa di un infermiere, un’osservazione: «Dottore, vedo che il tasso di ricaduta dei
bambini con malaria trattati con solo chinino è
molto alto. Ho letto che i macrolidi hanno una
lenta ma prolungata azione antimalarica.
Perché non proviamo?»
Oggi il tasso di guarigione dei bambini con malaria a 28 giorni è dell’89,6% e stiamo iniziando
un programma di fabbricazione e distribuzione
di zanzariere.
Una sera mi chiama disperato il padre di un ragazzo che vomitava sangue: Georges, 22 anni,
aveva la tubercolosi ed il padre piangeva perché la terapia costava 4 salari mensili e lui non
poteva pagarli. Non riuscivo più a dormire arrovellandomi per trovare una soluzione e maledicendo l’ingiustizia di un mondo che non riconosce il diritto alla vita di un giovane di 22 anni.
Alcuni giorni dopo, viene Dieudonné, un altro
giovane che avevo conosciuto da poco e che
avevo preso a lavorare nel servizio di amministrazione: le sue idee brillanti avevano permes-
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Foto: Archivio CVS
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so una riduzione dei costi per i pazienti del 25%
in un anno. «Senti Alberto, ho un’idea: compriamo i farmaci anti-TBC e li rivendiamo sotto costo aumentando di pochi centesimi i prezzi di
altri farmaci per malattie acute; così un gran numero di pazienti spenderanno pochi soldi in più
per pochi giorni e finanzieranno i trattamenti
della tubercolosi. In Africa siamo abituati ad
aiutare le persone in difficoltà e la gente sarà
d’accordo».
Ecco l’idea straordinaria! Oggi Georges è guarito, è diventato infermiere e si prepara ad assumere la direzione di un programma che al prezzo di 8 euro per sei mesi ha salvato la vita a
1.000 persone in 3 anni.
Il problema pendente era il fatto di far venire i
pazienti ogni giorno ai centri di salute per realizzare il trattamento direttamente osservato e
proposto dall’OMS, che tuttavia comporta notevoli costi economici per i pazienti: ecco dunque
l’idea di Elvire. Compriamo delle moto e formiamo degli agenti di salute comunitari che vadano a casa dei pazienti a somministrare la terapia... Semplice e geniale. Elvire ha inoltre realizzato un programma di attenzione ai bambini
orfani in due quartieri prima che un attacco di
malaria cerebrale ce la portasse via.
Potrei ancora parlare di un’altro amico morto di
AIDS, che prima di morire mi ha chiesto di far
qualcosa per le persone nella sua situazione.
Il suo desiderio ha fruttato un programma di assistenza domiciliare per le persone affette dalla
malattia ed un programma di prevenzione della trasmissione materno-fetale grazie all’uso di
un antiretrovirale fabbricato in India e dal costo
di 1 euro a trattamento.
Dopo 6 anni di lavoro, disponiamo di 5 centri
moderni e funzionanti
grazie al lavoro di giovani
Ho conosciuto
camerunesi che lavorano
Joseph in un
con entusiasmo e dedi- dispensario e dopo
zione per il loro paese; io che si era offerto di
sarei l’unico “straniero” di riparare una finestra,
pelle bianca ma i miei
ha messo in piedi
amici mi dicono che il
una squadra di 14
mio sangue è africano ed
ragazzi con cui ha
io sono onorato di creristrutturato due
derci perché questa gente
centri e costruito
mi ha rubato il cuore...
altri due.
Non è solo sentimento:
questo progetto è finito
sotto gli occhi delle cooperazioni olandese, tedesca, spagnola, di Medici senza Frontiere Svizzera, della Croce Rossa Internazionale come
modello di sviluppo integrato, continuo ed autofinanziato.
Ho sempre creduto che la vera forza di un uomo
sia credere ai suoi sogni e battersi per realizzarli, come dice Dominique Lapierre nel suo libro
Mille Soli, e gli amici che ho incontrato in Camerun ed un po’ ovunque nel mondo mi confermano che è vero. A Douala, quando ci ritroviamo con i miei giovani davanti ad un pesce
alla brace, una birra fresca e della musica trascinante, ci divertiamo e diciamo che abbiamo realizzato un sogno che nessuna multinazionale è
in grado di spegnere.
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