sesto articolo - Parrocchia San Benedetto Abate
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sesto articolo - Parrocchia San Benedetto Abate
Musica e Parole: La Giovinezza tra le righe delle canzoni di Piergiuseppe Cannata Galante Francesca Di Pasquale Giuseppe Sassetti La giovinezza: se volessimo sfogliare questo libro ci accorgeremmo delle sue pagine infinite, piene di mille e più emozioni, sogni, dolori… un libro che comunque nella vita viene sfogliato e assaporato solamente nel ricordo, nei tanti “io sarò diventati per sempre io ero” quando il cielo della nostra gioventù, di sole a primavera va via via imbrunendosi afferrando per mano, stretto il suo autunno. Dunque sono sempre di più quei giovani che, pur camminando sotto l’immenso cielo del mattino, sono indifferenti e non lo guardano, anzi guardano giù, convinti che tutto sia eterno, che sia ancora fuori ad aspettarci quando avremo passato le notti in discoteca cercando “ lo sballo” più facile, l’unico che può anestetizzare la nostra noia, creata dal dolce far niente, solo allora ci accorgeremo che il nostro sole è giunto al tramonto e che non risorgerà… mai più. La canzone moderna come espressione poetica sviluppatasi nella seconda metà del secolo precedente, è una forma d’arte che diversi cantanti e cantautori hanno adottato per esprimere le loro emozioni, fonte di sogni e dolori all’orecchio di tutti… giovani in particolare: dolorose sono infatti le note e le parole scritte sul pentagramma di “Under the bridge” dei Red Hot Chili Peppers. Dove Anthony Kiedis ( cantante e leader del gruppo ) si racconta mettendosi a nudo, narrando come il gioco dello sballo del sabato sera sia diventato il suo problema di indipendenza alla droga. Non è facile restare indifferenti di fronte a queste parole: Sotto il ponte: A volte mi sento Come se non avessi una compagna Talvolta mi sento Come se il mio unico amico fosse La città in cui vivo La città degli angeli Sola come lo sono io Piangiamo insieme Guido per le sue strade Perché lei è la mia compagna Cammino per le sue colline Perché lei sa chi sono Lei vede le mie buone azioni E mi bacia forte Non mi preoccupo mai Che questa sia una bugia Non voglio più sentirmi Come mi sono sentito quel giorno Portami nel luogo che amo Accompagnami fin là È difficile credere che sono tutto solo Almeno ho il suo amore La città mi ama Sola come lo sono io Piangiamo insieme Non voglio più sentirmi Come mi sono sentito quel giorno Portami nel luogo che amo Accompagnami fin là Sotto il ponte giù in città È dove mi facevo Sotto il ponte giù in città Non ne avevo abbastanza Sotto il ponte giù in città Ho dimenticato il mio amore Sotto il ponte giù in città Ho sprecato la mia vita. Il brano si presenta con un intro di chitarra eseguita da Jonh Frusciante che in Under the bridge si impegna a regalare all’ascoltatore tutta la sua capacità di espressione musicale. Il brano è uno tra i più melodiosi della storia della band. Si presenta nel 1991 con l’album Blond Sugar Sex Magik che segna la consacrazione del Groove della band californiana, raggiungendo per la prima volta un’altissima radiofonicità a livello mondiale, dando così il via alla crescita e allo sviluppo di quella che sarebbe stata una delle più grandi band Rock degli anni novanta. La band californiana nasce nel 1983 e vede la sua formazione definitiva nel 1988, dopo la morte nello stesso anno del chitarrista Hillel Slovack per overdose e l’abbandono del batterista Jack Irons passato successivamente ai Pearl Jam (gruppo Grunge-Rock anni ’90), con Chad Smith alla batteria, Michael Balzary (Flea) al basso, John Frusciante alla chitarra (che avrebbe abbandonato la band nel ‘92, lasciando il posto a Dave Navarro ex Jane’s Addiction, per ritornarvi poi nel 1998) e infine Anthony Kiedis alla voce. Oltre all’esplosione mondiale di Californication (1999) che vende oltre tredici milioni di copie in tutto il mondo la loro discografia presenta: Red Hot Chili Peppers (1984), Freaky Styley (1985), Uplift Mofo Party Plan (1987), Mother’s Milk (1988), Blood Sugar Sex Magik (1991), One Hot Minute (1994), By the way (2002) Stadium Arcadium (2006). Se da una parte dell’emisfero Kiedis racconta la crudeltà delle strade sbagliate, nell’altro emisfero il cantantautore milanese Roberto Vecchioni racconta con tutta la sua capacità poetica come la vita del giovane può (e così dovrebbe un giorno realizzarsi) risolversi nei sogni, perciò anche se il tempo si sarà scordato dei nostri vent’anni possiamo sempre immortalarli nella nostra ambizione di poter cambiare, di poter seguire e infine raggiungere il nostro sogno ed essere finalmente consapevoli che “il tempo non si innamora due volte dello stesso uomo” e che la luce del giorno illuminerà il nostro viso solo per un tempo troppo limitato. A nove anni di distanza le parole, le frasi, i significati che il poeta Vecchioni scrive in “Sogna, ragazzo, sogna” risuonano dentro di noi freschi e sinceri come quando è avvenuta la loro composizione: E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte: io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro; stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento; copri l'amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello: a volte passa qualcuno, a volte c'è qualcuno che deve vederlo. Sogna, ragazzo, sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più; sogna, ragazzo, sogna, non lasciarlo solo contro questo mondo, non lasciarlo andare, sogna fino in fondo, fallo pure tu ... Sogna, ragazzo, sogna quando cala il vento ma non è finita, quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu; sogna, ragazzo, sogna, non cambiare un verso della tua canzone non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu ... Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre: perchè hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente; passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita: nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita. E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere; la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire Sogna, ragazzo. sogna, quando lei si volta, quando lei non torna. quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più: sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerà 1' amore, passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu. Sogna, ragazzo, sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria. tante volte tanti dentro questa storia: non vi conto più; sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania. manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu. Il brano mette in luce subito la grinta di Roberto Vecchioni che raggiunge vette melodiche e capacità di espressioni vocali che sono davvero la prova di tanta esperienza e maturità musicale e non solo… Alla voce si aggiungono con molta energia e rabbia anche le chitarre di Phil Palmen e Mauro Paoluzzi ( molte volte anche compositore insieme a Roberto Vecchioni ) accompagnati anche dalla grande tecnica ed esperienza del batterista Lele Melotti. Roberto Vecchioni nasce a Carate Brianza, Milano, nel 1943 laureato in lettere, pratica oltre all’attività musicale l’insegnamento di greco e latino nei licei classici, è insegnante di “Poesia in musica” all’università di Torino (2000-2003) all’università di Teramo (2004-2005) e all’università di Pavia (2006). Ha collaborato con altri grandi musicisti e cantautori tra cui Antonello Venditti, Tony Esposito, Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Angelo Branduardi e oltre all’album Samarcanda (1977), raramente ha incontrato grandi successi commerciali. Tra i suoi album riconosciamo: Parabola (1971), Elisir (1976), Bei tempi (1985), Per amore mio (1991), Blumum ( 1993), Il cielo capovolto (1995), El bandolero stanco (1997), Sogna ragazzo sogna (1999), Il lanciatore di coltelli (2002), Le ballate (2003), Rotary club of Malindy (2004), e infine Di rabbia e di stelle (2007). Ha inoltre pubblicato la raccolta di racconti “Viaggi del tempo immobile” (1996), i romanzi “Le parole non le portano le cicogne” (2000) e “Il libraio di Selinunte” (2004), la raccolta di fiabe “Diario di un Gatto con gli stivali” (2006) e infine ha pubblicato per la casa editrice Frassinelli la raccolta di poesie dal 1960 al 1964 “Di sogni e d’amore” (2007). Il mondo della musica e della canzone diventa molte volte il riflesso della vita vissuta da ogni uomo. Non è un caso, infatti, che abbiamo deciso di mettere a confronto questi due testi, come a confronto è messa la vita di tutti i giorni per ogni giovane. Nessuno ha mai detto che vivere sia cosa facile, ma con l’esempio di chi ha vissuto prima di noi e lo ha scritto per poterlo raccontare, tutto diventa più chiaro e, forse, tanti errori potrebbero essere evitati.