CD - Canzoni su Dio - Il Liceo “G. Cesare

Transcript

CD - Canzoni su Dio - Il Liceo “G. Cesare
I Testi
CD - Canzoni su Dio
Se tu sei cielo (A. Branduardi)
Num
.
Cantante
Titolo
Durata
1
Angelo Branduardi
Se tu sei cielo
03:18
2
Eugenio Finardi
Uno di noi
04:09
3
Pooh
Uomini soli
04:07
4
Franco Battiato
Lode all'Inviolato
03:14
5
Petra Magoni
Voglio un Dio
04:14
6
Antonella Ruggiero
Echi d'infinito
03:22
7
Fabrizio De Andrè
Il testamento di Tito
05:51
8
99 Posse
Tu lo chiami Dio
05:59
9
Giuni Russo
La Sua figura
03:47
10
O.R.O.
Padre nostro
04:43
11
Roberto Vecchioni
Le rose blu
04:27
→
Canzoni
a sfondo
biblico
12
Ivano Fossati
C'è tempo
04:33
13
Giuni Russo
La sposa
03:28
→
14
La 'fede' come intenso desiderare:
Roberto Vecchioni
Sogna, ragazzo, sogna
05:02
Se tu sei cielo
è a te che tornerò
e sul tuo seno
le ali piegherò...
Per il mio sonno sei notte
e sole al mattino
e tiepida pioggia
sulla terra che ho.
Se tu sei vento
vento di mare...
prima tempesta
e poi riparo.
Il tuo passo leggero
mi segue sulla via,
sei tu che cammini
sulla terra che ho.
Se tu sei tempo
con me tu passerai,
bella stagione,
profumo mi darai...
e vendemmia per noi
L'autunno che verrà,
poi le foglie cadranno
sulla terra che ho.
Ma tu sei cielo
e a te io tornerò
e del tuo seno
il nido mi farò...
sei la strada accogliente
che il mio passo sa già
e sei vento, sei tempo,
sei la terra che ho.
Uno di noi (E.Finardi)
E se Dio fosse uno di noi
Solo e perso come noi
E se Lui fosse qui
Seduto in fronte a te
Diresti sempre sì
O chiederesti:
"Perché mai ci hai messo qui
Con tutte queste illusioni
E tentazioni e delusioni
E, e, poi perché
E, se, se Dio c'é
E, se, e se c'é
E se Dio fosse uno di noi
Solo e perso come noi
Anche Lui con i Suoi guai
Nessuno che Lo chiama mai...
Io so cosa farei
Lo guarderei dritto negli occhi
E chiederei
Se c'era almeno una ragione
O se é una punizione
Oppure é stato solo un caso
O una disattenzione
E dai, se ci sei
E dai, come mai
E dai, se lo sai
E se Dio fosse Uno di noi
Solo e perso come noi
Anche Lui con i Suoi guai
Nessuno che Lo chiama mai
Solo per dire:"Come stai?"
E invece chiedono attenzioni
Di far miracoli e perdoni
Oppure dare assoluzioni
Nessuno che Lo chiama mai
Solo per dire:"Come stai?"
Uomini soli (Pooh)
L'incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopo-barba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l'ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell'immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po' cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l'amore.
Ci sono uomini soli per la sete d'avventura,
perché han studiato da prete o per vent'anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell'immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po' per loro,
e cambiare un po' per noi.
Ma Dio delle città
e dell'immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
Lode all'Inviolato (F. Battiato)
Ne abbiamo attraversate di tempeste
e quante prove antiche e dure
ed un aiuto chiaro da un'invisibile carezza
di un custode.
Degna é la vita di colui che é sveglio
ma ancor di più di chi diventa saggio
e alla Sua gioia poi si ricongiunge
sia Lode, Lode all'Inviolato.
E quanti personaggi inutili ho indossato
io e la mia persona quanti ne ha subiti
arido é l'inferno
sterile la sua via.
Quanti miracoli, disegni e ispirazioni...
E poi la sofferenza che ti rende cieco
nelle cadute c'é il perché della Sua Assenza
le nuvole non possono annientare il Sole
e lo sapeva bene Paganini
che il diavolo é mancino e subdolo
e suona il violino.
Voglio un Dio (P. Magoni)
Voglio un Dio
Uno che no non faccia miracoli
Ma che renda i miei giorni più magici
Si avvicini alle mie verità
Voglio un Dio
Ne ho bisogno per rendermi utile
Alimento per la solitudine
Voglio un Dio che lavori con me
Voglio un Dio
Come cibo alla fame dell'anima
Come voce che gli sbagli amplifica
Come luce per la cecità
Voglio un Dio
Che sia un'invenzione degli uomini
E che aiuti davvero i più umili
Voglio un Dio anche per chi non ce l'ha
Non ce la faccio più
Mi sento piccola
Non posso arrendermi
Tu puoi comprendermi
Non ce la faccio più
Mi sento piccola
Mi spezzo i tendini
Ti prego prendimi
Anche se non penso anche se non vedo
Anche se rimpiango anche se non credo
Anche se sto male anche se poi sbaglio
Anche se ora dormo spero in un risveglio
Anche se non penso anche se non vedo
Anche se rimpiango anche se non credo
Voglio un Dio
Più lo cerco e mi perdo nei vicoli
Più lo voglio e capisco i miei limiti
Lo consiglio anche a chi non ce l'ha
Voglio un Dio
Uno che dia più spazio ai discepoli
Sostituisca i miei impegni manchevoli
Faccia lui quel che non faccio io
Voglio un Dio
Che si impegni a proteggere i deboli
Che corregga gli aspetti piacevoli
Partoriti dalla società
Non ce la faccio più
Mi sento piccola
Non posso arrendermi
Tu puoi comprendermi
Non ce la faccio più
Mi sento piccola
Mi spezzo i tendini
Ti prego prendimi
Anche se non penso anche se non vedo
Anche se rimpiango anche se non credo
Anche se sto male anche se poi sbaglio
Anche se ora dormo spero in un risveglio
Anche se non penso anche se non vedo
Anche se non piango anche se non credo
Voglio un Dio
Che non muoia fra lotte politiche
Che risorga cambiando le regole
E se ha tempo che passi di qua.
Ma che sorpresa
Cantando può nascere una rosa
Anche dal fango
Nei deserti più assolati
O negli eterni inverni
Ma che sorpresa
Una rosa
Ma che sorpresa
Io vivo di accenti, di presentimenti
Profumi che sento nell'aria
E vivo di slanci, di moti profondi
Fugaci momenti di gloria
E nel silenzio del mondo
Io sento echi di infinito
Restami accanto nel tempo
Non c'è più bella cosa che ci unisca
Nella fortuna o nelle tempeste del destino
Restami accanto per sempre
Restami accanto
Io vivo di accenti, di presentimenti
Profumi che sento nell'aria
E vivo di slanci, di moti profondi
Fugaci momenti di gloria
E nel silenzio del mondo
Io sento echi di infinito
E vivo di slanci, di moti profondi
Fugaci momenti di gloria
E nel silenzio del mondo
Io sento echi di infinito.
Echi d'infinito (A. Ruggiero)
Il testamento di Tito (F. De Andrè)
Che notte chiara
Che stelle
Tutto è più dolce dopo un temporale
Dopo i giorni del pianto
Adesso si apre il cuore
"Non avrai altro Dio all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato,
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano,
davvero lo nominai invano.
Onora il padre, onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quanto a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Il quinto dice non devi rubare
e forse io l'ho rispettato
vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato:
ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami
così sarai uomo di fede:
Poi la voglia svanisce e il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore:
ma non ho creato dolore.
Il settimo dice non ammazzare
se del cielo vuoi essere degno.
Guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno:
guardate la fine di quel nazzareno
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazzareno
e un ladro non muore di meno.
Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino,
e scordano sempre il perdono:
ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Non desiderare la roba degli altri
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.
Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore".
Tu lo chiami Dio (99 Posse)
Tu lo chiamo dio ma io non lo conosco
nunn'è n'amico d'o mio e lo trovo un po' losco
dio deve essere importante perché in lui è concentrato
il senso sacro dell'impero creato
dio deve essere importante ma attenzione attenzione
non parlerò di dio con chi sostiene una religione
tu lo chiamo dio ma io non lo conosco
vive in cielo il tuo dio e noi siamo in un fosso
il mio dio non giustifica le contraddizioni
lui si schiera e combatte, non rimanda al domani
lui non deve incarnare le mie aspirazioni
lui mangia con me procediamo a tentoni
Ho visto troppo persone morire soltanto
in nome de padrie et filio et spirito santo
mille generazioni martoriate dal dubbio
torturate con calcolo è peccato è peccato
ho visto donne combattere battaglie inumane
violentate nell'intimo e chiamate puttane
mille generazioni martoriate dal dubbio
torturate con calcolo è peccato è peccato
ho visto vite distrutte nel sorriso di un prete
calmo e rassicurante nel parlarmi di fede
mille generazioni è peccato è peccato
e lui calmo sorride nel chiostro maiolicato
Tu lo chiamo dio ma io non lo conosco
la mia spiritualità non si esprime nel culto
il mio dio non vive in cielo non sa neanche volare
se ho bisogno di lui non lo devo pregare
non divide le acque non moltiplica i pani
il mio dio è la mia pancia e muove lei le mani
La Sua figura (G. Russo)
L’estate appassisce silenziosa
Foglie dorate gocciolano giù
Apro le braccia al suo declinare stanco
E lascia la tua luce in me
Stelle cadenti incrociano i pensieri
I desideri scivolano giù
Mettimi come segno sul tuo cuore
Ho bisogno di te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Baciami con la bocca dell’amore
Raccoglimi dalla terra come un fiore
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Tu mi conosci non puoi dubitare
Fra mille affanni non sono andata via
Rimani qui al mio fianco sfiorandomi la mano
E lascio la mia vita a te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Musica silenziosa è l’aurora
Solitudine che ristora e che innamora
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Mi manca la presenza della sua figura
Padre nostro (O.R.O. Onde Radio Ovest)
Quando sei venuto giù
Questo mondo non capì,
ti coprirono di spine
In un lontano venerdì
Molti risero di te
E di chi ti accompagnò
Ma il potere di ogni Re
La tua parola cancellò
Tra l’amore e la pietà
Questa certa verità
È rimasta dentro l’anima con noi
Ora guardaci se puoi
E ricordati di noi...
Dove sei stanotte tu?
Se la gente adesso va
In un mare non più blu
Per elemosine in città
Dove sei adesso tu?
Se nel buio di una via
C’è chi vende e c’è chi compra
Il niente che ti porta via
Devi dirci dove sei
Perché vivere vorrei
Quanto male si è fermato adesso qui
Dove sei finito?
Mentre qui combattono
Mentre tutti scappano
Mentre qui calpestano
La dignità degli uomini
Tu dicci come vivere
Dove sei stanotte che
queste lunghe malattie
han lasciato cicatrici
grandi come quelle tue?
Dove sei ritorna qui
perché il debole non sia
una vittima lasciata sola
al freddo per la via
devi dirci dove sei
perché dirtelo vorrei
che la vita non è facile per noi
come siamo soli
Mentre qui combattono
Mentre tutti scappano
Mentre qui calpestano
La dignità degli uomini
Tu dicci cosa scegliere
Dove sei stanotte io ti cercherò
(dove sei?)
dove sei se non ci sei io non ci sto
dove sei adesso tu?
dove sei stanotte tu?
dove sei che questa luce adesso
non ritorna più
devi dirci dove sei
perché vivere vorrei
e la vita non è facile per noi
siamo tutti soli
mentre qui combattono
mentre tutti scappano
mentre qui calpestano
la dignità degli uomini
dove sei adesso tu?
dove sei stanotte tu?
dove sei che questa luce
deve accendere
e non spegnere mai più!
Le rose blu (R. Vecchioni)
io ti darò.
Vedi,
darti la vita in cambio
sarebbe troppo facile,
tanto la vita è tua
e quando ti gira
la puoi riprendere;
io,
posso darti chi sono,
sono stato o chi sarò,
per quello che sai,
e quello che io so.
Io ti darò
tutti i giorni che ho alzato
i pugni al cielo
e ti ho pregato, Signore,
bestemmiandoti perchè non ti vedevo,
e ti darò
la dolcezza infinita di mia madre,
di mia madre finita al volo
nel silenzio di un passero che cade,
e ti darò la gioia delle notti
passate con il cuore in gola,
quando riuscivo finalmente
a far ridere e piangere una parola...
Io ti darò
tutto quello che ho sgnato,
tutto quello che ho cantato,
tutto quello che ho perduto,
tutto quello che ho vissuto,
tutto quello che vivrò,
e ti darò
ogni alba, ogni tramonto
il suo viso in quel momento
il silenzio della sera
e mio padre che tornava
io ti darò.
Io ti darò
il mio primo giorno a scuola
l’aquilone che volava
il suo bacio che iniziava
il suo bacio che moriva
io ti darò,
e ancora sai,
le vigilie di Natale
quando bigi e ti va male,
le risate degli amici,
gli anni, quelli più felici
Vedi,
darti solo lavita
sarebbe troppo facile
perché la vita è niente
senza quello che hai da vivere;
e allora,
fà che non l’abbia vissuta
neanche un po’,
per quello che tu sai,
e quello che io so.
Fà che io sia un vigliacco e un assassino,
un anonimo cretino,
una pianta, un verme, un fiato
dentro un flauto che è sfiatato
e così sarò,
così sarò,
non avrò mai visto il mare
non avrò fatto l’amore,
scritto niente sui miei fogli,
visto nascere i miei figli
che non avrò.
Dimenticherò
quante volte ho creduto
e ho amato, sai,
come se non avessi amato mai,
mi perderò
in una notte d’estate
che non ci sono più stelle,
in una notte di pioggia sottile
che non potrà bagnare la mia pelle,
e non saprò sentire la bellezza
che ti mette nel cuore la poesia
perchè questa vita adesso, quella vita
non è più la mia.
Ma tu dammi in cambio le sue rose blu
fagliele rifiorire le sue rose blu
Tu ridagli indietro
le sue rose blu.
C'è tempo (I. Fossati)
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.
C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.
C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.
C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.
È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.
Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.
C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.
C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.
Dimmi anima mia come nascere dal niente
Se non ho che te resta con me
Dimmi anima mia come nascere dal niente
Se non ho che te resta con me
Dimmi anima mia il segreto dell’amante
Dell’amante che resta con me.
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.
E ti diranno parole rosse come il sangue,
nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte
io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.
La sposa (G. Russo)
Sei cresciuta come un cedro del Libano
Come un cipresso sui monti dell’Ermon
Come un ulivo maestoso in pianura
Sei cresciuta come un platano
Come palma in Engaddi
E le rose in Gerico
E rigogliosa come lampo di fuoco
Fuoco che mi inebria
Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei
Dimmi anima mia dimmi dove si nasconde
Dov’è l’acqua che disseterà me
Dimmi anima mia il segreto dell’amante
Il segreto che ti lega a me.
Sei più dolce e bella del miele vergine
Ed è profumo il suono del suo nome
Come il sale in Engaddi
Sale come polvere
Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei
Dimmi anima mia la paura dell’amante
Dell’amante che in me cerca te
Sogna ragazzo sogna (R. Vecchioni)
Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non lasciarlo solo contro questo mondo
non lasciarlo andare sogna fino in fondo,
fallo pure te..
Sogna, ragazzo sogna
quando cade il vento ma non è finita
quando muore un uomo per la stessa vita
che sognavi tu
Sogna, ragazzo sogna
non cambiare un verso della tua canzone,
non lasciare un treno fermo alla stazione,
non fermarti tu...
Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
che attraversa i muri per farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l'amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu...
Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.