Dopo 30 anni decolla il Puc da un milione di metri cubi

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Dopo 30 anni decolla il Puc da un milione di metri cubi
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SULCIS IGLESIENTE
VENERDÌ 4 MARZO 2005
L'UNIONE SARDA
Carloforte. Una falsa partenza e, ora, il sì della Regione
Dopo 30 anni decolla il Puc
da un milione di metri cubi
Un tipico carruggio nel centro storico
Ora è veramente fatta. Dopo trent’anni
e una falsa partenza il nuovo Piano
urbanistico di Carloforte è al decollo.
Da Cagliari è arrivato il via libera definitivo e, ora, manca solo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della
Regione perché diventi, a tutti gli
effetti, "operativo".
Dopo circa 30 anni, conditi da polemiche al calor bianco e qualche amministrazione comunale colata a picco il
nuovo Puc, lo strumento che stabilisce
dove e come si potrà d’ora in poi
costruire sull’isola di San Pietro, è
legge. La giunta guidata dal sindaco
Marco Simeone è riuscita a vararlo in
neanche tre anni.
La notizia è arrivata ieri mattina in
Municipio, con una determina con la
quale il Comitato tecnico regionale per
l’urbanistica ha dato parere favorevole.
Il provvedimento risale alla fine di
gennaio. Ovviamente soddisfatto il
commento del primo cittadino: «I fatti
sono fatti, e le chiacchiere se le porta
via il vento, inutile dire che questo era
uno dei nostri obiettivi più importanti e
che, quindi, siamo tutti soddisfatti».
Dal canto suo, Walter Conte assessore all’Urbanistica, uno dei padri dello
strumento urbanistico appena approvato, aggiunge: «Era nei nostri auspici
[U. S.]
un iter così rapido, ma pensavamo ci
volesse più tempo; dopo decenni siamo
riusciti ad avere finalmente un nuovo
Piano; tra l’altro essendo stato varato
prima del decreto salva coste mette al
riparo la nostra isola dei rigidi vincoli
imposti dalla Regione». Un aspetto che
gli amministratori tengono a sottolineare perché, come spiega l’assessore
Conte «non poter costruire a 500 metri
dalla costa sarebbe stato un colpo
molto forte alla nostra economia».
L’approvazione del Puc è stata rapida
nonostante un intoppo, nei mesi scorsi.
I tecnici regionali avevano chiesto,
prima del "sì" definitivo, diversi chiarimenti. Si trattava di eliminare alcune
diciture dalle cartine presentate alla
Regione, di porre rimedio ad errori di
trascrizione nel regolamento e di indicare le nuove aree sottoposte a vincolo
archeologico. Era stato anche chiesto
che il ”Bricco Patella", dove si trova
una cava inattiva e che ora cade in
zona H (a tutela integrale), fosse classificato come zona industriale sino a
quando l’area non fosse stata completamente bonificata. Tutte queste precisazioni, "tradotte" con planimetrie e
cartine aggiornate erano state votate
dal Consiglio comunale di fine dicembre e poi inviate in Regione. Per illu-
strare il Puc è inevitabile il ricorso ai
numeri. L’isola di San Pietro ha una
superficie che si estende per oltre cinquemila ettari, 50 milioni di metri quadrati che per poco più del dieci per
cento (5 milioni e 400 mila metri quadrati), sono destinati ad iniziative turistiche. Le volumetrie sottratte alla
costa, circondata dalle zone ”h” a
tutela integrale, vengono trasferite
intorno all’abitato. Si tratta di circa
600 mila metri cubi residenziali ripartiti a Sud (Le Saline) e a Nord dell’abitato. Le volumetrie previste per gli
alberghi sono invece di 595 mila metri
cubi, spalmati in sei unità paesistiche
ambientali. Attualmente sono disponibili sull’isola di San Pietro circa 300
posti letto, che con il nuovo strumento
urbanistico potrebbero decuplicarsi.
Dunque, questione di giorni e il Puc
entrerà in vigore. Ma, a detta degli
amministratori comunali, quello che
sta per vedere la luce non sarà un
Piano "blindato". «Sarà uno strumento
flessibile al quale, a seconda delle esigenze della popolazione potremo
apportare della modifiche - ha spiegato
Walter Conte - ed alcune saranno già
votate nella prossima riunione del Consiglio».
MARIANO FROLDI
Carloforte. Condannato con la condizionale dal gup il gestore di una discoteca
Un anno e otto mesi per violenza alla sua ex
Colpevole di violenza sessuale sulla ex
fidanzata: Peter Paul Bernad, 50 anni
di San Candido, titolare della discoteca
Marlin a Carloforte, al termine del processo col rito abbreviato è stato condannato a un anno e otto mesi, con la
condizionale. Il gup di Cagliari
Massimo Deplano ha accolto parzialmente le richieste del pubblico ministero Andrea Massidda che aveva
chiesto tre anni. Dopo l’arringa dell’avvocato Massimo Delogu il giudice ha
pronunciato una pena meno severa.
La vicenda di cui si è discusso ieri
mattina al palazzo di giustizia di
Cagliari risale alla notte del 5 ottobre
2002. Bernard e la sua ex fidanzata
milanese (che si è costituita parte civile
con l’avvocato Miriam Campus) si
erano lasciati anche se la donna continuava a vivere in una dependance
della sua casa di Carloforte. Quella
notte la donna si era sentita male e
l’ex fidanzato aveva chiamato un suo
amico medico. Era seguita una cena.
La prima lite sarebbe avvenuta nel
corso di una telefonata della donna
con un uomo di Milano: la discussione
si sarebbe conclusa con l'esplicito
invito a lasciare la casa. Evidentemente i toni erano piuttosto elevati visto
che il milanese, dall'altro capo del filo,
si era allarmato al punto da telefonare
ai carabinieri. Così, nel cuore della
notte i militari avevano bussato alla
porta di Bernard ma, in quell'occasione, la donna non aveva parlato di violenze sessuali. Si era però recata alla
guardia medica e aveva rifiutato il suggerimento dei medici: il ricovero per
accertamenti all'ospedale Sirai di Carbonia. La donna si era sentita una
seconda volta per telefono con l'amico
milanese e gli aveva raccontato della
violenza sessuale. Il milanese il giorno
dopo si era precipitato a Carloforte
dove l'amica gli aveva confermato il
racconto fatto al telefono la sera
prima. Tre giorni dopo aveva presentato querela contro l'ex fidanzato con
l'accusa di violenza sessuale. Bernard
respinge tutte le accuse. Ha deciso di
farsi giudicare col rito abbreviato a
una sola condizione: sentire in aula
alcuni testimoni. Nella scorsa udienza
il giudice ha convocato i testimoni
indicati dall’imputato e, dopo averli
sentiti, ha rinviato a ieri mattina per la
discussione. Il pm Massidda ha concluso la requisitoria sollecitando tre anni
di carcere, l’avvocato di pare civile
Campus ha insistito sulla colpevolezza
di Bernard, quindi l’avvocato Delogu
ha ricostruito in altro modo i fatti.
Dopo una breve camera di consiglio il
gup ha condannato Bernard.
Il Tribunale di Cagliari
[U. S.]
SCALASETTAS
SSANT’ANTIOCOS
SSANT’ANTIOCOS
L’ex consigliere Cabboi:
«Sono solo insinuazioni»
Stand della solidarietà
del Consiglio dei ragazzi
Il ministro Beppe Pisanu
invia la Protezione civile
«Non ho mai concordato la
mia deposizione con nessuno e chi lo afferma, una
volta esaminati gli atti,
sarà perseguito nelle sedi
opportune». Si difende così
Piero Cabboi, l’ex consigliere comunale di Carbonia, nei confronti del quale
il giudice del Tribunale ha
disposto l’altro ieri la trasmissione degli atti alla
Procura della Repubblica
ipotizzando il reato di falsa
testimonianza. Decisione
nata dalle accuse mossegli
da alcuni testimoni della
parte lesa nel processo.
Cabboi è, infatti, teste nel
procedimento che vede imputato di invasione di terreno privato Marco Vigo,
52 anni di Calasetta. Durante l’ultimo dibattimento, due testimoni dell’accusa hanno sostenuto di aver
sentito Piero Cabboi combinare con l’imputato parte della deposizione. Ciò
sarebbe avvenuto – hanno
affermato – nel corso di
una precedente udienza.
Parole che hanno indotto il
giudice a disporre la trasmissione degli atti nei
confronti del testimone
dandone immediata comunicazione al pm. «Smentisco categoricamente queste insinuazioni – replica
invece Cabboi – non ho
mai concordato le mie dichiarazioni con Vigo tre
mesi fa e neppure l’altro
giorno e quando saranno
esaminati tutti gli atti ogni
dichiarazione lesiva verso
il sottoscritto sarà perseguita». L’ex consigliere sta,
dunque, preannunciando
la presentazione di una
querela per calunnia. (a. s.)
“Un acquisto per un sorri- umana, non si sono però
so”. Con questo slogan il persi d’animo. Riproporconsiglio comunale dei ra- ranno la vendita domenica
gazzi di Sant’Antioco, gui- prossima in occasione del
dato dal baby sindaco Mat- mercatino dell’usato e del
tia Canè, ha proposto do- fai da te. La speranza è
menica scorsa, in uno stand quella di incrementare ultesistemato in Piazza Umber- riormente il gruzzolo delle
to, un mercatino di solida- offerte da mandare a tanti
rietà. Il ricavato sarà devo- sfortunati coetanei. Questa
luto ai bambini e
è la seconda
alle famiglie del
esperienza di soliSud-est asiatico
darietà del baby
vittime dello Tsuconsiglio comunami. Purtroppo
nale. Nel periodo
la giornata fredda
di Natale un’altra
non ha consentito
vendita della solibuoni affari. Baby
darietà ha consindaco e baby
sentito di acquiconsiglieri, che
stare dei regali
sono assistiti dalche saranno conl’assessorato alle
segnati nei prospolitiche sociali
simi giorni ai
del Comune e dalbambini che si
la cooperativa sotrovano ricoverati
ciale Dimensione Lo stand [T. S.]
in ospedale. (t. s.)
Sarà la protezione civile
ad occuparsi del pericolo
di crolli nel centro storico.
Ieri mattina sulla vicenda
il sindaco Eusebio Baghino
ha avuto un lungo colloquio telefonico con il ministro dell’Interno Beppe Pisanu e con il capo della
Protezione Civile Guido
Bertolaso. «La situazione è
molto più grave di ciò che
appare - ha sottolineato il
sindaco - l’allagamento
delle grotte sottostanti le
abitazioni è solo una concausa che va ad aggiungersi ad una serie di problemi che si sono già determinati nel corso degli
anni e che rischiano di
cancellare la parte più antica del paese». Per garantire la sicurezza è stata
emessa immediatamente
l’ordinanza di sgombero e
transennamento
della
piazza ma il rischio di
crollo adesso è particolarmente evidente in abitazioni e locali commerciali.
Un rischio che, come ha
spiegato Baghino al ministro Pisanu, potrebbe coinvolgere tutta la zona, ricca
di un gran numero di ipogei e grotte. Guido Bertolaso ha annunciato l’arrivo a
Sant’Antioco dei dei tecnici della Protezione civile
per i prossimi giorni.
Avranno il compito di valutare la situazione e definire l’eventuale programma di intervento per salvare il centro storico. Soddisfazione è stata espressa
dal sindaco in una nota
stampa, nella quale per
l’impegno della Protezione
civile ad un immediato intervento. (t. s.)
Porto Pino
[U. S.]
SANT’ANNA ARRESI
Motovedetta
[U. S.]
SANT’ANTIOCO
Il sindaco: Finanza,
linee volanti operazione
da interrare in laguna
«Subito un intervento dell’assessorato regionale
all’Industria per il risanamento ambientale di Porto
Pino e la salvaguardia dei
posti di lavoro a rischio».
Non ha dubbi Paolo Dessì,
il sindaco di Sant’Anna
Arresi. Alla richiesta di un
intervento da parte dei
lavoratori della Mazzoni,
un’impresa che si occupa
di installazioni telefoniche
nell’Isola e nel Sulcis Iglesiente, ha risposto sollecitando l’intervento della
Regione. Non solo, ne ha
approfittato per riportare
l’attenzione su un problema già sollevato poche settimane fa: l’assenza a
Sant’Anna Arresi di una
linea Adsl, utile per la trasmissione veloce dei dati.
«Siamo venuti conoscenza, in virtù della vertenza
aperta dai lavoratori della
Mazzoni, – ha spiegato
Dessì – di una diversa
destinazione delle somme a
suo tempo stanziate dalla
Regione per il risanamento
ambientale di Porto Pino».
In questo caso il riferimento è ai fondi destinati all’eliminazione di antiestetiche
e obsolete linee telefoniche
aeree che, da Candiani,
Porto Pineto e Corrumanciu, attraversano l’intera
località. Da qui l’invito
della Rsu della Mazzoni che
ha chiamato a raccolta le
amministrazioni comunali
interessate dal problema:
Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Calasetta e Carloforte. Un appello dovuto alle
preoccupazioni dei lavoratori (che si occupano dell’interramento di cavi aerei
nelle località turistiche) per
la difficile situazione che si
sarebbe venuta a creare in
seguito al blocco degli investimenti da parte della
Telecom. In pareccchi
rischiano, infatti la cassa
integrazione.
«L’esecuzione dei lavori
di interramento delle linee
telefoniche a Porto Pino, su
oltre 50 ettari di area
sottoposta a rigidi vincoli
naturalistici, – commenta il
sindaco – sarebbe un
ulteriore passo in avanti
verso la salvaguardia e la
valorizzazione di una delle
località turistiche tra le più
frequentate del Sulcis». Un
motivo più che valido per
spingere l’amministrazione
comunale di Sant’Anna
Arresi a scendere al fianco
dei lavoratori della Mazzoni
e chiedere l’urgente
intervento dell’assessorato
regionale all’Industria. «Per
il bene di Porto Pino –
conclude Dessì - e per
salvare i posti di lavoro a
rischio». (m. lo.)
Bertavelli, ricci e bombole
sub sotto sequestro. Sono il
frutto di diverse operazioni
di controllo nel golfo di
Palmas e nella laguna di
Sant’Antioco effettuate
dalle sezioni marittime
della Guardia di Finanza e
della Forestale. L’intensificazione delle operazioni
di controllo sono iniziate
alcune settimane fa. Il
sindaco di Sant’Antioco
Eusebio Baghino, sollecitato dai pescatori che lamentavano razzie e distruzione
di piccoli attrezzi da pesca
da pescherecci che utilizzano lo strascico sotto costa,
aveva invitato le autorità
marittime a incrementare il
controllo nel golfo di
Palmas e nella laguna. Così
gli agenti hanno organizzato una serie di operazioni
coordinate per stroncare gli
abusi che oltre a danneggiare gli altri pescatori provocano anche danni
all’ambiente marino.
I controlli, che continueranno anche nelle prossime
settimane, hanno portato,
ad opera della Squadra
navale della Finanza, a
diversi sequestri di attrezzatura e di pescato. Inoltre
sono stati redatti sette
verbali ad altrettanti pescatori ai quali è stata contestata una sanzione
amministrativa.
Sono finiti sotto sequestro, così, 25 Bertavelli utilizzati per la cattura delle
anguille, quattro gangami,
due gruppi di bombole
usate da pescatori subacquei e un quintale di ricci
raccolti davanti alla spiaggia di Is Pruinis.
In quel tratto di mare,
che si trova nei pressi del
depuratore fognario, è
interdetta la raccolta di
ricci e frutti di mare per
effetto di un’ordinanza del
sindaco. L’ultima operazione è stata effettuata
martedì scorso della
sezione mare delle guardie
forestali. Guidati dal
comandante Franco Collu,
a bordo della motovedetta,
gli agenti hanno fermato
nel golfo di Palmas alcuni
pescatori sequestrando tre
gangami. Le reti del piccolo
strascico, attrezzo proibito
ma usato specialmente
sotto costa, sono state
sequestrate. Ai pescatori,
inoltre, è stato elevato un
verbale che prevede il
pagamento di una sanzione
amministrativa di 1.050
euro. Il giorno prima,
invece, ad agire erano stati
gli uomini della Squadra
navale della Finanza che
hanno operato all’interno
della laguna.
TITO SIDDI