glossario dei termini
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GLOSSARIO DEI TERMINI PERCORSO FORMATIVO“SPINTA“ Moduli 1,2,3,4,5,6 Teleconferenze settembre-ottobre 2005 a cura di Annamaria Annicchiarico Marilena Minarelli Patrizia Andreani GLOSSARIO Analisi di mercato Esame delle caratteristiche presenti e future di un’economia o di una società, fatto allo scopo di individuare le migliori opportunità d’investimento, o il miglior modo per mettere sul mercato le risorse disponibili. Analisi di settore Analisi dell’insieme dei venditori che operano su prodotti caratterizzati da un elevato livello di sostituibilità Aspetti economico-finanziari dell'attività di impresa Una delle prime questioni importanti da chiarire nell'affrontare la pianificazione o la gestione di una organizzazione, è la distinzione tra l'aspetto economico e quello finanziario di tutte le operazioni che costituiscono (o costituiranno, se siamo in una situazione di previsione) l'attività dell’ente, sia esso profit che non profit. Ogni fatto aziendale (la vendita di un prodotto o servizio, la realizzazione di una fase di produzione, l'acquisto di un macchinario o di una materia prima, l'utilizzo di una risorsa umana per un dato periodo di tempo etc) comporta il verificarsi di un fatto economico e un fatto finanziario allo stesso tempo: Questi due aspetti diversi (economico da un lato e finanziario dall'altro) di uno stesso fatto aziendale vanno analizzati separatamente. Un esempio potrà chiarire le idee: supponiamo di acquistare della materia prima da utilizzare in produzione nel mese di febbraio, di utilizzarla nello stesso mese per realizzare il prodotto, di vendere il prodotto ottenuto nello stesso mese di febbraio, di pagare il fornitore della materia prima nel mese di aprile. Nel caso in cui volessimo prendere in considerazione l'aspetto economico del fatto aziendale "acquisto di materia prima", al fine di analizzare il rendimento economico dell'impresa nel mese di febbraio, andremo ad includere nel conteggio dei costi di febbraio anche il valore relativo all'acquisto del nostro esempio. Se però vogliamo valutare l'aspetto finanziario della nostra impresa nel mese di febbraio (vale a dire quali e quante sono state le entrate e le uscite di denaro in quel mese) non ci occuperemo della uscita finanziaria relativa a questa operazione di acquisto, per il semplice fatto che sappiamo che quel fornitore lo dobbiamo pagare in aprile. Viceversa quando avremo la necessità di conteggiare uscite ed entrate del mese di aprile dovremo anche considerare questa uscita per effettuare un conteggio corretto. In sostanza quindi ciò che ci aiuta a comprendere bene la differenza tra l'aspetto economico e quello finanziario nell'attività di impresa è principalmente il fattore tempo: uno stesso fatto aziendale (acquisto) produce un costo (aspetto economico) nel momento o nel periodo di tempo in cui quell'acquisto viene effettuato (cioè utilizzato nell'impresa), mentre può produrre una uscita (aspetto finanziario) o nello stesso periodo di tempo o in un periodo di tempo diverso (precedente o successivo). Aspetto economico dell'impresa: è quello che viene considerato tramite l'analisi dei costi e dei ricavi di un dato periodo limitato (definito) di tempo. Quando vengono utilizzati quindi termini come "costo" e "ricavo" si fa sempre riferimento all'aspetto economico, quindi non ci si preoccupa del fatto se i costi sono stati pagati e quando, o se i ricavi sono stati incassati e quando. Fare un conteggio economico vuole dire considerare tutti i ricavi (valorizzazione delle vendite) e tutti i costi (valorizzazione degli acquisti) che si sono verificati in un dato periodo di tempo: questa differenza costituirà un utile (guadagno) se i ricavi sono superiori ai costi, mentre costituirà una perdita nel caso opposto. Le parole chiave che identificano l'aspetto economico sono pertanto COSTI e RICAVI. 2 Aspetto finanziario dell'impresa: è quello che fa riferimento ai flussi di entrata o crediti ed ai flussi in uscita o debiti. Utilizziamo un esempio: il costo sostenuto nel mese di aprile per la prestazione di un lavoratore occasionale, potrebbe avere la sua manifestazione finanziaria (uscita) due mesi dopo, in giugno quindi, se abbiamo stabilito questo nel rapporto contrattuale con il fornitore. Occupandoci di verificare e controllare la dinamica finanziaria della nostra impresa nel mese di aprile, non ci occuperemo pertanto di questa uscita (perchè in aprile non si è verificata); viceversa dovremo includerla nel conteggio delle entrate e delle uscite del mese di giugno. E' evidente a questo punto che nel periodo di tempo che intercorre tra il verificarsi del costo (aprile) e il verificarsi della relativa uscita finanziaria (giugno) esiste una esposizione finanziaria futura dell'impresa che viene chiamata debito. Sintetizzando quindi, in tutti i casi in cui l'aspetto economico e quello finanziario non avvengono nello stesso periodo di tempo (vendo il prodotto oggi e ricevo l'entrata oggi stesso; compro la materia prima oggi e la pago –uscita- oggi stesso) si realizza questo tipo di percorso: ricavo, credito (fino a quando il cliente non mi paga), entrata quando il cliente mi paga; oppure: costo, debito (fino a quando non pago il fornitore), uscita quando effettuo il pagamento. Pertanto le parole chiave che si riferiscono all'aspetto finanziario sono: DEBITO E USCITA, CREDITO E ENTRATA. Aspetto patrimoniale dell'impresa: è quello che fa riferimento alla struttura del capitale (o patrimonio) dell'impresa. Patrimonio aziendale: con questo termine si intendono i mezzi necessari per l'attività economica cui l'impresa si dedica. Esempio: STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO Denaro Crediti Rimanenze Mobili Fabbricati Debiti verso banche Debiti verso fornitori Debiti verso terzi Capitale del socio/i Barriere all’entrata Insieme di condizioni che limitano le possibilità di accesso ad un settore specifico a seguito dei maggiori costi che il potenziale nuovo entrante dovrebbe sostenere Benchmark Indicatore, misura, parametro di riferimento in base al quale un'azienda valuta le proprie prestazioni relativamente a prodotti, servizi, processi aziendali.. Beni di consumo Sono quelli acquisiti dagli utenti finali per uso personale Beni industriali Sono quelli acquisiti da singoli o imprese e sottoposti ad una ulteriore lavorazione Bilancio d'esercizio: 3 i due prospetti contabili che insieme alla nota integrativa al bilancio (che è un allegato esplicativo dei numeri), compongono quest'ultimo, sono chiamati rispettivamente il conto economico e lo stato patrimoniale. Il primo (conto economico) è quel prospetto che riepiloga tutti i costi e i ricavi e serve a determinare analiticamente l'utile d'esercizio (quando i ricavi sono maggiori dei costi) o la perdita d'esercizio (quando i costi superano i ricavi). Il risultato del conto economico (utile o perdita) va aggiunto allo stato patrimoniale in quanto è ricchezza prodotta (nel caso di utile) o consumata (in caso di perdita) dall'impresa. Il secondo (stato patrimoniale), è quel prospetto che riepiloga i flussi finanziari di un determinato periodo (mette in evidenza la composizione del patrimonio negli elementi che lo costituiscono ( casse e banche, attive o passive) posizioni creditorie e debitorie ( crediti = attivo, debiti =passivo) Bisogno Tensione orientata ad individuare una soluzione concreta per ricostruire un equilibrio compromesso da una situazione di mancanza percepita dal soggetto Budget: è uno schema di previsione dei costi - ricavi e delle entrate - uscite che si stima che si verificheranno in un dato periodo di tempo e in date condizioni. L'utilità dello strumento risiede nel fatto che pianifica tutta l'attività aziendale. Budget economico: sintesi delle previsioni relative a: quanto vendere di ogni prodotto o servizio, a quale prezzo di vendita, sostenendo quali costi variabili o diretti di produzione/realizzazione, sostenendo determinati costi fissi o indiretti, e quindi prevedendo di realizzare un certo utile o perdita. Budget finanziario: sintesi delle previsioni relative a: quando, sulla base dei costi e dei ricavi indicati in un budget economico, si verificheranno le relative uscite ed entrate monetarie. B2B Acronimo di Business to Business. Con la sigla B2B si identificano tutte quelle iniziative tese ad integrare le attività commerciali di un'azienda con quella dei propri clienti o dei propri fornitori, dove però il cliente non sia anche il consumatore finale del bene o del servizio venduti ma sia un partner attraverso il quale si raggiungono, appunto, i consumatori finali. In quei settori dove il canale distributivo è tipicamente indiretto (cioè dove il produttore non vende direttamente al consumatore finale), un approccio di tipo B2B può risultare molto utile a rendere più efficiente il processo di acquisto. B2C Acronimo di Business to Consumer. Identifica tutte quelle iniziative tese a raggiungere il consumatore finale dei beni o dei servizi venduti. Catena del valore Modello che disaggrega l'impresa nelle sue attività principali, allo scopo di comprendere se e in quale misura esse concorrono a determinare dei vantaggi competitivi. Il termine "catena" fa riferimento ad una serie di attività tra loro legate da interdipendenze sequenziali (cioè da rapporti di input-output, come gli anelli di una catena), ma tecnologicamente distinte. Il termine "valore" fa invece riferimento al valore creato a favore dei clienti, che a sua volta determina la posizione competitiva dell'impresa. La catena del valore visualizza il valore totale creato dall'impresa distinguendo le attività generatrici del valore ed il margine di profitto. 4 Ciclo di vita del prodotto Modello che descrive l’andamento delle vendite di un prodotto e il relativo posizionamento nel corso del tempo. Le fasi di base sono quattro: introduzione, crescita, maturità, declino. Ad ogni fase corrisponde un diverso impegno di marketing e comunicazione Committente E’ il cliente in un contesto contrattuale (dalla norma UNI EN ISO 8402). Commodity Prodotto generico che, per sua natura, mal si distingue agli occhi dei possibili consumatori, da quelli della concorrenza. Per questi prodotti il prezzo ha un’importanza prevalente rispetto alle altre variabili del marketing mix Concorrenza Imprese che si contendono su un mercato i clienti potenziali Consuntivo: è uno schema riepilogativo relativo ad un dato periodo di tempo degli aspetti economici, finanziari e patrimoniali dell'impresa Costi: sono una quantificazione economico-monetaria dei fattori della produzione. Questi ultimi sono i mezzi ed il lavoro necessari per poter realizzare il prodotto/servizio (i costi sono quindi quantità monetarie escluse di IVA). Principali TIPOLOGIE DI COSTI - Costo delle materie prime: si definiscono materie prime i beni utilizzati dall'impresa nella produzione/erogazione e tramite essa trasformate per ottenere il prodotto finito. - Costi figurativi: sono quei costi di gestione non sostenuti direttamente ma presuppongono l'utilizzo di fattori necessari allo svolgimento dell'attività dell'impresa. Ad esempio il caso in cui il lavoro si svolgesse in locali di proprietà propria o di terzi che ne danno uso gratuito. Anche la remunerazione del lavoro dell'imprenditore/trice è un costo figurativo che va calcolato e considerato nella determinazione del prezzo di vendita. - Costi fissi: alcuni costi aziendali si definiscono fissi quando non variano o variano poco significativamente al variare dei volumi di produzione. Ad esempio i costi annuali per il commercialista o per l'affitto, non aumentano proporzionalmente all'aumentare della quantità prodotta o erogata dei nostri prodotti. Essi sono quindi sempre gli stessi sia che l'impresa produca molto o poco. - Costi pluriennali o investimenti: sono quei costi sostenuti per l'acquisto dei mezzi e servizi necessari all'impresa e utilizzati per più di un esercizio (anno) . Gli investimenti possono suddividersi in investimenti in beni reali (acquisti ad esempio di macchinari, mobili, attrezzature) utilizzati per l'attività dell'impresa per più anni ed investimenti finanziari (ad esempio BOT, azioni ecc.) Il passaggio da un costo pluriennale ad un costo annuale è fatto tramite la determinazione degli ammortamenti e la necessaria stima del numero di anni di presumibile utilizzo. - Ammortamento: il costo complessivo dei singoli investimenti deve essere suddiviso per il numero di anni in cui ipotizziamo di utilizzarli nella produzione/erogazione. La quota di costo annuale che deriva dalla suddetta operazione si definisce quota di ammortamento e rappresenta il valore di utilizzo del bene nell'anno, o in altri termini il valore che il bene perde nell'anno a causa dell'usura fisica e tecnologica (obsolescenza). Anni di vita utile degli investimenti: sono gli anni per i quali ipotizziamo con attendibilità di utilizzare gli investimenti fatti. Questa durata può variare in relazione all'uso che è fatto degli stessi. Un'impresa del settore informatico penserà di utilizzare il computer per un numero di anni minore 5 rispetto a quelli che un'impresa di restauro pensa di utilizzare il suo. In altre parole per ogni investimento, prevedere il numero di anni di vita utile significa rispondere alle seguenti domande: 1. Il bene è soggetto ad usura fisica naturale? Cioè per il fatto che il tempo passa e a prescindere dall'utilizzo che se ne fa in impresa ad un certo punto sarà così usurato da doverlo cambiare? Se la risposta è si occorre prevedere in quanti anni ciò accadrà, se la risposta è no si passa alla domanda successiva. 2. Il bene è soggetto ad usura da utilizzo? Cioè, ipotizzando l'utilizzo che se ne farà nell'impresa, ad un certo punto sarà così usurato da doverlo cambiare? Se la risposta è si occorre prevedere in quanti anni ciò accadrà, se la risposta è no si passa alla domanda successiva. 3. Il bene è soggetto ad usura o deperimento tecnologico (obsolescenza)? Cioè, anche se non si usura per il suo utilizzo nell'attività di impresa, ad un certo punto sarà talmente superato tecnologicamente da costringere l'imprenditore ad acquistare il bene aggiornato, pena l'inefficienza della gestione aziendale: occorre quindi prevedere in quanti anni ciò accadrà. A questo punto la previsione del numero di anni di vita utile di ogni singolo investimento sarà data dal numero di anni minore derivante dalle risposte alle domande viste sopra. La scelta del numero minore di anni rispetto ai 3 criteri visti sopra, è giustificato dal fatto che determinare gli ammortamenti significa determinare un costo in via preventiva: questo significa che se il costo previsto si rivela poi a posteriori troppo alto, avremo redditività migliori di quelle che avevamo pianificato; nel caso opposto avremo redditività peggiori di quelle pianificate. Costi variabili (diretti): sono i costi sostenuti per l'acquisto dei mezzi necessari alla produzione o erogazione che aumentano in modo proporzionale alla quantità di prodotto/servizio erogato. - costo delle materie prime - costo del lavoro è variabile o diretto quando è costituito da tempo dedicato alla produzione/realizzazione. Il costo del lavoro è fisso o indiretto quando è relativo all'attività commerciale o amministrativa. Costo del lavoro imprenditoriale: Si può procedere a questa quantificazione partendo dal costo orario o dal costo mensile o dal costo annuo del lavoro di ogni imprenditore. In ogni caso il criterio è quello del valore di mercato, vale a dire il costo aziendale di un dipendente sul mercato del lavoro con lo stesso livello professionale di competenze. Costo per funzione: In questo caso non importa se un costo è relativo al personale dipendente o all'acquisto di beni fisici o di servizi, quello che importa è per quale motivo, per quale funzione aziendale, per quale scopo viene sostenuto. Esempi: Costo del lavoro per l'attività amministrativa Costo del lavoro per l'attività commerciale Costo orario del lavoro: nel costo orario del lavoro dipendente, sono inclusi l'irpef, i contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro, la quota di 13ma e 14ma quando prevista e la quota di trattamento di fine rapporto maturata, le ferie. Nel caso delle collaborazioni coordinate e continuative, il costo che va rilevato da parte dell'impresa utilizzatrice è quello al lordo della ritenuta RPEF e della quota previdenziale a carico dell'impresa. Nel calcolo del costo orario dell'imprenditore bisogna fare riferimento a remunerazioni lorde percepite in mansioni analoghe. 6 Contratto d’opera Si ha quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente (Art. 2222 C.C.). Desiderio E’ anche il terzo step del modello AIDA (attenzione, interesse, desiderio, azione) teorizzato negli anni ’70 per il funzionamento della comunicazione Differenziazione Strategia competitiva finalizzata alla definizione di un insieme di differenze significative in grado di rendere distinguibile per l'acquirente l'offerta dell'impresa rispetto a quelle dei concorrenti. Può manifestarsi dovunque lungo la catena del valore. Distribuzione Elemento del marketing mix che consiste in attività svolte per rendere il prodotto/servizio finito a disposizione del consumatore. Domanda Insieme degli acquisti effettuati in un mercato Domanda primaria La domanda totale per tutte le marche di un certo prodotto o servizio Domanda secondaria o selettiva La domanda per la propria marca di prodotto o servizio Domanda potenziale o totale di mercato Volume totale che verrebbe acquistato da un determinato segmento di consumatori in una data area geografica in un dato intervallo di tempo quando ulteriori sforzi di marketing non determinano ulteriori aumenti della domanda (è anche detta Potenziale di mercato) Entrate: quantificazione monetaria di quella che l'impresa incassa dalla vendita (l'IVA è quindi inclusa) dei propri prodotti/servizi Fasi di lavorazione: l'intero processo di produzione del prodotto o di erogazione del servizio può, in alcuni casi, essere suddiviso in alcuni sotto processi la linea di demarcazione di ciascuno dei quali corrisponde ad uno "stato di avanzamento" del prodotto/servizio. Esempio: nella fornitura di pacchetti software esiste la fase di analisi, quella di progettazione, quella di installazione e quella di verifica (o di test) Fattore produttivo: il capitale, la materia prima ed il lavoro sono fattori della produzione in quanto rappresentano ciò che è necessario nel processo di produzione dei prodotti.(aspetto economico). Flussi Informativi: esempio di flusso informativo semplice relativo alla produzione su commessa azienda manifatturiera (Norcen Industries) 7 Redigere le offerte Compilare il foglio commessa Verificare i bisogni di materie prime e disponibilità delle attrezzature Ordinare/preparar e Mat. Prime e attr. Programmazi one delle esempio di flusso informativo semplice relativo alla produzione di tipo standard in un’azienda manifatturiera se no Ordinazi di Ricezion e e i Prototipazione Verifica se sì Produzione ecc. Focalizzazione Strategia competitiva basata sulla scelta di un’area ristretta di competizione all’interno di un settore; chi si focalizza sceglie un segmento o un gruppo di segmenti nel settore ed adatta la propria strategia per servirli ad esclusione di altri. Formula imprenditoriale Coerenza degli elementi (prodotto, mercato, organizzazione) che sono alla base della strategia imprenditoriale. Gap Divario Identità L'insieme dei caratteri peculiari che rendono un'organizzazione diversa da qualsiasi altra: l' origine, la storia, i valori, i prodotti e servizi offerti, le competenze, le capacità, le reti di relazioni. Impresa Attività economica organizzata in vista della produzione e dello scambio di beni e servizi al fine di conseguire un reddito. Imprenditore È imprenditore (imprenditrice) chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi (art. 2082 C.C.). Leadership di costo Strategia competitiva con la quale un’impresa si propone di diventare il produttore a più basso costo nel proprio settore. Il vantaggio di costo è la capacità di offrire prezzi più bassi per benefici equivalenti. Macroambiente Insieme di variabili che compongono l’ambiente esterno, influenzano il microambiente e agiscono sulle organizzazioni fornendo opportunità o provocando minacce. Sono sei gruppi e rappresentano l’ambiente demografico, l’ambiente economico, l’ambiente fisico, l’ambiente tecnologico , l’ambiente politico e l’ambiente culturale 8 Mappe di posizionamento Strumento utilizzato nelle ricerche sul consumatore ed i suoi stili di acquisto o sul posizionarsi dei prodotti sul mercato : la mappa mostra il suddividersi o l’aggregarsi Margini: si definiscono margini lordi i risultati intermedi che si ottengono sottraendo ai ricavi alcuni costi ma non tutti: se ad esempio al prezzo di vendita (ricavo) di un prodotto o servizio sottraiamo soltanto i costi diretti del servizio stesso, la differenza ottenuta è un margine lordo, in questo caso definito primo margine. Se a questo punto per ipotesi andassimo a sottrarre ancora a questo margine il costo commerciale sostenuto per la vendita del prodotto otterremmo un secondo margine che indica la redditività del prodotto una volta coperti anche i costi commerciali. Ogni impresa calcola tanti margini a seconda dei suoi bisogni di analisi della redditività. Marketing Attività dell'impresa volta a ottimizzare tutti i fattori che permettono di migliorare la commercializzazione di merci o servizi offerti, mediante la creazione, l'individuazione e lo stimolo dei bisogni dei consumatori/clienti, associata alla proposta di prodotti o servizi idonei per il soddisfacimento dei loro bisogni. Altra definizione è: Analisi, organizzazione, pianificazione e controllo delle risorse, delle politiche e delle attività dell’impresa destinate a soddisfare le necessità, i desideri e le aspettative di determinati gruppi di consumatori, conseguendone un profitto o altro vantaggio di diversa natura Marketing indifferenziato L’impresa non tiene conto delle differenze rilevate fra i segmenti di mercato ed entra sul mercato con un’unica offerta; strategia adottata quando le differenze non sono rilevanti o se l’interesse per il prodotto trascende bisogni e desideri degli specifici segmenti. Marketing differenziato Strategia di marketing che ha per oggetto vari segmenti di mercato e studia interventi commerciali ad hoc mediante un opportuno marketing mix; l’impresa entra sul mercato con prodotti differenziati per ogni segmento individuato Marketing concentrato Strategia di marketing per la quale ci si concentra su un solo segmento accuratamente selezionato, è efficace soprattutto quando le risorse dell’impresa sono limitate e l’impresa mira ad ottenere una quota elevata in un piccolo mercato. Marketing mix L’insieme degli strumenti o leve di marketing che costituiscono una strategia di marketing: prezzo, prodotto, distribuzione, promozione. Mercato Nel senso più ampio, la sfera (non necessariamente un luogo fisico) in cui si incontrano coloro che offrono merci e/o servizi e coloro che ne fanno richiesta. In linguaggio economico si intende più propriamente il pubblico dei potenziali clienti. Mercati Vari gruppi di clienti Microambiente Insieme dei soggetti che interagiscono strettamente con l’azienda e ne influenzano l’operato 9 Missione E' la ragione d'essere di una qualsiasi organizzazione; è ciò che essa sceglie di fare per essere visibile all’esterno e per soddisfare i bisogni dei suoi utenti/clienti. Essa esprime, in modo sintetico, le ragioni essenziali per cui l’impresa esiste e quali obiettivi generali vuole raggiungere. Perdita: in un intervallo di tempo prestabilito, l'impresa è in perdita se i ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti o dall'erogazione dei servizi non hanno coperto i costi totali che l'azienda ha necessariamente sostenuto per produrli /fornirli . Pianificazione Processo decisionale anticipatorio finalizzato ad adottare scelte e comportamenti interdipendenti. E’ un insieme di aspettative che non possono essere raggiunte per evoluzione spontanea, ma in base ad un preciso piano di intervento. Posizionamento Collocazione che un’azienda decide di darsi nel mercato e che dovrebbe coincidere con la posizione che il prodotto o la marca occupano nella mente del consumatore. Preventivo: calcolo formalizzato dei prezzi da applicare ad un determinato cliente per la fornitura di un determinato prodotto/servizio. Processo: il termine significa sviluppo successivo di fasi ( leggi sopra) che si compiono per conseguire un determinato fine ( o output). Analizzare i processi secondo lo schema dei flussi informativi consente di porre in atto un sistema di organizzazione, gestione, pianificazione e controllo,altrimenti impossibile. Prodotto Tutto ciò che può essere offerto ad un mercato per l’acquisizione, l’uso e il consumo e che è in grado di soddisfare un bisogno o un desiderio del consumatore Produzione su commessa: è un tipo di produzione eseguita su richiesta del cliente, con l'eventuale fornitura da parte dell'azienda della progettazione. Si tratta di prodotti /servizi spesso sostanzialmente differenti gli uni dagli altri. Solo al termine della commessa, che può avere durata anche pluriennale, si possono conoscere con certezza e precisione i costi effettivamente sostenuti. Per tale ragione è opportuno per le imprese caratterizzate da questo tipo di produzione/erogazione, procedere secondo queste analisi: fare a preventivo considerazioni dei costi diretti ed i relativi margini, e considerazioni circa la disponibilità di risorse umane, tempi e materie prime calcolare periodicamente i costi corrispondenti all'avanzamento della commessa fare un'analisi a consuntivo (analisi a fine commessa dei costi reali sostenuti e quindi dei margini reali ottenuti, incluse le considerazioni sugli aspetti organizzativi della commessa) Produzione standard o di serie: in questo concetto rientrano tutti quei prodotti o servizi che, per quanto personalizzati, possono essere ricondotti ad uno schema comune di omogeneità per quanto riguarda le risorse impiegate, 10 per quanto riguarda le fasi di svolgimento e realizzazione degli stessi e quindi verosimilmente anche dell'organizzazione della produzione. Punto di pareggio (o equilibrio economico o BEP): L'equilibrio economico viene raggiunto quando i ricavi totali eguagliano i costi totali, e che questi sono a loro volta somma dei costi variabili e dei costi fissi. I costi totali si pongono quindi in correlazione con le quantità vendute: - i ricavi: - i costi - il risultato economico emergente dal confronto ricavi-costi. Si osservi il grafico del Punto di Pareggio (o diagramma della redditività): i ad Are e util ri ca vi Valore economico - Lire Euro GRAFICO DEL PUNTO DI PAREGGIO (O DIAGRAMMA DELLA REDDITIVITA’) v sti o c i bil a i ar Costi totali PUNTO DI PAREGGIO i ad Are dita pe r costi fissi quantità prodotte 11 Il diagramma della redditività ricompone gli effetti dei comportamenti dei costi e dei ricavi. I costi totali e i ricavi sono messi congiuntamente in correlazione con le quantità dei prodotti. Si noti che fino ad un certo punto i ricavi sono inferiori ai costi totali, determinando per le quantità corrispondenti, una perdita complessiva. Solo al raggiungimento di un certo punto (punto di pareggio o break-even point) i ricavi eguagliano i costi totali. Occorrerà realizzare almeno i volumi corrispondenti a quel punto per evitare di incorrere in perdite . Fino a quel punto i costi fissi non vengono assorbiti dal differenziale ricavi-costi variabili. E' però solo con volumi di produzionevendita superiori a quel punto di pareggio che l'impresa può avere la copertura dei costi fissi oltre al conseguimento di un certo livello di utile. Quota di mercato Percentuale delle vendite di un'impresa sul totale delle vendite del settore di mercato cui l'azienda appartiene. Redditività: capacità di un'impresa di produrre reddito. Per redditività positiva s'intende capacità di realizzare utile e quindi ricchezza per effetto della gestione ( RICAVI maggiori dei COSTI = UTILE) . Per r. negativa invece s'intende il conseguimento di un risultato economico negativo (RICAVI minori dei COSTI = PERDITA). Ricavi: si definiscono ricavi i prezzi dei prodotti/ servizi moltiplicati per la quantità di prodotto/servizio venduto derivanti dall'attività economica prevalente dell'impresa. Si esclude da essi l'importo dell'IVA. Ricerca di Mercato Indagine volta al reperimento di dati primari necessari alla formulazione di strategie Time Report: schema di rilevazione delle ore di lavoro, suddivise per scopo di attività (o funzione). Scambio Una delle modalità con cui ottenere un prodotto desiderato Segmentazione del mercato Processo di selezione che porta al frazionamento di un vasto mercato di consumatori in segmenti, ovvero -gruppi di clienti che possiedono una percezione simile di un bisogno, delle sue caratteristiche e delle motivazioni che a questi si accompagnano, diversa da quella degli altri gruppi di clienti, che li porta a sviluppare un comportamento omogeneo nella soluzione del problema rappresentato dal bisogno. In sintesi suddivisione della popolazione in gruppi omogenei per quanto riguarda i comportamenti di acquisto Servizio: È un prodotto che consiste in attività o benefici e che viene offerto in vendita. I servizi sono intangibili e non comportano la proprietà di alcunchè Soddisfazione 12 Situazione in cui si viene a trovare il cliente che ha effettuato l’acquisto, di un bene materiale o di un servizio, che risponde completamente alle sue esigenze e ai suoi bisogni o aspettative Specialty Prodotto specialistico ben distinto da quelli della concorrenza Stakeholder Tutti quei soggetti che hanno un interesse nei confronti di un'organizzazione e che con il loro comportamento possono influenzarne l'attività. Strategia Si intendono le caratteristiche fondamentali dell’interazione che l’impresa stabilisce con il suo ambiente (Schendel). E’ il modello adottato di ricerca del successo (reddituale, competitivo e sociale) e che ne definisce l’identità in relazione al suo ambiente. Combinazione di azioni e mezzi mirata al raggiungimento di risultati e obiettivi di medio lungo periodo Tattica Insieme di azioni, scelte e comportamenti a breve, finalizzati al raggiungimento di traguardi coerenti con una strategia Transazione Consiste nel passaggio di valori fra due parti Uscite: quantificazione monetaria di quello che l'impresa spende (l'IVA è quindi inclusa) per pagare i mezzi e servizi necessari alla produzione /erogazione. Utile: in un intervallo di tempo stabilito, una organizzazione ha realizzato utile se i ricavi ottenuti in quell' intervallo di tempo sono maggiori dei costi sostenuti per ottenere quei ricavi. In questo caso l'organizzazione ha generato ricchezza economica. alore Differenza fra i benefici che derivano dall’acquisizione di un prodotto o servizio e i relativi costi necessari a venirne in possesso Vantaggio competitivo Consiste nell’individuare gli elementi sui quali si formano le preferenze dei clienti e nel riuscire a caratterizzare la propria offerta in modo che sia da questi percepita e valutata positivamente. E’ la capacità di ottenere in maniera continuativa una redditività superiore rispetto ai concorrenti (Porter). Punto di forza dell’azienda. Può essere la leadership di costo, la differenziazione della propria offerta o la capacità di produrre prodotti di qualità elevata Vision Indica lo stato futuro desiderato del business e costituisce la differenza che un’organizzazione e le persone che la costituiscono vogliono portare nel mondo (risponde alla domanda che cosa l’azienda realizzerà nel futuro) 13 ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Altri termini in: http://www.zerodelta.it/gloss_az/index.php http://www.geminieuropaconsulenza.com http://www.fizz.it/strumenti/glossario/index.htm http://www.finanze.it/comunicare/macroscopio/glossari.htm http://www.performancetrading.it/Glossario/Ai.htm Alcune definizione sono tratte da: - Kotler e altri “Principi di marketing” ISEDI - “Dizionario dei termini di Marketing e Pubblicità” ediz. Italia Oggi 14