Dossier WWF L`orso
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Dossier WWF L`orso
WWF Svizzera Piazza Stazione 35, cp 6500 Bellinzona 091/8206000 Dossier WWF Offerte: CP 80-470-3 L’orso Habitat L’orso bruno vive in tutto l’emisfero settentrionale. In America prende il nome di «grizzly», in Alaska viene chiamato «kodjak». In Europa gli orsi vivono in diverse aree molto distanti tra di loro. Solo in poche regioni tuttavia sono rimaste popolazioni di una buona consistenza, in particolare in Scandinavia, nei Carpazi e nei Balcani. Gli orsi bruni sono animali strettamente legati al bosco; essi prediligono le aree montane coperte da estese foreste. Per il letargo gli orsi hanno bisogno di grotte o cavità in ripidi versanti rocciosi. Per garantire agli orsi una sufficiente quantità di cibo, i boschi devono avere un ricco sottobosco, in modo da offrire una buona varietà di piante alimentari, e deve ospitare un sufficiente numero di animali da predare. Comportamento Gli orsi tra di loro Gli orsi bruni sono animali solitari, i maschi e le femmine si incontrano solo per l’accoppiamento. L’estensione dei territori dipende dalla disponibilità alimentare – un singolo orso ha bisogno più o meno di un’area di 100 km2! Gli orsi non difendono i loro territori con particolare accanimento. Succede così che i territori si possono sovrapporre. Normalmente però gli orsi preferiscono evitarsi, soprattutto le femmine con i piccoli preferiscono stare alla larga dai maschi. Durante l’inverno gli orsi bruni che vivono nelle regioni fredde cadono in letargo. Trascorrono l’inverno in caverne e per mantenersi in vita durante il letargo consumano le loro riserve di grasso. La temperatura corporea cala di circa 4° C e il cuore batte ad un ritmo tre volte inferiore rispetto all’estate. Così gli orsi hanno bisogno di meno energia. Identikit L’orso bruno fa parte dei grandi orsi. I suoi parenti sono l’orso bianco, l’orso malese, l’orso tibetano o dal collare, l’orso labiato, l’orso dagli occhiali, l’orso nero americano e il panda gigante. Gli orsi bruni di maggiori dimensioni vivono in Alasca, con la sottospecie nota come «grizzly». In piedi questi orsi sono alti fino a 3 m e pesano fino a 700 kg. Rispetto a questi giganti, l’orso bruno delle Alpi è un piccolo orso, alto 2 m e del peso di circa 180 kg. Le femmine sono ben più piccole dei maschi e raggiungono al massimo i 150 kg. Nel mondo vivono oggi più o meno 200.000 orsi bruni. In Europa ce ne sono 50.000, la maggior parte dei quali vive in Romania. Nelle Alpi se ne contano attualmente 38 Gli orsi bruni sono dotati di un notevole scatto, possono infatti raggiungere i 50 km all’ora! Ma riescono a mantenere questa velocità solo per brevi tratti e questo avviene solo nelle battaglie per il controllo del territorio e nella caccia. In natura gli orsi bruni possono vivere fino a circa 20 anni. Gli orsi bruni hanno un olfatto molo sviluppato e un buon udito. La vista è invece mediocre. Miti L’orso delle caverne era il più grande orso che sia mai esistito sulla Terra. Gli uomini delle caverne circa 40.000 anni fa lo veneravano e lo cacciavano. Incisioni rupestri dell’Età della pietra in Francia e in Spagna lo testimoniano ancora oggi. Quando l’orso delle caverne si estinse circa 10.000 anni prima di Cristo, il culto di cui era fatto oggetto si trasferì agli orsi bruni. Ancora oggi sono presenti forme di culto per gli orsi (adorazione cerimoniale, rituali). I popoli di cacciatori nordici sotterrano le ossa di un orso dopo averlo cacciato e essersene cibati. Così l’orso può ritornare al mondo. L’orso è la divinità del bosco e, presso alcuni popoli, addirittura il re degli animali. Nelle fiabe e nel teatro l’orso compare sempre anche da noi come «Meister Petz» – perlopiù come compagnone un po’ brontolone, ma in fondo buono di cuore. Ricerca del cibo Gli orsi bruni sono onnivori; tre quarti del loro cibo è costituito da bacche, frutti e piante erbacee. Mangiano tutto quello che capita davanti al loro naso. Ogni tanto catturano un topo, anche le uova di uccelli sono benvenute, e se trovano la carcassa di un animale, ecco servita anche la carne. Talvolta gli orsi saccheggiano gli alveari e divorano i favi pieni di miele e le larve delle api. Anche le pecore non sono sempre al sicuro dagli orsi, che tuttavia sono cacciatori piuttosto impacciati e mediamente catturano solo una pecora all’anno. Al risveglio dal letargo invernale, gli orsi bruni non riprendono subito a mangiare in abbondanza, perché ci vuole un po’ di tempo prima che la digestione riprenda a pieno regime. Durante la primavera l’orso continua perciò a perdere peso. D’estate i pasti diventano già più abbondanti, più o meno 10 kg al giorno. Ma è l’autunno la stagione delle grandi abbuffate. Ogni giorno aumenta di mezzo chilo. Questo è molto importante, perché deve mettere su riserve di grasso per il letargo. Accoppiamento e allevamento dei piccoli Gli orsi bruni si accoppiano all’inizio dell’estate, tra maggio e luglio. Gli orsacchiotti vengono al mondo dopo una gestazione di circa 6 mesi. Ogni cucciolata è composta da 2-3 piccoli. L’orsa partorisce nella grotta in cui trascorre il letargo; qui, in pieno inverno, gli orsacchiotti nascono e vengono allattati nella più totale oscurità. In primavera mamma orsa abbandona la tana e i giovani orsacchiotti esplorano curiosi i dintorni, senza però allontanarsi troppo dalla madre. L’orsa ha il suo bel da fare per mantenere il controllo della situazione. Nonostante tutte le attenzioni mediamente la metà dei piccoli orsi muore durante il primo anno di vita. Gli orsacchiotti hanno molto da imparare. Per due anni mamma orsa insegna loro come comportarsi in caso di pericolo, ad andare a caccia e a procurarsi il cibo. Dopo questo periodo devono andarsene, cercarsi un proprio territorio e provvedere a sé stessi. L’orso bruno in Europa Nel XIX secolo gli orsi venivano considerati nemici degli uomini. Essi sono stati perciò sistematicamente cacciati e in molte regioni sono stati sterminati. In Svizzera l’ultimo orso venne ucciso nel 1904 in Bassa Engadina. In Svizzera l’orso è protetto dal 1962. Per il momento non sono previste reintroduzioni. Ma l’orso potrebbe tornare da solo ad abitare i suoi vecchi territori. Negli anni ’80 un orso è entrato in Austria. Era un maschio. Nell’ambito di un programma di reintroduzione del WWF, è stata liberata una femmina nel suo territorio. Nel frattempo la nuova coppia ha avuto orsacchiotti, altri orsi sono immigrati e la popolazione è in crescita. Attualmente si contano tra gli 8 e i 14 esemplari. Chi vuole liberare orsi in una regione, deve considerare che gli orsi possono anche provocare danni: saccheggiano gli alveari, di tanto in tanto uccidono una pecora e rubano la frutta. per evitare che gli orsi si attirino l’odio della popolazione, occorre risarcire chi viene danneggiato. Gli orsi sono di solito molto schivi nei confronti degli uomini, ma possono anche aggredire se si sentono minacciati. Non bisogna perciò dare da mangiare agli orsi, altrimenti essi perdono il timore che provano verso l’uomo. Soprattutto in Nord America e nell’Europa dell’est, negli inverni più rigidi gli orsi si avvicinano ai centri abitati per cercare cibo tra i rifiuti. L’orso bruno e il WWF In Austria nel 1989 il WWF ha avviato un progetto per la reintroduzione di orsi, con l’obiettivo di dare compagni all’orso immigrato dalla Slovenia. Attualmente in Austria vivono una trentina di orsi. Sicuramente il WWF non libererà nessun orso in Svizzera. Ma il WWF Svizzera si impegna a fondo per rendere possibile il ritorno spontaneo degli orsi e per dare loro una chance di sopravvivenza. Cibo e habitat adatti sono presenti a sufficienza anche nelle Alpi svizzere. Materiali del WWF WWF (1993). Rivista Panda 1/93: L’orso bruno. Fr. 3.-, n. d’ordine 3193. WWF Rivista Panda Club 5/2004 WWF Rivista Panda Club 1/2008 Paccalet, G & Paccalet, Y. (1996). Orsi, figli delle montagne. Animali a fumetti WWF / Zytglogge Verlag. Fr. 29.-, n. d’ordine. 1907. Lince, lupo e orso bruno. n. d’ordine. 1765.10 Libri AAVV. Collana Animali da vicino: L’orso. Un indole solitaria fra i ghiacci e nelle foreste, in letargo per partorire... Bergamo: Edizioni Larus. Teofili, C. (2006). L’Orso. Massa Carrara: Franco Muzzio Editore. Bieder, R. (2007). Orso. Milano: Collana Editrice Apogeo. Internet www.zoologia-animali.com/orsi.htm digilander.libero.it/idste/orso_bruno.html www.bears.org Il WWF si impegna per uno sviluppo sostenibile della Terra e rende possibile a uomini e donne di prestare il loro contributo in tal senso. Questo dossier è stato realizzato grazie al contributo finanziario del Quale partner attivo all’interno della rete mondiale del WWF, il WWF Svizzera intende conservare la varietà di esseri viventi e di ecosistemi promuovere l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali arginare l’inquinamento e lo spreco di materie prime WWF Svizzera Giovani e ambiente Piazza Stazione 35 6501 Bellinzona Telefono 091 820 60 00 Fax 091 820 60 08 E-mail: [email protected] www.wwf.ch Dicembre 2007