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Studi Trent. Sci. Nat., (2009): 19-25
© Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2009
ISSN 2035-7699
Su alcune specie dei generi Tetanops ed Herina (Diptera Acalyptera Ulididae
Otitinae)
Leo RIVOSECCHI
Corso Trieste 211, 00198 Roma
RIASSUNTO - Su alcune specie dei generi Tetanops ed Herina (Diptera Acalyptera Ulididae Otitinae) - Vengono
esaminati i Ditteri catturati con due trappole Malaise nel Parco dell’Uccellina, rispettivamente in una piccola palude
detta “Paludetto” e nella duna sabbiosa. Nel “Paludetto” prevalgono ditteri ematofagi (Culicidi, Ceratopogonidi, Tabanidi, Muscidi Stomoxidini), ditteri parassitoiodi di Molluschi (Sciomizidi) e fitofagi (Cloropidi e Tefritidi); nella duna
sabbiosa ditteri di ambienti aridi (Asilidi, Bombilidi, Conopidi, Milichidi) e qualche specie della sottofamiglia Otitini:
Herina scutellaris, Herina oscillans e Tetanops contarinii. Di queste tre specie solo l’ultima può essere considerata un
talassobionte. Il T. contarinii comparato con altre 3 specie dello stesso genere per le sue caratteristiche morfologiche
(spermateche tubolari) e biologiche (talassobionte psammofilo) può essere considerato il vicariante meridionale di
Tetanops myopina delle dune marittime dell’Europa centro-settentrionale.
SUMMARY - About two species of the genera Tetanops ed Herina (Diptera Acalyptera Ulididae Otitinae) - Diptera
captured by means two Malaise traps from a little marsh, known as “Paludetto”, and from a sandy dune, in marine
shore of Park-Uccellina, are examined. In “Paludetto” there is predominance of blood-sucking Diptera (Culicidae, Ceratopogonidae, Tabanidae, Muscidae, Stomoxydinae), Diptera parassitoid on Mollusca (Sciomyzidae) or phytophagous
(Cloropidae and Tephritidae). In sandy-dune there are Diptera of arid environments (Asilidae, Bombilidae, Conopidae,
Milichidae) and some species of subfamily Otitinae: Herina scutellaris, Herina oscillans and Tetanops contarinii.
Of these three, the last only may be regarded as a thalassobiont. T. contarinii compared with three other species of
the same genus, for its morphology (tube-shaped spermathecae) and ecology (thalassobiont-psammophilous) may be
regarded as a southern vicariant of Tetanops myopina of marine shores of north-central Europe.
Parole chiave: Tetanops, Herina (Diptera), Parco dell’Uccellina, Toscana
Key words: Tetanops, Herina (Diptera), Uccellina Park, Tuscany
1. INTRODUZIONE
Su iniziativa del museo di Calci (Pisa) nel 2001 sono state collocate due trappole malaise nel litorale marittimo del Parco dell’Uccellina, una sulla duna sabbiosa e l’altra in un’area palustre retrodunale denominata
“Paludetto”. Il materiale così raccolto e conservato in
alcool è stato in anni successivi da me esaminato per
gentile concessione del dott. Scaramozzino. Nonostante l’ovvia impossibilità di identificare a livello specifico gli esemplari di tutte le famiglie di Ditteri presenti, mi è sembrato che anche le identificazioni a livello
di famiglia e di genere potessero essere utilizzate per
mettere in evidenza le differenze tra le ditterocenosi di
due habitat così diversi come quello sabbioso della duna marittima e quello palustre retrodunale. Inoltre, la
presenza di alcune specie di Ulididi-Otitini dei generi
Herina e Tetanops mi ha offerto l’opportunità di com-
pletare quanto in precedenza pubblicato su specie degli stessi due generi (Rivosecchi 1995).
2. AREA DI STUDIO
Il territorio indagato è quello che si osserva nella
carta I.G.M., foglio n. 135, IV Nord Ovest alla scala di
1:25.000. Si tratta di un’area molto ristretta delimitata da formazioni rocciose che la isolano sia dal litorale del Tombolo, mediante lo scoglio di Collelungo, sia
dall’entroterra. La zona palustre è indicata nella carta come “Paludetto”. L’accesso a quest’area da via di
terra non è, con ogni evidenza, agevole, e il territorio
perciò rimane alquanto ben isolato; l’unica via di accesso termina infatti alla torre di Collelungo. La duna
sabbiosa non è molto ampia, ma ben distinta dall’area
palustre retrostante.
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Rivosecchi
Su alcune specie dei generi Tetanops ed Herina
3. METODI
tante del gen. Tetanops in tutto il litorale italiano del
Mar Adriatico, mentre in quello tirrenico della Toscana si associa al Tetanops corsicana (Becker 1909). Una
specie quest’ultima da me raccolta nel litorale marittimo della tenuta di San Rossore (Pisa) e presente nella collezione Venturi con numerosi esemplari provenienti dalla località di Calambrone. Quanto al Tetanops flavescens (Macquart, 1838) ne ho potuto osservare solo alcuni esemplari nella collezione Rondani
ove sono indicati sotto il nome di Tetanops impunctata (Loew, 1854).
Poiché la T. corsicana è considerata da alcuni Autori
(Hennig 1939) una semplice varietà della flavescens –
non una specie come sostengono invece Seguy (1934)
e Rivosecchi (1995) – e le affinità tra le specie dei Tetanops non sono del tutto chiarite, ho ritenuto opportuno un confronto tra T. contarinii, T. myopina, T. flavescens e T. corsicana. Ho basato tale confronto sui caratteri dell’addome delle femmine (Tav. 1) e in particolare sulla struttura dell’estremità distale degli ovodepositori e delle spermateche, un carattere quest’ultimo
che dopo le ricerche della Kameneva (1996) è risultato della massima importanza per affrontare i problemi
tassonomici degli Ulididi Otitini. Ho trascurato invece
i terminali maschili perché dettagliatamente illustrati
in un precedente lavoro (Rivosecchi op. cit.).
Si vede alla tavola 1 (a, b, d) che la forma e la colorazione dei tergiti addominali delle femmine sono alquanto diversi: nero-lucente con fasce a chiazze bianche in T. contarinii, grigio-bruno con macchie scure laterali in T. myopina, grigio-perlaceo più scuro medialmente in T. flavescens, con caratteristiche aree giallolacca lucente in T. corsicana; quest’ultimo carattere è
molto più evidente nei maschi.
Se poi nelle stesse figure si osserva la struttura delle
spermateche si possono meglio stabilire delle affinità
tra le medesime specie che sono separabili in due distinti gruppi: quello con spermateche tubulari, sia pure diversamente scolpite, di T. contarinii e T. myopina
e quello con spermateche ovoidali-piriformi, tra loro
praticamente indistinguibili, di T. flavescens e T. corsicana. Il che del resto corrisponde a quanto è noto in
base anche ad altri caratteri: numero delle setole dorsocentrali e forma delle antenne (cfr. chiavi analitiche
di Hennig 1939).
Per ciò che si riferisce alla struttura dell’estremità
degli ovopositori si vede alla tavola 1 (c, d) che quelli
di T. flavescens e T. corsicana sono molto simili tra loro
e ben diversi da quello di T. contarinii (Tav. 1a). Tutti
comunque appaiono tondeggianti all’estremità, provvisti di lunghi peli sensoriali e con ogni evidenza del tutto inadatti a perforare tessuti vegetali, come di recente
ampiamente illustrato da Kozanek & Belcari (2002).
Il materiale ditterologico è stato dapprima separato dagli altri insetti e artropodi, poi diviso in famiglie.
Gli esemplari che è stato possibile identificare a livello specifico o generico sono stati spillati o montati su
cartellino, mentre quelli non identificati sono stati rimessi in alcool in attesa di un eventuale invio agli specialisti delle varie famiglie.
Per lo studio delle spermateche degli adulti femmina del genere Tetanops, gli addomi degli esemplari disponibili sono stati diafanizzati in soda caustica e poi
passati in clorallattofenolo. Per l’esame della struttura del tegumento delle spermateche è stata necessaria
l’asportazione di tergiti e sterniti.
4. RISULTATI
4.1. Distribuzione dei Ditteri nella duna sabbiosa e nel “Paludetto”
È sinteticamente illustrata nella tabella 1. Si vede
che a parte qualche specie presente in entrambi gli ambienti, nella maggior parte dei casi specie, generi o addirittura famiglie sono presenti solo in uno dei due habitat. Ciò vale soprattutto per i Ditteri ematofagi (Culicidi, Tabanidi, Ceratopogonidi e Muscidi Stomoxidini) e per quasi tutti gli Sciomizidi (fa eccezione la sola
Pherbellia annulipes) che sono presenti solo nel Paludetto e mai nella duna sabbiosa.
Viceversa nella duna sabbiosa prevalgono famiglie
di Ditteri steppicoli aridicoli (Bombilidi, Asilidi, Vermileonidi, Milichidi) o parassiti di Imenotteri aculeati
(Conopidi). Quanto alla sottofamiglia degli Otitini la
loro distribuzione varia a seconda delle specie e ne riferisco perciò più in dettaglio qui di seguito.
4.2. Sul Tetanops contarinii (Rondani, 1860) e su qualche altra specie dello stesso genere
Questo dittero è stato catturato solo con la Malaise messa sulla duna sabbiosa non con quella posta nel
“Paludetto”. Si trova infatti sempre nel dunal ridge (cresta dunale) o al più nel fore-dune (antiduna) in un’area
caratterizzata dalla presenza della Psamma arenaria,
o meglio da quelle associazioni vegetazionali psammofile che i botanici chiamano “ammofiletaia” (si veda Brullo et al. 2001). È quindi un alobionte come il
Tetanops myopina (Fallen, 1820) delle dune sabbiose
del Mar Baltico e dell’Atlantico.
Per quello che risulta dalla mia e da altre collezioni ditterologiche il T. contarinii è l’unico rappresen-
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Tab. 1 - Distribuzione nel “Paludetto” (PD) e nella duna sabbiosa (DS) di alcuni Ditteri catturati con 2 trappole Malaise nel
Parco dell’Uccellina (Toscana, Grosseto).
Tab. 1 - Distribution in a little marsh “Paludetto” (PD) and in a sandy dune (DS) of some Dipteres captured by means two
Malaise traps in “Uccellina Park (Tuscany, Grosseto province).
PD
NEMATOCERI
CULICIDI
Culiseta annulata
Aedes caspius
TIPULIDI
Nephrotoma crocata
ANISOPODIDI
Silvicola cinctus
KEROPLATIDI
Keroplatus tipuloides
MICETOFILIDI
Leia sp.
CERATOPOGONIDAE
BRACHICERI
STRAZIOMIDI
Chloromyia formosa
Pachygaster atra
RAGIONIDI
Rhagio scolopaceus
ASILIDAE
Leptogaster sp.
Asilus craboniformis
BOMBILIDI
Exoprosopa jacchus
Heminenthes morio
MITICOMIDI
Empididaeicus sp.
VERMILEONIDI
Vermileo vermileo
SCENOPINIDI
Scenopinus glabrifrons
EMPIDIDI
Empis pennipes
Clinocera sp.
LONCHOPTERIDI
Lonchoptera lutea
SIRFIDI
Pipizella virens
Chrysogaster basalis
Merodon aeneus
Xanthogramma sp.
PIPUNCULIDAE sp.
TABANIDI
Tabanus miki
Tabanus glaucopis
Tabanus lunatus
Tabanus eggeri
DS
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Atylotus fulvus
Haematopota pandazisi
Chrysops italicus
Philipomyia graeca
ACALITTERI
CONOPIDI
Physocephala lacera
Physocephala crysorrhoea
Myopa testacea
Thecophora atra
Thecophora fulvipes
Zodion erythrum
PLATISTOMATIDI
Platystoma tegularum
Platystoma gemmationis
ULIDIDI/OTITINI
Herina oscillans
Herina scutellaris
Herina rivosecchii
Herina lugubris
Dorycera graminum
Tetanops contarinii
PSILIDI
Loxocera albiseta
Chamaepsila rosae
OPOMIZIDI
Geomyza tripunctata
SCIOMIZIDI
Sepedon sphegea
Coremacera marginata
Ilione albiseta
Euthycera zelleri
Pelidnoptera nigripennis
Dichetophora obliterata
Elgiva cucularia
Pherbellia annulipes
Pherbellia griseola
Pherbellia cinerella
TEFRITIDI
Tennritis matricariae
Aciura coryli
Capitites ramulosa
CAMEDIDI
Chamaemyia sp.
Leucopis sp.
CIRTONOTIDI
Cyrtonotus anus
PD DS
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PD DS
MILICHIDI
Leptometopa latipes
Desmometopa sordida
DROSOPHILIDI
LONCHAEIDI
EFIDRIDI
Scatella sp.
Psilopa sp.
AGROMIZIDI
Pseudonapomyza atra
CLOROPIDI
Lipara lucens
Poliodaspis sulcicollis
Dasyopa pygmaea
Camarota curvipennis
Cetema myopina
Homalura tarsata
Chlorops sp.
ELEOMIZIDI
Suillia variegata
Suillia tuberiperda
Suillia affinis
CALITTRATI
SCATOFAGIDI
Scatophaga stercoraria
Cordilura sp.
RINOFORIDI
Rhynophora roralis
MUSCIDI STOMOXIDINI
Haematobosca stimulans
Haematobia irritans
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Rivosecchi
Su alcune specie dei generi Tetanops ed Herina
Tav. 1 - Comparazione tra le femmine di 4 specie del gen. Tetanops. a. T. contarinii (Parco dell’Uccellina, duna sabbiosa).
Addome, spermateche ed estremità dell’ovopositore. b. T. myopina (Svezia). Addome e spermateche. c. T. flavescens (collezione
Rondani). Estremità dell’ovopositore e spermatiche. d. T. corsicana (S. Rossore, Pisa). Addome, spermateche ed estremità
dell’ovopositore. g.l.= aree a colorazione giallo-lacca.
Pl. 1 - Comparison among 4 species (females) of gen. Tetanops. a. T. contarinii (Uccellina Park, sandy dune). Abdomen,
spermathecae and tip of ovipositor. b. T. myopina (Sweden). Abdomen and spermathecae. c. T. flavescens (Rondini collection). Tip of ovipositor and spermathecae. d. T. corsicana (S. Rossore, Pisa). Abdomen, spermathecae and tin of ovipositor.
g.l.= yellow-lacquer colouring.
Ho avuto occasione molti anni fa di osservare la ovodeposizione di T. contarinii che veniva effettuata alla
base degli steli di Psamma arenaria dando l’errata impressione di una deposizione all’interno del tessuto vegetale, cosa che invece è impossibile poiché questa può
essere effettuata solo all’esterno, presumibilmente tra
le foglie marcescenti e la sabbia umida.
Se infine si prende in considerazione la distribuzione geografica delle specie suddette si osserva che in ciascuno dei due gruppi, distinti in base ad alcuni caratteri
dell’addome delle femmine, si ha una specie a prevalente distribuzione centro-nord europea e un’altra vicariante nell’area mediterranea; ma nel caso del gruppo
myopina-contarinii si ha a che fare con due alobionti,
mentre nel gruppo flavescens-corsicana, solo quest’ultima è un alobionte; la T. flavescens secondo quanto riferisce Hennig ha infatti come terra tipica il “circondario di Parigi”.
4.3. Su quattro specie del genere Herina
La Herina scutellaris Rob. Desv.,1830 (Fig. 1) è stata da me raccolta in località litoranee del Lazio (Fregene) e della Toscana (Tombolo). Secondo quanto riferisce Hennig (1939) è stata segnalata nelle seguenti località marittime: Marsiglia e Bordeaux in Francia, Lignano (Venezia), Salona (Dalmazia), Attica (Grecia);
sembrava quindi un talassobionte, ma in un recente lavoro di Kameneva (2007) è stata citata anche in qualche località continentale (Bosnia-Erzegovina, Transilvania). È quindi una specie prevalente ma non esclusiva
di località marittime. Del resto anche i miei esemplari
di Fregene non erano associati allo psammeto, ma ad
altre alofite di cui non ricordo le caratteristiche. Quanto alla Herina oscillans (Meigen, 1826) (Tav. 2) si tratta
di una specie di non facile rinvenimento (un solo esemplare nella collezione Rondani). Con le due malaise ne
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Fig. 1 - Herina scutellaris (Parco dell’Uccellina, duna sabbiosa).
Fig. 1 - Herina scutellaris (Uccellina Park, sandy dune).
Tav. 2 - Herina oscillans (Parco dell’Uccellina, duna sabbiosa e
paludetto retrodunale).
a. Femmina e antenna.
b. Terminali maschili posteriormente. c.
Terminali maschili lateralmente.
Pl. 2 - Herina oscillans
(Uccellina Park, sandy
dune and little marsh).
a. Female and antenna. b. Male terminalia
posteriorly. c. Male
terminalia laterally.
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Rivosecchi
sono stati catturati due esemplari: uno nella duna e una
nel Paludetto. È specie nota per la fauna della Svizzera
(Merz 1996) e in base ai dati di Kameneva risulta prevalente in località continentali, talora presso laghi salati. Ignota la sua associazione con alofite.
Infine le due specie Herina lugubris (Meigen, 1826)
ed Herina rivosecchii (Merz, 2002) risultano completamente estranee all’ambiente dei litorali marittimi; si trovano comunemente associate in giuncheti palustri, raramente nella retroduna e comunemente in ambienti umidi dell’entroterra.
5. DISCUSSIONE e CONCLUSIONi
La presenza di tante specie di Tabanidi nella trappola malaise del Paludetto è davvero sorprendente. In base alla mia precedente esperienza sulla cattura di Tabanidi a Castel Porziano (Rivosecchi & Stella 1980), solo mettendo sotto le trappole ghiaccio secco che produce CO2 si possono fare buone catture di Tabanidi. Ancora più sorprendente è la presenza di Muscidi ematofagi; le specie dei generi Haematobia e Haematobosca
si catturano soltanto direttamente sugli animali al pascolo (Rivosecchi 1953). Quanto alla presenza di Aedes
(Ochlerotauts) caspius (Pallas), ho illustrato in un mio
precedente lavoro sulla tenuta di San Rossore (Rivosecchi & Khoury 1986) che i focolai larvali di questo Culicide, ferocemente aggressivo sull’uomo, sono di preferenza costituiti dalle impronte degli zoccoli di animali
nel fango disseccato, riempite di acqua piovana. In definitiva, anche se non ho visto personalmente il “Paludetto”, sono certo che si tratta di una località frequentata da un gran numero di vertebrati a sangue caldo (selvatici o domestici bradi) che favoriscono lo sviluppo di
Ditteri ematofagi a larve acquatiche o semiacquatiche.
Anche la ricca fauna di Sciomizidi, parassitoidi o predatori di Molluschi acquatici o terrestri suggerisce che
l’ambiente del “Paludetto” è alquanto vario, includendo sia pozze di acqua permanenti, caratterizzate da specie come Sepedon sphegea (Fabricius), sia pozze di acque a lento prosciugamento, caratterizzate da specie come Ilione albiseta (Scopoli) ed Elgiva cucularia (Linnaeus); né mancano ambienti umidi adatti a molluschi
terrestri, come testimonia la presenza di specie dei generi: Coremacera, Euthycera e Pherbellia. Interessante
anche la fauna dei Ditteri fitofagi con varie specie delle famiglie Cloropidi e Tefritidi. Sicché in definitiva si
può ritenere che il “Paludetto” sia una piccola area con
un ambiente naturale perfettamente ben conservato e
che la scelta del Museo di Calci di collocarvi una trappola sia stata particolarmente felice.
Quanto alla ditterofauna della duna sabbiosa essa ap-
Su alcune specie dei generi Tetanops ed Herina
pare meno varia ma egualmente interessante. Ricordiamo in proposito che Ardö (1967) nel suo classico lavoro sui ditteri delle dune in Scandinavia elenca ben 750
specie di cui però solo 36 (meno del 5%) considera “veri alobionti”. Ho sostituito questo termine con quello di
“Talassobionti” dopo la lettura del magistrale lavoro di
Munari & Vanin (2007) sulla fauna dei Tetinidi italiani,
nella cui introduzione viene ampiamente illustrato il problema della terminologia da usare per i Ditteri dei litorali
marittimi. Nel caso dei Ditteri che si trovano esclusivamente sulle dune a Psamma, il termine esatto per indicarli è quello di “Talassobionti psammofili”. Dal complesso dei dati a mia disposizione credo che tale termine sia appropriato per T. contarinii, T. myopina e T. corsicana, e inappropriato per le due specie del genere Herina che si raccolgono sia nelle dune sia nell’entroterra,
sebbene la H. scutellaris prevalga lungo i litorali marittimi e assai di rado in aree continentali. Il fatto è che il
segreto della distribuzione dei Ditteri cosiddetti “alofili” sta nella nicchia trofica degli stadi preimmaginali
(Munari & Vanin 2007). Purtroppo non solo non conosciamo l’associazione tra le specie del genere Herina e
le alofite, ma neppure sappiamo di cosa esattamente si
nutrono le larve e ciò vale anche per la maggior parte
dei Ditteri della Famiglia Ulididi-Otitini.
A questo punto non posso fare a meno di notare quanto sia diversa la situazione dei Ditteri della Famiglia Camemidi; tra questi quelli della Toscana litoranea sono
stati illustrati da Raspi (1983), il quale per ogni specie
ha descritto gli stadi preimmaginali. C’è da augurarsi
che in futuro sia possibile fare altrettanto per le specie
qui nominate dei generi Herina e Tetanops.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio anzitutto il dott. Scaramozzino che mi ha
ospitato nel Museo di Calci permettendomi di prelevare
a scopo di studio il materiale ditterologico cui ero particolarmente interessato. Ringraziamenti sono anche dovuti ai Musei di Zoologia di Roma e Firenze e all’Istituto di Entomologia di Pisa, che mi hanno permesso di
studiare le strutture morfologiche di esemplari del genere Tetanops presenti nelle collezioni Luigioni (Bezzi
det.), Rondani e Venturi (Raspi leg. e det.).
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