Lo Speck Alto Adige IGP

Transcript

Lo Speck Alto Adige IGP
Lo Speck Alto Adige IGP
nel mondo della salumeria italiana
Analisi quantitativa e qualitativa
sull'importanza dei prodotti di qualità
sull'esempio dello Speck Alto Adige IGP
Iniziativa realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in base al DM 60272 del 16 gennaio 2007.
1
Premessa
In tempi di crisi globale il settore agroalimentare italiano ed
in particolare la salumeria italiana si sono evidenziati come
un pilastro forte dell'economia nazionale ed hanno influenzato positivamente l'andamento economico dell'anno scorso.
Il settore della salumeria italiana da sempre è un biglietto da
visita del “Made in Italy” nei mercati internazionali.
Il progetto realizzato dal Consorzio Tutela Speck Alto Adige e
sostenuto dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari
e Forestali si pone l'obiettivo di analizzare il comparto della
salumeria italiana tutelata adottando l'esempio dello Speck
Alto Adige IGP per capire quali sono i punti cruciali di questo
settore.
Tuttavia, in questo quadro generale non ci sono solo punti
di forza. La grande notorietà e la crescente richiesta a livello
internazionale dei salumi italiani di qualità comportano delle
difficoltà in termini di difesa e protezione dell'immagine dei
prodotti. La lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale
internazionale è diventata un compito importante per tutto
il comparto merceologico della salumeria italiana.
Il contenuto del prospetto si divide in quattro capitoli. Il primo illustrerà i mega-trend del mercato della salumeria italiana in generale; il secondo riguarda il mondo della salumeria
italiana, il suo mercato, aree e canali di vendita; il terzo capitolo riguarda lo speck in generale, il consumo, l'acquisto dal
punto di vista dei consumatori; il quarto e ultimo capitolo
riguarda lo Speck Alto Adige IGP, quale salume tutelato all'interno del comparto dei salumi.
Per questi motivi si è deciso di elaborare un sistema di “conoscenza” per arginare queste minacce e sensibilizzare il
consumatore a riconoscere i tentativi di contraffazione e di
abuso dei riferimenti geografici dei prodotti agroalimentari
di qualità. Obiettivo è quello di dotare i consorzi e tutti gli
attori del comparto merceologico della salumeria italiana di
uno strumento decisionale affidabile. Tale strumento permette di conoscere ed elaborare strategie per la definizione
di un chiaro posizionamento dei salumi italiani di qualità e
per la loro salvaguardia. L'importanza di questo studio si riflette non solo sull'intero settore dei salumi italiani, ma più
in generale su tutti i prodotti certificati dall'Unione Europea.
3
Il Presidente del Consorzio Tutela
Speck Alto Adige, Franz Senfter:
Lo Speck Alto Adige è un prodotto autentico, frutto della
nostra tradizione, fortemente radicato e legato al territorio
“Südtirol“ ed alla sua popolazione. Solo qui, nella zona di
transizione tra la cultura mediterranea e la cultura nordica,
è stato possibile sviluppare questo metodo di produzione e
conservazione della carne suina rappresentato da una simbiosi fra la stagionatura all'aria impiegata al sud e l'affumicatura del nord.
Con l'aumento del turismo nell'Alto Adige negli anni ‘80, fondamentalmente italiano e tedesco, la notorietà dello speck
quale prodotto di alta qualità e tipicità, ha cominciato a crescere oltre i confini regionali.
Negli ultimi anni questo sviluppo positivo ha raggiunto dimensioni sempre più elevate tanto che oggi lo speck è diventato un componente rilevante nel settore della salumeria italiana. Dopo il Prosciutto di Parma, il Prosciutto San Daniele
e la Mortadella di Bologna, lo Speck Alto Adige si rivela uno
dei più rinomati prodotti di qualità all'interno della salumeria
italiana.
Oltre al mercato italiano, che rappresenta il mercato di sbocco principale, lo Speck Alto Adige IGP è conosciuto e venduto
anche all'estero: in Germania, Austria, Svizzera e Francia; ma
anche nei mercati d'oltreoceano come gli USA e il Giappone.
Con una quota di esportazione superiore al trenta percento,
lo Speck Alto Adige IGP raggiunge il dato export più alto di
tutti i prodotti di qualità della salumeria italiana.
Con l'apertura dei nuovi mercati e la crescente notorietà del
prodotto è diventato compito primario del Consorzio di Tutela Speck Alto Adige di difendere il sistema di qualità, l'immagine del prodotto ed il marchio, lottando contro la contraffazione e la concorrenza sleale internazionale.
Franz Senfter
4
5
Indice
1
I mega-trend del mercato
9
2 Il mondo della Salumeria Italiana
13
2.1 Il mercato della Salumeria Italiana
13
2.2 Conoscenza e consumo dei salumi
16
3 Il mondo dello speck
19
3.1 Conoscenza e consumo di speck
19
3.2 Considerazioni sul consumo futuro dello speck
23
3.3 Acquisto di speck
24
3.4 Lo speck versus prosciutto crudo
25
4 Lo Speck Alto Adige IGP
27
4.1 Indicazione geografica protetta
27
4.2Il mercato dello Speck Alto Adige IGP
29
4.3 Conoscenza dello Speck Alto Adige IGP
32
4.4Speck Alto Adige IGP – Speck Alto Adige non IGP
34
4.5 Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige IGP
35
Considerazioni finali
37
6
7
1. I mega-trend del mercato
Il settore alimentare sta passando attraverso un ridimensionamento della sua struttura dovuto ad un cambiamento
delle esigenze del mercato. Il ritorno ad una maggiore consapevolezza delle proprietà e genuinità dei prodotti, la ricerca
dell'alta qualità insieme con una maggiore attenzione alla salute, hanno creato i presupposti per un adattamento dell'offerta alle esigenze del consumatore.
I mega-trend di mercato, ovvero le tendenze del mercato, si
spostano verso un consumo di prodotti alimentari orientato
verso tre aspetti: la convenienza, il piacere, la salute e il benessere.
Questi trend rispecchiano esattamente le esigenze moderne
di un prodotto pronto al consumo, di alta qualità e digeribilità e con un buon rapporto qualità – prezzo.
A seconda del reddito, del potere d'acquisto, dell'età, del valore soggettivo del prodotto per il consumatore etc. è stato
possibile delineare le tendenze di un consumo più snello e flessibile, ma al contempo attento alla salute e al prezzo.
Questo mega-trend è molto marcato nei prodotti alimentari,
poiché l'alimentazione è una delle esigenze vitali primarie.
I mega-trend del mercato
Valore soggettivo
Convenience
Convenience
(Snacks)
Prodotti
funzionali di benessere,
biologici, con
ingredienti speciali,
probiotici, light
Ingredienti specifici
per vari target
(anziani, bambini)
Prodotti
stagionali
Ricette
raffinate
(cremose,
a pezzetti)
Esigenze
Età / sesso / fase di vita
Salute
benessere
Ingredienti
speciali per un
miglioramento della
qualità, del sapore e
del piacere di prodotti
(frutti esotici)
Piacere
Reddito / potere d'acquisto
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
8
9
Come conseguenza di questo adattamento si è sviluppata la
tendenza ad un ridimensionamento dell'offerta dei prodotti
verso due direzioni opposte.
Le imprese alimentari puntano da una parte su prodotti di
alta qualità con marche premium che soddisfano l'esigenza
della cura del corpo, della sicurezza alimentare e della salute
e benessere; dall'altra parte si concentrano su prodotti con
marche “primi prezzi”, ovvero più economici, offrendo convenienza nell'acquistare il prodotto.
La tendenza dell'industria alimentare delinea un futuro nel
quale vi sarà una diminuzione dei marchi intermedi, che
sono marchi industriali con uno status di conoscenza basso
e quantità limitate, verso marchi nazionali ed internazionali
o di nicchia regionali e marchi primo prezzo e commerciali.
Concentrandosi sull'intero settore, si evidenzia la necessità
di scegliere la strategia che si concentra maggiormente o sul
marchio, differenziandosi dai competitors, oppure sul prezzo, operando una strategia di riduzione dei costi. Entrambe
le strategie non ottengono vantaggio competitivo se attuate
contemporaneamente.
È necessario che le imprese alimentari definiscano chiaramente il proprio posizionamento sul mercato e i propri trend
di produzione. Alcune si specializzeranno sul prodotto, offrendo al mercato della grande distribuzione organizzata
una gamma più limitata. Si presentano o come leader di costi
o come un'impresa che punta su un prodotto di qualità.
Concentrandosi invece su un unico segmento all'interno del
settore è possibile ottenere una produzione di nicchia, con
prodotti premium di alta qualità.
Altre si specializzeranno sul mercato o sul canale distributivo, offrendo una vasta gamma di prodotti in un mercato
“vicino” al consumatore. Il punto di forza si trova nel commercio tradizionale e nella gastronomia.
Posizionamento dei marchi
premium
premium
Marchi nazionali / internazionali
Marchi regionali / di nicchia
2 – 3 marchi nazionali/
internazionali
1 marchio
middle
middle
Middle
1 marchio intermedio
Mega-trend di produzione
Posizionamento dell'azienda
SPECIALISTI
Specialisti di prodotto
value
value
Oggi
Primo Prezzo
(marchi di commercio)
Raggio d'azione
del primo prezzo
Alta specializzazione su un
prodotto
Concentrazione sul mercato
regionale/originario
Assortimento molto ampio (concentrazione su
3-4 gruppi di prodotto)
Assortimento ridotto
Assortimento ampio,
con specialità regionali
Vantaggi in produzione, acquisti, vendita,
logistica, comunicazione, grazie alla
grandezza aziendale
Leader di costi o superiorità
in qualità/marchio
Concentrazione sulla GDO
Orientamento internazionale,
se favorito dal prodotto stesso
Alta vicinanza al cliente (marchio
locale, logistica, assortimento)
Punto di forza nel commercio
tradizionale, gastronomia, ecc.
marchio
primo prezzo
offerte di nicchia
Differenziazione
Riduzione dei costi
Forte nella GDO, ma anche nel settore del
Normal Trade
Alti investimenti nello sviluppo di marca
Orientamento internazionale Innovativo
(sviluppo di prodotto)
Innovativi
Esempi
Settore
intero
Strategie concorrenziali (Porter)
Questa polarizzazione dei marchi porta le imprese a fare
attenzione, nel pianificare la propria strategia di posizionamento e nel capire i suoi obiettivi strategici per ottenere
vantaggio competitivo.
Caratteristiche
Mega-trend di produzione
Limitazione ad
un solo segmento
Specialisti di mercato o di
canale distributivo
Domani
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
Obiettivo strategico
MULTI-SPECIALISTI INDUSTRIALI
Specialisti di prodotto:
Specialisti regionali:
Multi-specialisti:
Vipiteno (yogurt)
Mila regione
Granarolo
Recla (speck)
Siebenförcher G. & T.
GSI (Senfter-Unibon)
Loacker (biscotti)
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
Vantaggio competitivo
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
10
11
2. Il mondo della Salumeria Italiana
Infine ci sono i “multi - specialisti”, ovvero le imprese che
puntano su un assortimento molto ampio, sfruttando
vantaggi di produzione, di logistica, di acquisto e vendita.
Spesso sono imprese innovative che investono nella loro
marca e che sono orientate non solo al mercato nazionale
ma anche a quello internazionale.
L'industria alimentare segue due direzioni opposte per
quanto riguarda il suo posizionamento di marca: alcune
imprese sono orientate verso la marca, altre verso il commercio.
A seconda dell'attenzione rivolta all'innovazione della
propria marca, alla guida, organizzazione e gestione, le
imprese si spostano piú verso una direzione piuttosto che
verso l'altra.
2.1 Il mercato della Salumeria Italiana
Il mondo della Salumeria Italiana dimostra, nonostante
un'attuale situazione macroeconomica poco favorevole, una
costante crescita.
Ciò deriva dalla tradizione dei consumatori italiani a consumare salumi, quale parte integrante delle abitudini alimentari.
Il settore dei salumi rappresenta uno dei comparti più importanti all'interno del settore agroalimentare ed un pilastro
fondamentale per l'economia italiana.
I valori e i volumi riguardanti gli anni 2008 e 2009 denotano
una crescita considerevole da un anno all'altro confermando
l'importanza di questo settore.
Il posizionamento nell'industria alimentare
Volumi e valori del settore salumiero 2008/2009
Orientamento
sulla marca
Deboli nellA
innovazione
Orientamento
sui costi
Orientamento
sul commercio
Organizzazione e gestione
di marca
+
Guida di marca
+
Innovazione
di marca
+
Organizzazione e gestione
di marca
0
Guida di marca
0
Innovazione
di marca
--
Organizzazione e gestione
di marca
0
Guida di marca
-Innovazione
di marca
0
Organizzazione e gestione
di marca
-Guida di marca
0
Innovazione
di marca
0
7.857.632
525.000
8.000.000
7.634.937
7.750.000
520.000
516.393
7.500.000
515.000
512.091
7.250.000
510.000
7.000.000
505.000
6.750.000
volumi
in migliaia (kg)
Orientamento crescente
verso la marca
Orientamento crescente
verso il commercio
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
500.000
2008
2009
6.500.000
valori
in migliaia (€)
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
Il successo di un settore, in questo caso, del settore alimentare, si ritrova nella capacitá di adattarsi ai cambiamenti ed alle tendenze del mercato. Le imprese che non
riescono ad offrire ai consumatori i beni o i servizi di cui
hanno bisogno sono destinate a scomparire. Per poter
adattarsi alle esigenze del mercato è fondamentale riconoscere questi cambiamenti e cercare di trarne vantaggio
per una futura espansione.
12
13
Il settore viene sorretto primariamente dal prosciutto cotto e
crudo. Sia i valori che i volumi del settore rispecchiano questo aspetto. In termini di valore il 50% dell'intero settore, infatti, è occupato dai prosciutti, seguiti dal salame, dalla mortadella, dalla pancetta e da altri salumi. Lo speck occupa una
quota di mercato in termini di valore del 2,6%.
Aree di vendita
Canalizzazione sul volume in % 2008/2009
Il consumo dei salumi è abbastanza equilibrato su tutto
il territorio nazionale, con prevalenza nella parte nord–
ovest dell'Italia, seguita dal centro e sud-Italia ed infine dal
nord-est.
40%
Anche in termini di volume il settore dei salumi riporta lo
stesso andamento ed é guidato dai prosciutti, la cui quota di
mercato si aggira intorno al 50% del totale, mentre lo speck
raggiunge il 2,4%.
35%
33,5% 33,6%
30%
25%
23%
20%
15%
22,7%
18,1% 18,2%
14,3% 14,3%
10%
Canalizzazione sul volume in % 2008/2009 per area
5%
35%
0%
28,4%
2009
Supermercati
Liberi
servizi
Negozi a
vendita assistita
Discount
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
28,2%
25,5%
23,9%
22,1%
20%
21,7%
25,3%
Canalizzazione sul valore in % 2008/2009
24,7%
15%
40%
10%
35%
5%
2008
2009
0%
Area 1
Area 2
Area 1:Piemonte, Val D'Aosta, Liguria, Lombardia
Area 2:Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia Romagna
Area 3
Area 4
Area 3:Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna
Area 4: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria
25%
26,6%
26,3%
20%
19,8% 19,8%
15%
10%
13,5% 13,4%
5%
Canali di vendita
L'industria dei salumi italiani si avvale in generale degli stessi
canali di vendita degli altri settori alimentari. Il trend degli
ultimi anni è stato caratterizzato da una riduzione dei negozi tradizionali a favore della distribuzione organizzata e del
discount. Il 34% dei volumi complessivi viene distribuito
dai supermercati.
34,5% 34,7%
30%
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
14
11,3%
2008
Ipermercati
30%
25%
11,1%
Questo dato si conferma anche in termini di valore. Nei
negozi a vendita assistita si nota, invece, che il 26% del valore complessivo viene raggiunto con una quota del 23%
del volume distribuito. Questa differenza va a costo del discount che con 11% del volume raggiunge solo il 6% del valore;
tendenza crescente.
5,6,%
5,8%
2008
2009
0%
Ipermercati
Supermercati
Liberi
servizi
Negozi a
vendita assistita
Discount
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
Il settore dei salumi italiani, rispetto ad altri Paesi europei, si
basa ancora su una quota alta della distribuzione in negozi a
vendita assistita, poiché con questa formula è possibile in-
staurare un rapporto personale “venditore-cliente” più forte
e duraturo.
15
2.2 Conoscenza e consumo dei salumi
Per i consumatori italiani, il salame è il salume più conosciuto spontaneamente all'interno della Salumeria Italiana.
Al 76% dei consumatori viene in mente per primo quando
vengono portati a pensare ai salumi italiani in generale.
Seguono poi il prosciutto crudo e cotto e la mortadella.
1
Lo speck è conosciuto “spontaneamente” dal 21% dei consumatori e si posiziona subito dopo la bresaola.
Tuttavia, se ai consumatori viene mostrato un elenco con i
vari salumi, allora il grado di conoscenza nel suo complesso,
non solo per lo speck, cresce notevolmente.
Conoscenza Salumi - Base: consumatori di salumi (n=952) - in %
Conoscenza Totale
Conoscenza Spontanea
Salame
Prosciutto crudo
Prosciutto cotto
Mortadella
76
46
38
47
Salame
99
Prosciutto crudo
100
Prosciutto cotto
99
Mortadella
99
Il consumo di salumi in Italia è abbastanza stabile.
Il consumo settimanale medio a persona è di 2,71 volte
a settimana. Il 33% dei consumatori di salumi dichiara di
mangiarli 3-4 volte alla settimana, mentre il 45% li consumano 1-2 volte alla settimana.
Il salume più consumato dagli italiani è il prosciutto crudo.
Negli ultimi tre mesi dichiara di aver consumato prosciutto crudo il 95% dei consumatori italiani, il 90% prosciutto cotto, l'89% un salame, l'81% la mortadella e il 75% lo
speck. Considerando invece gli italiani che consumano i
salumi più frequentemente, si nota che le percentuali di
consumo diminuiscono considerevolmente. Qui lo speck
si posiziona sul quarto posto, davanti alla mortadella e alla
bresaola.
Almeno una volta negli ultimi 3 mesi
Bresaola
98
Speck
21
Speck
98
Prosciutto crudo
Pancetta
98
Prosciutto cotto
Lardo
Salame
Culatello
Mortadella
Specialità regionali
Speck
38
Bresaola
Pancetta
Specialità regionali
Lardo
3
Culatello
6
Specialità regionali
12
Specialità estere
0,2
Specialità estere
Prosciutti speciali
0
Prosciutti speciali
90
88
82
75
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Media settimanale: 2,71
13
33
45
Tutti i giorni o quasi
1/2 volte a settimana
3/4 volte a settimana
1 volta ogni 10/15 giorni
8
2
1 volta al mese
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Più spesso
22
17
Base: consumatori di salumi (n=952) - in %
Consumo di salumi - Base: consumatori di salumi (n=952) - in %
Bresaola
Pancetta
Consumo di salumi negli ultimi 3 mesi
89
Prosciutti speciali
20
9
43
Prosciutto cotto
23
Salame
13
5
Speck
6
67
Bresaola
5
67
Pancetta
75
28
Prosciutto crudo
Mortadella
81
23
Lardo
Specialità estere
90
35
Culatello
95
Specialità regionali
2
1
Culatello
Lardo
Prosciutti speciali
1
Specialità estere
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Il fatto che il “salame” venga nominato così spesso dagli intervistati si può spiegare con l'associazione che spontaneamente il consumatore fa tra la parola
“salame” e la parola “salume”.
1
16
17
3. Il mondo dello speck
I motivi di consumo di salumi sono essenzialmente legati ad aspetti sensoriali ed olfattivi, quindi alla golosità e al
piacere.
Un altro motivo è la comodità dei salumi preaffettati, che
già pronti all'uso, ottimizzano il tempo di preparazione di
un pranzo o cena. L'ultimo motivo si rispecchia nella necessità di risolvere la pausa pranzo con un panino o pasti
veloci a base di salumi. Spesso i salumi servono anche per
le merende.
I salumi, tuttavia, hanno caratteristiche che possono indurre molte persone a non consumarli. Molti italiani non consumano frequentemente i salumi per il contenuto calorico e
perchè causano infiammazione. Spesso però la componente
del piacere e della golosità prevale e "tenta" anche il consumatore più attento.
I consumatori italiani dividono i salumi secondo i seguenti
criteri:
I salumi li suddividono in base a:
Costo
Piùpregiati
prosciutto crudo, bresaola,
culatello, jambon iberico
menopregiati
mortadella, prosciutto cotto,
pancetta
Settentrionali (più numerosi, più pregiati)
meridionali (meno numerosi, “più carichi”)
rossi (più numerosi)
rosa (mortadella, cotto)
Bianchi (tacchino, lardo)
Crudo (i più numerosi)
Cotto (i meno numerosi)
ultracalorici (quasi tutti)
Calorici (pochi)
Potenzialmentemagri (pochissimi)
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Territorio
di origine
Lo speck è un prosciutto crudo disossato, rifilato, salmistrato
a secco, leggermente affumicato, lasciato ad asciugare e a stagionare.
Lo speck deve la sua unicità alle particolari condizioni climatiche delle valli alpine e al tradizionale metodo di produzione,
da sempre tramandato di padre in figlio come metodo classico
di conservazione del suino macellato nel periodo natalizio.
Le prime testimonianze scritte sulla produzione locale possono essere reperite nelle annotazioni conservate presso i conventi, nei registri commerciali e nei regolamenti dei macellai
dell'anno 1200. Già all'epoca si parlava di un particolare metodo di conservazione che vede la combinazione di affumicatura
e asciugatura all'aria.
3.1 ConoSCenzAeConSumodISPeCk
Cromatismo
Processo
minaccia alla
forma fisica
Lo speck, rispetto al prosciutto crudo, cotto ed al salame, è
un salume che nella conoscenza spontanea del consumatore
è meno presente. I “top of mind” sono il salame seguito dal
prosciutto crudo. Meno conosciuti a livello istintivo sono il
prosciutto cotto, la mortadella, la bresaola e lo speck.
Tuttavia, la conoscenza dello speck si può ricercare nella definizione del territorio di provenienza. L'immaginario collegato allo speck è il territorio alpino e tipicamente montagnoso, i cromatismi forti e caldi e l'emotività sincera e rustica.
Il consumatore italiano associa al prodotto speck in primis il
territorio dell'Alto Adige – Südtirol. Il 27% degli italiani pensa
che lo speck sia un prodotto tipico e di origine altoatesina,
altri, il 14% allargano i confini e lo collegano alla regione Trentino Alto Adige.
Solo una parte minoritaria lo lega ad altri territori come l'Austria o anche altre regioni del nord d'Italia come la Valtellina
o il Friuli Venezia Giulia.
Provenienza dello speck
Se dovesse dire da dove viene lo speck,
che cosa risponderebbe?
base: conoscono lo speck (n=935) - in %
IndICAnoLAProvenIenzAGeoGrAfICA
84
ALtoAdIGe/trentIno/tIroLo
Alto Adige/Südtirol
Trentino
Trentino-Alto Adige
Trentino Alto Adige e Tirolo e altri (Friuli, Valtellina,
Veneto)
59
27
16
14
ItALIA
REGIONI/LOCALITÀ SPECIFICHE
Valtellina (Sondrio)
Friuli/Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
13
7
4
1
1
eSterA(SuB-net)
Austria/Tirolo
12
12
2
GenerICo
Nord Italia
Italia (generico)
Dalla montagna/dalle montagne/dalle zone
montuose (generico)
7
5
1
nonsa/nonindica
8
1
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
18
19
La provenienza e l'origine del prodotto sono argomenti
sempre più validi ed importanti per la decisione d'acquisto dei consumatori. Questo trend viene confermato anche dai dati: per il 35% degli italiani è molto "importante conoscere la provenienza dello speck" e per il 47% è
abbastanza importante, totalizzando così un 82% per il
quale la provenienza è un aspetto a cui il consumatore fa
attenzione.
Quanto è importante la provenienza dello speck?
Media: 4.10
35
47
Molto
Abbastanza
Poco
Per niente
13
4 1
Così così
I motivi del consumo di speck si collegano al fatto che
questo salume possiede un gusto particolare. Infatti,
ben il 74% degli intervistati consuma speck perché ha un
“gusto unico” e legato per la maggior parte ad un sapore
“affumicato” (63%). L'indagine dimostra che proprio per
questo carattere affumicato è consumato principalmente
da un pubblico adulto ed intenditore. L'impatto al palato
forte dello speck invece non è apprezzato da una fascia
più giovane; i bambini prediligono salumi più "dolci”.
Un'altra ragione per il consumo di speck è che è considerato un salume magro. Il 38%, soprattutto donne, consuma
lo speck poiché salume magro e con pochi grassi, seguito
dal 25% che lo consuma per la naturalità degli ingredienti.
Altri motivi di consumo riguardano il suo sapore stagionato, la sua compattezza, la sicurezza del prodotto e la
naturalità del procedimento di produzione.
Al variare delle aree geografiche e delle categorie d'età le
priorità cambiano leggermente.
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Motivi di consumo dello speck
Consumo di speck
Il consumo di speck da parte degli italiani “consumatori
di speck” si attesta ad un valore medio del 1,14 volte alla
settimana. Il 36% mangia lo speck 1-2 volte la settimana,
mentre 38% dichiara di consumarlo ogni 10-15 giorni.
Quanto
Il luogo di consumo principale è a casa propria per il 78%
delle persone intervistate, tra i quali emerge decisamente
una fascia di età in prevalenza matura. Solo una parte minoritaria lo consuma principalmente fuori casa o a casa di
amici e parenti.
Base: consumano speck (n=717) - in %
Media settimanale: 1.14
7
36
38
12
87
5
5
5
3/4 volte a sett.
1/2 volte a sett.
Principalmente a casa mia
Princ. a casa di amici/parenti
1 volta ogni 15 gg
1 volta al mese
Meno spesso
Principalmente fuori casa
Nella stessa misura a casa e fuori
Coniuge/compagno/a
Figli 1-3 anni
Figli 3-5 anni
Figli 6-10 anni
Figli 11-15 anni
Figli oltre 15 anni
Altre persone adulte/anziane
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
20
4
Tutti i gg. o quasi
Con chi
62
4
5
9
10
20
37
74
Il suo gusto unico
63
Il sapore affumicato
38
E' magro, ha pochi grassi
La naturalità
degli ingredienti
Dove
Base: consumano speck (n=717) - in %
2
Sesso
Base: consumano speck (n=717) - in %
29
Età (in anni)
Area
Nord Nord
ovest est Centro Sud
M
F
18/34
35/44
45/64
352
365
278
192
247
183
125
147
262
69
79
73
75
74
78
76
69
73
61
64
60
67
62
66
62
64
60
35
40
29
37
48
33
34
41
41
27
31
22
32
34
28
34
25
29
La stagionatura cui viene
sottoposto
25
23
27
21
25
29
26
25
22
26
La tradizione della zona
di provenienza
24
24
24
15
21
36
25
38
20
19
E' un prodotto sicuro
23
22
24
16
21
32
26
22
18
24
La consistenza compatta
23
21
24
20
22
26
22
24
22
23
21
19
12
20
28
20
32
18
15
Ho frequentato per
turismo i posti
dello speck
20
Naturalità del
procedimento
di produzione
18
19
18
13
18
25
21
23
14
16
L'abitudine che c'è
nella mia famiglia
di oggi
18
16
20
16
19
19
18
19
10
21
E' poco salato
12
13
12
9
14
15
8
11
8
18
9
9
8
10
11
8
13
5
11
L'abitudine dalla mia
famiglia di provenienza
9
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
21
Lo speck viene preferito tagliato sottile e affiancato ad
altri salumi, a cetrioli e sottaceti, oppure a formaggi stagionati con pane nero o casereccio. Solo una minoranza
degli italiani preferisce il metodo di consumo tradizionale,
tagliato a mano a fette un pò più spesse. Lo speck viene
spesso visto come l'alternativa al prosciutto crudo quando
la pietanza richiede un sapore più deciso e intenso.
Inoltre lo speck mostra un'elevata adattabilità agli impieghi in cucina che lo rendono più versatile degli altri salumi.
Le occasioni di consumo rispecchiano notevolmente quelle degli altri salumi ovvero come antipasto, secondo piatto
o piatto unico, come spuntino o merenda preferibilmente
con pane o grissini.
Occasioni di consumo dello speck
3.2 Considerazioni sul consumo futuro dello speck
Una parte minoritaria dei consumatori di speck aumenterebbe il consumo se il prodotto fosse più presente e più pubblicizzato.
Consumerei più speck se...
Base: consumano speck (n=717) - in %
Media
Occasioni di consumo
Occasione prevalente
Come secondo piatto
55
Come antipasto
55
Come piatto unico
55
Per concludere un pasto
15
Come spuntino/merenda
... avesse un prezzo più basso
23
... ci fossero più informazioni sul prodotto
... fosse più pubblicizzato
9
Non ho occasione prevalente
39
23
37
... ci fosse più costanza qualitativa
10
22
51
... più informazioni su provenienza, materia prima
16
3
34
60
... fosse in offerta
33
33
32
26
7,01
37
38
32
28
7,54
30
30
30
18
6,53
6,22
6,13
40
5,97
52
5,36
25
23
... fosse più saporito
24
28
48
5,54
... la consistenza fosse più compatta
23
28
48
5,53
... lo trovassi confezionato in fette più sottili
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Questo è un aspetto molto importante poiché quando il consumatore “conosce”, “capisce” ed è soddisfatto e di conseguenza consuma.
Un fattore che incide sul consumo futuro dello speck riguarda il prezzo. Una parte maggioritaria degli intervistati sarebbe disposta ad acquistare e consumare più speck se fosse in
offerta o avesse un prezzo più basso.
Tuttavia, il futuro consumo di speck è legato anche alla conoscenza del prodotto.
... il sapore fosse più delicato
Base: consumano speck (n=717) - In %
23
Probabilità 8-10
49
27
Probabilità 6-7
5,52
Probabilità 1-5
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
22
23
3.3 Acquisto di speck
I motivi di acquisto dello speck riguardano in prima linea la
sfera del gusto e della qualità del prodotto. Il 58% dei responsabili d'acquisto delle famiglie compra lo speck per il suo gusto particolare, per la voglia del momento di gustare un salume dal sapore unico e per la garanzia di qualità.
3.4 Lo Speck versus Prosciutto Crudo
Altri argomenti che influenzano sulla decisione d'acquisto
sono le abitudini alimentari (51%) ed il prezzo.
Profilo speck/crudo - Base: conoscono speck/crudo - in % (Top box)
10
20
50
60
Ha un gusto deciso, forte
Ha un gusto di affumicato
Gusto/
Ha un profumo irresistibile
sapore
Gusto/qualità
Per il gusto, per la voglia del momento
Piace ai miei famigliari
Per la garanzia di qualità
58
45
27
15
Abitudini alimentari
In sostituzione del prosciutto crudo o un altro salume
Per variare alimentazione
Per abitudine, lo acquisto sempre/quasi sempre
Per cucinare
51
23
20
17
16
Si può utilizzare in molte preparazioni/ricette
Prezzo
Perchè ha un buon rapporto qualità/prezzo
Perchè si trovava in offerta
Per la presenza promozionale
28
16
13
7
Ha una qualità costante, non delude mai
Altro
Perchè è facile da conservare
14
13
Non sa/Non indica
24
È salato al punto giusto
Ha una consistenza morbida
Piace a tutti in famiglia
Situazioni
di consumo
Dà sapore ai miei piatti
È adatto a molte situazioni di consumo
Ti fa sempre fare bella figura con gli ospiti
Caratteristiche
di prodotto
È un prodotto controllato, il che è sinonimo di qualità
È genuino
Ha una lunga stagionatura
È un prodotto tradizionale
Produzione/
È chiara la sua provenienza
provenienza
È un piacere della specialità italiana
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Media profilo
Nella parte settentrionale invece prevale il consumo di speck
a libero servizio, cioè prelevato dallo scaffale del supermercato. Lo speck preaffettato in vaschetta e confezionato a pezzi
corrisponde a un atto di acquisto abitudinario che prescinde
dal consumo immediato.
Confezionato a pezzi
Confezionato preaffettato
Tagliato
al banco
22%
14%
24
40
Ha un sapore unico, inconfondibile
Motivi di acquisto speck - Base: acquistano personalmente salumi (n=891) - in %
Negli ultimi anni si nota uno sviluppo positivo verso le modalità d'acquisto che soddisfano le necessità di convenience
e le moderne abitudini di consumo. Il preaffettato risulta il
segmento che registra il tasso di crescita più repentino. Ormai il 22% degli acquisti di speck viene venduto in forma di
preaffettato.
Le modalità di consumo evidenziano comunque ancora una
preferenza di acquisto al banco (56%) dove il prodotto è ancora circondato da una certa aura di ricercatezza esotica e
che consente di apprezzare al massimo profumo e morbidezza. In particolare nella parte meridionale dell'Italia viene
preferita la modalità d'acquisto tagliato al banco.
30
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
56%
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Speck (n = 935)
Il prosciutto crudo e lo speck sono nella percezione del consumatore due salumi con caratteristiche ben distinte, principalmente nel gusto e sapore. La differenza più grande è il
gusto affumicato, più forte e deciso dello speck rispetto al
prosciutto crudo che viene descritto come un salume dal sapore dolce e mite. Per il suo gusto dolce e mite il prosciutto
crudo piace a tutti in famiglia anche ai bambini, mentre lo
speck è più adatto al pubblico adulto. Un altro fattore che
distingue i due prodotti è la consistenza; più elevata nello
speck rispetto al morbido prosciutto crudo.
Entrambi i salumi si prestano bene ad essere utilizzati in molte ricette e sono ingredienti utilizzati anche per dare il tocco
finale alla pietanza.
Crudo (n = 945)
Altra caratteristica che i due prodotti condividono e che è
apprezzata dai consumatori italiani è l'alta qualità ed il fatto
che siano controllati.
Punto di dissonanza è invece che lo speck non viene visto
come un prodotto interamente italiano e ciò per vari motivi;
la zona di provenienza, l'Alto Adige come territorio bilingue
a prevalenza tedesca; la difficoltà di molti consumatori ad individuare il territorio di produzione; la parola stessa “Speck”
di derivazione mitteleuropea che non suona italiana; il suo
gusto affumicato viene collegato con sapori nordici non del
tutto tipici per il palato italiano.
25
4. Lo Speck Alto Adige IGP
Cosa significa IGP?
IGP è l'Indicazione Geografica Protetta cioè il riconoscimento dell'Unione Europea che garantisce sicurezza, tipicità e
genuinità. Il prodotto che lo ottiene deve essere originario
della regione geografica di cui porta il nome, e quindi possedere caratteristiche che lo rendono unico e non riproducibile
al di fuori di essa. A norma del regolamento CEE n. 510/2006
che sostituisce il regolamento CEE n. 2081/1992 la denominazione IGP tutela contro qualsiasi usurpazione, imitazione
o evocazione, nonché indicazioni false o ingannevoli relative
all'origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti.
Allo Speck Alto Adige la denominazione IGP è stata conferita
nel 1996 sulla base del relativo
disciplinare di produzione. Nello specifico, sono previste sanzioni per chi utilizza non solo
la denominazione Alto Adige,
ma anche quella di una zona
attigua o appartenente all'Alto
Adige stesso.
4.1 IndICAzIoneGeoGrAfICAProtettA
Il marchio europeo dell'IGP ha un peso ed una visibilità
“istituzionale” tuttavia non ancora abbastanza conosciuto
dai consumatori. La maggior parte di loro ha un'idea dell'importanza delle protezioni geografiche cui sono sottoposti
molti prodotti della tradizione gastronomica ed alimentare
italiana e rivela di conoscere la sigla “IGP” anche se non tutti
sanno esattamente la sua corretta definizione. Tuttavia, la
maggior parte lo collega ad una connotazione geografica e
alla provenienza protetta e garantita del prodotto.
Conoscenza denominazione IGP
base: conoscono lo speck (n=935) - in %
Si
nO
47%
53%
Significato denominazione IGP
base: conoscono la denominazione IGP
499
Identificazione/indicazione
geografica protetta
75
Identificazione geografica
di provenienza
7
Origine/Provenienza protetta
/controllata/ garantita
5
Indicazione geografica tipica
5
È un marchio di qualità/
di protezione/di provenienza
2
Denominazione/indicazione
di origine protetta
2
Denominazione geografica protetta/
controllata
1
Altro
3
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
26
27
La sigla “IGP” nella mente degli italiani garantisce il luogo
di produzione, lavorazione ed elaborazione del prodotto alimentare di qualità protetto, mentre per il 47% denota il luogo di provenienza del bestiame.
Per il 44% invece questa sigla rappresenta la tipicità locale
dello speck, seguito dal 39% che la collega al rispetto della
tradizione all'interno del processo produttivo. Infine il 30%
degli intervistati pensa che sia legata al luogo di stagionatura
Garanzie assicurate dalla sigla IGP
Base: conoscono lo speck (n=935) - in %
... il luogo di produzione/ trasformazione/elaborazione
... il luogo di provenienza del bestiame
... la tipicità locale dell'alimento
... il rispetto di un processo produttivo fatto secondo la tradizione
... il luogo di stagionatura
Non so
4
67
47
44
39
30
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
4.2 Il mercato dello Speck Alto Adige IGP
La produzione di Speck Alto Adige IGP nel 2009 (2.183.507
baffe) ha registrato una flessione dell'11% rispetto al 2008,
anno eccezionalmente positivo grazie a una serie di fattori
favorevoli. Il trend positivo registrato negli ultimi anni si è
comunque mantenuto anche nel 2009.
Contemporaneamente alla diminuzione della produzione di
Speck Alto Adige IGP si è ridotta anche la produzione complessiva di tutti i produttori riconosciuti dal Consorzio pari
all' 8%.
Analogamente ad altri comparti economici, la produzione
ha registrato un calo soprattutto nel corso dei primi mesi
dell'anno registrando nell'ultimo trimestre addirittura una
leggera ripresa.
Nel 2009 la quota dello Speck Alto Adige IGP sulla produzione complessiva di speck dei produttori riconosciuti ammonta al 39%, corrispondente all'incirca al valore dell'anno
precedente.
Tipologie di confezionamento
Come per la maggior parte dei salumi, la crescita dello Speck
Alto Adige, riporta un incremento costante dell'affettato, rispetto alle altre tipologie di confezionamento, in tranci, interi o a metà.
Per lo Speck Alto Adige si parla addirittura di un incremento
del 22% nel 2009. Questo trend rispecchia le moderne abitudini di consumo orientate alla praticità e alla comodità di
trovare il prodotto pronto per l'uso.
Tipologie di confezionamento
1.000.000
Lo Speck Alto Adige IGP
La disciplina di produzione prevede essenzialmente un'affumicatura leggera (ad una temperatura del fumo inferiore ai
20 gradi centigradi), una stagionatura media di 22 settimane,
un contenuto di sale non superiore al 5%. Il rispetto delle regole di produzione porta, nel prodotto finito, alla marchiatura a fuoco con il simbolo "Südtirol" ed all'etichettatura con la
scritta "Speck Alto Adige IGP" in italiano e in tedesco "Südtiroler Speck GGA".
800.000
700.000
Baffe
Lo Speck Alto Adige IGP è un prosciutto crudo leggermente
affumicato e stagionato per 22 settimane. Inconfondibile per
aspetto, profumo e sapore, deve la propria peculiarità al metodo di lavorazione tradizionale, tramandato di padre in figlio e protetto dall'Unione Europea. Lo Speck Alto Adige IGP
si caratterizza per il suo gusto particolarmente equilibrato,
più dolce del rustico prosciutto fortemente affumicato del
Nord Europa, ma al tempo stesso più aromatico e caratteristico del prosciutto dolce delle zone mediterranee.
900.000
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
2008
100.000
--
2009
Speck IGP 1/1
Speck IGP 1/2
Speck IGP
in tranci
Speck IGP
affettato
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
28
29
Come dimostrano i mega-trend del mercato, anche per lo
Speck Alto Adige, nel periodo 2006 – 2008, l'affettato è cresciuto molto a differenza dei tranci che hanno registrato un
lieve aumento dal 2006 al 2007 ma un'altrettanto lieve diminuzione rispetto al 2008.
Il principale mercato di sbocco dello Speck Alto Adige IGP
è l'Italia. 66% della produzione viene distribuita e venduta
in tutto il territorio nazionale ed locale con prevalenza nelle
aree della parte nord–ovest e nord-est dell'Italia.
Con una quota di esportazioni del 34% lo Speck Alto Adige
è il prodotto di qualità della salumeria italiana più venduta
all'estero.
Raffronto produzione in tranci/confezioni affettati 2006-2008
16.000.000
14.000.000
Numero confezioni
Mercati di sbocco
12.000.000
10.000.000
Principale partner è la Germania in cui viene venduto il 29%
della produzione totale, seguito dall'Austria con una quota
già molto inferiore ed altri paesi anche oltreoceano come gli
USA.
Mercati Speck Alto Adige IGP
8.000.000
6.000.000
4.000.000
2006
2.000.000
3%
1%
1%
4%
2007
2008
--
Tranci
Confezioni
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
Un lievissimo aumento del 0,5% caratterizza la produzione di
tranci a “Privat Label dal 2008 al 2009.
Una maggiore crescita è stata registrata nelle “Privat Label”
degli affettati, cresciuta del 7,2% rispetto alla produzione totale.
29%
62%
Alto Adige
Austria
Italia
USA
Germania
Altri
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
Produzione di Speck Alto Adige affettato totale di cui Private Label
20.000.000
18.161.766
18.000.000
Numero confezioni
16.000.000
14.000.000
14.917.685
14.624.684
12.000.000
10.000.000.
8.000.000
4.807.679
6.000.000
4.000.000
3.579.122
Affettato
Totale
2.874.684
2.000.000
--
Affettato PL
2007
2008
2009
Fonte: ROI TEAM CONSULTANT, 2010
30
31
4.3 Conoscenza dello Speck Alto Adige IGP
Lo Speck Alto Adige IGP si avvale di una grande notorietà tra
la popolazione italiana. Il 65% dei consumatori italiani conosce lo Speck Alto Adige IGP mentre 35% dichiara di non aver
sentito o ricordare la denominazione. Le prime caratteristiche individuate riguardano la sfera gustativa, l'intensità del
sapore, il grado di salatura e le spezie che conferiscono un
gusto intenso, unico ed inconfondibile.
I consumatori italiani riconoscono la genuinità e naturalità
del prodotto e collegano lo speck ad un salume magro, morbido, stagionato ed affumicato. Un'altra caratteristica importante che la denominazione trasmette agli italiani è la provenienza garantita, la qualità controllata e contrassegnata con
la certificazione europea dell'IGP.
Il marchio dello Speck Alto Adige IGP è riconosciuto da più
della metà dei consumatori di speck a differenza del 46% che
non lo ricorda. Il logo si collega ad un'idea di tutela ambientale e di vacanze “verdi” e viene fortemente collegato al territorio montagnoso ed alpino.
Tuttavia, anche se il marchio dello Speck Alto Adige IGP è
conosciuto solo da una parte minoritaria, vi è un 27% dei
consumatori di speck che verifica attentamente, al momento
d'acquisto, sempre o spesso, la presenza del marchio di qualità sul prodotto. Quasi la metà invece lo fa raramente o mai.
Il logo dello Speck Alto Adige IGP
Caratteristiche dello Speck Alto Adige IGP
Conoscenza dello Speck Alto Adige IGP
Base: conoscono lo speck (n=935) - in %
SI 65%
BASE: conoscono lo speck igp
NO 35%
606
caratteristiche di prodotto
sapore/il gusto
in generale
È buono/ottimo/ha un buon sapore/il gusto
Gusto unico/gusto inconfondibile
88
45
21
16
5
intensita' del sapore
È gustoso/saporito
Gusto forte e deciso/sapore intenso/sapore ricco
17
12
3
grado salatura e spezie
Non salato/non troppo salato/poco salato
È speziato Salato al punto giusto/giusta salatura
13
5
3
3
altre caratteristiche di prodotto
È genuino/sano/naturale
È magro/poco grasso
il profumo/㨠profumato/aromatico
25
11
6
5
stagionatura
È stagionato/la stagionatura
Buona stagionatura /stagionato al punto giusto
17
7
7
provenienza
Provenienza garantita/sicura/controllata
È dell'Alto Adige/prodotto in Alto Adige
14
6
4
AFFUMICATURA
È affumicato al punto giusto/giusta affumicatura Affumicato/l'affumicatura 13
4
3
CONSISTENZA
È morbido/morbidezza/tenero
Compatto/compattezza
9
5
3
MARCHIO
Controllato
È IGP/indicazione geografica protetta
8
5
2
LA QUALITA' (qualità elevata/superiore )
PRODUZIONE/LAVORAZIONE
Prodotto con determinate procedure
Prodotto secondo tradizione/con procedure tradiz.
8
7
3
3
IN GENERALE (il migliore in assoluto/insuperabile)
GLI INGREDIENTI/LE MATERIE PRIME
Provenienza locale della materia prima
Fatto con materie prime selezionate
5
3
1
1
GLI ALLEVAMENTI (animali selezionati)
2
Non sa/non indica
Ricordano il logo
Verificano la presenza del logo
Base: conoscono lo speck (n=935) - in %
Base: conoscono lo speck (n=935) - in %
27
SI 55%
NO 46%
8
19
24
Si, sempre
Si, spesso
Raramente
No, mai
23
26
Si, ogni tanto
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
12
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
32
33
4.4 Speck ALTO ADIGE IGP – Speck ALTO ADIGE non IGP
4.5 Il Consorzio Tutela Speck Alto Adige IGP
Per una parte minoritaria invece lo Speck IGP è più buono ed
artigianale. Solo il 2% dei consumatori di speck indica che
non ci sono differenze tra lo Speck IGP e quello non protetto
privo del marchio di qualità.
Lo Speck Alto Adige IGP si distingue dallo speck non di qualità principalmente attraverso la tutela e garanzia del Consorzio ed i controlli effettuati durante il processo di produzione ed al prodotto finale. Il 68% collega lo Speck IGP ad un
prodotto tutelato dal Consorzio che rispetta la ricetta tradizionale di produzione (56%) e che è sottoposto a maggiori
controlli (55%) e quindi garante di una qualità più alta (53%).
Il ruolo del Consorzio, considerato di grande utilità, è quello
di controllare la qualità del prodotto, tutelare il marchio IGP,
garantire la tipicità e provenienza geografica del prodotto.
Altro compito importante è la difesa dei consumatori dalle
contraffazioni e la lotta alla concorrenza sleale internazionale.
Utilità dell'attività del Consorzio
Base: conoscono lo speck (n=935) - in %
42
Decisamente più marginale viene vista la sua presenza come
supporto ai produttori, o in attività promozionali, campagne
informative, più in generale poco presente la sua attività di
marketing.
Differenze Speck Alto Adige IGP/Speck Alto Adige non IGP
41
Molto
Abbastanza
Poco
Per niente
5 1
0
Così così
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
Base: conoscono lo speck IGP (n=606) - in %
... è tutelato e garantito dal Consorzio
... è fatto nel rispetto di una ricetta tradizionale
56
... è più controllato
55
… ha una maggiore qualità
... è più buono
... è artigianale
... ha un prezzo più alto
... ha un sapore più deciso
... è più stagionato
Nessuna differenza
2
Non sa/Non indica
2
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
29
27
22
21
9
... è più affumicato
35
68
53
L'attività del Consorzio Tutela Speck Alto Adige
Base: conoscono lo speck (n=935) - in %
… controlla la qualità del prodotto
… tutela il marchio Speck Alto Adige IGP
… garantisce la tipicità geografica del prodotto
… garantisce il rispetto di un severo regolamento di produzione
… tutela i prodotti che hanno a che fare con l'Alto Adige
… supporta i produttori di speck
… fa campagne informative sullo speck
… fa iniziative promozionali
… non svolge nessuna attività, è solo un marchio in più
1
Non ho idea dell'attività che svolge
73
65
60
49
40
31
27
18
4
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
34
35
Considerazioni finali
Il suggerimento che arriva dai consumatori è proprio quello
di ampliare la sua presenza, per farsi conoscere e istruire così
i consumatori sul valore del marchio IGP e sulle garanzie che
offre. 56% degli italiani consiglia al Consorzio di aumentare
la presenza pubblica e di comunicazione in modo di raggiungere livelli di conoscenza e notorietà più alti. Inoltre, chiedono una maggior sensibilizzazione ed informazione sulla
differenza tra Speck Alto Adige IGP rispetto ad altri tipi di
speck (50%).
Arrivando alla fine di questo percorso è necessario analizzare ulteriormente i risultati ottenuti.
Il settore:
Il settore della salumeria italiana è un reparto importante
dell'economia nazionale e da sempre è un biglietto da visita
del “Made in Italy” nei mercati internazionali. Nonostante
la crisi mondiale ha mantenuto l'andamento positivo degli
ultimi anni.
La salumeria italiana è dominata dai prosciutti crudi e cotti
e dai salami, lasciando spazio però a prodotti a dimensioni
inferiori come lo speck.
Miglioramenti possibili da parte del Consorzio
Base: conoscono lo speck (n=935) - In %
Farsi conoscere di più
Far conoscere la differenza tra Speck Alto Adige IGP e altri speck
Allestire punti di degustazione nei supermercati
Fare concorsi a premi per vincere vacanze in Alto Adige
Fonte: DEMOSKOPEA, 2010
36
50
30
29
Far conoscere di più le caratteristiche del prodotto
Avere un logo/marchio più riconoscibile
56
17
16
Il prodotto:
L'immaginario dello speck è collegato prevalentemente al
territorio montagnoso dell'Alto Adige e ne evidenzia un
carattere unico ed inconfondibile: un gusto deciso e leggermente affumicato; una consistenza compatta ed un prodotto genuino e di qualità.
La protezione europea:
La denominazione IGP è conosciuta da più della metà degli
Italiani, che in gran parte conoscono anche la corretta definizione. Altri invece hanno già sentito il termine “indicazione geografica protetta” e lo ricordano, però non riescono ad
indicarne il corretto significato.
La funzione dei consorzi e del sistema qualitativo deve essere quella di istruire i consumatori sul valore del marchio
IGP e sulle sue garanzie, valorizzando così i prodotti di alta
qualità e i loro produttori. Secondo i consumatori italiani, i
consorzi conferiscono un valore aggiunto al prodotto attraverso le attività di controllo della qualità e la lotta contro la
contraffazione.
Nello specifico riguardo al Consorzio Tutela Speck Alto Adige i consumatori suggeriscono di ampliare la presenza pubblica per farsi conoscere maggiormente e per comunicare
di più la sua utilità.
Deve essere l'obiettivo dell'intero settore dello speck di
sensibilizzare i consumatori a riconoscere queste caratteristiche uniche attraverso una comunicazione mirata fondamentalmente sugli USP (Unique Selling Proposition) dello
speck.
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Iniziativa realizzata con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in base al DM 60272 del 16 gennaio 2007.
Consorzio Tutela Speck Alto Adige
via Renon, 33/A - I-39100 Bolzano
Tel. +39 0471 300381
[email protected] | www.speck.it