Newsletter - Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza
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Newsletter CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA Informazione economico finanziaria sul mondo delle PMI italiane N.19 Febbraio 2010 SOMMARIO Iniziativa straordinaria di sistema – Strumenti per favorire l’accesso al credito delle micro e piccole imprese, la promozione di nuova imprenditorialità e il sostegno all’occupazione Fondo perequativo 2007-2008 In primo piano Verso Basilea 3: le criticità della nuova bozza di regolamentazione pag. 6 Approfondimenti Il dibattito su Basilea 3: cosa cambia per i Confidi? pag. 7 Economic Outlook pag. 10 1 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER FEBBRAIO 2010 INIZIATIVA STRAORDINARIA DI SISTEMA – STRUMENTI PER FAVORIRE L’ACCESSO AL CREDITO DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE, LA PROMOZIONE DI NUOVA IMPRENDITORIALITÀ E IL SOSTEGNO ALL’OCCUPAZIONE Lo scorso 29 gennaio è scaduto il termine per la presentazione dei progetti a valere sull’Iniziativa straordinaria di sistema per il microcredito. Nell’ambito delle attività di accompagnamento e consulenza offerte al sistema camerale, il Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza ha predisposto un servizio di assistenza tecnica ed operativa specialistica finalizzata a: Progettare gli interventi a sostegno dell’accesso al credito e della formazione declinandoli nelle diverse realtà territoriali di riferimento Predisporre la documentazione necessaria per la presentazione dei progetti a Unioncamere Nazionale Seguire l’iter delle pratiche e offrire un servizio di informazione per le Camere di Commercio. Il Consorzio, d’altra parte, è stato attivamente coinvolto dagli uffici di Unioncamere Nazionale nella redazione ed implementazione dei prototipi operativi, grazie alle esperienze che esso ha maturato nel corso degli anni nell’ambito del microcredito, affiancando numerose Camere di Commercio nella progettazione e implementazione di progetti dedicati alle micro-imprese. Al termine di questa fase preliminare, va senza dubbio sottolineato il notevole interesse manifestato dalle Camere di Commercio per l’opportunità offerta dall’Iniziativa straordinaria. Alcuni dati, riferiti all’attività di accompagnamento svolta dal Consorzio, possono aiutare a comprendere l’importante risposta fornita dal sistema a questa iniziativa: • 22: i progetti presentati tramite il Consorzio; • oltre 5 milioni di euro: il valore dei progetti predisposti dalle Camere di Commercio con l’assistenza e la partnership del Consorzio. Al termine dell’iter di valutazione e selezione dei progetti, inizierà la seconda fase, dedicata alla presentazione dei progetti specifici a valere sul Fondo perequativo. Anche in questo caso, il Consorzio è a disposizione delle Camere di Commercio per predisporre i progetti esecutivi e coordinare, successivamente, gli interventi operativi. Si ricordano le due linee progettuali nell’ambito delle quali è possibile intervenire: 1) SOSTEGNO PER L’ACCESSO AL CREDITO DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE a. AZIONE 1) Costituzione di appositi fondi di garanzia per il microcredito b. AZIONE 2) Programma di abbattimento degli interessi sui micro-finanziamenti 2 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER FEBBRAIO 2010 c. AZIONE 3) Iniziative di prevenzione dell’usura in collaborazione con gli appositi fondi di cui all’art.15 della legge 7 marzo 1996, n. 108, gestiti dai Confidi. 2) PROMOZIONE ALL’OCCUPAZIONE DI NUOVA a. AZIONE 1) Contributi per imprenditorialità e all’autoimpiego IMPRENDITORIALITÀ finanziare servizi di E supporto SOSTEGNO alla nuova b. AZIONE 2) Finanziamento di fondi per l’anticipazione delle indennità di Cassa integra-zione guadagni c. AZIONE 3) Incentivi e contributi per finanziare la formazione e l’occupazione Il Consorzio Camerale offre la propria collaborazione per: o Assistenza per costituzione di appositi fondi di garanzia per il microcredito o Formazione specialistica congiunta o Analisi territoriale e sostegno occupazionale o Progettazione dei contributi per finanziare servizi di supporto alla nuova imprenditorialità e all’autoimpiego o Coordinamento, supervisione, monitoraggio e valutazione dei risultati. 3 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER FEBBRAIO 2010 LA PROMOZIONE DI NUOVA IMPRENDITORIALITÀ E IL SOSTEGNO ALL’OCCUPAZIONE Sostegno accesso al credito PMI MICROCREDITO MICROFINANZA modello operativo Prevenzione usura modello operativo Costituzione FRG Assistenza per: Formazione promozione nuova imprenditori Promozione Nuova Imprenditoria BAM business angel model Attività di follow-up Prevenzione/alfabetizzazione - predisporre e stipulare agreements con banche e confidi sui pericoli usura - ottimizzare la getione del fondo Abattimento Tassi Network CMC (consulenti micro credito) Integrazione garanzie Formazione specialistica congiunta - associazioni di categoria - aziende - banche locali Confidi Legenda Alta formazione per risk Sostegno accesso al credito Sostegno alla occupazione Promozione nuova imprenditorialità Sostegno alla occupazione Argomenti formazione continua Fonte: Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza 4 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER FEBBRAIO 2010 FONDO PEREQUATIVO 2007-2008 Il 15 febbraio 2010 scade il termine per la presentazione di progetti a valere sul Fondo perequativo 2007-2008. Come da tradizione, Unioncamere Nazionale ha individuato alcuni “prototipi” a cui le Camere di Commercio possono fare riferimento per la definizione dei progetti candidati al cofinanziamento da parte del Fondo. I prototipi previsti sono: • Adozione dei sistemi di gestione ambientale per il rafforzamento della competitività delle PMI • Trasferimento tecnologico, innovazione delle filiere produttive e sviluppo sostenibile • Creazione del consenso per la programmazione e realizzazione delle opere infrastrutturali: il sistema camerale come animatore del debat public • Sviluppo del capitale umano nei mercati territoriali del lavoro • Turismo, qualificazione dei territori, tracciabilità e promozione delle filiere del made in Italy • Promozione dei servizi per l'internazionalizzazione delle imprese e supporto per la programmazione 2007-2013 • Servizi CCIAA per conciliazione/arbitrato e Uffici vigilanza sul mercato • Sviluppo progetto su prezzi e tariffe Il Consorzio camerale per il credito e la finanza mette a disposizione delle Camere di Commercio la propria esperienza in materia di progettazione di fondi di garanzia e di predisposizione di convenzioni per realizzare i seguenti interventi: 1. progettare, in collaborazione con la Camera di Commercio, le linee guida del progetto di intervento e le procedure standard da utilizzare; 2. collaborare per l’individuazione, sensibilizzazione e coinvolgimento delle banche e di altre istituzioni finanziarie presenti sul territorio, anche nell’ottica dell’ampliamento del plafond di risorse disponibili a sostegno delle imprese; 3. predisporre apposite convenzioni con i soggetti coinvolti, al fine di creare procedure e metodologie condivise e trasparenti; 4. delineare e istituire un Comitato di controllo e gestione, col compito di svolgere attività di due diligence sui richiedenti e di monitoraggio e controllo conseguente all’erogazione del finanziamento; 5. collaborare alla preselezione delle imprese, provvedendo anche a definire i parametri di base per l’accesso all’iniziativa; 6. contribuire alla gestione degli aspetti amministrativi, con la predisposizione della modulistica necessaria; 7. operare attività di supervisione, monitoraggio e valutazione dei risultati conseguiti. 5 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 Per richiedere informazioni e approfondimenti si potrà fare riferimento al seguente recapito telefonico: 02 85154297 o al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] IN PRIMO PIANO Verso Basilea 3: le criticità della nuova bozza di regolamentazione Una rivoluzione attende gli istituti di credito europei e promette di non essere del tutto indolore. Si tratta della nuova regolamentazione in materia di capitale e liquidità delle banche proposta a metà dicembre dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, sinteticamente nominata Basilea 3. Il nuovo impianto normativo potrebbe avere conseguenze soprattutto sul piano della redditività degli istituti di credito. La bozza di regolamentazione è finalizzata al rafforzamento patrimoniale del sistema bancario europeo per aumentare la capacità degli istituti di credito di fronteggiare future situazioni di crisi. Il documento sarà sottoposto a consultazione ed è quindi suscettibile di cambiamenti. La versione definitiva è comunque attesa entro fine 2010 e l’entrata in vigore è prevista per la fine del 2012. L’obiettivo di Basilea 3 è disincentivare modelli di business bancario caratterizzati da requisiti patrimoniali insufficienti e da elevata leva finanziaria. Il Comitato di Basilea ha delineato cinque aree d’intervento: 1. La regolamentazione prevede l'innalzamento della qualità del patrimonio di vigilanza al fine di aumentare la capacità delle banche di assorbire le perdite. In particolare il coefficiente Tier 1 dovrà essere costituito prevalentemente da azioni ordinarie e utili non distribuiti, mentre verranno progressivamente eliminati dal calcolo del Tier 1 i titoli ibridi e i crediti fiscali. Viene poi estesa e armonizzata la lista degli elementi da dedurre e degli aggiustamenti prudenziali. 2. A fronte del rischio di controparte sono previsti incentivi per favorire la concentrazione degli scambi presso controparti centrali, sul modello della proposta clearing house per i Credit default swap. 3. Per fare fronte ai pericoli strutturali di settore sono stati prospettati una serie di criteri più stringenti sul grado di leva finanziaria. A tal fine verrà introdotto un criterio di “leverage ratio” che vincoli l’espansione delle attività complessive, anche fuori bilancio, alla disponibilità di un’adeguata base patrimoniale. Questo vincolo dovrebbe operare nelle fasi di elevata espansione economica e limitare le conseguenze di eventuali errori nella misurazione dei rischi attraverso le regole di Basilea 2. 4. Previsto inoltre l’obbligo per le banche di accantonare risorse patrimoniali durante le fasi espansive del ciclo economico da utilizzare durante i periodi di crisi. Il Comitato sta inoltre promuovendo l'adozione di metodologie di calcolo degli accantonamenti per il rischio di credito basate sulla stima delle perdite attese nell'arco dell'intero ciclo economico. 5. Infine è stata proposta l'introduzione di nuove regole quantitative per fare fronte al rischio di liquidità. L’intento di giungere ad un sistema bancario più stabile potrebbe comportare però una serie di effetti collaterali. I principali osservatori hanno sottolineato che requisiti patrimoniali più elevati, unitamente all’impatto sull’utile dei limiti all’utilizzo della leva 6 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 finanziaria, creerebbero infatti un doppio effetto negativo sul Roe degli istituti di credito. L’entrata in vigore delle norme potrebbe modificare il paradigma con il quale le banche hanno convissuto nell’ultimo decennio: un sistema basato sul forte utilizzo del leverage a fronte di una sostanziale stabilità dei mezzi patrimoniali. Un altro aspetto da considerare è che, dati i vincoli alla leva finanziaria, le banche potranno decidere di investire in asset di minor qualità, caratterizzati da maggiori rendimenti attesi ma anche da un superiore livello di rischio. Altri analisti hanno invece sottolineato gli effetti che tali misure avrebbero sull’economia reale. La previsione di requisiti patrimoniali più stringenti potrà essere perseguita dagli istituti attraverso l’aumento del capitale o la cessione di attività, ma anche mediante la riduzione degli impieghi, creando quindi restrizioni all’accesso al credito per consumatori e aziende. A commento di Basilea 3, la Banca d’Italia ha espresso il proprio parere: secondo Via Nazionale le banche italiane hanno emesso nel tempo strumenti di capitale caratterizzati da elevata qualità. Inoltre, tenuto conto dell’attività bancaria tradizionale svolta in prevalenza, gli istituti italiani presentano una misura di leverage contenuta e non sono significativamente coinvolti in operazioni di finanza innovativa, per le quali verranno richiesti requisiti patrimoniali più elevati. Le proposte rappresentano comunque il punto di partenza per ulteriori elaborazioni. Nel primo semestre del 2010 verrà condotto uno studio di impatto, sulla base di dati e informazioni raccolte dalle stesse banche, al fine di valutare l’efficacia delle proposte regolamentari e definire il livello di capitale che le banche saranno chiamate a detenere in futuro. Sulla base dei commenti ricevuti, il Comitato di Basilea effettuerà i necessari affinamenti ed emanerà la versione definitiva della regolamentazione. La Banca d’Italia, infatti, prevede un’applicazione graduale di Basilea 3. Per quanto riguarda il patrimonio di vigilanza ad esempio, sarà mantenuto per un periodo di tempo “sufficientemente lungo” il riconoscimento prudenziale di alcuni strumenti di capitale esistenti che in futuro non saranno più computabili sulla base della nuova normativa. Fonte: Bureau van Dijk Electronic Publishing. APPROFONDIMENTI Il dibattito su Basilea 3: cosa cambia per i Confidi? A poco più di un anno da quando la crisi finanziaria smise di essere soltanto un grave problema per le banche troppo esposte nel trading degli strumenti finanziari cominciando a far sentire i propri effetti sull’economia reale, una delle sue vittime più illustri è senza dubbio Basilea 2. Considerato troppo lasco e lacunoso per poter davvero svolgere una funzione di alerting contro i rischi eccessivi degli intermediari finanziari e troppo rigido e pro-ciclico per servire come strumento di stabilizzazione del mercato del credito, l’accordo è ora sottoposto a una ampia opera di revisione e di ripensamento da parte dello stesso Comitato che lo promosse pochi anni or sono. Nel dicembre 2009, il Comitato di Basilea ha pubblicato un documento di consultazione per la riforma dell’Accordo su cui le Banche Centrali e gli altri “saggi” dovranno fornire un parere entro aprile 2010. L’obiettivo dovrebbe essere quello di predisporre un pacchetto di riforme che migliorino la capacità del settore bancario di prevenire o, alla 7 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 peggio, contrastare situazioni di squilibrio e di crisi sul mercato finanziario e del credito in particolare, così da ridurre il rischio di spillover (trabocco) di eventuali crisi dal livello finanziario alla economia reale. Tra i vari temi in discussione, uno merita senza dubbio di essere approfondito per le potenziali ricadute che esso potrebbe avere sull’operatività dei Confidi. Il paragrafo 198 del documento di consultazione, infatti, avanza l’ipotesi di eliminare il requisito del possesso di un rating non inferiore ad A- per i soggetti privati, non intermediari vigilati, che vogliano concedere garanzie personali utili per ridurre il patrimonio di riserva che le banche devono accantonare a fronte del rischio relativo al prestito garantito. Poiché, di fatto, nessun confidi dispone di una simile valutazione, l’unica soluzione per poter continuare a offrire garanzie eligibili per Basilea 2 è finora consistita nella trasformazione in intermediari vigilati (i cosiddetti confidi 107). Uno dei principali effetti di questa innovazione normativa è stato un ampio e profondo processo di razionalizzazione e di concentrazione del sistema delle garanzie, che ha condotto alla nascita di circa una quarantina di soggetti potenziali 107 e a una progressiva riduzione di quote di mercato e di operatività per gli altri soggetti non vigilati. La proposta del Comitato sembra finalizzata a evitare il cosiddetto “cliff effect”, probabilmente destinato a diventare uno dei termini più abusati nel dibattito dei prossimi mesi. Con questa definizione si indica la penalizzazione che subiscono quei soggetti, in primis confidi, che si pongono poco al di sotto della soglia minima prevista e che, per questo motivo, vengono considerati alla stregua dei soggetti meno affidabili con rating nettamente inferiori. Specificatamente, nel documento di Basilea 2 si andrebbe a eliminare la parte del di testo, contenuta nei paragrafi 195 e 302, in cui si fa rifermento al rating A minimum come condizione necessaria per diventare garante eleggibile. Qualora questa proposta venisse adottata, di fatto, la condizione necessaria per poter offrire garanzie personali eleggibili sarebbe costituita dal disporre di un rating “appetibile” per le banche e comunque superiore a quello dell’impresa da garantire. Sono facilmente immaginabili le ripercussioni che questo emendamento potrebbe avere sul sistema dei Confidi e in special modo per quanti hanno dovuto richiedere l’iscrizione all’elenco degli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia, con le conseguenze in termini di costo e di vincoli gestionali. Di fatto lo status di 107 diventerebbe una condizione sufficiente ma non necessaria per concedere garanzie personali: un Confidi 106 strutturato, con una buona dotazione patrimoniale e un efficiente portafoglio-garanzie, tale da conferirgli un rating elevato, pur non disponendo di volumi di attività sufficienti per svolgere attività di intermediario vigilato, potrebbe continuare a erogare garanzie personali, ponendosi in diretta concorrenza con i confidi 107. Gli effetti di questo emendamento sarebbero limitati da alcuni vincoli tecnici, come ad esempio la necessità di disporre di un rating che, in mancanza di una valutazione svolta da una ecai, dovrebbe essere conferito da una banca IRB avanzato, ovvero da una banca che adotta propri sistemi interni di rating. Inevitabile il dubbio, almeno teorico, di un possibile conflitto di interesse della banca che dovrebbe esprimere il giudizio sull’idoneità di un confidi a prestare garanzie e, al contempo, vedrebbe ridursi il proprio patrimonio da accantonare proprio grazie all’eleggibilità di tali garanzie. Dubbio che, ovviamente, non 8 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 tiene conto della necessità per i sistemi di rating interni alle banche di ottenere la validazione della Banca d’Italia che, al momento, non ha ancora pronunciato un giudizio definitivo sui diversi modelli che le sono stati sottoposti. Un secondo dubbio è legato al fatto che, estremizzato, questo emendamento potrebbe lasciare spazio a garanzie di qualità inferiore con tutti i rischi che ciò comporterebbe per la sana gestione del portafoglio-crediti. Si tratta, peraltro, di un rischio remoto, tenuto conto del fatto che una garanzia prestata da un garante con un rating basso non sarebbe utile alle banca in termini di riduzione del patrimonio di riserva da accantonare per far fronte al rischio. D’altra parte, allo stato attuale, nessun confidi 106 dispone di un rating così elevato da poter prestare garanzie appetibili per le banche. Ne consegue che, seppur teoricamente dirompente sulla carta, questo emendamento all’Accordo potrebbe tradursi, nella realtà, in effetti molto limitati poiché per poterne “approfittare” un confidi 106 dovrebbe comunque operare tutta una serie di adeguamenti gestionali, organizzativi e operativi che gli permettano di disporre di un rating appetibile per la banca. Probabilmente, al termine di questa opera di consolidamento, un confidi 106 avrebbe tutte le carte in regola per aspirare alla trasformazione in intermediario vigilato godendo dei vantaggi che questa comporterebbe. Nelle prossime settimane si seguirà lo sviluppo del dibattito, dando voce alle opinioni di esperti e operatori del settore. Fonte: Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza 9 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 ECONOMIC OUTLOOK Statistiche macro-economiche: Paesi del G7 e Emergenti Paese Stati Uniti Cambi (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) PIL Tasso Inflaz. Tasso Disocc. -2,6% 2,7% 10,0% Paese Euro – $ USA Prezzo 1,41 -1,3% 0,88 -1,1% 126,98 -4,7% Eurozona -4,0% 0,9% 10,0% Germania -4,9% 0,9% 8,1% Euro – Yen Regno Unito -5,1% 2,9% 7,8% Euro – Fr. Svizzero 1,47 -0,7% Francia -2,3% 0,9% 9,5% Euro – Yuan Cina 9,65 -1,3% Italia -4,6% 1,0% 8,3% Euro – $ Canada 1,50 -0,3% Spagna -4,0% 0,8% 17,9% Euro – Rublo Russo 42,26 -1,8% Giappone -5,1% -1,9% 5,2% Euro – Real Brasile 2,58 3,2% Cina 10,7% 1,9% 4,3% Euro - $ Hong Kong 10,99 -1,1% India 7,9% 13,5% 7,3% Euro - $ NZ 1,99 0,6% -2,4% 1,3% 4,9% Euro - $ AUS 1,57 -1,6% 0,9% 2,8% 3,5% Fonte: Bloomberg. Brasile -1,2% 4,3% 7,4% Argentina -0,3% 7,7% 9,1% Hong Kong Corea del Sud Euro – Sterlina Variazione annua Fonte: Bloomberg. I dati sono annuali e si riferiscono all’ultima rilevazione ufficiale. Mercati obbligazionari e immobiliari (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) Paese Variazione Valore JP Morgan 1 – 3 anni 1 settimana 206,66 -0,1% JP Morgan 1 – 10 anni 179,31 -0,1% 0,1% 0,5% REIT Europa 549,05 -2,0% 0,7% -2,9% 1.497,48 -4,5% -7,8% -5,0% EIT USA 1 mese 0,0% YTD 0,2% Fonte: Bloomberg. 10 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 Mercati azionari (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) Paese Valore Variazione 22.568 1 mese -2,3% YTD -2,9% Dax Francoforte 5.696 -4,4% -4,4% -4,4% Cac 40 Paris 3.821 -2,4% -2,9% -2,9% FTSE London 5.303 -1,8% -2,0% -1,0% Swiss Mkt. Zurich 6.494 -1,3% -0,8% -0,1% 11.373 -5,0% -4,7% -4,7% S&P 500 – US 1.092 -3,1% -2,1% -0,8% Nasdaq Comp – US 2.205 -3,5% -2,8% -1,5% Nikkei 225 10.591 0,9% 0,5% 5,4% Hang Seng Index 20.726 -3,7% -5,2% -4,2% RTS Russia 1.489 2,7% 3,1% 5,0% Shangai – Cina 3.129 -0,4% -4,5% -3,3% Bovespa - Brasil 66.220 -2,0% -3,5% -6,5% FTSE/Mib Milano IBEX 35 Madrid YTD (€)1 -2,9% Fonte: Bloomberg. Materie prime (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) Commodities Petrolio (WTI) (barile) Oro (oncia) Variazione Valore 1 settimana 74,2 -4,8% 1 mese 0,7% YTD -6,5% 1.093,2 -3,2% 0,8% -0,3% 17,0 -7,5% 0,2% 0,9% Platino (oncia) 1.549,0 -3,0% 11,1% 5,7% Rame (tonnellata) 7.390,0 -0,5% 7,4% 0,2% Mais (bushel) 3,6 -1,8% -6,5% -12,0% Frumento (bushel) 5,0 -2,3% -4,7% -7,9% Argento (oncia) Fonte: Bloomberg. 1 Valori espressi in funzione del cambio dell’Euro. 11 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 Futures (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) Paese Valore FTSE/Mib Milano Variazione attesa su prossima apertura 22.515,0 -0,23% FTSE London 5.241,0 -1,18% S&P 500 – US 1.106,5 1,33% Dax Futures 5.678,5 -0,30% Nikkei Futures 10.580,0 -0,10% Bovespa - Brasil 69.935,0 -0,43% Fonte: Bloomberg. Mercato monetario (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) Costo denaro Libor 3 mesi 0,67% Banca Centrale Tasso di sconto 1,00% Regno Unito 0,61% 0,50% 0,11% Stati Uniti 0,25% 0,25% 0,00% Giappone 0,25% 0,10% 0,15% Europa Delta -0,33% Fonte: Bloomberg. Spreads verso Italia (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) 2 anni Italia 5 anni 10 anni 30 anni 0,87% 2,29% 3,70% 4,86% Germania -0,27% -0,46% -0,60% -0,87% Francia -1,18% -0,64% -0,61% -0,70% Spagna 0,97% -0,36% -0,09% 0,00% Fonte: Bloomberg. 12 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 Performance settimanale e da inizio anno delle principali asset class e relative subcategorie (dati aggiornati al 2 febbraio 2010)2 Liquidità Tasso % 0,32% YTD -85,42% Euribor 3 mesi 0,67% -75,45% -0,56% Global Commodities Libor 3 mesi Regno Unito 0,61% -78,18% -0,21% Libor 3 mesi USA 0,25% -82,37% Azionari -0,94% MSCI Mondo Libor 3 mesi Giappone 0,25% -86,67% Eonia Obbligazioni Area Euro 2 anni Rend % 0,25% YTD WTD Alternativi -2,83% Global Hedge Fund Index YTD 12,55% WTD 0,17% 43,65% 2,47% Indice 294,5 YTD 28,45% WTD -1,16% -0,11% MSCI Mondo Value 143,4 20,55% -0,54% MSCI Mondo Growth WTD 0,17% MSCI Europa 132,9 26,58% -0,06% 386,6 28,27% -1,82% 1.182 24,52% -0,29% 99,4 25,60% -0,62% Area Euro 5 anni 1,63% 0,47% MSCI Nord America Area Euro 10 anni 2,97% 0,57% MSCI Asia Area Euro 30 anni 4,04% 1,89% MSCI Mercati Emergenti 321,8 23,57% -0,30% Area USA 2 anni 0,04% 0,02% Energia 206,7 13,89% 0,62% Area USA 5 anni 1,45% -0,11% Industriali 111,1 19,54% -0,48% Area USA 10 anni 3,41% 0,11% Materiali 192,6 41,65% -0,58% Area USA 30 anni 4,56% 0,72% Health care 97,8 13,56% 0,38% JP Morgan 1-3 anni 4,43% 0,12% Finanziari 72,9 18,87% -0,59% JP Morgan 1-10 anni 5,57% 0,21% Tecnologia 77,9 46,05% 1,32% Immobiliare REIT Europe YTD 22,82% 84,1 32,92% 0,00% 105,9 -1,09% 0,11% REIT USA 19,98% Valore 22,69 YTD -45,80% WTD 0,42% 22,16 -39,60% -1,25% Valute Euro - Dollaro Rate 1,41 YTD 2,58% Consumi discrezionali WTD 1,77% Utilities 1,53% Volatilità Index VIX (Stati Uniti) WTD 0,70% Index VDAX (Germania) Fonte: Bloomberg. 2 Il colore della casella indica una performance positiva con il verde ed una negativa con il rosso, ma per liquidità e volatilità i criteri sono ovviamente opposti (verde per valori in diminuzione e viceversa). 13 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 Indice dei rendimenti medi dei Titoli di Stato (dati aggiornati al 2 febbraio 2010) ITALIA GERMANIA STATI UNITI GIAPPONE 1 mese 0,01% 2 mesi 0,04% 0,12% 0,54% 0,28% 6 mesi 0,60% 0,37% 0,13% 0,12% 1 anno 0,83% 0,67% 0,27% 0,13% 2 anni 1,69% 1,11% 0,79% 0,17% 3 anni 2,14% 1,64% 1,37% 0,25% 4 anni 2,70% 1,98% 0,39% 5 anni 2,95% 2,29% 2,34% 0,52% 6 anni 2,98% 2,53% 0,66% 7 anni 3,35% 2,77% 3,08% 8 anni 3,60% 2,97% 0,99% 9 anni 3,85% 3,10% 1,18% 10 anni 4,08% 3,22% 3,61% 1,33% 15 anni 4,59% 3,87% 1,81% 20 anni 4,77% 3,96% 2,13% 30 anni 4,53% 2,30% 4,91% 4,01% 40 anni AUSTRALIA 3,83% 3,87% 4,25% 4,35% 4,67% 4,96% 5,12% 5,20% 5,34% 5,43% 5,52% Fonte: Deutsche Bank. 14 CONSORZIO CAMERALE PER IL CREDITO E LA FINANZA – NEWSLETTER DICEMBRE 2009 BRASILE 0,83% 1,22% 3,19% 3,80% 4,17% 3,89% 4,70% 5,20% 5,89% 5,95% 6,15% GRECIA 4,25% 4,62% 4,75% 4,86% 5,72% 5,95% 5,95% 5,87% 5,97% 6,09% 5,71% 6,26% 6,69% 6,40%