Formigoni scarica Bruni (e chi sta con lui)

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Formigoni scarica Bruni (e chi sta con lui)
GIUN'IA
6 78 l
Edizione dt!
CORDlNB
ANNO XXXII
9 OTT, 2O11
si fa presto a dire Clelia
Formigoni scarica Bruni (e chi sta con lui)
bttervistato da La Pro~cia, richiama Yamministrazione al fallimenti, e mostra come il suo buongoverno non si riconosca nel malgoverno altroi
di Giovanni SaDusti
Serve altro per sottolineare l'impietosa
anomalia comasca, il malgoverno della
parte all'interno del buongoverno. del
tutto? Serve certificato di eutanasia amministrativa più autorevole, serve una
spinta ulteriore a girar pagina oltre il crepuscolo, ma restando nel solco della Como liberale, moderata, cattolica? Roberto
Formigoni, proprio lui, il governatore
della Lombardia con ambizioni nazionali fin troppo ridondanti, ma bilancio
di sana e ferma gestione della nostra Regione, il comandante in capo del plotone ciellino all'interno del reggimento
anarcoide, sfilacciato ma vivo, del PdL,
ha messo pochi, irrevocabili virgolettati in calce al fallimento dell'amministrazione Bruni, del progetto di città che
vi stava dietro e della concreta filiera di
potere in cui (non) si è incarnato. Nella
consueta chiacchierata con Francesco
· Angelini, grande classico che ormai La
Provincia apparecchia con cadenza programmata, .tra una· genericità sull'Expo
e qualche indugio autocelebrativo non
nuovo, il presidente Formigoni ha ...
.. .lasciato cadere messaggi politici della massima importanza, guardando al
domani comasco.
A cominciare da quella frase ostentatamente asciutta, a seguire l'annotazione
dell'interlocutore, per cui noi rischiamo
di arrivare al 2015, annus mirabilis dell'Expo a cui stiamo tentando con fatica
di prèpararci, con gli Eterni Irrisolti ancora tali, Lungolago mortificato e Ticosa desertica. «Sono responsabilità che
competono agli amministratori locali»,
è l'apparente tautologia logica, che è anche macigno politico. La possibilità della doppia interpretazione è troppo manifesta, e del resto Formigoni ha pur sempre iniziato il cursus honorum nella palestra democristiana. Sarà responsabilità degli amministratori futuri sciogliere
i nodi. È responsabilità degli amministratori presenti averli stretti attorno alla giugulare della polis, fino a farne un
blocco oggettivo, che impegna il governatore a spenderei parole, e in passato
anche azioni (quando gli toccò far notare ai suoi balbettanti referenti locali che
·erigere un mure di cemento sul lago non
è sinonimo di operazione urbanistica).
Come del resto ha ricordato lui stesso,
con quel «Regione Lombardia è sempre
pronta a dare una mano» che è anche dichiar~zione della .supplenza, ideale e
operativa, troppe volte praticata.
In ogni caso, Formigoni tiene ad acquisire nel dibattito un distinguo prettamente politico: la delimitazione delle
aree di azione decisionale, e dunque le
ricadute nei termini della "responsabi·
lità'; che non è generica allusione morale, ma categoria tecnica. A quale azione
può essere ricondotto cosa. Il Lungolago e la Ticosa, così come stanno, sono
da ricondurre all'azione èlegli attuali amministratori locali. I fallimenti hanno
storie, volti, nomi. La Como umiliata nella sua essenza, tanto che un buono spicchio della sua anima e della sua gente
moderata può seriamente pensare di
sondare cosa si muove a sinistra, porta
in primis il nomè di Stefano Bruni, il borgomastro pragmatico che in dieci anni
non è riuscito a darsi una "visione" della sua città, quindi di Patrizio Tambini e
di tutta la classe dirigente locale cielllna, che in questo decennio ha conosciuto un'indubbia frequentazione privilegiata delle leve del potere. Una classe dirigente evidentemente a suo tempo approvata da Formigoni, e ora declassata, o comunque ricondotta, appunto, alle proprie "responsabilità~ Del
resto sarebbe stata una schizofrenia tutta particolare, se il presidente del buongoverno, degli indicatori economici
nordeuropei e delle eccellenze ricono-
(Servizio riservato agli uffici del Comune di Como)
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RASSEGNA
STAMPA
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COMO
sciute in svariati ambiti della convivenza, fosse rimasto prigioniero di questi
suoi pallidi, e alla prova dei fatti inadeguati, luogotenenti locali.
C'è anche questa consapevolezza, in
un'altra uscita per certi versi guascona:
«Come sempre devo essere io a dire chè
Como ha invece delle eccellenze assolute». Come sempre, coloro .che ave'-:o
spinto alla guida della città, anche contro un dominus locale come il senatore
Butti (lo stesso che oggi ha imbastito un
asse di reciproca sopravvivenza con Bruni, Tambini & Co. e che recita prediche
di coerenza ad altri) non sono stati in
grado di approntare e valorizzare un
"marchio Como'; al netto delle «bellezze paesaggistiche, artistiche, architettoniche» che n governatore ricorda, diremmo volutamente blasfemi, con enfasi gaddiana. Formigoni non si ricono-
(Servizio riservato agli uffici del Comune di Como)
GIUNTA
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L'ORDINE
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9 or T. 2U H
impietosamente vero, se si estende la
frase al di là di Camerlata, se si sottintende con essa un assenso meccanico
dei vertici milanèsi della filiera ciellina
a un patto acritico e di retroguardia con
la rete di potere buttiana. Il proclama
diventa falso, se calato nelle nostre piccole cose comasche. Perché qui sì, qui
c'è eccome un asse Butti-Cielle, nel senso di un'intesa di mutuo soccorso tra il
senatore e le frange locali, residuali di
Cielle, quelle appunto mollate dai loro
stes.si referenti. È un accordo al ribasso,
tra uomini e lobby che non si amano,
dettato dalla percezione di un destino
comune obbligato, la conservazione degli attuali assetti comaschi di potere.
Proprio quelli che hanno la "responsabilità" rammentata da Formigoni, quella dello stato attuale della città.
È un abbraccio ben comprensibile, guardato con gli occhi dei Bruni e dei Tambini, perché rappresenta la loro unica
possibilità di sopravvivenza e di ricollocamento politico, anche in consesce, in quest'ultima stagione comasca, guenza dell'esplicito disinteresse forsoprattutto non vuole che in essa si ri- migoniano nei loro confronti. Diventa
conosca il segno del Movimento, l'azio- meno pacifico nell'ottica di Butti, che·
ne genuinamente politica di Ci elle, che pare preferire la stabilità dell'oggi alla
si sovrappongano malgoverno locale e credibilità del domani, il mantenimenbuongoverno regionale. Il governatore to di un assetto di potere comunque al
consegna, una volta di più, al ripostiglio tramonto, piuttosto che l'incubazione
del fallimento politico la parabola di Bru· di una nuova Como in quello che è pur
ni e di quella fetta di cosmo ciellino che sempre il partito di maggioranza relativa. A tal proposito, il «metodo delle priancora la presidia.
Ma se è cosl, se Formigoni scarica Bru- marie» schiette e americane individuani e tutto quello che rappresenta per la to da-Formigoni come medicina anche
storia e l'attualità comasca, vuoi dire che comasca è ben diverso dal pasticciacsta prendendo corpo una contraddizio- cio buttiano, che alla sua convention ha
ne che si era cercato di snidare mode- accennato confusamente al coinvolgistamente su queste pagine. La riassu- · mento della Lega e di eventuali liste cimiamo dando ragione al coordinatore viche nella procedura, mostrando anAlessio Butti, ché qui non alberga il pre- cora una volta la debolezza di questo
concetto. «Non c'è un asse Butti-Ciel- PdL ad incarnare pienamente la comale», aveva assicurato sabato scorso al schità liberale e moderata. No, il goverconvegno di Italia Protagonista. Vero, natore li ha proprio mollati.