Panama annulla l`indulto a Posada

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Panama annulla l`indulto a Posada
Panama annulla l'indulto a Posada
Lunedì 07 Luglio 2008 01:05
di Fabrizio Casari
Incostituzionale. L’indulto regalato nell’Ottobre del 2004 dalla ex presidentessa di Panama,
Mireya Moscoso, a Luis Posada Carriles ed agli altri tre colleghi di terrore, non poteva essere
concesso. Lo ha stabilito all’unanimità la Corte Suprema di Panama. I nove magistrati che
integrano la Consulta dell’istmo centroamericano hanno disposto l’annullamento del
provvedimento di clemenza - che aprì le porte del carcere a 183 detenuti - ed il ritorno degli
indultati nelle carceri panamensi.
“La decisione - recita la sentenza della Corte Suprema divulgata lunedì scorso - ha carattere
retroattivo e rende priva di effetti legali qualsivoglia gestione giuridica a carico degli imputati che
sia direttamente o indirettamente stata prodotta dalla loro incostituzionale scarcerazione”.
Dunque l’Alta Corte di Panama conferma quanto molti avevano già denunciato: il criminale
internazionale Luis Posada Carriles non poteva essere liberato, dal momento che era ancora
sotto processo per il tentato attentato dinamitardo che avrebbe dovuto uccidere il leader cubano
Fidel Castro in occasione della sua visita a Panama nel 2000, dove si trovava per partecipare al
vertice Ibero-americano.
L’attentato prevedeva l’esplosione di quindici chili di C-4 durante l’incontro che Fidel avrebbe
dovuto tenere nell’università di Panama City, alla presenza di migliaia di studenti. Finanziato
dalla FNCA e organizzato dalla cellula terroristica composta da Posada Carriles, Pedro Remon,
Gaspar Escobedo e Guillermo Novo Sampoll, l’attentato venne invece disinnescato
dall’intelligence cubana che avvertì la polizia panamense, che intervenne prontamente e arrestò
il terzetto criminale. Mentre il processo ai quattro terroristi era in corso, la ex presidente Mireya
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Moscoso decise di liberarli su richiesta dell’Amministrazione Bush.
Ora, alla luce della sentenza della Corte Suprema, che appunto definisce incostituzionale la
decisione della signora (accusata dalla giustizia panamense di frode e malversazione e
scappata a Miami con 400 milioni di dollari, un vero e proprio tesoro sottratto dalle casse del
Paese) un gruppo di avvocati panamensi ha già annunciato che chiederà l’immediata
estradizione dagli Stati Uniti dei quattro terroristi cubano-americani beneficiati dall’indulto,
affinché possa celebrarsi la chiusura del processo che li vedeva imputati a Panama perché
possano poi scontare l’eventuale condanna che il Tribunale dovesse emettere a loro carico.
La richiesta di estradizione, aldilà delle evidenti quanto interessanti connotazioni politiche
inerenti al rapporto intimo tra Stati Uniti e terrorismo cubano-americano, ha la sua base
giuridica nell’accordo bilaterale in materia di estradizione firmato da Panama e Stati Uniti nel
1904. Nel trattato - com’era prevedibile - risultano esclusi i cittadini con nazionalità statunitensi,
per la vecchia norma secondo la quale tutti i terroristi vanno giudicati dagli Usa, tranne quelli
statunitensi che non vanno giudicati da nessuno. Ad ogni modo, se Gaspar Escobedo e
Guillermo Novo Sampoll risultano di nazionalità statunitense e dunque la loro estradizione
potrebbe essere rifiutata sulla base delle norme contenute nel Trattato del 1904, sia Pedro
Ramon che Posada Carriles risulterebbero invece pienamente ascrivibili al caso di specie. In
sostanza, a norma di Trattato, se potranno esserci obiezioni per Escobedo e Sampoll, tanto
Posada Carriles quanto Pedro Ramon dovrebbero essere impacchettati e consegnati alle
autorità di Panama.
Ma non sarà semplice. Posada Carriles, definito il “bin Ladin delle americhe”, è legato da
molteplici quanto immondi fili alla CIA, l’agenzia di spionaggio statunitense, per la quale ha
lavorato decenni svolgendo le operazioni più sporche in America latina, Stati Uniti ed Europa.
Dopo lo scandalo internazionale seguito alla sua liberazione per ordine della Presidente
Moscoso (indulto elargito a poche ore dalla fine del suo mandato), Posada venne arrestato in
Texas nel 2005, con l’accusa di essere entrato illegalmente in territorio statunitense.
Processato, venne liberato nel 2007, in allegra indifferenza alla richiesta di estradizione da
parte del Venezuela, dalle cui carceri fuggì nel 1985. Vi era detenuto perché sotto processo in
quanto autore dell’esplosione in volo sui cieli delle Barbados di un aereo cubano, che causò la
morte di 73 persone. Era il primo atto di terrorismo nei cieli contro obiettivi civili.
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Oggi Posada Carriles circola liberamente per le strade della Florida governata da Jeb Bush e, a
detta di alcuni congressisti democratici, la Casa Bianca starebbe esaminando la possibilità di
concedergli il “perdono presidenziale”, misura indultiva concessa dal Presidente. Non ci
sarebbe niente di cui stupirsi, visto che già il suo socio in orrori Orlando Bosh, l’altro connotato
criminale che con Posada aveva organizzato l’esplosione dell’aereo cubano sulle Barbados nel
1976, venne indultato nel 1990 dal Presidente George Bush, padre dell’attuale, che ai tempi in
cui era Direttore della CIA aveva avuto modo di apprezzare la collaborazione di Bosh e Carriles
con l’agenzia. E, come per l’Iraq, anche per il terrorismo cubano-americano il figlio potrebbe
essere tentato di proseguire e completare l’opera del padre.
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