L`impegno della Cooperazione italiana per prevenire lo sfruttamento
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L`impegno della Cooperazione italiana per prevenire lo sfruttamento
L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI L’ITALIA E LA CONVENZIONE DI LANZAROTE: ULTIMA TAPPA DI UN IMPEGNO PER RAFFORZARE LA PROTEZIONE DEI MINORI CONTRO LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE Sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 dell’8 ottobre 2012 è stata pubblicata la legge del 1° ottobre 2012, n. 172 di «Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale», adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 12 luglio 2007 ed aperta alla firma il 25 ottobre 2007 a Lanzarote. La recente ratifica della Convenzione di Lanzarote da parte dell’Italia implica un impegno maggiore del nostro Paese per prevenire e contrastare lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori. Si tratta di uno strumento con il quale i Paesi aderenti si sono impegnati a rafforzare la protezione dei minori, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei colpevoli e la tutela delle vittime. Tra le novità più importanti contemplate dalla Convenzione di Lanzarote è da annoverare l’introduzione di due nuovi reati: l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l’adescamento di minorenni. Si tratta di tipiche fattispecie nate in rete. Previste inoltre pene più severe per tutta una serie di altri reati: dai delitti di maltrattamenti in famiglia a danno di minori, ai reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati a sfondo sessuale in dan no di minori. È inoltre previsto un inasprimento delle pene anche per i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile. Con la nuova L. 172/2012, che è entrata in vigore il 23 ottobre 2012, si è data dunque attuazione nel nostro ordinamento alla detta Convenzione. L’adesione alla Convenzione di Lanzarote integra un percorso di progressiva attenzione dello Stato italiano verso la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia sulla scorta delle numerose pulsioni e denunce nate dalla polizia di stato che ha operato un intenso controllo delle pratiche on line. La ratifica della Convenzione da parte dell’Italia implica anche un impegno maggiore per prevenire e contrastare lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori anche sul piano della Cooperazione Internazionale e della Cooperazione allo Sviluppo in ragione di quanto previsto dall’art. 38 della Convenzione. [3] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE Articolo 38 – Principi generali e misure di cooperazione internazionale 1 Le Parti cooperano, in conformità con le disposizioni della presente Convenzione e nel rispetto degli strumenti internazionali e regionali pertinenti applicabili, degli accordi stipulati sulla base di disposizioni legislative uniformi o di reciprocità e della propria legislazione nazionale, nel modo più ampio possibile, al fine di: a prevenire e combattere lo sfruttamento e gli abusi sessuali nei confronti di minori; b proteggere e assistere le vittime; c condurre indagini o procedere penalmente per i reati previsti sulla base della presente Convenzione. 2 Le Parti adottano le misure legislative o di altra natura necessarie per garantire che le vittime di un reato previsto dalla presente Convenzione e commesso sul territorio di una Parte diversa da quella in cui risiedono possano presentare denuncia presso le autorità competenti del loro Stato di residenza. 3 Se una Parte che subordina la reciproca assistenza giudiziaria in materia penale o la concessione dell’estradizione all’esistenza di un trattato in materia riceve una richiesta di cooperazione in materia giudiziaria o di estradizione da una Parte con la quale non ha ancora concluso tale trattato, può considerare la presente Convenzione come base giuridica per la reciproca assistenza in materia penale o di estradizione per i reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione. 4 LE PARTI SI IMPEGNANO A INTEGRARE, OVE NECESSARIO, LA PREVENZIONE E LA LOTTA CONTRO LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI NEI PROGRAMMI DI ASSISTENZA ALLO SVILUPPO CONDOTTI A FAVORE DI PAESI TERZI. Secondo il paragrafo 4 dell’art 38 ogni Stato aderente s’impegna a integrare la prevenzione e la lotta allo sfruttamento e agli abusi sessuali dei minori nei programmi allo sviluppo a beneficio di Stati terzi. Numerosi Stati membri del Consiglio d’Europa portano avanti programmi di questo tipo su molteplici tematiche, quali il ripristino e il consolidamento dello stato di diritto, lo sviluppo delle istituzioni giudiziarie, la lotta contro la criminalità, l’assistenza tecnica per l’implementazione delle convenzioni internazionali. La Cooperazione allo Sviluppo Italiana continuerà a garantire il suo impegno. [4] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI IL PROTOCOLLO OPZIONALE ALLA CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA CONCERNENTE LA VENDITA, LA PROSTITUZIONE E LA PORNOGRAFIA RAPPRESENTANTE BAMBINI: UN IMPEGNO PER L’ITALIA1 La promozione dei diritti fondamentali dei bambini e degli adolescenti per prevenire e contrastare ogni forma di abuso e di sfruttamento sessuale, è da molti anni un’assoluta priorità per l’Italia. Sul piano nazionale, la strategia italiana per la prevenzione e la protezione dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze dalla violenza e dallo sfruttamento sessuale si è sviluppata nel corso degli anni seguendo tre principi guida che possono essere così sintetizzati: 1. dare efficacia ed effettività delle politiche a favore dell’infanzia significa realizzare politiche più generali finalizzate a migliorare le condizioni sociali e politiche dell’intera comunità italiana; 2. l’impegno nelle azioni di prevenzione e di protezione dell’infanzia dalla violenza non può essere sollecitato solo da eventi emergenziali, ma deve diventare oggetto di attenzione continua e di strategie di medio e lungo periodo; 3. la protezione dei bambini vittime di violenza e la prevenzione della violenza non possono dipendere solo da buone leggi, poiché la legislazione deve essere accompagnata da interventi di natura amministrativa che creino risorse, strumenti e servizi per rispondere alle necessità e agli interessi dei bambini. La L. 6 febbraio 2006, n. 38, Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet, ha introdotto due nuovi istituti: l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet, istituito presso il Ministero dell’interno – Servizio Polizia postale e comunicazioni. Nell’anno 2007 è stato istituito poi l’Osservatorio sulla prostituzione e sui fenomeni delittuosi ad essa connessi (DM 18 gennaio 2007), con sede presso il Ministero dell’interno. L’Osservatorio è stato istituito come strumento di supporto alle azioni delle amministrazioni centrali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni della tratta di esseri umani e di sfruttamento della prostituzione che coinvolgono sia adulti sia bambini. Per quanto concerne la cooperazione interministeriale italiana, essa si sviluppa all’interno delle organizzazioni internazionali di cooperazione delle forze di polizia (es. Interpol); nelle organizzazioni sopranazionali istituzionali (es. funzionari dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile fanno parte del Gruppo di esperti contro lo sfruttamento sessuale del Consiglio d’Europa PCES, e hanno partecipato attivamente alla stesura della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali); in seno a tavoli intergovernativi di confronto specifici (es. L’Europe de l’Enfance); in partnership progettuali realizzate in autonomia o nel 1) Dal Terzo e Quarto Rapporto Italiano su applicazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia. Il Rapporto è stato adottato dal Comitato interministeriale per i diritti umani sulla base della bozza approvata dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e trasmesso al Comitato ONU sui diritti del fanciullo (22 gennaio 2009). [5] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE quadro di programmi o piani di azione europei (es. AGIS o Daphne) o internazionali. Nell’area finalizzata alla cooperazione per il contrasto dei crimini, si ricordano alcune iniziative. L’Arma dei carabinieri ha partecipato a progetti, realizzati nell’ambito dei programmi europei o di cooperazione internazionale o altre linee d’azione e finanziamento, inerenti i temi dell’abuso e dello sfruttamento sessuale ai danni di minori. In particolare, tra i più recenti si ricordano: si è aggiudicata, nell’ambito del programma comunitario ISEC Prevenzione e lotta contro la criminalità, il partenariato privilegiato con la Commissione europea, tra gli altri, sul progetto Comportamenti criminali nella pornografia minorile e violenze sessuali; ha fornito la propria adesione a collaborare al progetto Azione transnazionale e intersettoriale per il contrasto della tratta di persone – e in particolare minori – programma comunitario ISEC (prevenzione e lotta contro il crimine) identificazione e assistenza delle vittime, proposto dal Dipartimento per le pari opportunità, nell’ambito del programma Prevenzione e lotta contro la criminalità, adottato con decisione 2007/125/GAI dal Consiglio dell’Unione europea; partecipa al Gruppo tecnico di lavoro interforze per il coordinamento delle iniziative di tutela delle vittime di gravi reati, nell’ambito di una collaborazione tra la Direzione centrale della Polizia criminale e l’Università di Roma La Sapienza, Facoltà di psicologia, nell’ambito del programma comunitario Daphne II (prevenzione e lotta contro la violenza sui bambini, i giovani e le donne e i gruppi a rischio); si è aggiudicata, con la Guardia Civil spagnola in partenariato con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con l’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, il progetto Phare Turchia in favore della Gendarmeria turca (implementazione degli standard europei in materia di tutela dei diritti umani con particolare attenzione alla protezione di vittime minori, presentato nell’ambito dell’omonimo programma comunitario). Nell’ambito delle azioni di contrasto alla tratta di minori a fini di sfruttamento sessuale il Governo italiano ha avviato nel 2006 un’operazione promossa attraverso il Ministero degli affari esteri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, in azione sinergica con i governi della Regione del Centro America e con l’UNICEF. Tale operazione consiste nell’organizzazione di corsi di formazione destinati agli operatori del sociale,agli psicologi, ai medici legali, agli avvocati e alle forze di polizia dell’area centroamericana con l’obiettivo di consegnare ai partecipanti la maggiore quantità possibile di strumenti ed esperienze correlate al contrasto e monitoraggio dello sfruttamento sessuale di bambini. L’esperienza e l’azione legislativa italiana su tale tematica, d’altronde, è riconosciuta come tra le più aggiornate e proficue nell’intero panorama internazionale. Il progetto, che è stato testato con le forze di polizia di Panama e Guatemala, è stato ampliato a numerosi Paesi del Centro-America, in particolare in quelli che più risultano essere Paesi di origine della tratta di minori. A livello internazionale il Servizio Polizia Postale partecipa a innumerevoli tavoli di lavoro, nell’ambito dei quali vengono condivise strategie di indagine e sistemi tecnologici applicati all’investigazione. In particolare, esperti del settore partecipano al tavolo operativo permanente AWF Twins presso Europol e al gruppo di lavoro europeo COSPOL, preposto alla condivisione più generale di piani d’azione comune; inoltre, è in corso l’adesione all’associazione tra organismi di polizia Virtual Global Task Force vigente [6] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI tra Australia, Canada, Regno Unito e Stati Uniti, il cui obiettivo finale è la salvaguardia di piccoli utenti della rete, attraverso la prevenzione e la repressione di reati nel campo della pedopornografia. La collaborazione in ambito internazionale ha raggiunto risultati anche grazie all’acquisizione di strategie d’intervento adottate in base alle recenti attribuzioni legislative, che hanno consentito la realizzazione di un rapido scambio informativo per le indagini di settore aventi connotazioni di carattere extraterritoriale, con la realizzazione del Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia on line. Infine, l’Italia, rappresentata dal Dipartimento per le pari opportunità, partecipa al progetto di Sistema transnazionale di referral (TRM), un accordo di cooperazione tra più Paesi che si occupa del trasferimento e dell’assistenza delle vittime di tratta. L’Italia ha partecipato al progetto in partnership con Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Romania, Serbia, Kosovo. L’obiettivo più generale del Sistema, infatti, è di creare o consolidare la cooperazione internazionale in materia di misure di contrasto del fenomeno criminale e di assistenza delle vittime. Il programma TRM, infatti, ha messo in evidenza che la cooperazione e il coordinamento tra i Paesi del Sud-est Europa (Paesi di origine delle vittime di tratta) e i Paesi di destinazione (Paesi del Nord Europa, tra i quali l’Italia) costituiscono le fondamenta di un efficace sistema transnazionale di referral. Il Dipartimento per le Pari Opportunità si è poi reso promotore del progetto FREED (Azione transnazionale e intersettoriale per il contrasto della tratta di persone a scopo di sfruttamento lavorativo. Identificazione e assistenza delle vittime). Nell’ambito della cooperazione internazionale deve poi ricordarsi l’intensificazione della collaborazione, già in precedenza instaurata, con il Consiglio d’Europa per l’organizzazione e realizzazione di seminari regionali nei diversi Paesi europei volti a sensibilizzare l’opinione pubblica europea sul fenomeno, stimolare il dialogo tra governi, autorità locali, organizzazioni non governative e l’intera società civile, a diffondere e approfondire la conoscenza, oltre che a promuovere la firma e ratifica, della fondamentale Convenzione di Varsavia del 16 maggio 2005 sulla tratta degli esseri umani, conclusa proprio nell’ambito del Consiglio d’Europa, ai cui lavori preparatori l’Italia ha fornito un importante contributo per portare la propria esperienza positiva in materia di sostegno alle vittime del fenomeno. Vale la pena di ricordare anche che l’’ordinamento italiano prevede il reato di «Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile» (art. 600 quinquies cp), in cui incorre «chiunque organizza o propaganda viaggi finalizzati alla fruizione di attività di prostituzione a danno di minori o comunque comprendenti tale attività». La L. 38 ha reiterato e reso permanente l’obbligo per gli operatori turistici di inserire nei materiali propagandistici l’indicazione che i reati di prostituzione e pornografia minorile sono puniti con la reclusione dalla legge italiana anche se commessi all’estero. Inoltre, i reati sessuali commessi sui minori sono perseguibili anche quando commessi all’estero da cittadino italiano, o in danno di cittadino italiano, o da cittadino straniero in concorso con cittadino italiano (principio di extraterritorialità). Il Ministero degli Affari Esteri si è fatto promotore d’iniziative di informazione sul tema del turismo sessuale come parte delle iniziative di cooperazione internazionale e decentrata, sia in forma autonoma sia in collaborazione con ONG ed enti locali. Iniziative di sensibilizzazione sono state realizzate a livello regionale, anche nel quadro di progetti di [7] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE cooperazione decentrata. Tra le altre si può ricordare il lavoro realizzato in Emilia-Romagna con il progetto Agenzia amica; l’iniziativa nasce in seno alla LR n. 7 del 31 marzo 2003, relativa alla Disciplina delle attività di produzione, organizzazione e vendita viaggi, soggiorni e servizi turistici. Si tratta di una serie di norme disciplinanti l’attività delle agenzie di viaggio e turismo presenti sul territorio regionale, con l’intenzione di garantire ai clienti un alto livello di organizzazione e di sicurezza dei servizi offerti e di rispetto del «turismo etico». In Toscana, già nel 2003, una campagna di sensibilizzazione contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e il turismo sessuale è stata realizzata promuovendo la partecipazione dei giovani studenti delle scuole superiori, di cui furono selezionati tre bozzetti che diventarono, con il patrocinio della Regione Toscana, i tre manifesti poi diffusi nelle scuole e nei centri sociali, nelle agenzie di viaggio e negli aeroporti, in Italia e all’estero. Inoltre, un’ampia rete di associazioni ed enti locali (hanno aderito anche la Regione Emilia-Romagna e la Regione Veneto) ha promosso dal 2004 la campagna di informazione e di cooperazione, in particolare con il Brasile, “Stop sexual tourism”. La campagna è finalizzata alla promozione di un turismo locale più “sano”, etico e responsabile e alla realizzazione di progetti di aiuto in collaborazione con le istituzioni del luogo. Attorno al problema c’è stata comunque una decisa crescita di attenzione: già nel 2000, i rappresentanti delle principali associazioni turistiche hanno approvato un Codice di condotta finalizzato a denunciare la gravità e la diffusione del fenomeno2. In particolare, i tour operator e gli agenti di viaggio si sono impegnati a: informare e aggiornare il personale dell’industria del turismo in Italia e nei Paesi di destinazione sul fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori; informare i clienti – oltre a quanto richiesto dalla L. 269/1998 – dell’impegno dell’industria turistica per combattere lo sfruttamento sessuale dei minori nel turismo, indicando l’adozione del Codice di condotta; inserire nei contratti con i fornitori corrispondenti nei Paesi di destinazione clausole che richiedono di: – non facilitare, in alcun modo, contatti tra i turisti e potenziali sfruttatori sessuali di minori e/o contatti diretti tra turisti e minori che abbiano come obiettivo lo sfruttamento sessuale; – assicurare, ogni qualvolta possibile, che nessun contatto/incontro tra turisti e sfruttatori e/o minori finalizzato allo sfruttamento sessuale avvenga all’interno della struttura; prevedere che nei contratti tra tour operator e albergatori sia indicato che i minori non possono essere ammessi nelle camere da letto degli alberghi quando l’obiettivo di tale ammissione sia lo sfruttamento sessuale, e stabilendo l’impossibilità di rinnovo del contratto con tale albergo qualora vi si sia verificato un episodio di sfruttamento sessuale; 2) Le associazioni originalmente coinvolte sono state: Assotour/Assotravel; Assoviaggi; PATA (PacificAsia Travel Association); Italian VISIT USA Committee; FIAVET (Federation of Travel Agents & Tour Operations); SIGMA Travel System (Computer Reservations Systems of GALILEO); Virgin Express Italia; Interline International Club; ECPAT Italia. [8] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI unire a ogni contratto con i corrispondenti stranieri (fornitori, tour operator, alberghi, ecc.) la traduzione inglese del Codice di condotta e il relativo addendum; non utilizzare comunicazioni – su materiale stampato, su video o su Internet – che possano suggerire o alludere a comportamenti non in linea con la missione di ECPAT o i principi di base del Codice di condotta; inserire in tutte le forme di comunicazioni utilizzate per promuovere prodotti turistici la frase: «la nostra società ha adottato il Codice di condotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori nel turismo»; informare il personale dell’industria dell’esistenza del Codice di condotta, che sarà inserito negli esistenti contratti collettivi nazionali di lavoro così come nei contratti di lavoro individuale; includere tale Codice di condotta in ogni nuovo contratto di lavoro. Nel 2005 è stato siglato dall’Ente bilaterale nazionale per il turismo e dall’organizzazione non governativa ECPAT il Codice di condotta per la protezione di bambini e adolescenti dallo sfruttamento sessuale nei viaggi e nel turismo. L’adesione all’accordo rappresenta, oltre che una condivisione degli obiettivi e dei valori che sostanziano la lotta allo sfruttamento sessuale commerciale di bambini e adolescenti, un importante impegno per le aziende di tour operation, le agenzie di viaggio, le linee aeree e gli aeroporti. Tale impegno è stato ulteriormente rafforzato dalla L. 6 febbraio 2006, n. 38, Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet, che ha reso permanente l’obbligo per gli operatori turistici che organizzano viaggi collettivi o individuali in Paesi esteri di inserire in maniera evidente nei materiali propagandistici, nei programmi, nei documenti di viaggio consegnati agli utenti, nonché nei propri cataloghi generali o relativi a singole destinazioni, la comunicazione relativa alla punibilità con la reclusione, per la legge italiana, dei reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all’estero. Le attività realizzate hanno proposto all’attenzione pubblica il problema del ruolo dell’Italia nell’alimentare flussi di turismo sessuale e hanno alimentato una maggiore attenzione da parte dei tour operator. Le esperienze più ricche di significato e di ricadute positive sono state quelle che hanno saputo coniugare informazione in Italia e cooperazione allo sviluppo e giudiziaria con i Paesi destinatari dei flussi di turismo sessuale dall’Italia. Per un esempio di tale esperienza di cooperazione, si ricorda il progetto congiunto tra PCM, MAE e UNICEF. Il progetto è rivolto soprattutto alla prevenzione dello sfruttamento sessuale e in maniera particolare al così detto turismo sessuale in danno di minori. Un focus che sarà affrontato soprattutto per quei Paesi che sono le “rotte del sesso”, quali ad esempio l’Honduras. Per quanto concerne il rafforzamento della cooperazione bilaterale, regionale e multilaterale l’Italia, con le sue forze di polizia, è impegnata in attività di contrasto a livello internazionale, con la partecipazione a organismi aventi compiti di indagine e coordinamento. La Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato – Servizio centrale operativo svolge a livello internazionale anche attività per la prevenzione, l’assistenza alle vittime e la repressione dei reati in accordo con altri Stati e/o organismi di indagine, coordinamento o indirizzo di livello europeo o internazionale. In particolare, la Direzione: [9] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE svolge attività di cooperazione internazionale avvalendosi dei canali Europol e Interpol; partecipa attraverso rappresentanti del Dipartimento della pubblica sicurezza a un seminario organizzato dall’Accademia europea di polizia (CEPOL) in materia di abusi in danno di minori; partecipa attraverso rappresentanti del Dipartimento della pubblica sicurezza a un seminario in materia di analisi dei dati relativi agli abusi sui minori, organizzato dalla rete intergovernativa internazionale ChildONEurope; partecipa ai lavori dell’OSCE-Organization for security and cooperation in Europe, relativi alla tratta di esseri umani. In materia di lotta alla tratta e allo sfruttamento sessuale, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha aderito al progetto presentato dall’OIM e finanziato con i fondi del Programma AGIS 2003 e 2005 dell’Unione europea, volto alla realizzazione di un network e di un intervento formativo comune per funzionari di polizia, ONG e organizzazioni internazionali sulla lotta alla tratta di esseri umani verso gli Stati Membri dell’Unione europea da Paesi candidati e Stati confinanti con l’UE dopo l’allargamento». In tale cornice si sono svolte sessioni formative tra rappresentanti delle forze di polizia italiane, francesi e albanesi. Sono stati sviluppati anche seminari specialistici concernenti i criteri e le modalità di identificazione delle vittime, la protezione dei testimoni e la cooperazione tra le forze di polizia e le organizzazioni non governative. Anche l’Arma dei carabinieri è fortemente impegnata a livello europeo e internazionale: per esempio, essa partecipa all’attività di cooperazione internazionale di polizia sviluppata in seno all’Organizzazione internazionale di polizia criminale – OIPC – Interpol, distaccando, in particolare, propri ufficiali presso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia posto alle dipendenze del Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione centrale della polizia criminale3. Ma numerosi sono gli accordi di collaborazione bilaterali contro la criminalità organizzata che opera anche nell’area dello sfruttamento sessuale e della tratta: essi sono stati infatti individuati quali strumenti di forte efficace sia in una prospettiva preventiva che di indagine e di repressione dei fenomeni criminosi4. L’Italia ha sostenuto inoltre il Policy paper (prove evidenti – bambini dimenticati) sull’identificazione delle vittime di pedopornografia promosso nel 2006 dall’associazione Save the children. Il documento pone l’attenzione sul fatto che pochissimi dei minori sfruttati per la produzione di immagini pedopornografiche vengono identificati, nonostante le stesse immagini offrano prove incontestabili dell’abuso. Il Governo italiano ha dato il suo appoggio alle seguenti raccomandazioni in esso contenute: 3) L’Italia ha stipulato un accordo con la Romania per lo sviluppo della cooperazione operativa finalizzata al contrasto alla criminalità organizzata dei due Paesi, al traffico di esseri umani, all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e alle rapine gravi. Su tali questioni, fin dal 2006, hanno direttamente collaborato presso i servizi investigativi di polizia e carabinieri – a Roma, Milano, Torino e Bologna – ufficiali della polizia rumena. 4) Tra gli altri si ricordano quelli stipulati nel periodo di riferimento con Albania, Algeria, Austria, Bosnia Erzegovina, Cina, Cipro, Egitto, Grecia, Libia, Malta, Olanda, Repubblica Federale Iugoslava, Repubblica Moldava, Nigeria, Slovacchia, Spagna. A tale tipo di accordi si aggiungono anche quelli multilaterali. [10] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI 1. garantire che l’identificazione delle vittime sia una priorità investita di un preciso impegno politico; 2. garantire l’effettivo coordinamento delle politiche internazionali e nazionali di identificazione delle vittime attraverso una più efficace cooperazione tra organi competenti; 3. stanziare risorse finanziarie e umane per l’identificazione delle vittime; 4. garantire chiarezza nell’assegnazione e svolgimento delle indagini, in particolare per quanto riguarda mandati, strutture e competenze; 5. garantire un alto livello di attenzione verso la tutela dei minori e migliorare i servizi di assistenza ai bambini; 6. formare gli operatori che lavorano nell’ambito della tutela dei minori sull’identificazione delle vittime e sulle conseguenze dell’essere oggetto di abusi sessuali finalizzati alla produzione di immagini pedopornografiche; 7. aggiornare le statistiche e garantire che vengano svolte ricerche accademiche sull’entità del fenomeno degli abusi sessuali su minori finalizzati alla diffusione di immagini in Internet. L’Italia ha promosso e sostenuto programmi in numerosi paesi ed ha operato a livello europeo in piena sintonia con gli altri membri dell’ Unione Europea e con prestigiose istituzioni come il Consiglio d’Europa ospitando, ad esempio, il lancio della Campagna del Consiglio d'Europa per combattere la violenza sessuale sui minori. Per quanto concerne azioni di raccordo tra varie istituzioni dello Stato, si ricorda infine che con DPCM del 13 aprile 2007 è stato costituito il Comitato dei ministri per l’indirizzo e la guida strategica in materia di tutela dei diritti umani. La creazione di questa struttura di raccordo risponde all’esigenza di garantire un’efficace attività di indirizzo e coordinamento strategico in materia. Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, che può delegare le relative funzioni al Ministro per i diritti e le pari opportunità. Alle riunioni del Comitato partecipa anche il presidente del Comitato interministeriale dei diritti umani (CIDU), istituito presso il Ministero degli affari esteri. Possono, inoltre, essere chiamati a partecipare i responsabili di altri organismi che svolgono e/o coordinano attività istituzionali in materia di diritti umani. Il Comitato adotta le linee programmatiche e gli indirizzi relativi all’attività in materia di tutela dei diritti umani. Inoltre, esso svolge funzioni d’indirizzo e di coordinamento delle attività del CIDU e degli altri organismi che svolgono e/o coordinano attività istituzionali in materia di diritti umani al fine di assicurarne la coerenza nell’ambito degli indirizzi fissati dal Governo. [11] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE IL CONTRIBUTO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA La Cooperazione Internazionale è uno strumento fondamentale per garantire la protezione dei minori e il contributo che può fornire lo strumento della Cooperazione allo Sviluppo per prevenire e combattere i fenomeni dello sfruttamento sessuale commerciale di bambini (CSEC) e dell’abuso sessuale è rilevante. La Cooperazione italiana in conformità con i Piani d’azione delle Conferenze Internazionali di Stoccolma (1996), Yokohama (2001), Rio de Janeiro (2008) e del Protocollo Opzionale della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, sulla Vendita di Bambini, la Prostituzione e la Pornografia Infantile, ha finanziato numerose e importanti iniziative in collaborazione con le Agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni internazionali specializzate, ONG ed enti locali. Anche a livello nazionale sono state promosse campagne di educazione allo sviluppo incentrate contro la violenza sessuale su minori. Per quanto concerne le azioni in Italia, il Ministero degli Affari Esteri, attraverso la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo, coerentemente al proprio mandato, è impegnato, in collaborazione con le Regioni, gli enti locali e le ONG a promuovere e sostenere le iniziative di educazione allo sviluppo e all’intercultura quali mezzi per accrescere la conoscenza della Convenzione sui diritti del fanciullo, la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nei Paesi di cooperazione e di quella immigrata in Italia. Il Ministero ha inoltre promosso iniziative finalizzate a favorire la partecipazione diretta di bambini, bambine e adolescenti nella definizione e realizzazione di progetti contro l’abuso sessuale e lo sfruttamento sessuale; infatti, tutti i progetti della Cooperazione italiana rivolti alle fasce minorili sono multisettoriali e integrati e promuovono anche attività di comunicazione e informazione, nelle quali i minori sono protagonisti attivi e propositivi. L’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo tali fenomeni è stata condotta con una molteplicità di mezzi e sono stati coinvolti una pluralità di attori favorendo la partecipazione dei minori stessi. [12] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI POLITICHE, STRATEGIE E ATTIVITÀ DELLA COOPERAZIONE ITALIANA IN MATERIA DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE DEL MINORE La Cooperazione Italiana sostiene l’adozione e attuazione di politiche e programmi nazionali e transnazionali volti a prevenire e combattere tutte le forme di violenza a danno dei minori, in particolare l’abuso e lo sfruttamento sessuale. Per quanto riguarda le attività del Ministero degli Affari Esteri la Cooperazione Italiana allo Sviluppo finanzia numerosi progetti contro lo sfruttamento sessuale dei minori nelle aree maggiormente colpite da questo fenomeno. I progetti perseguono sostanzialmente i seguenti obiettivi: rafforzamento della capacità di risposta giurisdizionale dei paesi d’intervento contri- buendo alla definizione di un sistema giuridico minorile e di una legislazione civile e penale che rispettino la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo formazione e aggiornamento dei decision makers e di personale addetto acquisizione di dati per una migliore comprensione del fenomeno attuazione di politiche ed attività a fine preventivo promozione di azioni di coordinamento tra forze dell’ordine, magistratura, servizi pubblici e privati sostegno e rafforzamento delle reti di protezione sociale sostegno e rafforzamento della collaborazione tra i gestori di servizi di internet, autorità giudiziarie e di polizia a livello nazionale e transnazionale sensibilizzazione del settore turistico [13] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE INIZIATIVE MAE/DGCS Nel periodo 1999 - 2010, La Cooperazione Italiana ha finanziato progetti in paesi del Centro America e dei Caraibi, nel Sud Est Asiatico, nell’Africa Sub-sahariana, nei Paesi del Magreb e del Sud Est Europa. L’Italia ha svolto un ruolo attivo nella preparazione del III Congresso Mondiale contro lo Sfruttamento sessuale che si e’ tenuto a Rio de Janeiro nel 2008 in linea con l’importante ruolo da sempre svolto dalla Cooperazione italiana fin dalle due Conferenze di Stoccolma (1996) e Yokohama (2001). In particolare la DGCS ha partecipato al gruppo degli esperti internazionali impegnati nella preparazione del Congresso di Rio e ha concesso un contributo di all’Unicef per l’organizzazione di una Conferenza Preparatoria (PrepCom) per la Regione Europea5, per coinvolgere rappresentanti degli Stati membri UE, del Consiglio d’Europa e di altri paesi donatori maggiormente impegnati su questo tema. “Va sottolineato, inoltre, che gli esperti della Cooperazione italiana congiuntamente agli esperti dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno proposto nel corso del negoziato per il testo della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla tematica , una specifica norma per includere nei programmi di assistenza previsti a beneficio di Stati terzi la prevenzione e la lotta allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori (art.38)”. Il volume dei contributi Dal 1999 al 2010 la Cooperazione italiana ha allocato complessivamente euro 6.015.158.452,40 per iniziative a dono, dei quali, quasi 31 milioni di euro (30.793.684,57) sono andati a finanziare 31 iniziative volte a prevenire e contrastare lo sfruttamento e l’abuso sessuale di minori. La Tabella 1 mostra la distribuzione degli stanziamenti DGCS – MAE nel suddetto periodo e l’erogazione dei finanziamenti per iniziative destinate a prevenire e contrastare i fenomeni dello sfruttamento e dell’abuso sessuale di minori. 5) La PrepCom è stata realizzata in collaborazione con il Centro di ricerca UNICEF presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze, e ha trattato il tema “ La La cooperazione internazionale per prevenire e rispondere allo sfruttamento sessuale dei bambini e degli adolescenti: il ruolo degli attori internazionali e dei donatori”. Le raccomandazioni derivanti dalla Conferenza sono state presentate nel corso del III Congresso mondiale di Rio de Janeiro (2008) [14] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI Tabella 1 - Rapporto tra stanziamenti a dono DGCS – MAE e finanziamenti per iniziative volte a prevenire e contrastare lo sfruttamento e l’abuso sessuale di minori (1999 – 2010) Grafico 1 - Distribuzione per anno dei finanziamenti per progetti esplicitamente volti a combattere lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori In termini relativi, la Cooperazione italiana ha investito per progetti esplicitamente indirizzati a contrastare l’abuso e lo sfruttamento sessuale di minori euro 30.793.684,57 pari allo 0,51 % delle risorse a dono nel periodo considerato. [15] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER PREVENIRE Tabella n. 2 - Ripartizione dei finanziamenti per iniziative contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale di minori per Aree Geografiche e Paesi (1999 – 2010) L’ammontare complessivo di euro 30.793.684,57è stato distribuito in progetti che si sono realizzati in diverse aree geografiche nel periodo1999 -2010 e in particolare in 26 paesi. In aggiunta risultano contributi al Consiglio d’Europa e ad UNICEF per iniziative non di carattere progettuale e alcune iniziative non ripartibili. Grafico n.2 - Ripartizione geografica dei finanziamenti deliberati dalla DGCS per iniziative contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori (1999 – 2010) La distribuzione geografica si basa sui criteri utilizzati dalle Linee Guida e indirizzi di Programmazione della Cooperazione Italiana 2012- 2014. [16] E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI ALLEGATO: MAPPATURA DEI PROGETTI DELLA COOPERAZIONE ITALIANA PER INIZIATIVE CONTRO L’ABUSO E LO SFRUTTAMENTO SESSUALE DEI MINORI [17] L’IMPEGNO DELLA COOPERAZIONE ITALIANA Rafforzamento rete protezione sociale per prevenzione, recupero e reinserimento bambini e adolescenti a rischio. Sistema di prevenzione e contrasto del fenomeno del maltrattamento e abuso a Santiago del Estero Viva la bambina adolescente Meninas da Calcada East Asia Project against abuse, exploitation and trafficking of children - Fondo esperti per missioni monitoraggio e verifica – EAPRO I phase Promozione diritti umani dei minori vittime di sfruttamento sessuale mediante il rafforzamento del supporto legale e di polizia- I Fase Promozione dei diritti umani delle vittime della tratta tramite supporto legale e politiche adeguate a livello provinciale- II Fase Assistenza Integrata nelle aree di confine tra Laos, Cambogia, Thailandia e Vietnam per i minori migranti vittime di abuso sessuale- III Fase Attenzione integrale a bambini e giovani vittime della prostituzione a Cartagena Programma Regionale di prevenzione e lotta contro l’abuso, lo sfruttamento ed il traffico dei bambini ed adolescenti in America Centrale – TACRO I Fase Angola Argentina Brasile Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Tailandia, Vietnam El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua Colombia Cambogia Cambogia Cambogia Brasile Angola Supporto alle attività preparatorie del Piano d’ Azione Unione Europea – Africa sul traffico dei minori Sostegno alle politiche di lotta all’esclusione sociale per i minori- Benguela Non ripartibile Africa SubSahariana Titolo Paese Regione 21/11/2002 24/0672003 08/11/2010 16/11/2007 27/04/2005 05/12/2001 16/05/2005 24/07/2000 2.582.644,63 766.135,15 780.000 950.000,00 542.208,90 5.164.568,99 446.728,00 432.386,24 130.745,00 620.000,00 17/06/2010 09/12/ 2008 489.036,00 Importo Complessivo In euro 51.763,48 26/06/2002 01/08/2002 Data di approvazione Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria (Contributo Volontario) Dono Ordinaria (Contributo Volontario) Dono Ordinaria (Contributo Volontario) Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Forma Multilaterale Bilaterale Multilaterale e Bilaterale Multilaterale Multilaterale Multilaterale Bilaterale Bilaterale Bilaterale Bilaterale Bilaterale Multilaterale Canale Organismo Internazionale Organizzazione Non Governativa Gestione Diretta DGCS + Affidamento a Organismo Internazionale Organismo Internazionale Organismo Internazionale Gestione Diretta DGCS Organizzazione Non Governativa Organizzazione Non Governativa Organizzazione Non Governativa Organizzazione Non Governativa Organizzazione Non Governativa Organismo Internazionale Gestione UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni DGCS + OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni CISP Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni MLAL Associazione Progetto Mondo Movimento Laici America DGCS CISS Cooperazione Internazionale Sud Sud VIDES Volontariato Internazionale Donna Educazione e Sviluppo VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo GUS Gruppo Umana Solidarietà UNICEF Innocenti Research Centre (IRC) Ente esecutore Controparti nazionali Organizzazioni locali Governo Cambogiano Governo Cambogiano Governo Cambogiano _ ONG locale ONG locale ONG locale ONG locale ONG locale _ Controparte 2 East Asia Project against abuse, exploitation and trafficking of children – EAPRO II phase Informazione e sensibilizzazione contro le peggiori forme di sfruttamento minorile I volti del viaggio. Il ruolo del turismo sostenibile e responsabile nella cooperazione. Lotta contro il turismo sessuale Contributo DGCS a UNICEF per la Conferenza Preparatoria tenutasi a Firenze sul ruolo della Cooperazione Internazionale per la prevenzione e la risposta allo sfruttamento sessuale dei bambini e degli adolescenti. Programma in favore dei bambini/e e adolescenti particolarmente vulnerabili e a rischio Contributo Volontario all’OIM per Piano d’ Azione contro il Traffico dei Minori Intervento per contrastare il traffico dal Nepal all’ India di ragazze nepalesi destinate alla prostituzione Lotta contro la tratta di giovani donne e bambini dalla Nigeria all’Italia per sfruttamento sessuale – I Fase Filippine, Indonesia, Vietnam Italia Italia Kenya Mali Nepal Prevenzione e lotta alla tratta delle minorenni dalla Nigeria verso l’Italia – II Fase Le famiglie e la società civile recuperano i minori emarginati e abbandonati in sud KIVU Nigeria Rep. Democratica Del Congo Nigeria Italia Programma Regionale di prevenzione e lotta contro l’abuso, lo sfruttamento ed il traffico dei bambini ed adolescenti in America Centrale – TACRO II Fase El Salvador, Guatemala, Honduras e Nicaragua 09/12/2008 31/07/2006 20/12/2000 25/06/1999 13/12/2001 29/11/2006 30/ 05/ 2008 09/12/2008 24/07/2000 25/10/2005 30/07/2007 825.800,00 1.954.239,20 741.521,07 530.309,82 850.000,00 963.000,00 50.000,00 256.826,40 154.420,61 1.372.903,23 3.000.000 Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Bilaterale Multilaterale Multilaterale Bilaterale Multilaterale Multilaterale Multilaterale Bilaterale Bilaterale Multilaterale Multilaterale Organizzazione Non Governativa Organismo Internazionale Organismo Internazionale Organizzazione Non Governativa Organismo Internazionale e Organizzazione Non Governativa: AMREF (African Medical and research Foundation) e CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) Organismo Internazionale Organismo Internazionale Organizzazione Non Governativa Organizzazione Non Governativa Organismo Internazionale Organismo Internazionale IFP Incontro fra Popoli UNICRI Istituto di Ricerca Interregionale delle Nazioni Unite per il Crimine e la Giustizia UNICRI Istituto di Ricerca Interregionale delle Nazioni Unite per il Crimine e la Giustizia DISVI Disarmo e Sviluppo OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia MATE Mani Tese ALISEI Associazione per la cooperazione internazionale e l’ aiuto umanitario UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia ONG locale Ministero della Giustizia della Nigeria Ministero della Giustizia della Nigeria ONG locale Governo e istituzioni maliane Governo e Istituzioni keniote e organizzazioni della società civile _ _ _ Controparti nazionali Controparti nazionali Promozione dei minori in condizioni di disagio e sfruttamento Progetto di attenzione integrale a bambini e adolescenti vittime di sfruttamento sessuale infantile Sri Lanka Venezuela _ Costa Rica, Tailandia, Ucraina Europa Non Ripartibile Contributo DGCS al Consiglio d’ Europa per l’ organizzazione del seminario internazionale “ La convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Il compito della cooperazione internazionale” Global Programme Against Trafficking in Human beings Lotta alla tratta e alle peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile- II Fase 50.000,00 27/05/2009 980.000,00 704.260,00 30/07/2007 24/06/2003 766.514,00 1.797.500,00 16/03/2005 13/11/2006 1.438.057,85 Senegal 22/09/2000 637.760,00 16/11/ 2007 Programma di prevenzione e contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori anche nel turismo- II Fase Programma di lotta contro le peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile – I Fase Repubblica Dominicana Senegal 764.356,00 06/11/2001 Prevenzione sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali- I Fase Repubblica Dominicana Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Dono Ordinaria Multilaterale (Contributo Volontario) Multilaterale Bilaterale Multilaterale e Bilaterale e Art. 15 (affidamento a Governo locale) Bilaterale Bilaterale e Multilaterale Bilaterale e Multilaterale Multilaterale Organismo Internazionale Organismo Internazionale Organizzazione Non Governativa Organizzazione Non Governativa Gestione diretta DGCS + Organismo Internazionale + Governo locale Gestione Diretta + Organismo Internazionale Gestione Diretta + Organismo Internazionale Organismo Internazionale Consiglio d’ Europa UNICRI Istituto di Ricerca Interregionale delle Nazioni Unite per il Crimine e la Giustizia COE CESVI Cooperazione e Sviluppo VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo DGCS + UNICEF + Governo senegalese UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia DGCS + UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia DGCS + UNICEF Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia Istituzioni e Governi nazionali (Costa Rica, Thailandia, Ucraina) _ ONG locale A.M.B.A.R. ONG locale Governo e Istituzioni senegalesi Governo e Istituzioni senegalesi Governo Dominicano Governo Dominicano E CONTRASTARE LO SFRUTTAMENTO E L’ABUSO SESSUALE DEI MINORI Stampato in occasione della Conferenza Internazionale THE ROLE OF INTERNATIONAL COOPERATION IN TACKLING SEXUAL VIOLENCE AGAINST CHILDREN (Roma 29-30 Novembre 2012) A cura dell’Unità Tecnica Centrale (UTC) – Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri Min. Plen. PIERFRANCESCO ZAZO MARIA CHIARA VENIER, Esperta Politiche Sociali RAIMONDO COCCO E ALESSANDRA PIERMATTEI MARIA CAROLINA MAZZONE E FABIANA FIUMANÒ, stagiste Con il contributo dell’Ufficio VIII della DGCS GIULIA ROMANI MARIA GRAZIA PIAZZOLLA Con il contributo dell’Ufficio IX della DGCS - Comunicazione e Visibilità GIOVANNI BRIGNONE VITTORIA BERNARDINI, ROSSELLA BOVO, STEFANIA FEDERICI, CHIARA LAZZARINI, IVANA TAMAI, DONATELLA VINCENTI finito di stampare nel novembre 2012 dalla tipografia riservata del Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina, 1 - 00135 Roma Tel. 0039 - 06.36911 www.esteri.it