130410_REPORT_The Western Balkans Joining the EU_cROSATO

Transcript

130410_REPORT_The Western Balkans Joining the EU_cROSATO
TITOLO
“The Western Balkans Joining the EU: the
Contribution of Decentralized Cooperation”
e “Economic and European Perspectives of
Western Balkan Countries”.
LUOGO E DATA
10 aprile 2013 – Comitato delle Regioni
12 aprile 2013 – CEPS (Centre for European
Policy Studies)
ORGANIZZATORE
Comitato delle Regioni - CEPS
RELAZIONE
Il 10 aprile 2013, nell’ambito della terza Assise sulla “Cooperazione decentralizzata per lo
Sviluppo” tenutasi al Comitato delle Regioni, è stato organizzato il seminario “The Western
Balkans Joining the EU: the Contribution of Decentrilized Cooperation”.
La moderatrice Katarina Spic, membro dell’EPA (European Project Association), ha aperto la
sessione con una nota introduttiva sulla situazione attuale della relazione Balcani – EU:
l'imminente adesione della Croazia, l'avvio dei negoziati con il Montenegro, lo status di
candidato recentemente accordato alla Serbia e i risultati incoraggianti raggiunti dalla
Macedonia sono segnali positivi per continuare il processo di ampliamento. Spic ha
sottolineato che le autorità locali svolgono un ruolo essenziale per il raggiungimento
dell'obiettivo dell'UE sul processo di allargamento, ma che malgrado ciò, i programmi di
cooperazione con le regioni di questi Paesi non sono ancora sufficientemente inclusi nelle
priorità delle politiche dell'UE. La moderatrice ha insistito sulla necessità di allineamento con
le normative europee per i Paesi che desiderano candidarsi, in modo tale da velocizzarne
l’iter d’adesione.
Marije Cornelissen (V-ALE, membro della Commissione Affari Esteri) ha tenuto il primo
intervento e si è focalizzata su IPA II (Strumento di Preadesione) il cui budget definitivo è
ancora in fase di decisione, ma che prevederà sicuramente per il settennato 2014-2020 una
maggior frammentazione dei fondi, in modo tale da sovvenzionare progetti di dimensione più
ridotta ma in modo più mirato. L’Onorevole ha ribadito che l’obiettivo dell’Unione Europea nei
confronti dei Balcani Occidentali mira all'adesione di tutti i Paesi della regione.
Oriano Otocan (Presidente dell’ALDA - Association of Local Democracy Agencies e Direttore
del Dipartimento di Cooperazione Internazionale e Integrazione Europea della Regione Istria)
ha presentato l’esempio dell’Istria. Questa regione della Croazia è considerata come la più
dinamica nell’Europa dell’Est per quanto riguarda la cooperazione con l’Unione Europea.
L’Istria è stata la prima regione della Croazia a mettere in atto dei progetti con altre regioni
Europee come per esempio il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto, l’Voivodina (Serbia), le RhonesAlpes (Francia) e il Burgenland (Austria). Inoltre, l’Istria è stata la prima regione Croata ad
aprire una delegazione a Bruxelles ed è leader dell’Adriatic EuroRegions, ovvero
l’Euroregione costituita durante la seduta di Pola (Croazia) del 30 giugno 2006. Otocan ha
ricordato che la Croazia ha impiegato otto anni per diventare Stato Membro dell’UE (Membro
effettivo dall’01.06.2013). Per evitare che anche gli altri Stati che mirano ad aderire all’UE
impieghino cosi tanti anni, è necessario migliorare lo scambio di informazioni con Bruxelles e
cercare di rendere più semplici le leggi che regolano la domanda di accesso all’UE.
Annie Anne (Vice-Presidente della Basse-Normandie, responsabile degli Affari Esteri e
Internazionali) ha raccontato l’esperienza tra regione francese e la Macedonia. La
cooperazione dura da diversi anni e si rinnova grazie a degli accordi triennali che toccano i
temi legati alla cultura, alla gioventù, al turismo, ai diritti dell’uomo e all’economia. Anne ha
specificato che si tratta di una vera e propria cooperazione decentralizzata che conta 80
progetti di cooperazione con le associazioni, i licei e gli enti culturali dei due Paesi. Lo scopo
è di contribuire allo scambio del know-how e l’arricchimento reciproco tenendo sempre in
considerazione le differenze e le caratteristiche dei due Paesi. La Vice-Presidente della
regione francese ha insistito sulla necessità di scambiare informazioni a tutti i livelli (dalla
regione alla piccola associazione), in modo tale da instaurare una cooperazione a tempo
indeterminato. La Basse-Normandie sta assistendo la Repubblica di Macedonia nella
creazione di regioni, elemento che permetterebbe una collaborazione più semplice ed efficace
a livello transfrontaliero.
Lawrence Meredith (Capo Unità A 1 - Strategy and Policy, DG per l’Allargamento) ha
elencato i tre strumenti principali utilizzati dall’Unione Europea per il processo di
allargamento: i fondi, il dialogo, le riforme. Solo grazie al coordinamento di questi tre
elementi si può ottenere l’integrazione stabile dei nuovi Paesi e prevedere la creazione di
progetti e collaborazioni. Meredith ha però sottolineato che, se da un lato l’UE deve rendere
più chiare le modalità e i requisiti per l’adesione dei nuovi Paesi, il lavoro principale deve
essere svolto dalle regioni e dagli Stati interessati i quali devono tenersi aggiornati su tutte le
novità attuate a livello legislativo.
Alessandro Perelli (Vice-President ALDA – Association for Local Democracy Agencies) ha
esposto gli obiettivi di ALDA, un’organizzazione internazionale che opera nel campo dello
sviluppo dei diritti umani e della democrazia locale, attiva nei paesi dell’Europa Orientale e
del Caucaso Meridionale. L’associazione conta oggi undici agenzie nei Balcani Occidentali, le
quali hanno lo scopo di creare una rete tra le varie regioni d’Europa, permettendo lo sviluppo
di una comunità democratica transfrontaliera e il trasferimento del know-how nel campo
politico, economico e culturale.
Il 12 aprile si è invece tenuta al CEPS la conferenza intitolata “Economic and European
Perspectives of Western Balkan Countries” durante la quale è stata presentata l’analisi della
ricercatrice Slavica Penev sulla cooperazione regionale, in particolare tra i Parlamenti dei
Balcani Occidentali (Albania, Bosnia-Herzegovina, Repubblica di Macedonia, Montenegro,
Serbia, Kosovo).
L’autrice ha indicato i punti principali messi in rilievo dalla sua ricerca:
• l’importanza che gioca la collaborazione parlamentare tra i vari Paesi dell’area dei
Balcani Occidentali nell’identificazione delle soluzioni per superare la crisi
economica;
• il ruolo fondamentale che svolge l’armonizzazione delle leggi dei vari Paesi della
regione con le normative europee, per facilitare gli scambi di merci, persone ed
•
informazioni;
l’importanza dello scambio di informazioni tra le istituzioni dei Paesi oggetto della
ricerca per velocizzare l’integrazione a livello regionale ed europeo.
Se da un lato Penev ha evidenziato l’interesse e l’onore nel diventare Stato Membro dell’UE,
dall’altro ha insistito sul fatto che i Paesi dell’UE non devono dettare legge sui Paesi dei
Balcani, ma accompagnarli per raggiungere l’aquis comunitario necessario.
Fikret Causevic (Facoltà di Economia, Sarajevo) ha dichiarato che l’instabilità politica è il
vero problema per la regione dei Balcani e le difficoltà economiche ne sono solo una loro
conseguenza. Secondo il “Report sulla Competitività Globale 2012-2013” del FMI, il
Montenegro si colloca al 72° posto e la Repubblica di Macedonia all’80°. Inoltre, altri studi
confermano il Montenegro come uno dei Paesi al mondo con il più alto tasso d’investimenti e
rilevano un aumento delle attività creditizie per un totale di 17.5 miliardi di euro tra il 2004 e
il 2011. Causevic ha terminato il suo intervento ricordando che le banche più importanti nei
Balcani sono in realtà di proprietà di banche d’origine Italiana, Francese, Austriaca e
Svizzera, limitandone cosi l’autonomia finanziaria.
L’ultima relazione è stata quella di Emil Atanasovski (Western Balkans Programme
Manager presso la Westminster Foundation for Democracy) il quale ha evidenziato che dal
2008 è aumentato il numero di attività e di progetti regionali interregionali nati dalle
iniziative dei singoli Paesi dei Balcani Occidentali e non imposti dall’esterno, cercando di
tralasciare i conflitti politici e focalizzandosi sul superamento della crisi economica. Queste
attività incrementano il numero di donatori e investimenti nella zona, invitando alla
cooperazione transfrontaliera.
LINK:
Seminario “The Western Balkans Joining the EU: the Contribution of Decentralized
Cooperation”:
http://lra4dev.cor.europa.eu/portal/en/Pages/3rd-Assises-on-DecentralisedCooperation.aspx
Conferenza “Economic and European Perspectives of Western Balkan Countries”:
http://www.ceps.be/event/economic-and-european-perspectives-western-balkans-countries
ESEGUITO DA: VALENTINA CROSATO
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510490
Fax +32 2 5510499
e-mail: [email protected]