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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
Bruxelles, 23.6.2006
COM(2006) 328 definitivo
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE
AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
in merito ad iniziative per rendere l’Europa più sicura
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COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE
AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
in merito ad iniziative per rendere l’Europa più sicura
(Testo rilevante ai fini del SEE)
INDICE
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1.
Finalità.......................................................................................................................... 3
2.
L’onere rappresentato dalle lesioni corporali............................................................... 4
3.
Possibilità di prevenire le lesioni corporali.................................................................. 5
4.
Programma d’azione comunitario ................................................................................ 5
4.1.
Infrastrutture fondamentali di prevenzione delle lesioni corporali .............................. 5
4.1.1.
Rilevazione delle lesioni corporali a livello comunitario ............................................ 6
4.1.2.
Sostegno comunitario per gli scambi di buone pratiche .............................................. 7
4.1.3.
Rete comunitaria di soggetti interessati ....................................................................... 7
4.1.4.
Preparazione infrastrutturale nella Comunità............................................................... 7
4.1.5.
Sostegno fornito dai programmi d’azione nazionali .................................................... 8
4.1.6.
Comunicazione relativa ai rischi.................................................................................. 9
4.2.
Settori d’intervento prioritari ....................................................................................... 9
4.2.1.
Sicurezza di bambini e adolescenti ............................................................................ 10
4.2.2.
La sicurezza degli anziani .......................................................................................... 10
4.2.3.
Sicurezza degli utenti vulnerabili della strada ........................................................... 10
4.2.4.
Prevenzione delle lesioni dovute ad attività sportive................................................. 11
4.2.5.
Prevenzione delle lesioni provocate da prodotti e servizi.......................................... 11
4.2.6.
Prevenzione delle lesioni autoinflitte ......................................................................... 12
4.2.7.
Prevenzione degli atti di violenza interpersonale....................................................... 12
5.
Attuazione .................................................................................................................. 13
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1.
FINALITÀ
La presente comunicazione verte sulla prevenzione degli incidenti e delle lesioni danni
corporali in Europa realizzabile mediante iniziative nel campo della sanità pubblica. Essa
intende fornire un quadro strategico, necessario per coadiuvare tutti gli Stati membri a
stabilire una classifica per ordine di priorità delle loro iniziative volte a ridurre incidenti e
lesioni corporali. Tali iniziative andranno prese nel contesto del programma d’azione
comunitario nel campo della sanità pubblica (2003-2008)1, della strategia per la politica dei
consumatori (2003-2006)2 e delle attività svolte per dare loro un seguito.
Si definisce lesione corporale quella risultante dall’esposizione intensa a un tipo d’energia
(meccanica, termica, elettrica, chimica o radiante) o dall’insufficienza di un elemento vitale
(annegamento, soffocamento o congelamento). Il lasso di tempo che intercorre tra
l’esposizione e l’apparenza della lesione corporale dev’essere relativamente breve. Nel
classificare le lesioni corporali si opera spesso una distinzione tra preterintenzionali (causate
da incidenti) e intenzionali (dovute ad atti autolesionistici o ad atti di violenza interpersonale).
Le lesioni corporali costituiscono una tra le principali cause di mortalità nella popolazione
europea. Si stima che i danni di questo tipo, preterintenzionali e intenzionali, siano altresì la
principale causa di disabilità croniche nei giovani, ed essi determinano senz’altro un’enorme
perdita di anni di vita in buona salute. Anche tra le persone di età superiore ai 65 anni
incidenti e lesioni corporali costituiscono una tra le principali cause di mortalità e di disabilità
e rappresentano spesso il fattore che determina un deterioramento fatale della loro salute.
Viste le massicce ripercussioni che questa epidemia di lesioni corporali ha sulla produttività,
sulla salute e sul benessere della popolazione comunitaria una risposta a livello comunitario a
questa problematica avrebbe particolare valore.
In passato si sono prese diverse iniziative per ridurre la frequenza delle lesioni corporali
dovute ad incidenti e ad atti di violenza; tali iniziative hanno avuto particolare successo nel
ridurre il numero di morti causate da incidenti stradali nonché incidenti sul posto di lavoro, di
natura chimica o connessi a prodotti di largo consumo. Molti elementi tendono inoltre a
provare che i miglioramenti dell’assistenza ai traumatizzati hanno determinato una
significativa riduzione della mortalità da traumi.
Restano comunque ampie possibilità d’intervenire in modo più efficace per ridurre l’enorme
costo sociale degli incidenti e delle lesioni corporali, in particolare occupandosi delle
situazioni e dei gruppi di rischio che sono stati sino ad ora considerati di secondo piano. La
significativa differenza nelle quote di incidenti e lesioni corporali riscontrabile tra gli Stati
membri e tra le diverse componenti delle loro popolazioni sembra indicare che vi siano ancora
enormi possibilità di ridurre il numero delle lesioni corporali a livello di Comunità e di paesi
confinanti. L’attuale tasso di mortalità per lesioni corporali nell’Unione europea varia dalle 27
morti per 100 000 residenti di Regno Unito e Paesi Bassi alle più di 120 morti per 100 000
residenti dei Paesi baltici (129 in Lettonia ed Estonia e 143 in Lituania).
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Decisione n. 1786/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 settembre 2002, che adotta
un programma d’azione comunitario nel campo della sanità pubblica (2003-2008).
La strategia comunitaria per la politica dei consumatori della Commissione (2002-2006), doc. 8907/02.
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La presente comunicazione pone in evidenza le funzioni del settore sanitario nel prevenire le
lesioni corporali quantificando i problemi, riportando i fattori di rischio, propugnando la
prevenzione primaria, diffondendo strategie basate su dati di fatto atte ad aumentare le
capacità professionali nel campo della consulenza delle persone in situazione di rischio,
mostrando la via con programmi d’azione a tutti i livelli ed informando il pubblico circa i
rischi e le precauzioni da prendere per garantire la sicurezza.
2.
L’ONERE RAPPRESENTATO DALLE LESIONI CORPORALI
Nella Comunità Incidenti e lesioni corporali impongono un onere gravoso a società ed
individui, non soltanto a causa degli enormi costi umani in termini di decessi prematuri e anni
di vita afflitti da disabilità, ma anche dei costi elevati dell’assistenza sanitaria e dei costi che
la società deve sostenere a causa della produttività persa.
Le lesioni corporali provocate da incidenti rappresentano la quarta causa più comune di
mortalità negli Stati membri dopo le affezioni cardiovascolari, il cancro e le affezioni
respiratorie. Ogni anno circa 235 000 cittadini degli Stati membri decedono in seguito a un
incidente o ad atti di violenza, e tra i più di 50 milioni di cittadini che richiedono trattamenti
per lesioni corporali 6,8 milioni vengono ospedalizzati.
Più specificamente le lesioni corporali costituiscono:
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–
la principale causa di decessi tra i giovani: incidenti e lesioni corporali sono la
principale causa di decessi tra bambini, adolescenti e giovani adulti. L’onere dei
decessi prematuri risulta particolarmente elevato in settori apparentemente diversi
quali gli incidenti stradali, gli annegamenti e i suicidi;
–
una tra le principali cause di disabilità: molti di coloro che sopravvivono a gravi
lesioni corporali soffrono di disabilità per tutta la vita. Per quanto manchino dati
quantitativi accurati si presume che incidenti e lesioni corporali costituiscano la
principale causa di disabilità croniche tra i giovani, tale da determinare di
conseguenza un’enorme perdita di anni di vita in buona salute;
–
una tra le principali cause di morbilità e di costi connessi all’assistenza
sanitaria: in media e in tutti i gruppi d’età alle lesioni corporali fa capo l’11% circa
di tutte le ospedalizzazioni. Oltre all’enorme onere finanziario che ciò rappresenta
per i sistemi sanitari ed assistenziali, non di rado le lesioni corporali hanno
ripercussioni sull’intera famiglia - emotive, organizzative e finanziarie;
–
una fonte di perdite per la produttività comunitaria: vi sono pochi dati
disponibili in merito alle cause delle assenze per malattie e delle disabilità derivanti
da lesioni corporali. Entrambi questi due fattori hanno grande peso nel ridurre la
produttività. I dati nazionali sembrano indicare che fino all’8% dei pensionamenti
per sopravvenute disabilità ed al 20% dei giorni persi per malattia sono riconducibili
a lesioni corporali;
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–
disuguaglianze nelle ripercussioni sui diversi gruppi sociali: nello Stato membro
col tasso d’incidenti più elevato il rischio di morire a causa di una lesione danno
corporale risulta cinque volte maggiore che in quello col tasso più basso. Si
riscontrano parimenti disuguaglianze nell’esposizione ai rischi di lesione corporale
connesse al genere, all’età e alla posizione sociale.
3.
POSSIBILITÀ DI PREVENIRE LE LESIONI CORPORALI
In diversi settori rilevanti ai fini della sicurezza si sono compiuti considerevoli progressi, ma è
ancora possibile intervenire in modo più efficiente per ridurre l’enorme onere che incidenti e
lesioni corporali impongono alla società per i seguenti motivi:
–
contrariamente a molte altre cause di cattiva salute o morte prematura, le lesioni
corporali possono essere prevenute rendendo più sicuri l’ambiente in cui viviamo
nonché i prodotti e i servizi di cui facciamo uso;
–
è ampiamente provata l’efficacia di provvedimenti di prevenzione degli incidenti che
non trovano ancora ampia applicazione nell’intera Comunità;
–
la maggior parte di tali provvedimenti si sono parimenti dimostrati efficaci in termini
di costi, perché i vantaggi derivanti dalla prevenzione delle lesioni corporali spesso
risultano superiori di un fattore dieci al costo degli interventi necessari;
–
anche in paesi che conseguono regolarmente buoni risultati per quanto riguarda la
sicurezza in settori in cui si è riusciti a ridurre in misura significativa l’occorrenza di
lesioni corporali vi sono possibilità di ulteriori miglioramenti e progressi sotto il
profilo della salute;
–
è quindi ancora possibile realizzare considerevoli progressi riunendo le parti
interessate provenienti da tutti i settori e promuovendo la cooperazione e le iniziative
concertate nell’ambito della Comunità e dei paesi vicinanti.
4.
PROGRAMMA D’AZIONE COMUNITARIO
Il seguente programma d’azione mira a fornire alla Comunità le informazioni basate su
riscontri pratici necessarie per aiutare tutti gli Stati membri a ridurre l’onere rappresentato
dalle lesioni corporali. Il fine ultimo è quello di ridurre la mortalità e la morbilità dovute a tali
lesioni corporali e garantire che la Comunità divenga un posto più sicuro in cui vivere. Per
realizzare questa visione occorre che gli Stati membri riconoscano la problematica attinente
alla prevenzione delle lesioni corporali e assegnino maggiore priorità a tale prevenzione e alla
promozione della sicurezza nell’ambito degli obiettivi di salute pubblica.
4.1.
Infrastrutture fondamentali di prevenzione delle lesioni corporali
L’attività comunitaria nel campo della salute pubblica assumerà un particolare valore in
quanto:
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quantificherà i problemi, individuerà i fattori di rischio e misurerà l’efficacia degli
interventi realizzati;
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–
individuerà, adeguerà alle diverse situazioni e proporrà interventi basati su riscontri
pratici ed efficaci in termini di costo, e darà luogo ad una condivisione delle
esperienze compiute;
–
sosterrà la realizzazione d’infrastrutture per far fronte ai problemi in questo campo;
–
agevolerà lo sviluppo di politiche e programmi plurisettoriali, in cui il settore
sanitario svolgerà un ruolo guida;
–
determinerà il varo di campagne di prevenzione delle lesioni corporali.
4.1.1.
Rilevazione delle lesioni corporali a livello comunitario
L’obiettivo di un sistema comune d’informazione sugli incidenti e sulle lesioni corporali è
quello di fornire a tutte le parti interessate le migliori informazioni disponibili circa l’ordine di
grandezza del problema, considerando tra l’altro i gruppi di popolazione a rischio più elevato,
i principali fattori di rischio ed i rischi legati a determinati prodotti e servizi di largo consumo.
Tali informazioni costituiscono un prerequisito indispensabile per definire le politiche,
organizzare gli interventi e valutarne l’esito.
Il sistema comunitario d’informazione sulle lesioni corporali sarà costruito basandosi sulle
esperienze compiute con i sistemi nazionali di alcuni Stati membri e servirà a:
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–
fornire un quadro globale di tutti i rischi di lesione corporale negli Stati membri e
nell’insieme della Comunità;
–
combinare i dati relativi alle lesioni corporali provenienti da statistiche sulla salute
realizzate nel quadro del sistema statistico europeo (cause di decesso, statistiche
ospedaliere, indagini sullo stato di salute e altre indagini svolte tra le famiglie, quali
l’indagine sulla forza lavoro e quella sulle vittime di atti criminosi) con quelli di
registri specifici quali la base dati sui lesioni corporali (IDB - Injury Data Base)
basata sulle ospedalizzazioni, la base dati comunitaria sugli incidenti stradali
(CARE) e le statistiche europee degli incidenti sul lavoro (ESAW - European
Statistics on Accidents at Work);
–
valutare l’onere sanitario per quanto riguarda le diverse conseguenze (fatalità,
ospedalizzazione), consentendo così una valutazione del grado di disabilità e
dell’onere finanziario;
–
confrontare i rischi di lesione corporale ed i fattori che li determinano nei vari paesi,
visti in quanto elemento fondamentale di motivazione delle iniziative nazionali;
–
individuare i fattori di rischio per poter valutare l’esigenza d’iniziative a livello di
politica;
–
misurare i progressi compiuti e stabilire se gli obiettivi dei programmi di prevenzione
sono stati raggiunti.
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L’elemento statistico del sistema sarà sviluppato in collaborazione con gli Stati membri
ricorrendo all’occorrenza al programma statistico comunitario3 per promuovere le sinergie ed
evitare doppioni.
4.1.2.
Sostegno comunitario per gli scambi di buone pratiche
Tale sostegno mira a raccogliere le informazioni sui provvedimenti preventivi e progetti
comunitari o nazionali hanno dimostrato aver successo ed a dare loro un’ampia diffusione.
Uno scambio efficace d’esperienze eviterà i doppioni, contribuirà a massimizzare l’impiego
delle conoscenze disponibili e garantirà che si tragga maggior profitto da risorse limitate.
I provvedimenti efficaci interessano differenti campi quali la salute pubblica, i trasporti, il
posto di lavoro, la tutela dei consumatori, l’istruzione e l’assistenza pubblica, nonché diversi
livelli politici. Occorre un efficace scambio di esperienze che valichi i confini di questi settori,
al quale dovrà provvedere il settore della sanità pubblica. Programmi comunitari tra cui il
programma d’azione comunitario nel campo della sanità pubblica4, il quadro generale per il
finanziamento delle attività comunitarie a sostegno della politica dei consumatori5 e il
programma di ricerca6 andrebbero sfruttati per sostenere lo scambio, esteso a tutta la
Comunità, d’informazioni e pratiche aventi riscontri empirici, che contribuirà parimenti a
promuovere la condivisione di risorse per le attività di ricerca, sviluppo e realizzazione
nonché una maggiore coerenza dei provvedimenti e dei messaggi inviati al pubblico.
4.1.3.
Rete comunitaria di soggetti interessati
Affinché le iniziative nel campo della prevenzione delle lesioni corporali siano coronate da
successo è di fondamentale importanza costituire una rete che renda possibile consolidare le
esperienze, le iniziative e i risultati ottenuti così da poter affrontare le esigenze immediate e
prevenire in modo efficace incidenti e lesioni corporali a livello comunitario. La
Commissione collaborerà con le autorità degli Stati membri, e in particolare quelle dei
ministeri responsabili per la sanità pubblica e la protezione dei consumatori, per potenziare le
attività in campo sanitario così da favorire la prevenzione delle lesioni corporali e di garantire
la sinergia con le attività svolte in altri settori rilevanti.
4.1.4.
Preparazione infrastrutturale nella Comunità
Operatori professionali della salute quali dottori, personale delle squadre di soccorso ed
emergenza, infermiere e altri operatori sanitari potrebbero consigliare più efficacemente di
quanto non facciano adesso pazienti e clienti, responsabili decisionali e mezzi di
comunicazione circa i provvedimenti in tema di rischi e di sicurezza. Viste le loro conoscenze
specializzate tali gruppi possono intervenire in modo efficace nelle attività di promozione
della sanità pubblica per quanto riguarda molti aspetti sanitari quali il fumo, l’alimentazione e
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Decisione 2367/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002, relativa al
programma statistico comunitario 2003-2007, GU L 358 del 31.12.2002, pag. 1.
Vedasi tra l’altro la GU L 271 del 9.10.2002, pag. 1.
Decisione n. 20/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell’8 dicembre 2003, che stabilisce
un quadro generale per il finanziamento delle attività comunitarie a sostegno della politica dei
consumatori per gli anni 2004-2007, GU L 5 del 9.1.2004, pag. 1.
Decisione n. 1513/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2002, relativa al
sesto programma quadro d’azione comunitaria di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione volto a
contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e all’innovazione (2002-2006),
GU L 232 del 28.8.2002, pag. 1.
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l’esercizio fisico, ma mancano di una formazione professionale adeguata nella valutazione dei
rischi e nella promozione della sicurezza. Nei futuri programmi di lavoro formulati
nell’ambito del programma comune per la sanità pubblica7 si considererà un obiettivo
prioritario quello d’includere questo aspetto della sanità pubblica nella formazione
professionale degli operatori sanitari.
Anche altri settori della società e della comunità professionale (professionisti del sistema
previdenziale, insegnanti, architetti, personale di vendita e fornitori di servizi) hanno la loro
responsabilità nel campo della prevenzione delle lesioni corporali. Le informazioni
fondamentali sui rischi e sui provvedimenti di sicurezza andranno incluse nella formazione
professionale di questi gruppi per garantire che ai consumatori vengano fornite informazioni
valide. Il settore sanitario dovrebbe collaborare strettamente con gli operatori pubblici
responsabili di organizzare e disciplinare i pertinenti corsi di studio, richiedendo
corrispondenti cambiamenti della regolamentazione in tema d’istruzione. La politica sanitaria
dovrà parimenti esigere che l’analisi degli incidenti e la ricerca in tema di prevenzione delle
lesioni corporali siano maggiormente rappresentate nella formazione universitaria, in
particolare per quanto riguarda le facoltà di medicina.
4.1.5.
Sostegno fornito dai programmi d’azione nazionali
Si propone che tutti gli Stati membri definiscano politiche volte a prevenire le lesioni
corporali, vale a dire un quadro d’intervento che impegni le parti e gli operatori interessati e
definisca le diverse responsabilità istituzionali. Al settore sanitario andrebbe riservato un
ruolo di coordinamento poiché tali politiche esigono il coordinamento di diversi settori e
mirano a migliorare la salute della popolazione.
Caratteristiche fondamentali delle politiche nazionali sono: risultare conformi alla visione ed
agli obiettivi prioritari della Comunità di cui alla sezione 4.2, indirizzandosi quindi alle
esigenze ed alle necessità specifiche dei diversi paesi; contenere obiettivi specifici, da
definirsi parimenti in termini di riduzioni ottenibili dei lesioni corporali, ed infine poter far
affidamento su un saldo impegno delle organizzazioni nazionali, governative e non
governative.
La Commissione incoraggerà gli Stati membri a sviluppare programmi nazionali:
–
agevolando analisi situazionali basate sulle informazioni tratte dalle rilevazioni delle
lesioni corporali nell’intera Comunità, inclusi i dati comparativi per la definizione di
parametri di riferimento;
–
fornendo informazioni su soluzioni promettenti a problemi di sicurezza grazie al
sostegno agli scambi di buone pratiche a livello comunitario;
–
sostenendo progetti che studino le possibilità attuali di metter in atto strategie di
prevenzione e di sviluppare le relative linee guida;
–
coadiuvando le autorità nazionali nell’individuare controparti ed operatori
d’importanza fondamentale, che possono promuovere un’applicazione sostenibile
delle soluzioni trovate.
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Si veda tra l’altro la GU L 271 del 9.10.2002, pag. 1.
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4.1.6.
Comunicazione relativa ai rischi
Una comunicazione in tema di rischi efficace mette le persone in grado di compiere scelte più
sicure. Tale tipo di comunicazione tiene conto del fatto che molti vantaggi legati ad attività,
contesti operativi o prodotti non possono prescindere dall’accettazione di un livello almeno
minimo di rischio. Campagne ben programmate rendono le persone consapevoli di alcuni
rischi, le informano circa i vantaggi dei provvedimenti di sicurezza e agevolano il passaggio a
comportamenti più sicuri. Esempi di campagne che hanno avuto molto successo in diversi
Stati membri sono quelle relative alle cinture di sicurezza nelle automobili, agli accendini a
prova di bambino, alle calzature di sicurezza per i cantieri edilizi, agli edifici pubblici privi di
barriere architettoniche ed alla legislazione contro la violenza domestica. Tutte queste
campagne sono riuscite a ridurre l’entità delle lesioni corporali prevenibili.
Il programma comunitario per la sanità pubblica dovrà sostenere campagne che riguardino i
settori prioritari d’intervento designati nel presente documento. Caratteristiche fondamentali
di tali campagne dovranno essere la funzione centrale attribuita agli intermediari, l’obiettivo
di risultati sostenibili, il sostegno agli Stati membri, l’affidamento fatto sui riscontri pratici dei
provvedimenti in tema di prevenzione e promozione della sicurezza che funzionano davvero,
e la qualità della valutazione e della documentazione. Iniziative congiunte pubblico-privato
contribuiranno ad esporre un pubblico più ampio a queste idee e a migliorarne i canali di
diffusione, cosicché ai messaggi in tema di sicurezza verrà dato un seguito pratico.
4.2.
Settori d’intervento prioritari
Nel definire gli obiettivi fondamentali prioritari per intervenire sulle lesioni corporali si è fatto
ricorso ai seguenti criteri:
–
ripercussioni sociali delle lesioni corporali in termini di numero, gravità e
conseguenze delle varie categorie di lesione, quali la perdita di anni produttivi,
eventuali disabilità e la sofferenza umana;
–
prove relative all’efficacia degli interventi realizzati e all’efficacia in termini di costo
d’interventi alternativi rispetto alle varie opzioni prioritarie;
–
fattibilità della realizzazione d’interventi riusciti nel contesto europeo, tenuto conto
anche della grande diversità d’infrastrutture da uno Stato membro all’altro;
–
quadro temporale e misurabilità degli esiti intermedi di tali interventi, nonché loro
ripercussioni in termini di riduzioni delle lesioni corporali.
In tal modo è stato possibile individuare i seguenti sette settori prioritari:
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–
sicurezza di bambini e adolescenti;
–
sicurezza degli anziani;
–
sicurezza degli utenti stradali vulnerabili;
–
prevenzione delle lesioni dovute ad attività sportive;
–
prevenzione delle lesioni dovute a prodotti e servizi;
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–
prevenzione delle lesioni autoinflitte;
–
prevenzione degli atti di violenza interpersonale.
Tutte le campagne condotte dalla Comunità nel campo della sanità pubblica informeranno il
pubblico circa l’entità dei problemi, richiederanno una prevenzione più efficiente a livello
primario, divulgheranno le buone pratiche, sosterranno le reti operanti nel settore e forniranno
alle amministrazioni sanitarie degli Stati membri strumenti d’intervento a livello nazionale.
4.2.1.
Sicurezza di bambini e adolescenti
Bambini e adolescenti sono stati scelti in quanto obiettivo prioritario perché i danni alle loro
persone e le eventuali conseguenze in termini di disabilità hanno enormi ripercussioni sulla
sanità pubblica in questo gruppo d’età in particolare.
Nell’ambito di un progetto del programma comunitario a favore della sanità pubblica
l’Alleanza europea per la sicurezza dei bambini contribuisce attualmente alla definizione di
programmi nazionali d’azione nel campo della sicurezza dei bambini nella maggior parte
degli Stati membri. L’obiettivo prioritario principale è quello d’integrare nel processo i
restanti Stati membri ed i paesi candidati all’adesione, preparando l’attuazione dei programmi
nazionali d’intervento nel campo della sicurezza dei bambini.
Le campagne sulla sicurezza dei bambini dovrebbero in particolare affrontare il problema dei
gravi rischi di lesione che i bambini d’età prescolare corrono a casa (cadute, scottature,
soffocamento, avvelenamento, annegamento), la sicurezza dei parchi giochi e la sicurezza dei
prodotti per bambini, l’impiego dei sistemi di ritenzione per autoveicoli e dei caschi per
ciclisti tra i bambini più grandi. Programmi d’azione analoghi verranno sviluppati per gli
adolescenti.
4.2.2.
La sicurezza degli anziani
I tassi più elevati di mortalità a causa di lesioni corporali si registrano tra persone di età pari o
superiore ai 65 anni, per le quali le cadute rappresentano la principale causa di decesso. Alle
lesioni corporali, in particolare dovute alle cadute, fa anche capo un tasso di ospedalizzazione
superiore alla media nonché una quota eccessiva dei costi medici diretti connessi a lesioni
corporali in questo gruppo d’età.
Futuri progetti realizzati nell’ambito del programma comunitario a favore della sanità
pubblica affronteranno in modo concertato questo settore prioritario. Le buone pratiche
esistenti e le impostazioni innovative in rapporto ai rispettivi gruppi di rischio verranno
diffuse tra i gruppi professionali interessati, tra il personale che si occupa della gestione di
strutture assistenziali e tra le associazioni di anziani o pensionati. Future campagne sulla
sicurezza degli anziani dovrebbero in particolare affrontare i rischi legati a cadute in ambiente
domestico (rivestimenti dei pavimenti, illuminazione, mobilia, progettazione delle stanze da
bagno), negli edifici e intorno ad essi (scale, ringhiere, progettazione di sentieri).
4.2.3.
Sicurezza degli utenti vulnerabili della strada
Sulla pubblica via bambini, anziani, disabili, ciclisti, pattinatori e pedoni sono a rischio non
soltanto a causa dei veicoli. Le statistiche in tema di sanità rilevano numeri elevati di lesioni
corporali gravi alle persone dovuti a cadute non causate da terzi o verificatesi durante
l’impiego di mezzi pubblici di trasporto. Questi rischi meritano un’attenzione molto
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maggiore. Stando ai dati delle statistiche sugli incidenti stradali una migliore progettazione di
sentieri pedonali, dei controviali pedonali, degli attraversamenti stradali, delle piste ciclabili e
delle infrastrutture di trasporto nonché l’impiego dei caschi da bicicletta possono ad esempio
contribuire a salvare un numero di vite più elevato. Le iniziative di sanità pubblica in questo
campo risulteranno complementari alle attività comunitarie a favore degli utenti vulnerabili
della strada in corso nel campo dei trasporti8.
Uno studio svolto in collaborazione individuerà entro breve le buone pratiche nazionali e
locali in questo campo che possono fungere da esempio per gli altri. Apposite campagne
affronteranno in particolare i rischi derivanti da una scadente progettazione delle infrastrutture
stradali menzionate più sopra e dovrebbero promuovere l’uso di protezioni adeguate.
4.2.4.
Prevenzione delle lesioni dovute ad attività sportive
L’esercizio fisico e le attività sportive forniscono chiaramente un’importante contributo alla
salute e a uno stile di vita sano, oltre che al benessere fisico, emotivo e sociale. La
promozione dell’esercizio fisico costituisce una strategia fondamentale di promozione
sanitaria volta a far fronte all’epidemia di obesità. Stando agli studi svolti in alcuni Stati
membri tuttavia una quota significativa di questi vantaggi nel campo della salute viene persa
in seguito alle lesioni derivanti da attività sportive.
Il fatto di concertare le politiche sanitarie può marcare una differenza in questo campo
promuovendo gli sport sicuri, che abbinino la sicurezza alla partecipazione in attività sportive.
Informazioni adeguate in merito a tali attività, l’impiego di adeguati dispositivi di protezione
personale, un’adeguata qualificazione degli allenatori, le garanzie di qualità e di
manutenzione delle attrezzature sono le principali strategie da applicare. Le campagne in
questo campo dovranno in particolare concentrarsi su attività sportive particolari che
presentano rischi elevati di lesioni, come il calcio e altri sport del pallone, gli sport acquatici
(rischio di annegamento), lo sci e gli altri sport di montagna.
4.2.5.
Prevenzione delle lesioni provocate da prodotti e servizi
Garantire livelli elevati di sicurezza per i consumatori costituisce uno tra gli obiettivi
principali della Comunità. La sicurezza dei prodotti non alimentari di largo consumo è
garantita da un’ampia gamma di disposizioni legislative settoriali, integrate dalla direttiva
2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 dicembre 2001, relativa alla
sicurezza generale dei prodotti9. Sono ciononostante numerosi gli incidenti provocati da
prodotti non alimentari e/o servizi di largo consumo (ad esempio servizi turistici, sportivi e
per il tempo libero). Tali incidenti vanno prevenuti garantendo che le prescrizioni in tema di
sicurezza siano adeguate e fatte debitamente rispettare. Per agevolare ciò è parimenti
essenziale disporre di un sistema efficace di rilevamento e registrazione delle lesioni che
individui la natura della lesione stessa, la natura del prodotto e/o del servizio che l’ha
provocata e le circostanze in cui la lesione è stata prodotta. Chi si occupa di regolamentare e
disciplinare i prodotti può allora utilizzare tali informazioni per garantire costanti
miglioramenti della sicurezza ed un calo delle lesioni a livello comunitario.
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Comunicazione della Commissione – programma d’azione europeo per la sicurezza stradale
(2003-2010), COM(2003) 311 (non pubblicato nella Gazzetta ufficiale).
GU L 11 del 15.1.2002, pag. 4.
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4.2.6.
Prevenzione delle lesioni autoinflitte
Gli atti di autolesionismo e di suicidio costituiscono un’altra importante causa di decessi
prematuri e di ospedalizzazione. La problematica dell’autolesionismo e del suicidio è
strettamente connessa alla salute mentale, e in particolare alla prevenzione delle depressioni.
Nell’ottobre 2005 la Commissione ha pubblicato un libro verde sulla salute mentale10 che dà
risalto alla prevenzione dei suicidi. Nell’ambito delle attività destinate a dar seguito a tale
libro verde si svilupperanno e promuoveranno in tutti gli Stati membri iniziative volte a
migliorare la salute mentale e a prevenire le malattie mentali. In questo contesto le iniziative
volte a prevenire i suicidi verranno incoraggiate a livello locale, regionale, nazionale e
comunitario. Le attività svolte nel campo della prevenzione delle lesioni corporali dovrebbero
quindi ricollegarsi ai progetti esistenti nel campo della salute mentale, al libro verde sulla
salute mentale ed ai futuri programmi d’azione in questo campo.
4.2.7.
Prevenzione degli atti di violenza interpersonale
Gli atti di violenza interpersonale costituiscono una problematica che attira sempre di più
l’attenzione del pubblico; tra essi rientrano la violenza domestica, la violenza sui bambini e
sugli anziani e la violenza tra giovani. La violenza interpersonale assume molte forme (fisica,
mentale e sessuale) ed ha luogo in ambienti diversi (nella famiglia, nell’ambito delle relazioni
intime, nella comunità, nelle istituzioni e sul lavoro).
La registrazione degli atti di violenza compiuta dalla polizia non risulta sufficientemente
accurata o particolareggiata. I rapporti relativi a questo problema tendono inoltre largamente a
sottovalutarlo a causa della riluttanza delle vittime a riferirne. Nel quadro del programma a
favore della sanità pubblica si svilupperanno tecniche più perfezionate per rilevare i casi di
questo tipo così da arrivare ad una valutazione più corretta dell’entità del problema. Per
complementare i dati limitati ricavabili dai registri della polizia si cercherà di integrare
informazioni relative a forme “nascoste” di violenza, fornite da indagini volte ad individuare
le vittime di atti criminosi. Ciò potrà comportare lo sviluppo di un’indagine o di un modulo
armonizzato da parte del sistema statistico europeo.
Si riscontra l’esigenza di attività più sistematiche di documentazione e divulgazione delle
prassi di prevenzione della violenza, che coinvolgono in particolare il settore sanitario in
collaborazione con le strutture di polizia, giudiziarie e assistenziali. Bisogna conferire
maggiori poteri alle parti interessate fornendo strumenti per programmare, attuare e valutare
progetti di prevenzione degli atti di violenza.
Le iniziative in questo campo saranno avviate in stretta collaborazione con altri programmi
comunitari, quale il DAPHNE11.
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Green paper improving the mental health of the population: towards a strategy on mental health for the
European Union (Libro verde – Migliorare la salute mentale della popolazione: verso una strategia sulla
salute mentale per l’Unione europea – manca la traduzione italiana), COM(2005) 484.
La decisione n. 293/2000/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 gennaio 2000 ha varato un
programma d’azione comunitaria sulle misure preventive dirette a combattere la violenza contro i
bambini, i giovani e le donne e a tutelare le vittime e i gruppi a rischio; GU L 34 del 9.2.2000, pag. 1.
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5.
ATTUAZIONE
È chiara l’esigenza di definire un riferimento centrale per quanto riguarda le future attività
volte ad organizzare le risorse ed a sviluppare un’impostazione sostenibile della prevenzione
delle lesioni corporali. La Commissione intende sostenere tale iniziativa nell’ambito del
programma a favore della sanità pubblica.
La presente comunicazione ha tratteggiato i principali settori prioritari d’intervento intorno ai
quali organizzare le attività in questo campo per arrivare da ultimo a una migliore
comprensione delle lesioni corporali e delle fatalità nonché delle possibilità di prevenirle.
Per capire ed affrontare la problematica delle lesioni personali occorre una cooperazione
sostenuta tra autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri, comunità nazionali di
operatori della sanità pubblica e della ricerca, imprese e gruppi d’interesse quali le
organizzazioni di consumatori.
I gruppi di soggetti interessati quali mondo accademico, imprese e società civile svolgono un
ruolo fondamentale nel rendere conoscenze ed esperienze disponibili per scambi a livello
nazionale e comunitario, ed andranno quindi coinvolti nel processo di ricerca come pure nella
modellizzazione delle buone pratiche.
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