Le Fondazioni Frankenstein? «Oggi sono il principe azzurro

Transcript

Le Fondazioni Frankenstein? «Oggi sono il principe azzurro
IL CONSIGLIERE DELL'ENTE CRT, FABIO CORSICO
Le Fondazioni Frankenstein?
«Oggi sono il principe azzurro»
Nuca® Natoli
• ROMA
«SONO NATE come un Frankenstein, in
vent'anni sono diventate un principe azzurro. Ora è importante evitare che si trasformino in rospo». Fabio Corsico (siede nel cda
della Fondazione Cassa risparmio di Torino) insieme con Paolo Messa ha scritt o un
libro che ha infiammato il dibattito: 'Da
Frankenstein a principe azzurro. Le fondazioni tra passato e futuro'. Editore Marsilio.
Fu Giuliano Amato a definire le Fondazioni dei Frankenstein?
«Si, nel 1990 per sottolineare la natura giuridica che era, e resta, un ibrido tra pubblico e
privato».
Proprio sicuro che siano diventate
principe azzurro?
«I dati dimostrano che hanno fatto bene.
Hanno svolto il ruolo di azionisti di lungo
periodo accompagnando in modo saggio il
rafforzamento del sistema bancario. Se il nostro sistema creditizio ha retto alla crisi finanziaria mondiale il merito è stato anche
delle Fondazioni».
Spesso Fondazioni è sinonimo di battaglie di potere sui vertici bancari...
«E spesso si sbaglia perché si oscura ciò che
fanno le Fondazioni che, oltre al ruolo nelle
banche, svolgono una forte azione di sostegno in settori come la cultura, la ricerca, l'assistenza sociale, eccetera, nei confronti dei
territori in cui operano».
Le Fondazioni hanno risentito delia crisi finanziaria?
«Gli ultimi due, tre anni sono stati difficili
per tutti. Come azionisti delle banche i rendimenti incassati dalle Fondazioni sono stati più magri, però sono venuti dopo 15 anni
buoni».
Che ne pensa dell'idea dì Tremanti di
mettere in campo la Cassa depositi e
prestiti (Cdp) per difendere l'italianità
delle nostre aziende?
«La Cdp è partecipata soprattutto da Tesoro
e Fondazioni. Oggi tutti parlano di fondi sovrani stranieri che intervengono nelle economie degli Stati. Le Fondazioni, di fatto,
sono un fondo sovrano italiano. Se è possibile l'arrivo di un fondo sovrano straniero,
non è meglio che intervenga uno italiano?».
Quindi, nessun ostacolo?
«Calma, le cose vanno fatte ponderando molto bene. Di sicuro lo Stato non può pensare
di usare le Fondazioni come un bancomat
per risolvere i problemi dei territori».
Sta mettendo le mani avanti?
«No, sto solo dicendo che le Fondazioni continuano a considerare prioritario il sostegno
ai territori, finanziando teatri, musei, università, associazioni di volontariato, eccetera».
Così le Fondazioni sono diventate principe azzurro.
«Non per mettere medaglie, ma va detto che
lo scorso anno le Fondazioni hanno distribuito sul territorio 1,4 miliardi di euro».
Quo! è io cosa più importante per le
Fondazioni?
«L'autonomia che da vent'anni è garantita
dal fatto che a indicare i vertici delle fondazioni siano varie forze sociali e politiche dei
territori. La chiave del successo è stata la costante scelta di gente per bene e di qualità
medio alta. Almeno finora».
Perché «almeno finora»?
«Semplice, ci vuol poco per passare da principe azzurro a rospo. Basta selezionare una
classe dirigente delle Fondazioni di basso
profilo per spingerle a diventare il bancomat della classe politica».
FINANZA
II presidente
della Consoli,
Giuseppe
Vegas (a sinistra)
e Fabio Corsico
(Ansa)
ACRI - SISTEMA FONDAZIONI