Sistemi di sorveglianza delle Sistemi di sorveglianza delle zoonosi
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Sistemi di sorveglianza delle Sistemi di sorveglianza delle zoonosi
Giornata dell’Unione Europea dedicata alla Medicina Unica Giornata Internazionale sulle Zoonosi e le Malattie Trasmesse da Alimenti ANIMALI + ESSERI UMANI = UNA SOLA SALUTE 26 maggio 2010- Facoltà di Medicina Veterinaria - Ozzano Emilia Sistemi di sorveglianza delle zoonosi: un approccio integrato tra medici e veterinari Fabio Ostanello Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale Fabio Ostanello - DSPVPA Una considerazione….. … quell’allarme gli appare come “una chiara conseguenza degli avanzamenti nel sistema di sorveglianza sulle epidemie. Intendo dire che, un tempo, episodi come quello registrato in Messico erano passati tranquillamente sotto silenzio. Oggi, invece, la sorveglianza messa in atto dall’OMS è molto più capillare ed efficiente, e i virus nuovi li ‘becchiamo’ di volta in volta, appena si manifestano”. intervista a Adriano Mantovani Fabio Ostanello - DSPVPA definizione a cosa serve a chi serve La sorveglianza di tipologie popolazione costi Fabio Ostanello - DSPVPA Sorveglianza di popolazione: definizione sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione di dati, seguita da una diffusione delle informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono decidere di intraprendere eventuali interventi (definizione sorveglianza in sanità pubblica, CDC) Fabio Ostanello - DSPVPA La sorveglianza di popolazione: a cosa serve valutazione della rilevanza di un problema di Sanità Pubblica • • • • • • numero di casi/incidenza (in relazione ai valori attesi) severità/letalità mortalità perdite produttive costi sanitari (diretti e indiretti) prevenibilità Fabio Ostanello - DSPVPA presupposti Sorveglianza di popolazione: a cosa/a chi serve • • • la sistematicità nella raccolta dei dati la completezza nella raccolta dei dati l'accuratezza nella interpretazione dei dati sono indispensabili per ottenere informazioni utili ad impostare un intervento efficace Una buona sorveglianza epidemiologica non garantisce che le decisioni prese siano sempre corrette ma fornisce la base razionale delle decisioni e limita le possibilità di errori grossolani Fabio Ostanello - DSPVPA La sorveglianza di popolazione: tipologie La sorveglianza epidemiologica è una attività fondamentale nel controllo delle malattie nell’ambito della Sanità Pubblica Sorveglianza Passiva • medici, ospedali, veterinari, laboratori, ecc. comunicano a centri o ad organi preposti i casi di particolari malattie Fabio Ostanello - DSPVPA Sorveglianza Attiva • • • indagini periodiche visite a soggetti/strutture a rischio richiede impegno e spese maggiori La sorveglianza di popolazione: costi La sorveglianza attiva costa 8 volte di più Fabio Ostanello - DSPVPA Componenti di un sistema di sorveglianza verificarsi di un evento di interesse sanitario evento di interesse sanitario individuato dalle fonti di segnalazione evento di interesse sanitario segnalato alla competente autorità sanitaria attività di controllo e di prevenzione feedback ai soggetti interessati Fabio Ostanello - DSPVPA La componente medica (uomo) La sorveglianza delle zoonosi in Italia La componente veterinaria (animali) Fabio Ostanello - DSPVPA Decreto ministeriale 15 dicembre 1990 Tempi di segnalazione Classi Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché I soggette al Regolamento sanitario internazionale o perché rivestono particolare interesse 12 ore Malattie rilevanti perché ad elevata II frequenza e/o passibili di interventi di controllo III 48 ore Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso deve IV seguire la segnalazione dell‘USL solo quando si verificano focolai epidemici Malattie infettive e diffusive notificate all‘USL non comprese nelle classi V precedenti, zoonosi indicate dal RPV (DPR n. 320 1954), e non precedentemente menzionato Malattie Colera, botulismo, febbre gialla, febbre ricorrente epidemica, influenza con isolamento virale, febbri emorragiche virali (febbre di Lassa, Marburg, Ebola), rabbia, peste, tetano, poliomielite, trichinosi, tifo esantematico, difterite Blenorragia, brucellosi, diarree infettive non da salmonella, epatite virale A, B, NANB, epatite virale n.s, febbre tifoide, legionellosi, leishmaniosi cutanea, leishmaniosi viscerale, leptospirosi, listeriosi, meningite ed encefalite acuta virale, meningite meningococcica, morbillo, parotite, pertosse, rickettsiosi diversa da tifo esantematico, rosolia, salmonellosi non tifoidee, scarlattina, sifilide, tularemia, varicella 48 ore AIDS, lebbra, malaria, micobatteriosi non tubercolare, tubercolosi 24 ore Dermatofitosi (tigna), infezioni, tossinfezioni ed infestazioni di origine alimentare, pediculosi, scabbia Vengono comunicate annualmente. In caso di focolaio epidemico, devono essere segnalate con le modalità previste per la Classe IV Fabio Ostanello - DSPVPA Controllo e prevenzione delle zoonosi • Direttiva 2003/99/CE del 17 novembre 2003 sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici, recante modifica della decisione 90/424/CEE del Consiglio e che abroga la direttiva 92/117/CE del Consiglio • Recepita con Decreto Legislativo 4 aprile 2006, n.191 "Attuazione della direttiva 2003/99/CE sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici” Fabio Ostanello - DSPVPA Direttiva 2003/99/CE – Obiettivi 1. Sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonosici (obbligatoria all. IA e facoltativa all. IB) 2. Sorveglianza della resistenza agli antimicrobici ad essi correlata 3. Indagine epidemiologica dei focolai di tossinfezione alimentare 4. Scambio di informazioni relative alle zoonosi e agli agenti zoonosici Fabio Ostanello - DSPVPA Direttiva 2003/99/CE - allegato I A Zoonosi ed agenti zoonotici da sottoporre a sorveglianza – – – – – – – – Brucellosi Campilobatteriosi Echinococcosi Listeriosi Salmonellosi Trichinellosi Tubercolosi da Mycobacterium bovis Escherichia coli VTEC Fabio Ostanello - DSPVPA Direttiva 2003/99/CE - allegato I B zoonosi e agenti zoonotici da sottoporre a sorveglianza in funzione della situazione epidemiologica Agenti virali • Calicivirus Agenti batterici • Borreliosi Agenti parassitari • Anisakiasi • Epatite A • Botulismo • Criptosporidiosi • Influenza • Leptospirosi • Cisticercosi • Rabbia • Psittacosi • Toxoplasmosi • Virus trasmessi da artropodi • Tubercolosi • Vibriosi • Yersiniosi Fabio Ostanello - DSPVPA Gli Stati Membri raccolgono dati pertinenti e comparabili per individuare e descrivere i pericoli, valutare l’esposizione e caratterizzare i rischi connessi alle zoonosi e agli agenti zoonotici Ogni anno, gli Stati Membri trasmettono alla Commissione i dati raccolti Fabio Ostanello - DSPVPA I punti critici La sensibilità Le possibili integrazioni Funziona la sorveglianza delle zoonosi in Italia? Fabio Ostanello - DSPVPA 60 casi/100.000 6 casi/100.000 Fabio Ostanello - DSPVPA La sorveglianza di popolazione: punti critici Spesso: • • • • non è rappresentativa della realtà nazionale • • difficile individuazione dei fattori di rischio usa metodi non standardizzati le informazioni non sono confrontabili le informazioni sono frammentarie e non permettono di osservare i trend temporali è poco sensibile (sensibilità intrinseca e estrinseca) Fabio Ostanello - DSPVPA Sensibilità dei sistemi di sorveglianza La sensibilità di un sistema di sorveglianza definisce la sua capacità di rilevare il fenomeno sanitario quando esso è presente Fabio Ostanello - DSPVPA La sensibilità (intrinseca) casi notificati casi confermati (laboratorio) casi che si rivolgono al SSN casi sintomatici infezione esposizione Fabio Ostanello - DSPVPA La sensibilità (estrinseca) • La sensibilità si riduce quando le malattie, pur essendo riconosciute, non vengono segnalate (sottonotifica) Fabio Ostanello - DSPVPA Proporzione di medici convenzionati con la ASL BR1 che hanno notificato almeno 1 caso di malattia infettiva almeno 1 notifica 23% pediatri medici di medicina generale almeno 1 notifica 41% nessuna notifica 77% Provenienza segnalazioni percentuale Medici di medicina generale 15,1% Pediatri 27,0% Medici ospedalieri 57,9% Fabio Ostanello - DSPVPA nessuna notifica 59% Notifiche di classe II pervenute nella ASL BR1: provenienza delle segnalazioni Sottonotifica - cause • • • • • • timore delle conseguenze scarsa sensibilità degli operatori assenza di feedback fattori culturali fattori sociali …. Fabio Ostanello - DSPVPA Utilizzo di sistemi di raccolta di informazioni sanitarie implementati (anche) per finalità economiche e di finanziamento Le alternative possibili - come migliorare la sorveglianza senza aumentare i costi Fabio Ostanello - DSPVPA Esempio 1 – SDO • • La scheda di dimissione ospedaliera è lo strumento di raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati in tutto il territorio nazionale. Le SDO sono compilate dai medici che hanno avuto in cura il paziente ricoverato. Contenuto della SDO – La SDO è raccolta obbligatoriamente sia in caso di ricovero ordinario sia in caso di day hospital. – Le informazioni raccolte descrivono gli aspetti clinici del ricovero (diagnosi e sintomi rilevanti, interventi chirurgici, procedure diagnostico-terapeutiche, ecc.) • Le Regioni, oltre al contenuto informativo minimo ed essenziale, possono prevedere informazioni ulteriori di proprio interesse Fabio Ostanello - DSPVPA Esempio 1 – SDO Pro • • • • • Contro Economicità Completezza della rilevazione Uniformità Non vincolata alla residenza del soggetto Rilevazione dei costi diretti Fabio Ostanello - DSPVPA • • • • • Tempi Errori di codifica delle malattie Assenza di informazioni di laboratorio Assenza di anamnesi Solo zoonosi gravi Esempio 1 – SDO Circa 60 casi incidenti/anno Nello stesso periodo, la media annuale di casi notificati è stata di 5 casi/anno Fabio Ostanello - DSPVPA Esempio 2 – PS • • La scheda di Pronto Soccorso è lo strumento di raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente transitato in questi servizi Può essere utilizzato anche per la sorveglianza di alcune “zoonosi” Fabio Ostanello - DSPVPA Per concludere … • Non servono altri sistemi di sorveglianza • Il miglioramento dei sistemi di sorveglianza richiede – – – – – l’integrazione medico-veterinario un ritorno informativo efficiente l’individuazione dei fattori di rischio l’individuazione delle soglie di attenzione l’utilizzo di fonti alternative Fabio Ostanello - DSPVPA Grazie per l’attenzione Fabio Ostanello - DSPVPA