Alcoa, si spegne anche l`ultima cella

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Alcoa, si spegne anche l`ultima cella
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L’UNIONE SARDA
www.unionesarda.it - venerdì 2 novembre 2012
Ufficio di corrispondenza: Carbonia
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COMMENTO
La morte
annunciata
che si poteva
evitare
di Sandro Mantega
Come tutte le morti annunciate poteva essere
evitata. Invece la fabbrica dell’alluminio di Portovesme sta per fermarsi e non c’è ancora la ragionevole speranza che
un giorno possa essere
rimessa in marcia. Quello dell’Alcoa non era
stato un fulmine a ciel
sereno. I primi rumors
sulla decisione degli
americani di dire addio
al Sulcis si erano già
sentiti nell’autunno di
un anno fa, anche se
l’annuncio ufficiale è arrivato all’inizio dell’anno. Dopo giri e rigiri,
trattative avviate e sfumate, manifestazioni
d’interesse evaporate ai
primi caldi estivi siamo
ancora al punto di partenza: c’è da vendere
una fabbrica, chi vuole
comprarla? Insomma,
c’è voluto un anno per
ritornare al punto di
partenza. Ora, vietato
fare altri passi falsi. Dal
primo gennaio 500 lavoratori perderanno fabbrica e stipendio, bisogna evitare che la morte annunciata diventi
una catastrofe sociale.
SULCIS IGLESIENTE
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Portovesme. In forse la nuova marcia dei 400 a Roma, la manifestazione non è stata autorizzata
Alcoa, si spegne anche l’ultima cella
Domani la fermata degli impianti, ma gli operai restano in fabbrica
Il conto alla rovescia è ormai alla fine: lo stabilimento dell’alluminio di
Portovesme domani fermerà gli impianti. È il primo passo del disimpegno
dell’Alcoa.
Nessun ripensamento: l’appuntamento con il “fermate gli impianti” non subirà alcun rinvio:
domani anche l’ultima delle celle elettrolitiche dalle quali per
decenni sono usciti i lingotti di
alluminio verrà spenta. Gli impianti dell’Alcoa si fermano e
l’Italia uscirà dal club delle nazioni che producono alluminio
primario.
Fabbrica spenta e futuro avvolto nella nebbia. Per questo, e
sfidando il parere contrario dei
sindacati confederali, i lavoratori hanno deciso di partire ancora una volta per Roma: 400, forse 500, sono pronti a imbarcarsi per Civitavecchia.
L’INCERTEZZA. Però non si sa se
riusciranno a partire, la trasferta a Roma è appesa a un filo.
Questa mattina i sindacati saranno in Questura a Cagliari e
sapranno se il corteo degli operai nella capitale è stato autorizzato o meno, ma sembra molto
difficile che le autorità diano il
via libera alla manifestazione,
considerata a forte rischio per
l’ordine pubblico, soprattutto
Sopra e a destra, due
immagini di alcune fasi
della protesta portata
avanti dai lavoratori
Alcoa negli ultimi mesi e
dopo la notizia del
disimpegno della società
dopo l’ultima protesta dei lavoratori Alcoa a Roma caratterizzata da scontri tra operai e forze dell’ordine, con momenti di
forte tensione davanti alla sede
del ministero dello Sviluppo economico.
LA PROTESTA. I metalmeccanici, con una decisione maturata
nel coordinamento sindacale Alcoa (segreterie territoriali di categoria, Rsu e delegati degli appalti) e poi approvata dai lavoratori in assemblea, hanno deciso
di tornare a Roma il 6 novembre
(partenza prevista per il 5 in nave da Cagliari verso Civitavecchia) per sottolineare la dram-
maticità della vertenza, arrivata
ormai al capolinea almeno per
quanto riguarda l’attività della
fabbrica. Domani infatti cesserà
del tutto la produzione di alluminio primario nel Sulcis: saranno spente le ultime celle, il cuore produttivo della fabbrica si
fermerà. Un conto alla rovescia
iniziato il primo settembre e che
si concluderà, come da programma, il 3 novembre.
IMPIANTI FERMI. I dipendenti
Alcoa continueranno a presidiare la fabbrica fino al 31 dicembre, come era stato stabilito nell’accordo siglato a marzo al Ministero. Da gennaio saranno in
cassa integrazione. Già fuori da
metà ottobre la maggior parte
dei lavoratori delle imprese degli appalti: dovrebbero avere gli
ammortizzatori sociali, ma sono
alle prese con altri problemi.
Senza prospettive di commesse
di lavoro molte imprese potrebbero chiudere e licenziare i dipendenti, con conseguenze disastrose. Intanto dai palazzi romani non trapelano novità sulle
trattative per l’acquisto dello
stabilimento Alcoa. Il 13 novembre i ministri Passera e Barca,
con il sottosegretario De Vincenti, saranno nel Sulcis per incontrare i rappresentanti istituzionali e sindacali, per discutere
del Piano Sulcis e delle emergenze Alcoa ed Eurallumina. Intanto, da domani, ci sarà un’altra fabbrica spenta a Portovesme.
Antonella Pani
Iglesias. Risolto l’ultimo intoppo. Alle 18 l’inaugurazione (si spera definitiva) dello storico teatro
Electra, domani il taglio del nastro
Quasi vent’anni di lavori, scongiurato il rischio di dover restituire 5 milioni
Il palcoscenico del teatro Electra
Nessuno sa ancora se il sindaco Gino Perseu confermerà, o meno, le dimissioni
protocollate il 19 ottobre. Sta
di fatto che, se anche decidesse fra pochi giorni di ratificarle, lo farà dopo aver
raggiunto un traguardo importante: l’inaugurazione
del teatro Electra. L’evento,
atteso da anni, è in programma domani alle 18, alla presenza del sindaco e dell’assessore alla Cultura Luigi
Biggio, oltre che di altri
esponenti dell’amministrazione comunale.
L’ASSESSORE. «Dopo il taglio del nastro - spiega Biggio - i cittadini avranno la
possibilità di visitare la strut-
NUXIS
Sensi unici
a Giradroxiu
Troppi fuoristrada e mezzi delle compagnie di caccia a bordo carreggiata e ordinanza municipale per evitare ingorghi
negli accessi ai boschi. Il Comune di Nuxis interviene per regolare il traffico nelle strade comunali di Giradroxiu. Con
l’inizio della stagione di caccia grossa,
infatti, le due strade di Su Mori de Picciusu e Su Mori de Basciu, tra S’Arcu de
sa Mossa e Sa Matta Tuvara, sono prese
d’assalto dai cacciatori con i loro mezzi.
Una situazione che, trattandosi di strade
di montagna, rischia di creare non pochi
problemi, soprattutto in caso di intervento di mezzi di soccorso che altrimenti si troverebbero le strade e gli accessi
bloccati. Per questo motivo, alcuni giorni
fa, il sindaco Roberto Lallai ha emesso
un’ordinanza che istituisce il senso unico di circolazione nelle due strade per
evitare ingorghi.(m. lo.)
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tura e rendersi conto personalmente di quanto è stato
fatto. Domenica, inoltre, si
svolgerà uno spettacolo curato dall’associazione culturale Anton Stadler».
PASSO OBBLIGATO. Si tratta
di un momento importante
per Iglesias: l’inaugurazione
(o meglio: l’apertura definitiva) della storica struttura di
piazza Pichi era attesa da
tempo. Del resto era ormai
diventato un passo obbligato. Pena: la restituzione dei
soldi, circa cinque milioni di
euro, spesi finora per sistemare la storica struttura che
il Comune, nei primi anni
’90, ha acquisito (per una cifra simbolica) dalla vecchia
Provincia di Cagliari. Quasi
vent’anni di lavori, modifiche progettuali, variazioni in
corso d’opera si sono succeduti senza, finora, rivelarsi
sufficienti a fare funzionare
il teatro.
IL GRUPPO ELETTROGENO.
L’ultimo intoppo è stato
quello della presenza del
gruppo elettrogeno sul tetto
dello storico edificio. Una
collocazione ritenuta non
idonea dai vigili del fuoco e
non conforme alle norme
sulla sicurezza: sia per
quanto riguarda la posizione, difficilmente raggiungibile, sia perché quando è in
funzione provoca forti vibrazioni anche ai palazzi vicini.
Proprio questa ragione ha
imposto al Comune di correre ai ripari: il macchinario,
nelle scorse settimane, è stato rimosso dal tetto e sistemato in via Cavour, in attesa
di una soluzione definitiva.
Questo accorgimento, tuttavia, ha fatto in modo che venissero rilasciate anche le
ultime autorizzazioni, presupposto indispensabile per
aprire l’Electra ed evitare la
restituzione dei fondi spesi.
Lo spostamento del gruppo
elettrogeno, cui si sono aggiunti anche altri piccoli lavori edili e di sistemazione
della facciata, hanno comportato un’ulteriore spesa di
circa 260 mila euro. (c. s.)
Tratalias. Protesta del sindaco Piras dopo l’ennesimo incidente, con quattro feriti, sulla “77”
«La Provincia aspetta il morto?»
Il Comune ha inutilmente più volte segnalato il tratto ad alto rischio
.«Ci deve scappare il morto prima che
la Provincia si decida ad intervenire
su quella strada maledetta?». È duro
lo sfogo di Marco Piras, sindaco di
Tratalias, all’indomani del pauroso incidente dell’altra mattina sulla strada
provinciale 77 tra il paese e San Giovanni Suergiu: quattro persone ferite,
di cui una, Francesca Maccioni, 31 anni, di Tratalias, è ricoverata in gravi
condizioni al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale "Brotzu" di Cagliari.
«È vergognoso che in tutti questi anni, sin da quando è nata la Provincia,
i nostri appelli per mettere in sicurezza quel tratto di strada siano stati
puntualmente ignorati. E oggi - commenta Piras - siamo qui a pregare per
la vita di una giovane del nostro paese». Un incidente che, solo per la
prontezza dei soccorritori, non si è
trasformato in una tragedia visto che,
L’incidente di avant’ieri
[M. M.]
nello scontro frontale, le due auto coinvolte sono state poi avvolte dalle fiamme.
Non è la prima volta che nel curvone all’altezza della località "Serra ’e
Treminis" si verificano gravi incidenti
stradali. «Gli ultimi nelle scorse settimane, quando due nostre concittadi-
ne, nello stesso punto ma in due differenti incidenti, sono uscite fuoristrada per fortuna senza gravi conseguenze», racconta Piras. A rendere
pericoloso quel tratto di strada, a
quanto pare, ma per il Comune di Tratalias non ci sarebbero dubbi, sarebbe «un dosso nell’asfalto di una decina di centimetri che abbiamo segnalato più volte, anche per iscritto e con
tanto di planimetrie, alla Provincia di
Carbonia Iglesias», aggiunge.
Ma senza esito. «Non chiediamo
che venga rifatta l’intera strada, ma prosegue - almeno quel tratto, il più
pericoloso in assoluto, quello sì, lo
pretendiamo». Così come la segnaletica orizzontale, totalmente assente in
una strada dove, con il buio e la pioggia, diventa un’impresa individuare i
bordi di corsie e carreggiata.
M. L.
A S. G. Suergiu e Nuxis
Lingua blu,
nuovi casi
nel Basso Sulcis
Controlli su una pecora colpita dalla lingua blu
Due ovili in quarantena a Nuxis, altri nelle
campagne di Matzaccara, a San Giovanni
Suergiu in cui i sintomi della febbre catarrale degli ovini si è manifestata in buona
parte delle pecore. Aumentano nel SulcisIglesiente i casi sospetti di blue tongue. Dopo la morte di diversi capi di bestiame negli ovili di Giba, Sant’Antioco e Iglesias, è allarme lingua blu anche nel resto del territorio. Da giorni i veterinari del Servizio di
igiene animale della Asl 7 di stanno monitorando con attenzione diversi casi per evitare che si ripeta l’ecatombe di capi che, tra
il 2006 e il 2007, mise in ginocchio centinaia di allevamenti di ovini.
IN QUARANTENA. A Nuxis, dopo la morte di
alcune pecore colpite dalla febbre catarrale negli ovili di Bacchera e Is Pillonis, il sindaco Roberto Lallai, seguendo le prescrizioni del servizio veterinario, ha emesso due
ordinanze che, oltre a porre in quarantena
gli allevamenti, vietano la movimentazione
delle greggi e sanciscono l’adozione di tutti i sistemi di profilassi e prevenzione per limitare il diffondersi del morbo diffuso da un
piccolo moscerino, il “culicoides imicola”.
Dopo Giba, dove sono morte diverse pecore e Nuxis, a giudicare dalle segnalazioni
degli allevatori, il morbo non sta risparmiando neppure San Giovanni Suergiu.
IL CONTAGIO. «Ne ho una trentina, su un
gregge di ottanta pecore, che presentano
tutti quelli che sembrano i sintomi della
blue tongue. Sono preoccupato. I veterinari controllano costantemente il mio allevamento e così quello di altri pastori della zona - racconta Pietro Cabras, un allevatore di
Matzaccara - ma temiamo che la situazione possa peggiorare». Gli allevatori chiedono al Comune di non essere lasciati soli ad
affrontare l’emergenza. Secondo i veterinari, comunque, i rischi di un’epidemia su vasta scala sarebbero assai remoti visto che il
rapido calo delle temperature non favorirebbe il proliferare dell’insetto vettore del
virus.
Maurizio Locci
CARLOFORTE
Cena, teatro
e traghetto
Spettacolo, cena, passaggio in traghetto tutto con un biglietto. È la singolare
iniziativa che si svolgerà oggi e domani a Carloforte, dove la compagnia teatrale Cronopios porta in scena al teatro La Bottega “Flora Tristan”, di Marcella Pellerano, per la regia di Susanna
Mannelli e l’allestimento dell’associazione Botti du Schoggiu. Lo spettacolo
inaugura Passaggi 2012 e si apre con
la degustazione di Menù d’Autunno
curato da Secondo Borghero al Tonno
da Corsa. Il biglietto (costo 25 euro)
comprende la visione dello spettacolo
al teatro La Bottega (Carloforte), cena
nel ristorante Il Tonno di Corsa e passaggio passeggero (il costo dell’auto
non è compreso) da Calasetta a Carloforte e ritorno. È possibile anche prenotare in un albergo (l’hotel California)
del paese. (a. s.)