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QUARTO APPUNTAMENTO CON …
“I PROTAGONISTI DI IPPOCAMPUS”
A cura di Chiara Orzeszko
CONOSCIAMO MEGLIO
MAURIZIO CHELI
Maurizio Cheli un vincente in pista e nella vita racconta
il suo percorso agonistico tra passione e sacrificio
D: Com'è nata la tua passione per l’ippica e da quanto frequenti l’ambiente?
R: Frequento quest’ambiente da quando sono nato, i cavalli hanno sempre fatto parte della mia
vita e poter stare con loro fin dall’infanzia per me è stata una grande fortuna. La dedizione e il
sacrificio per intraprendere questo tipo di carriera me li ha trasmessi mio padre. Anche mio zio è
un guidatore quindi la definisco una passione di famiglia
D: Hai svolto altre discipline prima di dedicarti a questo sport?
R: Si ho praticato altri sport, in passato giocavo a calcio e attualmente come hobby mi dedico al
biliardo.
D: La tua giornata tipo?
R: Solitamente mi alzo molto presto, comincio ad allenare i cavalli alle sette e termino alle undici
del mattino. Di pomeriggio invece sono impegnato nelle competizioni. Il mio team organizza il
trasporto dei cavalli tramite van mentre io raggiungo autonomamente gli ippodromi
D: Da quanto tempo sei ad Ippocampus? In che altri posti hai lavorato?
R: Lavoro in questo circolo ippico dal 2008, credo che qui ci siano tutti gli elementi per svolgere al
meglio il lavoro di allenatore. Ippocampus vanta ottimi servizi sia per i cavalli che per il personale
addetto ai lavori. Ho svolto la mia professione anche per l’ORSI MANGELLI ad ANZOLA
dell’Emilia qualche anno fa e per un breve periodo ho lavorato anche a Montegiorgio
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Maurizio Cheli e Carolina ad Ippocampus
D: Il tuo percorso per diventare guidatore e in seguito allenatore?
R: Prima di prendere parte alle competizioni nella categoria allievi e successivamente in quella di
guidatore professionista, come la maggior parte dei miei colleghi del resto, ho svolto la mansione
di artiere (curavo e gestivo i cavalli). Dopo diversi anni trascorsi in scuderia, nel 1998 ho deciso di
partecipare al bando per l’iscrizione al corso allievi. In un anno sono riuscito a raggiungere le
vittorie necessarie per ottenere la qualifica di driver a tutti gli effetti. Per poter allenare invece ho
sostenuto un esame teorico e pratico al quale sono risultato idoneo, (ad essere sincero non ricordo
l’anno esatto)
D: Oltre all’ippica hai avuto altre esperienze inerenti al mondo dei cavalli?
R: Sì, per un periodo della mia vita ho esercitato la professione come groom, mi occupavo dei
cavalli da salto ad ostacoli. E’ stata un’esperienza che mi ha fatto conoscere un’altra disciplina
inerente al mondo che amo e mi ha permesso di lavorare a livello internazionale, arricchendo le
mie competenze sui cavalli
D: Tornando al tuo lavoro attuale, qual è stato il momento più roseo della tua carriera?
R: Il 2009 è stato un anno eccezionale, in poco tempo mi sono aggiudicato 100 vittorie. Il successo
che ricorderò con maggior soddisfazione sarà sicuramente la vittoria con I AM GRIF al “Gran
Premio Ponte Vecchio” di Firenze, ottenuta lo scorso anno. Vorrei citare anche l’esperienza del
superfrustino 2014 che si è svolta a Cesena, grazie ai punti ottenuti nelle eliminatorie sono stato
ammesso alla finale a tre con IACOPO DUKE, il titolo non l’ho conquistato ma partecipare ad una
competizione importante in una piazza prestigiosa come quella di Cesena per me è stata
comunque una vittoria
Maurizio Cheli e I AM GRIF
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D: Chi sono i tuoi collaboratori in scuderia e che tipo allenamento prediligi?
R: Collaboro con Carolina da diversi anni, lei è davvero una presenza rilevante e affronta il lavoro
in maniera impeccabile, anche lei ha una passione invidiabile per i cavalli. Per quanto riguarda le
metodologie di allenamento ce ne sono diverse e variano secondo le caratteriste morfologiche e
tecniche dei cavalli, nel corso degli anni sono state introdotte molteplici tecniche. Attualmente
utilizzo prevalentemente l’interval training, che consiste in ripetute in pista dritta e riposo, una
modalità di allenamento proveniente dalla Svezia
D: Quali sono i cavalli che alleni al momento?
R: In scuderia al momento purtroppo non ho molti cavalli, ne alleno otto e alcuni sono puledri. I
cavalli che alleno regolarmente sono Softail Effe, Rumeno Jet, Tunin, Pravda Bi, Silente Tab ,gli
altri sono appunto i puledri sopracitati
D: Stai preparando competizioni importanti?
R: In cantiere non ho appuntamenti importanti imminenti, sto cercando di “costruire” cavalli che in
futuro ipoteticamente potranno prendere parte a competizioni ambiziose. Penso che il cavallo più
promettente al momento possa essere Tunin
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D: Come affronti le competizioni sia da guidatore sia da allenatore?
R: Non tutte le competizioni sono uguali, di solito il mio stato d’animo nel tempo che precede la
competizione varia in base ai cavalli con cui devo affrontare la gara e che feeling ho instaurato con
loro, cerco comunque di gestire la pressione, evitando di trasmetterla ai cavalli che sono loro i
protagonisti. Da driver la vivo molto meglio la corsa rispetto a quando devo lasciare un mio cavallo
a un altro guidatore perché l’allenatore è il principale responsabile della prestazione del cavallo.
Per una competizione di due minuti dietro c’è una programmazione di mesi di lavoro
D: Che cosa provi prima e durante una competizione?
R: Quando sono in pista mi diverto, provo delle sensazioni che mi trasmettono carica e cerco in
tutti i modi di stemperare la tensione, scambiando anche qualche battuta con i colleghi, quando è
possibile
D: Come vedi il futuro?
R: Sicuramente la situazione attuale non è una delle più stabili che l’ippica abbia attraversato ma io
sono fiducioso, credo che a breve verranno predisposti progetti per rilanciare il nostro settore.
D: La sconfitta peggiore?
R: Di sconfitte amare ne citerei due, la prima, più recente, è stata quella con Papalla nel “Gran
Premio Vittoria 2015” all’Arcoveggio di Bologna. Sul finale ero convintissimo di aver varcato il
traguardo in testa ed essermi imposto di un soffio su Occhiata Jet, ma i giudici prima di confermare
l’ordine d’arrivo hanno richiesto il fotofinish che purtroppo ha stabilito che il vincitore fosse
Andreghetti con Occhiata Jet. La seconda sconfitta invece è stata quella del “Gran Premio
Padovanelle” 2014 , corsa che mi ha lasciato l’amaro in bocca, facevo binomio con I AM GRIF,
nonostante il terzo posto penso sia stata una prestazione di ottima qualità ma al termine Linda di
Casei e Mack Grace Sm hanno prevalso su I AM GRIF. Ero consapevole di affrontare avversari di
tutto rispetto, quindi sono uscito a testa alta da una competizione di ampia notorietà
D: Chi sono le persone che ti hanno maggiormente aiutato a crescere professionalmente?
R: Ho iniziato con Vittorio Ballardini, a lui devo molto perché mi ha insegnato le basi del mestiere e
mi ha concesso molte opportunità per migliorarmi giorno dopo giorno. Successivamente ho
collaborato anche con Alfredo Pollini, con lui sono cresciuto molto a livello professionale, grazie ai
suoi consigli sono riuscito a crescere ulteriormente, perfezionando le tecniche di allenamento
acquisite negli anni precedenti
D: Sei riuscito a trasmettere la passione per l’ippica alle tue figlie?
R: Le mie figlie al momento praticano altri sport e si dedicano allo studio
D: Quali caratteristiche pensi siano fondamentali per emergere nel mondo dell’ippica e cosa
diresti ad un ragazzo che vuole seguire le tue orme?
R: Per riuscire a conquistare posizioni rilevanti un giovane deve assolutamente avere passione,
essere disponibile a sacrificare il proprio tempo libero dedicandolo quasi unicamente a questa
disciplina, che se affrontata con il giusto spirito riesce a ricambiare enormemente tutte le fatiche. Il
lavoro di guidatore comporta diverse rinunce e pochi momenti da dedicare alla famiglia. Con il
passare degli anni credo che i bravi emergano. Ovviamente uno dei fattori predominanti è anche
riuscire a trovare nel corso della carriera cavalli che permettano di fare il salto di qualità
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