CLAUDIO LOLLI - BIOGRAFIA (estratta da Wikipedia e aggiornata)

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CLAUDIO LOLLI - BIOGRAFIA (estratta da Wikipedia e aggiornata)
CLAUDIO LOLLI - BIOGRAFIA (estratta da Wikipedia e aggiornata)
Nasce il 28 marzo 1950 in una famiglia piccolo borghese di Bologna che sarà oggetto di sue critiche, in
canzoni come, la più volte citata, "Borghesia", oppure "Quando la morte avrà", dedicata al padre, figura
descritta e citata con grande rimpianto, un genitore severo e indisponente.
Durante il liceo incomincia a scrivere le sue prime canzoni(e avrà la fortuna di farle ascoltare a Francesco
Guccini grazie all'a micizia con il fratello Piero)
Le sue prime esperienze musicali avvengono all'"Osteria delle Dame" di Bologna nei primi anni settanta.
Notevoli sono le connotazioni originali sia per i testi che per la musica. I testi delle canzoni tratteggiano
squarci di vita ordinaria. Si accompagna con la chitarra usando a volte una rudimentale tecnica finger
picking.
È Francesco Guccini, conosciuto proprio nella Bologna delle osterie, che lo porta alla EMI Italiana, l'etichetta
che gli fa firmare un contratto e che pubblica i suoi primi 4 LP, dal 1972 al 1976: il primo disco,
“Aspettando Godot”, è arrangiato da Marcello Minerbi, ex leader dei Los Marcellos Ferial, che si rifà per le
sonorità allo stesso Guccini, a Fabrizio De André e, in alcune canzoni ("Quello che mi resta" o "Quanto
amore") ai cantautori francesi. Pur con le ingenuità tipiche di ogni opera prima, emergono alcune tematiche
caratteristiche dei dischi successivi di Lolli: l'impegno politico ("Borghesia" e "Quelli come noi"), il disagio
esistenziale ("L'isola verde" o "Quanto amore"), la critica all'istituzione familiare ("Quando la morte avrà",
dedicata al padre), l'anticlericalismo (ancora "Quelli come noi"), il senso della vita (la title track). Il disco
riesce nell'intento di far notare il giovane cantautore, ed alcune canzoni come "Michel" (dedicata ad un
vecchio amico francese) o "Borghesia" vengono trasmesse spesso per radio, nel corso di trasmissioni come
"Per voi giovani", creata da Renzo Arbore e condotta da Carlo Massarini, diventando dei classici della
canzone d'autore italiana.
Il disco successivo, "Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita" (1973) ricalca il precedente: i
momenti politici sono costituiti da "Quello lì (compagno Gramsci)", che racconta le vicende di Antonio
Gramsci ancora studente a Torino, viste con gli occhi di un suo vicino di casa, "Morire di leva" che descrive
invece la piaga dei suicidi nelle caserme, e "Hai mai visto una città" che denuncia il disagio delle periferie. I
momenti personali, invece, sono "La guerra è finita" che, descrivendo una festa di compleanno di un
ragazzo, critica i condizionamenti familiari e i disagi psicologici che possono provocare, e "Un uomo in crisi",
tra le altre. Musicalmente l'album vede la partecipazione di Andrea Carpi, Piero Guccini (fratello di Francesco)
e Stefan Grossman alle chitarre.
Il disco successivo, "Canzoni di rabbia", del 1975, si avvale degli arrangiamenti di Ettore De Carolis,
musicista "colto" e musicologo, già noto negli anni '60 come membro del gruppo psichedelico Chetro & Co,
in seguito collaboratore di Guccini, degli Alunni del Sole e di Alan Sorrenti tra gli altri. De Carolis modifica gli
arrangiamenti delle canzoni di Lolli, aggiungendo le percussioni di Giorgio Battistelli alle chitarre di Roberto
Picchi e dello stesso Lolli; dal punto di vista compositivo le tematiche si ripetono, e se "Prima comunione"
approfondisce la critica anticlericale e "Vent'anni" il disagio esistenziale, si approfondisce anche l'aspetto
politico con "Al milite ignoto", amara riflessione antimilitarista, e "Dalle capre", una delle poche canzoni che
descrivono la vita nelle carceri.
L'anno successivo viene pubblicato il suo album di maggior successo, anche grazie alle radio libere che
stanno nascendo in tutta Italia proprio in quel periodo, ed allo stretto legame con l'attualità che ha questo
disco, che descrive l'attentato all'Italicus e la reazione della sinistra italiana: "Ho visto anche degli zingari
felici", disco che musicalmente nasce dalla collaborazione con alcuni giovani musicisti del "Collettivo
Autonomo Musicisti" di Bologna, nello specifico Adriano Pedini alla batteria, Roberto Costa al basso, Roberto
Soldati alle chitarre e Danilo Tomasetta al sax e al flauto.
Come riportato nelle note di copertina, scritte dallo stesso Lolli, il titolo del disco (e dell'omonima canzone) è
la citazione di un film jugoslavo del 1967, e nell'ultima parte vi sono quattro strofe, di tre versi ciascuna,
liberamente rielaborate dal testo di Peter Weiss "Cantata del fantoccio lusitano".
Nonostante il successo, che porta Lolli tra l'altro ad effettuare un lungo tour con gli stessi musicisti del disco,
il cantautore decide di non rinnovare il contratto con la EMI Italiana e di passare alla Ultima Spiaggia, casa
discografica alternativa fondata due anni prima da Nanni Ricordi: e nel settembre del 1977 esce il disco
successivo, "Disoccupate le strade dai sogni", anch'esso strettamente legato all'attualità, in particolar
modo ai fatti di Bologna dell'11 marzo 1977 e alla morte di Francesco Lorusso. Il disco, forse perché
musicalmente più difficile, forse perché non distribuito adeguatamente (i mezzi non erano certo quelli della
EMI), non riscuote il successo del precedente; Lolli ipotizza la pubblicazione di un disco dal vivo, ma la
Ultima Spiaggia fallisce ed il progetto viene accantonato.
Il cantautore decide quindi di ritornare alla EMI, e nell'aprile 1980 viene pubblicato "Extranei", disco che
raccoglie canzoni non strettamente legate all'attualità, e che è particolarmente interessante per gli
arrangiamenti, curati da Bruno Mariani e Danilo Tomasetta (tranne la canzone "Il ponte" arrangiata da
Roberto Costa).
Per il disco successivo, "Antipatici antipodi" (pubblicato nel marzo 1983), la EMI fa le cose in grande: la
copertina è disegnata da Andrea Pazienza, e con una canzone, "Notte americana", Lolli partecipa alla
trasmissione "Azzurro" sulla RAI, concorso di canzoni estive congegnato come una gara tra squadre di
cantanti.
Oltre che per Notte americana, il disco è interessante per brani come "L'uomo a fumetti", "Villeneuve",
dedicato al celebre pilota automobilistico morto da poco in quel periodo, "Formula uno", su testo di Roberto
Roversi e "Non voglio mettermi il pigiama", su testo dello scrittore Claudio Piersanti. Per la stagione
1983-1984 allestisce con Gian Piero Alloisio lo spettacolo Dolci promesse di guerra (documentato da un
bootleg ma non da dischi ufficiali), in cui i due, oltre a eseguire i loro brani più celebri, si scambiano due
canzoni, ed interpretano insieme "Come un dio americano" di Lolli.
Il cantautore bolognese nel frattempo si è laureato in lettere, ed inizia la sua attività di professore di liceo:
ma non abbandona la musica, e anzi scrive alcune canzoni per un album tematico sul cinema: "Keaton", "La
fine del cinema muto", "Via col vento", "Ballando con una sconosciuta". Il progetto viene accantonato,
tuttavia le canzoni vedono ugualmente la luce, anche se in tempi e modi diversi: "Keaton" viene pubblicata
da Francesco Guccini nel 1987 in "Signora Bovary", con alcune modifiche al testo che gli consentono di cofirmarla (anni dopo la inciderà Lolli stesso nell'album Viaggio in Italia), "Ballando con una sconosciuta" la
inciderà sempre Guccini nel suo "Quello che non..." del 1990; le altre due canzoni compaiono nel nuovo
disco dell'autore, "Claudio Lolli", che la EMI pubblica nel 1988, insieme ad altri brani come "Adriatico" e
"Aspirine", caratterizzati da una maggiore leggerezza musicale; le note di questo album sono di Stefano
Benni. Il disco, però, passa inosservato, e molti anzi pensano che Lolli si sia ritirato dalle scene musicali.
Nel 1991 scrive il testo per la canzone Segreteria telefonica degli Stadio, contenuta nell'album Siamo tutti
elefanti inventati (la musica è di Gaetano Curreri).
Negli anni Novanta album come "Nove pezzi facili" (antologia con tre inediti, tre nuove versioni di vecchi
brani e tre canzoni in versione originale), "Intermittenze del cuore" e "Viaggio in Italia" (prodotto da
Mimmo Locasciulli) lo riportano all'attenzione del grande pubblico. Dal 1993 ricomincia a fare spettacoli in
giro per l'Italia col solo accompagnamento del maestro Paolo Capodacqua alla chitarra classico-elettrificata,
in cui spazia nel suo vastissimo repertorio alternando i pezzi più celebri ad altri meno noti. Nel 1999
partecipa all'album "Il ponte dei maniscalchi" di Luca Bonaffini, scrivendo due brani con lui (La protesta e
l'amore e Qualcosa di più) e interpretando un monologo sulle apocalissi scampate del Novecento. Nel 1997
nasce una collaborazione con Enrico Capuano, dopo una serie di concerti in abbinata, ed esce con la Tide
records diretta da Enrico l’album dal titolo “Intermittenze del cuore”
Il 2000 è l'anno di “Dalla parte del torto”, forse uno dei dischi più significativi di questo periodo della sua
carriera; il titolo nasce da una frase di Bertolt Brecht citata nell'interno della copertina ("...dato che tutti gli
altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto"). L'album contiene canzoni nuove (come
"Nessun uomo è un uomo qualunque", una delle più belle della sua produzione, la title track e "Il mondo è
fatto a scale", dal ritmo orecchiabile e dal testo ironico) ed alcuni pezzi storici riarrangiati. Tra questi è
sicuramente da citare "Borghesia", qui proposta insieme ai Gang, che, come sostiene Lolli ai concerti, viene
anche modificata nel testo: infatti negli ultimi due versi ("Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa
mia / per piccina che tu sia il vento un giorno ti spazzerà via") viene inserito un "forse" che tramuta, dopo
quasi trent'anni, il senso di certezza e di possibile speranza di allora in un dubbio non lontano dalla
rassegnazione del presente: "Vecchia piccola borghesia, [...] il vento un giorno... forse... ti spazzerà via".
Negli anni porta avanti anche la sua attività di scrittore, sia di prosa che di poesia, e di docente (ha
insegnato fino alla pensione al Liceo scientifico "Leonardo Da Vinci" di Casalecchio di Reno). Nel 1998 riceve
il Premio Piero Ciampi alla carriera, importante riconoscimento alla sua attività di cantautore. A Bologna,
dall'Associazione "Casa dei pensieri" e dall'Asppi, riceve nelle manifestazioni culturali del Comune, il "Premio
Oliviero Parma 2005" per i suoi testi di alta intensità poetica. Nel 2005 scrive una prefazione "Gli slittamenti
del giovane Elle" al libro di Lauro Venturi "L'educazione sentimentale del manager" (Guerini, 2005),
intervenendo dal vivo, insieme a Paolo Capodacqua e all'attore Ugo Dighero, all'adattamento teatrale del
romanzo, andato in scena nell'autunno del 2006 all'interno del congresso sulle tematiche formative "L'orto
delle competenze".
Tra il 2002 ed il 2007 gira l'Italia proponendo, tra i vari suoi spettacoli, una rivisitazione del suo album " Ho
visto anche degli zingari felici" assieme alla band calabrese "Il Parto delle Nuvole Pesanti"
Nel 2006 esce un nuovo disco di soli inediti, "La scoperta dell'America"; l'anno successivo partecipa alla
realizzazione del secondo album di Andrea Parodi, “Soldati”, cantando nel brano Per non sentirsi soli.
Nel 2008 Luca Carboni lo omaggia, realizzando insieme a Riccardo Sinigallia una cover della seconda parte di
Ho visto anche degli zingari felici nel suo album Musiche ribelli. La canzone ha un accompagnamento video
che vede la partecipazione, oltre che degli autori, dello stesso Lolli.
Il 25 aprile 2009 è uscito il nuovo album,”Lovesongs”, rivisitazione delle più belle canzoni d'amore del
cantautore, qui accompagnato dall'ormai fedele chitarrista Paolo Capodacqua e dal sassofonista Nicola
Alesini.
Nel 2009 nasce il gruppo Facebook "Rivogliamo Claudio Lolli al Club Tenco" per contestare la reiterata
esclusione di Lolli dalle Rassegne Tenco, da molti considerato uno dei grandi maestri della storica canzone
d'autore italiana.
Il primo maggio 2010 suona al concerto del Primo Maggio, iniziando la sua esibizione con Primo maggio di
festa.
Il 25 settembre 2010 suona al Forum Sociale Antimafia del Nord, dopo la manifestazione per ricordare
Peppino Impastato e l'intitolazione della biblioteca di Ponteranica.
Il 19 luglio 2012 si esibisce a Brolo in un grande raduno per ricordare Paolo Borsellino, assieme a numerosi
volti dello spettacolo e della canzone italiana.
Il 4 agosto 2012 è la data della riunione della band storica di Zingari Felici. L’occasione la fornisce il festival
di Radicondoli, i cui organizzatori unitamente a Fulvio Tomasetta (storico road-manager della prima tourné di
Zingari Felici, nonché Radicondolese d’adozione) insistono per averlo in concerto nella piazza del borgo
toscano.