La Gazzetta del Mezzogiorno - 5 luglio 2006

Transcript

La Gazzetta del Mezzogiorno - 5 luglio 2006
FOGGIA 12
Mercoledì 5 Luglio 2006
LUCERA
PREAPPENNINO
&
LUCERA / Elusi i divieti e gli spazi destinati al trasporto merci.Non vengono utilizzati i carrelli
Sosta e scarico selvaggio
Centro storico,pedoni «assediati» da auto e camion
Mai realizzati i
percorsi per
chi si muove a
piedi.Attesa e
mai realizzata
l’installazione
di «dissuasori»
LUCERA - Centro storico e
sosta selvaggia: che fare? I
primi a fare le spese di questo
atavico malcostume sono i
pedoni, costretti ad affrontare dei veri percorsi di guerra
tra le strette vie di fuga risparmiate dalle auto e, soprattutto, i camion in sosta.
Il fenomeno assume proporzioni intollerabili proprio durante le ore della mattina,
quando le piazze del centro
storico vengono prese d’assalto da camion e furgonati
di ogni tipo alla ricerca della
migliore posizione per il carico e scarico merci, cercando
di avvicinarsi quanto più
possibile all’attività commerciale di pertinenza.
Come biasimare gli autotrasportatori, il cui unico obiettivo è ultimare quanto
prima le consegne e guadagnare il prima possibile la
via del ritorno. Meglio sarebbe vigilare e far rispettare i
segnali e i divieti esistenti:
come quello che da sempre
campeggia sull’arco di Porta
Troia e che vieta ai mezzi di
stazza superiore alle 7,5 tonnellate di entrare nel centro
storico, varcando la porta
medievale. Oppure i divieti
di sosta ed i sensi unici che in
ordine sparso si ritrovano
nel centro storico. Insomma,
malgrado i segnali, non è difficile imbattersi in camion,
anche di grossa «taglia», che
sin dalle prime ore della mattina assediano piazza Gramsci, provenendo da corso
Manfredi, e le altre vie del
centro storico, in barba ai segnali di sosta vietata. In teoria i mezzi adibiti al trasporto merci dovrebbero sostare
lontano dal centro e trasportare le merci adoperando gli
opportuni carrelli, di cui
quasi nessuno pare essere
munito. Al contrario, tutti
Missioni,un raduno
musicale «benefico»
hanno sempre una buona ragione, una scusa plausibile
per lasciare i mezzi in sosta
vietata, magari ignorando
anche un divieto di accesso.
Una situazione di irregolarità diffusa dove non manca
neppure il maleducato di turno, che si rivolge ai passanti
intimandogli di spostarsi dalla strada, perché «deve» parcheggiare in divieto. In una
situazione simile, risulta
quantomeno rischioso, per una mamma con passeggino al
seguito, attraversare la selva
di furgoni ed auto che, quando non vedono vigili urbani,
posteggiano indisturbati ai
margini della carreggiata,
senza lasciare spazi per la
circolazione dei pedoni. Oltre
ad intensificare la vigilanza
dei vigili urbani, la soluzione
Centro Missionario Diocesano. L’evento - aggiunge Di Sabato - ha visto la
partecipazione di tre
gruppi musicali emergenti, che ai ritmi della rock
e pop music hanno piacevolmente intrattenuto gli
oltre duecento ragazzi
presenti alla serata ».
Il ricavato della serata,
circa 1400 euro, verrà interamente devoluto al
Centro Missionario Diocesano che quotidianamente svolge un’opera di
sostegno in favore delle
popolazioni del sud America.
Un esempio su tutti è
rappresentato dalla missione brasiliana di Turilandia, di cui è stata presentata durante la serata
una rassegna di immagini fotografiche, attentamente descritte da don
Vincenzo Onorato, responsabile del Centro
Missionario Diocesano,
che con la missione di oltreoceano tiene proprio i
contatti.
L.d.P.
per salvaguardare i pedoni
resta quella, già sperimentata e rivelatasi efficace, dei
dissuasori di sosta.
Questi ultimi, oltre ad impedire la sosta selvaggia,
creerebbero dei tracciati pedonali sicuri. La domanda è
se e quando verranno completati i percorsi pedonali sicuri, visto che tante piazze e
strade Gramsci ne sono ancora sprovviste. Considerato
che sono stati impegnati ingenti risorse per il rifacimento delle strade, l’esborso di
qualche centinaio di euro,
per i dissuasori, non manderebbe certo in crisi le casse
comunali e di sicuro renderebbe più sicuro e fruibile il
centro storico.
Leonardo di Pierno
Lucera
LUCERA - Tiene ancora banco
la questione della ritipizzazione delle aree dove sono scaduti
i termini quinquennali dei
vincoli espropriativi.
Le aree infatti sono prive di
destinazione urbanistica. In
questa condizione, sorgono
problemi nell’effettuazione dei
rogiti di vendita ed impossibilità da parte dei proprietari di
utilizzare, di fatto, i propri suoli. Sono un centinaio i proprietari i cui terreni, posti in città
o nell’immediata prossimità
della cinta urbanistica, sono
privi di una certificazione urbanistica data la scadenza dei
vincoli espropriativi.
A sollevare la delicata questione giuridica - approdata sul
tavolo della segreteria generale della presidenza della Repubblica, del Ministero degli
Interni, della prefettura e della
Regione - due proprietari di
terre ed immobili privi di certificazione urbanistica per la
caducazione dei vincoli espropriativi: Francesco Caporicci e
Donato Capobianco.
E’ una battaglia legale a suon
di carte bollate e sentenze della
Corte costituzionale - nello specifico la sentenza di Corte costituzionale 148 del 3 maggio
2003 che ha sancito l’illegittimità costituzionale dell’artico-
Piccoli Comuni,i Ds
«Legge regionale»
TROIA - «L’iniziativa promossa dal Coordinamento
nazionale dei piccoli Comuni, insieme a Rignano Garganico e a Legambiente nazionale, per la legge regionale per i piccoli comuni pugliesi che si terrà a Rignano
il 7 luglio, è utile e importante»: così l’Unione Ds dell’Appennino Dauno, che fa sapere che non farà mancare il
suo contributo. «Noi siamo
profondamente convinti che
serve inserire nello Statuto
della Regione Puglia la definizione di “Territorio speciale” per l’Appennino Dauno e i suoi piccoli Comuni
disagiati - aggiungono i Ds per queste aree ed altre simili ad esse, per le sue comunità biologiche (umane, animali e vegetali), per le sue risorse naturali e per le sue istituzioni locali occorrono
regole speciali riconosciute
a livello di Statuto regionale,
così come è accaduto per le
Raccolti 1.400 euro per la diocesi
LUCERA - E’ stata una serata all’insegna della solidarietà quella di venerdì
scorso, tenutasi presso il
Parco Verde Vivo di via
Appulo Sannitica e denominata «Solidarietà sotto
le stelle». Oltre duecento
erano infatti i giovani
presenti alla manifestazione promossa dal Centro Missionario Diocesano e della «Sezione giovani imprenditori - Confcommercio».
«Siamo soddisfatti - sottolinea Stefano Di Sabato,
uno dei giovani organizzatori - di aver allestito un
evento che ha saputo regalare un momento di sano divertimento, con la finalità di portare a conoscenza dei giovani lucerini l’impegno della propria Diocesi nel settore
missionario. Non è facile
coinvolgere i giovani in
questo tipo di eventi, e
mai come stavolta hanno
dimostrato particolare
interesse e sensibilità a
dei temi quali l’adozione
a distanza che vedono
particolarmente attivo il
TROIA / In vista dell’incontro del 7 luglio a Rignano
IL CASO / Due proprietari: ritardi di Comune e Regione
«Destinazioni urbanistiche»
quando commissario ad acta?
lo 37 quinto comma della legge
regionale pugliese 56 del 31
maggio 1980 - quella ingaggiata
dai due cittadini contro il Comune.
«Ora però - sottolinea Francesco Caporicci - ad essere inadempiente non è più solo il Comune ma anche la Regione.
Quello che sta succedendo
francamente mi amareggia e
mi fa sentire leso nei miei diritti di cittadini che vuole vedere applicato semplicemente
quanto già stabilito in merito».
A suscitare l’amarezza di Caporicci è stato il ritardo nell’applicazione, da parte della
Regione, della delibera di giunta 1797 del 28 dicembre 2005. La
delibera regionale, pubblicata
anche sul Bur, infatti diffidava
il Comune di Lucera a ritipizzare con una variante urbanistica le aree dove i vincoli espropriativi erano scaduti. La
decisione della giunta regionale - seguita ad una lettera del-
l’assessore regionale all’urbanistica Angela Barbanente del
settembre 2005 in cui si invitava il Comune di Lucera a risolvere la questione urbanistica
pena l’invio di un commissario
ad acta - di fatto non è ancora
stata attuata. Nonostante siano scaduti i 60 giorni previsti
dalla norma per applicare la
delibera di giunta.
Le aree dove sono scaduti i
vincoli però - sottolineano i ricorrenti Caporicci e Capobianco - sono ancora in attesa di ritipizzazione. In pratica sono
ancora prive di una destinazione urbanistica. «Non comprendiamo il non procedere della
Regione ad applicare quanto
stabilito sul Bur, il tutto - proseguono i ricorrenti - senza
nessuna comunicazione ufficiale».
Il Comune vorrebbe risolvere la delicata questione delle aree dove sono scaduti i vincoli
espropriativi mediante il nuo-
Alberona
L’EVENTO/ Realizzata da vari sponsor nel museo del centro storico, nel palazzo del seminario vescovile
Le iniziative
di «Villaggio
Arancione»
Brilla la mostra sul tesoro della Cattedrale
ALBERONA - La Proloco,
con l’arrivo dell’estate,
oltre alle tradizionali iniziative di promozione del
paese, fornisce informazioni sulla capacità ricettiva di Alberona: non solo
alberghi e bed and breakfast, ma anche appartamenti in locazione e in
vendita. «Vogliamo favorire - sottolineano dalla
Proloco - i turisti che desiderano trascorrere dalle nostre parti l’estate, offrendo loro informazioni
sulle offerte ricettive di
Alberona». L’iniziativa
coincide con la presentazione di «Villaggio arancione 2006», il calendario
degli eventi estivi che animeranno il paese dal
primo agosto al 3 settembre. Per 34 giorni consecutivi, grazie alla collaborazione tra Comune, Proloco e operatori turistici,
si terranno concerti, sagre, eventi culturali, cabaret. Per i più piccoli, inoltre, uno staff di giovani animatori organizzerà
il mini club protagonista
di tornei sportivi, giochi.
Regioni a statuto speciale. Occorrono leggi speciali per rendere concreta l’attenzione della Regione per questi territori».
I Ds dell’Appennino pensano
che, se la politica e le istituzioni vogliono essere coerenti con
quello che dicono, entro l’estate occorra modificare lo Statuto regionale per poi approvare,
entro settembre, la legge speciale per l’Appennino e i territori che si trovano in condizioni analoghe. «Altrimenti - è
l’osservazione - ci aspetta un
altro anno e, forse, molti altri
anni ancora di … chiacchiere!
Oggi sulla modifica dello Statuto e sulla legge speciale siamo fermi al palo: all’attenzione
del Consiglio regionale non vi
è alcun testo da esaminare - la
precisazione - molto tempo è
passato da quando il presidente Vendola, incontrando i 29
sindaci dell’Appennino, ha
lanciato la provocazione della
“legge speciale” e della modifi-
vo Pug. Con questo strumento
generale, la cui bozza è stata
approvata lo scorso ottobre
2005, il Comune vorrebbe andare a ritipizzare le aree. Diverso invece il parere dei ricorrenti. L’approvazione ed il varo del Pug - l’ultimo e unico Prg
lucerino risale al 1973 - presenta infatti, qualora si giunga alla sua effettiva realizzazione,
tempi lunghi. «Qui però non si
tratta solo di tempi lunghi e
della eventualità che poi il Pug
non si faccia più e che il documento preliminare stilato da
Domenico De Salvia (tecnico
incaricato dal 2003 dall’attuale
giunta Labbate di stilare il
Pug) si impantani come successo con la bozza di Dino Borri (tecnico incaricato nel 1997
dalla vecchia giunta Bonghi)
ma la necessità che il problema sia affrontato con un’apposita variante urbanistica è stato sollecitato - sottolineano carte alla mano Caporicci e Capo-
ca dello Statuto. E’ indubbio
che le istituzioni locali non
sappiano cogliere quest’occasione!». Mimmo Labella,
segretario dei ds dell’Appennino dauno, aggiunge: «Non
vorrei trarre l’inevitabile
conclusione che la causa dei
nostri guai siamo noi stessi,
ma è evidente che è giunta
l’ora di passare dalla provocazione alle realizzazione.
Ecco perché il nostro grande
presidente della Regione Puglia, abile mediatore che
non rinuncia ai contenuti
come è successo per la legge
sulla solidarietà sociale,
prenda su di sè la responsabilità di definire il percorso
per arrivare ai risultati attesi nei tempi giusti. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta,
mettendo sul tavolo della discussione proposte e progetti concreti, forse ambiziosi
ma comunque fattibili. Lo
rifaremo anche nel corso del
convegno di Rignano».
bianco - anche dalla stessa Regione Puglia con la delibera
del 28 dicembre 2005». Ed in effetti quella delibera reputava
un «mero rinvio» l’ipotesi di
andare a ritipizzare le aree dove erano scaduti i vincoli espropriativi con il nuovo Pug.
Questa posizione della Regione aveva indotto lo stesso Comune di Lucera - con la delibera 26 del 26 gennaio 2006 - a conferire a De Salvia l’incarico di
realizzare una variante ad hoc
del vecchio Prg. Salvo poi però
abbandonare questo iter dopo
le constatazioni fatte dallo stesso De Salvia. «Di sicuro però
noi non ci fermeremo dinanzi
a questa stasi, ma continueremo a sollecitare l’applicazione
di quanto previsto dalla Regione ed a produrre nuova documentazione - proseguono i ricorrenti - con la quale sostenere le nostre ragioni». I due cittadini hanno trovato anche un
altro giudizio del Tar Puglia
che aveva sconfessato nel 1997
una delibera del consiglio comunale di Lucera con la quale
era stata ritipizzato un terreno
dove erano scaduti i vincoli espropriativi. Anche in quel caso il Tar aveva dato ragione ad
una proprietaria ricorrente.
Francesco Barbaro
Tra le preziose pergamene degli «exultet» e i busti d’argento dei santi patroni
TROIA - No, non è il “tesoro
di Priamo” che l’archeologo
tedesco Heinrich Schliemann
scoprì durante gli scavi nella
Troia omerica, in Asia Minore. Questa volta si tratta di un
altro tesoro, sacro e non profano, precisamente quello
della Cattedrale di Troia, fiorente cittadina del Pre-Appennino dauno con impianto
urbanistico a forma di fuso
medievale, esposto nell’apposito Museo - un attrezzato polo culturale di oltre 2mila metri quadrati - realizzato nel
centro storico.
Il neonato Museo - che si avvale di tecniche espositive
d’avanguardia, e i cui lavori
di restauro si sono svolti sotto
la direzione degli architetti
associati Antonio Stefano Cibelli e Piero Guadagno e dell’ing. Giulio Tricarico - è ubicato nel settecentesco Palazzo
dell’ex Seminario Vescovile,
a guisa di un gioiello incastonato tra la splendida cattedrale romanica e il vanvitelliano
Palazzo Episcopio. Il percorso
espositivo, che si snoda per oltre 1.200 metri quadrati, si articola in quattro sezioni che
vanno dagli argenti, bronzi
dorati e avori ai volumi e alle
Sant’Agata,torna il ludobus
Carlantino,un libro sulla necropoli
CARLANTINO - Si terrà sabato 8 luglio nella palestra comunale la cerimonia di presentazione del libro «Carlantino, La
necropoli di Santo Venditti», realizzato da Gianfranco De
Benedittis, docente dell’Università degli Studi del Molise,
con la collaborazione della studentessa universitaria Chiara
Santone. L’appuntamento è fissato alle ore 18. «Il libro è di
fondamentale importanza - ha dichiarato Vito Guerrera, sindaco di Carlantino - perché è il primo testo, di rilievo internazionale, che riguarda l’archeologia del nostro paese e tratta dei ritrovamenti delle 33 tombe di Santo Venditti che sono
(Apb)
state sino ad oggi repertate sul nostro territorio».
Il ludobus di Sant’Agata
S. AGATA - Anche quest’anno c’è il ludobus. Ad annunciarlo Anna Maria Dirienzo, assessore ai Servizi sociali.
Da ieri e fino al 30 agosto, per tre volte a settimana, in 25
incontri della durata di tre ore i bambini iscritti alla manifestazione, previo un contributo di adesione all’iniziativa, saranno intrattenuti con giochi di gruppo e della
tradizione locale, verranno impegnati in laboratori di
pittura e musica, si cimenteranno in letture di fiabe e filastrocche, rivivranno leggende del paese.
pergamene, dai paramenti sacri agli Exultet. In passerella,
dunque, meraviglie del passato, ma il fiore all’occhiello
spetta indubbiamente agli
“Exultet”, rotoli pergamenacei dei secoli bui, risalenti all’XI e al XII secolo. Vere e pro-
prie rarità, gli Exultet contengono il testo del “praeconium paschale" (annuncio
della Pasqua) con i canti e le
illustrazioni finemente miniate. Venivano srotolati dall’ambone della Cattedrale nel
corso della tradizionale veglia pasquale in cui il diacono
annunciava alla comunità del
clero e dei fedeli il mistero pasquale della Redenzione. Queste rare opere - basti pensare
che in tutto il mondo se ne
conservano solo trentuno prendono il nome dalla prima
parola della preghiera pasquale caratteristica del mezzogiorno medievale: “Exul-
tet”.
Non è finita. Il “tesoro” punta anche su altre preziosità.
Ad esempio, di particolare
valore sono anche i cinque
busti argentei dei Santi Patroni, realizzati da artisti di
grido, quali Andre De Blasio
e Ignazio d’Urso. Si tratta di
Sant’Eleuterio vescovo e martire, di San Ponziano I,
Sant’Anastasio, San Secondino e Sant’Urbano. Altrettanto
importanti sono i servizi di
altare (candelieri, palme e
carteglorie) nonché cibori, ostensori e calici attribuiti alla
scuola del Cellini , pastorali e
ampolline in filigrana del X-
VII sec.
Vanno infine menzionate alcune soluzioni tecniche d’avanguardia. Le teche, ad esempio, sono in struttura metallica trattata in superficie
con vernice groffata, vetri antisfondamento, illuminazio-
ne a “led” con terminali orientabili. In particolare, la
teca degli “Exultet” è dotata
di un sistema di condizionamento per il controllo dell’umidità, compresa uno speciale apparato che assicura una
temperatura costante.