Anno I - Numero 4 - Vatican City State

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Anno I - Numero 4 - Vatican City State
notizie di varia “vaticanità”
ANNO 1 | N. 4
foglio informale per i dipendenti del Governatorato
11 Ottobre 2007
Diventare amico di Gesù Cristo!
Per questa amicizia dobbiamo
impegnarci ogni giorno di nuovo.
E amicizia significa comunanza
nel pensare e nel volere.
EDITORIALE
Lettera del Presidente
Benedetto XVI
di S. E. Mons. Giovanni Lajolo
V
i porto un ricordo delle vacanze. Nell’“otium” della campagna ho riletto due classici: “A se stesso”,
una raccolta di annotazioni che l’imperatore romano Marco
Aurelio rivolse, quasi come in un diario sapienziale, a se medesimo; e l’“Adelchi” del Manzoni, che è tra i pochi grandi
drammi della letteratura italiana.
Del primo eccovi questo pensiero:
Devi adattar te stesso agli eventi ai quali il destino ti diede in sorte d’esser compagno. E ama, ma davvero, gli uomini
ai quali la sorte t’ha posto accanto (39).
2 Nuova “dedicazione” della Chiesa
del Governatorato
3 In memoria di S.E. Mons. Danzi
4-9Notizie dalle Direzioni e Uffici
10 Le parole del Papa
Il cuore che pensa
Poetesse e poeti “nostri”
11 Per fare buon sangue
L’angolo di cultura
12 Notizie liete e ...tristi
Come questa esortazione, notevole perché rivolta a se
stesso non da uno destinato alla rassegnazione del servo, ma
da un imperatore romano, da un padrone del mondo, è vicina
al pensiero cristiano! Basta sostituire al concetto – in realtà
indefinibile – di “destino” quello di “Provvidenza”, perché
essa si illumini della luce evangelica. Non potremo mai cambiare gli altri, se prima non cambiamo noi stessi: amando
“davvero”.
Del secondo ho messo da parte questi versi (senza dimenticare, ben inteso, i mirabili cori: “Dagli atri muscosi,
dai fori cadenti” e “Sparse le trecce morbide sull’affannoso
petto”, che certo voi ben ricordate...):
quella via, / su cui ci pose il ciel, correrla intera / convien, qual ch’ella sia, fino all’estremo (IV, I, 103-105).
Queste parole della dolce Ermengarda, la sposa longobarda ripudiata da Carlomagno, mi pare integrino il precedente pensiero dell’imperatore filosofo. “La via su cui ci pose
il ciel” corrisponde alla “sorte” di Marco Aurelio, ma arricchita dalla visione della Fede, e dicono la vita come compito
sempre attivo (“correrla”), anche quando – come nel caso di
Ermengarda – essa ha un percorso che tradisce grandi attese,
non cercate, ma in cui si è stati posti. In quelle sofferte parole
non pochi potranno ritrovarsi.
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del cupolone
11 Ottobre 2007
come ci raccomanda l’Apostolo Paolo,
“portando ciascuno i pesi degli altri”: è
così che si dà compimento alla legge di
Cristo (...). Cerchiamo tutti di rendere
gradevole l’atmosfera del nostro luogo di lavoro. Qui passiamo la maggior
parte della nostra vita.
Dall’ultimo numero del nostro foglio “All’ombra del Cupolone” – dico nostro, perché mi pare che ormai tutti lo sentano
come proprio – tre eventi desidero ricordare, di qualcuno dei
quali è parola più diffusamente in altra parte di questo numero:
- L’emanazione della Legge sulla sicurezza nei posti di
lavoro, in gestione da diversi anni. Essa entrerà in vigore in
data 1° gennaio 2008. La sicurezza è un impegno prioritario.
Alla sua attuazione vigilerà la Presidenza, come è suo dovere;
ma massima attenzione deve essere posta sul luogo di lavoro da tutti, secondo la propria responsabilità (senza che ciò
ci esima dal raccomandarci quotidianamente al nostro santo
Angelo custode!).
- L’apertura, in data 19 luglio, del sito internet dello Stato
della Città del Vaticano su iniziativa di S.E. Mons. Boccardo,
Segretario Generale del Governatorato. Esso permetterà di
fornire informazioni interessanti ed utili su alcuni principali
aspetti della nostra attività e favorirà in particolare – così si
spera – di dare soluzione ad alcuni problemi circa l’accesso ai
Musei Vaticani e nei rapporti esterni con l’Ufficio Filatelico
e Numismatico.
- La dedicazione della Chiesa del Governatorato a Maria,
Madre della Famiglia, il giorno 12 settembre, festa del Nome
di Maria. Nella Messa quotidiana delle 7,30 ogni singola nostra famiglia, ed anche tutta la grande famiglia del Governatorato, è a lei affidata in modo particolare. Vedo con piacere
che solitamente è presente un bel gruppo. Certamente chi vi
partecipa può testimoniare che si esce dalla Messa con una
nuova carica interiore. Provare per credere!
Con il prossimo 15 settembre si compirà un anno dalla
mia presenza in mezzo a voi. Ci siamo accompagnati a vicenda. Grazie! Come in ogni istituzione anche nel Governatorato
dello Stato della Città del Vaticano non mancano problemi,
alcuni... non nuovi, altri recenti. Se così non fosse, vorrebbe dire che siamo fuori della storia. Vi sono problemi propri
dell’istituzione: la Presidenza cercherà di elaborare soluzioni
con il consiglio dei Direttori e dei Capi Ufficio e con l’aiuto di
tutti. E non mi sono ignoti anche taluni problemi di rapporti
umani all’interno di alcune Direzioni e di singoli Uffici. Li
possiamo risolvere solo con un umile esame di coscienza e,
Nella sua visita del 31 maggio
scorso il Santo Padre Benedetto XVI
ha avuto parole bellissime di riconoscimento e di incoraggiamento per il
nostro lavoro. In ciascuno di noi deve
essere sempre viva la consapevolezza
di essere al servizio del Papa, del Vicario di Cristo. Non può non derivarne un
impegno per un servizio di eccellenza.
Dall’interno delle istituzioni della Santa
Sede e dall’esterno di esse molti guardano a noi: sovente con ammirazione,
talvolta con atteggiamento critico. Per
quanto è in potere di ciascuno di noi, cerchiamo di giustificare
la prima e di rendere ingiustificato il secondo.
Delle mie vacanze stavo per dimenticare di dirvi una cosa
importante. Come al solito, ho fatto il giro di alcuni santuari
della Madonna, uno più caro dell’altro: Varallo, Castiglione
Tinella (un piccolo Santuario della Madonna del Buon Consiglio), Crea, Re... Tutti voi, con le vostre care famiglie, ed il
Governatorato ho posto sotto il manto della Vergine Santissima, Madre di Cristo e nostra. Restiamo a lei affidati!
A tutti il mio saluto fraterno, il mio cordiale incoraggiamento ed il mio grazie.
28 agosto 2007
+ Giovanni Lajolo
Nuova “dedicazione” della
Chiesa del Governatorato
di Mons. Giorgio Corbellini
L
a “Cappella” annessa al Palazzo del Governatorato, dedicata dalla sua costruzione a S. Marta, una delle due sorelle
di Lazzaro, a seguito della visita del Santo Padre (31 maggio), che
nella circostanza ha benedetto l’immagine della Madonna collocata
nell’abside, è stata intitolata, a richiesta dell’Ecc.mo Mons. Presidente, a “Maria, Madre della Famiglia”.
Ciò è avvenuto con decreto dell’Ecc.mo Mons. Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, che
pubblichiamo qui di fianco e che è stato letto all’inizio della Celebrazione eucaristica.
La Celebrazione, che ha avuto luogo alle ore 8 e alla quale
hanno preso parte numerosi dipendenti del Governatorato, è stata
presieduta dall’Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato
di Sua Santità. Con lui hanno concelebrato le LL. EE. Mons. Angelo Comastri, Mons. Giovanni Lajolo, Mons. Renato Boccardo;
hanno anche concelebrato Mons. Giorgio Corbellini, Mons. Roberto Zagnoli e Don Lech Piechota.
Ha tenuto l’omelia S.E. Mons. Comastri che, rifacendosi al
Vangelo dell’annunciazione, proclamato nella celebrazione, ha il-
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lustrato il valore della famiglia nella formazione della persona umana e del cristiano.
Egli ha arricchito le sue riflessioni basandosi sull’esperienza
di vita e sulle testimonianze rese con viva gratitudine alle proprie
famiglie dal Beato Giovanni XXIII e dalla Beata M. Teresa di Calcutta, che hanno riconosciuto nell’amore, negli esempi e negli insegnamenti ricevuti in famiglia, ciò che di più ha contribuito alla loro
formazione e alla loro crescita umana e spirituale. Egli ha anche
ricordato l’esperienza e la testimonianza di Jacques Fesch, condannato a morte e ghigliottinato a Parigi il 1° ottobre 1957 a 27 anni,
per aver ucciso accidentalmente un poliziotto durante una rapina.
Convertitosi in carcere e morto in concetto di santità, Fesch ha riconosciuto come la pessima direzione impressa alla sua vita sia stato
il frutto amaro di un’esperienza familiare senz’amore e senza fede
vissuta nella sua infanzia.
Alle ore 18, in chiesa, ha poi avuto luogo un concerto d’organo,
introdotto dall’Ecc.mo Mons. Presidente e molto applaudito, tenuto
dall’organista Livia Sandra Frau, che ha eseguito pezzi di Böhm,
Frescobaldi, Pachelbel, Cabanilles, Händel, Clérambault e Bach.
Esso è stato onorato dalla presenza di S. Em.za il Card. Angelo
Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, e di S. Em.za il Card.
Attilio Nicora, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio
della Sede Apostolica, entrambi Membri della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
Il significato dei pezzi, la loro ambientazione storico-musicale,
in riferimento alla produzione musicale dei singoli autori ed il loro
valore, sono stati illustrati dal Dott. Rosario Tronnolone, della Radio Vaticana, la quale ha inserito il concerto tra i suoi programmi.
In memoria di S.E. Mons. Danzi
di Mons. Giorgio Corbellini
I
l 2 ottobre, alle 4 del mattino, dopo un periodo di
malattia, è morto a Varese, dove
si trovava in convalescenza presso i suoi familiari, a seguito di un
delicato intervento chirurgico,
S.E. Mons. Gianni Danzi, dal 22
febbraio 2005 Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato per il
Santuario Lauretano.
Egli, dal 18 giugno 1994 fino
alla nomina a Loreto, era stato
Segretario Generale del Governatorato, e dal 1° febbraio 2001
anche Segretario della Pontificia
Commissione per lo SCV. Eletto Vescovo titolare di Castello il 2
maggio 1996, fu ordinato in San Pietro dall’Em.mo Card. Angelo
Sodano il 24 maggio successivo.
Era nato a Viggiù (Varese) il 25 gennaio 1940, in una famiglia
di imprenditori, che lavoravano materiale per l’edilizia.
Conseguito il diploma di perito edile, e conosciuto Don Giussani, con cui era entrato in uno stretto rapporto di amicizia, aderì al
Movimento di Comunione e Liberazione, impegnandosi nella vita e
nelle varie attività del Movimento.
Preparatosi al Sacerdozio nel Seminario di Venegono, venne
ordinato sacerdote per la diocesi di Lugano il 17 dicembre 1966.
Svolse il ministero presbiterale come parroco in diocesi di Lugano,
dedicando una speciale attenzione al mondo dei giovani, anche attraverso l’insegnamento religioso nelle scuole.
Per la sua sensibilità verso la crescita spirituale dei giovani e nel
contesto del suo impegno nel Movimento di Comunione e Liberazione, collaborò molto da vicino anche alla preparazione dell’incontro dei Giovani, voluto dal Papa Giovanni Paolo II durante l’Anno
Santo Straordinario della Redenzione (1984) e tenutosi la Domenica
delle Palme in Piazza San Pietro, come pure all’incontro dei giovani, l’anno successivo, nella stessa circostanza, in occasione della
celebrazione dell’Anno Mondiale della Gioventù, indetto dall’ONU
(1985). Questi eventi sono stati all’origine delle Giornate Mondiali
della Gioventù, celebrate ogni due anni a partire dal 1987.
Il 1° dicembre 1985 fu chiamato a Roma, a lavorare al servizio
della Santa Sede, presso l’APSA, della cui Sezione Ordinaria divenne Delegato il 19 novembre 1987, ricoprendo tale incarico fino
alla nomina a Segretario Generale del Governatorato.
Di temperamento istintivo, ha lavorato sempre con molta tenacia, mettendo a frutto le sue intuizioni, talora geniali, e portando a
compimento anche difficili incarichi ricevuti dai Superiori.
Ha coltivato un raggio vastissimo di amicizie, alle quali era
portato dal suo carattere. La sua vita è stata segnata dalla spiritualità
propria del Movimento di Comunione e Liberazione.
Fu caratterizzato da una profonda devozione verso il Santo
Padre Giovanni Paolo II, che aveva conosciuto da Arcivescovo di
Cracovia, in occasione di pellegrinaggi di gruppi giovanili a Czestochowa. Ha sempre manifestato, nel suo lavoro d’ufficio, il suo
carisma sacerdotale, espresso anche in tanti momenti di spiritualità
pensati per i dipendenti presso la Cappella del Governatorato, o in
altri incontri di preghiera.
Lo affidiamo alla Misericordia infinita del Signore, nel quale ha
creduto e per il quale ha lavorato.
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11 Ottobre 2007
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI
Brevi note sul Palazzo del Governatorato
di Claudio Ceresa
(continua dal precedente numero)
A
nnessa al palazo, sul lato prospiciente i giardini, è
la cappella, recentemente dedicata a Maria, Madre
della Famiglia. Esisteva, nei pressi, l’antica chiesa di Santa
Marta, e la Santa, ora patrona secondaria, è ricordata in un
dipinto tuttora conservato nel sacro luogo. La costruzione, di
stile settecentesco, chiara ed ariosa, venne benedetta nel novembre del 1931 dal Vescovo Agostino Zampini, allora Vicario del Papa per la Città del Vaticano; subito dopo, fu offerto
per la prima volta nella cappella il divin sacrificio, che venne
celebrato in quella occasione dall’agostiniano Padre Luigi
Campelli.
Il 10 Febbraio 1939 morì Pio XI, ed il successivo 2 marzo
venne eletto a suo successore il Cardinale Pacelli, che prese il
nome di Pio XII. Pochi mesi dopo iniziò il secondo conflitto
mondiale; la sera del 5 novembre 1943, lo Stato del Papa fu
colpito da quattro bombe, lanciate da un aereo, nonostante il
divieto agli aeromobili di qualsiasi specie di trasvolare sul
territorio del Vaticano, sancito dal Trattato Lateranense in
conformità alle norme del diritto internazionale. Fortunatamente non ci furono vittime, ma i danni furono notevoli; in
particolare, nel Palazzo del Governatorato furono seriamente
danneggiati, tra l’altro, gli uffici e l’appartamento del Governatore, Marchese Serafini, e lo studio di S.E. Mons. Tardini,
poi Cardinale Segretario di Stato, che aveva allora la sua residenza nell’edificio. Furono anche completamente distrutte
le vetrate della Cappella. Diversi segni dei proiettili sono
tutt’ora visibili sul lato posteriore del Palazzo, prospiciente
la Cappella, come anche nella facciata della stazione ferroviaria.
Nel dopoguerra, il Palazzo, per le aumentate esigenze di
lavoro, fu utilizzato sempre più per gli uffici, e si ridusse la
destinazione ad appartamenti. Il 21 Marzo 1952 morì il Governatore Serafini, il quale non ebbe un successore; del resto,
il 20 Marzo 1939 Pio XII aveva nominato una Commissione Cardinalizia, destinata a presiedere, in sua nome e in sua
vece, al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano
ed uffici annessi, compresa l’Azienda Autonoma delle Ville
Pontificie di Castel Gandolfo.
Era quindi un Goveranatorato profondamente rinnovato quello che accolse, il 26 gennaio 1961, il Papa Giovanni
XXIII, il quale visitò le varie Direzioni ed i diversi Uffici
e Servizi, esprimendo, con affabile tratto, paterno compiacimento per le attività svolte. Al termine della visita, il Presidente della Commissione, Cardinale Canali, indirizzò nella
cappella un commosso omaggio al Pontefice, il quale rispose
con un discorso di augurio, e di felicitazioni per quanto aveva
avuto modo di vedere ed apprezzare.
Il Governatorato ebbe poi le visite di Paolo VI, l’11 Luglio 1963, e di Giovanni Paolo II, il 10 Febbraio 1979. In
entrambe le occasioni, i Papi si intrattennero in affabile colloquio con il personale, e gli incontri terminarono nella Cappella, con un breve discorso del Pontefice.
Addobbi floreali per i SS. Pietro e Paolo
di Elio Cortellessa
I
l 29 giugno, nella Basilica di San Pietro, si è celebrata
la festività dei Santi Pietro e Paolo, apostoli di Cristo,
che hanno subito il martirio nella Roma imperiale del primo
secolo. Per questa Cerimonia, i Giardini Vaticani hanno provveduto, come di consueto, ai caratteristici addobbi floreali totalmente in rosso, sia intorno all’altare della Confessione, sia
davanti alla statua bronzea del santo, che si trova nella navata
centrale. Quest’addobbo è uno dei più imponenti dell’anno
liturgico, richiedendo ogni volta fino a 2.500 rose rosse, in
questi ultimi anni della nuova varietà Grand Prix, dal bocciolo grande e duraturo, ed il colore rosso intenso, proprio
a simboleggiare il sangue versato da Pietro e da Paolo per
amore della Chiesa di Cristo.
Della prigionia di Pietro in Roma, abbiamo un ricordo
anche nel Boschetto dei Giardini Vaticani, sopra la fonta-
na del Laghetto, dove troviamo una statua marmorea del
santo in catene, realizzata nel 1887 da Amalia Duprè di Firenze, donata a Papa Leone XIII, con una chiara allusione
alla sua “prigionia in Vaticano”, come lo stesso Pontefice
ebbe a dire.
all’ombra del cupolone | 11 Ottobre 2007
Inaugurato il Portale Internet: www.vaticanstate.va
di Eugenio Hasler
N
ella tarda mattinata del 19 luglio presso la Sala Card.
Deskur del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, il Presidente del Governatorato, S.E. Mons. Giovanni Lajolo, alla presenza di un folto gruppo di invitati, ha
lanciato ufficialmente on-line il Portale Istituzionale (www.
vaticanstate.va) dello Stato della Città del Vaticano.
Realizzato in collaborazione con Telecom Italia S.p.A., in
cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco),
il Portale presenta attraverso le sue cinque sezioni (Stato e Governo, Servizi, Altre Istituzioni, Monumenti, Shop) gli Organi
dello Stato, i principali monumenti con relative descrizioni ed
immagini, gli orari dei servizi di pubblica utilità, un percorso fotografico attraverso i Giardini Vaticani e la possibilità di
visualizzare in tempo reale - per mezzo di 5 webcam - alcuni
scorci suggestivi, tra i quali la tomba del Papa Giovanni Paolo
Il nelle Grotte Vaticane. “Cliccando” su Stato e Governo/Legislazione e Normativa si può avere il testo integrale delle
leggi e dei principali documenti del Governatorato, mentre
“cliccando” su Presidenza/Presidente, Segretario Generale o
Vice Segretario Generale, vengono presentati i testi dei principali interventi pubblici dei Superiori.
Nei tre giorni successivi al lancio, il Portale ha registrato
oltre 13 milioni di accessi. Grandissimo interesse hanno destato nel mondo le 5 webcam che, come si usa dire in gergo
tecnico, sono state le “più cliccate”.
In futuro, anche all’Ombra del Cupolone potrà essere letto on-line.
Inaugurato il nuovo Museo Filatelico
di Pier Paolo Francini
N
el pomeriggio del 25 settembre S. E. Mons. Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato, ha inaugurato la nuova sede del Museo Filatelico e Numismatico,
situato, ora, in una sala all’interno dei Musei Vaticani. Dopo
una breve introduzione del Dott. Francesco Buranelli, Direttore dei Musei, S. E. Mons. Giovanni Lajolo ha evidenziato
l’importanza del nuovo Museo, soprattutto per la sua funzione storica e culturale, memoria “vivente” di quasi 80 anni di
storia vaticana.
Il Dott. Pier Paolo Francini, Capo dell’Ufficio Filatelico
e Numismatico e Conservatore del Museo, dopo aver ringraziato S. E. Mons. Lajolo, S. E. Mons. Boccardo e Mons. Corbellini per il sostegno dato a questa grande opera di riallestimento, ha posto l’accento sull’importanza di questo Museo,
il cui contenuto è espressione tangibile della sovranità di uno
Stato, quasi un “marca-tempo” della sua vita e del suo evolversi nella storia.
Lo scopo del Museo non è solo “culturale”, “artistico” o
“storico”; esso è uno strumento privilegiato di diffusione ed
informazione del ministero petrino, dell’attività della Santa
Sede e della Chiesa Cattolica nel mondo. Lo testimoniano
le emissioni filateliche e numismatiche dedicate agli Anni
Santi, ai Congressi Eucaristici Internazionali, ai grandi Santi, ai Pontefici del passato e a quegli avvenimenti che hanno marcato in modo significativo tutta la vita della Chiesa
Cattolica.
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11 Ottobre 2007
La Necropoli Romana della via Triumphalis
di Gian Domenico Spinola
N
el 2003, durante i lavori per la realizzazione del
parcheggio di S. Rosa, è venuta alla luce parte di
una grande necropoli romana, che si distribuiva su diversi
terrazzamenti del pendio nord/orientale del colle
vaticano, dalla sommità fino a valle, ove era
la via Triumphalis, un’antica via verso
Veio. Lungo la via Triumphalis, addossati
al colle Vaticano, si allineano diversi nuclei di sepolture, rinvenuti a più riprese
dal XVI secolo a oggi: alcuni sporadici
rinvenimenti avvennero nel ’500, altre
parti furono invece scavate negli anni ’30
del secolo scorso (Galea e Annona), tra
il 1956 ed il 1958 (Autoparco), nel 1994
(prosecuzione della Galea) e nel 2003
(Santa Rosa).
L’occupazione di questa parte di necropoli sembra svilupparsi in due grandi fasi: la
prima è databile tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi
del II sec. d.C. – ed è caratterizzata da tombe ad incinerazione – mentre la seconda occupa un lasso temporale che
va dalla prima metà del III secolo agli inizi del IV, con grande prevalenza di sepolture ad inumazione; successivamente
si assiste a un progressivo abbandono dell’area, coincidente con la costruzione della vicina Basilica di S. Pietro, sulla
tomba dell’Apostolo. Una grande frana di argilla e ghiaia – il
“cappello” geologico naturale del colle vaticano – intorno alla
metà del II sec. d.C. scivolò a valle, presumibilmente in seguito a grandi piogge, permettendo una perfetta conservazione di
molte tombe, con i loro corredi, sarcofagi, urne, stele, altari,
affreschi, stucchi, mosaici: per gli schiavi, i liberti, i liberi e,
perfino, i cavalieri lì sepolti è stato così possibile ricostruire
il contesto storico/sociale di appartenenza; inoltre si è creata
l’occasione per approfondire aspetti del rituale funerario finora poco noti.
A fianco di tanti preziosi ritrovamenti artistici sono infatti da considerare con grande attenzione quegli aspetti umani
che riguardano direttamente la vita quotidiana nella capitale
dell’Impero. Si possono appunto ricordare il sepolcro di Alcimus, schiavo di
Nerone e addetto alle scene del teatro
di Pompeo, l’altare di Marcus Vibius
Marcellus, un Legatus Coloniae Augustae Firmae, in pratica un rappresentante presso le autorità centrali inviato da una città (l’attuale Astigi) della
provincia Baetica in Spagna, la povera
sepoltura del servo Gratus, che lavorava in un giardino monumentale di Trastevere, realizzato in memoria di Lucio
e Caio Cesare (i nipoti di Augusto), la
stele con la dedica alla moglie da parte di Clemens, un hortator fact(ionis)
Venetae, cioè un cavallerizzo che coadiuvava l’auriga della fazione degli
azzurri (!) durante le corse circensi, e
l’altare dello scultore Tiberius Claudius Thesmus, rappresentato seduto davanti al suo cane, mentre sta scolpendo
un busto. Più ricca è la tomba dei Passieni, che annovera tra gli arredi l’altare di Tiberius Claudius
Optatus, un liberto di Nerone che era tabularius a patrimoniis, quindi un archivista dell’amministrazione del patrimonio privato dell’imperatore. Di prestigio ancor maggiore è un
sepolcro più tardo, del III sec. d.C., che presenta un pavone
ed una cesta affrescati ed un pavimento a mosaico con scena
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dionisiaca. All’interno della tomba si sono ritrovati ben sette
sarcofagi di marmo, alcuni integri ed altri in frammenti, con
soggetti mitologici e di vita quotidiana; tra questi è l’urna del
giovane cavaliere Publius Caesilius Victorinus, sui cui angoli
sono le figure di un’orante e di un filosofo, che preludono alle
iconografie poi assai diffuse nell’ambito delle prime rappresentazioni esplicitamente cristiane.
Attraverso i corredi, le iscrizioni e l’apparato decorativo, in ogni tomba si possono cogliere anche il dolore, la
pietà, la disperazione e la speranza, sentimenti comuni ad
ogni civiltà e ad ogni cultura. La chiave di lettura della visita all’area archeologica passa anche attraverso il proprio
modo di sentire e leggere questi aspetti più intimi dell’animo umano.
Sulle necropoli è stata recentemente pubblicata una guida:
P. LIVERANI, G. SPINOLA
La Necropoli Vaticana lungo la via Trionfale
Roma 2006 (De Luca Editori d’Arte)
La visita alle necropoli attualmente è consentita solo nei giorni da Giovedì a Sabato, su prenotazione e per un massimo di
20/25 persone a gruppo.
Per informazioni:
Musei Vaticani, Ufficio delle Visite Speciali
tel. 06.69884947; 06.69881573
e-mail: [email protected]
Pianeti, stelle e galassie
di P. José Gabriel Funes, S. I.
I
tre principali argomenti della ricerca astronomica attuale riguardano la formazione dei pianeti, delle stelle e
delle galassie. La Specola Vaticana è coinvolta in tutti e tre i
campi di studio.
Lo studio della formazione del nostro sistema solare è direttamente correlato con la ricerca di pianeti attorno ad altre
stelle.
Dal 10 giugno al 6 luglio si è tenuta a Castel Gandolfo
l’Undicesima Scuola Estiva della Specola Vaticana (VOSS)
in Astronomia osservativa e Astrofisica, sul tema: “La ricerca
dei pianeti extrasolari”. Selezionati tra circa 150 candidati, vi
hanno partecipato 26 studenti di ambo i sessi, provenienti da
22 Paesi diversi dell’Asia, dell’Africa, del Nord e Sud America, dell’Europa occidentale ed orientale. Tra gli studenti ammessi al corso, 14 provenivano da Paesi in via di sviluppo.
Il Direttore della Specola è stato il Decano della Scuola.
Coordinatore del corso è stato il Prof. Dante Minniti della
Pontificia Università Cattolica di Santiago del Chile. Dello
Staff della Scuola ha fatto parte, tra gli altri, l’astronomo svizzero Didier Queloz, che nel 1995 fu uno dei due scopritori del
primo pianeta estrasolare.
Lunedì 11 giugno il Santo Padre ha ricevuto in Vaticano,
nella Sala del Concistoro, i giovani studiosi, i docenti e le loro
famiglie, i padri e i fratelli gesuiti della Specola. Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore della Specola, Benedetto XVI
ha rivolto ai partecipanti un discorso, esprimendo l’augurio
che “la vostra piccola comunità internazionale divenga un segno promettente di una maggiore collaborazione scientifica
a beneficio della famiglia umana”. L’Osservatore Romano
dell’11/12 giugno ha pubblicato il testo completo delle parole
del Santo Padre e del Direttore.
Durante la scuola, per fraternizzare con i dipendenti delle Ville Pontificie, si è tenuta una grande sfida sportiva. La
squadra formata dagli studenti e dai professori con il Direttore della Specola come capitano ha perso 17 a 5 contro la
NGC 7479, una galassia a spirale, nella costellazione di Pegaso, lontana
105 milioni di anni luce.
squadra delle Ville Pontificie. Dopo la sconfitta, il Direttore
si domanda se non è arrivato il momento di organizzare una
scuola estiva calcistica! Dal 1 al 5 ottobre la Specola Vaticana
ha organizzato una conferenza internazionale sulla formazione ed evoluzione delle galassie a disco. Essa si è svolta, dal
1 al 5 ottobre, a Roma, nel Centro Matteo Ricci (Piazza della
Pilotta, 4). Vi hanno partecipato 200 astronomi provenienti da
26 paesi diversi. Il nostro universo è costituito da un centinaio
di miliardi di galassie. Una galassia è un insieme di stelle,
polvere, gas e materia oscura, la cui massa globale, rotante
intorno a un centro, può variare da 100 milioni a 10 miliardi
di volte quella del sole. Nelle galassie si distinguono: una parte centrale di forma più o meno sferoidale e una parte esterna
a forma di disco. Le galassie a disco sono quelle in cui predomina la parte discoidale: per usare un’immagine familiare,
esse sono simili a un uovo fritto.
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Il Vaticano... nel pallone!
di Sergio Valci
N
el giugno del 1966 un gruppo di custodi, restauratori ed inservienti dei Musei
Vaticani, accomunati dalla stessa passione per il
calcio, decisero di formare una squadra, al fine
di praticare una sana occupazione del tempo libero. Alla squadra venne dato il nome HERMES,
leggendario messaggero degli dei, dalla statua di
Prassitele, perché in quel momento alcuni componenti della stessa squadra prestavano servizio nel
Cortile Ottagono del Museo Pio Clementino.
L’Hermes per alcuni anni disputò gare con
squadre amatoriali di pari livello fino al 1970,
quando altri gruppi di dipendenti vaticani costituirono le rispettive squadre in rappresentanza degli uffici di appartenenza.
Nacque così il primo Torneo Hermes, al quale parteciparono oltre alla squadra dei Musei, quella dei Sampietrini, della
Biblioteca, dell’A.P.S.A e della Gendarmeria. Il torneo venne
replicato fino al 1970, quando il numero delle squadre aumentò notevolmente ed il coordinamento dell’attività calcistica
venne affidato al Dott. Sergio Valci, ancora oggi in carica, con
il quale collaborarono, e molti di essi continuano a farlo anche
attualmente, Enrico Ottaviani, Bruno Luti, Giancarlo Taraglio,
Domenico Ruggiero, Renato Aubert, Maurizio Mastruzzi. Da
allora si sono succedute annualmente la disputa dei campionati, con la partecipazione talvolta di 12 squadre e, dal 1985, la
disputa della Coppa Vaticana, dalla quale vengono escluse le
ultime due classificate nel campionato appena trascorso.
Dal 2000 al 2005, a causa di un mancato ricambio generazionale tra i dipendenti vaticani, si è passato alla pratica del
calcio dapprima a 5 e poi ad 8 elementi, fino al 2006 quando
è stato possibile ritornare al tradizionale calcio ad 11, con una
partecipazione di circa 230 dipendenti praticanti. In questi
anni di attività centinaia di dipendenti hanno partecipato alle
varie manifestazioni calcistiche ed alcuni di essi oggi sono
Corpo della Gendarmeria
Campionato di ciclismo
I Gendarmi Pieri Federico e Albanesi Carlo, hanno partecipato al 25° Campionato Mondiale VV. FF. di ciclismo su
strada, che si è svolto a Montefiascone (VT), giungendo rispettivamente 8° e 50° . Nella speciale classifica a squadre lo
Stato della Città del Vaticano si è piazzato all’8° posto, precedendo il Canada, il Regno Unito, la Svizzera e l’Austria.
Visita del Ministro degli Esteri slovacco
Nella mattinata di martedì 25 settembre, il Signor Ministro degli Esteri della Repubblica Slovacca, con il seguito, ha
reso visita al Corpo della Gendarmeria. Il cordiale incontro
si è svolto, con una certa ufficialità, nel cortile interno della
Caserma.
stati sostituiti dai figli a loro volta dipendenti. Tra i vari militanti vanno citati, non solo per il rango ma soprattutto per
il rendimento sportivo, Mons. Fortunato Frezza, Mons. Gabriele Caccia, Don Stefano Occelli. La squadra vincente dell’edizione 2006/2007 e della Supercoppa 2007 è stata quella
del Pantheon, formata da dipendenti di diversi Uffici vaticani
ed il 1° ottobre u.s. è iniziato presso il campo dell’Oratorio di
San Pietro il nuovo campionato a girone unico, con gare di
andata e ritorno, al quale partecipano nuove squadre in rappresentanza di numerosi Uffici vaticani, al quale farà seguito
l’edizione 2008 della Coppa Vaticana. Sono previsti inoltre
alcuni incontri della Rappresentativa, composta dai migliori
elementi del campionato, da svolgere nel corso dell’anno di
attività, come già avvenuto negli anni precedenti. Tutta l’attività calcistica dei dipendenti vaticani viene svolta sotto il patrocinio della Presidenza del Governatorato, che annualmenIe
pareggia gli eventuali disavanzi di bilancio, qualora le quote
di autofinanziamento dei partecipanti non riuscissero a coprire tutte le spese.
11 Ottobre 2007
Un evento luttuoso
Incredulità, sgomento, dolore ha suscitato, la mattina del
3 settembre, la notizia della tragica morte di Alessandro Benedetti, da solo poco più di quattro mesi assunto in prova nel
Corpo della Gendarmeria.
Ci inchiniamo di fronte al mistero dell’animo umano ed al
mistero della morte. Devota e commossa è stata la partecipazione alla Santa Messa di suffragio, celebrata nella nostra Chiesa
della Madre della Famiglia il giorno 5 settembre alle ore 12.
Una delegazione, guidata dall’Ispettore Generale, Dott. Domenico Giani, ha rappresentato il Corpo della Gendarmeria ai
funerali nella parrocchia di origine di Alessandro, SS. Nome di
Gesù, a Foligno, assicurando ai genitori e ai familiari la vicinanza nel dolore e nella preghiera. Lo ricordiamo come uno di quei
fiori di campo, amabili nella loro semplicità, troppo facilmente
travolti dalle intemperie stagionali.
Lo ricordiamo alla misericordia del Signore.
Davvero ci manca!
Giuramento di 18 Gendarmi
all’ombra del cupolone | Gendarmi. Infine, i Gendarmi in servizio, quelli in pensione e
gli invitati si sono ritrovati nell’atrio dell’Aula Paolo VI per un
momento conviviale, allietato dalla inaspettata e graditissima
visita del Cardinale Segretario di Stato, che si è brevemente
intrattenuto per formulare i Suoi auguri.
Onorificenze
Nello scorso mese di maggio, il Santo Padre ha conferito
la Commenda di S. Gregorio Magno al Dott. Mauro Olivieri,
Funzionario di Ia dell’Ufficio Filatelico e Numismatico, ed
al Sig. Alberto Ricci, Funzionario della Direzione di Sanità
ed Igiene.
Nella stessa circostanza è stato conferito il Cavalierato
di S. Silvestro Papa, ai Sigg. Renzo Sebastianelli, Francesco
Tomassetti, Sergio Peconi, Emilio Tossini, Matteo Catania,
dell’Ufficio del Personale, Matteo Carosella e Giovanni Vesperini, della Direzione di Sanità ed Igiene, Loredana Ceccarelli e Antonia Di Rienzo, dell’Ufficio Filatelico e Numismatico, e al Dott. Mario Di Paola, già dipendente della Farmacia
Vaticana.
A riconoscimento del prezioso servizio reso al Governatorato per oltre un cinquantennio da numerose Suore della Congregazione delle Francescane Missionarie di Maria,
presso l’Ufficio Filatelico e Numismatico ed il Laboratorio
Restauro degli Arazzi (Musei Vaticani), è stata recentemente conferita la Croce “Pro Ecclesia et Pontefice”, alle Rev.de
Suore Matilde De Col, Clotilde Pia Villa, Margherita Civra,
Vittoria Pintus, Rita Ida Manco, Emma Paladino, Maria Do
Ceu Pereira, Gabriella Rossi, Maria Luz Garrido Fernandez.
Nel pomeriggio di domenica 30 settembre, il Corpo della
Gendarmeria ha festeggiato il suo Patrono, San Michele Arcangelo, con una solenne concelebrazione alla Grotta di Lourdes,
presieduta da Sua Ecc.za Mons. Giovanni Lajolo, Presidente
del Governatorato, con la partecipazione di circa 400 persone.
Successivamente, nel piazzale antistante il Palazzo del Governatorato, dinanzi alle più alte cariche dello Stato, al Sostituto della Segreteria di Stato e a numerosi ufficiali dei corpi di
polizia italiani, si è svolta la cerimonia di giuramento di 18
Corpo dei Vigili del Fuoco
Il 1° settembre sono stati arruolati 8 nuovi Allievi Vigili
del Fuoco, che andranno ad ultimare l’organico previsto dalla
nuova ristrutturazione del Corpo. Gli Allievi, prima di iniziare l’addestramento nella Città del Vaticano, hanno partecipato ad un Corso di Formazione presso la Scuola di Formazione
di Base dei Vigili del Fuoco di Roma, dove hanno risieduto
per due settimane.
In occasione della Festa di S. Michele Arcangelo, è stata conferita l’onorificenza di Commendatore dell’ordine di
San Gregorio Magno ai Sovrastanti Maggiori del Corpo della
Gendarmeria Egildo Biocca e Giuseppe D’Amico.
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“Aiutaci a sconfiggere la lebbra”
10 | all’ombra
del cupolone
11 Ottobre 2007
LE PAROLE DEL PAPA
Nella vecchia liturgia della Domenica delle
Palme il sacerdote, giunto davanti alla chiesa,
bussava fortemente con l’asta della croce della processione al portone ancora chiuso, che
in seguito a questo bussare si apriva. Era una
bella immagine per il mistero dello stesso Gesù
Cristo, che, con il legno della sua croce, con
la forza del suo amore che si dona, ha bussato
dal lato del mondo alla porta di Dio; dal lato di
un mondo che non riusciva a trovare accesso
presso Dio. Con la croce Gesù ha spalancato la
porta di Dio, la porta tra Dio e gli uomini.
Ora essa è aperta.
Ogni mattina, alle 7,30 anche la porta della chiesa della
Madre della Famiglia è aperta e spalancata. E tu sei sempre
benvenuto, anzi, atteso!
POETESSE E POETI “NOSTRI”
Er Papa romano
Sor Agù, ma che è successo?
Guarda ‘a finestra: c’è ‘na luce fioca;
er Papa nostro se stà consumanno come ‘na cannela.
Ma che dici? Er Pastore che c’ha fatto sogna’,
c’ha fatto spera’ ‘de n’amicizia de tutto er monno,
mo se ne va, so portano via ‘sti quattro angioletti...
Agù, s’è spenta ‘a luce: è morto.
No! ‘a luce nun s’è spenta: semo noi che nun ce vedemo;
er Papa vive, se n’è annato a casa sua,
vicino a quella de S. Pietro, perché è tardi,
è stanco de pregà pe’ la pace;
pure ar letto sognava la tranquillità de noantri,
c’ha dato fino l’ultimo respiro, gridanno “pace, pace”.
‘Sti poveri figli, che so partiti pe’ terre infocate,
chissà se ritorneranno; pure mi figlio c’è annato.
Se potesse parlà a via da Conciliazione
co tutta sta gente, che è venuta da ogni parte der monno,
pure er Tevere guarda e piagne,
sarricorda ca frase quanno disse: “volemose bene, semo romani”,
nun te scordà, a ‘Pè.
Se ‘sta piazza c’avesse na barchetta, potessimo navigà,
co tutte ste lacrime versate.
Lasseme perde, nu me dì più niente,
pure l’anima mia è volata pe’ pregà insieme ar Papa mio,
perché, drento a ‘sto core,
c’è ‘na mamma che aspetta e sta in pena.
Pietro Valle
Servizio dei Telefoni
Mosaico rappresentante il volto di Cristo.
Santa Sofia. Istanbul, Turchia.
IL CUORE CHE PENSA
Lo svuotamento di Dio
Dio svuotò se stesso fino a farsi uomo, fino alla morte, fino
alla croce. Nessuno potrebbe degnamente comprendere quale abisso di mansuetudine e di condiscendenza sia stato per il
Signore rivestirsi di carne, essere condannato a morte e subire
l’obbrobrio della croce.
Qualcuno però potrebbe dire. “Dio Creatore non poteva dunque riparare alla sua opera senza passare attraverso tutto ciò?”.
Certo, avrebbe potuto, ma preferì umiliarsi perché nell’uomo non
vi fosse più occasione di commettere il peggiore e più odioso dei
peccati, quello dell’ingratitudine. Si sobbarcò una grande fatica per
legare a sé l’uomo col debito di un grande amore, e perché la difficoltà della redenzione fosse di sprone alla gratitudine per l’uomo
che la facilità della sua prima condizione aveva reso meno devoto.
(…). Fu chiusa la bocca di chi proferiva iniquità. E’ più chiaro della
luce quanto Dio ha pagato soltanto per te, o uomo. Il Signore non
disprezzò di farsi servo; ricco, non disprezzò di farsi povero; si fece
carne da Verbo e, da Figlio di Dio, figlio dell’uomo.
Ricordati dunque che sei stato creato dal nulla, non sei stato
redento dal nulla.
S. Bernardo di Clairvaux
all’ombra del cupolone | 11
11 Ottobre 2007
PER FARE BUON SANGUE
Carlo V, ritirato nel monastero di S. Giusto, si dilettava in lavori meccanici.
Una volta s’intestardì a mettere d’accordo due orologi identici, ma, per quanti
sforzi facesse, non riuscì nell’intento. Fu allora che fece questa riflessione:
“Ed io pazzo, pretesi di ridurre uniformi popoli diversi di lingua e di natura!”
Un ubriaco, aggrappato ad un orologio stradale e tutto beato, esclama:
“Ecco finalmente due orologi che vanno d’accordo!”
“Voglio essere ricevuto personalmente da Rothschild”, urla Löwy alla segretaria del banchiere.
“Le ho detto che non è possibile.
Scriva su questo formulario le sue richieste...”
“No, voglio essere ricevuto subito, è nel suo interesse”.
Löwy urla a tal punto che Rothschild esce dal suo studio e dice:
“Ma cosa vuole lei qui?”
“Le voglio proporre un affare”.
“Cioè?”
“È vero che dà a sua figlia Ester due milioni di dote?”
“È vero, e allora?”
“Se la dà a me, rinuncio ad un milione”.
L’ANGOLO DI CULTURA
Vindica te tibi
Ita fac, mi Lucili: vindica te tibi. (…). Et si
volueris adtendere, magna pars vitae elabitur
male agentibus, maxima nihil agentibus, tota vita
aliud agentibus. Quem mihi dabis qui aliquod
pretium tempori ponant, qui diem aestimet, qui
intellegat se quotidie mori? In hoc enim fallimur,
quod mortem prospicimus: magna pars eius iam
praeteriit; quidquid aetatis retro est mors tenet.
Fac ergo, mi Lucili, quod facere te scribis, omnes
horas complectere.
Fa come ti dico, caro Lucilio, riappropriati di te
stesso. (...). Se bene osservi, buona parte della vita
la perdiamo a far male, la massima parte a non far
niente, tutta a far dell’altro.
Trovami uno che attribuisca qualche valore al
tempo, che apprezzi il giorno e capisca che quotidianamente si muore. Perché in questo ci inganniamo, nel vedere la morte davanti a noi, mentre già
l’abbiamo oltrepassata per gran parte. Tutto ciò che
della nostra vita ci siamo lasciati dietro appartiene
alla morte. Fa quindi, mio Lucilio, come già stai
facendo: abbi cara ogni ora.
Così scriveva Lucio Anneo Seneca, contemporaneo di
Paolo di Tarso, a Lucilio. Parole che hanno carattere consolatorio ed esortativo, come si addice ad un filosofo stoico; ma
sono parole profondamente pessimistiche, perché abbandonano il tempo alla morte.
Abbi cara ogni ora: vale certo anche per il cristiano, che
è l’uomo dell’”adesso” (Card. Van Thuan); ma per il cristiano
il momento fuggente è rivolto al futuro, ed è legato non alla
morte, ma all’eternità.
Paolo ai Corinzi scriveva:”Il momentaneo, leggero peso
della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed
eterna di gloria” (II Cor 4, 17).
È l’insegnamento del Signore: il momento faticoso e fuggente, che egli ci dà, è per mettere a frutto i talenti ed entrare
nella gioia del Signore (Mt 25, 14-30).
Per questo possiamo anche dire: il cristiano è l’ “uomo
del futuro”.
12 | all’ombra
del cupolone
11 Ottobre 2007
NOTIZIE LIETE E ...TRISTI
Matrimoni
Alcuni nostri colleghi hanno formato una nuova famiglia:
- Massimo Luzzitelli e Miranda Fiori (01/06);
- Paolo Piersanti e Alessia Salza (16/06);
- Lorenzo Pierotti e Rita Pietrigna (16/06);
- Claudio Fanali e Francesca Rizzo (17/06);
- Alessandro Barbaresi e Chiara Rocchi (20/06);
- Claudio Marafelli e Francesca Russo (29/06);
- Daniele Cherubini e Laura Valeriani (07/07);
- Giuseppe Mariani e Silvia Giampieri (07/07);
- Cristiano Littarru e Giulia Mayer (09/07);
- Marco Proietti e Alessia Salsa (09/07);
- Massimo Dezi e Claudia Massa (10/07);
- Stefano Pierangelini e Alice Bruscolini (14/07);
- Alessandro Tomei e Melissa Betti (21/07);
- Francesca Gugnali e Marco Schettino (23/07);
- Giovanni Anzuini e Marina Galassi (20/08);
- Francesco Minafra Montaruli e Mara Ferrara (22/08);
- Antonio Scamolla e Melissa Tarquini (25/08);
- Pieri Federico e Cristiana Romano (08/09);
- Marco Salvatori e Alessandra Cirella (14/09);
- Maurizio Mariani e Alessandra Pellegrini (15/09);
- Mirko Piccinini e Cristina Mancini (15/09);
- Gabriele Pompili e Lorena Trigueros Huerta (29/09).
“Ci sono anch’io!”
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono
state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
- Matteo (06/06), di Andrea Sii Onesto;
- Sofia (11/06), di Maurizio Reggio;
- Lorenzo (15/06), di Massimo Roggi;
- Flavia (20/06), di Franco Serra;
- Ludovica Maria (25.06), di Fabrizio Schiappa;
- Velia (26/06), di Riccardo Pelliccioni;
- Dario (03/07), di Federico Cavallo;
- Giorgia (15/07), di Laura Pucciarmati;
- Sveva (22/07), di Salvatore Bertolami;
- Iacopo (07/08), di Alessandro Arezio;
- Benedetta (10/08), di Massimiliano Terenzi;
- Marika (11/08), di Onofri Maurizio;
- Davide (15/08), di Michele Marino;
- Elisa (16/08), di Angelo Adamoli;
- Sara (07/09), di Giancarlo Testa;
- Giulia (11/09/), di Emanuele Cappelli;
- Ambra (12/09), di Domenico Bongiorno;
- Leonardo (20/09), di Massimo Pontecorvo;
- Amélie (22/09), di Catherine Riviere;
- Filippo (07/10), Raffaele Cannizzaro;
- Yari (08/10), di Emiliano Cimarra.
Nella luce della Gerusalemme celeste
In spirito di fede nella vita eterna e nella resurrezione, ricordiamo nella preghiera i nostri colleghi e collaboratori defunti:
- Alessandro Benedetti (03/09), Allievo Gendarme;
- Giuseppe Campioli, “Fra Augusto” (16/09), religioso
in servizio presso la Farmacia Vaticana dal 25.10.1966 al
13.09.2003;
- S. E. Mons. Gianni Danzi (02/10), Arcivescovo Prelato di Loreto.
Alcuni nostri colleghi hanno avuto recentemente lutti in
famiglia. Ricordiamo nella preghiera:
- Eugenia Centofanti (23/04), madre di Giuseppe
D’Errico;
- Salvatore (25/06), padre di Antonino Nigrelli;
- Roberto (26/06), fratello di Giancarlo Manuli;
- Enrico (26/06), fratello di Bruno Pedditzi;
- Felice (30/06), padre di Fulvio Bernardini;
- Leonardo (04/07), figlio di Claudio Graziotti;
- Piero (06/07), padre di Alessia Amenta;
- Ilde Cannelloni (11/07), madre di Rosaria Sangermano;
- Carlo (12/07), padre di Fabio Landolfi;
- Domenico (18/07), padre di Maurizio Santoloci;
- Cesare (09/07), padre di Stefano Paldi;
- Francesco Michele Alfonso (23/07), fratello di Domenico Masselli;
- Michele (03/08), padre di Fabio Esposito;
- Vanda Battistoni (08/08), madre di Luca Cudini;
- Rosario (21/08), padre di Mauro Chibbaro;
- Ida Monacelli (22/08), madre di Paolo Guerrieri;
- Elisabetta Massari (23/08), madre di Alberto Emili;
- Marisa (27/08), sorella di Sergio Felicetti;
- Carmine (03/09), padre di Massimiliano Pilla;
- Massimo (12/09), padre di Orfeo Federici;
- Rosa Piccirilli (23/09), mamma di Piera Mocci.
notizie di varia vaticanità
ANNO 1 | N. 4
REDAZIONE
presso Mons. Vice Segretario Generale
IMPAGINAZIONE
Alessandra Murri
(Ufficio Vendita Pubblicazioni e Riproduzioni)
STAMPA
Tipografia Vaticana

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