del-27-pareri-edilizi-16-11-2016
Transcript
del-27-pareri-edilizi-16-11-2016
ENTE PARCO NATURALE REGIONALE DEL MONTE SAN BARTOLO REGIONE MARCHE N. protocollo N deliberazione Data della deliberazione 525/2016 27 16.11.2016 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO OGGETTO: Pratiche edilizie e valutazioni di incidenza al 02.11.2016. Provvedimenti di competenza. L’anno duemilasedici, il giorno 16 del mese di novembre alle ore 17,30 in Pesaro, presso la sede dell’Ente Parco in Via Varsavia, a seguito di regolare convocazione (Prot. 525 del 02.11.2016), si è riunito il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo con le presenze sotto indicate: P. A. 1) Manenti Davide Presidente X 2) Lisotti Cristian Vicepresidente X 3) Balducci Domenico Consigliere X 4) Tesini Federica Consigliere X 5) Manzini Cristina Consigliere X Presiede la riunione il Presidente dell’Ente Davide Manenti e preso atto che ricorrono i presupposti per la validità della seduta ai sensi dell’art. 8 dello Statuto, dichiara aperti i lavori circa l’argomento in oggetto. Partecipa alla seduta il Direttore Ennio Braccioni, con funzioni verbalizzanti. Sono altresì presenti: Claudio Marchesi – Ente Parco San Bartolo; Laurent Sonet – Ente Parco San Bartolo; Fabrizio Furlani e Mario Primavera – Tecnici incaricati. IL CONSIGLIO DIRETTIVO Visto il documento istruttorio, predisposto dal tecnico incaricato Ing Mario Primavera, che si allega alla presente Deliberazione quale parte integrante e sostanziale; Sentita la illustrazione e, dopo ampia discussione, ritenuto di deliberare in conformità; Visto l’allegato parere di regolarità tecnica e sotto il profilo di legittimità; Vista la L. 394/91; Vista la L.R. 15/1994; Visto il Regolamento vigente; Visto il Piano del Parco; CON VOTI UNANIMI ESPRESSI IN FORMA PALESE. DELIBERA 1° RICHIESTA: - Di autorizzare l’intervento previsto in quanto non interferisce con i valori naturali, ambientali e storico culturali presenti nel Parco. Per il colore, si rimanda a quanto previsto dal regolamento del Parco approvato con delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25.03.2015. 2° RICHIESTA: - Recupero della villa unifamiliare “Villa San Giuliano”, ubicata a Pesaro Strada di San Bartolo n. 20 con ampliamento ai sensi dell’art. 1 della L.R. 22/09 – Piano Casa, consistente in due nuovi corpi di fabbrica. Ditta: D’Orazio Michele Valutazione documentazione integrativa. Ristrutturazione e ampliamento di un fabbricato residenziale in applicazione dell’art. 1 della L.R. 22/09 nonché demolizione con ricostruzione e ampliamento di un capanno ad uso deposito in applicazione dell’art. 2 della L.R. 22/2009 – Piano Casa, in Strada dei Pelati 12 in Comune di Pesaro. Ditta: Ciceri Natale Di autorizzare l’intervento previsto in quanto non interferisce con i valori naturali, ambientali e storico culturali presenti nel parco. Di escludere lo stesso intervento dalla procedura della Valutazione di Incidenza di cui all’art. 5 del DPR 357/1997. ==================================================================== Letto, approvato e sottoscritto. IL PRESIDENTE Davide Manenti IL DIRETTORE Ennio Braccioni ==================================================================== Il sottoscritto certifica che la suddetta deliberazione è stata pubblicata per copia il giorno 18.11.2016 all’Albo Pretorio, ove rimarrà per 15 giorni consecutivi. Pesaro lì, 18.11.2016 Il DIRETTORE Ennio Braccioni ==================================================================== DOCUMENTO ISTRUTTORIO PROPOSTA DI DELIBERAZIONE prot. 525 del 02.11.2016 Predisposta dall’Ing. Mario PRIMAVERA, autorizzato alla consulenza e collaborazione con l’Ente Parco del San Bartolo da parte della Provincia di Pesaro e Urbino. 1° RICHIESTA: Recupero della villa unifamiliare “Villa San Giuliano”, ubicata a Pesaro Strada di San Bartolo n. 20 con ampliamento ai sensi dell’art. 1 della L.R. 22/09 – Piano Casa, consistente in due nuovi corpi di fabbrica. Ditta: D’Orazio Michele Valutazione documentazione integrativa Il Comune di Pesaro in data 29.08.2016 ha presentato richiesta per l’ottenimento del parere al progetto in oggetto presentando la seguente documentazione: 1) Relazione Tecnica 2) Elaborati progettuali 3) Documentazione fotografica. TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO, SUA LOCALIZZAZIONE (sintesi dalla relazione del progettista) Il presente intervento ha per oggetto Villa San Giuliano, tradizionale e pittoresco edificio residenziale articolato in due grossi corpi di fabbrica uniti da un collegamento a ponte, ubicato alle pendici del Colle San Bartolo, nei pressi di Pesaro, in prossimità delle Ville Caprile e Vittoria. La Villa è sita al civico 20 di Strada di San Bartolo, ed è distinta al Catasto Fabbricati al Foglio 19, Mappale 101, Subalterno 5. Per quanto riguarda i precedenti autorizzativi, il fabbricato è stato realizzato anteguerra, ed è stato oggetto della Concessione Edilizia n. 2 del 26/01/1984, per ricostruzione porticato e locale caldaia. Inoltre il fabbricato è attualmente oggetto di una Richiesta di Permesso di Costruire in Sanatoria, unitamente alla richiesta di autorizzazione paesaggistica – accertamento di compatibilità paesaggistica. Pertanto si assume come rappresentazione dello stato di fatto reale (punto di partenza per il presente progetto di ampliamento e manutenzione straordinaria), lo stato di fatto che verrà legittimato dal rilascio del Permesso di Costruire in Sanatoria precedentemente citato. Con lo stesso presupposto si dichiara, al punto f.2 del modulo di Richiesta di Permesso di Costruire, che lo stato attuale risulta pienamente conforme alla documentazione dello stato di fatto legittimato, come anche al punto 1b.1 della Relazione Tecnica di Asseverazione. Il primo nucleo dell’edificio e del giardino, nonché il monumentale viale di accesso fiancheggiato da lecci, risalgono agli ultimi decenni dell’Ottocento, quando la proprietà apparteneva alla Famiglia Sponza. L’edificio viene in seguito ampliato fino a raggiungere la singolare configurazione che conserva ancora oggi nei primissimi anni Trenta del Novecento, quando diviene la dimora del Maestro Riccardo Zandonai, giunto a Pesaro nel 1898 come giovane allievo di Conservatorio e qui rimasto fino a divenirne direttore: Zandonai, infatti, acquisisce la proprietà comprendente Villa, terreni ed annessi nel Febbraio 1931, dopo lunga trattativa. Nella Villa e nel giardino permangono echi della presenza artistica del Compositore, come lapidi e targhe marmoree con versi e note musicali. Il progetto mira, in sintesi, alla realizzazione di un insieme sistematico di opere tese al ripristino delle facciate esterne dei corpi di fabbrica esistenti, con il loro ornato originale, alla riconfigurazione delle aree pavimentate esterne, non originali, in modo da armonizzarle con le caratteristiche originarie della Villa, ed alla revisione funzionale delle coperture, unitamente ad un riassetto degli ambienti interni, mediante diverso tracciato delle partizioni non portanti e rifacimento dei pavimenti, dei controsoffitti, degli infissi e degli impianti. Parallelamente si propone l’edificazione di due nuovi corpi di fabbrica per ampliamento dell’edificio, in totale continuità materica e formale con l’esistente e possibili in virtù dell’applicazione del Piano Casa. Un corpo di piccolissime dimensioni, con copertura a terrazzo ed altezza utile interna di mt. 2,50, ospiterà un ambiente di servizio ad uso ripostiglio, dal lato prospiciente la scarpata su strada. L’altro corpo, di maggiori dimensioni, si articolerà al capo opposto del complesso, come nuova ala della casa, impostandosi nell’area attualmente occupata dal terrazzo, al di sopra del terrapieno retrostante al portico, e realizzerà un ampliamento della zona notte ed un ascensore che scenderà alla quota del portico stesso. L’edificio manterrà la sua destinazione residenziale, per unico nucleo familiare. Non sono previsti interventi sulle aree verdi e modifiche delle alberature e delle altre essenze vegetali; salvo piccoli aumenti delle aree a prato, a discapito di alcune porzioni di marciapiedi pavimentati in prossimità dei corpi di fabbrica. In dettaglio, le opere previste all’esterno hanno l’obiettivo di ripristinare i materiali, le finiture ed i colori originari, reintegrandoli ove necessario ed eliminando alcuni elementi e finiture incongrui, messi in opera nel corso di precedenti interventi: le porzioni di paramento in mattoni a faccia a vista verranno sottoposte a pulitura, mentre le parti intonacate e tinteggiate verranno riprese e ridipinte in tono giallo ocra chiaro, meno acceso dell’attuale, rinvenuto in alcune parti originali mai ritinteggiate e quindi individuabile come finitura originale. Le banchine a cemento che attualmente caratterizzano la maggior parte delle finestre e che sono state di recente maldestramente tinteggiate in giallo acceso nel lato frontale, verranno sverniciate e trattate in modo da imitare il colore giallo-nocciola dell’arenaria, come certamente doveva essere in origine. Analoga considerazione per gli architravi a cemento, anch’essi attualmente tinteggiati di giallo. Uguale trattamento e cromia verranno riservati ai pilastri in cemento dei portici, con capitello di ordine ionico ed alle balaustre in cemento dei terrazzi, queste attualmente rimaste prive dell’originale velatura, tanto da evidenziare alcuni rifacimenti in materiali non uniformi (graniglia, cementi con diverse cromie). Le aree pavimentate esterne, di recente realizzazione, verranno ridotte, eliminando alcune porzioni visibilmente estranee all’impianto originario della Villa, come ad esempio la piazzola circolare dal lato del viale alberato o le ampie porzioni dal lato opposto dell’edificio; si aumenterà, così, di fatto anche la permeabilità del terreno in quelle zone: le porzioni che varranno mantenute in essere saranno sottoposte ad approfondita pulitura, onde rimuovere le incrostazioni di sporco e le efflorescenze saline e fungine, ripristinando la stuccatura e sostituendo gli elementi laterizi deteriorati. Sarà eliminata anche la fioriera in mattoni a vista addossata all’edificio, che ha determinato la trasformazione in finestra di quella che un tempo doveva essere una grande apertura di passaggio e che verrà, così, riproposta nella sua configurazione originale. Il manto di copertura in coppi verrà smontato e ripulito, in attesa di essere rimontato e reintegrato limitatamente agli elementi deteriorati, con coppi vecchi di recupero, della medesima tipologia; contestualmente verrà effettuata una verifica del sottomanto in tavelle laterizie, su cui verrà sovrapposta una guaina impermeabilizzante ardesiata, se possibile accoppiata ad un sottile strato di coibentazione, senza alterare la quota delle gronde (ma certamente l’isolamento termico dovrà essere principalmente realizzato all’estradosso dei controsoffitti dell’ultimo piano). Con i lavori del tetto, si verificheranno anche tutti i comignoli, gli sfiati e gli altri terminali impiantistici in copertura e verrà effettuata una sistematica di revisione degli ancoraggi e della funzionalità delle gronde e dei pluviali. Analoghi lavori di rifacimento del manto di copertura, con coibentazione ed impermeabilizzazione, riguarderanno anche i terrazzi e l’unico balconcino a sbalzo presente: si realizzeranno nuove pavimentazioni in cotto, in sostituzione della attuali, non originali ed in cattivo stato di conservazione. All’interno, è prevista un’indagine sistematica delle condizioni dei solai esistenti, onde procedere ad eventuali opere di locale consolidamento, delle quali, però, al momento, non si ravvisa la necessità. Dai rilievi che è stato possibile effettuare, l’orizzontamento del piano terra risulta costituito da un solaio in letero-cemento con travetti in c.c.a. ed interposti tavelloni laterizi, aerato con intercapedine rispetto al terreno e con superiore soletta in cemento; analogamente, l’orizzontamento del piano primo risulta costituito da solaio in latero-cemento con travetti in c.c.a. ed interposti tavelloni laterizi in doppio ordine, con soprastante soletta in cemento; il sottotetto, accessibile solo da botole per manutenzione, risulta possedere un’orditura lignea orizzontale, a cui sono appesi i controsoffitti in cannucciato e gesso del primo piano, al di sopra dei quali è presente uno strato di isolante termico in materiale lanoso: è prevista la sostituzione di tale materiale isolante, in precarie condizioni igieniche e di conservazione, con pannelli isolanti rigidi idrorepellenti da posarsi su tavolato continuo, che, unitamente all’eventuale isolamento a tetto, garantiscano all’edificio idonee prestazioni energetiche. Fermo restando il tracciato delle murature portanti, che non verrà alterato, è previsto un riassetto delle tramezzature, finalizzato ad una riconfigurazione degli ambienti, determinato dalle esigenze della nuova Proprietà. Con analoghe finalità e conseguentemente al riassetto degli ambienti, è previsto il rifacimento di tutti i pavimenti, che peraltro versano in condizioni igieniche e di conservazione assai critiche: attualmente i pavimenti del primo piano sono tutti in moquette e ceramica nei bagni e risalgono agli anni Settanta ed Ottanta, mentre quelli del piano terra sono in cotto ed in legno: tali parquet appaiono di pregevole qualità ed in ottimo stato di conservazione e se ne prevede, pertanto, il reimpiego in opera al primo piano. Al piano terra sono previsti nuovi pavimenti in graniglia o in seminato alla veneziana, tipici dei primi decenni del Novecento e, per questo, filologicamente idonei alla valorizzazione degli ambienti della casa. In tutti i bagni pavimenti e rivestimenti saranno in marmo o gres. Gli attuali controsoffitti, presenti principalmente al primo piano, realizzati in cannucciato e gesso nel secondo dopoguerra, risultano attualmente tutti in cattive condizioni e, non possedendo alcuna caratteristica di particolare pregio (decorazioni pittoriche o stucchi), saranno asportati e sostituiti con altri nuovi in cartongesso, idonei al passaggio di condutture impiantistiche ed impianto luci e clima. Verranno completamente rifatti tutti gli infissi esterni con altri nuovi in legno verniciato, dotati di vetraggi di adeguate prestazioni termiche. Le persiane in legno verniciato verranno revisionate e, ove possibile mantenute; nei casi di deterioramento irreparabile, saranno sostituite con elementi analoghi. Gli infissi interni, ove originali, verranno ripristinati e reimpiegati, integrandoli con altri nuovi con le medesime caratteristiche materiche e formali. Si prevede l’adeguamento di tutti gli apparati impiantistici, idrico-sanitario, di riscaldamento e condizionamento, elettrico, televisivo, telefonico, video-citofonico, di protezione dalle scariche atmosferiche, ecc.; quanto allo smaltimento delle acque reflue, non essendo presente la fognatura comunale a cui allacciarsi, sarà necessario realizzare un impianto a dispersione nel terreno di proprietà, in sostituzione dell’attuale allaccio unico alle acque bianche: tale rete a dispersione sarà collocata nella porzione di prato pianeggiante tra i corpi di fabbrica della Villa e la Strada San Bartolo, prima della scarpata. Quanto al nuovo corpo di fabbrica per ampliamento di maggiori dimensioni, esso è concepito come ala svincolata dal punto di vista strutturale, da realizzarsi con telaio in cemento armato, solai in latero-cemento, sottotetto non praticabile con impalcato in legno e pannelli isolanti, tetto in legno con travetti e tavelle laterizie; l’ampliamento sarà, comunque, in completa continuità stilistica, materica e cromatica con il resto della casa, rispetto alla quale si svilupperà in adiacenza, nell’area attualmente occupata da un grande portico e dal soprastante terrazzo. L’obiettivo è quello di edificare una nuova ala in modo tale che risulti come armonica prosecuzione e sviluppo della Villa, già costituita dal susseguirsi di due corpi di fabbrica concatenati da uno stretto collegamento a ponte, realizzandone un terzo, che replichi le caratteristiche architettoniche e decorative del precedente, mantenendone la sobria eleganza di impronta tradizionale. Dal punto di vista costruttivo, la necessità di realizzare un vano ascensore a partire dal livello di calpestio del portico e la volontà di rettificare per ragioni di opportunità estetica l’andamento del muro tergale del portico stesso, unitamente alla scelta tecnologica effettuata per il nuovo sistema strutturale in c.c.a. a partire da travi rovesce di fondazione (che il Geologo richiede di realizzare alla profondità di – m. 1,50, in ragione della natura cedevole del terreno superficiale) hanno portato ad ipotizzare di impostare dette travi rovesce tutte al medesimo livello, onde evitare squilibri determinati da un sistema di fondazione su quote diverse. Dalle travi rovesce spiccheranno i setti in c.a.a.. A partire dal solaio di calpestio a quota superiore, invece, spiccheranno poi i pilastri, chiusi da relativo cordolo di sommità. Dal punto di vista funzionale, il nuovo corpo di fabbrica dell’ampliamento ospiterà al suo interno una camera matrimoniale, un bagno ed un ascensore, di cui la casa originaria è priva. L’inserimento di un ascensore è di particolare utilità ai fini dell’accessibilità dei locali della casa e comunque del completamento delle dotazioni relative ai collegamenti verticali. La superficie utile netta di nuova edificazione sarà pari a 37,85 mq. La nuova ala si compone di una parte più bassa, con altezza interna di 2,50 m, che ospita spazi di distribuzione e l’ascensore, ed una parte più alta, con altezza interna di 2,80 m, occupata dalla camera ed il bagno. Il corpo più basso, in aderenza al volume storico, serve anche a raccordare meglio compositivamente la parte di nuova costruzione a quella esistente, permettendo di armonizzare volumi e coperture. Del terrazzo preesistente, rimangono disponibili 12,60 mq, accessibili dal nuovo corpo di fabbrica. Con successiva nota a seguito di richiesta integrazioni il Comune di Pesaro ha trasmesso documentazione integrativa dove evidenzia che: “Dalla consultazione del Catasto Rustico Pontificio per la Provincia di Urbino e Pesaro, presso l’Archivio di Stato di Pesaro, è stato possibile rintracciare la mappa denominata “Rettangolo 9”, della zona detta “Fabbrecce”, in cui trovasi la Villa attuale: il lotto di terreno, individuato col numero 647 ed ubicato in località Selve, appare originariamente libero da fabbricati, inseriti solo come aggiunta a matita; questa risulta essere la conseguenza di un aggiornamento del 1910-12, a cui corrisponde una mappa denominata “Mappa Fabrecce, n. 16, allegato allo stato dei cambiamenti anno 1910-12, scala 1:2000”: qui, al dettaglio n. 3, compare la mappa del lotto 647, frazionato in un lotto agricolo libero da fabbricati, con lo stesso numero, ed una particella indicata col n. 1885, limitrofa alla strada ove corre la “giacitura” tra “piano” e “Colle”, attuale Strada San Bartolo, con due fabbricati rettangolari, uno più grande ed uno più piccolo. La prima Ditta intestataria del suddetto lotto 647 risulta essere il pesarese Monsignor Reggiani Vincenzo fu Giovanni, usufruttuario unitamente ai fratelli Sebastiano ed Antonio, essendo “proprietari i figli di quello che fra questi prenderà moglie e farà casa” (sic). La seconda Ditta intestataria risulta essere per successione a Reggiani Vincenzo, Granari Roberto, il 26 marzo 1907: tale intestazione corrisponde ad un passaggio proprietario rapidissimo, certamente non associabile ad alcuna attività edilizia di costruzione o trasformazione dell’esistente. La terza Ditta intestataria risulta per ½ Sponza Cesare fu Nicola e per ½ Sponza Raffaele, Giuseppina e Vincenzo fu Sebastiano di Pesaro: questi risultano nuova intestazione a seguito della vendita con atto del 4 aprile 1907. Dalla ricerca nel Catasto Pontificio emerge, quindi, che nel periodo tra la redazione della mappa Rettangolo 9 (1815-35) e la redazione dell’aggiornamento n. 16 del 1910-12 furono costruiti i primi due nuclei dell’attuale Villa, costituiti da un fabbricato rettangolare più consistente e con asse longitudinale parallelo all’attuale Strada San Bartolo, forse destinato ad abitazione ed un secondo fabbricato rettangolare più piccolo, forse destinato ad uso agricolo, ubicato nelle immediate vicinanze, con asse longitudinale orientato ortogonalmente rispetto a quello del fabbricato più grande. Dalle annotazioni nel Catasto Rurale Pontificio, la costruzione dei due fabbricati sembra risalire alla modifica autorizzata il 7 aprile 1911, per “costruzione di fabbricato, di cui porzione rurale e porzione civile, riportata all’urbano alla partita 6197” (il Catasto Urbano Pontificio risulta purtroppo andato perso, non potendosi così effettuare ulteriore verifica). Ne consegue quindi che, in realtà, i primi nuclei dell’attuale Villa non risalirebbero alla fine dell’Ottocento, come riportato nella Relazione Tecnica Illustrativa già prodotta (e desunto dalla semplice consultazione del libro “Giardini delle Marche” a cura di F. Panzini), ma ai primi del Novecento. In ogni caso, con buona probabilità, si può affermare che, dei due originari corpi di fabbrica, il fabbricato di maggiori dimensioni corrisponda al corpo più consistente della Villa attuale, eccettuata la porzione ad un solo piano coperta a terrazzo; mentre il fabbricato di minori dimensioni può riconoscersi nel corpo meno consistente della Villa (ora congiunto al precedente da tratto a ponte), eccettuata la porzione obliqua ad un solo piano coperta a terrazzo ed eccettuato l’ultimo corpo a due piani più basso verso il viale alberato. Il proprietario successivo alla Famiglia Sponza è il celebre Maestro Riccardo Zandonai, nato a Rovereto, ma vissuto a Pesaro, ove giunse nel 1898 come giovane allievo del conservatorio e rimase fino a divenirne il Direttore: a lui si deve per gran parte la configurazione attuale della Villa. Dalla corrispondenza del Maestro Zandonai all’amico Nicola D’Atri si evince che già nel giugno del 1930 il fondo constava di 24 ettari ed era composta da 3 poderi, un grande orto, la villa, il giardino e il parco, oltre a 2 casa coloniche, un’altra casetta del giardiniere ed una grande limonaia ed una cantina padronale a parte; a ciò si aggiungeva un capanno per la caccia. L’orto viene descritto “molto redditizio”, gli edifici sono valutati “in buono stato” e si parla di “bestiame annesso”, mentre il bosco risulta “composto di piante finissime come i lecci, i pini, i cipressi e altre piante piuttosto rare” a cui si aggiungevano 200 alberi da frutto, un vigneto e parecchi ulivi. Nel gennaio del 1931 il Maestro Zandonai annuncia di aver “firmato il compromesso per la villetta Sponza”, mentre l’atto d’acquisto verrà firmato il 16 febbraio 1931 e sarà per lui un buon affare. Acquisita la proprietà, Zandonai dà subito inizio ai lavori di sistemazione degli stabili e del terreno coltivato: vengono piantati altri alberi da frutta, viti, curati i rosai ed introdotti i primi animali di una lunga e variegata serie, che andranno a formare la sua “Arca di Noè”: cani da caccia, animali da cortile e persino pavoni. E’ il Maestro Zandonai ad unire i due corpi di fabbrica con il collegamento a ponte e ad ampliare gli stessi con alcune delle porzioni ad un solo piano coperte a terrazzo e con l’ultimo corpo a due livelli più basso verso il viale alberato, nonché a conferire all’intero complesso le caratteristiche architettoniche e l’ornato esterno che lo contraddistinguono ancora oggi. E’ stato possibile accertare il reale sviluppo conferito alla Villa dal Maestro Zandonai attraverso la consultazione delle piantine catastali conservate presso l’archivio del Catasto di Pesaro, ove si conserva a suo nome un accatastamento del 1950, che sostituisce un precedente errato del 1940, sempre a suo carico. Nell’autunno del 1943 il comando tedesco occupa la tenuta di San Giuliano: vengono trasferiti i pianoforti e gli arredi di Zandonai al conservatorio di Pesaro; i militari tagliano quasi tutte le piante per poi costruire trincee, zone minate e altre strutture di fortificazione: tra queste opere, probabilmente vanno inclusi anche alcuni scantinati a cunicolo, che si sviluppano in direzione monte, sotto al viale alberato. Il complesso diviene poi di proprietà di Don Pietro Damiani, che verosimilmente introduce ulteriori modifiche ed ampliamenti, i quali però non lasciano traccia documentaria, né al Catasto, né all’Ufficio Tecnico Comunale: si tratta della realizzazione dell’ampliamento con copertura a terrazzo in adiacenza al corpo più grande del complesso, verso Strada San Bartolo e della porzione a cantine ricavata in interrato verso il vialetto alberato, in ragione del dislivello naturale del terreno. L’edificio ed il suo parco vengono acquisiti nel 1968 dalla Famiglia Cangiotti di Pesaro, che nel 1984 effettua un riassetto comprendente interventi di ricostruzione del portico e del piccolo locale interrato per la caldaia, con piccole modifiche del fabbricato e degli annessi. La Famiglia Cangiotti a sua volta vende il complesso nel 2016 all’attuale Proprietà. Sulla base delle considerazioni di cui sopra, così come richiesto da Codesto Ente con nota prot. n. 459 del 16.09.2016, si elabora e si allega uno schema di aggregazione delle diverse parti del fabbricato storico, in base alle fasi costruttive delle medesime, evidenziando la consistenza dell’ampliamento proposto nell’ambito del progetto di recupero già presentato: questo mira a conservare e restaurare i volumi e le caratteristiche architettoniche volute dallo Zandonai, alla cui iniziativa si deve la creazione di tutti gli elementi tipici dell’edificio e dello stile che definisce l’unitarietà dell’articolato fabbricato e, in un certo senso, il fascino della Villa come oggi si percepisce. L’incremento volumetrico proposto dal progetto, in virtù da quanto previsto dal Piano Casa, si pone come ulteriore articolazione volumetrica, ma in assoluta continuità stilistica e con la dichiarata intenzione di non alterare con l’introduzione di oggetti architettonici decontestualizzati la percezione dei luoghi, sia del costruito storico, sia dell’ambiente naturale. ESAME ISTRUTTORIO L’area oggetto d’intervento ricade in zona DE e in parte in zona C del piano del Parco. Si ritiene che gli elaborati integrativi trasmessi siano esaustivi per rappresentare lo sviluppo architettonico dei vari corpi di fabbrica dell’edificio a partire dalla sua configurazione iniziale fino ad arrivare allo stato attuale e per autorizzare l’ampliamento previsto in quanto non interferisce con i valori naturali, ambientali e storico culturali presenti nel parco. Per il colore, si rimanda a quanto previsto dal regolamento del Parco approvato con delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25.03.2015. PROPOSTA DI PARERE Si propone di autorizzare l’intervento previsto in quanto non interferisce con i valori naturali, ambientali e storico culturali presenti nel parco. Per il colore, si rimanda a quanto previsto dal regolamento del Parco approvato con delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25.03.2015. 2° RICHIESTA: Ristrutturazione e ampliamento di un fabbricato residenziale in applicazione dell’art. 1 della L.R. 22/09 nonché demolizione con ricostruzione e ampliamento di un capanno ad uso deposito in applicazione dell’art. 2 della L.R. 22/2009 – Piano Casa, in strada dei Pelati 12 in Comune di Pesaro. Ditta: CICERI NATALE Il Comune di Pesaro in data 26.09.2016, acquisita agli atti con prot. 472 del 27.09.2016 ha presentato richiesta per l’ottenimento del parere al progetto in oggetto presentando la seguente documentazione: 1) Relazione Tecnica 2) Elaborati progettuali 3) Documentazione fotografica. TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO, SUA LOCALIZZAZIONE (sintesi dalla relazione del progettista) La presente relazione riguarda il progetto di ristrutturazione con ampliamento di un fabbricato residenziale e demolizione con ricostruzione ed ampliamento di un capanno annesso al sensi della L.R. n.22/2009 e smi "Piano Casa”, sito in Strada dei Pelati n. 12, nel Comune di Pesaro. L'unità immobiliare oggetto dell'intervento è ubicata In Pesaro, strada dei Pelati al civico n·12 ·ed è contraddistinta presso il N.C.E.U. al Foglio n. 4 di Pesaro, Particella 61, 63, 64 Sub. 2. L'unità Immobiliare ricade nella zona DE, del Parco Naturale del San Bartolo. Essa s'inserisce all'interno di un edificio con struttura in muratura, rimaneggiata nel tempo e solai e copertura In legno, che si sviluppa complessivamente su due piani fuori terra e comprende una unità abitativa attigua; l'unità immobiliare oggetto di intervento è situata in parte al piano terra ed In parte al piano primo dell'immobile. L'immobile è contraddistinto al Foglio n. 4 di Pesaro, Particella 61Sub. 2. Il capanno annesso è contraddistinto al Foglio n. 4 di Pesaro, Particella 64. L'unità immobiliare è attualmente destinata a civile ablta lone e l'Intervento In oggetto non comporta la variazione di tale destinazione d'uso. L'intervento previsto In progetto per l'unità immobiliare nel fabbricato principale prevede la ristrutturazlone con ampliamento del 20 % della volumetria esistente, cosi come previsto dall'art.1 della I.R22/2009 e smi. La struttura in ampliamento è prevista sul lato sx del fabbricato, e sarà composta da un solo piano fuori terra, con struttura In c.a. e copertura in legno Inclinata ad una sola falda, composta da travi principali e tavolato con strato di isolamento termico e doppia guaina ardesiata; il manto di copertura sarà formato da elementi in coppo di riuso. Sul fabbricato principale si effettueranno i seguenti interventi: - demolizione della copertura In legno, la quale risulta non più staticamente. idonea, come dimostrano anche l diversi puntelli presenti al piano primo; - nuova copertura in legno lamellare composta da travi principali, travlcelli e pianelle; la nuova copertura avrà stesse quote di imposta della gronda rispetto allo stato attuale, mentre Il colmo risulterà essere 14 cm più alto rispetto allo stato attuale, in quanto verrà interposto uno strato Isolante dello spessore di circa 14 cm, al fine di garantire il miglioramento energetico del fabbricato, nonché di Idonea guaina di Impermeabilizzazione per evitare infiltrazioni d'acqua; avendo cura di raccordare a regola d'arte la zona interessata dall'intervento. - demolizione e ricostruzione con uguale sagoma e volume della porzione di fabbricato in cui è collocata la scala di accesso al piano primo; come si evince dal rilievo fotografico allegato, questa parte risulta essere stata costruita In un periodo più recente (si veda tessitura del mattoni), per tanto sarà ricostruita in C.A. In modo da avere una scala più comoda e ricavare nel sottoscala un vano caldaia; - al piano primo saranno realizzati 2 nuovi tramezzi in cartongesso, atti a creare un corridoio di disimpegno tra la camera matrimonlale.e il bagno (si sposta l'attuale tinello nel nuovo vano che si viene a creare tra camera e ripostiglio); - realizzazione di 3 lucernari in copertura per migliorare l rapporti illuminanti; - le altre destinazioni d'uso vengono mantenute rispetto allo stato di fatto; - l'ampliamento, che avrà altezza media di 2,62 cm sarà composto da: - un disimpegno/Ingresso; - un bagno accessibile ai disabili: Il solaio di plano terra, per la sola porzione in ampliamento, sarà opportunamente areato tramite cupole di materiale plastico per uno spessore totale di 30 cm, in modo da ottenere la corretta salubrità dell'ambiente. L'ingresso al fabbricato sarà dunque spostato nel corpo di ampliamento. Il capanno posto a lato del fabbricato principale, è Interessato da una completa demolizione e ricostruzione con ampliamento al sensi dell'art.2 della LR. 22/2009 e smi. Attualmente si tratta di un annesso, completamente ammalorato con struttura in muratura mista pietra, in alcuni punti sconnessa e con una copertura in parte non più in essere. Il progetto prevede la demolizione completa, e la ricostruzione dell'annesso, leggermente spostato rispetto all'area di sedime attuale, più vicino al fabbricato principale, con una struttura in c.a., con tamponamenti in laterizio, e copertura a doppia falda in legno lamellare con travi principali e tavolato, con strato Isolante. La destinazione risulterà invariata. Per quanto riguarda le finiture esterne, saranno completamente rinnovati gli infissi esterni, quindi saranno montati infissi in legno con vetrocamera, tali da garantire i migliori benefici In termini di comfort. Le tapparelle saranno in legno. Il progetto prevede la sostituzione dei canali di gronda del corpo principale, con Idonei pluviali che garantiscono il regolare deflusso delle acque piovane La nuova caldaia sarà posizionata all'esterno, sul retro, nel vano ricavato nel sottoscala, e come da REC la condotta di esalazione fumi sarà convogliata sul tetto. ESAME ISTRUTTORIO L’area oggetto d’intervento ricade in zona DE del piano del Parco e l’intervento previsto non interferisce con i valori naturali, ambientali e storico culturali presenti nel parco. PROPOSTA DI PARERE Si propone di autorizzare l’intervento previsto in quanto non interferisce con i valori naturali, ambientali e storico culturali presenti nel parco. Per il colore, si rimanda a quanto previsto dal regolamento del Parco approvato con delibera di Consiglio Direttivo n. 10 del 25.03.2015. ==================================================================== Il sottoscritto Ing. Mario Primavera, funzionario dell’Amm.ne Provinciale di Pesaro e Urbino, autorizzato alla diretta collaborazione con l’Ente esprime parere favorevole sul presente atto per quanto riguarda la regolarità tecnica e sotto il profilo di legittimità. Attesta inoltre che il presente atto non comporta impegno di spesa. F.to Ing. Mario PRIMAVERA ====================================================================