Talento, volontà e tempra

Transcript

Talento, volontà e tempra
L’approfondimento
venerdì 17 aprile 2015
Sebbene non sia una
disciplina tipica della
tradizione sportiva elvetica,
il nuoto nazionale è fiero di
esibire il talento di Nils Liess,
classe 1996, 13 volte campione
svizzero, finalista agli Europei
juniores del 2013, un futuro
che si annuncia ricco di
ulteriori soddisfazioni. Il suo
percorso di crescita passa per
il Cst e la Spse di Tenero.
33
LA CIFRA
I titoli di campione svizzero
13
Talento, volontà e tempra
di Marzio Mellini
«Il podio è stretto, sono pochi quelli che
ci possono salire, moltissimi invece
quelli che ne restano ai piedi». La massima di Bixio Caprara, direttore del Cst,
riassume bene il concetto di sportivo
d’élite, di risultati d’eccellenza in un ambito sportivo in cui emergere ai più alti
livelli –nazionali e ancor più internazionali – è privilegio riservato a pochi eletti,
quale che sia la disciplina.
Tra coloro che questo privilegio se lo
sono guadagnato “sul campo”, con ore e
ore di sacrifici affatto banali (se si tiene
conto anche della giovane età), c’è la promessa del nuoto svizzero Nils Liess, classe 1996, recentemente eletto “miglior
speranza dello sport svizzero del 2014”.
Un riconoscimento che è frutto dell’esponenziale crescita di un nuotatore
che frequenta la Scuola per sportivi
d’élite (Spse) di stanza proprio al Centro
nazionale. Il Cst è anche la sede dei suoi
allenamenti quotidiani, sotto la supervisione dei responsabili del centro di
Swiss swimming (l’allenatore è l’ex nuotatore Luka Gabrilo) che a Tenero ha
una sua base operativa. «Sarebbe bello –
prosegue Caprara – che l’esempio di
Swiss swimming (e Swiss golf) fosse seguito anche da altre federazioni, posto
che non tutte agiscono secondo i medesimi principi e hanno le stesse esigenze.
I contatti sono stati avviati, molte federazioni hanno mostrato interesse a una
collaborazione diretta secondo il modello del nuoto. Al momento il Cst ha tre
partner istituzionali: la Scuola per sportivo d’élite diretta da Mauro Terribilini;
Swiss swimming, presente dal 2007, e il
Centro di medicina e chirurgia dello
sport (Cmcs) dell’Ospedale di Locarno.
Non istituzionale, ma oltremodo importante, è il sostegno della famiglia. Senza
condivisione diventa impossibile per i
ragazzi emergere nello sport. È un lavoro comune, finalizzato a mettere il talento nelle condizioni di ottenere dei risultati di prestigio».
Operazione che a Nils Liess sta riuscendo davvero bene. Il 19enne talento ginevrino ci mette una generosa dose di
dote, il giusto trasporto e un’invidiabile
Nel suo ambiente naturale...
forza di volontà, pur con le difficoltà del
caso dovute alla lingua italiana (che già
parla bene ma sulla quale continua a lavorare) e a carichi che nessun’altra disciplina esige ai suoi atleti di punta: 31
ore di lavoro settimanali (fino a 12 km al
giorno in piscina, a volte), unite a 33 ore
di scuola. Un impegno pazzesco, al quale vanno aggiunti i campi d’allenamento, i raduni, le gare, per lo più all’estero,
i viaggi che ne conseguono.
TI-PRESS/SOLCÀ
Ci vuole una tempra a prova di bomba
per “sopravvivere”. «La differenza – interviene Nils con calma olimpica (la
metafora è più che altro un auspicio) –
la fa la volontà. La voglia di lavorare, di
migliorare. La voglia di tagliare traguardi importanti, come un’Olimpiade.
O una medaglia. Voglio nuotare, e per
nuotare devo andare bene a scuola.
Sono due aspetti che si completano: se
vado bene a scuola, nuoto bene. Se non
ottengo risultati in un campo, rischio di
non essere all’altezza neanche nell’altro. Aggiungo poi che se a scuola i risultati sono buoni, avrò più tempo da dedicare ad allenamenti e gare, anche all’estero».
Il riconoscimento quale “miglior speranza dello sport elvetico” è motivo di
grande soddisfazione. «Ne vado orgoglioso. È un premio al quale riservo
grande importanza, perché ripaga non
IL RESPONSABILE TECNICO
IL CURRICULUM
Steffen Liess: ‘Un progetto pluriennale di successo’
Liess senior
TI-PRESS/PUTZU
Nils è figlio di Steffen Liess, che al Cst riveste l’incarico di responsabile dello
sport di prestazione. Un passato da nuotatore dell’allora Ddr, Steffen rimbalza
tra l’attività di tecnico e quella di genitore, fondamentale per la crescita e l’educazione del promettente figlio. «Cerco di
non immischiarmi troppo in questioni
tecniche – spiega Steffen Liess –. Ero
nuotatore anch’io, per cui un po’ ne capisco, ma evito di intromettermi. Cerco soprattutto di sostenerlo come padre. Forse non sono sempre il primo a congratularmi con lui per le vittorie, ma di sicuro
solo me, bensì anche la federazione, il lavoro dello staff, il mio allenatore, l’ottima organizzazione del Cst, la qualità degli allenamenti e delle strutture in cui
opero ogni giorno. Sono fiero di quanto
ho già raggiunto, ma sono anche convinto che questa sia solo una tappa in un
processo di crescita ancora molto lungo.
Questo riconoscimento è la prova che la
strada imboccata è quella giusta, ma io
voglio fare di più».
sono il primo quando si tratta di sostenerlo nei momenti di difficoltà. Trovo
che sia giusto che i genitori diano fiducia agli allenatori e sappiano rimanere a
debita distanza».
«Tale chiarezza di ruoli – aggiunge Bixio
Caprara – ha un peso fondamentale, nelle dinamiche del Cst. Che svolge un ruolo educativo e di sostegno fondamentale
per la crescita dei giovani talenti. I quali
negli anni dedicati allo sport d’élite hanno il privilegio, comunque si sviluppi la
loro carriera, di vivere un’esperienza arricchente, che in futuro consegnerà loro
un patrimonio di valore inestimabile».
Ancora Liess sul riconoscimento attribuito al figlio. «Un bel premio anche per
la federazione, per tutto il movimento
natatorio nazionale (il nuoto non è la disciplina di maggiore tradizione, in Svizzera, dobbiamo essere fieri di avere così
tanti ottimi atleti), per lo stesso Cst che
offre un servizio a regione, club, selezioni nazionali straniere. E per un progetto
che a Tenero portiamo avanti dal 2007.
Non è un risultato conseguenza del caso,
bensì della pianificazione su più anni, di
cui raccogliamo i primi frutti».
MEL
∑ Record svizzeri 200 delfino e 5’000
∑ Comen Cup 2012 Medaglia di
bronzo 200 delfino
∑ Europei juniori 2013 Finale 4x200
∑ Europei juniori 2014 Argento 100
e 200 delfino
∑ Giochi olimpici giovanili 2014
4° posto nei 200, 6° nei 100
∑ La partecipazione
Europei assoluti in vasca corta 2013
a Herning (Dan)
L’ALLENATORE
LA SCUOLA
Luka Gabrilo: ‘Prossimo obiettivo, il consolidamento’
Terribilini: ‘Impegno e flessibilità’
Un passato da nuotatore, un presente da
tecnico, Luka Gabrilo individua una relazione tra i risultati di Nils Liess e la validità del progetto di collaborazione tra Spse,
Swiss swimming e il Cst. «Un’operazione
di qualità e concreta – spiega il performance coach di Swiss swimming –. Grazie a un’esperienza ormai pluriennale, ne
possiamo constatare la validità e l’efficacia. Che si specchia nei risultati ottenuti
da Nils, che sono in continua progressione. Proprio come il progetto, che continua a svilupparsi. Una progressione che
ne certifica la bontà».
Quali sono i prossimi passi da fare con
Nils? «È lontano anni luce dal livello che
potrebbe raggiungere, ha margini di
progressione enormi. Il prossimo scalino della sua crescita è il consolidamento. Sovente il passaggio dalla categoria
juniores agli élite è traumatico. Nils sta
prendendo coscienza che è uno di quelli
che può arrivare. Con ragazzi con le sue
qualità il lavoro non è tanto di ordine
tecnico. È più educativo. Si educa al movimento, all’attività, anche nelle ore dedicate al riposo. Più sei attivo, più hai voglia di fare. È un circolo vizioso, ma dagli
effetti benefici per la salute e la condizione dell’atleta. Nils è un ragazzo molto attivo. Non sono io a doverlo spronare. È
lui che propone, lancia idee concrete».
Un talento, un ragazzo maturo... «A mio
giudizio le scuole che Nils frequenta
sono tre: la Spse, il nuoto e la scuola di
vita, che ha un’importanza notevole. È
maturato molto, me ne accorgo dai discorsi che facciamo. Siamo sempre a
stretto contatto, ci vediamo ogni giorno,
scambiamo opinioni. A volte discutiamo, anche animatamente. Il confronto è
franco, diretto».
MEL
«Nils – spiega Mauro Terribilini, direttore della Spse – beneficia di un programma di studi molto flessibile che tiene
conto delle esigenze del suo allenatore e
degli accresciuti impegni che la pratica
sportiva gli richiede. In vista del prossimo anno scolastico stiamo valutando la
possibilità di seguirlo con un programma di formazione interamente a distanza, già testato con successo con altri studenti della Spse. La comunicazione tra le parti coinvolte è determinante
per il coordinamento delle varie attività, ed è un punto di forza della politica
adottata dall’istituto in collaborazione
con il Cst e le società che ospita. L’impegno di questi ragazzi è davvero encomiabile, la mole di lavoro è incredibile,
soprattutto nell’ambito del nuoto, di
gran lunga la disciplina che richiede i
maggiori sforzi ai suoi interpreti. Raggiungere un risultato sportivo d’eccellenza come quello di Nils unendolo all’ottenimento di un diploma rappresenta un risultato straordinario. A cui contribuiscono anche i docenti, i quali seguono gli allievi durante le lezioni ma
anche fuori dall’aula».
MEL