L`adolescenza

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L`adolescenza
ADOLESCENZA
“Rendimi il tempo della mia adolescenza quando ancora non ero me stesso, se non come
attesa. Rendimi i desideri che mi tormentavano la vita. Quelle pene strazianti che pure
adesso rimpiango” Faust, Goethe
L’adolescenza
Non più infanzia non ancora età adulta, l’adolescenza costituisce il delicato raccordo tra
questi due periodi. Da un punto di vista biologico si può stabilirne l’inizio con la comparsa
dei primi segni puberali ed il termine con l’arresto dell’accrescimento.
Si può dire che dura 8 anni : dai 10 ai 18 nella femmina, dai 12 ai 20 nel maschio.
La pubertà è quel processo, nell’ambito dell’adolescenza, che trasforma il bambino in un
soggetto capace di riprodursi con il raggiungimento della maturazione sessuale.
Le più importanti modificazioni che si verificano in questo periodo riguardano
l’accrescimento, la maturazione sessuale, la strutturazione della personalità.
L’accrescimento
Durante l’adolescenza , per un anno circa (intorno ai 12 anni nella ragazza ed ai 14 nel
ragazzo) la velocità di crescita raddoppia e tutte le parti del corpo prendono parte a
questo impulso, ma poiché non iniziano contemporaneamente, i ragazzi spesso sono del
tutto insoddisfatti del loro aspetto.
Altre due manifestazioni tipiche dell’adolescenza, l’aumento della secrezione delle
ghiandole sebacee (comparse di acne) e delle ghiandole sudoripare (sudore con odore
sgradevole), possono mettere in imbarazzo i ragazzi e le ragazze.
La maturazione sessuale
Alla pubertà, per la produzione di numerosi ormoni, inizia l’aumento di volume dei genitali
interni ed esterni, si manifesta la comparsa dei caratteri sessuali “secondari” (mammelle,
peluria, la barba nei maschi ), il cambiamento del timbro della voce ed infine, nelle
ragazze, la comparsa delle prime mestruazioni (menarca).
I segni iniziali di questo processo maturativo sono, nel maschio: l’aumento di volume dei
testicoli e/o la comparsa di peluria pubica, nella femmina: la comparsa di un modesto
aumento di volume del capezzolo (bottone mammario) e/o della peluria pubica.
La strutturazione della personalità
Se già può essere difficile per i genitori riconoscere come normali e accettare i mutamenti
fisici e sessuali nei loro ragazzi, ancor più difficile è riuscire a comprendere i mutamenti del
loro comportamento.
I ragazzi necessitano, in questo momento, di grande comprensione e appoggio da parte
dei genitori poiché soprattutto per gli adolescenti è difficile accettare i mutamenti che
avvengono nel loro corpo, inoltre sentono prepotente l’impulso ad uscire dalla propria
famiglia, a crearsi nuove amicizie e ad affermare la propria personalità ed indipendenza.
Ricordiamo infine che vi è una enorme variabilità nei processi di maturazione descritti; alla
stessa età alcuni ragazzi e ragazze sono già avanti in questo processo di sviluppo, altri vi
giungono più lentamente.
PROBLEMI DELL’ADOLESCENZA
I problemi si presentano spesso nella prima parte dell’adolescenza (12-15 anni) e si
avviano a soluzione nella seconda parte.
L’adolescenza è infatti un periodo pieno di situazioni conflittuali, sia per la mente e la
personalità del ragazzo (e ragazza) sia per i suoi rapporti con gli “altri”.
Riguardano
 Lo sviluppo fisico
 La maturazione puberale
 L’attività sessuale
 Il confronto con i grandi valori
 La ricerca della propria identità
 I rapporti con la famiglia, la scuola, i coetanei
Gli adolescenti stessi indicano proprio questo ultimo aspetto come fonte di forte conflitto e
preoccupazione.
I rapporti con la famiglia
E’ questo un rapporto ambivalente e carico di sensi di colpa che oscilla continuamente fra
amore e affetto da una parte e risentimento e rigetto dall’altra.
Le cause di un simile rapporto sono:
La riaccensione all’inizio dell’adolescenza del complesso di Edipo che si era già
presentato fra i 3 e i 5 anni. Per difendersi da questo complesso in un periodo di
aumentata capacità critica, l’adolescente deve svalutare i genitori, spostando i suoi
interessi su figure all’esterno della famiglia.
La maturazione intellettuale con comparsa del pensiero ipotetico deduttivo e conseguente
capacità di ragionare “in proprio” al di fuori della famiglia, mantenendo però la possibilità di
rientrarvi per discutere le esperienze acquisite.
Consigli per i genitori
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Non proibire le esperienze al di fuori della famiglia, accogliere il ragazzo al suo
rientro senza colpevolizzare le sue eventuali esperienze negative ( te l’avevo detto
…); essere disponibili a discutere alla pari.
Non risentirsi se i modelli del ragazzo o della ragazza non sono tratti dal padre o
dalla madre ma da persone a volte discutibili (cantanti rock, amici molto evoluti,)
per i genitori. Non dimostrarsi infallibili nel dare giudizi sulle amicizie del ragazzo e
cercare soprattutto di ricordare che anche i genitori sono stati adolescenti ed
hanno avuto le loro “lotte” in famiglia. Se prima dell’adolescenza il ragazzo guarda
ai genitori come modello, in questo periodo, con l’entrata in crisi dei rapporti con i
genitori e gli insegnanti cerca la compagnia dei coetanei. Le relazioni di amicizia
con altri adolescenti saranno via via di tipo duale (l’amico o l’amica del cuore), di
tipo isosessuale ( la banda) ed infine di tipo eterosessuale (la compagnia).
I ragazzi, come del resto ognuno di noi, apprende dai propri errori e
dall’esperienza. Devono imparare ad assumersi la responsabilità delle loro azioni e
decisioni per entrare nel mondo degli adulti. Perché questo accada i genitori
devono intervenire solo se si rendono conto che il ragazzo o la ragazza stanno
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intraprendendo qualcosa di pericoloso o di irrimediabile; negli altri casi è bene dare
loro molta fiducia ed aspettare che siano loro a chiedere il parere dei genitori.
Per stimolare il senso di responsabilità è fondamentale mostrare con l’esempio
cosa bisogna fare e come è giusto comportarsi, educandoli a trarre insegnamento
dalle conseguenze delle loro azioni. I genitori devono far sì modo che i ragazzi si
assumano la responsabilità delle cose di tutti i giorni. Arrivare puntuali a scuola e
fare i compiti sono impegni che riguardano i ragazzi , non i genitori. Così i ragazzi
devono impegnarsi per ottenere di più e devono gestire in prima persona il loro
rapporto con gli insegnanti.
Molti genitori possono avere eccessive aspettative nei confronti dei propri figli
spesso fondate più sul desiderio di soddisfare il proprio orgoglio che sulle
necessità dell’adolescente. E’ importante quindi rispettare i tempi del ragazzo e
rispettare anche le “sue” aspettative ed i suoi traguardi.
Offrire al ragazzo spunti ed opportunità per la ricerca dei valori (spettacoli, letture,
riflessioni).
Non invadere il suo desiderio di privacy, ma rispettare la “sua” camera (anche se
in perenne disordine), le “sue”telefonate (anche se lunghe) ed il “suo” diario (anche
se si vorrebbe sapere di più sui suoi pensieri).
Bibliografia
1.
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2.
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3.
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4.
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5.
Ferrero B. “Diventare grandi”, Elle Di Ci, Asti, 1992.
6.
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7.
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10. Lutte G. " Sopprimere l'adolescenza? I giovani nella società post-industriale" Gruppo Abele.1984
11. Magni E. " Disagio giovanile tra illusione e realtà" Bertani.1988
12. Meucci G.P. " I figli non sono nostri: colloqui di un giudice dei minorenni"
Vallecchi.1991
13. Petter G. " Problemi psicologici della preadolescenza e dell'adolescenza" La Nuova Italia.1990
14. Warschau T. A., Secunda V. " Spuntarla con i figli" Frassinelli.1990
15. Sideri M, Veronesi U. “Lo sai già. Il tumore del collo dell’utero: tutto quello che devi conoscere per prevenirlo” ed. Carrocci 2007 (in
distribuzione gratuita da parte delle ULSS)
16. Benasayag M., Schmit G. “L’epoca delle passioni tristi” ed. Feltrinelli 2005