Piano di risposta Ospedaliera alla MaxiEmergenza PEIMAF
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Piano di risposta Ospedaliera alla MaxiEmergenza PEIMAF
Piano di risposta Ospedaliera alla MaxiEmergenza PEIMAF (Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso Feriti) Si conviene l'attivazione del piano per un allarme di previsione di arrivo simultaneo di almeno 10 pazienti definiti come gravi (identificati con i codici di triage rosso o giallo). MCS (Situazione Massima Casualità) In esperienze analoghe sono inoltre stati riscontrati eventi concomitanti quali: afflusso di pazienti lievi in numero di solito due/tre volte superiore a quelli gravi afflusso di pazienti con mezzi propri afflusso di pazienti con esclusivi problemi psicologici afflusso di familiari e conoscenti impatto sull'organizzazione dovuto anche all'interesse destato nell'opinione pubblica e nei media da tali eventi catastrofici AGG. 07/11/2006 ELABORATO Dott. Giuseppe Cimarello - Direttore Sanitario Dott. Franco Sileoni - Dirigente Medico Dott. Giampaolo Laurini - Responsabile Dott. Piero Picone – Dirigente Medico Dott. Francesco Rocco Pugliese – Direttore Luciano Sistimini – Coordinatore Infermieristico Roberto Riccardi – Responsabile Lamberto Mecorio - Responsabile Silvano Necciari - Assistente Amministrativo Carla Marino – Assistente Amministrativo U.O. DS P.O.C. DS P.O.C. Dipartimento DEA DEA P.S. e Breve Osservazione P.S. e Breve Osservazione SAIO POC SAIO Area Emergenza DS P.O.C. DS P.O.C. È possibile scaricare questo Piano di Emergenza collegandosi al seguente indirizzo: http://www.asl.vt.it/Ospedaliera/DirSanPOC/Documentazione/procedure.php 2 SOMMARIO pag. 1. Livelli di allertamento 4 2. Unità di crisi 4 3. Fasi dell’allarme 4 4. Risposta ai livelli di emergenza 5 5. Attivazione chiamate a cascata del personale reperibile e non 7 6. Gestione della maxiemergenza 9 7. Materiale occorrente 11 3 1. LIVELLI DI ALLERTAMENTO Sono previsti diversi livelli di allertamento: Livello 1: può coinvolgere 10/30 vittime (es. schianto di un bus); Livello 2: può coinvolgere 30/100 vittime (es. crollo di un edificio o aereo); caduta di un Livello 3: coinvolgimento di più di 100 vittime (es. conseguenze di uragani, terremoti, azioni belliche o terroristiche). II primo "organo" di gestione della maxiemergenza ad essere costituito è la cosiddetta "unità di crisi". 2. UNITÀ DI CRISI L'UNITA' DI CRISI ha il compito di attivare e gestire il piano di emergenza, coordina le attività sanitarie, si occupa delle relazioni con altre strutture pubbliche, con i mass-media e con i parenti. Ha inoltre la responsabilità di decretare la cessazione dello stato di allarme ed il ritorno alle normali attività dell'Ospedale. Nella presente versione del piano, in caso di allarme di 2° livello, l'area di accoglienza sarà il P.S al primo piano della piastra tecnologica . In caso di afflusso molto elevato di pazienti (oltre 20), sarà necessario sgomberare tale area da tutti i precedenti occupanti trasferendoli nei reparti, se necessario nei vicini presidi ospedalieri, o, se possibile, a domicilio. In tale evenienza è prevedibile tra l’altro la sospensione di tutte le attività ordinarie e di elezione. Per esigenze di immediatezza, la prima risposta sanitaria all'evento sarà fornita dagli operatori già presenti in Ospedale (UNITA’ DI CRISI provvisoria). In seguito, con l'afflusso delle figure professionali richiamate in servizio, si comporrà l’ UNITA’ DI CRISI definitiva. Nella zona Triage, situata all'ingresso dell'area suddetta, sono previsti un medico (esperto di triage) ed un'infermiere che si occuperanno della selezione dei pazienti. I pazienti verranno quindi trattati nelle aree predisposte, secondo i protocolli di emergenza fino ad eventuale ricovero, trasferimento o dimissione. 3. FASI DELL'ALLARME La struttura sanitaria (Pronto Soccorso) viene raggiunta dall'allarme dalla: • Centrale Operativa dell’ ARES 118 (è preferibile aver notizie da personale sanitario), attraverso contatto telefonico con linea dedicata. Chiunque, all'interno del Pronto Soccorso, riceva l'allarme, dovrà darne immediata notifica al Coordinatore Medico presente in quel momento, registrando: 4 1) nome e qualifica dell'interlocutore; 2) luogo ed orario della chiamata; 3) breve sintesi delle dimensioni della catastrofe: - stabilire se l’evento è all’aperto o al chiuso; - numero di persone coinvolte; - sintomi presentati; Il Coordinatore Medico del Pronto Soccorso avviserà immediatamente il Direttore Sanitario o suo delegato che dovrà provvedere a: 1) verificare la reale attendibilità dell'allarme mediante contatto telefonico con il 118 (e eventualmente il 112 o 113 o 115); 2) assumere da queste fonti indispensabili informazioni circa le caratteristiche della catastrofe (causa e numero probabile di vittime); 3) dare conferma al Coordinatore Medico MaxiEmergenza per fare attivare il PEIMAF. del Pronto Soccorso della L'intero staff della Direzione Sanitaria, ove necessario, sarà richiamato in servizio eventualmente integrato da personale infermieristico e di segreteria. 4. RISPOSTA AI LIVELLI DI EMERGENZA Il livello 1 prevede il blocco dell’attività di routine (la Direzione Sanitaria informerà i reparti ed i servizi interessati, ed, in particolare, il loro personale in pronta disponibilità). II livello 2 prevede, entro 30 minuti dall'allerta, la costituzione della unità di crisi con la composizione ed i compiti di seguito descritti. L'Unità di crisi nella fase di emergenza si localizza presso l’U.O di Rianimazione ed è composta dai seguenti membri: - Direttore Sanitario e suo delegato - Direttore del Dipartimento di Emergenza o suo delegato - Direttore Pronto Soccorso o suo delegato - Dirigente del SAIO o suo delegato - Responsabile Infermieristico SAIO Area Emergenza - Coordinatore Area Amministrativa o suo delegato - Responsabile Ufficio Tecnico. 5 Le competenze dell'Unità di Crisi sono: - - - - - - - - Identificazione della massima capacità recettiva del P.O. in base alla disponibilità di risorse umane (personale medico, infermieristico, tecnico e amministrativo) tecnologiche e logistiche (posti letto attivabili). Identificazione di specifiche vie preferenziali di accesso e transito veicolare (ambulanze, macchine) presidiate a cura del Servizio Vigilanza. Identificazione di un'area di triage i cui requisiti ottimali sono l'adeguata ampiezza, illuminazione e riscaldamento; la facile accessibilità ai mezzi di soccorso e la maggiore vicinanza possibile ai servizi d'urgenza (rianimazione, sala operatoria, radiologia). Al momento attuale, nel P.O. di Belcolle, l'area di Triage per grandi emergenze coincide con il Triage di Pronto Soccorso. Controllo dell’avvenuto allestimento dell’area di ricezione. In caso di allarme chimico l’area di decontaminazione verrà allestita fuori il Pronto Soccorso con posizionamento della tenda per eseguire la decontaminazione e relativo smaltimento del materiale contaminato. Individuazione del personale sanitario preposto al "triage". Predisposizione di liste di personale (medici, infermieri, personale amministrativo e tecnico) da convocare con il Sistema a "cascata". Invio di liste di reperibili alla Prefettura poiché in caso di attacco terroristico si attivano le procedure a tutela della pubblica incolumità con conseguente isolamento della zona in modo da non permettere la diffusione della contaminazione (tale isolamento potrebbe ritardare o impedire l’arrivo dei reperibili in ospedale). Predisposizione di procedure scritte per tutti i reparti e servizi coinvolti nella gestione dell'emergenza con definizione precisa dei ruoli di ogni singolo componente. Aggiornamento periodico delle procedure del “piano di risposta alla maxiemergenza”. Predisposizione di scorte adeguate di materiale (letti, barelle, materiale per sala operatorie e presidi medico-chirurgici, farmaci) da tenere stoccate nei settori coinvolti al piano di emergenza intraospedaliera. La gestione dei farmaci sarà affidata alla Farmacia. Il P.S. e il DEA potranno predisporre scorte di materiale opportunamente raccolto e stoccato nell'eventualità di una maxiemergenza. Queste scorte dovranno essere accessibili in ogni momento, e saranno periodicamente controllate da personale del reparto specificamente preposto a questo compito, che assicurerà anche la rotazione dei presidi deperibili e la costante presenza delle quantità prefissate. Addestramento ed esercitazioni periodiche del personale per illustrare la procedura da seguire in caso di emergenza ed il ruolo che ognuno deve svolgere in tale situazione. 6 - Predisposizione di un ufficio informazioni straordinario ("di crisi") rivolto ai parenti dei pazienti ed ai mezzi di informazioni ubicato presso la Direzione Sanitaria. II livello 3 prevede l’attivazione del livello 2, l’allertamento delle strutture sanitarie regionali e, se necessario, nazionali. 5. ATTIVAZIONE CHIAMATE A CASCATA DEL PERSONALE REPERIBILE E NON La procedura delle chiamate a cascata viene innescata dal Coordinatore Medico del Pronto Soccorso al Centralino Aziendale secondo lo schema sequenziale sotto riportato. E' predisposta una lista di reperibili da convocare in caso di emergenza che comprende tutte le fasce orarie (feriali diurne, festive e notturne). Tutto il personale richiamato deve raggiungere l'Ospedale nel minor tempo possibile. Per la comunicazione si deve usare sempre il seguente messaggio standard: “E’ stato attivato il piano della maxi emergenza. Proceda secondo il protocollo. Confermare la corretta ricezione del messaggio.” Ogni richiesta di ulteriori informazioni deve essere EVITATA od IGNORATA. IL CENTRALINO CONTATTA: Immediatamente: • • • i componenti dell’Unità di Crisi provvisoria; il Coordinatore Infermieristico del Pronto Soccorso o suo sostituto; il Coordinatore Infermieristico della Rianimazione o suo sostituto. A seguire: tutto il personale in Pronta Disponibilità; i componenti dell’Unità di Crisi: ed inoltre: • • • • • • • Direttore Sanitario o suo delegato Direttore del D.E.A. o suo delegato Direttore del P.S. o suo delegato Dirigente SAIO P.O.C. o suo delegato Responsabile infermieristico SAIO Area Emergenza o suo delegato Coordinatore Area Amministrativa o suo delegato Responsabile Ufficio Tecnico. • • • Medico di Direzione Sanitaria Medico responsabile dell'U.O. di Rianimazione Medico chirurgo responsabile dell'U.O. di Chirurgia D’Urgenza 7 I COORDINATORI INFERMIERISTICI DEL PRONTO SOCCORSO E DELLA RIANIMAZIONE ALLERTANO: - Altro personale Medico, Infermieristico ed Ausiliario non in servizio. II Medico responsabile dell'U.O. di Anestesia, in accordo con il Chirurgo di Guardia, sospenderà gli interventi chirurgici programmati ad esclusione di quelli in corso d'esecuzione. IL CENTRALINO ALLERTA: • Il personale in servizio attivo delle varie UU.OO. di Degenza e Servizi: - Cardiologia - Medicina Generale - Ginecologia - Neurologia - Ortopedia (Chirurgia del Ginocchio e della Mano) - Pediatria - Laboratorio Analisi - Radiologia - Centro Trasfusionale - Otorino - Urologia - Medicina Nucleare - Farmacia - Medicina Legale - ARPA • Il personale di vigilanza • Il servizio manutenzione (Cofathec) • Il reperibile della ditta Lavin • Il reperibile della ditta Manutencoop I quali attraverso il responsabile Medico o il Coordinatore Infermieristico o suo delegato, applicheranno il PEIMAF, chiamando il personale non in servizio. Tutto il personale Medico, Infermieristico ed Ausiliario sarà avvisato con sistema a cascata. Gli incaricati alla chiamata in servizio, compileranno i moduli specifici, indicandone l’ora e la conferma dei contatti. 8 6. GESTIONE DELLA MAXIEMERGENZA La cattiva gestione di una MaxiEmergenza deriva spesso, più che dall’inadeguatezza delle risorse, dall’errata distribuzione di esse alle vittime. Frequentemente in una situazione di MaxiEmergenza la grande massa di vittime tende a sovraccaricare velocemente l’ospedale.Il Triage in questi eventi occupa un ruolo fondamentale, in quanto determina la distribuzione delle risorse. Diversamente da quanto avviene in circostanze normali esso deve distribuire i beni per il maggior numero di persone. La formulazione di priorità di cura non si esprime solo nel ritardare il trattamento delle vittime con ferite e problemi di minor entità, ma anche nel ……….lasciare morire i moribondi. Nella pratica quotidiana il D.E.A. può indirizzare quasi tutte le sue risorse su un singolo paziente che sta per morire (es. RCP che richiede numerosi soccorritori dedicati al paziente). Durante la MaxiEmergenza la RCP non è mai indicata. La RCP spreca risorse su pazienti con minime possibilità di sopravvivenza. A meno che il paziente moribondo non sia in condizioni di rispondere a manovre semplici, gli operatori dovrebbero fornire solo rimedi di conforto. Le vittime vengono classificate, in base alla loro possibilità di guarigione, in: - moribondi (richiedono sforzi eroici di un gran numero di operatori); - pazienti che richiedono un trattamento urgente; - feriti in grado di camminare. Tempo e risorse devono essere dedicati al secondo gruppo di pazienti. PER EVENTI CHIMICI (codice arancione) - Liberare il piazzale del P.S. - Allestire stazione di decontaminazione - Dopo la decontaminazione i pazienti accedono al Triage (in questo caso esterno) accompagnati da personale ASS. (Da definire le modalità di conservazione degli oggetti di valore). PER EVENTI BIOLOGICI Le persone contaminate accedono direttamente alla U.O. di Malattie Infettive (secondo modalità già definite nel protocollo SARS). ATTIVITÀ DEL PRONTO SOCCORSO - trattamento in contemporanea di 12 Pazienti; - con percorso unidirezionale: zona di valutazione finale presso la sala d’attesa della Rianimazione e Fisiopatologia Respiratoria quindi, se il paziente è da ricoverare lo si invia al reparto con l’ascensore passando per il piano –2, se il paziente è dimissibile lo si invia a domicilio con l’ascensore passando per il piano 0 della Piastra Tecnologica. 9 No ritorno al Pronto Soccorso. I pazienti dimissibili possono aspettare in mensa. La stanza per il codice nero (moribondi) viene localizzata nella stanza vicino la zona di valutazione finale. Il Coordinatore Infermieristico ed il Coordinatore Medico del P.S. aggiornano direttamente l’Unità di Crisi. Posti letto presidio ospedaliero di Belcolle: 342 + 49 di D.H. IL SERVIZIO DI VIGILANZA DEVE PROVVEDERE: - - cordone di protezione sgombro del piazzale piano 0 Piastra Tecnologica. 7. MATERIALE OCCORRENTE Il materiale decontaminato dovrà essere smaltito nel circuito dei rifiuti pericolosi. La società Econet dovrà garantire una scorta adeguata di contenitori per lo smaltimento di rifiuti solidi e liquidi pericolosi. La ditta Lavin Servizi Italia dovrà garantire una scorta di materassi, cuscini ed altri effetti letterecci per implementare la ricettività del presidio ospedaliero. La Farmacia interna dovrà mantenere una scorta adeguata dei farmaci da utilizzare per curare patologie da ascrivere ad agenti chimici in base all’elenco indicato dal Ministero della Salute. 10