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Frida Kahlo è stata la più grande pittrice latinoamericana, purtroppo a lungo sottovalutata
perché messa in ombra dal marito, pure pittore, Diego Rivera, forse celebratissimo
immeritatamente.
La sua vita fu segnata da un lungo calvario di dolore, sofferenza fisica e disperazione.
Figlia di un fotografo ebreo originario dell'Ungheria, e di una madre parte spagnola e parte
india dalla quale ereditò i lineamenti, Frida nacque nel 1907 a Coyoacàn, un sobborgo di Città
del Messico, ma, in passione politica (Frida aderì al “Mexicanismo”, il patriottismo
messicano, e ai valori messicani post rivoluzionari) amò sempre raccontare di essere nata nel
1910 per poter far coincidere la sua venuta al mondo con la la rivoluzione messicana.
Da bambina ebbe la poliomelite infantile e, quando aveva diciotto anni, l'autobus su cui
viaggiava venne investito da un tram; una sbarra metallica la colpì in pieno costringendola a
subire ben trentacinque interventi pur di recuperare la mobilità.
Costretta a lungo sulla sedia a rotelle, sia per gli strascichi della poliomelite, sia a causa
dell'incidente, allora Frida abbandonò gli studi di medicina e cominciò a dipingere,
soprattutto se stessa.
Diceva:
Dipingo autoritratti perché sono così spesso sola.
E, in solitudine e grande narcisismo, con violenza, crudezza e carnalità, in sospensione fra
arte popolare e pittura dell'inconscio, ritrasse se stessa in mille modi diversi, con folkloristiche
vesti messicane, con gonnelloni, scialli fiorati, come cervo trafitto e come bambola, con
l'amato Diego, da sola, persino nel momento della nascita, nel quadro del 1932 La mia nascita,
dove nel neonato partorito dalla donna anonima chiaramente è riconoscibile Frida,
inventandosi continuamente, ponendosi sempre al centro dei suoi quadri come figura dolente.
Intensa l'arte nella sua vita ed intenso anche il legame con suo marito, il pittore Diego Rivera,
uomo enorme, obeso, che, pur avendo un ripugnante aspetto fisico, riusciva ad essere
impenitente donnaiolo, e la tradì persino con la sorella.
Nonostante i tradimenti, i litigi e le rotture, che spinsero anche la pittrice tra le braccia di
altri, uomini e donne, i due non smisero mai di amarsi.
Frida soggiornò per qualche tempo e Parigi, dove fu allestita una sua mostra e conobbe i
surrealisti; ritornata a Città del Messico, membro del Seminario di Cultura Messicana,
insegnò pittura, ma continuò a subire interventi alla spina dorsale.
Nel 1953 fu costretta a presenziare all'inaugurazione della sua prima mostra stando distesa su
un letto, nello stesso anno subì l'amputazione della gamba destra ma, con fermezza e volontà,
nonostante il dolore e e la disperazione, continuò a dipingere.
Morì di polmonite l'anno successivo, nel 1954, ed i suoi funerali furono solennemente celebrati
in forma pubblica.
Francesca Santucci