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La Vuléda
Più che bella, Magnifica...
Il 15 settembre niente mare, solo La Magnifica. Granfondo arrivata alla
sua seconda edizione grazie all'impegno della società organizzatrice,
'Palace sport events'. Per capirne di più facciamo due chiacchiere con
uno degli organizzatori, Franco Massa.
Allora, partiamo dalle informazioni tecniche...
Partenza da piazza Saffi, a Forlì, giro di boa tra il Carpegna e San
Marino e arrivo al velodromo Glauco Servadei di Forlì. Il percorso lungo è di 225 chilometri
(altimetria 4.900) mentre il corto si ferma a 136, altimetria 2.700.
Cosa rende unica questa granfondo?
In parte è già unica perché ha caratteristiche tecniche uniche, tutte sue. Arrivo al velodromo,
strade bianche e ciottolate, lastricato. Oltre al fatto che attraversa decine di comuni, tre province,
due regioni e, se vogliamo dirla tutta, anche due stati.
Già, Italia e San Marino... Ma rimaniamo sulla tecnica, altre particolarità?
Beh, oltre all'alternanza tra strade bianche e asfalto ricordo la cronoscalata del Cippo Carpegna.
Quanti iscritti si aspetta?
Tra i 1.000 e i 1.200. Tenete conto che quest'anno La Magnifica è inserita anche nel circuito Prestigio.
Quant'è difficile organizzare una granfondo?
La sintetizzo così: il lavoro di un anno, buono buono. Finita la gara si è già a testa bassa per preparare l'edizione successiva.
Nel concreto?
E' una ricerca continua di tutto. Autorizzazioni, volontari da sistemare nelle varie fasi del percorso,
sponsor, contatti, squadre. Senza contare tutti gli eventi collaterali per accompagnatori e ciclisti.
E fa tutto da solo?
Assolutamente no. La manifestazione è organizzata dall'agenzia Palace sport events, il cui titolare è Sergio Rossi. Diciamo che io e mio figlio Michael ci concentriamo particolarmente sulla preparazione di questa gara. Ma ne approfitto per ringraziare anche i nostri due addetti stampa: Maurizio Ricci e Roberto Feroli.
Altre esperienze nel campo del ciclismo?
Innanzi tutto l'ideazione della Magnifica ha richiesto qualche anno di lavoro. Ma come agenzia
lavoriamo anche tra i professionisti. Faccio solo gli esempi del Giro del Trentino femminile, del
Gran premio Liberazione di Roma e della collaborazione con RCS per il Giro d'Italia.
Perché l'avete chiamata Magnifica?
Volevano un nome forte, altamente rappresentativo dell'impegno profuso. E quasi per caso è
venuta fuori La Magnifica.
La sua passione per il ciclismo a quando
risale?
La mia passione per lo sport, preferisco dire,
risale a tanti anni fa. A 17 anni correvo in bicicletta e amavo lo sport. Oggi ne ho 54 di anni e
lo amo più di prima...
Anno tre - Numero tre
Periodico di comunicazione ciclistica per la stagione 2013
della società sportiva ARTUSIANABIKE FORLIMPOPOLI
Redazione: Testi Mattia Sansavini - Grafica e foto Enrico Filippi
www.artusianabike.it
Bienvenu
Un sentito ringraziamento
per la partecipazione attiva al gemellaggio a:
prossimo appuntamento con “La Vuléda” a luglio 2013
C.so MAZZINI 59/61 - 47100 FORLI' (FO)
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<E' nata una bella amicizia>
La bellezza di 630 chilometri in quattro giorni.
Una trentina di ciclisti di Forlimpopoli e di
Villeneuve Loubet insieme, stesso gruppo. Tra
i francesi Alain Gras, un elegante ciclista che
parla italiano molto meglio di tanti italiani, ci
racconta la sua versione dei fatti.
Che esperienza è stata?
Eccellente, passare quattro giorni in bicicletta
irrobustisce ogni rapporto umano e accresce lo spirito di collaborazione.
Gli italiani come sono?
Quelli che abbiamo conosciuto giovani e forti. Tenete conto
che la fascia di età del nostro gruppo era 46-74 anni, la loro
38-55. E nonostante questo è filato tutto più che liscio, a parte
forse il primo giorno dove dovevamo ancora prendere confidenza a livello sportivo.
Secondo lei è nata un'amicizia?
Certo. Se tornano a trovarci sono tutti invitati a casa nostra.
E' stato un percorso duro e faticoso?
Beh, abbastanza. Ma se avessimo attraversato le Alpi lo
sarebbe stato ancora di più.
Ma come avete organizzato il tutto?
Via mail. Tutti gli aspetti logistici li abbiamo concordati così.
Devo dire che Silvano Babbi è proprio un organizzatore
impeccabile.
Com'è Forlimpopoli?
Accogliente, comunque c'ero già stato.
Quando?
Nel 2001. Il sindaco di allora era Maurizio Castagnoli.
E' cambiata Forlimpopoli?
Molto. Penso solo a Casa Artusi, ai tempi era appena un
cantiere. Oggi è qualcosa di meraviglioso.
Un messaggio per l'ArtusianaBike?
Che squadra... se desiderano possono tornare tutti ospiti da
noi.
Insomma, esperienza da ripetere?
Visto il risultato direi proprio di sì.
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<Gemellaggio? Modello da esportare>
Silvano Babbi c'era. Organizzatore
sopraffino, orologio svizzero, Babbi
racconta del gemellaggio a pochi minuti
dalla cena a Casa Artusi, premio culinario per un'esperienza che rimarrà negli
annali.
Babbi, la vedo un po' magro?
Macché, scherzi? Facevamo delle
colazioni incredibili. Colazioni da ciclisti
professionisti, si stava a tavola un'ora.
E' stata dura?
Circa nove ore di bici ogni giorno. Conta che salivamo in sella
alle 8.15 e sbarcavamo alle 17.30. Ben 170 chilometri al
giorno con solo la sosta per il pranzo.
E a pranzo?
Nel viaggio di ritorno avevamo con noi tre signore, mogli di
altrettanti francesi, che ci preparavano verdura e pasta fredda.
Deliziose.
Cosa le lascia questa esperienza?
Moltissimo, soprattutto a livello umano. Nonostante le difficoltà linguistiche si è creata subito una bellissima solidarietà di
gruppo tra italiani e francesi.
Mai una difficoltà?
Forse un po' il primo giorno, quando abbiamo dovuto equilibrare le andature. Pensate solo alla differenza di eta media tra
noi e loro.
Per Forlimpopoli, questo gemellaggio sui pedali cosa
porta in dote?
Credo non debba essere visto come opportunità solo per
Forlimpopoli. Penso anzi che il modello sport e buon cibo sia
da esportare e da applicare.
In che senso?
Qualità, salute, fratellanza possono creare indotti rilevanti per
il territorio.
E alla sera, tutti a letto?
Baracca, in senso buono. Relax e tante chiacchiere.
Come siete stati accolti in Francia?
Molto bene. Ci ha ricevuti il sindaco di Villeneuve Loubet con
un aperitivo assai grazioso.
Chi si occupava della logistica?
Il meglio sulla piazza. I nostri assistenti di viaggio erano Maurizio Camporesi e Graziano Rinaldini.
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Diario di bordo, a cura di Fabio Marisi
MARTEDI’ 18 - LA PARTENZA E IL RICEVIMENTO DEL SINDACO DI VILLENEUVE LOUBET
Cari lettori, siamo partiti per il gemellaggio con i nostri amici di Villeneuve Loubet. Dopo il ritrovo al distributore Erg di Maurizio Camporesi, per
gli amici Deris, questa mattina alle otto puntuali siamo partiti alla volta della cittadina francese.
Dopo il viaggio durato ben otto ore, dove abbiamo potuto scorgere il tragitto che ci aspetterà domani, siamo arrivati esausti ma pieni di verve
per affrontare questa nuova avventura.
Ultimate le consuete operazioni di scarico dei bagagli, assegnazione delle camere e, per ultimo, un bel bagnetto refrigerante in piscina, alle
19.30 siamo stati ricevuti dal sindaco della cittadina francese per conoscerci e per dare il via al gemellaggio.
MERCOLEDI’ 19 - PRIMA TAPPA: VILLENEUVE LOUBET-SAVONA (168 KM)
Partenza puntuale come un orologio svizzero alle 8.30. Toccato il suolo delle città di Nizza, Montecarlo, Menton, Ventimiglia. Qui i reduci della
granfondo Milano Sanremo -nell'ordine il Vecchio Leone pimpante come un giovincello, l’avvocato alias Daniele Valentini, Gas Gas Gualtiero
Gnani, Auro alias Marino Sassi e per ultimo mister Fabione- non domi delle fatiche fatte la domenica della gara, alzano il ritmo della gita conoscendo già a menadito il percorso.
La comitiva, passato Sanremo, decide di godersi un po’ di relax degustando i cibi succulenti delle madame francesi al seguito.
Terminato il pranzo, alla bersagliera inforchiamo i velocipedi, dirigendoci verso le meta, non prima però di aver toccato i famosi capi Berta,
Cervo e Mele.
Arrivati a Savona dopo circa 8 ore di viaggio con i francesi un pò provati dal caldo torrido, il gruppo già fiaccato dall’andatura un po’ troppo
blanda (per le caratteristiche di alcuni) e con alle spalle 168 km per circa 1200 mt di dislivello, mostra una gran voglia di ripartire per la seconda
tappa.
GIOVEDI’ 20 - SECONDA TAPPA SAVONA-SARZANA (169 KM)
Alle 8.30 parte la seconda tappa. Ci aspettano 169 km e molti saliscendi che si riveleranno fatali per alcuni della compagnia. L’andatura regolare fino a Genova non ha giovato ad alcuni componenti del gruppo, soprattutto a qualche francese.
La seconda parte di percorso, senza dubbio la più bella, vede movimentare la corsa sulla Cote di Camogli, con in evidenza i soliti noti Paro e
Gas Gas.
Dopo il ristoro di Chiavari inizia la bagarre con il passo del Bracco, subito l’andatura la fa il Babbi che si rivelerà bidone. Poi ci si mettono Parini,
Gnani con a ruota un francese e un appannato Fabione.
Più si sale, più l’andatura aumenta, infatti il primo che paga pegno è il Fabione mentre i tre rimasti, senza fare una piega, continuano nella loro
azione.
Ma quando dalle retrovie il valoroso Valerio sferra un’azione a dir poco epica, ecco che il Fabione rinfrancato ci si attacca dietro incollato come
l’Attack, tanto che il francese Erik deve desistere impotente.
Colpo di scena in vetta al Bracco: con uno scatto felino la nostra madrina Silvia Mambelli sbuca dalle retrovie e beffa tutti in virtù delle sue doti,
grazie anche all'esperienza accumulata nel passato glorioso del ciclismo che conta.
Ultima parte di tappa tranquillo ed arrivo in gruppo in quel di Sarzana dopo 169 km e 1900 mt di dislivello.
Le città di rilievo toccate dal gruppo sono state Genova, Camogli, Santa Margherita Ligure, Chiavari, Passo del Bracco e Sarzana.
VENERDI’ 21 - TERZA TAPPA: SARZANA-FIRENZE
Tappa di pianura e di spostamento in vista della durissima ed ultima tappa di domani, senza alcun episodio di rilievo tranne qualche scatto per
la conquista dei traguardi volanti tutti ad appannaggio del VLZ, che conquista anche la classifica a punti.
In ordine di percorso si è toccato: Massa Carrara, Viareggio, Pisa, Empoli e Firenze: 157 km e 600 mt di dislivello.
SABATO 22 - QUARTA TAPPA: FIRENZE-FORLIMPOPOLI
La città natale di Pellegrino Artusi, in pieno festeggiamento per la Festa Artusiana, accoglie il gruppo rinnovando sui pedali il gemellaggio
storico tra Forlimpopoli e Villeneuve Loubet.
Risultati
L'ArtusianaBike in tempo reale
Maratona degli Appennini, granfondo di San Sepolcro. Il 26 maggio scorso, nel percorso lungo da 154 chilometri, gli artusiani hanno tenuta alta la bandiera con Stefano Biserni, arrivato 54° al traguardo in 4h 41m 48s.
Granfondo Stelvio Santini, Bormio (Sondrio). Il primo giorno di giugno lungo i 155 chilometri ancora Stefano Biserni ha fatto
luccicare il colore fucsia guadagnando una 42° posizione finale in 6h 33m 51s.
Granfondo del Capitano, Bagno di Romagna. Il 9 giugno, sui 133 chilometri di questa classifica Alberto Parini si è distinto
conquistando il 35° posto in 4h 74m 31s. Stefano Biserni, invece, è arrivato 131° in 5h 18m 32s.
Granfondo Milano Sanremo, Milano. Sempre il 9 giugno, sulla più classica delle classiche (295 infiniti chilometri) si sono fatti
onore Gualtiero Gnani (129° assoluto, 28° senior), Fabio Marisi (133°a, 56°s), Daniele Valentini (265°a, 44°s), Daniele Sgarzani
(266°a, 44°s) e Marino Sassi (273°).
Granfondo Sportful, Feltre (Belluno). Il 16 giugno, anche qui 216 chilometri con 5300 km di dislivello di pura fatica, hanno
dato battaglia Andrea Brunelli (91°a, 48°s), Alberto Parini (144°), Massimo Rossi (493°), Gualtiero Gnani (494°a, 46°s) e Fabio
Marisi (495°a, 95°s).
via G.Giorgi, 12 47122 Forlì
www.ecosi.it – [email protected]