Prosciutto crudo stagionato a ridotto contenuto di sodio e

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Prosciutto crudo stagionato a ridotto contenuto di sodio e
Dulcis
IL CRUDO
CRUDOLCE
LCE
Prosciutto crudo stagionato
a ridotto contenuto di sodio e
arricchito con potassio
Le basi dell’aziendali
La F.lli Galloni S.p.A. è un azienda mono-prodotto che da oltre
50 anni è specializzata nella produzione del prosciutto crudo di
Parma. Da sempre l’attenzione e il rigore per il rispetto della
tipicità sono stati sostenuti e accompagnati dalla passione per lo
studio dei progressi scientifici e tecnologici che hanno permesso di
raggiungere elevati livelli di sicurezza (microbiologica, fisica e
chimica) e offrire al consumatore un prodotto dall’altissimo profilo
organolettico.
La storica collaborazione dell’azienda con Università e SSICA ha
consentito lo sviluppo di importanti ed ambiziosi progetti di ricerca:
Il Progetto filiera grazie al quale è stato tracciato il profilo
enzimatico delle varie tipologie di carni fresche, e classificati gli
allevamenti fornitori della materia prima considerata adatta ad
ottenere un prosciutto dolce e qualitativamente costante.
Il Progetto Sipe-ham ha permesso di indagare, in relazione alla
materia prima disponibile, quale fosse il limite minimo
raggiungibile nell’aggiunta di cloruro di sodio. Un importante esito
del progetto è stata l’individuazione della soglia minima del 4,5%
di sale, al di sotto della quale il prodotto non offre le caratteristiche
tipiche che lo contraddistinguono. Da qui si è iniziato a pensare alla
sostituzione del cloruro di sodio e all’ utilizzo di altri sali.
Il progetto di Ricerca sulla formazione, lo sviluppo e la
selezione dei lieviti ha permesso giungere alla “naturale
coltivazione degli aromi” necessari a conferire sapori e
fragranze alle carni.
Il Progetto Made in Italy rappresenta la prossima sfida in
un ottica di continuo miglioramento del prodotto. In
particolare il progetto riguarda lo studio della qualità del
grasso in relazione al nutrimento dei maiali e
l’approfondimento degli effetti generati dalla riduzione del
sodio.
LE PREMESSE CHE HANNO CONDOTTO
ALL’ IDEAZIONE DEL PRODOTTO
La nostra alimentazione quotidiana è troppo ricca di sale.
Medici, nutrizionisti, Governi e Istituzioni internazionali
(OMS-FDA- EFSA) raccomandano la riduzione del sale
nell’alimentazione quotidiana.
DULCIS non vuole essere un’alternativa al prosciutto
classico.
La Fratelli Galloni S.p.A. con Dulcis vuole dare la possibilità
di gustare un buon prosciutto anche a chi deve limitare
l’assunzione di sodio, offrendo un prodotto con un più
equilibrato rapporto sodio/potassio pari a 1/1,5
PREMESSE PER L’INNOVAZIONE DI PRODOTTO
Dulcis è l’esito di uno stile, di un approccio al mercato e al
mondo esterno, di un’ attitudine che scaturisce da un rigoroso
sistema etico
Galloni un’identità in tre formule:
X+X = 2X
ADATTAMENTO
X+X= 2X+1 SINERGIA / EVOLUZIONE CREATIVA
X +1 =0
CONSAPEVOLEZZA DELL’ANTIQUALITA’
EVOLUZIONE CREATIVA
=
DULCIS
Grazie al potassio abbiamo ridotto il sodio
Dulcis
IL CRUDOLCE
Prosciutto crudo stagionato
a ridotto contenuto di sodio e
arricchito con potassio
La carta d’identità di DULCIS
Quantità media per
100g
Valore energetico
Quantità per
porzione 50 g
Kj 890 / kcal 212
Kj 445 / kcal 106
Proteine
30.6 g
15.3 g
Carboidrati
0.0 g
0.0 g
0.0 g
0.0 g
10.0 g
5.0 g
3.8 g
1,9 g
Colesterolo
65 mg
32.5 mg
Fibre alimentari
0.0 g
0,0 g
Sodio
1.55 g
0.77 g
Potassio
1.0 g
0.5 g
Tiamina (Vit. B1)
0.86 mg
0.46 mg
Niacina (Vit. PP)
8.5 mg
4.3 mg
di cui Zuccheri
Grassi
di cui Saturi
Come Galloni ha risolto le difficoltà della
riduzione del sale e ha realizzato DULCIS
• MATERIA PRIMA
– “un prosciutto con un luogo di nascita”
• TECNOLOGIA
– “esperienza e innovazione”
• VALUTAZIONI e ANALISI
– “rigore e riproducibilità”
MATERIA PRIMA
“un prosciutto con un luogo di nascita”
coscia nazionale
selezione dedicata
resa tecnologica
TECNOLOGIA
“esperienza e innovazione”
il sale iodato
la sostituzione del sodio col potassio
TECNOLOGIA
“esperienza e innovazione”
percezione panel - amaro
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
% sostituzione
12
13
14
15
16
17
18
19
20
TECNOLOGIA
“esperienza e innovazione”
percezione panel - amaro
percezione panel -consistenza
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
TECNOLOGIA
“esperienza e innovazione”
il sale iodato
la sostituzione del sodio col potassio
adeguamento impiantistico
VALUTAZIONI e ANALISI
“rigore e riproducibilità”
le esperienze precedenti
VALUTAZIONI e ANALISI
“rigore e riproducibilità”
Scarti totali
Alterazione profonda
Difetto di molle
14,00%
12,00%
10,00%
8,00%
6,00%
4,00%
2,00%
0,00%
2003
2005
2006
2007
VALUTAZIONI e ANALISI
“rigore e riproducibilità”
le esperienze precedenti
i panel test sensoriali
le analisi chimiche e microbiologiche
(vedi allegato 1 alla fine del documento)
Quantità media per
100 g
Quantità per porzione
50 g
Kj 890 / kcal 212
Kj 445 / kcal 106
Proteine
30.6 g
15.3 g
Carboidrati
0.0 g
0.0 g
0.0 g
0.0 g
10.0 g
5.0 g
3.8 g
1,9 g
Colesterolo
65 mg
32.5 mg
Fibre alimentari
0.0 g
0,0 g
Sodio
1.55 g
0.77 g
Potassio
1.0 g
0.5 g
Valore energetico
di cui Zuccheri
Grassi
di cui Saturi
VALUTAZIONE DEI PRINCIPALI ATTRIBUTI SENSORIALI DEL
PROSCIUTTO CRUDO
Valutare i singoli attributi nei tempi indicati, utilizzando gli eventuali riferimenti.
Segnalare il gradimento collocando la lettera (A, B, C) corrispondente a ciascun prosciutto sulle scale tarate
.
SALATO (5”÷10”)
0
1
2
3
4
Dolce
5
6
7
8
9
abbastanza salato
10
salato
AMARO (20”÷30”, retrogusto)
0
1
2
Nessuna
Percezione
3
4
5
6
7
8
9
10
percezione
media
percezione
elevata
(rif. metallo)
percezione
media
percezione
elevata
(rif. yogurt)
ACIDO (20”÷30”, retrogusto)
Nessuna
Percezione
CONSISTENZA
impatta
masticazione
piuttosto
molle
compatto
VALUTAZIONE DEI PRINCIPALI ATTRIBUTI SENSORIALI DEL
PROSCIUTTO CRUDO
Valutare i singoli attributi nei tempi indicati, utilizzando gli eventuali riferimenti.
Segnalare il gradimento collocando la lettera (A, B, C) corrispondente a ciascun prosciutto sulle scale tarate.
COLORE
disomogeneo
troppo chiaro/scuro
Non stabile
accettabile
uniforme
intenso
stabile
GRASSO
rancido, giallastro
macchiato
fibroso
accettabile
morbido
scioglie in bocca
(rif.: burro)
IL SALE NEL PROSCIUTTO CRUDO.
PERCHÉ È DIFFICILE RIDURLO?
Il sale conserva, grazie alla
riduzione dell’attività dell’acqua
Tra natura e cultura: i meccanismi
dell’ insufficienza cardiaca
Odoardo Visioli
(Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari)
CAUSE DELL’INSUFFICIENZA CARDIACA
Ipertensione
sistemica o
polmonare
Malattia coronarica
Malattie delle
valvole cardiache
Malattie primarie del
muscolo cardiaco
La terapia dell’insufficienza cardiaca
• Cura e rimozione delle cause
(ipertensione ,coronarie, valvole….)
• Aumento contrattilità
• Diuretici
• Vasodilatatori
• Beta-bloccanti
La terapia dell’insufficienza cardiaca
• Cura e rimozione delle cause
(ipertensione ,coronarie, valvole….)
• Aumento contrattilità
• Diuretici
• Vasodilatatori
• Beta-bloccanti
Un problema di denominazione che è
un problema di interpretazione
Da <malattia> a <sindrome>
da insufficienza
a scompenso
a iper-compenso
congestive heart
failure
La rete patogenetica
dell’insufficienza cardiaca
Cuore
Resistenze
periferiche
Richiesta
metabolica
rene
.
Muscolo cardiaco
Neuroendocrino
Definizioni dell’insufficienza
cardiaca
“Anomalia della funzione del cuore, in cui
questo non è in grado di mantenere agli
organi un flusso ematico adeguato alle loro
esigenze”.
“Una condizione in cui il cuore è
cronicamente inadeguato a mantenere una
pressione appropriata, senza supporto”.
(P.Harris)
Un paragone fecondo: verso una concezione
evoluzionistica dell’insufficienza cardiaca
congestizia
La vasocostrizione, le variazioni dei neuro-ormoni
plasmatici, del flusso plasmatico renale e della
filtrazione glomerulare risultano simili:
•
•
•
•
nello sforzo fisico
nell’emorragia importante
nell’infarto miocardico
nell’insufficienza cardiaca congestizia
Il rapporto fra natura e cultura
La sindrome dell’insufficienza cardiaca:
un errore in natura?
“Una serie di eventi non previsti dalla natura,
attrezzata solo per stress cardiovascolari temporanei.
Quindi una “sindrome culturale” che mima,
esasperandoli
e perpetuandoli dannosamente,
meccanismi volti ad altri scopi e nati per il breve
periodo”.
La terapia dell’insufficienza cardiaca
• Cura e rimozione delle cause
(ipertensione ,coronarie, valvole….)
• Aumento contrattilità
• Diuretici
• Vasodilatatori
• Beta-bloccanti (!)
La sindrome dell’insufficienza cardiaca:
il rapporto fra natura e cultura
•
•
•
•
Ci si chiede se la natura sia:
così dotta da comprendere lacune di
ignoranza;
così astuta da ammettere l’ingenuità;
così ingenua da subire l’inganno;
così virtuosa da essere esposta al peccato?
L’evoluzione dei rapporti fra natura e
cultura
1-ere primitive
N>C
2-civilizzazione
C>N
3-industrializzazione
CxN
tC>>tN
4-nucleare
genetica
nichilismo
cn?
I rapporti degli organi con il “re” cuore
nell’insufficienza cardiaca congestizia:
tre modelli interpretativi
.
cuore
Gerarchico
a cascata
A network
Conflittuale
La rivolta dei visceri contro il cuore
!
Fine presentazione
Prof. O. Visioli
SALE ED IPERTENSIONE ARTERIOSA
Paolo Coruzzi
Professore di Medicina Interna
Università di Parma
Water Content
Salt Producers
Weight
Dependence on
Salty Taste
(Salt Addiction)
Food Industry
High Salt
Profit
Thirst
Processed Foods
(1% Sodium = Seawater)
80% of Salt Intake
Demand for
Salty Foods
Profit
Beverage
Consumption
Sales
Profit
The commercial importance of salt in processed food
EVOLUTIONARY VIEWPOINT
Observation and intervention studies in humans and animals support the view that the
excess of salt in our diet is a major environmental factor participating in the development
of hypertension and cardiovascular diseases.
The food consumed by terrestrial mammals, including primates, never contained a lot of
salt. Indeed, except for rare cases, plants contain only traces of salt, and the consumption
of very large amounts of fruits, roots, leaves, or seeds does not bring much salt in the
organism.
For omnivorous and carnivorous species, the occasional or regular absorption of meat
increases salt intake, but in limited proportions because the eaten meat corresponds most
often to the sodium-poor intracellular medium and not to the sodium-rich extracellular
medium that is generally lost when the animal is killed or cooked.
EVOLUTIONARY
VIEWPOINT
For example, a chimpanzee in Gabon or a Yanomamo Indian in Amazon, who eats almost
exclusively plants, ingests 0.06–0.6 g/day salt. The diet of a Bushman in Botswana or of an
Eskimo in Alaska, that contains 50% of meat, brings 1–2 g/day salt to the organism. It is
only during the last 10,000 years that adding large amounts of salt in food became a habit in
humans. This dietary change probably started at the beginning of agriculture and farming
with the need of preserving food for long periods of time in settled human communities.
Nowadays, the average consumptionof salt in industrialized countries is 10 g/day per
person as determined by urinary 24-h excretion.
In parallel to these dietary modifications, our genes have not evolved very much during the
last 10,000 yr. We know that, given the low spontaneous mutation rate of nuclear DNA in
mammals, no significant accumulation of mutations or polymorphisms can arise in such a
short period of time for adapting a species to a new environment. Therefore, we can affirm
that our genetic makeup is still adapted to a low salt intake that has been the rule for the
dozens million years during which the mammalian evolution took place. During this
evolution, the species, including the human species, have accumulated mutations and
polymorphisms to survive with a salt-poor diet in an environment where organisms were
often exposed to life-threatening dehydrating situations due to temperature-induced
sweating and infectious diarrheas. This discrepancy between our genes and our presenttime diet would explain the harmful effects of a high-salt diet on the development of
hypertension and cardiovascular diseases.
Fondazione ONLUS Don Carlo Gnocchi Parma
U.O.Prevenzione e Riabilitazione Cardiovascolare
Sodio-sensibilità, considerazioni
filogenetiche
I teleostei erano in grado di mantenere l’isotonicità del fluido extracellulare a fronte di una concentrazione del 3,5%NaCl dell’ambiente marino
eliminando il sale in eccesso attraverso le branchie e in minima parte
dal rene.
La ridotta disponibilità di sale condizionò gli animali terrestri a limitarne l’escrezione, al fine
di garantire un’adeguata omeostasi volemica. Il rene si è quindi adeguato geneticamente (es.:
Sindrome di Liddle).
La civiltà industriale ha introdotto elevati consumi di sale con la dieta poiché, nei secoli
recenti, non si è avuto tempo a sufficienza per adeguarsi geneticamente, l’ipertensione appare
il prezzo da pagare per garantire l’omeostasi dei volumi in corso di elevato apporto di sale.
SALE--SENSIBILITA’ ACQUISITA
SALE
ATTIVAZIONE ADRENERGICA ↔ INIBIZIONE VAGALE
(STRESS FISICO, EMOZIONALE, PSICOLOGICO…)
• Transitori incrementi della PA
ISCHEMIA
↑Ang II
↓NO
↑Adenosina
• Danno capillari peritubulari
• Danno Tubulo-interstiziale
• Alterato feed-back TG
• Alterato rapporto pressione-natriuresi
ESCREZIONE URINARIA NaCl
IPERTENSIONE ARTERIOSA
DANNO CAPILLARE
↓ letto capillare
↑ R V renali
RELATION BETWEEN DIETARY SALT
INTAKE AND BLOOD PRESSURE
HIGH DIETARY SALT INTAKE
AND INCREASED RISK OF DEATH
Increased risk of death related
to a 6 gr/day increase in salt intake
URINARY SODIUM EXCRETION AND
DEATH FROM STROKE
High Sodium Sensitivity Implicates Nocturnal Hypertension in Essential Hypertension
Frida S. Kazembe; Kazuhiko Ishikawa; Satoko Nakamura; Takashi Inenaga; Genjiro Kimura
We investigated the relationship between sodium sensitivity and diurnal variation of blood pressure in
patients with essential hypertension. Twenty-eight inpatients with essential hypertension were maintained on
high sodium (12 to 15 g NaCl per day) and low sodium (1 to 3 g NaCl per day) diets for 1 week each.
Twenty-four-hour blood pressure and urinary sodium excretion were measured at the end of each diet period,
and the sodium sensitivity index was calculated as the ratio of the change in mean arterial pressure to the
change in urinary sodium excretion rate by sodium restriction. Patients whose average mean arterial pressure
was lowered more than 10% by sodium restriction were assigned to the sodium-sensitive group (n=16); the
remaining patients, whose mean arterial pressure was lowered by less than 10%, were assigned to the nonsodium-sensitive group (n=12). In the non-sodium-sensitive group, mean arterial pressure and heart rate fell
during the nighttime, and average values of systolic, diastolic, and mean arterial pressures during the night
were significantly lower than those during the day during both low and high sodium diets. On the other hand,
in the sodium-sensitive group, there was no nocturnal fall in mean arterial pressure, and none of the systolic,
diastolic, and mean arterial pressure values during the nighttime was different from the respective pressure
values during the daytime during either sodium diet. The sodium sensitivity index was positively correlated
with the fall in mean arterial pressure during the nighttime during a high sodium diet (r=.55, P<.01). These
results indicate that in patients with sodium-sensitive essential hypertension, blood pressure fails to fall
during the night. High sodium sensitivity may be a marker of greater risk of renal and cardiovascular
complications, as has been found in non dippers, patients whose blood pressure fails to fall during the
night.
Hypertension. 1996;28:139-142.
SALT-SENSITIVE HYPERTENSION
Non dipper, elevata PA differenziale
CONSEQUENCES FOR PUBLIC HEALTH
In addition to raising blood pressure, dietary salt seems also to
have several other damaging effects on the cardiovascular
system, which are independent of the raised blood pressure .
A high dietary intake of salt increases the mass of cardiac left
ventricle, thickens and stiffens conduit arteries, narrows
resistance arteries including the coronaries and the renal
arteries, and increases the sensitivity of platelets to
aggregation, all effects that can further increase the
cardiovascular risk by themselves.
LINKS BETWEEN DIETARY SALT
INTAKE AND BLOOD PRESSURE
PRESENTAZIONE DOTT. ANDREA POLI
Direttore Scientifico Istituto
“Nutrition Foundation of Italy”
Sale (e Sodio) in eccesso:
non solo pressione elevata
• Eccesso di Sodio, ipertensione e malattie cardiovascolari
• Eccesso di Sodio ed infiammazione
• Eccesso di Sodio e funzione endoteliale
Il Sodio ed il Sale in Italia:
consumi nazionali medi ed obiettivi
nutrizionali.
Consumo medio attuale: g 10/die di
sale (4/die di sodio)
Obiettivo (INRAN): g 6/die (2,4/die di
sodio)
Fonti principali nella nostra dieta:
Cereali e derivati (pane): 42% del Sodio “non
discrezionale”
Carne Uova Pesce: 31%
Latte e derivati (Formaggi): 21%
Frutta e verdura: 5%
Na+, valori pressori e mortalità CV:
i dati dello studio Intersalt.
Stamler J et al, Hypertension 1989
Implicazioni generali dello studio Intersalt
Average sodium intake should be reduced substantially
over time.
Availability of commercial products lower in sodium,
health education to promote less addition of salt in
cooking and at table, and efforts starting in infancy and
childhood to provide a lower sodium diet, should be
encouraged.
There should be encouragement of increased
consumption of fruits, vegetables, and other natural
foodstuffs with high potassium content.
A sodium/potassium ratio of 1.00 should be a long-term
goal.
Stamler J et al, Hypertension 1989
Sodio ed infiammazione: i dati di uno studio di
popolazione britannico condotto su 2.633 persone
Fogarty AW, Am J Clin Nutr 2009
Perché non voglismo essere “infiammati”:
PCR e rischio coronarico
I dati epidemiologici
Donne
Uomini
1
5
4
4
3
3
2
2
1
1
Rischio relativo
9
7
6
5
4
3
2
1
5
5
4
4
3
3
2
2
1
1
Ridker P et al, Circulation 2001
Placche stabili ed instabili:
possibile evoluzione e ruolo
dell’infiammazione
Placca stabile
Placca instabile
L’endotelio:
l’anima delle arterie del nostro
organismo
Concentrazione di Sodio nel plasma
e “rigidità” delle cellule endoteliali
Oberleithner H et al, PNAS 2007
Consumo alimentare di sodio e
“funzione endoteliale”
Dickinson KM et al, Am J Clin Nutr 2009
Importanza di un’efficiente funzione
endoteliale
Ridotto rischio di infarto ed ictus
Maggiore performance fisica
Maggiore efficienza della funzione erettile maschile
Minori valori pressori
Ecc. ecc. ecc.
Quindi:
Ridurre l’eccesivo consumo di sodio (con un maggiore
apporto di potassio) migliora non solo i valori pressori, ma
molti parametri della salute umana
Si riduce soprattutto il rischio delle malattie
cardiovascolari
I meccanismi degli effetti sfavorevoli dell’eccesso di sodio
sono più complessi di quanto abbiamo a lungo ritenuto, e
sono oggi meglio compresi
Ridurre il sodio in eccesso significa non solo un minore
rischio di malattie future, ma anche un immediato maggiore
benessere generale.
Langhirano 29 maggio 2009
REG. (CE) n. 1924/2006
Attività istituzionali
Dott.ssa Lucia Guidarelli
Direttore Ufficio V
Dipartimento Sanità Pubblica Veterinaria, Nutrizione e
Sicurezza degli Alimenti
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali
REG. (CE) n. 1924/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 20 dicembre 2006, relativo alle INDICAZIONI
NUTRIZIONALI e sulla SALUTE fornite sui prodotti
alimentari
campo di applicazione
ETICHETTATURA
PRESENTAZIONE
PUBBLICITA’
PRODOTTI SFUSI
PRODOTTI PER
RISTORAZIONE
COLLETTIVA
Il regolamento claims da diversi punti
di vista
CONSUMATORI
PRODUTTORI
strumento contro la pubblicità
ingannevole
strumento per superare le diverse
disposizioni nazionali, la concorrenza
sleale e tutelare l’innovazione
Tipologie di claims
CLAIMS NUTRIZIONALI
CLAIMS DI SALUTE FUNZIONALI
CLAIMS RIDUZIONE DEL RISCHIO DI
MALATTIA/BAMBINI
CLAIMS NUTRIZIONALI
CLAIMS DI SALUTE
FUNZIONALI
CLAIMS RIDUZIONE DEL
RISCHIO DI
MALATTIA/BAMBINI
regole uguali per tutti gli
operatori
autorizzati solo se
scientificamente fondati e utili
ai consumatori
assoggettati fin dall’entrata in
vigore alla procedura
autorizzativa
Claims nutrizionali
sodio/sale
basso contenuto
bassissimo contenuto
senza sodio/sale
non oltre 0,12 g Na/100 g
non oltre 0,04 g Na/100 g
non oltre 0,005 g Na/100 g
Claims nutrizionali
Proposta di nuovi inserimenti
Fonte …
OMEGA 3
Ricco in …
Alto tenore in monoinsaturi
in polinsaturi
di insaturi
Tra le 41 proposte della CIAA : colesterolo
indice glicemico
come strumento di controllo e restrizione per i claims
Profili nutrizionali
art.4
19 gennaio 2009
Parametri previsti nel Regolamento
quantità di grassi, acidi grassi saturi, trans, zuccheri
e sale/sodio
ruolo e importanza dell’alimento nella dieta
composizione nutrizionale dell’alimento
Profili nutrizionali
“disclosure””
nel caso in cui un parametro previsto dai
profili nutrizionali non sia soddisfatto,
il prodotto puo' veicolare comunque le
indicazioni nutrizionali (ma non di salute)
purche’ evidenzi in etichetta
“elevato contenuto di …”
Criteri alla base della posizione italiana
non esistono alimenti buoni o cattivi in senso assoluto
il sistema dei profili
compatibile con le
tradizioni alimentari
deve essere
di incentivo alla riformulazione
dei prodotti all’interno delle
singole categorie
Specific nutrient profiles and conditions of use
estratto dal w.d. del 13 febbraio 2009
Food category
Specific
conditions
Meat or meat
based products
Saturates
Sugars
Minimum 50g
700
of meat per 100g
of finished
products
5
-
Dairy products
- Dairy based
products except
cheeses
Minimum 50g
of dairy
connstituents
per 100g of
finished
products
300
2,5
15
Dairy products
Minimum 50g
of dairy
connstituents
per 100g of
finished
products
600
10
15
- Cheeses
Sodium
Specific nutrient profiles and conditions of use
????
Food category
Specific
conditions
Sodium
Saturates
Sugars
Meat or meat
based products
Minimum 50g of
meat per 100g of
finished products
700
5
-
Minimum 50g of
dairy
connstituents per
100g of finished
products
300
Dairy products
- Dairy based
products except
cheeses
800
8
2,5
10
15
2,6
Dairy products
- Cheeses
Minimum 50g of
dairy constituents
per 100g of
finished products
600
10
900
15
20
EFSA
Agenzia europea indipendente finanziata dal bilancio
dell’Unione europea, autonoma rispetto alla
Commissione europea, al Parlamento europeo e agli Stati
membri dell’UE.
9 gruppi di esperti scientifici
Gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici,
l’alimentazione e le allergie (NDA) ed argomenti correlati,
come i nuovi alimenti.
Valutazione del rischio alimentare
Validazione scientifica dei claims
Promozione e tutela dell’ innovazione
Il sistema dei profili vuole indurre le imprese a
formulare nuovi prodotti o modificare gli
esistenti per veicolare i claims
Possibilità di proteggere i propri dati per 5 anni
(Definite a cura del Ministero
“linee di indirizzo sugli studi condotti per valutare
la sicurezza e le proprietà degli alimenti “ )

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