Realismo vs Nominalismo

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Realismo vs Nominalismo
Realismo
Realismo radicale
vs
Realismo moderato
Nominalismo
Nominalismo mod.
Nominalismo radic.
Sviluppi successivi
Scolastica
Modelli originari
Parmenide: il pensiero Aristotele: tutte le nostre Democrito: conosciamo Sofisti: ogni conoscenza
ha
come
contenuto conoscenze
provengono
immediato l’essere e non dai sensi; tuttavia le forme
dipende dai sensi.
delle sostanze fisiche da
Eraclito: le parole ed i noi conosciute corrisponpensieri dell’uomo sono dono a significati eterni,
già da sempre presenti
riflessi del Logos divino.
nella mente divina.
Platone: l’uomo possiede
una conoscenza innata ed
universale.
le cose attraverso i sensi; il
linguaggio è un insieme di
convenzioni, ma il nostro
intelletto ci consente di
superare la soggettività
dell’esperienza sensibile e
di conoscere la realtà
oggettiva.
è a misura d’uomo, è uno
strumento pratico costruito
dall’uomo).
Antistene: «O Platone,
vedo i cavalli, ma non
vedo la cavallinità».
Ermogene (personaggio
del Cratilo di Platone, che
nega le tesi di Eraclito)
Anselmo, Guglielmo Tommaso: gli universali Abelardo: gli universali Roscellino, Ockham:
di Champeaux: i concetti esistono post rem, nella non esistono nelle cose, né gli universali sono flatus
universali rappresentano nostra coscienza; in re, fuori di esse, ma costitui- vocis; cioè semplici nomi
una conoscenza assoluta negli oggetti sensibili; ante scono relazioni “oggettive” convenzionali che diamo a
tra concetti e cose.
certe regolarità empiriche.
che non dipende dai sensi. rem, nella mente di Dio.
Razionalismo moderno: Criticismo di Kant:
Empirismo di Locke: Empirismo di Berkeley
Cartesio, Malebranche, (Questo accostamento è I concetti universali sono e di Hume:
Spinoza, Leibniz
Idealismo di Hegel
(Tutti questi pensatori
ritengono che l’uomo
possieda idee innate, in
grado di portarlo al di là
della conoscenza sensibile.
Essi accettano inoltre la
prova ontologica)
forse un po’ forzato, ma è
giustificato dal fatto che,
secondo Kant, l’uomo
possiede un sapere a priori
che non proviene dai sensi;
anche se tale sapere non è
in grado di portarci al di là
della sfera sensibile.
Seguendo Tommaso, Kant
rifiuta la prova ontologica)
astrazioni costruite dalla
nostra mente, ma vanno
comunque distinti dalle
idee individuali. Inoltre,
per Locke, è possibile,
partendo dalle conoscenze
sensibili, indagare anche
sulle realtà metafisiche, e
dimostrare, ad esempio,
l’esistenza di Dio.
Non esiste alcun concetto
“universale”: esistono solo
idee individuali, che a
volte possono venire usate
come simbolo di un’intera
classe. Questa tesi è già
anticipata da Hobbes.
Nota: La posizione nominalistica esprime (come del resto anche le tesi sofistiche) una grande
anticipazione del pensiero contemporaneo: non a caso proprio all’interno del nominalismo vengono
elaborati gli schemi teorici che daranno successivamente vita alla rivoluzione scientifica (in questa
prospettiva, Ockham resta un autore estremamente attuale nella cultura moderna e contemporanea).
L’aspetto rivoluzionario del nominalismo sta nella convinzione che ogni ente immutabile
considerato dalla mente umana (ogni ente che si sottrae al tempo) sia un prodotto di questa stessa
mente (cioè di qualcosa che esiste e si sviluppa nel tempo). Ciò non significa che i filosofi
nominalisti – che sono tutti uomini di fede – neghino la realtà oggettiva dell’Immutabile: essi non
credono tuttavia che quest’ultima si accessibile all’indagine razionale, e ne affidano la conoscenza
alla sola fede. Si annuncia già qui il tramonto del pensiero ontologico, che giungerà a maturazione
nel secolo XIX, dopo quasi due millenni e mezzo di storia.
Ma la portata radicale di tale tramonto sfugge anche a Ockham (che pure vede molto più
lontano di altri), ed implica anche la distruzione degli Immutabili testimoniati dalla fede. Al fondo
del pensiero nominalistico opera, invisibilmente, una struttura tutt’altro che estranea alla riflessione
ontologica (anzitutto quella di Platone, che dunque non rappresenta semplicemente l’avversario dei
nominalisti) e che guida la cultura occidentale verso la “morte di Dio”.