La Volta della Stanza della Segnatura

Transcript

La Volta della Stanza della Segnatura
La Volta della
Stanza della
Segnatura
Lo schema compositivo della Stanza a partire dagli affreschi della volta:
Parete
Immagine
Tondo e scritta del
cartiglio
Immagine
Riquadro
Immagine
Lunetta
Elemento Putto
Ovest
Teologia (divinarum
rerum notitia = la
conoscenza delle
cose divine)
Adamo ed
Eva
Disputa del
Fuoco
Sacramento
Aria
Sud
Giustizia (Ius suum
unicuique tribuit =
La Giustizia attribuisce a ciascuno il
proprio diritto; a
ciascuno il suo)
Giudizio di
Salomone
Virtù e la
Legge
Terra
Terra
Est
Filosofia
(causarum
cognitio = la
conoscenza delle
cause)
Primo moto
Scuola di
Atene
Acqua
Acqua
Nord
Poesia (numine
afflatur = divina
ispirazione)
Apollo e
Marsia
Parnaso
Aria
Fuoco
La Disputa del
Sacramento
(Teologia, 1509)
Il Parnaso
(Poesia,
1510-1511)
La Virtù e la
Legge (La
Giustizia,
1511).
Scuola di
Atene
(Filosofia,
1509-1511)
Cartone preparatorio della Scuola di Atene (Pinacoteca Ambrosiana)
1: Zenone di Cizio 2: Epicuro 3: Federico II di Mantova? 4: Anicio Manlio Severino Boezio o Anassimandro o Empedocle? 5: Averroè
6: Pitagora 7: Alcibiade o Alessandro il Grande? 8: Antistene o Senofonte? 9: Ipazia di Alessandra o Francesco Maria della Rovere
10: Eschine o Senofonte? 11: Parmenide? 12: Socrate 13: Eraclito (Michelangelo) 14: Platone, (Leonardo da Vinci) 15: Aristotele
(Bastiano da Sangallo) 16: Diogene di Sinope? 17: Plotino? 18: Euclide o Archimede con studente (Bramante)? 19: Zoroastro
20: Claudio Tolomeo? R: Apelle (Raffaello) 21: Protogene (Il Sodoma, Perugino o Timoteo Viti).
A sinistra della scena domina la statua di Apollo, mentre a destra quella di Minerva. Sotto sono dipinti due rilievi: una Lotta di ignudi ed
un Tritone che rapisce una nereide.
Al centro figurano i due principali filosofi dell'antichità, Platone ed Aristotele. Platone, dipinto con le sembianze di Leonardo da Vinci,
regge in mano la sua opera Timeo ed indica il cielo con un dito (indicando l'iperuranio, zona d'essere oltre il cielo dove risiedono le
idee), mentre Aristotele regge l'Etica e rivolge il palmo della mano verso terra rivolgendosi al mondo terreno e alla volontà dell'uomo di
studiare il mondo della natura e di essere in contatto con essa.
Attorno a loro ed ad altri filosofi e matematici sono raccolti in gruppi i loro seguaci. All'estrema sinistra c'è Epicuro, alle cui spalle è
presente Federico Gonzaga fanciullo. Al centro, in primo piano, c'è Eraclito con le sembianze di Michelangelo che appoggia il gomito
su un grande blocco, mentre all'estrema destra troviamo Euclide, con i tratti del Bramante, che disegna a terra.
Il personaggio sulla sinistra di fianco a Parmenide è oggetto di discussione. Secondo quanto riportato dal Lahanas, [2], potrebbe
trattarsi di Ipazia, nota matematica di Alessandria d'Egitto del IV-V secolo; oppure di Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino,
nipote del papa Giulio II. Il personaggio è notevole per essere l'unico con lo sguardo rivolto verso lo spettatore.
Infine, i due giovani che si trovano all'estrema destra, in vesti contemporanee all'epoca della creazione dell'affresco, sono interpretati
come gli autoritratti di Raffaello stesso con l'amico e collega Sodoma.
Gli studiosi pensano che il ritratto di Eraclito sia stato aggiunto in seguito, ad opera compiuta. Infatti nella Pinacoteca Ambrosiana di
Milano è conservato il cartone finale disegnato di proprio pugno da Raffaello, dove non compare la figura di Eraclito. Probabilmente
l'autore, dopo aver visto il lavoro che Michelangelo aveva compiuto per la Cappella Sistina (una cui parte viene mostrata il 14 agosto
1511), si è sentito in dovere di aggiungere il ritratto del suo rivale nel suo affresco, dandogli le sembianze del filosofo greco.