Perugia/Assisi - Roma

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Perugia/Assisi - Roma
Perugia/Assisi - Roma
Da Perugia ad Assisi (km 25) si percorre sostanzialmente la stessa strada della classica "Marcia
della Pace" evitando però quando possibile l'asfalto della strada principale che uscendo da porta s.
Costanzo si dirige ad Assisi attraverso Ponte san Giovanni, Collestrada, Ospedalicchio, Bastiola.
Partendo dalla Cattedrale ci si dirige attraverso piazza Matteotti, via Oberdan e le scalette poste in
fondo verso la sottostante chiesa di S. Ercolano, corso Cavour (complesso di San Domenico), porta
San Pietro, Borgo XX giugno (San Pietro), porta S. Costanzo fino alla sottostante grande rotatoria
con una bella fontana al centro. Da qui prendendo a sinistra ci si dirige per una stradina secondaria
verso la stazione ferroviaria di Piscille, si costeggia il cimitero e si giunge a Ponte San Giovanni
dopo avere attraversato un passaggio a livello. Si prosegue fino al ponte sul Tevere e si costeggia la
superstrada E 45 fino al primo sottopasso a destra che si attraversa e si prende la strada sterrata posta
di fronte che conduce a Collestrada, passando davanti al cimitero.
Da Collestrada ad Assisi non occorrono indicazioni particolari perchè si naviga a vista prendendo
come faro la basilica di San Francesco che sta di fronte. Se si vuole evitare la strada asfaltata, esiste
un percorso alternativo, come indicato nella sottostante cartina. Giunti comunque al ponte sul
torrente Tescio ci si dirige verso la strada in forte salita che conduce direttamente alla Basilica di San
Francesco.
da Perugia a Collestrada (sottolineato in verde il percorso alternativo alla strada principale asfaltata)
da Collestrada ad Assisi (idem)
Da Assisi a Deruta (Km 22). Partendo dal centro di Assisi (da qualsiasi punto: piazza del comune, San
Rufino, S. Chiara, Sacro Convento, S. Damiano) ci si dirige verso la Chiesa di San Pietro, ove si
consiglia una sosta prima della partenza tenuto anche conto della meta del pellegrinaggio, e si esce dalla
città per la omonima porta San Pietro. Attraversata la piazza antistante (check point per gli autobus
turistici) si scendono le scalette che portano alla cosiddetta “mattonata” ovvero la ricostruzione
dell’antica strada mattonata che andava da Assisi alla Porziuncola e si segue la stessa fino alla Basilica di
S. Maria degli Angeli (km 3). Oltre la grande piazza antistante, si attraversa la strada principale
all’altezza della rotonda e si imbocca per via S. Bernardino da Siena, tutta diritta fino a Tordandrea (km
7). Attraversato il paese (via della Porziuncola e via del Santo Patrono) ad un incrocio si scorge una
maestà (S. Rocco, S. Antonio), si prende a destra per via S. Simeone, in aperta campagna. Al primo
quadrivio si prende a sinistra per via Ose e si prosegue per via Torte per confluire sulla sp 404 (via
Assisi) duecento metri prima dell’attraversamento del ponte sul fiume Topino per giungere a Passaggio
di Bettona (km 12).
Dalla rotonda posta davanti alla chiesa della Madonna del Ponte si va verso destra fino a Signoria di
Torgiano (Km 16) sp 403 e si prosegue verso Torgiano fino al bivio per Pontenuovo-Deruta (km 18),
imboccare a sinistra la sp 400 fino a Pontenuovo (km 20) e proseguire per Deruta (km 22).
Note: si possono evitare circa 3,5 km di sp 403 tra Passaggio e Signoria, imboccando a destra (alla
seconda rotonda a partire dalla chiesa della Madonna del Ponte, circa 500 m) per via Ponte di Ferro e
proseguendo poi per via Salceto che riporta alla 403 nei pressi della loc. Signoria.
Se si decide di arrivare al Santuario della Madonna dei Bagni, il percorso diventa di 24 km perché il
Santuario sta 2 km a sud della zona commerciale di Deruta, dove invece è possibile alloggiare all’hotel
Melody (40/45 euro la mezza pensione) o al vicino agriturismo Alveare- via della vigna 7 (solo
pernottamento 30 euro bassa stagione, 60 alta).
Da Deruta a Todi (Km 25). 23 km se si parte dal Santuario della Madonna dei Bagni. Itinerario facile,
basta seguire la vecchia ss. Tiberina, attualmente suddivisa in diversi tronchi di strade provinciali, che
costeggia praticamente sempre la E45.
Il primo centro abitato è Casalina (km 3,5) sulla cui piazza principale si trova la chiesa di san Girolamo
ed annesso antico spedale dei pellegrini. Dopo Ripabianca (km 6,5), al bivio (km 7) proseguire per
Collepepe e al km 8,5 proseguire sulla sp 383 di Pantalla. Al km 9,5 ignorare la segnaletica stradale per
Todi sulla destra e proseguire diritto. Oltrepassato Collepepe si giunge ad Acquasanta (km 12). Sulla
destra, vicino al Tevere, la chiesetta della Madonna dell’Acquasanta con affresco di scuola senese del
sec. XVI. Pantalla (km 14), rettilineo fino al km 19,500. A sinistra per Pian di Porto, si percorre un lungo
rettilineo lungo la E 45 poi nei pressi dell’Hotel Palace si gira verso destra e si imbocca un sottopasso
sulla strada che va verso Orvieto, ai piedi del colle di Todi. Al primo incrocio si gira a sinistra per Ponte
Rio (km 23) fino alla fine dell’abitato, dove nei pressi di una antica chiesa posta accanto alla strada
sopraelevata, si prende a destra per una strada in forte pendenza (poco più di un km, ma veramente duro)
che costeggia l’antico cimitero di Todi ed entra nella città da Porta Perugina.
Note: vi consigliamo di seguire l’itinerario indicato, anche se si tratta di strada asfaltata, perché poco
trafficata e perché non esistono, al momento, alternative valide. Si sta comunque cercando di realizzare
un percorso verde lungo il Tevere che, una volta definito, verrà indicato in questa guida.
Da Todi a Amelia (Km 34). Uscendo dal centro storico attraverso la porta Amerina (a Todi detta anche
porta Fratta) si scende per via s. Raffaele, piccola sosta alla chiesetta romanica di s. Stefano, e si
prosegue per via delle Piagge fino a Ponte Naia. Cappella della Beata Vergine del Perpetuo Soccorso
(km 1,2), poi andando in direzione Fiore (lungo il campo sportivo) si incontra (km 3) la chiesetta di S.
Maria delle Grazie fatta costruire da Antonio Di Domenico PGR nel 1734 su precedente edicola del
‘500. poco più avanti si prende per la strada bianca a sinistra che costeggia il fiume Arnata e si dirige
verso la Torricella. Superata l’unica casa che si incontra a sinistra lungo la strada in salita, ci si addentra
subito dopo in un boschetto che porta ad una nuova piantagione di noci, al termine della quale la stradina
rientra nel bosco dove al primo incrocio si gira a destra in direzione del toponimo Ospedaletto di
Vasciano (km 6) o antico Ospedale di S. Maria Maddalena, posto lungo la via Amerina. La strada
prosegue in direzione sud lungo la riva destra dell’Arnata fino a giungere al bel Ponte di Pesciano,
tenendo sempre d’occhio sulla collina di fronte la Torre Olivola (strategica torre segnaletica a presidio
della via Amerina che caratterizza questo tratto di territorio).
Attraversato il ponte di Pesciano si prosegue costeggiando l’Arnata, ora lungo la riva sinistra, fino al
mulino di Ciuccio (oggi detto degli Inglesi). Superato il mulino di circa 200 metri ci si addentra nel
bosco verso sinistra per circa 100 metri dirigendosi verso il guado del Fosso di Civitella, affluente
dell’Arnata.
Attraversato il torrente, si entra in un campo seminativo che costeggia il tracciato della via Amerina
nascosto tra filari di alberi posti lungo il campo sulla destra. Alla fine del campo, si prosegue per la
strada che costeggia l’Azienda Faunistica Anguillara fino ai resti dell’antico ponte della Falce posto nei
pressi del mulino Olivieri o di Pesciano. Attraversato il ponte della Falce prendere a destra per una dura
salita che costeggia sempre l’Azienda Faunistica e porta alla mestaiola di Sismano (S. Eurosia), dove
scollina e si dirige in discesa verso Forte Cesare e Castel dell’Aquila che si intravedono all’orizzonte
verso sud. Di poco scostato a sinistra si vede anche Avigliano Umbro con la inconfondibile torre
quadrata dell’acquedotto.
Percorsi alternativi:
1) al mulino degli Inglesi, abbandonare la strada maestra e dirigersi – prima del fabbricato – a sinistra
verso l’Arnata per attraversarlo sopra un piccolo ponte pedonale e proseguire per la strada bianca per
circa 3 km fino al mulino di Pesciano o Olivieri (consente di evitare il passaggio a guado del Fosso di
Civitella che soprattutto nei mesi invernali porta molta acqua).
2) al mulino Olivieri si può costeggiare per circa 500 metri la riva sinistra del fiume fino ai resti del
ponte romano della Falce e quindi prendere la ripida salita a sinistra prima del ponte verso la
mestaiola di Sismano oppure si può salire fino alla mestaiola di Sismano per una strada alternativa più
comoda della precedente, carrozzabile, anche se bianca ma un po’ più lunga, partendo direttamente dal
molino Olivieri.
Dalla mestaiola di Sismano,dedicata a S. Eurosia, comunque procedere per la strada indicata prima che
si dirige verso Castel dell’Aquila, attraverso i toponimi di Osteriaccia, Poggio della Mandorla,
Santomanno, tenendo sempre sulla destra la sagoma inconfondibile di Forte Cesare Giunti alla zona
artigianale ci si immette sulla strada asfaltata (km 18,5) che porta all’abitato di Castel dell’Aquila (km
20) sovrastato dalla chiesa di San Giacomo. Il paese dispone per l’accoglienza del centro parrocchiale,
oltre ad alcuni agriturismi.
In caso di gruppi numerosi, nelle immediate vicinanze del centro parrocchiale c'è anche una palestra
comunale (Comune di Montecastrilli) dove è possibile usufruire delle docce; rivolgendosi
preventivamente all'incaricato o ottenere autorizzazione dal Comune di Montecastrilli.
A Castel dell'Aquila è possibile effettuare una semitappa per chi non riesce a fare l'intero tratto di 34 km
tra Todi e Amelia.
Da Castel dell'Aquila ad Amelia rimangono 14 km, un percorso abbastanza facile e interamente segnato,
quasi tutto in piano o discesa, ad eccezione di un leggera ascesa tra il ponte di S. Maria in Canale e le
rovine del Castello del Lacoscello e circa un km di salita dal ponte di san Leonardo al convento dei
Cappuccini (già antico ospedale di san Giacomo). Per chi percorre il Cammino Francescano dei Monti
Amerini, con una piccola deviazione di pochi km. è possibile visitare sopra Collicello lo speco
francescano ed il vicino rudere di un antico convento benedettino (richiedere informazioni sul posto).
Comunque uscendo da Castel dell'Aquila ci si immette sulla provinciale che va verso Amelia, dopo circa
700 metri in corrispondenza di un edicola sacra, prendere la stradina bianca a dx che va a costeggiare il
torrente, fino al ponte di Collicello, si riprende la provinciale verso Amelia per circa 200 metri e si lascia
di nuovo per la stradina bianca sulla dx; si prosegue fino in cima in loc. Laguscello, per ridiscendere a sn
verso la stessa provinciale che conduce a Sambucetole; all'ingresso del paese si prende per l'indicazione
dei Cappuccini Km 2. L'attuale convento dei Cappuccini venne costruito ampliando l'antico ospedale di
san Giacomo, dal piazzale antistante già si vede il profilo di Amelia che dista circa 5 km. Si prosegue per
la stessa strada fino a giungere al parco fluviale del Rio Grande, attraversato un nuovo ponte di legno, si
sale sino ad Amelia che è di fronte.
Da Amelia a Orte (Km 18) Tra Amelia ed Orte si possono fare diversi itinerari: il primo è prendere la
strada asfaltata che congiunge i due centri, circa 15 km.
Poi ce ne sono altri due che hanno in comune la prima parte fino ad arrivare in prossimità del confine tra
le province di Terni e Viterbo (Umbria e Lazio), poi si può optare per una strada di fondovalle, lungo il
Rio Grande o di crinale. Le due strade si ricongiungono circa 2 km prima di entrare nella cittadina di
Orte. Di questi due che sono quelli da noi consigliati, quello di crinale è più breve (circa 16 km) quello di
fondovalle è un po' più lungo (circa 18 km) ma assai più interessante sia dal punto di vista naturalistico
(si attraversa il Rio Grande a guado ed una zona di solfatare con emissioni gassose e sorgive) sia dal
punto di vista archeologico perchè si costeggia un tratto del fondo della antica via Amerina con i resti di
un monumento funebre romano e si possono visitare gli scavi di un antico porto fluviale sul Tevere in
loc. Seripola.
Partendo da porta Romana si prende la via primo Maggio verso Giove e si percorre per circa 3 km fino
alla grotta di Lourdes in loc. Montenero. Da quel punto si prende la strada di S. Silvestro e la si percorre
tutta sul crinale per circa 1 km e 400 m. L'ultimo tratto costeggia un grande vigneto, nel quale poi si
entra per costeggiare il tracciato della antica via che si può intuire tra i rovi, sulla dx.Alla fine del vigneto
si continua a costeggiare l'antico tracciato o si percorre in alternativa un sentiero nel bosco che ricalca
ugualmente una vecchia strada o il sentiero fatto dall'ENEL sotto i pali di un elettrodotto in direzione
Sud (il tutto per circa 500 m.). Si prosegue poi per circa 1 km lungo il bordo del campo stessa direzione,
tenendo sulla destra il visibile antico tracciato segnato da rovi, ma anche da alberi di alto fusto, al
confine tra le proprietà. Al termine del campo, sotto una villa di recente costruzione arroccata sul poggio,
il cammino si divarica.
1) itinerario di crinale: si prende a sn, 100 m. fino alla provinciale Amelia Orte che si imbocca verso dx
e la si percorre per circa 2, 5 km costeggiando gli agriturismi Campo Antico e la Vecchia Fattoria ed un
altro casolare con una grande torre palombara fino ad una curva dove ci prende la strada bianca in
accentuata salita, proseguendo poi lungo il crinale, avendo come punto di riferimento il casolare posto
più in alto (loc. Cimacolle). Si prosegue costeggiando il fondo chiuso propr. Ciucci per circa un km fino
alla confluenza della strada bianca sulla strada asfaltata che proviene da Penna in Teverina. Di fronte si
vedrà l'indicazione del porto di Seripola (per chi volesse comunque visitarlo, è distante circa 500 metri,
si deve scendere oltre l'agriturismo "la Chiocciola" fino al Tevere e poi tornare indietro fino al
precedente incrocio) ; qui è il punto di incontro con l'altro itinerario di fondovalle (che sale dal porto di
Seripola), da dove si prosegue per Orte, prendendo la strada provinciale verso sn per 700 m. e poi
svoltare a dx per uno sterrato che discende verso il fiume e l'autostrada.
Al primo incrocio con una stradina interpoderale asfaltata, si prosegue a sn per 1,1 km fino a gioungere
in prossimità della antica chiesa di San Lorenzo con memoria del passaggio di san Francesco
(attualmente privata, ma in genere il proprietario su richiesta la lascia visitare). Si prosegue poi per un
sottopassaggio oltre il quale si incontra un fontanile con copiosa acqua acetosa. Dopo il fontanile, a 100
m. ci si immette sulla strada principale verso dx., attraversato Tevere e Autostrada si prende la stradina
posta sulla curva in forte ascesa per entrare ad Orte dalla porta di San Cesareo.
Da Orte a Gallese (Km. 16)
Dalla piazza del duomo procedere lungo il belvedere (con vista sul Tevere e autostrada del Sole) verso la
rocca (ora distrutta). Se il Tevere non porta la piena, si possono vedere i resti dell'antico ponte della Via
Amerina detto Pontaccio o Ponte di Augusto. Si scende lungo gli archi dell'acquedotto medievale che
portava l'acqua alla fontana pubblica della piazza, e si imbocca per una scaletta accanto alla fontana
posta lungo la via asfaltata che ci porta sulla strada di Vasanello. Ci sono due possibilità: arrivare fino a
Vasanello e poi prendere accanto all'ufficio postale la strada che porta a Castel Bagnolo (che tutti vi
sapranno indicare) o andare a Castel Bagnolo senza passare per Vasanello. Ovvero, fatte poche centinaia
di metri dalla scala posta accanto alla fonte, da cui siamo saliti alla strada asfaltata, si giunge al ponte che
sovrasta la stessa sul quale passa la superstrada per Viterbo. Oltrepassato il ponte, sulla curva successiva
si prende per la strada a sinistra che indica l'azienda agricola Castel Bagnolo (o bagnolese); si segue
sempre quell'indicazione per 4 km circa (direzione Sud- Sud/Est) fino a giungere appunto a Castel
Bagnolo, dove è possibile sostare nella cappella dedicata alla Madonna di Loreto (chiedendo
eventualmente la chiave ai residenti). Da Castel Bagnolo si prosegue per Gallese per la strada bianca fino
ad incontrare il bel monumento a San Famiano opera del grande scultore rumeno Camillian Demetrescu,
benedetta da Giovanni Paolo II. Dopo una sosta doverosa nei pressi della statua del grande Santo
pellegrino (il santo pellegrino della via Amerina) che riposa a Gallese, si prosegue prendendo la strada a
dx. Giunti alla provinciale, si gira di nuovo verso dx, verso Gallese che dista solo poco più di un km.
Doverosa a Gallese la visita alla tomba di San Famiano, rivolgersi al parroco don Remo o a qualche
membro della omonima Confraternita.
Da Gallese a Castel Sant'Elia/Nepi (km 24)
Prendere la strada per il campo sportivo e proseguire per Corchiano fino alla Madonna delle Grazie,
proseguire verso destra fino a raggiungere l'antico basolato della via Amerina (seguire le indicazioni);
percorrere la strada lastricata e continuare verso Corchiano. Qui ci sono due possibilità: la prima è
raggiungere la Chiesa della Madonna del Soccorso, senza mai entrare nella cittadina di Corchiano,
ovvero girandovi attorno sulla destra; superata la Chiesa e la necropoli etrusca (o Falisca) si raggiunge
una seconda strada provinciale che porta verso il centro di Corchiano e la si imbocca verso sinistra, cioè
verso Corchiano centro, fino a raggiungere il ristorante pizzeria il Ragno Rosso. Alla cabina dell'Enel
girare a destra e proseguire su quella strada seguendo la segnaletica (frecciarossa) fino a raggiungere un
campetto in discesa in fondo al quale c'è un torrente da attraversare a guado.
La seconda possibilità è arrivare subito al centro di Corchiano e dietro il primo distributore di carburanti
che si incontra si imbocca una via cava che porta, dopo avere attraversato un ponte sul rio Fratta ed
un'altra via cava etrusca alla cabina elettrica accanto al Ragno Rosso; si prosegue fino al guado, come
sopra.
Attraversato il guado, si prende un sentiero sulla destra che dopo alcuni centinaia di metri, passando
anche attraverso un noccioleto vi porta su altra strada provinciale proveninte da Fabbrica di Roma per
Corchiano (nei pressi di un campo per motocross); attraversate la strada e puntate verso Falerii Novi. Qui
ci sono i reperti archeologici e le emergenze della città antica da visitare e la basilica di santa Maria
(cistercense). Il foro della città romana è attraversato dalla via Amerina che costituisce il Cardo. Si
riprende la strada verso il nuovo abitato del Parco Falisco e lo si attraversa tutto seguendo l'indicazione
per il cavo degli Zucchi che è l'area archeologica più importante e spettacolare dell'antica via Amerina.
In effetti è la necropoli di Falerii Novi (nella zona sud della città, posta lungo la via). Dopo le due più
spettacolari tombe a camera che si incontrano sulla sinistra del tratto più lungo di basolato, si attraversa
un ponte di legno (tipo tibetano) e si prosegue lungo il tracciato della antica via fino a giungere al nuovo
abitato di San Lorenzo. lasciando il ristorante che si vede facilmente sulla sinistra ci si addentra di nuovo
nel cavo della antica via a si scende nella forra, sotto i resti della Torre di Stroppa o torre dell'Isola. Si
attraversa un ruscello a guado e si sale facendo attenzione a prendere sulla sinistra un sentiero indicato
come pista per mountan bike. Si prosegue sempre per quel sentiero, senza perdersi d'animo per circa 2
km che ci riporta entro l'alveo della antica via facilmente riconoscibile dai lati cavati nel tufo con diverse
aperture di grotte e antiche tombe. Si giunge ad un campo da tiro per arcieri e si possono vedere le
sagome degli animali per le prove di tiro, si scende e risale una forra con passaggio a guado di un piccolo
ruscello, fino a scollinare nei presi di una abitazione agricola davanti alla quale passa una stradina in
senso Est/Ovest. Di fronte alla casa si può vedere la segnaletica apposta dal Consorzio Via Amerina.
Attraversata la strada di fronte alla casa, si può proseguire l'antico tracciato facilmente riconoscibile per
ponticelli di legno e staccionate di protezione costruiti dal consorzio (aprire il cancello e richiuderlo una
volta passati). Se si prende questa soluzione, la strada antica vi porterà fino a Nepi. Se invece non
seguirete la strada antica e di fronte al casolare prenderete la strada verso sinistra, seguendo le
indicazioni (freccia rossa) giungerete all'abitato di Castel sant'Elia dove c'è il Santuario mariano di santa
Maria ad Rupes che merita una visita ed una piccola sosta. Da visitare la scala che scende alla cappella
della Madonna scavata da P. Rodio un compagno di S. Benedetto Labre, nonchè la sottostante basilica
Romana di S. Elia del VII- VIII secolo. Si può anche chiedere accoglienza ai religiosi della
congregazione di S. Michele Arcangelo (polacchi). La messa al Santuario della Madonna c'è alle 18.
Pontificio Santuario Maria SS. ad Rupes Piazza Cardinal Gasparri, 2 -01030 Castel Sant' Elia, VT
Tel/Fax: 0761/557729 0761/557765
Se invece si raggiunge Nepi si può chiedere ospitalità al Convento dei Servi di Maria Via Giuseppe
Garibaldi 165 tel. 0761557005. Da visitare a Nepi le catacombe di S. Savinilla con dipinto di San
Giacomo e San Giovanni ev. sulla tomba di san Tolomeo.
Per la visita: a partire dalle ore 9 Rivolgersi al Museo Civico, Via XX Settembre
Tel.. 0761-570604 Chiuso lunedì e martedì.
Il nostro consiglio è non perdersi né il santuario di Castel sant'Elia né le catacombe di Nepi
(tra i due centri ci sono solo 3 km circa)
Da Nepi a Campagnano (Km 16 circa)
Si prende per via della selciatella partendo dalla Rocca e si prosegue verso la Cassia. All'altezza delle
sorgenti delle acque minerali (terme di Nepi, antiche terme dei Gracchi) si costeggia l'antico ponte
Nepesino sulla via Amerina e poco dopo si può camminare sull'antico basolato sulla sinistra della strada
asfaltata. Giunti alla Cassia, si prende a sinistra sulla via dismessa per andare verso l'antica stazione di
posta. Dopo la Chiesa, il bar, la trattoria ed alcuni negozi, si sale verso il cavalcavia e si discende
dall'altra parte, costeggiando la Cassia per un centinaio di metri, poi immettersi sulla sinistra (svincolo
del Pavone) sulla provinciale che va verso Campagnano.Per evitare la strada asfaltata che va fino al
paese, dopo circa 1 km, prima del distributore, prendere a destra verso fontana Latrona (seguire le
indicazioni Via Francigena) fino a Campagnano. Ospitalità al centro parrocchiale o nell'albergo che sta
sulla piazza davanti alla porta del centro storico.
Da Campagnano a La Storta (Km 20 circa)
Prendere la strada provinciale n. 10 per Formello fino agli impianti sportivi, poi salire per via Maria
Bona, seguire quindi le indicazioni della via Francigena, passando per il parco di Veio ed il santuario del
Sorbo.
Nei pressi di Formello, si può evitare il passaggio nel centro del paese prendendo Via di Monte Madona,
poi a destra via di Grottaferrata, quindi a sinistra via della Spinareta, via Baccanello e via della
Ficoraccia fino alla,Confluenza della sp 12 Formello - La Storta (Olgiata) nei pressi del cavalcavia sulla
SS 2 Cassia. Prendere verso La Storta per 1,2 Km facendo attenzione al traffico intenso, fino a
raggiungere una via in cima ad una piccola salita che entra dentro le mura dell'antica città di Veio
distrutta dai romani nel 396 ac. Naturalmente non esiste alcuna costruzione: la cinta muraria si intuisce
per l'andamento orografico del terreno. Si prende la strada a sinistra che sale e poi spiana per circa
400/500 metri fino agli scavi dell'antico foro (entrando a destra nel secondo varco). Attraversare l'area
della città antica e se non è lunedi si può visitare scendendo lo scavo e la ricostruzione del Santuario
etrusco del "portonaccio", prima di giungere alla "mola" un vecchio mulino con suggestivo sbarramento
per la condotta forzata posta sopra il ponte cavo etrusco. Si raggiunge il cimitero di Isola Farnese e si
prosegue fino alla falda del paese, poi si gira subito a destra per raggiungere La Storta in circa 3 Km. il
Palazzo delle Poverelle, via Baccarica 5 sta nei pressi della cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria,
una nuova costruzione dopo la distruzione della seconda guerra mondiale. Ai piedi della cattedrale c'è
anche la cappella ricostruita che ricorda la visione di S. Ignazio di Loyola, pellegrino a Roma, da cui
nacque la compagnia di Gesù. Santa messa nella cappellina tutte le mattine alle 8 (verificare in
cattedrale).
Da La Storta a Roma (km 18 circa)
Da la Storta a Roma consigliamo di seguire la Cassia anche se un po' più lunga della via Trionfale perchè
è dotata di marciapiede, mentre la seconda no. Prendere poi via della Camilluccia per andare verso
Monte Mario. La Camilluccia si ricongiunge a via Trionfale. Non dimenticate di salire al belvedere
(osservatorio)di Monte Mario prendendo la strada che sale sotto l'arco a sinistra nei pressi di un incrocio
con semaforo. Monte Mario è il Mons Gaudii dei pellegrini il Monte do Gozo di Santiago, da dove si
vede San Pietro. In cima è bella anche la panoramica su buona parte della città di Roma. Si ritorna quindi
sulla Trionfale e si continua a scendere. Sulla sinistra si può visitare se aperta la chiesa di san Lazzaro,
dove anticamente i pellegrini malati venivano curati prima di entrare in città. Si Arriva a Via Leone IV, a
destra si vedono già le mura vaticane e attraversata piazza Risorgimento in due minuti si arriva sotto il
colonnato del Bernini.